Ho preso l'ispirazione da un verso di Gaetano Curreri (Stadio) modificato ad hoc, per introdurre il concetto che, volenti o nolenti, si vive in un mondo di complotti veri o presunti, e non sto parlando di Terra piatta, allunaggi o Rettiliani.
Ormai credo sia chiaro a tutti che durante la pandemia per i complottisti sia stata una pacchia perché ogni cosa veniva ricondotta appunto ad un "qualcuno che ci manovrava nell'ombra" con quelle regole anti assembramento tipo le entrate contingentate nei negozi e supermercati con lunghe file fuori, magari con freddo e pioggia, coi guantini colorati come gli Specchio
(i quali si, avevano fatto anche un disco, si) e mascherati come d'ordinanza.
Dal mio punto di vista invece tante di quelle azioni scellerate intraprese per arginare il contagio erano state dettate dall'inesperienza totale di fronte ad un tale evento (che magari lo avevi visto AL CINEMA, ma mica mai dal vero), vedi i soldi spesi per la scuola con i famigerati banchi monoposto a rotelle, mentre sarebbe stato decisamente più economico mantenere i banchi esistenti facendovi sedere un solo studente.
Ma lo so, la mia era un'idea troppo avanti e forse banale per cui i politici addetti a ciò non ci sarebbero mai arrivati (o voluti arrivare), puntando invece ad un rinnovamento eclatante che poi non è servito ad una cippa perché gli studenti alla fine hanno frequentato da casa davanti ai computer (mentre con un altro device si guardavano in contemporanea le serie tv su Netflix... ops, forse non dovevo dirlo...).
Il complotto continua sulla guerra Russia-Ucraina, con gli AFFARI ECONOMICI che ci stanno dietro e, di recente, con la morte del capo della Wagner, ormai assodato a causa di un attentato dal quale Putin si dissocia... Vabbè.
Forse il top lo si è toccato in questi giorni scorsi con la foto segnaletica di Donald Trump, quella lassù in alto al post, arrestato e rilasciato subito dopo pagando una cauzione, e foto che ora campeggia ovunque come a dimostrare che dietro c'è una grande operazione di marketing e difatti la popolarità dell'ex presidente U.S.A. è salita di nuovo alle stelle secondo il famoso motto derivante da una frase di Oscar Wilde: "Parlate bene o male di me, ma parlatene".
Tornando in casa nostra non si può rimanere indifferenti poi a quell'altro grosso problema dei migranti che ormai arrivano in quantità sempre maggiori nonostante si dica che "bisogna contrastare la tratta di esseri umani", frase che chiunque ricopra un ruolo politico usa per farsi promozione e tu così pensi... "Bravo, belle parole, quasi quasi ti dò il voto".
Si ma poi i fatti stanno dimostrando il contrario, forse perché anche lì c'è dietro qualcuno che ci guadagna bene e non sto parlando degli scafisti senza scrupoli, ma di persone in giacca e cravatta che di scrupoli ne hanno ancora meno.
Uff... Sarà il caldo, sarò meteopatico, ma oggi è così e mi andava di scrivere uno sfogo che esula da cinema e musica, ma non dalla televisione poiché queste sono le cose che stanno monopolizzando l'informazione dei TG, insieme a stupri di gruppo, femminicidi e catastrofi naturali.
Per cui cercherò in coda di sdrammatizzare con una canzone anni 80 che parlava di una WONDERFUL LIFE e la cantava Colin Vearncombe, meglio conosciuto come Black, e (perché no?) ci sta anche la canzone degli Stadio che ha ispirato il titolo del post, ovvero STABILIAMO UN CONTATTO.
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.