mercoledì 27 luglio 2022

ALINE - LA VOCE DELL' AMORE (O DELLA CANTANTE CHE DOPPIA LA PROTAGONISTA)

 Non potevo non vedere questo film, un film ambizioso ispirato alla vita di Celine Dion, ma rielaborata molto liberamente dalla regista e attrice Valerie Lemercier che ha deciso stavolta di interpretare personalmente la protagonista fin dall'età di 5 anni (lei ne ha 58!!!) grazie agli effetti speciali che ormai nel cinema ti permettono di fare anche l'impossibile.


D'altronde anche Rosa Salazar aveva impersonato una RAGAZZINA CYBORG nonostante avesse già superato i suoi bei 30 anni e la stessa Valerie è già abituata alle trasformazioni fisiche poiché qualche anno fa era stata una donna che per una malattia della pelle diventava di colore e sceglieva di vivere come tale in AGATHE CLERY, un film musicale poco conosciuto, ma molto divertente, non diretto da lei, che ho già consigliato da queste pagine web. 
Qui, grazie a riprese da lontano o di spalle della piccola protagonista l'illusione che Valerie sia in scena magicamente rimpicciolita (e ringiovanita) c'è, perché nei primi piani e nelle riprese di fronte il viso è il suo rielaborato digitalmente (presumo con la tecnica del deep fake) anche se in alcuni casi si ha una specie di effetto Hobbit o "Mini Me" vedendola così. 

Anche a 12 anni, l'età in cui ha il suo primo colloquio con il manager che diventerà suo marito (come nel caso della vera Dion) è sempre la voce di Valerie che si sente quando parla, e non quella di una bambina, cosa mantenuta anche nel doppiaggio italiano, il che in effetti fa un po' strano una voce così matura in tale contesto, ed è proprio in questo incontro che il discografico ha un lapsus (freudiano e voluto dalla sceneggiatura) e sbaglia il suo nome chiamandola Celine. 
Nel canto invece Valerie è doppiata da Victoria Sio, una vera cantante di musical decisamente molto simile all'interprete della colonna sonora da Oscar di Titanic, anzi in quella scena (perché nel film si sentono le canzoni di Celine) la copia è perfetta al 100%, se non fosse per qualche piccolo errore di lip sync che rivela il trucco.

Una notevole differenza con i soliti film francesi è che non è uno di quelli dove c'è gente che parla e parla e parla scrollando la testa (caratteristica di parecchi film d'oltralpe), mentre qui invece le scene si susseguono rapidamente puntando più a mostrare Aline nelle sue esibizioni e nella sua ascesa verso il successo punteggiato anche da alcuni momenti meno felici, restando però sempre con un tono da favola. 
La cosa che mi lascia perplesso però è che, nonostante le canzoni siano quelle e i personaggi ricalchino quelli veri, il film NON È un biopic su Celine Dion, e l'operazione risulta un po' come fare un film sui Beatles senza usare i nomi originali; anzi pare proprio che sia la cantante che i suoi familiari non abbiano gradito per niente tale messinscena che, bisogna dirlo, sfiora parecchio la parodia perché Valerie si riesce a prendere a fatica sul serio (cioè no per niente), anche se a tratti la messinscena vuole essere drammatica, risultando invece soltanto pacchiana. 
Tutto sommato però due ore si riesce lo stesso a dedicargliele, giusto per il gusto del revival con una colonna sonora che ad un certo punto ti mette sul piatto pure la PETER JACQUES BAND con Walking On Music, una pietra miliare della gloriosa disco italiana e band di cui ho parlato un bel po' di tempo fa perché dietro ha una storia non da poco, tanto che magari qualche francese ci potrebbe anche fare un film, ma cambiando i nomi 😜. 

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