Sessant'anni fa la NASA rimproverava duramente l'astronauta John Young per aver portato di soppiatto a bordo della capsula spaziale Gemini 3 un sandwich tradizionale condiviso con il collega Virgil Grissom durante le 4 ore abbondanti passate girando belli belli in orbita il 23 marzo del 1965.
Questo perché durante la missione i due avrebbero dovuto testare il cibo che era stato creato appositamente per essere consumato nello spazio, ma lo stesso Grissom, durante i briefing pre-missione, aveva detto chiaramente che avrebbe mangiato tali prodotti sintetici solo se non ci fosse stato davvero altro da ingurgitare.
Et voilà che il collega allora lo prende alla lettera e ad un certo punto, quando sono lassù, su su in alto, estrae dalla tuta spaziale il sandwich e lo smezza con lui riempiendo presto l'abitacolo di fastidiose briciole galleggianti.
I due si rendono subito conto che il cibo in pillole previsto per gli astronauti era stato invece studiato per ovviare all'inconveniente dell'assenza di gravità, mentre tale "trovata" di Young, seppure gradita dal collega Grissom, aveva creato una perfetta situazione da ZUCKER-ABRAHAMS-ZUCKER.
Adesso, come si vede lassù nella foto in alto, quel panino (o meglio una sua replica, dato che lo avevano mangiato) sta esposto in un museo conservato nella resina con tanto di didascalia che descrive "l'incidente".
Che poi è la stessa cosa che accade se mangi un panino in auto mentre viaggi, però perlomeno tutto va a cadere verso il basso.
Ma vuoi mettere il piacere birbone di far casino su una capsula spaziale che tanto non è manco tua?
E quando mai ti ricapita?
Non lo sapevo ma trovo esilarante l'idea di andare nello spazio sì, ma mai senza la parmigiana di nonna XD
RispondiEliminaMa certo, sennò che gusto c'è?
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