Visualizzazione post con etichetta Led Zeppelin. Mostra tutti i post
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domenica 10 agosto 2025

AAA CERCASI VOCALIST

 Un giorno ti arriva Jimmy Page che ha intenzione di riformare gli Yardbirds, magari cambiando poi il nome in Led Zeppelin e ti chiede se vuoi essere il cantante frontman, ma tu cosa gli rispondi?


No, grazie anzi, ti consiglio quel giovane Robert, biondo figo, e se ti serve un batterista conosco anche John che aveva suonato con me e pesta come un fabbro. 
Un anno dopo ti arriva Richie Blackmore che cerca pure lui un nuovo vocalist per il suo nuovo gruppo che chiamerà Deep Purple e ti chiede se ti interessa farne parte, e tu ancora? 
No, grazie non mi interessa, c'ho da fare cose mie.
Fantascienza? No, è la realtà che ha visto TERRY REID rifiutare ben due proposte pazzesche per dedicarsi invece alla carriera solista che non sarà comunque priva di collaborazioni varie.


In effetti, per dirla tutta, con Page c'era stata quasi la possibilità di un sì se Terry non fosse già stato impegnato in tour come supporter di Rolling Stones e Cream. 
Chitarrista e cantante dalla voce stile Paul Rodgers (ben noto ai fans dei Queen), Terry é mancato di recente a 75 anni, ricevendo consensi nel giro della musica, ma non certo al livello che hanno poi raggiunto le due band simbolo dell'hard rock da lui evitate. 
Ma forse potrebbe essere andata così ugualmente con una sua fuoriuscita dalla formazione dopo uno o due dischi. Cosa che accade sempre anche da noi e vediamo come esempio i Lunapop e i Timoria, mentre per il discorso Maneskin pare ci siano voci di corridoio che ne (s)paventano un ritorno al completo. 
Staremo a vedere. 
Si continua sempre nel rock e nei suoi vocalist, ma qui siamo nell'heavy metal degli Iron Maiden parlando della morte di Paul Day,

il quale fu il primissimo cantante della band inglese, liquidato presto perché si dice non avesse una presenza scenica e carisma adeguati al ruolo. 
Paul, che di nome completo faceva anche Mario ed aveva 69 anni, si era poi rifatto diventando frontman degli SWEET negli anni 80, ma per un breve periodo di soli tre anni

durante i quali, oltre all'attività live, aveva registrato con loro anche delle NUOVE CANZONI.
Altro nome della musica (totalmente differente) che ci lascia è quello di Jane Morgan, di molto antecedente a Terry e Paul, come si può capire dallo stile delle sue canzoni, e nota dalle nostre parti,

oltre che per FASCINATION, più che altro per aver realizzato una cover della nostra italiana ROMANTICA, cavallo di battaglia di Renato Rascel.

Jane aveva raggiunto la notevole età di 101 anni! 
Goodbye Jane, Paul & Terry. 

domenica 13 luglio 2025

LIVE AID: 40 ANNI FA L'EVENTO MONDIALE

 Quarant'anni fa si teneva in contemporanea, a Londra nello stadio di Wembley e a Philadelphia al JFK Stadium, lo storico concerto del Live Aid nato dall'idea di Bob Geldof e Midge Ure per raccogliere fondi con l'intenzione di alleviare il problema della fame in Etiopia.


Fu una passerella di artisti notevole, ma non priva di problemi dato che, a parte l'esibizione dei Queen ripresa, anzi, fotocopiata poi nel film BOHEMIAN RHAPSODY (della quale Brian May non rimase molto soddisfatto comunque), tanti furono i problemi tecnici dovuti principalmente al fatto che non c'era tempo di fare prove e sound check, ma gli artisti dovevano salire sul palco ed esibirsi "pronti-via" con giusto il tempo di collegare i cavi agli strumenti e con i tecnici al mixer che settavano tutto al volo.

Non mancarono nemmeno le critiche, una delle quali è forse la più feroce quella di Morrissey, leader degli Smiths, che ha da sempre avuto un pessimo rapporto con il governo inglese e infatti non partecipò dichiarando che Margaret Thatcher avrebbe potuto da sola offrire quei fondi che invece sono stati donati dalle classi meno abbienti.


Sempre il fattore soldi fu il motivo per cui altri artisti non parteciparono come i Tears For Fears poiché Roland Orzabal voleva da Geldof delle prove tangibili che quei soldi sarebbero davvero andati in beneficenza (ma si raccontano anche versioni diverse), forse ricordando l'evento del Concert For Bangladesh organizzato da George Harrison dove sembra che qualcuno si prese i soldi e scappò come fosse un film di Woody Allen.

E si, anche questo Live Aid fu un evento musicale sotto il sole cocente come quello che avverrà vent'anni dopo di cui avevo parlato QUI poiché tutto cominciò intorno alle ore 12 per terminare poi di notte, ricordando pure Phil Collins che fece quel famoso TOUR DE FORCE (un po' una sboronata, dai) con il Concorde per suonare anche a Philadelphia con i Led Zeppelin. 
Più del 90 per cento delle tv mondiali rimase collegato in diretta per l'evento dovendo a volte scegliere quale delle esibizioni mandare in onda poiché ad un certo punto le performances tenute nelle due locations si sovrapponevano. 
Da notare che poi il riversamento in home video cercò di correggere le imperfezioni come quella terribile STECCA presa live da Simon LeBon su A View To A Kill,

che venne abilmente sovraincisa, mentre quella sul piano fatta da Phil Collins rimane e va bene così (c'è nel link lassù) che tanto l'ex Genesis l'aveva presa in ridere. 
Controversie o no, rimane comunque un evento storico che molti di quelli che stanno leggendo avranno anche vissuto in diretta tv come il sottoscritto, ed evento che ha contribuito a rendere così speciali gli Anni 80. 

mercoledì 19 marzo 2025

AUGURI ROCK'N'ROLLOSI A TUTTI I PAPÀ

 Oggi è il giorno della Festa Del Papà ed io il mio (l'ho già detto) l'ho perduto alcuni anni fa, ma lo sappiamo tutti che è il classico cerchio della vita per cui è inutile fare pensieri tristi. 


La vita continua, anzi, continuiamo a rockare e rollare alla grande anche in questo giorno, per cui pubblico una foto emblematica di Jason Bonham, figlio di John "Bonzo", batterista pure lui come il suo papà che pestava duro sui tamburi dei Led Zeppelin, e che qui si vede ammirare il genitore nel maxischermo dietro di lui. 
Certo la foto non è di immediata fruizione per tutti (non si parla mica dei partecipanti al Festival di Sanremo eh...), per cui un minimo di spiegazione ci voleva, ma non è bellissima?
Contemporaneamente si fa un gran parlare di un altro padre in questi giorni, per la precisione il Santo Padre sul quale girano sospetti alimentati anche da quell'altra foto

che dice e non dice mostrandolo così di spalle, al punto che molti pensano si tratti di una situazione alla Weekend Con Il Morto o, se vogliamo farla all'italiana, I CASSAMORTARI del quale è stato realizzato pure un seguito (che ho naturalmente evitato) nonostante la bruttezza del primo capitolo. 
Beh... non nego che qualche legittimo dubbio ce l'ho pure io. 
E comunque ancora auguri a tutti i papà, compreso Bruce Willis

che oggi fa 70 anni ed è babbo di tre figli tutti avuti da Demi Moore. 

sabato 6 luglio 2024

BEATLES, LED ZEPPELIN E GENESIS UNITI NELLO STESSO FILM (CON ANCHE 007)

 Sabato beatlesiano oggi perché esattamente 60 anni fa usciva nelle sale britanniche A Hard Day's Night, il primo film con i Beatles diretto da Richard Lester e che arriverà da noi con il titolo Tutti Per Uno, con una locandina italiana che sarebbe da denuncia per la bruttezza dei ritratti dei quattro.


In effetti ne avevo già parlato all'incirca una settimana fa ricordando L'USCITA in anteprima del vinile con la colonna sonora del film, ma senza mettere nemmeno una canzone dei Fab Four, quasi come succedeva in quel film su John Lennon dal titolo NOWHERE BOY.

Oggi invece recupero qualcosa come la TITLE TRACK perché intanto non sono quella canaglia di James Bond e ascoltare i Beatles, al contrario della famosa spia, a me piace sempre, mentre lui nella nota scena di Goldfinger era abbastanza esplicito nei loro riguardi, ma, aggiungo io, senza motivo senonché entrambi i film erano un prodotto della United Artists dello stesso anno e quindi citare i quattro in quel modo ironico potrebbe essere stata anche una furbetta manovra promozionale dato che il romanzo di Fleming è del 1959 e quindi tale frase nel libro ovviamente non c'era perché i Beatles ancora non erano nati. 

E aggiungo anche qualche altra gustosa curiosità in più, come che nel film si sente suonare anche Jimmy Page in ben due momenti, uno sul treno tramite una radiolina che Ringo accende per un attimo, e poi il futuro Led Zeppelin suona la chitarra ritmica durante RINGO'S THEME che altro non sarebbe che la versione strumentale di This Boy, canzone che accompagna sempre Ringo in giro da solo per Londra.

Una simpatica curiosità sull'attore Wilfrid Brambell è che, nonostante facesse la parte del nonno di Paul, all'epoca aveva solo 52 anni, ed è anche da notare (se ci riuscite) il cameo di un giovanissimo tredicenne Phil Collins, che all'epoca ovviamente non era ancora il batterista dei Genesis, e che appare tra il pubblico che assiste al concerto dei Beatles.

Concludo il post di oggi esattamente come il film, cioè di nuovo con la canzone che dà il titolo alla pellicola e che alla fine si riascolta sulla scena di chiusura coi ragazzi che partono in elicottero e sui consecutivi TITOLI DI CODA che in questo caso non sono dei semplici nomi che scorrono su fondo nero come siamo abituati oggi, e il fatto che ci siano stati dei titoli di coda era cosa molto rara nei film dell'epoca dove invece si tenevano più in considerazione quelli di testa come 007 (eccolo che torna) ne ha fatto un vero e proprio marchio di fabbrica.


sabato 16 marzo 2024

MA QUANTE BELLE FIGLIE MADAMADORÉ

 Una filastrocca infantile per introdurre un sabato italiano di musica e persino tutto al femminile, tutto di novità discografiche e si parte davvero in bellezza con Rose Villain che, tra l'altro è anche presente in una nuovo reality show targato Netflix dal titolo Nuova Scena dove, insieme a Fabri Fibra e Geolier, vanno alla ricerca dei nuovi talenti musicali. 


In realtà alla prima vista e ascolto della sua esibizione all'ultimo Festival Di Sanremo avevo sottolineato che il ritornello di CLICK BOOM! mi faceva pensare ad una canzone scioccherella in stile Elettra Lamborghini, ma dopo la necessaria decantazione e l'ascolto dell'intero album Radio Sakura, posso correggere tranquillamente il tiro perché la ragazza è senza dubbio una delle migliori esponenti del nuovo corso musicale che si distanzia notevolmente da quello che, nel corso degli anni hanno sfornato voci come Fiorella Mannoia o Antonella Ruggiero, per dirne due che sono legate al Festival classico, ma che perlomeno in mezzo a tanta roba cantata male (leggi Blanco che per me è insopportabile), non mi sento di disprezzare.

Certo, per dire, Annalisa, seppure con canzoni scioccherelle di tutt'altro genere si mostra già su un gradino più elevato, ma anche Rose, nel suo di genere, riesce a dare del suo meglio e l'ascolto del suo disco, che ho fatto in auto viaggiando (uno dei modi migliori secondo me per apprezzare la musica), mi ha convinto di quanto sto dicendo, anche per i duetti che contiene (Madame, Ernia, Gué) e se poi mi vai a citare Tarantino con HATTORI HANZO

(il brano con appunto Madame) e i Soft Cell nel singolo Io, Me Ed Altri Guai che era uscito lo scorso ottobre, beh sfondi una porta aperta. 
Stessa cosa per Big Mama, anche lei sul palco dell'ultimo Festival e anzi pure lei collegata alla Lamborghini twerkante dato che, nonostante le sue forme più che generose, su quel palco ha fatto pure quello che fa Elettra, e con la massima disinvoltura. 
Disinvoltura e voglia di farsi notare che ha mostrato anche nella serata delle cover tutta inguainata nel latex come le sue tre colleghe insieme a lei a cantare Lady Marmalade. Anzi su tale esibizione Big Mama ha raccontato anche un gustoso BACKSTAGE

quando è stata ospite durante il programma di Cattelan. 
Ma si parlava piuttosto del suo album dal titolo Sangue dove rappa e trappa alla grande su suoni potenti che magari non sono esattamente quelli che uscivano dai dischi dei Deep Purple o dei Led Zeppelin, però anche questo ascoltato in auto giuro che fa la sua porca figura, con una nota particolare per VELENO,

drammaticissima come poche in mezzo a cose ben più leggere come i duetti con Myss Keta o con La Nina. 
Canzoni queste senza peli sulla lingua e difatti il lavoro è marchiato Explicit come quello di Rose e nel loro caso anche l'uso dell'auto tune, l'ho già detto, non lo trovo per niente fastidioso come invece accade sulle voci maschili. 
Non è neanche male il disco di Clara (Soccini), sempre dal palco di Sanremo dove ha cantato DIAMANTI GREZZI,

ma anche una dei ragazzi di Mare Fuori da cui arriva anche Matteo Paolillo a duettare con lei in una canzone. 
Delle tre donzelle dico subito che è quella che metterei al terzo gradino di un ipotetico podio, con molti brani che ricalcano pari pari lo stile di Mahmood, ma mentre su di lui quel modulare così la voce mi fa venire l'orticaria, con Clara funziona meglio, non fosse per certi pezzi cantati in quel modo strano con la mascella bloccata (a volte lo fa anche Rose Villain, mentre Big Mama, lei no), ma è il solo particolare negativo che ci ho trovato in tre album attualissimi che non mi fanno rimpiangere la musica del passato. 
Oltre alle protagoniste del festival, poi ci sono anche due dischi appena pubblicati di due ragazze non proprio "ine" dato che hanno passato la trentina, sebbene nel loro lavoro ci mettano tanta sensualità come le nuove leve insegnano, ed è quello che viene fuori dal disco di Angelica (Schiatti) di cui avevo parlato tempo fa all'uscita del singolo MILANO MEDITERRANEE, ed ora alla prova dell'intero album SCONOSCUTI SUPERSTAR


(ma non è il suo primo in realtà) la si ascolta volentieri con quel suo sussurrato che a tratti, nei pezzi più ritmati fa ricordare i tempi di Viola Valentino con Comprami, ma non in senso negativo eh... 
La differenza però con quel singolo in stile DOJA CAT che mi aveva catturato c'è ed è parecchia poiché le altre canzoni del disco seguono strade molto differenti, ma non per questo meno interessanti. 
L'altra nuova uscita invece è proprio un'opera prima ed è Incidenti Di Percorso, il disco dell'ex illustratrice Claudym (Claudia Maccechini),

dai capelli colorati alla Billie Eilish (sua idola dichiarata) e con uno stile (anche qui la mascella resta spesso immobile) che al primo ascolto con il primo brano del disco dal titolo RAGIONI SBAGLIATE mi ha fatto pensare subito ai COMA_COSE e poi anche ad Ariete, che, l'ho già confessato più volte, a me piacciono entrambi un sacco, ma poi si va avanti con tante, ma tante altre buone contaminazioni tipo come si può sentire in UNA SETTIMANA DA DIO

Perciò, se non volete fare la figura dei dinosauri che negano l'esistenza di altra musica dopo il Festival di Woodstock, mi sento di consigliare tutti e cinque i dischi di cui ho parlato oggi. 
Certo... 
Se vi fidate di una canaglia... 

lunedì 30 ottobre 2023

PHIL COLLINS, IL CONCORDE, FRIENDS E...

 20 anni fa veniva dismesso il Concorde, quel famoso e particolare aereo suoersonico con la punta mobile che permise a PHIL COLLINS di fare un vero e proprio tour de force e suonare nel pomeriggio durante lo storico Live Aid del 1985 a Wembley nel Regno Unito, con quella famosa piccola scivolata sui tasti del pianoforte (nel video qui sotto al minuto 01:05) che gli fa scappare un sorriso, cosa dovuta al gran caldo di quel luglio e alle dita sudate, 


e duettando su quel palco anche con Sting, per poi prendere il volo e piombarsi a Philadelphia prima con Eric Clapton e poi con i LED ZEPPELIN facendo le veci di John "Bonzo" Bonham, in verità con molta fatica più che altro per cercare di stare in sync con Tony Thompson, l'altro batterista già presente e, dicono, ben poco entusiasta dell'arrivo di Collins, ma pure Robert Plant non fu perfetto e Jimmy Page era visibilmente e particolarmente stordito da qualcosa di non ben specificato, bisogna dirlo.

Anzi, Phil racconta che ad un certo punto cercava di non toccare nemmeno più i tamburi con le bacchette per non fare ulteriori danni. 
Ma in realtà tutto il maxi concerto era stato anche pieno di problemi tecnici perché certamente non è facile gestire ogni cambio di artista, come per Paul McCartney che venne sentito solo in tv perché invece l'audio dalle casse nello stadio in quel momento non usciva, mentre invece viene ricordata la performance dei Queen come la migliore di tutte, anche se Brian May ricorda che non fu soddisfatto di come suonò, specialmente in Hammer To Fall,

e anche se non è esattamente come ti fanno vedere nel film BOHEMIAN RHAPSODY che in quel momento le offerte salirono alle stelle grazie a Freddie & Co. 
È cinema cioè finzione, eh. 
Ma torniamo all'aereo, dai costi di gestione elevatissimi, che terminò la sua carriera dopo anche un gravissimo incidente in fase di decollo avvenuto nel 2000. 
Velivolo certamente all'avanguardia per il 1976, anno della sua messa in servizio, ma per dovere devo ricordare che già nella serie tv U.F.O., ovvero la mia preferita, appariva lo Shadair

(quello bianco e rosso nella foto), ovvero un aereo molto simile al Concorde, con il particolare che la serie era del 1970. 
Possibile che la fantascienza fosse sempre così avantissimo? 
In realtà era dal 1969 che i prototipi del Concorde volavano nei cieli a scopo sperimentale, perciò non era stata tutta un'invenzione di Gerry Anderson, il produttore della serie. 
Ma purtroppo anche oggi ci sono degli addii perché è proprio di ieri la notizia della morte di Matthew Perry, ovvero Chandler di Friends,

trovato senza vita a 54 anni nel suo appartamento dopo una carriera (breve) minata da alcool e droghe. 
L'heavy metal invece perde a 67 anni Steve Riley, ex batterista dei W.A.S.P. e dei L.A. Guns, che da tempo aveva dei problemi di salute e camminava reggendosi con un bastone.

Altro personaggio scomparso nei giorni scorsi è Bruno Prosdocimi, caricaturista famoso ai tempi delle Figurine Panini per i ritratti dei calciatori, ma non solo, come si vede da questa compilation che comprende anche il suo autoritratto,

ed aveva anche collaborato come illustratore con la Disney. 
Bruno aveva 87 anni. 
Addio Matthew, Steve e Bruno. 

venerdì 13 gennaio 2023

UN ALTRO MITO CHE SE NE VA: JEFF BECK (E NON SOLO LUI)

 Di solito è il sabato che dedico alla musica, ma mi sento di dover anticipare di un giorno perché è di ieri la notizia che è mancato Jeff Beck, cioè colui che aveva iniziato la carriera con gli Yardbirds sostituendo Eric Clapton e che poi ha passato il testimone (e il marchio) a Jimmy Page, il quale li farà diventare i LED ZEPPELIN.


Poi con il Jeff Beck Group e con svariate collaborazioni con i più famosi musicisti, Jeff è diventato senza dubbio uno di quei chitarristi leggendari che saranno presi sempre come esempio da chi imbraccia lo strumento. 
Della sua collezione di chitarre (molte, secondo sua ammissione, solo di figura e praticamente mai suonate) le sue dita prediligevano far sentire dal vivo la Fender Stratocaster e la Gibson LesPaul, prevalentemente con le dita senza usare il plettro. 
Una delle canzoni di maggior successo con gli Yardbirds è stata FOR YOUR LOVE,

coverizzata anche dagli Humble Pie, dove militava Peter Frampton, e dai primi Fleetwood Mac (quelli ancora senza Stevie Nicks e Lindsey Buckingham), e trasformata poi nel 1978 addirittura in un pezzo disco dai CHILLY, una produzione tedesca (a Monaco Di Baviera sfornavano dischi dance a getto continuo, e che dance!) in quel periodo in cui furoreggiavano gli emuli di John Travolta anche sulle piste delle discoteche nostrane,

ma canzone che stranamente, in quegli anni 60 in cui è nata, non ha avuto nessuna cover italiana nonostante fosse un brano con lo stile da Caterina Caselli al 100%. 
Ci penseranno a colmare tale lacuna in tempi molto recenti Lisa Beat E I Bugiardi, cover band specializzata in quel tipo di sound vintage, a renderla un brano italiano dal titolo FINIRÀ con allegato un videoclip che prende le sequenze da La Ragazza Con La Pistola dove possiamo ammirare ancora una volta una splendida Monica Vitti.

Come solista lo possiamo riascoltare in PEOPLE GET READY del 1985 dove, oltre a mettere la sua chitarra molto più in evidenza, ritrova Rod Stewart che era stato il cantante del suo gruppo alla fine degli anni 60 dopo la fuoriuscita dagli Yardbirds.
Una meningite batterica ha purtroppo stroncato Jeff a 78 anni. 
E sempre nei giorni scorsi (e con la musica non c'entra) è stato trovato senza vita nella sua casa di Los Angeles Adam Rich, 54 anni, ovvero il piccolo Nicolas Bradford dell'omonima famiglia televisiva,

quello con i capelli a scodella. 
Anche se non aveva avuto un successo memorabile dopo la serie tv che invece duró per quattro anni, lo possiamo ricordare anche in un film degli anni 80 con Bill Cosby, Il Diavolo E Max. 
A questa lista di addii si è aggiunta più di recente anche Tatjana Patitz,

ex supermodella del periodo di Naomi Campbell e Cindy Crawford, con anche qualche apparizione al cinema, per esempio in Sol Levante con Sean Connery. 
Tatjana aveva un tumore al seno e ci ha lasciati a 56 anni.
E in conclusione dobbiamo salutare anche Lisa Marie Presley, figlia del famoso Elvis, anche lei cantante e stroncata da un infarto a 54 anni.

Lisa Marie è stata all'onore delle cronache per il suo matrimonio con Michael Jackson, mentre successivamente aveva sposato Nicolas Cage. 
Goodbye Lisa Marie, Tatjana, Jeff e Adam. 

mercoledì 15 giugno 2022

ABBA LIVE 2022, COME DICEVA WOODY ALLEN: BASTA CHE FUNZIONI

 Il film di Allen non parla di concerti, no, però il titolo cade a fagiuolo perché lo scorso anno si parlava parecchio di questo ritorno sintetico in un NUOVO LIVE con gli Abba in versione digitale ricreati grazie ai loro avatar con l'immagine che avevano negli anni 70,


il periodo di maggiore successo per la band svedese, ed avevo espresso un po' di perplessità sul fatto che un tale modo di fare un concerto potesse essere accettato davvero come una vera esibizione live, supponendo piuttosto che la presenza degli avatar fosse confinata magari ad una piccola parte del concerto.

Il risultato degli spettacoli di 90 minuti che si sono tenuti nei giorni scorsi e andranno avanti fino ad ottobre con due show al giorno, pomeridiano e serale, invece mi ha smentito drasticamente perché le date a Londra in quel palazzetto costruito appositamente, hanno portato in scena uno show INTERAMENTE digitale dal punto di vista visivo, con le voci dei quattro estrapolate dai nastri originali (perciò non ancora gravate dall'età) e il supporto di una vera band completa di coriste che suonava dal vivo sulle loro tracce vocali: cioè si tratta dell'esatto contrario di quello che fanno i cantanti quando cantano su una base musicale. 
Tali spettacoli sono stati un successo clamoroso di pubblico, e le immagini video che circolano ormai da un po' di tempo dimostrano quanto faraonico e impressionante sia l'effetto finale. 
Alla prima data i VERI ABBA hanno anche fatto l'apparizione finale per ricevere l'applauso del pubblico.
Il loro caso però è abbastanza particolare, in quanto le loro canzoni, senza dubbio grandi composizioni in grado di reggere il passare degli anni, vivevano (e vivono tuttora) in simbiosi con l'immagine accattivante (e perché no? sexy) di Agnetha e Annifrid che inevitabilmente catalizzavano l'attenzione lasciando un posto di secondo piano a Bjorn e Benny.

Per cui, in effetti vedere oggi 4 settantenni fare le stesse pose e mossette ammiccanti che facevano 50 anni prima in costumi kitsch e magari con qualche improvviso calo di voce, rischiava di essere abbastanza ridicolo (cioè per dire... la vedresti una reunion delle Spice Girls fra 20/30 anni??? Boh... Magari in digitale si), mentre ora al loro posto i movimenti li fanno 4 giovani controfigure che assumono il loro aspetto digitalmente, perché sennò si aveva quell'effetto di Robert DeNiro ringiovanito in volto in The Irishman, ma inevitabilmente goffo come lo è un uomo della sua età. 
A tal proposito citavo come esempio opposto l'effetto che i concerti dei Kiss (altro pianeta ovviamente) senza lifting digitale fanno ancora oggi, ma dove grazie ai costumi e al trucco (pesantissimo), effetti speciali meccanici e non, e a due nuovi elementi della band, pare che gli anni non siano passati nonostante Gene e Paul siano più o meno coetanei degli svedesi; ma nel loro caso funziona anche con la loro età avanzata perché appunto si gioca su un'altro campo molto distante dal mondo degli Abba. 
Insomma è sempre il pubblico che ha mostrato, in entrambi i casi, di volere vedere proprio questo e allora al pubblico sì dà questo, facendo così partire già un migliaio di ipotesi su come ricreare un Michael Jackson e i suoi passi di ballo o un Elvis Presley ancheggiante. 
No... Ferma tutto!!! 
Non credo che sarebbe la stessa cosa, e tantomeno sarebbe una buona idea riportare in scena miti come Jimi Hendrix dove era il suo modo di suonare la chitarra che faceva lo show e non l'immagine patinata.
A questo proposito infatti i superstiti Led Zeppelin sarebbero stati contattati per creare con loro un concerto simile a quello degli svedesi, ma l'idea non è stata gradita e non se ne farà nulla, anche perché "Bonzo" Bonham non potrebbe ovviamente prendere parte al progetto. 
Ologrammi con immagini di cantanti scomparsi sono in effetti già stati usati come brevi apparizioni, ma nel caso degli Abba, che invece sono tuttora vivi e vegeti, la cosa pare funzionare in maniera particolare perché loro sono stati una realtà unica nella musica, e forse a sto punto mi sono convinto anch'io che il modo migliore per riproporre un concerto degli Abba nel 2022 sia proprio questo. 
Basta però non farsi prendere troppo la mano e lasciare gli altri miti dove stanno. 
Grazie. 

sabato 24 aprile 2021

GRETA VAN FLEET - HEAT ABOVE (E TUTTO QUELLO CHE NE CONSEGUE, ALBUM E SIGNORA NOVANTENNE INCLUSI)

 La prima volta che li ho sentiti alla radio ero già arrivato sotto casa in macchina, ma mi son dovuto obbligatoriamente fermare ancora un po'


per sentire come finiva quella canzone in onda di cui non conoscevo ancora il titolo e che scoprirò chiamarsi HEAT ABOVE.

Quel sound anni 70 mi aveva preso da matti e la voce di Joshua, il cantante, seppure mi sembrasse lì per lì di primo acchito una di quelle voci tipo Asaf Avidan, cioè o che o ti piace o lo odi, stava benissimo sul tappeto musicale che la band creava. Poi mi è capitato di vedere il videoclip e altro che salto nel passato... kitsch e glam (e quel pizzico di ambiguità) vanno a braccetto alla grande in questi ragazzi americani che prendono il nome da una loro anziana concittadina del Michigan (mentre io pensavo invece a qualcosa tipo Greta Thünberg, pensa te... sarà colpa del Earth Day appena passato), il cui nome in realtà è Gretna e li ha pure incontrati nel backstage di un loro concerto.

I ragazzi sono in giro da non moltissimi anni, ma con già un album alle spalle prima di questo The Battle At The Garden's Gate fresco fresco appena uscito che contiene il singolo che tanto mi ha colpito, e un paio di EP, ma solo adesso, dopo un cambio interno alla formazione, che conta fissi tre fratelli, sono arrivati ad essere trasmessi nelle nostre radio cosiddette commerciali, cioè che passano solo quello che viene definito dai contratti con le case discografiche. Segno quindi che sono arrivati ad avere una certa sponsorizzazione di qualche tipo, e buon per loro. Dicono in giro che sembrano i Led Zeppelin, per la voce solista, ma lo stile del Martello Degli Dei si sente di più ascoltando l'intero album piuttosto che prendere in esame il singolo soltanto che è un pochino più simile allo stile pop che piace alle radio (forse anche un po'studiato proprio per lo scopo), oppure questo loro precedente pezzo del 2017 dal titolo HIGHWAY TUNE:
E anche lo stesso Robert Plant, in un'intervista di qualche anno fa, ha avuto PAROLE DI ELOGIO per la band scherzando in particolare sulla voce del loro frontman (I hate him!)
perché un po' li invidia per la loro giovane età (sono tutti intorno ai 20 anni). Certo gli echi del tempo che fu ci sono e fanno pure molto piacere in questo periodo così brutto per la musica e gli spettacoli in genere che sembra di essere tornati negli anni di piombo quando i concerti erano diventati pericolosi specialmente in Italia e proprio i Led Zeppelin se lo ricordano bene quel loro concerto al Vigorelli interrotto dopo 20 minuti da un lancio di fumogeni e lacrimogeni mentre il pubblico sotto il palco si pestava (e veniva pestato) a sangue. Ora il pericolo è un altro e decisamente più subdolo e meno controllabile. Di buono c'è che, a quanto pare, la voglia di suonare ancora non è andata persa, e questi ragazzi ne sono la prova, come anche i Maneskin, loro coetanei vincitori di Sanremo con un pezzo rock che se ricorda i Led Zeppelin pure quello un motivo ci sarà...

mercoledì 9 dicembre 2020

IO E I LED ZEPPELIN E QUALCUN ALTRO CHE CONOSCIAMO

 Oggi un post che mi è stato suggerito da Lory e che ho intitolato ispirandomi ad un delizioso film del 2005. Più volte ho dichiarato i miei gusti in fatto di musica e più volte ho ribadito che sono onnivoro, dai PINK FLOYD ad Achille Lauro, dai Cugini Di Campagna ai Ramones.


Molto raramente ho nominato i Led Zeppelin, tipo è successo proprio ieri in questo post su ARANCIA MECCANICA (che no, non c'entra nulla con la band), ma non perché non mi piacciano, piuttosto perché non mi sento così ferrato come dovrei essere in materia di quel gruppo che ha inventato il genere Hard Rock inanellando una serie di album storici, ma anche qualche piccolo passo falso che, però, se sei un vero fan alla tua band del cuore lo riesci a perdonare. Il fatto è che principalmente ho sempre amato di più quell'altra band che dai Led Zeppelin ha preso parecchio in sound e in setup nonché presenza scenica. Sto parlando dei Queen che, come gli Zeppelin partono "in volo" con due album che portano il loro nome, Queen e Queen II (due dischi stupendi lontani anni luce da Radio Gaga e A Kind Of Magic), anche se si racconta in giro che in realtà la band di Page, Plant, Bonham e Jones gli ellepì li avrebbero voluti intitolati solo con il nome del gruppo;

il "II" infatti sembra come aggiunto malamente sulla copertina in seguito come il logo della casa discografica per distinguere le due opere. Lo scherzone del titolo invece era perfettamente riuscito nel IV album,

quello di Stairway To Heaven, dove non era riportato nulla, se non dei simboli esoterici

che contribuiranno ad alimentare le leggende sataniche sulla band e sul disco che se lo suoni al contrario... tutte balle ovviamente, come Paul McCartney e la copertina di Abbey Road. Ma sai com'è... all' epoca la fantasia viaggiava di più perché Internet e Wikipedia non esistevano (eh, si stava meglio quando si stava peggio, signora mia...) così ti facevi dei castelli in aria... tipo quello di ALEISTER CROWLEY, appunto, mentre nel mondo del cinema ci pensava ENRICO LUCHERINI a creare le leggende. Facezie a parte, le pose di Mercury sul palco

non possono non ricordare quelle di Plant,

spesso e volentieri con camicia aperta fino alla cintola, mentre Freddie dalla sua preferiva indossare spesso e volentieri delle pratiche tutine da accademia di danza girate al contrario.

Curiosamente però dal punto di vista musicale, secondo me le similitudini tra le due band si troveranno a piccole dosi distribuite nei vari album, tipo la cavalcata di KEEP YOURSELF ALIVE,

il loro primo singolo, o ancora di più GREAT KING RAT

sempre nel primo album, che ricordano piuttosto da vicino in molti passaggi la zeppeliniana IMMIGRANT SONG,

oppure in News Of The World, dove GET DOWN MAKE LOVE

pare una versione scarna e rallentata di WHOLE LOTTA LOVE, specialmente nella parte degli orgasmi.

E si che gli amici me lo dicevano pure che quelli della Regina copiavano quelli del Dirigibile, però cacchio, SOMEBODY TO LOVE,

la prima canzone loro che ho sentito, a me piaceva un sacco, e dei Led Zeppelin non aveva proprio niente. E poi all'epoca l'unico dirigibile che conoscevo era quello del programma per bambini di Tony Santagata

che poi ha passato il comando a Mal con Maria Giovanna Elmi (meravigliosa) come hostess Azzurrina.

Quello che i Led Zeppelin non hanno mai messo nella loro musica sono quelle contaminazioni assurde in cui sguazzava Mercury alla grande, cioè il Charleston, l'operetta, la lirica. E mentre Jimmy Page è stato uno dei primi che ha dettato le regole della chitarra hard (c'erano anche i Deep Purple di Blackmore, prima che Ritchie venisse preso dalle manie medievali, dei quali Made In Japan è un must che deve esser presente in ogni casa come il contatore dell' acqua), Robert Plant ha sostenuto quel tono di voce per molti inarrivabile (come anche Ian Gillan d'altronde) e lo stare sul palco ammiccando sexy, Bonzo Bonham è stato preso d'esempio da migliaia di batteristi per il suo drumming, i suoi passaggi, le chiusure, i fill (Moby Dick era anche usata come sigla di un programma radiofonico Rai), e John Paul Jones ha dato sempre del suo meglio nel formare con il collega la parte ritmica e non solo, perché John Paul era anche il responsabile degli arrangiamenti e dei suoni di tastiera. Le contaminazioni ad un certo punto sono arrivate anche nei Led Zeppelin e hanno fatto storcere il naso ai fans che si aspettavano un percorso basato su puri dischi hard rock come quelli passati e invece hanno sentito arrivare influenze folk e progressive; sempre quel discorso di cui ho parlato QUI che secondo alcuni se fai musica devi essere sempre uguale a te stesso, e poi gli stessi ti criticano che fai tutti i dischi uguali... uffa, mai contenti eh?. Ma tornando al mio primo approccio vero con questi ragazzi, esso è stato quindi con quel film visto durante una rassegna di pellicole di un certo livello, di cui possiedo anche la mia copia in casa, cioè THE SONG REMAINS THE SAME,

per me un bel film anche se la critica ne ha parlato malissimo specialmente per le sequenze di fantasia. Pensa un po'che a me invece quelle sequenze piacciono da matti, forse perché mi piacciono pure certi film di TARSEM SINGH. Ma sono strano, lo so... Fatto sta che anche in tempi più recenti i Led Zeppelin hanno continuato a giocare sulle copertine dei dischi: In Through The Out Door,

del 1978 e registrato a casa degli Abba, è stato distribuito inizialmente avvolto in carta da pacchi marrone totalmente anonima e la cover vera e propria era a sorpresa la stessa foto, ma presa da sei angolazioni diverse a seconda della copia che acquistavi. Sarà anche l'ultimo vero disco della band a causa della morte prematura di Bonham, e infatti il successivo Coda è solo una raccolta di registrazioni precedenti ritoccate giusto per onorare il contratto con la bieca casa discografica che, ok è addolorata se uno di loro è morto, ma il contratto parla chiaro eh... Da allora, le pochissime apparizioni in pubblico hanno visto Jason Bonham prendere il posto del padre, eccetto quella volta a Philadelphia in occasione del LIVE AID, dove alla batteria è apparso a sorpresa, grazie ad un volo in Concorde, Phil Collins che poco prima aveva suonato in Gran Bretagna con i suoi Genesis e Jimmy era completamente ubriaco o peggio:

l' occhiata che Robert dà a Jimmy al 21esimo secondo è esplicativa. Fa piacere ritrovare pure IMMIGRANT SONG

in tempi recenti nella scena di apertura di Thor Ragnarok, ma d'altronde era quasi d'obbligo che ci fossero i Led Zeppelin dato che il loro soprannome è "Martello Degli Dei" come recita il testo della canzone...


HOLIDAY CRUSH: IL REALITY CHE (NON) CI MANCAVA

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