lunedì 28 agosto 2023

UNA VITA PER LA MOTO SENZA ESSERE PER FORZA JOHN HOLMES

 120 anni fa esatti veniva fondata a Milwaukee (la città di Happy Days) la fabbrica della Harley Davidson, moto rumorosa, pesante, lenta, ma con un grande fascino imitato da parecchie altre case anche giapponesi (per un po' ne ho anche avuto uno di quei pseudo cloni) e italiane.


Moto che riporta subito alla mente un film come Easy Rider dove i due protagonisti, Dennis Hopper (anche regista) e Peter Fonda (perché Jack Nicholson era solo il passeggero) guidano due Harley drasticamente modificate per trasformarle in chopper dalle forcelle anteriori lunghissime.

Addirittura per abbassare la seduta su quella di Fonda venne tolta la sospensione che stava sotto alla sella con il risultato che l'attore ebbe pure qualche grave inconveniente alla schiena. 
Film quello dove fumavano marijuana per davvero e certi dialoghi sconclusionati erano venuti fuori per l'effetto di tale sostanza. 
Ma l'iconico marchio della Harley-Davidson era già apparso in Il Selvaggio con Marlon Brando e in seguito lo rivedremo, per esempio, in Harley Davidson & Marlboro Man con Don Johnson e Mickey Rourke, Terminator 2 - Il Giorno Del Giudizio con Schwarzy, Ghost Rider con un diabolico Nick Cage, I Mercenari e Captain America - Il Primo Vendicatore, nonché nelle serie RENEGADE e Sons Of Anarchy.

Da ricordare che Max Pezzali e Mauro Repetto avevano battezzato il loro duo 883 (di cui è in arrivo il biopic in versione serie tv) in onore della passione del primo per tale moto, con la precisazione che la scelta era stata dettata dal prezzo siccome all'epoca era quello il modello più economico della casa del Wisconsin. 
Un po' come quando quarant'anni fa c'era stata la trovata dell'Alfa Romeo di fare una macchina alla portata di tutti rivelatasi poi un flop clamoroso perché veramente brutta.

Per fortuna, non è il caso dell'Harley 883 che, seppure scarna, è una moto dignitosa, mentre nel frattempo la casa madre ha messo in cantiere altri due modelli ancora più economici, X350 e X500, prodotti in Cina ad un prezzo competitivo verso il mercato degli scooteroni (costano la metà di un T-Max), e che in pratica sono delle Benelli Leoncino modificate, ma per il momento saranno disponibili solo per i mercati asiatico e sudamericano.

Ah... nonostante la fabbrica fosse nella stessa città di Fonzie, il personaggio di Happy Days guidava invece una Trumph Trophy 500 modificata. 
Nello stesso giorno, ma del 1963, cioè 60 anni dopo, Martin Luther King pronunciava quel famoso discorso che iniziava con "I have a dream...".
Due modi e tempi diversi di vivere l'America.

Questa è storia, ma anche quella a due ruote lo è. 

2 commenti:

  1. John holmes, una vita per la moto, john holmes una vita per il cinema. Quand'ero piccolo.........mai andato pazzo per il tipo.... di moto. Bella da vedere comunque.Buona giornata da una Milano autunnale.

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    1. Guarda, io ho avuto una giapponese custom, ma la comodità dello scooterone non la cambio più.
      Però sono moto iconiche senza dubbio.

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