mercoledì 24 gennaio 2024

IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI: LE BELLE SCENEGGIATURE NON PASSANO MAI DI MODA

 La nuova versione di Il Giro Del Mondo In 80 Giorni è arrivata sulla Rai sotto Natale ed ora è su Raiplay.


È una coproduzione franco-tedesca-britannico-italiana girata in realtà nel 2021 in piena epoca Covid, con David Tennant (proprio lui, si) che oltre a recitare si mette in gioco anche come produttore esecutivo in una rivisitazione della storia di Jules Verne che parte con lo stesso presupposto, ma che vede alcune modifiche nella vicenda per cui quello che nel libro era il sabotatore Fix qui cambia totalmente ruolo e diventa la rossa miss Abigail Fix un'aspirante giornalista che oltre a raccontare le avventure durante il viaggio intorno al mondo, toglierà d'impiccio i suoi compagni anche da alcune situazioni particolarmente scomode, mentre il compito di fermare i viaggiatori sarà affidato ad uno sgherro con un'altra identità.

Tennant baffuto è Phileas Fogg che viene accompagnato dal fido Passepartout, francese e di colore (novità anche questa), e dalla gentil donzella, e durante il viaggio si incontreranno altri personaggi con i nomi presenti nel libro, come la principessa Auda, ma in situazioni differenti e interpretati di volta in volta dal guest di turno, fra i quali c'è anche Ty, il figlio di David. A proposito di ciò, non so se sia stata solo una mia impressione, ma ho notato solo una pessima recitazione (o doppiaggio) nel secondo episodio, quello del treno,

che mostra il trio in transito dall'Italia, dove appunto parte del cast è nostrano, mentre per il resto funziona tutto bene e non potrebbe essere diversamente con Christian Iansante, voce ufficiale di Tennant dai tempi di Doctor Who (e ogni produzione dove lavora Christian secondo me ha un punto in più) e con un tema musicale firmato da Hans Zimmer e Christian Lundbergh che ricorda molto le atmosfere bondiane. 
Delle molte versioni che sono passate al cinema e in tv nel corso degli anni, oltre quella vintage con David Niven, non era stata niente male anche quella con Jackie Chan, un Passepartout orientale che mena di brutto, e Steve Coogan che invece anni dopo ritroveremo nei panni di Stan, e forse ricorderete anche una divertente serie animata degli anni 70 dove sempre Passepartout con spiccato accento "franscese" ripeteva spesso "è un trucco di Fix!", quando degli imprevisti interrompevano il loro viaggio intorno al mondo. 
Bene, ora nostalgici che state leggendo, sappiate che quella serie animata arrivava dalla stessa casa di produzione australiana di Artù E I Cavalieri Della Tavola Rotonda,

con quei disegni dai tratti spigolosi (anche nel Giro Del Mondo infatti), dove c'era Morgana come villain e il suo assistente, il Cavaliere Nero che esclamava "sii, mi piace, mi piace" con una voce italiana molto simile ad Igor di Frankenstein Junior (sospetto fosse Franco Latini che, come Mel Blanc per i Looney Tunes, doppiava mille personaggi dei cartoni animati), e anche quelle due produzioni animate erano state delle belle rilettura, seppure molto fantasiose, di due classici della letteratura. 
Ma tornando alla serie con Tennant, la cui regia è affidata a Steve Barron (anche co-produttore) per quattro episodi degli otto che compongono l'opera, il finale della vicenda lo conosciamo tutti, suppongo,

ma c'è una piccola aggiunta tipo cliffhanger che potrebbe far supporre una seconda serie ispirata però ad un altro famoso libro di Verne. 
E se arriva sarà la benvenuta. 

2 commenti:

  1. Sono cresciuta con i libri di Verne, e Il Giro del Mondo in 80 Giorni è sicuramente il più divertente, ecco perchè rende così bene anche su schermo. Questa me la vedrò di sicuro quindi, grazie! Credo che David Tennant sarà un Phileas Fogg magnifico.

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    Risposte
    1. Infatti lo è.
      Devi solo superare il secondo episodio, ricordalo.

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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