giovedì 7 luglio 2022

E NOI COME STRONZI RIMANEMMO A GUARDARE: STORIA DI FANTASIA, MA...

 Fino a poco tempo fa si temeva che la robotica nell'industria potesse determinare una minore richiesta di manodopera umana (in parte è accaduto) e si facevano ipotesi pure apocalittiche a riguardo con anche film e serie tv.


Nel 2021 più che pensare alla robotica, e soprattutto invece di fare l'ennesimo remake di un film francese, PIF (Pierfrancesco Diliberto) ipotizza che piuttosto siano i software a regolare il mondo del lavoro prendendone possesso quasi completamente, tant'è che il creatore di un algoritmo (Fabio DeLuigi), software pensato per ottimizzare le funzioni all'interno di un'azienda, si ritrova da un giorno all'altro licenziato dal suo stesso algoritmo perché ormai ritenuto non più necessario. 
Idea meno assurda di quanto si possa pensare, ma fidati che è più assurda l'idea di trovare un nuovo posto di lavoro a 48 anni in un mondo dove a 40 sei già considerato al limite massimo. 
Questo finché il nostro amico non trova un' offerta di lavoro per una misteriosa compagnia come rider in bicicletta, caschetto e zaino. 
Compagnia che, come un'altra reale che ha le mani un po' ovunque fra consegne, piattaforma tv (dove è disponibile il film) e persino viaggi spaziali, ha anche lei altre opzioni, altre app con servizi diversi e uno di questi è un partner olografico tipo i video messaggi di Star Wars, ma con meno flickering, che viene creato su misura per te 

(e in questo caso l'ologramma è la dolce Stella cioè un'ottima Ilenia Pastorelli)

che ti conosce benissimo e ti capisce e inevitabilmente diventa indispensabile per te durante la settimana di prova gratuita, dopodiché, se vuoi continuare, devi pagare uno sproposito di euro alla settimana, cosa che succede anche nella realtà (a prezzi più bassi per fortuna) con certe piattaforme tv e altri servizi. 
Ma non è tutto così come sembra dato che gli ologrammi nascondono un segreto custodito in una località lontana lontana, ma non in un'altra galassia, bensì molto più terra terra, anche se non vicina vicina. 
Molti diranno che Fabio fa sempre lo stesso personaggio di tutti i film, ed è vero, ma funziona come funzionava Fantozzi, quindi non ci vedo nulla di male, e attenzione al rider anziano che è Maurizio Nichetti. 
Mi ha lasciato perplesso solo la scena del party nazista all'inizio, ma forse non ho capito io il messaggio ironico, se c'era, con cui adesso PIF, sempre con intelligenza, dopo la mafia e i ricordi di guerra, tocca anche la fantascienza, perché questo è, ma quella fantascienza senza alieni, apocalissi o spade laser. 
Una fantascienza alla black mirror se vogliamo, e meno fanta di quanto si creda perché la morale che ci pone il film è che i social network e la rete ormai sanno tutto di noi e possono manipolarci come pare a loro. 
Tipo anche adesso che state leggendo queste righe... 
Paura eh? 

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Tengo sempre pronto il blaster.

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