giovedì 4 aprile 2024

BEATLES PIGLIATUTTO

 Non lo faccio apposta se spesso torno a parlare dei Beatles, schifando James Bond che li odia, ok lo so, ma se lo faccio oggi è perché il 4 aprile del 1964, i 4 ragazzi furono protagonisti di un evento unico nella storia della musica dato che quella volta monopolizzarono letteralmente la classifica settimanale dei 45 giri di Billboard occupando con i loro singoli i primi 5 posti dove al primo c'era Can't Buy Me Love, al secondo Twist & Shout, al terzo She Loves You, al quarto I Wanna Hold Your Hand e al quinto Please Please Me.


Ma, come si può vedere dalle righe evidenziate, i Beatles non stavano solo nelle posizioni più alte perché al 41esimo posto trovavamo anche From Me To You, al 46esimo Do You Want To Know A Secret, al 58esimo All My Loving, al 64esimo You Can't Do That, al 68esimo Roll Over Beethoven e al 79esimo Thank You Girl. 
Ora chiedo a chi sta leggendo un attimo di attenzione particolare perché esaminando in particolare i titoli di tutte queste canzoni, se escludiamo le due cover, tutte le altre originali dei Beatles contengono pronomi e aggettivi possessivi, e questo infatti era stato un trucchetto del duo Lennon & McCartney, grazie al quale riuscivano a creare una speciale empatia con gli ascoltatori. 
Un trucchetto semplice, ma geniale che ha funzionato perfettamente. 
Da tutt'altra parte invece un'altro 4 aprile che ci porta nella letteratura dato che è il giorno in cui Winston Smith, il protagonista di 1984 di George Orwell, inizia a scrivere il suo diario segreto. 
Quello era un 1984 del futuro ancora da arrivare, il 1984 del Grande Fratello, ma quello serio, drammatico, non quello trash condotto da Alfonso Signorini e predecessori (ma davvero c'è ancora gente che lo segue?), perché il romanzo era stato pubblicato nel 1949, mentre nel 1984 vero uscirà il film Orwell 1984

(ultima apparizione di Richard Burton) tratto dal libro, dove la soundtrack sarà curata anche dagli Eurythmics messi in mezzo un po' a forza dalla Virgin Records, ovvero quel Richard Branson che metteva il suo marchio sia sulla band che sul film e che negli anni 80 aveva le mani in pasta ovunque portandoci la migliore new wave del periodo, che, lo posso dire con grande gioia proprio come quelli di un'altra generazione che magari hanno invece nel cuore Woodstock, ho vissuto pienamente in tutte le sue forme, ovvero musica, cinema e moda. 


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