sabato 22 giugno 2024

UN ALTRO GRANDE DI HOLLYWOOD CHE SE NE VA, NON DA SOLO

 Come capita purtroppo spesso, abbiamo qualche addio da fare oggi, nonostante mi trovi in vacanza e avessi già preparato qualche post pronto in automatico, ma nonostante ciò mi sono sentito in dovere di intervenire di persona dato che si parla della dipartita del grande Donald Sutherland, 88 anni che ricordiamo in più di 180 film tra cui quel M*A*S*H di Altman che metteva alla berlina l'incubo della guerra, 


Una Squillo Per L'Ispettore Klute, film che valse l'Oscar a Jane Fonda (Donald ha ricevuto invece il premio alla carriera nel 2018), il mitico ANIMAL HOUSE, Terrore Dallo Spazio Profondo, remake in meglio de L'Invasione Degli Ultracorpi, con anche incursioni italiane tipo il quanto mai bizzarro Il Casanova Di Federico Fellini e lo splendido ELLA & JOHN - THE LEISURE SEEKER diretto da Paolo Virzí. 
Attore Sutherland che con la sua presenza riusciva a valorizzare anche film mediocri, e HUNGER GAMES ne sa qualcosa, il cui annuncio della morte è stato dato nei giorni scorsi dal figlio Kiefer che invece mostra di trovarsi sempre più a suo agio nel mondo delle serie tv come 24 e Rabbit Hole.
Anche lui comunque in gioventù era apparso in un famoso episodio di AGENTE SPECIALE

basato su un gioco di sopravvivenza (tipo Hunger Games, appunto) dove era pure in compagnia di altre due guest star come Charlotte Rampling e Brian Blessed, e ben due de Il Santo. 
Si continua sempre nel cinema con Anouk Aimee, 92 anni, attrice francese che aveva recitato in importanti film come La Dolce Vita e 8 E 1/2 di Fellini (rieccolo), e Un Uomo Una Donna di Claude Lelouch.

Il vero nome di anouk era Nicole Francoise Florence Dreyfus, e prese quel nome d'arte di Aimee dal personaggio da lei interpretato per la prima volta al cinema nel film La Maison Sous La Mer del 1946 quando ancora aveva 14 anni, mentre il cognome fu un suggerimento di Jacques Prevert, una trovata per farla amare ancora di più dal pubblico poiché in francese aimee significa appunto amato. 
In Italia, oltre al cinema, era stata protagonista anche di alcuni spot pubblicitari, quelli del famoso Carosello dove poi i bambini andavano subito a letto. 
Addio Aimee e Donald. 

MADONNA, BOWIE E I KISS... ARIA DI COMPLOTTO

 Correva l'anno 1974 ed era il 22 giugno, per una strana coincidenza era un sabato proprio come oggi, quando una allora già peperina quindicenne che di nome fa Madonna Louise Veronica e di cognome Ciccone, scappa di casa con un'amica per andare a vedere il suo primo concerto alla Cobo Arena di Detroit dove sul palco si esibisce un giovane David Bowie (questa settimana il Duca Bianco TORNA SPESSO ad occupare i miei post) che l'anno prima aveva appena fatto morire il suo personaggio alieno di Ziggy Stardust per proseguire la carriera con l'ennesima incarnazione musical/artistica.


Personaggio quello dell'alieno che due anni prima apparve in tv con quella dentatura approssimativa a Top Of The Pops cantando STARMAN insieme agli Spiders From Mars (su una base, ma con la voce live) scioccando i telespettatori con quel look glam così esagerato e ambiguo, ma certamente d'effetto per eseguire una canzone stupenda che ebbe pure una cover italiana fatta l'anno dopo da I Profeti con il titolo L'AMORE MI AIUTERÀ

Magari ascoltarla così può far storcere il naso, ma all'epoca si coverizzava nella nostra lingua qualsiasi cosa e comunque questa versione di Starman è decisamente più dignitosa di quella volta che alla RCA venne in mente di far cantare David in italiano la sua Space Oddity che, grazie a Mogol, spero in una sua giornata no, diventò quella roba brutta che è RAGAZZO SOLO, RAGAZZA SOLA.

La "sola" qui è proprio la canzone, altro che la ragazza, e spero proprio che David all'epoca non sapesse assolutamente quello che stava cantando. 
Ma tornando a Madonna, il suo essere fan di David Bowie l'aveva portata ad omaggiare il cantante inglese nel giorno della notizia della sua morte in quel 2016 durante un suo concerto del Rebel Heart Tour a Houston in Texas, cantando la canzone REBEL REBEL (che calzava pure a pennello con il nome della tournée), ma durante quell'esecuzione si diceva che qualcosa fosse andato storto e la cantante si era accasciata sul palco alla fine del brano.

Da quello che si vede invece a me pare solo un momento creato per fare scena, ma sai i giornalisti come "montano" bene le notizie quando si parla di star di quel calibro.
Casualmente oggi negli Stati Uniti è anche la Giornata Nazionale Del Bacio che, lo sappiamo tutti perché forse è una delle prime parole che si impara in inglese, si dice Kiss come la famosa band glam rock, appunto, di Detroit (due di loro sono ultrasettantenni, pensa te...),

ovvero il luogo del concerto di Bowie dove partecipò la Madonnina teenager... 
E quindi tutto questo..., possibile che sia solo una dannata coincidenza? 
Si, lo è assolutamente, ma proprio perché il mondo della musica alla fine è più piccolo di quanto si creda, e gira gira... 

venerdì 21 giugno 2024

VOLARE (NELLO SPAZIO) OH OH

 La data del 21 giugno di 20 anni fa è legata al primo volo spaziale dello Spaceship One,


la prima aeronave finanziata da fondi privati, ma in realtà, per quanto sia stato un evento eclatante in quella che da sempre è la conquista dello spazio che ha generato sceneggiature infinite per il cinema e la tv (e a tal proposito segnalo Fly Me To The Moon con Woody Harrelson e Scarlett Johansson di prossima uscita), non è tanto dell'evento che mi va di parlare oggi, anche perché tale velivolo verrà pensionato già nell'ottobre dello stesso anno, ma piuttosto del suo aspetto che lo rendeva molto simile al trasporto dei moduli lunari nella serie british dei primi anni 70 U.F.O.

che funzionava in pratica come la navicella Shuttle e l'aereo che la portava in quota. 
Certo, il plot dello show era molto ingenuo con gli alieni invasori della terra e l'organizzazione segreta pronta a combatterli, però quei modellini usati per gli effetti speciali erano così ben studiati e realistici perché c'era un grande lavoro dietro prendendo idee da veicoli reali e,

come si può vedere, anche auto vere venivano modificate (quella sopra deriva da un vecchissimo modello Ford) per renderle futuristiche con le porte ad ali di gabbiano come ha la mitica DeLorean che però ancora doveva nascere. 
L'auto di Ritorno Al Futuro infatti venne costruita solo dal 1981, e quindi la serie, che aveva l'ambientazione nel 1984 si trovava perfettamente posizionata nel tempo (outfits da Swinging London a parte),

con però un trucchetto perché nelle riprese pareva che le porte si alzassero da sole e invece c'era un operatore che lo faceva rimanendo fuori dall'inquadratura (col formato in 4:3 che si usava allora era più facile nascondere qualcosa o qualcuno). 
Per fare un'altro esempio, anche dal francese CONCORDE (allora ancora in prova come prototipo) venne preso spunto per costruire lo Shadair,

altro velivolo della serie, come avevo già fatto notare tempo addietro. 
Fantascienza, si, ma vedi che qualcosa di vero c'era, c'è e sempre ci sarà. 

giovedì 20 giugno 2024

LUCCA SUMMER FESTIVAL: DOVE C'È MUSICA (PER TUTTI)

 Anche quest'anno Lucca, dopo l'appuntamento invernale con il raduno per cosplayers (e ammiratori buongustai delle cosplayers) torna a portare la musica d'estate con un calendario di artisti niente male


zeppo di nomi come Ed Sheeran ed Eric Clapton che sono già passati nei giorni scorsi, mentre si attendono per andare avanti fino a luglio artisti come Lenny Kravitz, The Smashing Pumpkins (con Tom Morello), Rod Stewart, Duran Duran e i Toto che capitano spesso in tale frangente anche se ormai sono quasi ridotti ad una Steve Lukather band con ospite Marcus Miller. 
Ce n'è per tutti i gusti dal pop di Gazzelle al rock vintage dell'ex Creedence Clearwater Revival John Fogerty, dalla trap di Tedua e Geolier al jazz soul di Diana Krall. 
Ecco, forse proprio questo mischiare i generi ha fatto storcere il naso a quelli che si considerano "puristi", cioè quelli che dopo i Led Zeppelin, per fare un esempio, non c'è stato più nulla di eclatante, mentre invece trovo giusto, onesto permettere ad ogni artista di portare la sua versione di come intende il concetto di fare musica, mettendo generazioni molto diverse a confronto. 
Che poi, se uno non ti piace, non sei per forza obbligato ad andare al suo concerto, non è così? 
E come diceva Barry White... LET THE MUSIC PLAY!!!

P.s.
Anche dopo di lui ci sono stati lo stesso grandi nomi nella musica 😊. 

mercoledì 19 giugno 2024

SI, I DOLCI FANNO MALE, PAROLA DI DAVID BOWIE

 "Certe volte bisognerebbe essere come i Blues Brothers nel film, quando cantavano RAWHIDE dietro ad una griglia di protezione",


avrà pensato David Bowie quel 19 giugno del 2004 quando stava portando in giro il suo Reality Tour e qualcuno del pubblico di Oslo ebbe l'idea di lanciare un lecca lecca a forma di cuore (il classico lollipop) verso il palco con tale oggetto che va a colpire il cantante all'occhio sinistro, proprio quello già lesionato da ragazzino per cui la pupilla non reagiva più alla luce rimanendo dilatata e dandogli quella particolare aria da alieno. 
Gail Ann Dorsey, la sua bassista era stata la prima ad accorgersi dell'incidente guardando David improvvisamente impallidito che smette di cantare per quel dolore lancinante provocato dalla contusione e uno dello staff che lo sorregge per portarlo dietro le quinte.


Dopo alcune minuti e parole non proprio gentili verso l'ignoto lanciatore (e vorrei vedere) di cui c'è un DOCUMENTO foto-audio,
 Bowie ha ripreso il concerto, ma qualche sera dopo a Praga lo show è stato interrotto prima del previsto per un altro motivo del tutto differente, cioè un forte dolore ad una spalla. 
Era stata una serie di eventi particolarmente sfortunati per il Duca Bianco, che invece in quel periodo era tornato alla grande dopo quei momenti hard con i Tin Machine (mai piaciuta quella parentesi), e dischi sperimentali. 
In quel 2004 David, allora 57enne, era perfettamente in forma

(c'è un dvd molto bello che lo testimonia) ed aveva anche smesso di fumare prendendosi cura di sé grazie all'aiuto di un personal trainer, tanto da sembrare ringiovanito come ai tempi del Glass Spider Tour dopo aver passato normali (per lo showbiz) alti e bassi di una carriera comunque leggendaria e multiforme che ha lasciato il segno anche nel cinema (ah... quel Labyrinth!!!).


Quel cinema che ce lo ha presentato come un alieno caduto sulla terra e poi via via in ruoli sempre diversi, tanto che lo avrei visto bene pure in quel film di John Landis che ho citato prima, nella parte del leader dei Goodole Boys (l'attore Charles Napier)

gruppo al quale i Blues Brothers prendevano il posto dietro la griglia di protezione (e il cerchio si chiude), che tanto quel tipo di cappello western lo avrebbe indossato poi per Giovanni Veronesi in un BRUTTO FILM con Harvey Keitel, Leonardo Pieraccioni ed Alessia Marcuzzi, pellicola che preferisco dimenticare. 
Chissà che non ci avesse pensato anche lo stesso John? 

martedì 18 giugno 2024

DEL SENNO DI POI... SONO PIENI GLI ABISSI

 Risale ad un anno esatto fa quella tragedia sottomarina del Titan dove cinque persone hanno perso la vita sperando di andare ad esplorare il relitto del Titanic con un mezzo che già da subito era stato definito poco sicuro.


L'interruzione improvvisa delle comunicazioni e della geolocalizzazione con la nave appoggio aveva fatto scattare l'allarme e le ricerche che si sono protratte per quattro giorni, finché, con le attrezzature adeguate, sono stati ritrovati dei resti riconducibili al Titan che sarebbe imploso non avendo retto la pressione a cui era stato sottoposto nonostante fosse stato progettato per profondità fino a 4000 metri e già usato in passato per riprese sottomarine. Per le cinque persone a bordo, pilota e passeggeri che avevano pagato pure una cifra considerevole, perlomeno pare che dovrebbe essersi trattato di una cosa istantanea tipo 20 millisecondi, praticamente come quando schiacci sotto i piedi una lattina di Coca Cola, il che non toglie che sia stata comunque una morte magari un po' meno atroce di come si pensava all'inizio, tipo per soffocamento o annegamento, ma comunque una morte quasi annunciata. Nonostante il tragico evento, l'imprenditore Larry Connor vuole adesso provare a dimostrare che non è poi così pericoloso esplorare gli abissi e sta preparando una nuova impresa con un mezzo fornito dalla Triton Submarines, specializzata nel settore.

D'altro canto il regista James Cameron invece, esperto di abissi (vedi The Abyss), per preparare il suo FILM campione di incassi con DiCaprio e la Winslet, era sceso per esplorare quel relitto più di 30 volte tornando sempre indenne, ma questo perché era attrezzato con un mini sommergibile molto più adatto allo scopo e lo scorso anno era stato anche intervistato in occasione dell'incidente ribadendo i suoi dubbi (rivelatisi fondati) che aveva sulla struttura e composizione dello scafo utilizzato dalla Ocean Gate per il Titan, dubbi che aveva già espresso prima che l'impresa avesse inizio. 
Che dire? Avergli dato retta... 

lunedì 17 giugno 2024

FURIOSA: IL FUTURO CHE (FORSE) CI ASPETTA

 Oggi è la Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, quella situazione mostrata all'estremo in molte pellicole fra cui anche il nuovo Furiosa, il prequel di Mad Max Fury Road uscito da poco al cinema sempre per la regia di George Miller che, essendo anche l'autore della saga cartacea, dovrebbe saper benissimo come tradurre in immagini in movimento il suo lavoro, e difatti la critica era stata entusiasta e concorde nel ritenerlo un ottimo film. 


Ma dato che poi chi fa segnare gli incassi ai botteghini sono gli spettatori, a questi ultimi tocca il vero giudizio finale che purtroppo ha determinato un vero e proprio flop. 
Comunque il tema di oggi non è propriamente il cinema postatomico, bensì il lottare contro la siccità, ed è facile dirlo così, ma cosa puoi fare contro un elemento naturale come il Sole che scalda la terra giustamente già in questa stagione per arrivare a picchi da paura in piena estate? 
Ah beh, gli scienziati di alcuni paesi hanno inventato il modo per far piovere a piacimento, ma purtroppo giocare con gli eventi atmosferici non è mai una buona idea perché poi la natura cerca sempre di rimettere le cose a posto e, come si è visto dai tg, si scatenano tifoni e uragani che sembra di stare in uno di quei film apocalittici e invece è tutto vero. 
Ora non dico che ci troveremo presto in una situazione alla Mad Max o Furiosa, appunto (siii Anya Taylor Joy anche rapata con un braccio mozzato è sempre da panico), dei quali George Miller prima del flop stava già pensando all'episodio successivo (quindi ora vedremo gli sviluppi futuri). 
Cioè non sarà a breve che ci troveremo tutti nel deserto con macchine e moto assemblate alla meglio a combattersi per acqua e carburante... 
No, presto no e per ora quelle avventure dove chi ha la pelle più dura vince sugli altri ce le gustiamo al cinema che ci piace (o ci piaceva) tanto vederle lì... 
Ma nemmeno fra tanto tempo forse ci toccherà... 

domenica 16 giugno 2024

LA NASCITA DI UN MITO: THE ROCKY HORROR SHOW

 Era il lontano 16 giugno del 1973 quando al King's Road Theatre di Londra si teneva la prima del The Rocky Horror Show di Richard O'Brien (attenzione... non era ancora "Picture" perché al cinema ci arriverà due anni dopo) e... fu un successo?


Beh, in effetti non subito, poiché in teatro quella sera vennero contati solo 63 spettatori incuriositi da quella locandina bizzarra, ma qualcosa nell'aria già c'era e già dal giorno dopo si cominciava a parlare in giro di questa opera rock così insolita e trasgressiva. 
Tant'è che piano piano il pubblico divenne sempre più numeroso per vedere questi attori che ti cantavano una vicenda sopra le righe di transessuali, creatori di esseri umani alla Frankenstein, sesso e fantascienza. 
Di coloro che poi vedremo anche nel film (che in verità anche quello ci mise un po' ad ingranare), sul palco quella sera c'erano solo Tim Curry (e chi sennò?),

Richard O'Brien, Patricia Quinn, "Little" Nell Campbell e Meat Loaf, quest'ultimo nel doppio ruolo di Eddie e del Dr.Scott come si usa fare da sempre per ogni compagnia che rappresenta l'opera in teatro poiché quei due personaggi non sono mai in scena nello stesso momento ed hanno caratteristiche completamente diverse grazie a trucco e costumi. 
Da quelle prime esibizioni teatrali è tratto l'audio del video qui sotto di SWEET TRANSVESTITE.

E così, al grido di "Don't dream it, be it", frase ripetuta nel finale dello show, quella sera del 16 giugno nasceva una leggenda che tuttora rimane nell'olimpo dei musical, anzi l'unico musical interattivo, e ricordate di "don't judge a book by its cover!". 

sabato 15 giugno 2024

IL RE LEONE COMPIE OGGI 30 ANNI

 In Italia i film della Disney sono sempre stati gli appuntamenti fissi del Natale, mentre in America te li facevano spesso uscire persino in estate, come quel 15 giugno del 1994, quando le sale statunitensi, 30 anni orsono, cominciarono a proiettare Il Re Leone,


grandissimo successo dell'animazione con James Earl Jones a dare la voce possente di Darth Vader a Mufasa (per noi in Italia era Vittorio Gassman) e dove per le musiche ci avevano messo mano Hans Zimmer con Elton John, e alla nostra Ivana Spagna era capitato di cantare (benissimo) la versione italiana di Circle Of Life che, appunto conosciamo come IL CERCHIO DELLA VITA.

In Italia il film arriverà il 25 novembre, in preparazione, appunto, delle feste natalizie, ed eccola qui la colonna sonora ad occupare il post musicale del sabato, come con GHOSTBUSTERS la scorsa settimana. 
Qui le canzoni, come questa CAN YOU FEEL THE LOVE TONIGHT, che si ascolta sui titoli di coda cantata proprio da Elton John anche nell'edizione italiana, avevano certo un peso maggiore che nella commedia horror di Reitman.

Non per niente ne verrà ricavato anche un musical, nonché un sequel direct to video ed uno spinoff sempre per l'home video basato sui due simpatici Timon e Pumbaa che nel film di oggi fanno il loro show con la loro HAKUNA MATATA.

Ah già... C'è stato anche il remake in live action/CGI, un'altra delle cose inutili, anche se realizzato molto bene, che si inventa la Disney per fare cassa, ma è appunto una di quelle cose che il mio cervello rifiuta a priori avendo già apprezzato in pieno l'originale. 

venerdì 14 giugno 2024

FREELANCE: EH NO, NON CI SIAMO

 Avevo detto giusto pochi giorni fa che Prime Video spesso e volentieri mette nel suo menù delle serie tv che si rivelano dei pacchi e film scrausi, ma ogni tanto quella giusta la imbrocca, tipo con FALLOUT.


Non è questo il caso di Freelance, commedia action con il massiccio John Cena e quella formaggina di Alison Brie che sulle prime sembra un film carino, anche perché ho sempre un buon ricordo di Alison nella serie Glow dove fa la lottatrice di wrestling dal nome d'arte Zoya La Destroya, che in inglese sarebbe uno slang di destroyer, ma in italiano suona un po' diversa.

Purtroppo ci si arena dopo pochi minuti che la missione in cui John è coinvolto è iniziata perché la regia di Pierre Morel che aveva diretto Taken con Liam Neeson, per cui dovrebbe sapere quello che fa in un contesto cosi, qui sembra invece quanto mai piatta, o forse è solo colpa del montaggio poiché quelli che dovrebbero essere stunt, che sono in effetti abbastanza buoni come le auto che esplodono o l'elicottero che punta diritto verso la macchina da presa, non so come sia sta cosa, ma ho avuto l'impressione che rimangano come fuori dalla scena in cui vedi i nostri attori, per cui finisce che risultano finti.

Tutta la vicenda gira intorno al leader del solito stato sudamericano dal nome inventato, Pandonia, che non c'entra con i pandori della Ferragni, almeno credo eh. 
Alison deve intervistare questo leader e John le fa da bodyguard scoprendo più tardi che lo scopo della missione era un'altro. 
Insomma, per farla breve 100 minuti buttati via per un film che negli Stati Uniti era pure uscito nei cinema, mentre per noi è stato messo direttamente sulla piattaforma di Amazon, che perlomeno non sei andato a pagare un biglietto per vederlo e per poi uscire dalla sala con le balle girate. 
Per fortuna che a risollevare le sorti di Prime Video è arrivata la quarta stagione (e ultima) di The Boys...
In coda aggiungo che la notizia della morte di Simon Cowell, il creatore di X-Factor,

è solo un malinteso dovuto all'omonimia con Simon Maxwell Cowell, ambientalista e pure lui personaggio televisivo britannico. 
Questo Cowell aveva 72 anni, mentre il Simon che conosciamo, che di anni ne ha 64 e che di secondo nome fa Philip, per fortuna sta bene, ma già sui social si erano diffuse notizie bufala a riguardo.
Che ci vuoi fare?
Ormai è così... 

giovedì 13 giugno 2024

ANCHE SULLE FACCENDE SPIACEVOLI È MEGLIO RIDERE

 Ricordiamo certo con piacere tutti il film di e con Charlie Chaplin del 1940, Il Grande Dittatore,


al quale avevo dedicato tempo fa un POST per il Giorno Della Memoria, nel caso servisse qualche approfondimento, e dove c'è quel meraviglioso discorso finale reso ancora migliore nel doppiaggio italiano da Oreste Lionello.
Pellicola dove il comico perculava sagacemente Adolf Hitler tipo nella famosa scena del mappamondo, certo, ma anche noi italiani non eravamo sfuggiti alla vena dissacratoria di Charlot dato che il nostro Benito Mussolini era stato rappresentato con il nome di Bonito Napoloni (che per l'Italia era diventato Benzino perché quel nome originale, pure storpiato assomigliava ancora troppo) in quel dì quando avvenne quell'incontro con il leader nazista, che qui veniva chiamato Adenoid Hynkel, nel 1934 ed era appunto il 13 giugno. 

Incontro quello che avvenne in privato per discutere delle tante amenità che due personaggi di quel calibro (parola quanto mai appropriata quando sullo sfondo si parla di guerra) potevano esprimere, mentre il giorno dopo i due apparvero in pubblico a Venezia come culo e camicia (adesso però non saprei bene assegnare le due parti...). 
Certo, su quelle vicende, per fortuna, lontane nel tempo è molto difficile avere dei bei ricordi, specie per coloro (ormai rimasti in pochi) che le hanno vissute in prima persona e ultimi testimoni viventi delle atrocità che vennero perpetrate, ma anche questa è pur sempre la storia che ci riguarda. 

mercoledì 12 giugno 2024

NELSON MANDELA E INCEPTION

 Esattamente 60 anni fa, cioè il 12 giugno del 1964, Nelson Mandela, attivista anti apartheid e premio nobel per la pace, nonché presidente del Sudafrica, veniva condannato all'ergastolo per alto tradimento e passerà in carcere quasi un terzo della sua vita.


Vita che però, secondo alcuni fermamente convinti, sarebbe terminata dietro le sbarre negli anni 80, mentre Nelson arrivó fino al 2013, anno effettivo della sua morte.
Tale convinzione errata era stata pure avvalorata da una scrittrice di fantascienza, Fiona Broome, che durante un incontro pubblico con altre persone sosteneva fermamente questa versione senza venire smentita perché quella convinzione era instillata inconsciamente come in INCEPTION anche negli altri presenti, e ha dato origine a quello che adesso viene chiamato appunto Effetto Mandela, cioè un fatto che viene distorto dalla conoscenza comune fino a credere che sia la vera versione. 
Su tale argomento in seguito Fiona ha aperto un sito web dove si discute appunto di falsi ricordi presi per veri da migliaia di persone. 
Per dire... anche nel cinema ci sono certe convinzioni fermamente radicate nella memoria collettiva di cui una delle più famose è la frase di Darth Vader "Luke, io sono tuo padre!" con tanto di meme che girano per il web, mentre la frase corretta pronunciata da James Earl Jones (Massimo Foschi per l'Italia) è "No! Io sono tuo padre"


(ecco il documento VIDEO allegato).
L'effetto Mandela ha dato anche il nome ad un angosciante film del 2018 dal titolo appunto The Mandela Effect, e comunque bisogna ricordare anche che, dopo che già nel 1984 il gruppo ska The Specials aveva pubblicato FREE NELSON MANDELA,

sotto la produzione di Elvis Costello, la canzone MANDELA DAY dei Simple Minds è nata nel 1989 proprio per il concerto del Mandela Day dove diversi artisti si esibivano invocando la liberazione del leader sudafricano che in quel giorno compiva 70 anni, e non per cantarne la dipartita.

Potrebbe essere stato anche questo concerto il motivo che ha fatto nascere tale convinzione nella mente di tante persone. 
Eh, ma qui siamo un po' come nel famoso gioco del telefono senza fili dove una frase parte da un capo e arriva all'altro completamente distorta, e dove anche internet ha la sua buona parte di responsabilità nella creazione di falsi ricordi, facendoti sentire a volte come in una realtà alternativa o in un film di Nolan. 
In chiusura del post invece è purtroppo vera la notizia della morte di Francoise Hardy, cantautrice francese dallo stile delicato che ha ispirato anche Carla Bruni. 
Francoise aveva 80 anni ed aveva avuto un certo periodo di popolarità anche in Italia partecipando ai Festival di Sanremo degli anni 60 quando le canzoni venivano proposte in coppia con artisti internazionali come Louis Armstrong, Wilson Pickett e Shirley Bassey, giusto per nominarne alcuni ben noti.
Il suo successo più grande è stato questa TOUS LES GARÇONS ET LES FILLES.

Adieu Francoise. 

martedì 11 giugno 2024

BRIDGERTON STAGIONE 3, O MEGLIO... 2 E MEZZO

 Mi urta un po' sta mania di Netflix di spezzare le serie e la faccenda si ripete anche con la terza stagione di Bridgerton, dove stavolta ci si discosta dai libri ufficiali per puntare il riflettore su due dei rampolli più giovani delle due famiglie protagoniste ovvero i Bridgerton, appunto, e i Featherington.


I due sono Colin e Penelope, dove la seconda ha un ruolo determinante nelle trame che si tessono in quell'Inghilterra tutta inventata dove la regina è di colore (la SERIE SPINOFF dedicata a lei l'ho mollata per noia, ma l'attrice l'ho ritrovata adesso come guest nei nuovi episodi di Doctor Who, quelli con Ncuti Gatwa e Millie Gibson) ed il pettegolezzo la fa da padrone, ma se non avete visto la prima stagione che consiglio caldamente anche perché aveva avuto un impatto non da poco in fatto di erotismo (che successivamente si è molto placato), non dico nulla per non spoilerare. 
Tutti o quasi sono presenti all'appello anche nella nuova terza stagione che rimane quindi monca a solo quattro episodi fino all'ormai vicina metà di giugno quando Netflix malandrina metterà a disposizione gli altri quattro per farci sapere come si conclude la vicenda. 
Ma, tutto sommato, finora ho dormito lo stesso sonni tranquilli 😁. 

lunedì 10 giugno 2024

A PARTE IL FATTO CHE NESSUNO TI REGALA MAI NIENTE...

 Oggi mi sento di fare un post di servizio a causa di una marea di annunci che hanno di recente invaso Facebook e Instagram proponendo di acquistare una cassa bluetooth della Marshall a soli 2 euro partecipando ad un concorso online dove, se sei fortunato te la spediscono a casa a quel prezzo irrisorio.


Si... credici, se sei fortunato o se sei talmente stolto da caderci poiché se ci provi ti ritrovi davanti ad un giochetto da risolvere che non riesce mai al primo tentativo, ma al terzo per dare credibilità sennò parrebbe troppo facile. 
Dopodiché ti vengono chiesti i tuoi dati bancari e a quel punto, se segui le istruzioni sei fregato perché ti prosciugano il conto. 
Per rendere ancora più credibile l'annuncio sui social, che usa marchi di catene commerciali come Unieuro, Mediaworld, vengono messi anche dei commenti, alcuni entusiasti di aver vinto e altri che magari segnalano qualche problema tipo sulla connessione Bluetooth che viene risolta in privato da qualche addetto, ma è possibile sgamare tutto dai soliti errori di scrittura spesso anche grossolani che usano i traduttori automatici. 
Sono sicuro che questa mia segnalazione sia stata inutile poiché confido sul fatto che nessuno sia così rimbambito da credere in una cosa così, come le mail che ti arrivano per dirti che hai vinto una bicicletta elettrica da Decathlon oppure sono relative ad un pacco che non hai mai ordinato su Amazon o sevizi simili. 
Quindi sempre molta attenzione perché per cliccare ci vuole un attimo, proprio come prenderlo in quel posto... 

domenica 9 giugno 2024

DOCTOR WHO, FANTA-TRASH MESSICANO E... PAPERINO

 Comprendo perfettamente se, sulle prime, il nome di William Russell non dice nulla ai più, mentre a quella manciata di whovians che si nasconde di notte per paura degli automobilisti, dei linotipisti (cit. Lucio), dovrebbe ricordare la prima stagione della serie tv più longeva del mondo, appunto,


Doctor Who, dove all'epoca il protagonista era interpretato da William Hartnell e la genesi di tale programma televisivo viene raccontata in un bel film dal titolo UN'AVVENTURA NELLO SPAZIO E NEL TEMPO
William Russell dava il volto a Ian Chesterton, uno dei companions del Dottore che appariva in 77 episodi di quella prima incarnazione del nostro amico di Gallifrey.

Nella serie (che ora è tornata con i nuovi EPISODI su Disney + e a breve ne parlerò in maniera più approfondita) Ian era un insegnante che si insospettiva per certe insolite capacità di una sua allieva, cioè Susan Foreman interpretata da Carole Ann Ford, la quale era in realtà la nipote del viaggiatore del tempo, ma si faceva passare per umana come d'altronde in genere fa anche il Dottore, se possibile, per cercare mantenere un basso profilo durante i suoi viaggi.

Ian, insieme ad un'altra insegnante, Barbara Wright che aveva il volto di Jacqueline Hill, proverà a pedinare Susan per vederci più chiaro e finiranno così, loro malgrado, coinvolti nelle incredibili avventure spazio temporali della serie.

Lo stesso personaggio sarà interpretato anche da Roy Castle nel primo film su Doctor Who dal titolo Dr. Who And The Daleks del 1965, mai doppiato in italiano, con Peter Cushing nel ruolo principale, ma, come anche Barbara, avranno entrambi caratteristiche e background completamente diversi dai personaggi della serie tv. 
Beh, se penso che William ci ha lasciati pochi giorni fa all'età di 99 anni, posso anche considerarlo un bel traguardo per un viaggiatore del tempo. 
Altro nome poco noto, ma che si ricollega al cinema fanta-trash messicano di cui avevo parlato tempo fa, quello che portava la firma della famiglia CARDONA e che aveva avuto un'epopea di grande successo, perlomeno in patria, è quello di Armando Silvestre,

che posso ricordare appunto in BATWOMAN L'INVINCIBILE SUPERDONNA, film di cui ho immancabilmente già parlato perché gira che ti rigira qui dalle mie parti il trash ha sempre un posto d'onore, se preso con il giusto spirito, cioè quello di farsi delle grasse risate. 
Fortunatamente per lui, aveva avuto modo di lavorare anche diretto da Sydney Pollack in Joe Bass L'Implacabile e con Don Siegel in Gli Avvoltoi Hanno Fame durante una carriera divisa tra cinema e tv durata più di mezzo secolo, mentre è mancato anche lui di recente all'età di 98 anni, senza essere un viaggiatore del tempo, ma piuttosto del mondo poiché dovette fuggire dal suo Paese natale e rifugiarsi negli Stati Uniti per minacce ricevute dall'allora presidente messicano. 
Non di soli addii però si parla oggi perché quasi un secolo fa, nel 1934, faceva la, sua prima apparizione in un cartone Disney dal titolo La Gallinella Saggia, il personaggio di Paperino,

ma ancora molto diverso da come lo conosciamo adesso dove l'unico punto in comune è la giubba da marinaretto. 
Addio Armando e William, e ben ritrovato Paperino. 

sabato 8 giugno 2024

SE UN GIORNO TI SERVIRÀ UNA COLONNA SONORA, CHI CHIAMERAI?

 Sabato musical cinematografico oggi perché negli States, l'8 giugno del 1984, ovvero 40 anni spaccati esatti fa, usciva Ghostbusters, il capostipite di una saga che tuttora viene portata avanti già con due nuovi film da Jason Reitman, figlio dello scomparso Ivan.


In Italia dovremo attendere fino al 31 gennaio dell'anno successivo (!) prima di fare la conoscenza con gli Acchiappafantasmi più simpatici del mondo e nel frattempo ci ballavamo la TITLE TRACK della colonna sonora firmata da Ray Parker Jr. insieme alle notizie che ci arrivavano da oltreoceano su questo nuovo film che faceva ridere e strillare di paura al tempo stesso, un po' come John Landis ci aveva messi alla prova con Un Lupo Mannaro Americano A Londra.


Penso di non dover nemmeno accennare quale fosse l'altro FAMOSO FILM di Landis dal quale arrivava Dan Aykroyd a formare con Bill Murray e Harold Ramis il nucleo base della squadra alla quale si aggiungerà Ernie Hudson. 
Tutto il film è stato un susseguirsi di gag, battute, situazioni passate alla storia, anche se magari certi effetti speciali non erano poi così perfetti. 
Anzi Ivan Reitman ebbe da ridire quando il film uscì per l'home video in laserdisc (grande come un ellepi, ma distribuito solo negli USA) perché l'immagine era stata schiarita troppo e rivelava molti dei trucchi usati, in special modo le matte paintings che venivano sovrapposte all'immagine ripresa dalla cinepresa risultavano molto più finte. 
Naturalmente avevo già dedicato un post a questo film e, se volete qualche approfondimento, lo trovate QUI, specificando già allora che ogni seguito purtroppo non è mai stato al livello di questo, in particolare il remake tutto al femminile che era da dimenticare del tutto. 
Comunque la colonna sonora, oltre alla hit nominata prima, presentava anche i Thompson Twins, che già erano in un buon periodo per la loro carriera, con il brano IN THE NAME OF LOVE.

Quella lunga attesa di sei mesi aveva dato i suoi frutti facendo cuocere a fuoco lento il pubblico italiano, perché quando quel giovedì 31 gennaio 1985, le nostre sale cominciarono a proiettare Ghostbusters, l'affluenza di pubblico si rivelò esagerata, al punto che alcuni cinema permisero agli spettatori che lo accettavano, di vedere il film anche in piedi, andando poi incontro a sanzioni perché si volava la legge sulla capienza massima del locale.

Concludo con un altro brano non preso dalla soundtrack, ma che riguarda lo stesso il film perché I WANT A NEW DRUG di Huey Lewis & The News era stata usata durante la lavorazione come base per girare alcune scene e quando Ray Parker venne presentato al regista, fu proprio quest'ultimo che chiese al musicista di realizzare un brano simile dato che Huey non era più disponibile essendo impegnato per un altro film in lavorazione che forse ricordate perché si chiamava Ritorno Al Futuro.
Ecco quindi anche spiegato quel sospetto di plagio che per anni ha gravato su una delle canzoni più famose del mondo, quella che alla domanda "Chi chiamerai?" fa gridare tutti in coro "Ghostbusters!!!". 

venerdì 7 giugno 2024

SEI NELL'ANIMA: BIOPIC ALL'ITALIANA PER LA GIANNA

 L'avevo detto che l'avrei visto e l'ho fatto di vedere Sei Nell'Anima, il biopic su Gianna Nannini tratto dalla sua autobiografia Cazzi Miei.


Difatti è proprio di quello che per buona parte della pellicola si parla, cioè degli affari suoi, dei suoi legami sentimentali, del rapporto molto conflittuale con il padre, dei deliri mentali e dell'incidente in pasticceria, due cose di cui non ero a conoscenza, ma Gianna racconta quei momenti di pazzia come un sovraccarico di impegni lavorativi dato che, oltre ai concerti e le registrazioni, stava lavorando con Salvatores recitando in Sogno Di Una Notte D'Estate.

Alla musica viene dedicato il rimanente minutaggio dove però le scene in cui Gianna (splendida Letizia Toni) canta con una band, gli attori che interpretano i musicisti sembrano impegnati a fare tutt'altro eccetto che suonare davvero. 
Vedere quel playback così malfatto è l'unica cosa che mi ha dato molto fastidio, ma forse mettere gente più "sul pezzo" (haha!) costava troppo per la regista Cinzia Th Torrini esperta in fiction tv (Elisa Di Rivombrosa)? 
Forse un'altro punto a sfavore è proprio anche lo stile da fiction con cui si svolge la vicenda che però rimane compressa nelle due ore dato che la storia si ferma tra il 1983 e il 1984, momento di rinascita artistica per la Gianna e anno di uscita di Fotoromanza registrato a Colonia grazie alla produzione da krautrock di Conny Plank, già collaboratore degli Ultravox ed Eurythmics, che dà quel tocco synth pop alla rockettara senese. 
Letizia è molto più bella della vera Gianna, ma risulta credibile e nella voce la copia perfettamente, tanto che non senti la differenza quando a cantare è la vera Nannini (Gianna stessa ha detto che per una volta non si è rivista rifatta come una caricatura da Tale E Quale Show) quando la vediamo in persona nelle scene finali, e qui non ditemi che non avete pensato al finale di Bohemian Rhapsody, dai, dove nel film sui Queen quelle scene live rifacevano vedere pari pari l'esibizione del Live Aid, però erano state recitate ex novo dagli attori.

Da notare la Mara Maionchi del film che viene interpretata da Andrea Delogu con il linguaggio pepato tipico della produttrice, scelta che magari a qualcuno avrà creato qualche dubbio, visto il fisico mozzafiato di Andrea, ma se guardiamo qualche foto della Mara degli anni 70,


foto mostrate anche nel programma di Fabio Fazio, possiamo renderci conto che invece ci sono andati molto vicini. 
Si ascoltano naturalmente le canzoni di Gianna, quelle classiche, ma anche alcune prese dall'ultimo disco che ha quel titolo simile, ma non uguale e di cui avevo PARLATO in occasione della sua uscita. 
Tra l'altro, in occasione, invece, dell'uscita del film su Netflix, è stato ripubblicato il libro (pure rinominato)

con una nuova prefazione ed un'analisi/confronto con la pellicola. 
Ed ora, tra libro e film, sono anche cazzi nostri. 

giovedì 6 giugno 2024

IT'S FUN TO STAY AT THE YMCA

 Avendo nella testa la canzone festaiola per eccellenza degli statunitensi Village People, ovvero YMCA,


avevo sempre pensato che quell'associazione giovanile fosse nata negli States, mentre di recente ho scoperto che è stata fondata nel lontano 1844 in quel di Londra da George Williams di professione sarto, come organizzazione giovanile cristiano-evangelica gestita perlopiù da volontari, per poi piano piano espandersi in tutto il mondo con intenti il più delle volte esclusivamente rivolti allo sport e in modo marginale influenzati dalla religione. 
Il fatto che poi in tali ambienti ci fosse anche una frequentazione gay, quello è un discorso collaterale poiché tale associazione non era stata fondata a tale scopo e la canzone dei Village People la celebrava in modo assolutamente estraneo ad ogni concetto omosessuale come ha dichiarato più volte il suo autore Victor Willis

che, insieme a Glenn Hughes (omonimo del bassista ex Deep Purple e Black Sabbath) e Ray Simpson era uno dei pochi membri etero del gruppo ora riformato con nuovi componenti e l'unico originale Ray. 
E forse proprio per questa sua dichiarata estraneità ad ogni tentativo di catalogarla, la canzone dei Village People rimane un momento di aggregazione che si ripete ogni volta mettendo insieme tutti ad ogni festa estiva e non, dove suona una PARTY BAND

o dove c'è un dj che mixa, e attenzione (!!!) non dico che un dj suona perché sono stato dj pure io e non ho mai sostenuto una fandonia simile, ma semplicemente dicevo che mettevo i dischi (ora manco più quello perché si usano files digitali). 
Perciò lo dico bonariamente (lo diceva anche Luca Carboni) di diffidare dai dj di adesso che dicono che "suonano", perché al massimo "spippolano" sulla consolle.


Ed ora vai col balletto di YMCA in originale ed anche disponibile in versione Just Dance per la Nintendo Wii.

mercoledì 5 giugno 2024

GIOCHIAMO A SCOVA L'INTRUSO CON I BEATLES

 "Mannaggia che sfiga", avrà pensato tradotto in inglese Ringo Starr quel giugno del 1964 quando tutto era pronto per l'inizio del tour dei Beatles che partiva da Copenaghen il 4 di quel mese e lui era invece ancora a Londra costretto a letto da una tonsillite dopo che nei giorni prima era svenuto durante le pose per alcune foto promozionali a causa della febbre alta.


Viste le sue condizioni e il legame di amicizia che c'era fra di loro, i Beatles, in particolare George Harrison, avrebbero voluto rimandare le date per attendere la guarigione del batterista, ma Brian Epstein, il manager, invece decise di farlo sostituire da Jimmy Nicol, un drummer dell'ambiente del rock'n'roll che cominciò quindi una estenuante sessione di prove per imparare i brani da suonare, e per fortuna sua allora erano concerti solo di mezz'ora, non come quelli di Bruce Springsteen che adesso sta sul palco bello bello per tre ore filate.

Ad ogni domanda che i Beatles facevano per sapere poi le condizioni di Ringo, la risposta era sempre "He's getting better", cioè "Sta migliorando" e si dice che quella frase sia rimasta così in testa a Paul da fargli partorire un brano che troverà posto anni dopo in Sgt. Pepper, ovvero proprio GETTING BETTER,

titolo dato anche al libro del blogger Leonardo Tondelli dove l'autore commenta, valuta e cataloga le 250 migliori canzoni dei quattro, ovviamente a suo parere, e lo sappiamo bene che quando si parla di questa band ogni fan ha i suoi brani preferiti che molto spesso sono quelli scritti da George Harrison il quale, come da accordi, poteva contrastare l'egemonia di Lennon & McCartney con una sola canzone per ogni album.

Ma torniamo a Jimmy Nicol, il protagonista di oggi che attualmente ha 84 anni e che partiva allora 60 anni fa travestito da Ringo Starr indossando quegli abiti creati da PIERRE CARDIN, suonando per cinque date del tour fino a quando, il 14 giugno a Melbourne, dietro alla batteria torna il legittimo proprietario a riunirsi con i compagni.

Jimmy racconta anche di aver avuto un apprezzamento da parte di John Lennon, il quale gli avrebbe detto in confidenza che, a suo parere, suonava meglio di Ringo, ma purtroppo i giochi erano già fatti. 
Da allora il titolare Ringo non ha più mollato le bacchette dei Beatles, nemmeno in quel periodo di crisi (anzi lui era sempre il primo a presentarsi alle prove) che porterà poi allo scioglimento raccontato da Peter Jackson nella splendida serie GET BACK
Scioglimento però che a volte pare non sia mai avvenuto, perlomeno per me, perché mi basta mettere su un qualsiasi loro disco, tipo QUELLO NUOVO uscito verso la fine dello scorso anno, e loro ci sono, ancora lì tutti insieme.

martedì 4 giugno 2024

ADDIO YANEZ DE GOMERA, O MEGLIO, PHILIPPE, E NON SOLO

 Nei giorni scorsi purtroppo lo abbiamo appreso da tutti i media e social che, dopo una lunga malattia, ci ha lasciato anche Philippe Leroy a 93 anni, indimenticabile interprete del salgariano Yanez De Gomera nel SANDOKAN televisivo con Kabir Bedi, e anche Leonardo Da Vinci nella produzione sempre per la tv della Rai, nonché vescovo in Don Matteo.


Per il cinema lo ricordo personalmente con grande piacere nei DUE FILM della serie dei 7 Uomini D'Oro (in quello NELLO SPAZIO Philippe non c'entra nulla perché è il solito fake da guardare solo per spernacchiarlo) e in molte altre pellicole dove dava il suo tipico tocco di charme. 
La tradizione attoriale viene comunque portata avanti da sua figlia Philippine (molto somigliante al padre) che invece è una delle protagoniste della fortunata serie EMILY IN PARIS di cui è in arrivo la quarta stagione. 
Philippine era nata dalla prima relazione con la modella Francoise Laurent, mentre in seguito Philippe avrà altri due figli dalla figlia di Enzo Tortora, Silvia. 
Un'altra produzione televisiva piange la sua protagonista e si tratta de La Tata, ma nella sua versione russa che aveva il titolo che non saprei mai scrivere in caratteri cirillici, perché, nonostante da buon contrabbandiere spaziale conosca parecchie lingue della galassia, è uno degli idiomi a me più oscuri (e tanto ben pochi lo capirebbero), ma che, tradotto in inglese dalla sua lingua, suonava come My Fair Nanny, chiaro riferimento a My Fair Lady.

L'attrice che la interpretava, Anastasija Zavorotnjuk (ho fatto un copia incolla per scriverlo giusto), considerata una delle donne più belle del mondo (e mi sento d'accordo), è mancata a soli 53 anni perdendo la sua battaglia contro il cancro. 
Serie tv di grandissimo successo The Nanny, dimostrato dal fatto che questo remake non era l'unico poiché ne esistevano anche le versioni polacca, greca e indonesiana, nonché quelle dei paesi di lingua ispanofona virate sullo stile delle telenovelas. 
La versione invece che conosciamo noi, quella statunitense con Fran Drescher come protagonista e produttrice,

aveva un adattamento italiano che chiamava la tata Francesca Cacace rendendola di origini italiane cattoliche, mentre nell'originale era ebrea e si chiamava Francine Joy Fine, e in ogni episodio sfoggiava degli outfit a dir poco appariscenti anticipando di anni sia Lady Gaga che Katy Perry e tutte le altre sulla loro scia. 
In conclusione segnalo anche che da ieri, fino a domani, in molte sale è visibile il film DONNIE DARKO in versione rimasterizzata in 4k, operazione interessante poiché anche il Blu-ray aveva qualche problema in fatto di definizione (o forse era una cosa voluta per mantenere l'effetto straniante della trama). 
Film che per tanti (pure per me) è un capolavoro, mentre per altri è una porcheria immonda. 
De gustibus... ma quello davvero brutto è il sequel dal titolo S. Darko, dove la S puntata sta per Samantha, la sorella di Donnie. 
Un addio comunque ad Anastasija e Philippe. 

UN ALTRO GRANDE DI HOLLYWOOD CHE SE NE VA, NON DA SOLO

 Come capita purtroppo spesso, abbiamo qualche addio da fare oggi, nonostante mi trovi in vacanza e avessi già preparato qualche post pronto...