martedì 16 aprile 2024

È STATA UNA DURA GIORNATA... EHM, ANZI NO, NOTTE

 Sono passati 60 anni spaccati da quando quel 16 aprile del 1964 i Beatles (si, sempre loro) registravano in un solo giorno A HARD DAY'S NIGHT, la loro hit da numero uno in classifica (infatti inclusa in quell'album rosso che le raccoglieva tutte) con il titolo derivato da una battuta di Ringo dopo una giornata intera passata in studio senza vedere la luce del sole.


Canzone che uscirà nel luglio seguente come colonna sonora dell'omonimo film, e che parte con quel famoso accordo misterioso suonato dalla Rickenbacker a 12 corde di George Harrison con sovrapposti altri strumenti a confondere il risultato finale. 
Per la precisione, da attente analisi risulta che George suona un Sol e un Do, Paul un Re sul basso e John un Re sus 4 sulla chitarra ritimca. 
Stavolta al piano c'era anche il produttore George Martin mentre in seguito farà da ospite in altre registrazioni Billy Preston. 
Casualmente oggi è anche la giornata mondiale della voce, e anch'essa gioca un ruolo molto importante nella registrazione perché nella canzone le due voci di Paul e John suonano sdoppiate come se fossero tutti e quattro a cantare, mentre invece si tratta di una sovraincisione dei due leader per cui si può dire che già allora i quattro cominciavano a sperimentare effetti nuovi nella loro musica (accordo iniziale incluso) che in questo caso era ispirata agli Everly Brothers, ma con quel qualcosa in più che poteva avere solo una canzone dei Beatles. 
E nel frattempo i TG fra una notizia di conflitti e l'altra ritirano fuori quella vecchia storia del "se i figli dei 4 di Liverpool si mettessero tutti insieme per fare un disco"

dato che è appena uscito su Spotify PRIMROSE HILL, brano che vede la collaborazione di James McCartney e Sean Ono Lennon con un risultato francamente lontano anni luce da quelli raggiunti dai genitori. 
Cioè canzone carina, romantica, ma niente di così eclatante da far sperare in una generazione Beatles 2.0, anche perché degli altri due, cioè Harrison & Starkey junior, non se ne parla.

Anzi, direi che adesso ci son grane più grandi come Amadeus che lascia la Rai... 

2 commenti:

  1. Non mi importa niente di dove andrà a finire Amadeus, purchè stia lontano dalla Disney e dal doppiaggio in generale: la sua capra in Wish era un imbarazzo per le orecchie.

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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