Vuoi un pretesto per una trama? Inventa un road movie e metà del lavoro è fatto.
Così infatti è questo 50 Km All'Ora film con Stefano Accorsi e Fabio DeLuigi diretto da quest'ultimo alla sua terza regia dove appunto al road movie ci si aggiunge anche l'effetto nostalgia dato che i due protagonisti sono in sella a due cinquantini degli anni 80, di cui uno è un Ciao Piaggio, quella famiglia di motorini che si avviavano pedalando come una bicicletta, perlomeno uno dei due perché l'altro è un Califfone Atala con il classico kickstarter.
Il pretesto per il viaggio è la morte del padre dei due, che nel film sono fratelli in lite che non si vedono da anni, e il desiderio del genitore di avere le proprie ceneri sparse sulla tomba della moglie, con il piccolo particolare però che la donna era stata sepolta a più di 300 km di distanza.
Ma fra una bevuta e l'altra le liti si placano un po' e salta fuori l'idea balzana di coprire quella distanza con quei due cinquantini che ancora stanno in garage e incredibilmente si mettono ancora in moto, con i due che partono così come sono vestiti,
cioè ancora da funerale, il che dà alla faccenda un leggero gusto da BLUES BROTHERS, che fondamentalmente era un road movie pure quello.
cioè ancora da funerale, il che dà alla faccenda un leggero gusto da BLUES BROTHERS, che fondamentalmente era un road movie pure quello.
Da lì in poi sarà un susseguirsi di incontri ed eventi che fanno passare meno di due ore in leggerezza.
Ad onor del vero la sceneggiatura prende spunto da un film tedesco del 2018 che raccontava una storia molto simile, 25 Km/h
(notare anche la locandina identica), del quale l'anno scorso era anche già uscito su Netflix il remake messicano dal titolo Le Nostre Strade dove però i due fratelli erano maschio e femmina e guidavano moto di grossa cilindrata, ma dato che non avevo visto nessuno dei due, per me basta che questa versione italiana funzioni e mi va bene così con i camei di Stefano Bicocchi (il Vito di qualche decennio fa), Paolo Cevoli e Marina Massironi, e con Alessandro Haber che fa il padre dei due fratelli.
(notare anche la locandina identica), del quale l'anno scorso era anche già uscito su Netflix il remake messicano dal titolo Le Nostre Strade dove però i due fratelli erano maschio e femmina e guidavano moto di grossa cilindrata, ma dato che non avevo visto nessuno dei due, per me basta che questa versione italiana funzioni e mi va bene così con i camei di Stefano Bicocchi (il Vito di qualche decennio fa), Paolo Cevoli e Marina Massironi, e con Alessandro Haber che fa il padre dei due fratelli.
Su Prime Video.
Potresti avermi convinto a vedere un film italiano, cosa che non faccio da... beh, da molto tempo :)
RispondiEliminaDato che l'alchimia fra i due protagonisti funziona benissimo, e a me stanno simpatici già a prescindere, me lo sono davvero goduto.
EliminaSe lo guardi poi scrivine, mi raccomando