Allora... devo mettere giù le mie impressioni sull' ultimo, discusso film di Christopher Nolan, regista che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni e pellicola che ha avuto l' arduo compito di riportare il pubblico nelle sale dopo il lockdown,
quindi avviso già in partenza che "film lungo vale un post lungo", ma da dove posso cominciare? Dalla fine e andare all' indietro parlando alla rovescia? O dall' inizio e intersecarmi con gli eventi che mi si svolgono al contrario davanti agli occhi?
Perché poi è questo il succo del film, cioè il nostro Christopher che si diverte a mischiare scene in avanti e all' indietro nella stessa ripresa grazie alle strabilianti possibilità del comparto degli effetti speciali che rende il tutto assolutamente reale.
Un po' come quando James Cameron ha scoperto le possibilità del morphing e ci ha costruito su sia Terminator Judgement Day che The Abyss,
due film stupendi basati proprio su quella tecnica (all' epoca) innovativa e strabiliante, mentre sugli schermi tv passavano le avventure di Alex Mack,
una ragazzina che acquisisce il potere di diventare una specie di liquido che passa sotto le porte, entra dalle finestre, si infila sotto le gonne... no Vasco non c'entra, mi ero solo lasciato prendere la mano dall' entusiasmo😀.
Ma direi di mettere le facezie da parte (tanto so già che non ci riesco) e tornare a parlare di questo Tenet; innanzitutto devo precisare che per capire Inception, con il quale vengono naturali dei parallelismi più che con lo spaziale Interstellar, l'ho dovuto rivedere almeno tre volte (e alla quarta volta ci ho trovato ancora delle cose che non avevo notato prima), per cui sono assolutamente sicuro che aver visto solo una volta Tenet non può avermi fatto capire davvero tutto, perché infatti è questa l'impressione che mi è rimasta, cioè che mi manchi qualche particolare. La sottile differenza però tra questo e Inception è che il film con Di Caprio, con il quale si empatizza per forza perché Leo ha un carisma particolare e sa farsi piacere, bisogna dirlo, ti metteva la curiosità di capirne meglio il senso, i vari livelli del sogno, la differenza tra sogno e realtà e, soprattutto, cosa succedeva davvero nel FINALE su quell' aereo dove Cobb si risvegliava.
Tenet invece sembra tenerti a distanza a causa della messinscena con un montaggio che dà dei tagli netti alle situazioni, per il rapporto che (non) c'è tra i personaggi, e forse in special modo in questa mancanza di empatia gioca una parte importante la scelta di non dare un nome al Protagonista che è un monoespressivo John David Washington (ma forse avrei anch'io la stessa espressione se mi trovassi al suo posto).
Questo, dicevo, gioca a suo sfavore, e forse questo succede a causa dell' assenza del fratello di Christopher come sceneggiatore, perché perlomeno io non sono riuscito a sentirlo vicino a me e ad entrare nella sua vicenda così contorta, guardando invece tutto da spettatore confuso da una storia che prende tutti i nomi dall' esoterico quadrato del Sator,
per cui oltre al Tenet del titolo troviamo Arepo, Opera, Rotas e naturalmente Sator furbescamente dislocati nella sceneggiatura, che comunque porta ad un risultato appunto confuso, ma probabilmente volutamente, con quel figlio che viene nominato spesso, ma che si intravede appena come si intravedono i figli di Cobb in Inception (e pare addirittura che quel bambino sia... ma no, niente spoiler dai).
Confuso per me, perché se gli effetti di cose e persone che vanno in senso inverso nel tempo, ma nello stesso luogo contemporaneamente, sono suggestivi specialmente quando rivedi la stessa scena dall' altro punto di vista e ti si apre il cuore perché finalmente capisci perché un'ora prima succedevano quelle cose così strane, nella mia testa hanno creato parecchio disordine aumentato dal fatto che ogni tanto mi soffermavo a pensare a quanto suonasse buffo il doppiaggio in italiano con accento russo, per cui magari mi sono perso qualche particolare. Poi non so dire quanto possano giovare i frequenti spiegoni (o pippotti) scientifici sulla fisica quantistica (che ormai pare un modo per giustificare ogni cosa impossibile nei film) dato che non è il mio campo e semmai chiederò lumi a chi ne sa di più, tipo i clienti dell' Eurospin che sono tutti Einstein, che magari mi si apre un nuovo punto di vista.
Quindi se valesse la regola di Inception forse mi basterebbe rivedere ancora un paio di volte Tenet (l' ideale sarebbe di rivederlo dopo aver ottenuto un diploma scientifico rapido da conseguire presso quell' istituto per stranieri dove si è diplomato Suarez, tanto nella mia fantasia sono corelliano😀) e magari riuscirei a rimettere in ordine tutte le tessere del puzzle, compreso il cameo di Michael Caine che lo fa sembrare, ormai in ogni film di Nolan, come Stan Lee nei film del Marvel Cinematic Universe, solo che qui, cambiando solo una iniziale, ci troviamo piuttosto nel Nolan Christopheric Universe dove il tempo viene manipolato un po' come fa comodo alla storia, dilatato nei sogni di Inception o riavvolto all' indietro in questo ultimo film.
Il vero problema è che, almeno per ora, non ho proprio per niente voglia di rivederlo...