Un anno è passato da quando Franco Battiato ci ha lasciati e, dopo L'OMAGGIO di Pif del gennaio scorso, la Rai lo ha celebrato con un documentario (disponibile su RaiPlay) condotto da Alessandro Preziosi come fosse Alberto Angela a Super Quark, ma con una parlata, un tono che m'ha fatto pensare curiosamente a Giancarlo Giannini (ma lo so che son cose della mia testa tutta matta).
Qui si racconta Franco dai tempi della scuola quando alle elementari inizia un tema scrivendo "Io chi sono?" così come per mettere già le basi di quella carriera visionaria che ha avuto portando avanti le sue idee senza mai nessuna paura di fare flop, e ci sono anche stati, tipo il suo esordio come regista con Musikanten, ma, secondo il suo modo di vedere il mondo, anche i fallimenti contribuiscono a formare la personalità di un artista.
Personalità che ad un certo punto salta fuori decisa ad ottenere il "successo", la "popolarità", e, coadiuvato dalle persone giuste che sanno come produrre dischi di successo come Angelo Carrara, arriva quel La Voce Del Padrone che venderà milioni di copie restando la vetta massima della sua carriera.
Quello che non appariva a prima vista vedendolo con quell'aspetto vagamente da iettatore, era quanto fosse invece una persona incline allo scherzo, al divertimento e chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona lo può confermare.
Tanti estratti video che si vedono nel documentario hanno un leggero fuori sincrono fra immagine e musica, forse dovuto all'età del materiale e alla bassa qualità, ma ci si passa sopra volentieri per ritrovarsi anche a parlare di certe chicche come la vecchia foto sul divano,
perché per campare, visti i non facili inizi, il buon Franco si era messo a fare anche il modello nella pubblicità... E che modello!!!
perché per campare, visti i non facili inizi, il buon Franco si era messo a fare anche il modello nella pubblicità... E che modello!!!
Si celebra un mito, certo, ma a volte nascono delle leggende tipo quell'episodio che viene citato anche qui, come nel documentario di Pif, di quando Franco, in concerto davanti al Papa, mentre sta cantando E TI VENGO A CERCARE,improvvisamente smette di cantare e molti hanno attribuito il fatto ad un momento di estasi mistica; io adoro Battiato, ma la spiegazione, con tutto il rispetto, è molto più semplice e terra terra, poiché tecnicamente lui stava cantando quella canzone a voce piena, quasi urlando (forse a causa di un non perfetto ritorno sulle spie), mentre è da fare con molta delicatezza perché sennò sul finale non arrivi a toccare quei picchi dove infatti lui si è fermato facendo nascere questa piccola leggenda.
Leggende che nel caso di un personaggio come lui ci stanno benissimo, e devo ammettere che durante la visione del documentario gli occhi mi si sono pure inumiditi, perché perdere Franco è stato come perdere un amico con cui hai passato durante gli anni 80 una Summer On A Solitary Beach, cercando quel Centro Di Gravità Permanente, e volando via, grazie ad un Sentimiento Nuevo, come Gli Uccelli, per infine alzare Bandiera Bianca avendo trovato finalmente Segnali Di Vita al carnevale estivo sopra i carri in maschera dove stanno suonando Cuccurruccuccù (la sintesi del suo disco di maggior successo), ma l'ho abilmente nascosta la mia commozione con un paio di occhiali da sole, così da avere anche più carisma e sintomatico mistero...
Moltissimo
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