lunedì 11 luglio 2022

A FORTE CORAGGIO, BANDIERA A MEZZ' ASTA PER IL CAPORALE AGARN (E NON SOLO)

 Mannaggia... non molto tempo fa, era ottobre 2021, scovando nei miei ricordi avevo parlato di I FORTI DI FORTE CORAGGIO, una vintaggia serie tv western comica che anticipava lo stile dissacrante di Mel Brooks ed ora scopro che in questi giorni è mancato Larry Storch,


ovvero il caporale Agarn, quello nella foto con il cappello chiaro, personaggio dalla mimica facciale sopra le righe e che in Italia aveva un ottimo doppiaggio di Renzo Palmer. 
Aveva 99 (dico... 99!) anni e, com'è, come non è, era finito anche nel cast di quel tremendo film di Ezio Greggio, Il Silenzio Dei Prosciutti, ma si sa, errori ne facciamo tutti (non volevo fare la rima... è venuta così). 
Se ne va in buona compagnia Larry, perché a 79 anni ci lascia anche Tony Sirico,

il mitico Paulie Gualtieri dei Sopranos, ma non solo, in quanto nella sua carriera si era specializzato nei ruoli inerenti la mafia e infatti lo avevamo già conosciuto nel 1990 grazie a QUEI BRAVI RAGAZZI di Martin Scorsese, mentre a 74 anni , a causa delle complicanze insorte durante un'operazione chirurgica, è deceduto Gregory Itzin,

noto per le serie tv The Mentalist e 24, e, a proposito di quest'ultima, non posso fare a meno di domandare se avete visto gli spot che stanno passando in questi giorni in tv con un Kiefer Sutherland

terribilmente imbalsamato dal botox o da qualche altra diavoleria di chirurgia plastica. 
Un'altro attore che ci lascia con un'età ragguardevole, cioè 94 anni, è L.Q. Jones,

texano con un'infinità di partecipazioni a ruoli western e serie tv, e, in particolare, nei film diretti da Sam Peckinpah, regista sul quale può darvi tutti i lumi possibili CASSIDY nel suo blog dove ha recensito la sua opera omnia.
L.Q. aveva preso il suo nome d'arte dal personaggio del primo film che ha interpretato seguendo il consiglio dei produttori, mentre all'anagrafe era Justus Ellis McQueen. 
Un addio anche ad un nome della musica vintaggia, cioè Junior Magli, il cui vero nome era Luigi Pazzaglini, esponente dell'epoca del beat italiano che aveva partecipato più volte alle varie manifestazioni canore di quegli anni compreso il Festival Di Sanremo del 1969 con ALLA FINE DELLA STRADA,
canzone che interpreta con molta convinzione al Salone Delle Feste del Casinò, e che sarà coverizzata poi l'anno dopo da Tom Jones chiudendo un cerchio iniziato da Junior e la sua cover di Delilah, ovvero La Nostra Favola, canzone che verrà ripresa, con una promozione maggiore, anche da Jimmy Fontana. 
Una gustosa curiosità su questa canzone sanremese è che a quel Festival fu presentata anche con un'ALTRA VERSIONE,
come si usava all'epoca, cantata dai The Casuals, gruppo inglese il cui bassista era quell'Alan Taylor che diverrà produttore dei primi album di Vasco Rossi e che acquistò i diritti di Albachiara barattando una chitarra con il rocker di Zocca.
Ecco, sappiate che Vasco da quella canzone che tutti cantano non vede mai un euro di SIAE, ma lui è contento così perché ha sempre detto che grazie a quel baratto ha potuto iniziare la sua carriera. 
Anche Orietta Berti, dopo averla inizialmente rifiutata, ci ha ripensato ed ha inciso pure lei una SUA VERSIONE della canzone di Junior nel 1971 per la trasmissione Canzonissima,
motivata forse anche dal successo internazionale che Tom Jones ha dato al pezzo scritto dal famoso trio delle 3P, Pace-Panzeri-Pilat, dove il primo è Daniele Pace, futuro membro degli SQUALLOR (in questo caso membro non è un gioco di parole allusivo come le copertine dei loro dischi, no), il collettivo di autori blasonati della musica leggera prossimo a nascere esattamente nello stesso anno. 
Goodbye Larry, Tony, Gregory, L.Q. e Junior, che messi così sembrano una banda come The Boys 😉. 

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