giovedì 30 aprile 2020

DOPPIA IMMAGINE NELLO SPAZIO


Una missione spaziale fa scoprire una pianeta identico alla terra, ma "a specchio", cioè tutto è al contrario di come è da noi. Luoghi, oggetti, abitanti (fiori, frutta e qualità). Persino le scritte sono al contrario.
Film prodotto nel 1969 da Gerry & Sylvia Anderson, le menti di Spazio 1999, U.F.O.Thunderbirds e tutte le famose serie tv con le marionette.
Prima esperienza con attori in carne ed ossa e apripista per la prima serie senza pupazzi, UFO appunto di cui ho parlato QUI, dove verranno riutilizzati oggetti, scenografie, veicoli, costumi e anche attori del film.
Persino un'intera sequenza di decollo (stupenda) sarà riutilizzata in un episodio della serie.
Non è un capolavoro, ma essendo io un grande fan dei lavori di Gerry & Sylvia Anderson, sono completamente di parte e lo metto senza dubbio tra i miei film preferiti.

mercoledì 29 aprile 2020

MOONWALKERS (MICHAEL JACKSON NON C'ENTRA NIENTE)


Se l' ex maghetto Daniel Radcliffe trova film assurdi (e divertenti) da interpretare, il suo fido compare Rupert Grint non sta con le mani in mano e, sebbene meno trasgressivo di Daniel, me lo trovo con piacere su Prime in questa commedia del 2015 sulla famosa leggenda per cui Stanley Kubrick avrebbe diretto un falso allunaggio dell' Apollo 11 da tenere lì nel caso quello vero non fosse andato come doveva andare.
Bene, tutto a posto se non fosse che nel film Rupert, manager di una scalcagnata rock band, spaccia un falso Kubrick ad un agente della CIA (Ron Perlman) giusto per intascare un po' di soldi che deve a dei loschi figuri.
Le cose si incasinano a tal punto che il falso allunaggio viene girato da un regista fricchettone, strafatto, come un po' tutti i personaggi della storia ambientata in una Londra da Magic Christian, psichedelica come non mai e ben presentata dai titoli di testa che ricalcano esattamente il film Yellow Submarine dei Beatles 

che in quel periodo "tiravano" parecchio... ehm nel senso di popolarità eh...
Gran finale con sparatoria e morti ammazzati splatterati alla grande.
Una gran bella sorpresa.

martedì 28 aprile 2020

NEMESI


Frank, un killer, uccide il fratello di una donna (Sigourney Weaver) che di professione fa il chirurgo plastico e questa qui per vendicarsi prende l' assassino e gli fa uno scherzone tutto matto tipo quando sei in gita scolastica e ti addormenti sul pullman e i compagni ti scrivono in faccia coi pennarelli che quando ti svegli sei Young Signorino.
Solo che lei invece prende Frank, lo mette sotto i ferri e lo fa diventare donna.
Ma attenzione. 
Non è che lo evira semplicemente, no, no, gli fa proprio un' operazione completa di cambio di sesso e sto Frank diventa Michelle Rodriguez.
Che poi era Michelle Rodriguez anche prima, ma con la barba (che sinceramente pareva la donna barbuta del circo di Barnum di cui ho parlato QUI), un nasone posticcio e, in alcune scene in cui fa la doccia, ha pure tutti gli attributi maschili d'ordinanza a penzoloni al loro posto.
Dirige quel Walter Hill che tanto ha dato con I Guerrieri Della Notte e 48 Ore (ma ha nell'armadio anche lo scheletro di Jimmy Bobo) e che adesso prende quello che gli offrono tanto pe' campá... perché me sento 'n friccico ner coreeee. Come più o meno cantava Nino Manfredi bevendo un caffè che più lo mandi giù e più ti tira su...
Il film è del 2016, ma alcuni lo datano 2017, forse a causa del cambio di sess... (ehm) titolo in alcuni paesi, dato che l'originale era The Assignment, ma ne esiste in circolazione un altro omonimo.
Cose strane che ti capita di vedere su Prime, ma è stato anche trasmesso recentemente da Rai4, non so però se con il nudo integrale di Frank...

lunedì 27 aprile 2020

HOTEL ARTEMIS


So per certo che mi tireró dietro le maledizioni di molti cinefili, ma io questo film l'ho trovato confuso e stancante, al punto che sono stato strafelice della durata breve (che in realtà mi era parsa il doppio).
Non è comunque un brutto film, però mi ha dato l'idea di voler essere più di quello che poteva offrire.
A partire dalla locandina che esiste in due versioni, una brutta e un'altra un po' meno brutta che è quella che ho scelto.
E proprio dalla locandina che ti mette in mostra un cast pluristellare ti aspetti qualcosa, che so... un MAGNOLIA, un Crash Contatto Fisico, una pellicola che giustifichi la presenza di tali nomi, e invece a quanto pare il grande cast non basta a fare un film dove salvi solo la recitazone di Jodie Foster, la presenza scenica di Dave Bautista e le fighissime scene action con Sofia Boutella in abito da sera rosso.
Per fortuna non siamo ai livelli di un cast sprecato come era successo con Modesty Blaise di cui ho parlato QUI, ma l'occasione mancata, quella ci sta tutta.
O forse più umilmente sono io che non ho capito questo film opera prima di uno che fino a ieri ha fatto lo sceneggiatore (anche di cose importanti eh, roba Marvel) per cui se non l'ho capito è solo colpa mia.
Ma il dubbio resta...

domenica 26 aprile 2020

NEIL YOUNG - TRANS (QUANDO UN CANTAUTORE FA QUELLO CHE GLI PARE)


No, non è un post da sito porno, tranquilli.
Da qualche parte, tipo QUI, ho già detto che del country non sono esattamente un esperto.
Per cui è anche il caso anche di Neil Young, che però è più folk rock con venature country come lo era Dylan prima della svolta elettrica per cui quasi venne linciato dai fans (ottusi) per i quali se fai un certo tipo di musica la devi fare per tutta la vita, ragionamento secondo il quale non avremmo avuto i Genesis del dopo Gabriel o i PINK FLOYD post-psichedelici o il Battisti elettronico degli ultimi album (beh, in effetti di questo ne facevo anche a meno).
Di Neil, dicevo, conosco le cose fondamentali, come Harvest, Comes A Time, perché sono canzoni belle, ma senza essere veramente un fan sfegatato.
Capita però che negli anni 80 Mr. Fantasy, il programma tv rivoluzionario di cui ho parlato QUI, mi faccia conoscere una svolta artistica di Neil Young che mai avrei immaginato, cioè l'avvento del vocoder e dell' elettronica nelle sue canzoni.
Beh per uno cresciuto con i Rockets 

di cui ho parlato QUI, nonché i teutonici Kraftwerk

la cosa era veramente interessante e per questo motivo ho acquistato il disco di Neil Young chiamato Trans e realizzato in collaborazione con il chitarrista Nils Lofgren.
Nel disco ci sono canzoni tutte elettroniche e altre più tradizionali divise più o meno in parti uguali, e a me che sinceramente interessavano solo quelle sintetiche toccava sollevare la puntina e andare sulle mie preferite...
Come? Skippare?
Ma figurati, era l'epoca dei vinili, i padelloni, mica dei compact disc eh...
Beh non è sicuramente il miglior disco di Neil, anzi molti lo considerano il peggiore, ma Sample And Hold 

e We're In Control 

a me piacciono un sacco e me le sparo tuttora anche in macchina quando posso viaggiare (non in questo periodo). E i Rockets... muti.

sabato 25 aprile 2020

IL 25 APRILE, UN INDEPENDENCE DAY CON BEPPE FIORELLO E GERARDINA TROVATO

Lo avevamo sperato che questo 25 aprile fosse un altro giorno della liberazione come gli americani avevano fatto con il film di Emmerich.
Eh ma questo non è un film, come cantava Gerardina Trovato,

che a dispetto del suo nome si è persa nei meandri del maniero della musica.
Questa è la realtà e per liberarci veramente dobbiamo prolungare la resistenza contro un nemico molto più subdolo di una nazione ostile.
Non preoccupatevi che un film su questa vicenda arriverà di sicuro, perlomeno un film tv mal recitato e sceneggiato non ce lo leva nessuno.
La Hollywood de noantri è già sicuramente all'opera a scrivere copioni e a pensare ai vari attori a cui affidare le parti (Beppe Fiorello che muore come in tutte le fiction che fa ci sta benissimo).
Battute ciniche a parte, auguro a tutti un buon 25 aprile, come sempre in casa, sul balcone, in giardino, ma comunque sempre rispettando le regole per scacciare l'invasione.
Eh... mica è sempre così facile vincere infettando con un virus un computer alieno, cioè la minchiata più grossa della storia del cinema, però a me quel film piace lo stesso😊.

venerdì 24 aprile 2020

LO SPORT PREFERITO DALL' UOMO

Oggi vado a pescare nel passato, come farebbe un famoso Dottore, e l'espressione "pescare" non capita a caso con questa simpaticissima commedia del 1964 con Rock Hudson che dal titolo e dal poster d'epoca italiano parrebbe parlare di ometti che corrono dietro alle gonnelle

e invece vedendo il film poi si capirà la vera dinamica di quella scena immortalata che comunque già si vede nel trailer:

La storia infatti racconta di un tizio che scrive un manuale di successo sulla pesca, e lavora come responsabile in un negozio specializzato, senza averla mai praticata una volta in vita sua (cosa che fanno anche molti giornalisti nostrani su altri argomenti, e sono ben più di quanti pensiate). Tutto bene per lui finché per una serie di cose si trova a dover verificare di persona quanto scrive con risultati esilaranti.
Con lui ci sono Paula Prentiss e Maria Perschy nei panni delle organizzatrici di un torneo di pesca nonché improbabili sommozzatrici (la muta col collettino è anche fashion, ma ben poco tecnica) 

di cui ecco anche lo scoop con le foto backstage
compreso un momento di abile giocherelleria:

Film di Howard Hawks davvero molto divertente di quella Hollywood che non esiste più, ma che Tarantino (e non solo lui) tiene nel cuore e che, soprattutto, non sapeva ancora cos'era il Coronavirus...

giovedì 23 aprile 2020

HO VISTO UN FILM CON PIERFRANCESCO FAVINO...

Allora... ho visto un film con Pierfrancesco Favino...

Ah davvero? Hai visto Il Traditore dove Pierfrancesco fa Buscetta?

Ehm no...

Ah allora hai visto Hammamet di sicuro, che Favino è irriconoscibile.

No, no... un altra cosa...

Avrai mica visto Da Zero A Dieci? Ne avevo parlato QUI e l'ho scritto chiaramente che è un pacco di film!!!

No, no beh più recente.

Angeli e Demoni? Pierfra in una produzione internazionale così l'hanno conosciuto anche in America come Mastroianni che se lo merita...

No, è un film italiano...

Ah ho capito! Moschettieri Del Re di Veronesi, carino e divertente si, anche di quello ne avevo parlato QUI.

Ehm no...

Maccheccacchio di film hai visto?

...Moglie E Marito di Godano...

Mavvaff... ma con tutti i film belli che ha fatto?
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Spiegazione:
In realtà nel post non c'erano due interlocutori, ma solo uno sdoppiamento della mia personalità; più o meno come in Fight Club... 

ma senza Pitt e Norton per cui a naso direi che mancava tutto il lato figo della cosa.
Semplicemente si sono scontrate la mia parte razionale che si teneva a distanza da questo film contro quella emotiva che invece ne era incuriosita.
Nel senso che prima di vederlo pensavo che poi a pugni mi sarei preso lo stesso come loro perché (dai) lo scambio dei corpi è stato stra-abusato nel cinema e per questo mi sentivo un po' prevenuto (e il mio alter-ego infatti aveva già sparato il "mavvaff"); invece tutto sommato mi sono pure divertito perché era meno peggio di quello che mi aspettavo e un film leggerino, ma che fa anche riflettere e quasi commuovere, e sopratutto ben recitato da tutti gli attori (con certe fiction tv agghiaccianti) ci vuole anche, di questi tempi.

mercoledì 22 aprile 2020

ANDROMEDA


Un misterioso batterio portato dallo spazio sta decimando la popolazione e in un bunker sotterraneo, al quale si accede dopo innumerevoli decontaminazioni, si sta cercando una soluzione.
Notizie dal Tg? No, no, solo un film del 1971 tratto da un romanzo di Michael Crichton, quello di Jurassic Park e Sfera di cui ho parlato QUI, per la regia di quel Robert Wise che diresse Ultimatum Alla Terra, quello con il famoso robot Gort qui in una gustosa foto backstage,
e che si perde giusto un po' nella narrazione allungando la pellicola fino a due ore e dieci, mentre 90 minuti forse sarebbero stati sufficienti.
Proprio a causa di questa lunghezza eccessiva era stata un mezzo fiasco all' epoca, tuttavia a me piace perché le scene nella struttura sotterranea, seppure finta con tutti i cliché degli ambienti sci-fi dell' epoca, le trovo molto ben fatte con tutte le procedure di decontaminazione

(queste allungano già considerevolmente i tempi) e trovate scenico/tecniche tipo gli scafandri dentro ai quali operano i medici,

qui in un'altra foto backstage,

(io non sono del mestiere però secondo me rendono bene l'idea) e porta ad un finale a cronometro da trattenere il fiato.
Nel cast figura un Richard O'Brien omonimo del Riff Raff del Rocky Horror Picture Show, ma tutt'altra persona in quanto nato nel 1917 e di vero nome fa Edward Patrick, ma io, non sapendolo, sono diventato matto a cercare Riff Raff inutilmente, mentre invece è proprio lui in Flash Gordon di Mike Hodges di cui ho parlato QUI.
Esiste un recente remake televisivo, The Andromeda Strain, realizzato dai fratelli Scott che non ho visto, ma forse recupero per passare il tempo.
P.s. 
Per quelli tratti in inganno dal titolo, Elodie non c'entra niente... ma già che ci siamo...


martedì 21 aprile 2020

BOMBSHELL - LA VOCE DELLO SCANDALO

Storia vera di uno scandalo ai vertici della rete tv Fox News in cui il fondatore, un vecchio porco magistralmente interpretato da John Lithgow, viene accusato di molestie sessuali dapprima da una sola anchor-woman, poi in seguito anche da altre due che trovano la forza di ribellarsi a tali soprusi.
Il tutto, probabilmente per restare dentro ad un determinato minutaggio, è raccontato in maniera un po' frenetica e forse non lascia il tempo necessario a metabolizzare come si dovrebbe quanto sta accadendo sullo schermo (sensazione mia), ad eccezione di alcune sequenze con Margot Robbie dove i tempi si dilatano e allora senti davvero l'aria farsi pesante, poiché siccome il suo è un personaggio inventato per la sceneggiatura del film, la mano può essere calcata senza paura di offendere nessuno.
Certo Roger Ailes, il suddetto sporcaccione, ha le sue colpe e le paga (alla fine) come merita, ma chi ne esce davvero molto, molto peggio da tutta la storia secondo me sono le colleghe e i colleghi delle tre protagoniste, gente che pur di tenersi il lavoro preferisce stare in silenzio e lasciare che quelle cose succedano come se fosse una prassi normale, arrivando persino a difendere quel grande capo.
E non è solo nel campo televisivo che si verifica ciò.
Basterebbe aprire un po' di più gli occhi e tirare fuori le palle, o meglio, l'orgoglio e la dignità come fanno le tre (bellissime) donne del film.
Non cambierebbe il mondo del lavoro da un momento all' altro, ma comincerebbe a migliorarlo.
"Un piccolo passo per la donna, ma un grande passo per l'umanità..."
Bella questa, me la segno... o l'ha mica già detta qualcuno?

lunedì 20 aprile 2020

GUNS AKIMBO, E IL MAGHETTO NON C'È PIÙ


Certo... se sei uno che ha fatto il protagonista in una serie di film come quella di Harry Potter rischi che la tua carriera venga segnata a vita.
E allora cosa fai?
Cominci a cercare i copioni più assurdi e inimmaginabili in modo da distaccarti il più possibile dal mondo di J.K. Rowling.
Ed è quello che ha fatto finora Daniel Radcliffe con ogni pellicola (e spettacolo teatrale) a cui ha partecipato e l'ennesimo episodio di "rinascita" è questo Guns Akimbo, dove si trova obbligato a combattere in ciabatte e vestaglia in un reality game con due revolver imbullonati alle mani e con tutti i problemi derivanti da una situazione come quella.
Specialmente nella prima parte si ride parecchio (sono grandi i momenti con l' homeless che ha la voce di Peter Griffin), mentre in seguito si finisce in una serie di cliché da film action sparatutto, ma comunque molto godibile.
La partner/antagonista è la nipote dell' agente Smith di Matrix, Hugo Weaving, che di nome fa Samara come quella di The Ring, ma con meno capelli davanti alla faccia.
In particolare una scena con Samara mi ha ricordato involontariamente in flash quell' episodio recente di Doctor Who

ma non voglio spoilerare niente, per cui buona visione per un'ora e mezza di esagerazione assoluta durante la quale non si deve dire mai "eh ma questo non è possibile..."
Sennò potreste risvegliarvi anche voi con due revolver imbullonati alle mani...

domenica 19 aprile 2020

ONE WORLD TOGETHER - AT HOME

Si segue il trend di fare musica in streaming (l'unico modo possibile per ora) che aveva già cavalcato Elton John qualche settimana fa mettendo insieme un po'di artisti e la Rai pochi giorni dopo con Musica Che Unisce, lasciando però fuori Cristina D'Avena che poi si è rifatta per conto suo con un concerto in diretta Facebook.
Su questa strada, la scorsa notte su Rai1 è andato in onda il maxiconcerto in streaming organizzato da Lady Gaga in favore dell' OMS (tanto citata da Trump in questi giorni) riunendo gente come Rolling Stones, di nuovo Elton John, Paul McCartney, Billie Eilish, Stevie Wonder e in particolare per l'Italia Andrea Bocelli e Zucchero.
Maratona notturna a causa del fuso orario, ma su Raiplay la si può vedere comodamente quando si vuole fino al 21 aprile.
In realtà bisogna precisare che la Rai ha trasmesso solo le ultime due ore dello streaming dato che è quella la parte organizzata dalla Germanotta e in cui vi si trovavano concentrati i nomi più popolari per il pubblico italiano.
Maratona che invece si trova integrale su Youtube e dura ben otto ore perché preceduta da sei ore di streaming organizzato da Global Citizen.
Ecco il link al video integrale:


Purtroppo se le cose non migliorano sarà questo l'unico modo con il quale gli artisti musicali potranno esibirsi ancora per lungo tempo.
Mentre dal punto di vista del cinema, in Emilia Romagna si sta pensando addirittura di rispolverare i Drive-in che in America funzionavano ai tempi di American Graffiti e con i quali potresti andare al cinema restando seduto nella tua macchina (come portarsi la poltrona da casa) restando così a distanza di sicurezza dagli altri spettatori e mentre aspetti che cominci il film ti ascolti Wolfman Jack alla radio.

Il passato che ritorna...

sabato 18 aprile 2020

YES - GOING FOR THE ONE, E STORIE DI TV PRIVATE SCOMPARSE


È il 1977 e l'ormai sparita Teleradiocity, diventata poi 7 Gold credo, ha un programma pomeridiano di video musicali chiamato Videoshow, una novità assoluta per quel periodo, mentre adesso le tv che trasmettono videomusica sono moltissime (per fortuna, almeno abbiamo un' altra opzione per passare il tempo in casa).
La sigla del programma è One Of These Days dei PINK FLOYD con relativo cartone animato
e già questa è una bella presentazione mica da poco. 
Oltre a mandare in onda a brevi spezzoni il film Help dei Beatles che quelli di Teleradiocity si sono registrati piratescamente con qualche diavoleria Ampex poche settimane prima sulla Rai che lo aveva trasmesso, un video che passano spesso è la funky rock Hot Stuff dei Rolling Stones con un Jagger più che mai ancheggiante sul palco, 

mentre un altro totalmente opposto è Wonderous Stories degli Yes, gruppo allora a me totalmente sconosciuto che mostra questi musicisti inglesi che fanno una musica così strana con quel tastierista che sembra il Capitano Nemo di Jules Verne e il cui cantante Jon Anderson ha un timbro insolitamente angelico.
Ma quelle atmosfere così insolite in quel periodo di discomusic da Bee Gees da una parte e il miglior Bennato con chitarra-armonica-kazoo-tamburello dall'altra, mi spingono ad investire un po delle mie finanze e ad acquistare il Long Playing (allora si chiamavano cosi) che va in controtendenza alle famose copertine sexy di Papetti e Gil Ventura di cui ho parlato QUI e infatti mostra un uomo nudo; nonostante ciò, il packaging si rivela una sorpresa perché il disco si apre in tre diventando una foto lunghissima.
Ecco l'esterno e l'interno:


Da notare che in alcune edizioni vi sono anche i testi delle canzoni stampati sulla foto interna, ma nella mia copia, purtroppo no.
Il primo ascolto va subito sul singolo che conosco, che apre il secondo lato e già che ci sono lascio andare anche tutta la lunga suite successiva Awaken.
L'ascolto in cuffia, perché un paio di casse mi costano troppo in quegli anni (giuro), permette di fare una full immersion in suoni davvero fantastici e capisco già dal primo lato che non si tratta di una band da semplice 45 giri.
Girato il discone di vinile parte la title track Going for The One 
che inizia come un rock'n'roll alla Chuck Berry per trasformarsi presto in tutt'altro, poi Turn of the Century, 
altro brano piuttosto lungo e molto variegato secondo lo stile progressive che stavo scoprendo già grazie ad un amico impallato coi Genesis. 
Infine un lungo momento di silenzio con leggerissimi suoni di sottofondo quasi inudibili che ti spingono ad alzare un po'di più il volume per capire cosa succede, e improvvisamente un attacco (al cuore, giuro) di organo a canne registrato da Rick Wakeman all'interno di una cattedrale (e si sente).
È Parallels.
Epica, maestosa sulle tastiere, con la chitarra di Steve Howe che ricama continuamente svisature velocissime e precise.
Completano il tutto i due motori ritmici Chris Squire al basso (e anche fondatore ufficiale della band) e Alan White alla Batteria.
E da quel momento capisco definitivamente di aver acquistato davvero un grande disco.
Come dite?
E questo?
No, no, gli Yes anni 80 di Owner Of A Lonely Heart, che si ballava anche in discoteca, coi componenti pettinati e vestiti secondo la moda New Dandy dell'epoca, vedi Duran e Spandau, sono un'altra band in cui entrano Trevor Rabin alla chitarra e Tony Kaye alle tastiere, e all'inizio si dovevano persino chiamare Cinema, ma visto che Chris è il detentore del marchio Yes e ben quattro di loro ne hanno fatto parte (Kaye era tastierista nei primi tre dischi della band prima dell'arrivo di Wakeman in Fragile), alla fine il disco, prodotto da quel gran genio di Trevor Horn, esce con quel nome storico.
Ottima gente, tanto di chapeau senza alcun dubbio, ma, non me ne vogliano i fans, la vera formazione degli Yes per me è stata un'altra.

venerdì 17 aprile 2020

ADDIO A BRIAN DENNEHY

Uno dei cattivi più iconici di Hollywood se n'è andato, un attore che se non c'era lui forse il Rambo del 1982 era tutto un altro film.
E quanti personaggi simili a lui sono poi apparsi in altri film (anche scrausi come l' italianissimo Thunder dell'anno successivo con Mark Gregory)
in cui altri attori riproponevano la stessa figura a dimostrazione che il segno lo aveva lasciato e pure ben in vista.
Brian Dennehy è morto a 81 anni, ma lo si può ricordare anche per Cocoon

in cui la voce di Glauco Onorato gli dava un'aria totalmente diversa, rassicurante, oltre al personaggio che ovviamente era l'opposto del duro sceriffo Teasle.
Cattivo quindi si, ma gli abbiamo voluto bene tutti...

giovedì 16 aprile 2020

SPLASH, UNA SIRENA CENSURATA DA DISNEY+


Disney+ offre il suo catalogo di film su una piattaforma streaming che sta avendo un grande successo, grazie anche al particolare momento che stiamo vivendo tutti chiusi in casa, ma attenzione!!!
A quanto pare, non sempre il film che si vedrà qui sarà come quello che abbiamo visto al cinema, e non parlo di ridoppiaggi scellerati come ho spiegato QUI.
Nel caso di Splash, Una Sirena A Manhattan (titolo allungato per non confonderlo con "Ho Fatto Splash" di Maurizio Nichetti... scherzo eh, ma nemmeno tanto) una scena in particolare è stata modificata con un bollone che clona i capelli di Daryl Hannah per coprirle le ciapet nude e il risultato è quantomai grossolano nonché oltremodo ridicolo, perdincibacco! 
Nel video ecco il confronto fra le due edizioni:

Era davvero necessario?
Mah...
Da adesso scatta la caccia alle censure su tutti gli altri film del catalogo, dai, vediamo chi ne trova di più...

mercoledì 15 aprile 2020

NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE...

Titolo italiano di Long Shot che non c'entra nulla, ma almeno non ci troviamo davanti ad un film pacco come invece "succede" spesso quando mi adatti un titolo farloccamente all' italiana.
In breve il film è Pretty Woman come (quasi) sarebbe se ci avessero messo le mani i fratelli Farrelly, dove Seth Rogen

è al posto di Julia Roberts e Charlize Theron

fa la parte di Richard Gere...
No attenzione, sebbene Charlize possa essere stupenda anche se immaginata in un completo maschile (ma "non succede"), posso assicurare che "non succede" nemmeno che Seth sia nei panni stivalati della Roberts, per fortuna.
Semplicemente i ruoli della storia sono invertiti, ma i rimandi al film di Gerry Marshall sono molteplici, un po'come Fast & Furious che racconta la stessa storia di Point Break (quello con Patrick e Keanu), o Il Risveglio Della Forza che segue il canovaccio di Una Nuova Speranza.
In questo caso il riferimento citazionale è ancora più marcato grazie a quella stupenda canzone dei Roxette che torna più volte durante la visione:
Probabilmente non a caso, perché fra tutte le canzoni romantiche esistenti al mondo, se mi scegli proprio questa ci deve essere per forza un motivo.
Anche gli altri personaggi del film ricordano per certi versi quelli di Pretty Woman, ma la grossa differenza qui è che questo è molto più scorretto (ed ecco il riferimento, pure preciso, ai Farrelly di Tutti Pazzi Per Mary) nelle cose che succedono e nel linguaggio.
Cose che tuttavia sono perfettamente funzionali alla storia e non danno l'impressione di essere state messe lì cosi tanto per fare.
Alla fine dei conti era da un po' che non vedevo un film così ben recitato, "scoppiettante" e divertente con situazioni esilaranti, ma con la capacità di non scadere mai nel pecoreccio, cosa quanto mai probabile quando ti trovi a trattare di "certi" argomenti.
Inoltre puoi fare anche il gioco: "Scova Andy Serkis"...

martedì 14 aprile 2020

APOLLO 13, UN' AVVENTURA CHE COMPIE 50 ANNI

50 anni fa aveva luogo quell' avventura spaziale che sembra scritta apposta per un film di Emmerich (o uno con, chessò? Clooney e la Bullock?) e invece era tutto vero, e destinata a diventare un mito anche se fallita.
Diventata mito perché non c'è stata nessuna vittima grazie ad una perfetta collaborazione radio tra i tre astronauti e il centro di controllo a terra che ha dato loro le istruzioni per risolvere quel famoso "problema" comunicato a Houston.
Ehm, no... no... un' altra Houston...

Vicenda celebrata splendidamente nel film di Ron Howard che racconta il "problema" in maniera spettacolare ed avvincente.
Perché non è che sei per strada con la macchina e ti trovi una ruota bucata, con quella di scorta bucata pure, che sì che le balle ti girano come ai francesi in Bartali di Paolo Conte, ma almeno i piedi li hai ben saldi a terra.
Lì sei nello spazio e quello che ti si buca è un serbatoio dell' ossigeno che, oltre a perdere una risorsa necessaria, produce anche dei danni che i nostri amici riescono a tamponare giusto il tempo di fare dietrofront e tornare a casa tutti interi.
E McGyver muto...

lunedì 13 aprile 2020

PILLOLE DI BORIS MAKARESKO PARTE SECONDA

Seconda pillola di Boris Makaresko per sorridere un po' a Pasquetta che di solito, nel mondo outside, passavamo su qualche prato o spiaggia.
Boris era un geniale comico del Derby di Milano di cui ho parlato QUI qualche settimana fa.
Purtroppo si trovano pochissime cose su di lui sul Tubo per cui mi affido ancora alla memoria.
Dopo il cinema, stavolta il tema dello sketch televisivo, sempre della fine anni 70, è la letteratura.
Boris entrava in scena con questo cartello a lettere cubitali con su scritto "TIS" e con fare serio e compassato diceva:

"Vi ho presentato:
Le Ultime Lettere Di Jacopo Ortis"

domenica 12 aprile 2020

BUONA PASQUA DA UNA GALASSIA LONTANA LONTANA

Sarò anche una canaglia, strapezzente e cafone, come soleva dire la Principessa Leia Organa, ma non potevo certo esimermi dall' augurare Buona Pasqua a tutti con quello che è il personaggio di punta della neonata Disney+, e che si ricollega direttamente al nome di questo blog.
Una Pasqua anomala perché, come si suol dire, Natale con i tuoi e Pasqua... sempre con i tuoi, ma a distanza, in videoconferenza multipla come ormai stiamo facendo praticamente ogni cosa che, quando eravamo in un mondo normale, invece facevamo a stretto contatto di gomito, contatto umano.
Ma passerà, vedrete che passerà... basta solo che domani i soliti idioti (non Biggio e Mandelli) non riempiano le spiagge e i prati come delle capre ignoranti (mi scusino i simpatici animali barbuti) per il solo motivo che è Pasquetta e "si fa il merendino come abbiamo sempre fatto".
Beh... anch'io lo farò fuori porta il merendino, si, ma fuori dalla porta del balcone in pantaloncini e Crocs (che sono brutte sì, ma da casa sono comodissime) e mi sto già pregustando il fatto che non mi beccherò nessuna stressante coda da rientro, niente formiche nel cibo, niente di niente, ma solo vero relax, magari mettendo su un pezzo come questo dei Marillion che si chiama proprio così, cioè "Easter" (Pasqua):

E ancora una Buona Pasqua a tutti.

sabato 11 aprile 2020

CATS


I musical mi piacciono molto. Sono cresciuto con Tommy visto alla tv che mi ha folgorato letteralmente e ogni volta che lo replicavano me lo riguardavo. Amo alla follia il Rocky Horror Picture Show, visto anche in teatro come anche Hair, e anche Jesus Christ Superstar è uno spettacolone (mi son visto più volte pure Godspell che è una versione meno ricca e meno famosa degli ultimi giorni di Gesù, ma pur sempre bellissima), come anche Grease, Il Fantasma Dell'Opera e più recentemente LaLaLand, Mammamia (ma vale rigorosamente solo il primo) e The Greatest Showman di cui ho parlato QUI. E poi quel meraviglioso Rocketman che è un altro grandissimo film di cui ho parlato QUI.
Qualche dubbio invece l'ho espresso QUI sul musical Bruce e vedremo cosa ne viene fuori, ma oggi si parla di un trionfatore dei Razzie Awards, cioè Cats.
Ora questo Cats nasce già bombardato da un sacco di critiche negative, e se aggiungiamo il fatto che anche quando ho visto l'opera teatrale, che è di Andrew Lloyd Webber come Jesus Christ Superstar, non mi aveva del tutto entusiasmato perché non ci vedevo una storia, ma una semplice rassegna di gatti con i loro caratteri diversi (che in alcuni casi prendon fuoco facilmente come dice la canzon), non ho apprezzato granché nemmeno questa versione cinematografica tutta in CGI.
Alcune canzoni sono molto belle, specialmente la più famosa Memory, ma gridata così come la canta Jennifer Hudson l'ho sentita parecchio irritante e mi fa rimpiangere Elaine Page della versione teatrale.
Altra cosa davvero insopportabilmente ridicola è vedere Gandalf/Magneto leccare il latte dalla ciotola...
Una cosa che invece ho trovato molto carina sono le orecchie e le code degli attori-gatti che si muovono come quelle dei gatti veri e in particolare Francesca Hayward è davvero stupenda in versione felina, 

ma anche per il pubblico femminile ci sono dei bei "micioni" tipo Idris Elba con degli occhi (finti) azzurrissimi.
Quindi alla fine non è proprio un brutto film, almeno tecnicamente, ma non è per bambini anche se pare un film di animazione e tuttavia non sembra nemmeno per adulti che magari si aspettano un certo tipo di musical come quelli che ho citato all'inizio dove la storia c'è ed è pure drammatica.
Inoltre nel cast mi ci metti anche Rebel Wilson 

che ultimamente è garanzia di film pacco come ho già spiegato QUIbeh caro Tom Hooper te le vai a cercare...

venerdì 10 aprile 2020

MICHELA MURGIA CONTRO FRANCO BATTIATO

Non sto inventando niente: Michela Murgia, scrittrice, ha definito sul Tubo Franco Battiato, cantautore, "un falso intellettuale che scrive delle gran minchiate".

Scusandosi successivamente e sostenendo che a lei Battiato piace molto.
Probabilmente tutto è riconducibile agli effetti collaterali della clausura forzata...
Ma intanto la frittata è fatta.
Se leggete anche i commenti al video è stato chiaramente uno scivolone non da poco quello della Murgia che si sofferma sul fatto che, eccetto un paio di canzoni, i testi di Franco sono solo delle citazioni pseudocolte che fanno "figo" (detto così da lei).
In effetti i testi di Battiato sono si, degli insiemi di citazioni colte, ma infatti non si sta parlando di letteratura, di poesia, ma di canzoni dove l'ingegno dell' autore sta nel fatto che tali frasi evocano sensazioni e immagini che vanno a sposarsi perfettamente con la musica che le tiene insieme.
E la cosa non è assolutamente facile da fare, anzi, per realizzare una "supercazzola" come quelle di Battiato ci vuole davvero una cultura superiore, un senso della metrica non comune, ci vuole una musicalità che affonda le sue radici in "Mondi Lontanissimi", per citare il titolo di un suo album, in culture diverse, dalla celtica all' islamica, dall' Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno...

Per questi motivi un disco di Franco non è un disco come tutti gli altri cantautori, perché a lui piace giocare con  l' esotico e esoterico, e con tutto quello che ha a disposizione, nonché con l'ispirazione che gli può venire grazie ai collaboratori del momento. Per dire, ha fatto dischi (tremendi) con Juri Camisasca che recita dei mantra, ha cavalcato l'onda new wave degli anni 80, ha fatto concerti con stuoli di musicisti classici, ha prodotto dischi per artisti che hanno raggiunto il top della popolarità grazie a lui (Alice, Giuni Russo) o che tale popolarità l'hanno ritrovata dopo anni (Milva, Ombretta Colli).
In conclusione Battiato non è un falso intellettuale come dice Michela Murgia, anzi è un intellettuale talmente avanti che la suddetta scrittrice non è riuscita a capirlo del tutto (o proprio per niente).
Il problema sta tutto lì ed è spiegato in un verso di Up Patriots To Arms:
"E non è colpa mia se esiste l'imbecillità, alla riscossa stupidi che i fiumi sono in piena, potete stare a galla".

giovedì 9 aprile 2020

UN GENIO, DUE COMPARI, UN POLLO


Mentre Bud Spencer porta il suo Piedone a fare un giro a Hong Kong, nel 1975 esce questo film con Terence Hill, Miou Miou e pure Klaus Kinski che ovviamente fa una parte da cattivo, 

diretto da Damiano Damiani su un soggetto firmato tra gli altri da Sergio Leone che dirige anche la scena iniziale, ma preferisce non essere accreditato.
Terence fa ovviamente sempre lo stesso personaggio western con maglietta alla Celentano  

(uè perché è... è forte quello lì)

tant'è che in alcuni paesi stranieri la pellicola è stata distribuita con il farlocco titolo di Il Mio Nome È Ancora Nessuno.

Birichinate a parte, io ricordo questo film per una bizzarra particolarità avendolo visto in una sala di seconda visione: la pellicola era stata tagliata di un fotogramma praticamente ogni due minuti (ma anche meno) per cui vi era un continuo saltare di immagine/audio (che su pellicola non andavano in sincrono ma funzionava come con i temporali nel senso che vedevi prima il taglio sull'immagine e poco dopo saltava l'audio con un sonoro "toc") e mi giravano anche un po' tanto le palle perché nemmeno al cinema parrocchiale avevano delle pellicole così malandate; ma cosa potevo fare? Assolutamente niente perché all'epoca non esisteva nemmeno l' home video, ma c'erano solo i cantastorie che suonavano e cantavano per la strada, mostrando dei disegni per illustrare la storia raccontata... 
No beh, non proprio così indietro nel tempo, ma se lo rapportiamo a come usufruiamo oggi dei prodotti cinematografici, beh pareva proprio di essere nel medioevo (e la paura di tornarci è un trend di questi giorni).
È valsa la pena però di aspettare l'edizione su disco e godermi finalmente il film non massacrato, con la colonna sonora di Ennio Morricone che non salta e tutte le parole intere pronunciate da Joe, Locomotiva Bill e  la simpatica ghenga. 
Tra gli altri attori della pellicola c'è Patrick McGoohan, indimenticabile protagonista de Il Prigioniero di cui ho parlato QUI, e ovviamente non può mancare Mario Brega...

mercoledì 8 aprile 2020

LA CASA DI CARTA 4


Premessa: per noi è la quarta stagione, ma per gli spagnoli è solo la seconda. Questo sfasamento è dovuto al fatto che Netflix (mannaggia!!!) aveva diviso la prima stagione in due più corte (rimontando anche la durata degli episodi) e ha fatto lo stesso con la seconda.
Detto ciò devo ammettere che la banda di criminali spagnoli mi sta abbastanza simpatica, per cui mi sono visto anche questa nuova quasi di filato, nel senso che l'ho divisa in tre serate consecutive, ma so di gente che ha fatto le tre di notte per fare binge watching...
Complessivamente ne valeva la pena, anche se, purtroppo, ci ho trovato gente che sbrocca con le motivazioni più strane, dialoghi imbarazzanti (più volte mi sono trovato a pensare che nessuno si esprimerebbe in quel modo) e recitazione sempre più "spagnola" (non da telenovela tipo "Oh Pedro, mi amor querido", ma poco ci manca).
Inoltre ci sono sempre i soliti flashback con Berlino (che grosso errore farlo fuori nella prima stagione) sempre abbastanza inutili, anche se la scena del matrimonio strappa in effetti qualche sorriso per i frati canterini (ma anche se non dico che canzoni cantano, per non spoilerare niente, in rete si sono già viste quelle scene).
L'idea di base della serie era perfetta, ma andando avanti ha sofferto un po' della sindrome di Fast & Furious, che era partito bene con il primo film e poi, diventando una saga devi dare sempre qualcosa di più finendo a toccare momenti a cui non puoi credere in alcun modo.
Nel nostro caso l'apice delle cose assurde era stato toccato nella stagione precedente (ne avevo parlato malissimo QUI) e forse con questi nuovi episodi si è aggiustato un po' il tiro, ma per tutto il resto no, i dialoghi in particolare.
Però se superi (o meglio sopporti) le frasi che vengono pronunciate, per esempio da Alicia (insopportabile), 

e le situazioni create da certi personaggi idioti come "Arturito", 

quello che rimane è un buon action drama con armi spianate, morti ammazzati e cliffhanger per la quinta stagione (o terza per gli iberici) che subirà inevitabilmente dei ritardi a causa della situazione mondiale.
Ma io ho tanta pazienza e aspetto...

AUGURI ALLA TELEVISIONE CON UNA DELLE PIÙ BELLE SERIE TV: SHRINKING STAGIONE 2

 Oggi è la Giornata Mondiale della Televisione, sempre più diversa dal concetto ormai desueto di quell'elettrodomestico che trasmette i ...