mercoledì 16 dicembre 2020

DOCTOR WHO THE MOVIE (SON ANCORA LONTANI I TEMPI DI DAVID TENNANT)

 Io sono un whovian dagli anni 80, cioè da quando la Rai ha mandato in onda gli episodi con Tom Baker. Poi il buio fino al reboot del 2005 con Christopher Eccleston che, a dire il vero, non era partito col piede giusto nemmeno quello anche per alcune litigate sul set perché Christopher avrebbe voluto fare un Dottore a modo suo. Questo almeno fino all' arrivo di David Tennant, splendido in lingua originale, ma anche Cristian Iansante ha fatto un ottimo lavoro di doppiaggio con lui come su tutti i personaggi a cui dà la voce italiana. Tennant e poi Matt Smith e Peter Capaldi sono invece riusciti a far schizzare il viaggiatore del tempo di nuovo in cima agli indici di ascolto; ed ora attendiamo lo speciale di Natale per avere una nuova avventura del Timelord che ultimamente non sta brillando granché, ma non per colpa della nuova interprete, che per la prima volta nella storia è una donna, anzi Jodie Whittaker si sbatte tantissimo a dare al Dottore le caratteristiche un bel po' sopra le righe che lo contraddistinguono; il problema sta piuttosto nei companions e nelle storie decisamente loffie. Ma speriamo in una ripresa dai. Comunque nel lungo stop tra anni 80 e reboot è uscito nel 1996 questo film con la rigenerazione del Dottore in Paul McGann,


che nelle intenzioni doveva essere un po'il pilot del reboot stesso e invece niente per una serie di motivi che potrei anche approfondire, ma posso anche riassumere con un nome: Eric Roberts. Il fratello di Julia infatti interpreta la nemesi del Dottore, cioè The Master, ma in una maniera così caricaturale e irritante che ci manca solo che ogni tanto faccia "bwahahahaha" che la faccia da cattivo gia ce l'ha. Le scenografie da Fantaghirò o Melevisone non aiutano certo a rendere il tutto credibile, anche se le avventure del Dottore viaggiano proprio nell' incredibile, e poi il doppiaggio italiano che dice "delek" invece di dalek come si è sempre pronunciato, o se vuoi proprio dirla all' inglese sarebbe "dOlek" con quella "a" così flemmaticamente british che diventa una "o". Anche i vari comprimari reggono la scena giusto il minimo sindacale per portare a casa la pagnotta, mentre dalla sua Paul McGann ci mette la giusta caratterizzazione e mimica per apparire come il nuovo Dottore e a parer mio poteva anche essere adatto per la serie perché ha le "phisique du role". Giusto per trovare qualcos'altro di buono, è carina la citazione nella scena in cui il Dottore appena rigenerato cerca dei vestiti e in un armadietto trova perplesso una sciarpona multicolor identica a quella che indossava Tom Baker,

ma la scarta in favore di un abito ottocentesco che era lì in vista di una festa in maschera. Corsi e ricorsi storici, particolari che solo chi conosce la serie può cogliere. Comunque mi duole dirlo, ma è un film assolutamente evitabile.

5 commenti:

  1. Eirc Roberts veramente sta andando troppo nel macchiettistico, anche con quei suoi film pseudothriller... fa ridere e ammoscia il risultato!

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  2. Paul McGann è stato il Dottore più a lungo di tutti, perché per anni ha interpretato il personaggio alla radio, quando la serie è scomparsa negli anni ’90, il suo Dottore aveva un look da dandy fuori tempo massimo, ma per fortuna l’andare sopra le righe di Eric Roberts distrae dai suoi vestiti. Il film è molto (tanto!) televisivo, però mi era piaciuto, specialmente quando McGann ancora confuso dopo la rigenerazione, regala caramelle gommose a tutti come faceva Tom Baker, di fatto il primo a regalarci un Dottore confuso post rigenerazione che ora è diventato un canone, proprio come le avventure radiofoniche di Eight ;-) Cheers!

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    1. Vero, gli orsetti gommosi, comunque il look dandy era splendido😀 roba da Dracula di Coppola...

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    2. E grazie per la precisazione radiofonica😀

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