sabato 27 maggio 2023

LA DOLCE VENDETTA DI AMANDA LEAR (E ANCHE DI FIORELLO)

 Se seguite il programma mattutino di Fiorello (io lo faccio sempre, ma più comodamente su RaiPlay) avrete notato come, da giornaliero piccolo appuntamento in un ministudio ricavato in un Glass-box, stia diventando sempre di più uno show che ricorda il Karaoke degli anni 90 con la folla assiepata ogni giorno a Roma in via Asiago, sole o pioggia che sia, per stare lì a vedere lo spettacolo dal vivo, che ora ha parecchie parti all'esterno, fra esibizioni canore di ospiti e del padrone di casa condite da balletti ed effetti speciali. 


Durante la diretta capita spesso che Rosario tiri fuori degli stacchetti musicali che vedono protagonista la disco degli anni 70 (in questi giorni però anche Romagna Mia per ovvie ragioni) e fra i vari artisti è stato frequente sentire anche Amanda Lear con le hit Tomorrow e Queen Of Chinatown. 
In tali occasioni il cortocircuito dei miei neuroni mi ha riportato con la mente a quando la successiva sua FOLLOW ME (che era tratta dal secondo album di Amanda, Sweet Revenge)

nel 1978 veniva suonata a tutto volume dalle casse degli autoscontri durante la festa patronale, perciò oggi l'ho ripescata per postarla qui su un blog dove, ormai lo sapete, capita proprio di tutto, perché l'importante è che piaccia. 
E questa canzone a me piace tanto, per il cantato-recitato di Amanda, per i suoni elettronici che arrivano da Monaco Di Baviera dove veniva registrata la maggior parte della disco dell'epoca (di quel periodo di produzione discografica ne avevo parlato QUI), che oltre ai synth utilizzava anche il supporto di vere orchestre, e anche per il contenuto sottilmente diabolico,


perché l'album, con il lato A realizzato come una suite che presentava collegati insieme i brani senza pause (capitava spesso in quel di Monaco di Baviera), era quasi un concept che raccontava di una ragazza che stringeva un patto col diavolo, ma alla fine lei riusciva a spuntarla persino sul satanasso. 
E ancora una volta si dimostrava che le donne (perché Amanda, nonostante la voce e le leggende è donna, sennò parliamo un po' della DeFilippi eh) ne sanno una più del diavolo. 

3 commenti:

  1. Ammetto di non seguirlo per il fastidio che mi procurano le risate forzate dei pupazzetti assembrati nel glass box, un po' tipo il sottofondo finto di applausi a richiesta durante Dimartedì o le risate posticce di Benny Hill. Abbiamo ancora, e davvero, bisogno di imput esterni per poter in autonomia godere di una sensazione positiva. Siamo davvero così abbisognosi di ulteriore manovratura? Siamo incapaci o così ci vogliono? Comincio a propendere per l'iptesi numero 1.

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    1. Urca! Che drastico. Basta prenderlo alla leggera dai 😉

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  2. Strano.
    Io commento sempre da cellulare senza problemi.
    Comunque ben ritrovato Max😊

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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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