martedì 8 aprile 2025

AMARCORD: DUE ANNI PER VINCERE L'OSCAR

 Amarcord di Federico Fellini è del 1973, ma solo due anni dopo ricevette il giusto riconoscimento internazionale vincendo l'Oscar come miglior film straniero l'8 aprile del 1975, edizione in cui comunque l'italianità aveva già idealmente trionfato con Il Padrino Parte II di Coppola facendo incetta di statuette.


E aggiungo giustamente perché per me questo è uno dei migliori film di Federico, così giocato sulla nostalgia, sui ricordi come già dice il titolo che in emiliano significa "Io Mi Ricordo" sulla musica malinconica strafamosa di Nino Rota. 
Tuttavia il poeta Tonino Guerra, che aveva curato la sceneggiatura insieme al regista, era solito dire che tale espressione derivasse anche dal modo enfatico come veniva ordinato al bar l'Amaro Cora, bevanda dal famoso logo a spirale ormai non più così in auge, ma sempre in produzione, e legata a molti CAROSELLI VINTAGE interpretati da vari testimonial anche internazionali come Terry Thomas.


Spot questo in particolare che in periodo di stalkers adesso non potrebbe mai passare in tv. 
Eh ma erano altri tempi. 
E internazionalità invece quella di Amarcord data anche dal cast nel quale spiccava il personaggio della sexy Gradisca,

l'incarnazione delle fantasie sessuali di Federico che ne aveva parecchie (ne avevo parlato TEMPO FA), ovvero Magali Noel che veniva quindi doppiata come anche molti degli attori italiani avevano voci diverse per cui sentiamo anche il siciliano Ciccio Ingrassia (lo zio Teo sull'albero) che urla "voglio una donna!!!" con accento romagnolo,

e per lo stesso motivo tale accento lo ha anche Alvaro Vitali che invece ci ha sempre abituati a sentirlo parlare alla romana. 
In realtà nel film non c'è un solo dialogo in presa diretta, ma Fellini, e non solo lui all'epoca , usava fare così. 
Per la precisione era la quarta volta che Federico vinceva l'Oscar come film straniero, ma stavolta non si era presentato a ritirarlo perché troppo impegnato sul set del suo Casanova dove dirigeva, fra tante immancabili bellezze femminili, il grande DONALD SUTHERLAND.

Come dicevo prima... Fellini aveva sicuramente da divertirsi a rendere reali le sue fantasie anche su quel set... 

lunedì 7 aprile 2025

ADOLESCENCE: UN INCUBO IN PIANO SEQUENZA

 Adolescence è uno dei più recenti prodotti disponibili su Netflix.


Solo 4 episodi che però valgono come tante altre cose che vedi in tv, ma tirate troppo per le lunghe. 
Intanto non lasciatevi fuorviare dall'immagine della locandina che potrebbe far pensare a qualcosa riguardante la pedofilia. 
Qui si racconta la vicenda (non vera come dicono certe notizie fake, ma solo ispirata ad alcuni fatti di cronaca) di Jamie, ragazzino di 13 anni accusato di un delitto tremendo e fin qui sarebbe appunto una cosa che vedi ormai purtroppo, anche nelle cronache dei nostri TG quando parlano di baby gang e altre amenità. 
Ma quello che fa la differenza è che i 4 episodi (una produzione in cui c'entra anche Brad Pitt) sono stati girati in piano sequenza, cioè senza mai staccare la telecamera, come se fosse una rappresentazione teatrale (e su questo voglio più avanti aprire una parentesi). Perlomeno questo è quanto vediamo in video, ma sappiamo bene che ormai, con la tecnologia attuale, è possibile fingere perfettamente un piano sequenza anche montando scene staccate e Inarritu con il suo BIRDMAN ne sa qualcosa. 
Ma Alejandro lo aveva comunque dichiarato onestamente senza problemi che aveva fatto ricorso ad alcuni trucchetti. 
Qui invece si dice che per ottenere l'episodio girato correttamente in piano sequenza si sia anche dovuto ricominciare tutto daccapo, quando è andata bene solo due volte, mentre uno è stato ripetuto ben 16 takes! 
Che sia vero o no comunque la mini serie è un vero pugno nello stomaco, con il solo problema che tutto accade nei primi due episodi, mentre il terzo punta sull'effetto psicologico (rimane comunque molto duro) e l'ultimo invece fa fare in effetti qualche sbadiglio anche se la bravura degli attori, se la faccenda del piano sequenza è vera, è innegabile. 
Ed ecco che apro la parentesi di prima lasciata lì in sospeso poiché ho di recente visto in Supernova (si trova su YouTube) un'intervista di Alessandro Cattelan a Claudia Pandolfi

che alla classica domanda se preferisse di più il teatro o il cinema, l'attrice risponde che il teatro non fa per lei e che si sente molto più a suo agio nel fare cinema o fiction, mentre, a memoria mia, ogni attore di un certo calibro ha sempre dichiarato che prima di tutto c'è l'amore per il teatro perché quello che stai recitando è "vero" e di fronte ad un pubblico che, se fai una prestazione come si deve, ti scalda immediatamente con il suo applauso oppure, in caso contrario, ti sommerge di fischi. 
Da quello che invece ha raccontato Claudia, ho avuto la netta impressione che lei preferisca cinema e fiction perché così, se sbagli la scena, puoi rifarla, mentre in teatro sei messo lì come nel piano sequenza di Adolescence, con la differenza che devi fare tutto di seguito senza stacchi e non puoi ricominciare a girare daccapo. 
Nonostante questa sua dichiarazione credo che, appena sarà disponibile su qualche piattaforma, vedrò lo stesso Follemente sperando di non rimanere deluso dal tanto parlarne bene che si sente in giro. 
Chiudo la parentesi e concludo con l'addio ad Antonello Fassari,

72 anni, volto del cinema per esempio in Suburra di Sollima, ma soprattutto della tv per Avanzi e più di recente per I Cesaroni.
Addio Antonello. 

domenica 6 aprile 2025

TUTTI PAZI PER I DAZI

 Scusate se manca una zeta nel titolo, ma non è un refuso... è che la rima sennò non suonava bene. A parte gli scherzi, quel matto di Trump, dopo essersi eletto paciere dell'universo, giusto per qualche giorno perché poi i conflitti sono tornati come prima, più di prima come cantava Tony Dallara e anche uno spot di questi giorni su una compagnia assicurativa, adesso se la prende con tutto il mondo mettendo dazi a destra e a manca.


Questo, come dice Ursula Von Der Leyen nel VIDEO sottotitolato, porterà danni ovunque con aumento di inflazione e perdita di commesse nel campo dell'export. 
Certo, facendo un esempio estremo, l'aumento di prezzo su una Ferrari, per un americano granoso che ha la possibilità di acquistarla, non comporterà per lui una grande differenza poiché costosa era e costosa rimane e al miliardario granoso che la compra non gliene cale, mentre a noi comuni mortali, che una Ferrari la vediamo solo correre in Formula 1, ci cale ci cale ci cale (Heater Parisi dixit), ma solo fino ad un certo punto perché, parlo per me, tanto non la comprerò mai e manco sono americano.
Peccato però che tali aumenti toccheranno anche a tanti altri prodotti anche italiani come farmaci e generi alimentari che finora hanno goduto di un buon mercato di esportazione. 
Eh... me la vedo nera, ma nera nera, come disse la marchesa camminando sugli specchi (Zucchero dixit). 

sabato 5 aprile 2025

SE CI SONO TROPPE BRUTTE NOTIZIE AL FEMMINILE, IO RIBATTO SEMPRE AL FEMMINILE CON BELLA MUSICA

 Durante questa settimana abbiamo dovuto ricevere ancora tristi notizie di femminicidi, il che mi fa domandare se davvero chi li commette ormai pensa di farla franca con tutti i mezzi che adesso abbiamo a disposizione per sgamare i colpevoli, e cosa, quella degli ultimi ritrovati scientifici e tecnologici, che sta facendo rimettere in gioco anche delitti ormai decennali.


Ma lasciamo questo lavoro a chi di dovere e in questo sabato musicale oggi mi allontano dalla facile commercialità per rimanere però a tema tutto femminile (che non serve sicuramente a nulla a fronte della cronaca nera, ma oggi mi andava così) con Aurora la cui canzone del 2016 THROUGH THE EYES OF A CHILD la si può ascoltare durante Adolescence, la miniserie di Netflix che tanto sta facendo parlare di sé per il tema di attualità da una parte (femminicidio anche qui addirittura in ambito scolastico come sentito proprio di recente ai TG) e per il modo tecnico con cui è realizzata dall'altra, e alla quale dedicherò presto un post.

Dalla radio e dal 2019 invece mi è arrivata questa avventura onirica di Grimes (come lo è anche il videoclip) ascoltata durante Il Volo Del Mattino con Fabio Volo su Radio Deejay e intitolata SO HEAVY I FELL THROUGH THE EARTH che mi ha raggiunto in replica notturna mentre guidavo, perciò ancora più onirica. 
Concludo sempre al femminile, ma andando molti anni più indietro nel tempo, precisamente nel 1970, come se avessi una DeLorean equipaggiata con il flusso catalizzatore, con Dusty Springfield e la sua super raffinata SPOOKY,

ascoltata anche questa di recente, ma non ricordo in quale frangente. 
Poco importa però. 
Buon weekend. 

venerdì 4 aprile 2025

NASCE IL COMPUTER WORLD, PROPRIO COME CANTAVANO I KRAFTWERK

 Era il 4 aprile del 1975 quando due tizi molto nerd che di nome fanno Bill Gates e Paul Allen, fondavano ad Albuquerque una società che, dopo alcuni cambi di nome, si chiamerà definitivamente Microsoft e sarà destinata a cambiare radicalmente il mondo dei computer.


Certo, bisogna anche dire che l'anno successivo un'altra coppia di nerd, cioè Steve Jobs e Steve Wozniak, creavano invece la Apple, da sempre in contrapposizone alla Microsoft e i cui prodotti, a detta di chi li utilizza, sarebbero molto più affidabili anche se più costosi. 
Tuttavia ho visto personalmente andare in crisi anche dei Mac mentre venivano utilizzati per scopi musicali, ma certamente le percentuali di incidenti saranno minori. 
Da allora son passati 50 anni e nel frattempo i computer sono diventati protagonisti di moltissimi film, magari anche in situazioni romantiche improbabili come succede in ELECTRIC DREAMS oppure fantapolitiche come in WARGAMES, con la particolarità che i prodotti Apple fanno spesso da spoiler nel cinema poiché, per un accordo misterioso, i villain non devono mai utilizzare IPhones (fateci caso in GLASS ONION - KNIVES OUT) come dire... io sono il bene e Android è il male... 
Ma probabilmente il papà di tutti i computer di una certa rilevanza lo aveva già scritturato qualche anno prima Stanley Kubrick ed era il loquace impiccione ficcanaso nella foto qui sotto.


giovedì 3 aprile 2025

CONCLAVE: PRIMA O POI S'AVRÀ DA FARE

 Uno dei film candidati agli Oscar 2025 è stato Conclave, dove si racconta dell'improvvisa morte del Santo Padre e dell'elezione del suo successore.


Al momento la prima parte l'abbiamo scampata dato che Papa Francesco, dopo un ricovero che ha dato voce a diversi misteri e ipotesi di complotto, è tornato a "casa" seppure non ancora del tutto in forma, ma casualmente sono caduti proprio ieri i vent'anni della morte di Papa Giovanni Paolo II, quindi rimaniamo in tema. 
Il film Conclave, ma tutto attaccato, cioè non nel senso dei Flintstones,

e che mostra un nutrito cast da Ralph Fiennes al nostro Sergio Castellitto, Stanley Tucci, Isabella Rossellini, John Lithgow, fa fare un "giro" dietro le quinte di quella che è tutta la procedura di elezione del nuovo Papa, certo, romanzando un po' il tutto, ma forse nemmeno troppo con intrighi e sotterfugi, nonché colpi di scena non da poco, che dai... quell'ambiente mica crediamo che sia tutto preghiere, canti e devozione, eh?

Forse cala solo un po' il ritmo nella parte centrale, ma la recitazione resta sempre ad altissimi livelli (non sono comunque mancate alcune critiche negative per certi cliché, ma ci stanno). 
Al che mi domando ancora una volta se ANORA fosse davvero il film che meritava cinque Oscar. 
E so per certo che molti, fra cui Ale Cattelan e Antonella Clerici, hanno quel mio stesso dubbio. 
Quindi ripeto ancora una volta che non faccio il critico cinematografico di professione per cui probabilmente non capisco una mazza.
Ma sto bene così. 

mercoledì 2 aprile 2025

BRUTTE NOTIZIE DA PARTE DI BATMAN, JIM MORRISON E IL SANTO

 Eh, lo sapevamo tutti che Val non era più in gran forma da tempo, ma perlomeno pareva che fosse guarito da quel cancro alla gola che lo aveva colpito nel 2014, e comunque, nonostante il grave malanno che comportava importanti problemi alla voce, non aveva rinunciato a tornare nel ruolo di Iceman in TOP GUN MAVERICK.


Adesso a 65 anni se lo è portato via una polmonite il Val Kilmer che ci ha tenuto compagnia sia interpretando il Re Lucertola in The Doors di Oliver Stone, che sotto la maschera di Batman diretto da Joel Schumacher in uno di quei DUE FILM poco compresi soltanto perché Tim Burton aveva dato quella nota dark che adesso tutti volevano, dimenticando però la trashissima e coloratissima serie tv degli anni 60 verso la quale il regista aveva invece preferito indirizzarsi.

E, tanto per rimanere sul fantasy tra tutti i film da lui interpretati, era stato anche lo sbruffone, ma coraggioso, Madmartigan in Willow del 1988 diretto da Ron Howard (non c'entra con il personaggio dell'universo di Star Wars), con anche un tentativo di rinverdire i fasti de Il Santo, ma lì aveva dovuto scontrarsi con il colosso Roger Moore che il suo Simon Templar lo aveva anche portato nel carattere della sua incarnazione di James Bond, quindi davanti a tale istituzione non poteva esserci gara. 
Ci mancherà molto Val. 
Di tutt'altro mondo invece, cioè quel mondo che vent'anni esatti orsono vedeva la scomparsa di Giovanni Paolo II, faceva parte Suor Paola D'Auria

che Fabio Fazio aveva reso famosa come inviata sui campi di calcio, essendo lei tifosa della Lazio, ai tempi di Quelli Che Il Calcio.
Suor Paola aveva 77 anni. 
Addio Suor Paola e Val. 

martedì 1 aprile 2025

OCCHIO ALLO SCHERZO!

 Primo d'aprile e tempo di scherzi (o pesci) più o meno riusciti.


Scherzetti che vengono talvolta fatti anche nella musica piazzando ad una canzone un titolo furbetto che ti ricorda qualcos'altro (ma solo il titolo perché poi il testo parla di tutt'altro) come hanno fatto i Pooh con LASCIA CHE SIA, ovvero la traduzione del Let It Be di beatlesiana memoria,

Claudio Baglioni con A MODO MIO, cioè la traduzione di My Way, il manifesto di Frank Sinatra (ma anche di Sid Vicious) scritta da Paul Anka, e canzone del cantautore romano tratta da E Tu..., bellissimo album arrangiato dal mitico VANGELIS,

i Matia Bazar di SOLO TU che prendono in prestito il titolo (ripeto, sempre e solo il titolo) dai Platters di Only You (più avanti lo faranno anche gli Yazoo comunque),

Antonello Venditti che con SETTEMBRE fa il doppio colpo riprendendo lo stesso titolo di una vecchia canzone di Peppino Gagliardi (chissà chi se lo ricorda?) e un'altra funky dance più recente degli Earth Wind & Fire cioè September,

Eugenio Finardi che per LA FORZA DELL'AMORE mette in mezzo un titolo già usato da Huey Lewis & The News per UN FILM (credo) abbastanza famoso e dai Frankie Goes To Hollywood, su quegli accordi presi da Baba O'Riley degli Who che senti nella sigla di C.S.I. NY,

fino ai Dik Dik che rievocano Help dei Beatles aggiungendo un semplice pronome al verbo così diventa HELP ME, una canzone la cui storia raccontata pare invece Space Oddity di Bowie, ma vista da chi è rimasto a terra.

Scherzetti o furbate che siano, però le canzoni originali citate e quelle con il titolo copiato sono comunque entrambe bellissime, per fortuna.
E gli esempi che ho portato sono ancora pochi, anzi se a chi sta leggendo viene in mente qualcosa, ben venga. 

lunedì 31 marzo 2025

ERIC E RICHARD, DA FESTEGGIARE E DA RICORDARE

 Inizia così la settimana con Eric Clapton che ha compiuto ieri 80 anni "suonati" e pure bene, direi, essendo lui uno dei top della scena chitarristica nel mondo musicale ed essendo partito dagli Yardbirds che Mike Bongiorno nel pieno della sua creatività presentò come "Gallinacci" al Festival di Sanremo del 1966 (ma Eric allora era già uscito dal gruppo), passando poi per i Cream, Blind Faith, Derek & The Dominos, con anche l'apparizione come Preacher nel film TOMMY degli Who, fino ad una lunga carriera solista che gli ha valso il soprannome Slowhand per una serie di motivazioni una diversa dall'altra a seconda di chi la racconta.


La più bizzarra riguarderebbe la sua lentezza nel sostituire una corda rotta della chitarra. Tant'è che quel soprannome ha dato il titolo anche al disco che contiene COCAINE
Purtroppo non si parla solo di auguri, ma anche di un'altro addio pure oggi essendo mancato a 91 anni Richard Chamberlain, il Dottor Kildare della serie tv oppure, se preferite, anche Padre Ralph di Uccelli Di Rovo,

altro grande successo del piccolo schermo.
Senza dimenticare però che Richard, occasionalmente anche cantante, ha avuto anche un trascorso da cinema d'avventura con il personaggio di Allan Quatermain in due film sulla scia dei successi di Harrison Ford (saga di Indiana Jones) e Michael Douglas (All'Inseguimento Della Pietra Verde/Il Gioiello Del Nilo). 
Happy birthday Eric, goodbye Richard. 

domenica 30 marzo 2025

RUMBLE IN THE JUNGLE: BOTTE COSÌ... PER SPORT

 Domenica con un paio di addii questa poiché durante la scorsa settimana a 76 anni è mancato George Foreman,


campione dei pesi massimi di boxe e, sopratutto in quell'incontro storico tenuto nello Zaire e rimasto nella memoria collettiva come Rumble In The Jungle, antagonista di Muhammad Alì che, prima della conversione all'islam, era noto come Cassius Clay (nominato così anche nell'opening di PIEDONE LO SBIRRO).
I Fugees hanno anche dedicato una loro CANZONE OMONIMA a tale evento sportivo realizzata in collaborazione con A Tribe Called Quest e Busta Rhymes 

e inclusa nel documentario When We Were Kings dove appunto si parla anche di quell'incontro, ma bisogna specificare che il film è incentrato su Alì e, come accadeva all'epoca del match, Foreman era considerato il nemico da abbattere, tanto che dal pubblico si sentivano arrivare certe cori ben poco sportivi come "Alì uccidilo!". 
Dal mondo della televisione invece se ne va, dopo aver raggiunto il traguardo dei 100 anni, Rolf Schimpf,


attore tedesco noto soprattutto per Il Commissario Kress, serie tv che in originale si chiamerebbe Der Alte, cioè l'anziano, inteso come il protagonista che con le sue 5 stagioni ad ogni cambio del personaggio, sempre commissario, manteneva lo stesso titolo, mentre per l'Italia prendeva di volta in volta il cognome del nuovo protagonista. 
Tale serie poliziesca era uno spinoff del famoso Der Kommissar, mai trasmesso in Italia, ma conosciuto grazie alla grande HIT ANNI 80 di Falco. 
Addio George e Rolf. 

sabato 29 marzo 2025

PARSIFAL - L'UOMO DELLE STELLE: E LA STORIA CONTINUA

 Ieri 28 marzo, è stata una giornata speciale per i Poohlovers e stavolta non si tratta né dell'ultimo concerto, né dell'ennesima reunion della band con pure Riccardo Fogli ficcato in mezzo a far numero.


Ieri è stato il giorno in cui, dopo una lunga e sofferta gestazione, è stato finalmente pubblicato Parsifal L'Uomo Delle Stelle, il nuovo progetto legato ai Pooh che è una vera e propria opera la quale prende spunto e ampia la suite contenuta nell'album del 1973 di cui avevo già PARLATO QUI con dovizia di particolari in occasione dei 50 anni del disco. 
Quella dell'opera era un'idea che all'amico per sempre Valerio Negrini frullava in testa già prima del 1973 e con Roby ci stavano già lavorando allora, ma gli impegni con i dischi e i tour non lasciavano molto tempo per mettere insieme una cosa così ambiziosa che, se la fai, la fai come Dio comanda. 
Adesso la cosa ha finalmente preso una forma concreta per il signor Camillo Ferdinando Facchinetti che, da simil pensionato quale potrebbe essere, ha impiegato così il tempo libero invece di stare a guardare i cantieri come fanno tanti della sua età. 
Dico solo che il prossimo 1 maggio Roby ne fa 81 di anni!

Mentre invece sono 44 i brani in DOPPIO CD oppure triplo vinile, che raccontano di un Parsifal meno mitologico e più umano con i testi a cui aveva lavorato l'altro amico per sempre Stefano D'Orazio fino al giorno della sua dipartita e con, naturalmente, le liriche originali di Valerio.
È musica maestosa quella che esce da qui, ma probabilmente può fare un po' strano sentire la canzone Parsifal cantata da una voce diversa da quelle dei Pooh a cui siamo abituati. 

Oltre a Roby Facchinetti che si è occupato delle nuove musiche e interpreta il protagonista, e infatti il disco esce in realtà a nome suo, appaiono anche tanti ospiti a dar voce ai vari personaggi tra cui l'ottimo doppiatore Christian Iansante come padre di Parsifal, mentre gli arrangiamenti orchestrali sono curati da Danilo Ballo, collaboratore della band che ultimamente si fa vedere pure lui sul palco a suonare le tastiere durante i concerti seppure confinato lateralmente.

Tutto ciò per ora rimane solo sotto forma di DISCO perché per vedere l'opera in teatro sembra che dovremo attendere il 2027, dato che invece il 2026 per Roby sarà tutto dedicato ai 60 anni dei Pooh con il classico tour celebrativo che mica può mancare. 
Daje! 

venerdì 28 marzo 2025

NE VEDREMO DELLE BELLE: VABBÈ... ASPETTIAMO...

 Ne vedremo delle belle dice Carlo Conti con tutto l'ottimismo possibile.


E se quel "vedremo" sta a significare che l'evento avverrà in un prossimo futuro, magari con altri programmi televisivi, allora mi trova d'accordo. 
Si, perché il nuovo show del sabato sera tanto strombazzato col tema di Rocky (sempre di Conti, ma Bill) ripetuto fino alla nausea dai promo ficcati anche per due volte in ogni blocco pubblicitario, delle belle te le fa anche vedere se stai dietro ai canoni della chirurgia plastica che impera sovrana. 
D'altronde è molto raro apparire in tv al naturale (anche per i maschietti, cosa credete?) e i nomi che hanno il coraggio di farlo sì contano ormai sulla punta delle dita.
E poi mi vengono a parlare che adesso c'è una diversa considerazione della donna nel mondo dello spettacolo e patapì e patapà... Diversa, si, ma non so se sia in meglio. 
Si aggiunga anche che la CANZONE PIÙ BRUTTA dell'ultimo Festival qui viene cantata come fosse un manifesto femminile...


Beh siamo alla frutta e non resta che chiedere il conto... anzi il Conti che, non so se è una mia impressione o sono le luci alla Barbara D'Urso ormai in uso anche per Antonella Clerici a The Voice Senior (programma che sta cominciando a stancare per i troppi siparietti "comici" tra un'esibizione e l'altra), ma ultimamente lo vedo meno "nero" del solito. 
Cioè ricordo una volta di averlo visto al fianco di Lionel Richie e fra i due Carlo aveva una palette cromatica tendente ell'ebano molto più accentuata dell'artista americano. 
Pensa te... 
Comunque domani che è nuovamente sabato, suppongo ci siano molte altre cose migliori da fare... Vero? 

giovedì 27 marzo 2025

ANNO 1975: ARRIVA FANTOZZI

 Per arrivare a timbrare il cartellino d'entrata alle 8 e 30 precise, Fantozzi sedici anni fa cominciò col mettere la sveglia alle 6 e un quarto: oggi, a forza di esperimenti e perfezionamenti continui, è arrivato a metterla alle 7:51... vale a dire al limite delle possibilità umane! Tutto è calcolato sul filo dei secondi: cinque secondi per riprendere conoscenza, quattro secondi per superare il quotidiano impatto con la vista della moglie più sei per chiedersi come sempre senza risposta cosa mai lo spinse un giorno a sposare quella specie di curioso animale domestico, tre secondi per bere il maledetto caffè della signora Pina tremila gradi Fahrenheit! -, dagli otto ai dieci secondi per stemperare la lingua rovente sotto il rubinetto, due secondi e mezzo per il bacino a sua figlia Mariangela, caffellatte con pettinata incorporata, spazzolata dentifricio mentolato su sapore caffè, provocante funzioni fisiologiche che può così espletare nel tempo di valore europeo di sei secondi netti. Ha ancora un patrimonio di tre minuti per vestirsi e correre alla fermata del suo autobus che passa alle 8:01. Tutto questo naturalmente salvo tragici imprevisti...


E imprevisti che da quel 27 marzo del 1975 vedremo finalmente sul grande schermo del cinema per dare inizio ad una saga che per anni ci ha fatto ridere con Paolo Villaggio nei panni e baschetto del suo personaggio più famoso, il ragionier Ugo Fantozzi. 
Certo i primi due episodi, gli unici diretti da Luciano Salce, sono senza dubbio i migliori della serie per quel gusto amaro delle situazioni comiche che ti fanno ridere, si, ma sotto sotto mettono dentro anche tanta tristezza. 
Perlomeno questo era stato il sentimento che avevo provato io nella sala del cinema di seconda visione quando ho visto questo primo tragico Fantozzi finire nell'acquario dove nuotano i dipendenti dell'azienda dove lavora, non prima di aver subito le peggiori umiliazioni rivolte a lui e alla sua famiglia. 
Francamente non sono sicuro che un film come questo, se uscisse adesso dove si sta attenti a non dire mai una parola sbagliata per non offendere qualcuno, potrebbe passare appunto le rigide regole della censura. 
Difatti lo fa notare anche Alessandro Cattelan che sono anni che al cinema non si ritrova più a sganasciarsi dalle risate senza freni perché qualcosa è cambiato e probabilmente in peggio. 
Ma, per fortuna all'epoca non si badava a certe sottigliezze paracule e veniva portato sullo schermo tutto, ma proprio tutto senza mezzi termini.

Inoltre era stata azzeccata la scelta degli attori comprimari da Gigi Reder (Filini) ad Anna Mazzamauro (la signorina Silvani), da Liù Bosisio, sostituita nel secondo episodio da Milena Vukotic come signora Pina, a Plinio Fernando (Mariangela).

Compreso lui, il ragionier Ugo con il volto di Paolo Villaggio che in passato si era divertito a mettere in giro una leggenda fake che voleva Ugo Tognazzi e Renato Pozzetto come le prime scelte del casting, cosa poi smentita da lui stesso. 
Perché Paolo era fatto così, una vera canaglia, e mai ce ne sarà uno uguale, burbero, cinico e anche un po' bastardodentro.
Anzi, racconta Renato Pozzetto che al previsto debutto di Paolo al Derby di Milano dove l'attore era andato a chiedere di esibirsi perché aveva bisogno di denaro, Villaggio lì per lì non si presentò (pare che avesse già intascato l'anticipo) e lo andarono a prendere lui, Cochi ed Enzo (Jannacci) di forza dove alloggiava per scaraventarlo sul palco. 
Come dire... un debutto "mostruoso". 

mercoledì 26 marzo 2025

PURPLE DAY, PURPLE DAY...

 Oggi, 26 Marzo, è il Purple Day, ovvero la Giornata Viola, ovvero ancora La Giornata Dell'Epilessia, evento nato in Canada per promuovere la sensibilizzazione e la consapevolezza nonché per sfatare i pregiudizi su questa malattia neurologica.


Purple perché il viola è il colore scelto da Cassidy Megan, la giovane canadese affetta da tale disturbo che nel 2008 cominció a promuovere questo evento, e colore legato alla lavanda che (non chiedetemi il motivo) sarebbe correlata, ma solo cromaticamente, appunto all'epilessia. 
E quindi agli eventi si indossano abiti viola nonché nastrini e spillette che identificano i partecipanti. 

Forse lo avevo detto durante un post/intervista da MIKI MOZ che il viola sarebbe il mio colore preferito anche se in effetti non lo indosso mai, e forse ciò è dovuto alla copertina di un libro della serie su Sandokan che era Le Due Tigri, dove la Tigre Della Malesia, non ancora interpretata in tv da Kabir Bedi,

era disegnato con un abito viola quasi fluorescente mentre stava lottando contro la Tigre Dell'India che era Suyodhana vestito in verde. 
Eh... i libri di Salgari me li sono letteralmente divorati in un periodo della mia vita precedente alla messa in onda dello SCENEGGIATO TV di Sergio Sollima e forse potrei paragonarli alla valenza della saga di Harry Potter per i più giovani.
Altro viola che non posso certo dimenticare è quello delle parrucche indossate come parte della divisa dal personale femminile di Base Luna nella serie U.F.O.

Particolare però che in tv non si notava essendo ancora le trasmissioni Rai in bianco e nero (mentre la tv Svizzera trasmetteva gli stessi episodi già a colori) e che scopriremo solo quando andremo a riempire i cinema per vedere U.F.O. Allarme Rosso Attacco Alla Terra, il primo film realizzato montando insieme tre episodi che ancora dovevano essere mandati in onda dalla Rai, al quale ne seguiranno altri di cui ho parlato in un VECCHIO POST
E sempre in tema Purple non si può dimenticare la moto guidata da Prince nel film e l'omonima canzone PURPLE RAIN.

Ecco quindi che anch'io, nel mio piccolo ho contribuito al Purple Day. 

martedì 25 marzo 2025

HIGH POTENTIAL E L'EVOLUZIONE DELLA TV

 Si racconta che nascesse un secolo fa il primo prototipo di televisione grazie all'ingegnere scozzese John Logie Baird, ed è vero avendo egli creato un sistema elettromeccanico di trasmissione delle immagini, ma in realtà il vero e proprio apparecchio da mettersi in casa per guardare gli show televisivi arriverà molto più avanti, per diventare poi sempre più evoluto fino alle nostre attuali smart tv ultrapiatte che ci portano in casa le amate (ma anche odiate) piattaforme con tutti i loro contenuti.


Ed è infatti sulla piattaforma Disney + la serie di cui parlo oggi, cioè High Potential, remake a stelle e strisce della franco-belga Morgane Detective Geniale, ovvero Haute Potentielle. 
Anzi per i primi quattro episodi più che di un remake si tratta di un perfetto copia-incolla persino nelle frasi pronunciate dagli attori con un effetto straniante perché ti pare di vedere lo stesso video, ma tarocco come se lo avessi ordinato su Wish. 
Addirittura il primo episodio inizia pure identico con HEAVY CROSS di Beth Ditto e i suoi Gossip,

con la sola differenza che nell'originale Morgane esce di casa e va alla sua destra, mentre nel remake Morgan va alla sua sinistra. 
Provate davvero a vedere gli episodi contemporaneamente e vedrete che viaggiano in sincrono. 
Ma ormai tale copia-incolla dev'essere una routine nel mondo della serialità televisiva dato che anche La Casa Di Carta versione coreana produce lo stesso effetto di deja vu, forse solo un po' (ma poco) meno Tale E Quale Show. 
Dopodiché i soggetti diventano più personalizzati sviluppando una trama orizzontale che si dipana apparendo a tratti durante i 13 episodi ognuno con la sua trama verticale che si conclude ogni volta.

La protagonista è appunto Morgan, una madre di famiglia single perché il marito è misteriosamente scomparso, e dotata di un Q.I. altissimo che le consente di risolvere i casi in cui la polizia locale, per la quale lei lavora inizialmente come donna delle pulizie notturna, invece brancola nel buio. 
Alla prima uscita degli episodi sui social si era scatenata tutta una serie di commenti di plagio, ma non è proprio così poiché è scritto nei titoli di coda che la serie prende ispirazione dall'altra europea. 
Si, ci sta scritto, ma peccato che tale scritta si legga per circa un decimo di secondo, giuro. 
Tuttavia la guardo molto volentieri perché Kaitlin Olson è un gran bel vedere dato che è un mix tra Claudia Gerini e Meg Ryan prese entrambe nel loro periodo giovanile e rivisita all'americana il bizzarro modo di vestire e di presentarsi di Morgane.

L'ultimo episodio della prima stagione è ormai in arrivo, ma già si parla della conferma della seconda. 

lunedì 24 marzo 2025

ANORA: CHIAMAMI IENA... NO, SCUSA... ANI

 Mentre nei giorni scorsi le supposizioni sul Santo Padre si facevano strada, ma finalmente Papa Francesco si è mostrato in pubblico fugando ogni dubbio, avevo detto che avrei parlato di Anora, fresco premio Oscar, ed eccolo qui a mostrarsi in pubblico anche il film di Sean Baker.


Principalmente lo si può dividere in tre parti fondamentali in cui nella prima si tromba e ci si "stona" fumando roba come se non ci fosse un domani. 
Nella seconda invece con la protagonista si grida e ci si mena che Bud & Terence levati (ed esce fuori la iena citata nel titolo del post).

Per finire con la terza parte dove sono di scena le lacrime in una storia che molti hanno paragonato a Pretty Woman, ma, fidatevi di una canaglia se vi dico che non è proprio così. 
Sopratutto perché non c'è quella patina pulita e perfetta (anche evidentemente finta) del film con la Roberts e Gere, ma piuttosto molta crudezza in tutte e tre le parti descritte sopra. 
Sicuramente è più realistico questo Anora anche se i tre "inviati speciali" risultano spesso ridicoli per le situazioni che loro stessi vanno a creare cercando di far annullare quel matrimonio fra Anora/Ani (la ragazza non vuole usare il suo vero nome) e Vanja, il ragazzo russo (francamente un po' pirlotto) di famiglia più che benestante che ha noleggiato la ragazza per una settimana e alla fine se l'è sposata a Las Vegas, ma probabilmente non credendoci fino in fondo dato che i matrimoni in quel del Nevada sono quasi sempre fatti così per fare.

Come tutto si risolva non lo racconto, ma un dubbio ce l'ho e ve lo espongo: davvero Anora meritava l'Oscar? 
Dubbio che l'anno scorso era stato sollevato da alcuni per POVERE CREATURE! dove anche lì le esperienze sessuali di Bella Baxter venivano mostrate nude e crude senza troppi veli (anzi forse più palesemente che qui), ma nel caso del film di Yorgos Lanthimos ogni scena diventava un tocco d'arte surreale, certo ritoccata digitalmente, però alla visione il tutto si mostrava come un quadro in movimento, per cui l'avevo apprezzato molto di più (beh, magari poi il regista si è mangiato la credibilità con lo sconclusionato Kind Of Kindness,

ma questa è un'altra storia). 
Comunque concludo dicendo che Anora non è un brutto film, ma di sicuro non piacerà a tutti. 

domenica 23 marzo 2025

LA NAVICELLA SPAZIALE PIÙ PAZZA DEL MONDO?

 Sessant'anni fa la NASA rimproverava duramente l'astronauta John Young per aver portato di soppiatto a bordo della capsula spaziale Gemini 3 un sandwich tradizionale condiviso con il collega Virgil Grissom durante le 4 ore abbondanti passate girando belli belli in orbita il 23 marzo del 1965.


Questo perché durante la missione i due avrebbero dovuto testare il cibo che era stato creato appositamente per essere consumato nello spazio, ma lo stesso Grissom, durante i briefing pre-missione, aveva detto chiaramente che avrebbe mangiato tali prodotti sintetici solo se non ci fosse stato davvero altro da ingurgitare. 
Et voilà che il collega allora lo prende alla lettera e ad un certo punto, quando sono lassù, su su in alto, estrae dalla tuta spaziale il sandwich e lo smezza con lui riempiendo presto l'abitacolo di fastidiose briciole galleggianti. 
I due si rendono subito conto che il cibo in pillole previsto per gli astronauti era stato invece studiato per ovviare all'inconveniente dell'assenza di gravità, mentre tale "trovata" di Young, seppure gradita dal collega Grissom, aveva creato una perfetta situazione da ZUCKER-ABRAHAMS-ZUCKER.
Adesso, come si vede lassù nella foto in alto, quel panino (o meglio una sua replica, dato che lo avevano mangiato) sta esposto in un museo conservato nella resina con tanto di didascalia che descrive "l'incidente". 
Che poi è la stessa cosa che accade se mangi un panino in auto mentre viaggi, però perlomeno tutto va a cadere verso il basso. 
Ma vuoi mettere il piacere birbone di far casino su una capsula spaziale che tanto non è manco tua? 
E quando mai ti ricapita? 

sabato 22 marzo 2025

COMA _COSE & CO.

 Vita Fusa, con la sua copertina che più puffosa non poteva essere, è il nuovo album dei Coma_Cose,


disco breve che dura meno di mezz'ora, ma perlomeno non contiene nemmeno una canzone buttata lì solo per fare minutaggio e include anche i singoli usciti precedentemente ai Cuoricini di Sanremo che sono MALAVITA e POSTI VUOTI.

Personalmente mi piacciono moltissimo fin dal loro ESORDIO i due ragazzi che adesso sono pure sposati ufficialmente. 
Mi piacciono specialmente per la voce quasi infantile di Francesca detta California (ex dj) che poi si diverte un sacco a giocare con i look più strani possibili e, pur non essendo una vera bellezza nel senso classico del termine, riesce a rendersi speciale

un po' come seguendo l'esempio di Lady Gaga che di suo, senza le impalcature di costumi e makeup, sarebbe in realtà abbastanza anonima.
E inoltre era stata proprio lei anni fa a convincere Fausto a rimettersi in gioco dopo un periodo di crisi durante il quale il ragazzo aveva mollato la carriera musicale.

C'è un'altra canzone poi, che fa parte più o meno dello stesso mondo, che non è male ed è il pezzo di Emis Killa che, per le sue vicende personali, non ha potuto o voluto presentare al Festival. 
DEMONI é il titolo e l'unica cosa che ho trovato un po' strana è la somiglianza con tanti altri prodotti contemporanei fra i quali ci metto anche LA RABBIA NON TI BASTA di Big Mama che pure mi piace.

Ma forse questo è dovuto al fatto che tante canzoni delle nuove leve vengono create almeno per una buona parte da programmi computerizzati che si basano sulle famigerate A.I. e che vanno di pari passo con l'autotune molto utilizzato (anche troppo) anche in questo brano. 
Non posso dire per certo però se il motivo di tali similitudini o mood sia quello anche nel caso di questi pezzi. 
Sempre nei dintorni, ma molto più vecchio stile, è Willie Peyote che dopo il Festival, come fanno in tanti, ha ripubblicato lo stesso album dell'anno precedente con l'aggiunta di alcune tracce tra cui il nuovo GRAZIE, MA NO GRAZIE.

E per questo sabato è tutto... a voi studio... 

venerdì 21 marzo 2025

THE ELECTRIC STATE: NON CONDIVIDO L'OPINIONE CHE VA PER LA MAGGIORE

 Davvero non capisco cosa non vada in The Electric State, l'ultimo film dei fratelli Russo prodotto da Netflix con un dispiego di mezzi e di fondi mai visto finora per la ENNE rossa.


Cioè abbiamo un cast a dir poco perfetto con Millie Bobby Brown, Chris Pratt, Stanley Tucci, Giancarlo Esposito, Ke Huy Quan, e in realtà ci sarebbe anche Woody Harrelson, ma solo come doppiatore di Mr.Peanuts. 
La sceneggiatura è tratta da una graphic novel di Simon Stalenhag già portata in video SOTTO FORMA DI SERIE qualche anno fa dagli Amazon Studios (dovrebbe essere tuttora su Prime Video), ma con effetti soporiferi seppure fosse anche bella visivamente, mentre qui gli effetti speciali sono i migliori che ho visto finora in un film

al punto che non ci si rende mai conto di dove finisca la ripresa reale e cominci la CGI tanto spesso maledetta per la sua fintosità anche in film o serie tv di maggiore importanza (non dico maggior budget perché davvero Netflix qui ci ha messo tantissimo). 
Anzi, se il film lo vedesse il caro amico George Lucas credo proprio che gli verrebbe la tentazione di andare di nuovo a rimettere mano alla trilogia classica di Star Wars (se non avesse venduto tutto alla Disney, quel marrano) per rimediare a quell'edizione speciale che tanto aveva fatto storcere il naso, non tanto per le scene nello spazio, che quelle in effetti ci guadagnavano, ma piuttosto per quelle terrene infarcite di animali e cosi strani in movimento perfettamente inutili con pure un Jabba The Hutt tarocco come una banconota da 25 euro.

Per non parlare poi della scena dove Han sparava per primo a Greedo, ma modificata in una "legittima difesa" politicamente corretta... ma per favore!!!
Insomma, io sarò sempre il solito bastian contrario, ma sto film dove si racconta che negli anni 90 distopici le macchine si rivoltano agli umani (hmmm... mi ricorda QUALCOSA) e ne nasce una guerra tra umani e macchine (strano... ho come un DEJAVU) a me è piaciuto un sacco perché divertente e ben realizzato (e soprattutto rispetto alla serie tv ha un giusto ritmo), per cui gli perdono più che volentieri il fatto di non essere un'idea del tutto originale (James Cameron, statti buonino...). 
Anzi ne uscivo da poco dalla visione piena di dubbi del premio Oscar Anora di cui parlerò presto, oh se ne parlerò, e guardando invece questo leggerissimo prodotto che mai (?) potrebbe vincere la statuetta, ho terminato la visione con grande piacere, anche perché durante il film capita anche di sentire brani come Don't Stop Believin' e Wonderwall in versione orchestrale o pianistica che cadono perfettamente nelle scene a cui sono abbinati.

E poi lo sai che se c'è Chris Pratt il film deve prendere per forza una certa piega, anzi la sorpresina finale mi ha ricordato un po' i Guardiani Della Galassia quando per Groot sembra ormai perduta ogni speranza e invece... 
Perciò ecco un'altro punto a favore per questo film che mi sento di consigliare a tutti diffidando dei tanti pareri negativi in rete. 
Anzi, magari, se ce l'avete, datemi pure una ragione valida per cui questo The Electric State non dovrebbe essermi piaciuto dato che me lo dice anche Millie di guardarla...

Tanto non cambierò opinione, e grazie. 

giovedì 20 marzo 2025

ADDIO NADIA

 Notizia fresca di ieri è quella della morte di Nadia Cassini, 76 anni e da tempo malata.


L'attrice americana di nascita essendo nata a Woodstock, ma che ha preso poi il cognome del marito italo-russo-statunitense fratello del noto Oleg Cassini della moda, è nota soprattutto (è inutile girarci intorno gente) per una ventina di film commedia soft-erotici con i soliti Lino Banfi, Alvaro Vitali & Co., cose tipo La Dottoressa Ci Sta Col Colonnello, dove metteva in mostra i suoi punti forti, in particolare il suo notevole lato B, 

e ripeto che è inutile girarci intorno dato che da questa "gavetta" dove ci si mette in mostra senza veli ci sono passate anche Ornella Muti ed Eleonora Giorgi, anche se effettivamente in film meno beceri. 
Dopodiché Nadia aveva tentato la carriera di soubrette ed era approdata negli anni 80 ai varietà televisivi prima sulla Rai in Quantinque Io con Enrico Montesano, e poi sulle reti Mediaset, luogo dove comunque le curve erano sempre molto apprezzate e mi riferisco a programmi come il Drive-In, ma anche Premiatissima. 
Dopo gli anni 80 era sparita dalle scene anche a causa di un'operazione di chirurgia plastica andata male. 
Nadia era già stata presente su queste pagine web in occasione di quel cult fanta-trash che è SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE

mentre il suo esordio al cinema come protagonista, dopo piccole apparizioni secondarie, fu nel 1970 con Il Dio Serpente, film di sfondo erotico che ebbe un grande successo all'epoca e che aveva come colonna sonora quel bellissimo DJAMBALLÀ firmato da Augusto Martelli.

Brano che in realtà venne rivendicato anche da Dario Baldan Bembo che, pur essendone il vero autore ed esecutore, dato che in sala aveva suonato il flauto e l'Hammond, non era ancora iscritto alla SIAE perciò non poteva accreditarselo, ma questa è un'altra storia e sto divagando come al solito. 
Addio Nadia. 

mercoledì 19 marzo 2025

AUGURI ROCK'N'ROLLOSI A TUTTI I PAPÀ

 Oggi è il giorno della Festa Del Papà ed io il mio (l'ho già detto) l'ho perduto alcuni anni fa, ma lo sappiamo tutti che è il classico cerchio della vita per cui è inutile fare pensieri tristi. 


La vita continua, anzi, continuiamo a rockare e rollare alla grande anche in questo giorno, per cui pubblico una foto emblematica di Jason Bonham, figlio di John "Bonzo", batterista pure lui come il suo papà che pestava duro sui tamburi dei Led Zeppelin, e che qui si vede ammirare il genitore nel maxischermo dietro di lui. 
Certo la foto non è di immediata fruizione per tutti (non si parla mica dei partecipanti al Festival di Sanremo eh...), per cui un minimo di spiegazione ci voleva, ma non è bellissima?
Contemporaneamente si fa un gran parlare di un altro padre in questi giorni, per la precisione il Santo Padre sul quale girano sospetti alimentati anche da quell'altra foto

che dice e non dice mostrandolo così di spalle, al punto che molti pensano si tratti di una situazione alla Weekend Con Il Morto o, se vogliamo farla all'italiana, I CASSAMORTARI del quale è stato realizzato pure un seguito (che ho naturalmente evitato) nonostante la bruttezza del primo capitolo. 
Beh... non nego che qualche legittimo dubbio ce l'ho pure io. 
E comunque ancora auguri a tutti i papà, compreso Bruce Willis

che oggi fa 70 anni ed è babbo di tre figli tutti avuti da Demi Moore. 

AMARCORD: DUE ANNI PER VINCERE L'OSCAR

 Amarcord di Federico Fellini è del 1973, ma solo due anni dopo ricevette il giusto riconoscimento internazionale vincendo l'Oscar come ...