Sono sempre pronto a tornare sui miei passi e l'ho sempre detto. Un paio di anni fa avevo infatti criticato il Festival come improbabile rappresentante della musica italiana, ma Amadeus, che ho avuto il piacere di conoscere quando era capellone in una discoteca, come direttore artistico ha saputo farmi ricredere con due edizioni, ma più la seconda in verità, dove i nomi in gara erano davvero quelli della nuova onda musicale italiana e con i vincitori, i Maneskin, che sono poi effettivamente andati alla conquista del mondo.
Forse anche complice l'assenza del pubblico mummificato che solitamente occupa le prime file del teatro e l'anno prima invece è rimasto sorpreso (per non dire altro) per le trovate di Achille Lauro e lo stuntman di Ghali, e magari stavolta se ci fossero stati sarebbero rimasti sbigottiti per le canzoni che si discostavano così tanto da Nilla Pizzi.
Fabulous blog
RispondiEliminaThank you
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