mercoledì 3 maggio 2023

I MIGLIORI ANNI: ANCORA E SEMPRE CARLO CONTI

 Mentre ci siamo lasciati alle spalle il CONCERTONE del primo maggio senza aver risolto il mistero di chi fosse Antonioooo!!! più volte urlato da qualcuno del pubblico, e pure senza sapere chi sia stato il responsabile del bestemmione dopo l'esibizione dei Coma_Cose, l'onnipresente Carlo Conti torna ogni venerdì a proporre I Migliori Anni su Rai1 con i personaggi della musica che tornano a loro volta a riproporre i loro grandi successi, alcuni dei veri e propri One-Shot. 


E infatti la prima puntata si è aperta la scorsa settimana con un Patrick Hernandez che ti fa BORN TO BE ALIVE esattamente identico, cioè palesemente in playback, a come l'avevamo visto sul palco dell'Arena di Verona in quello show di Amadeus dal contenuto molto simile, ma in una location differente. 
Ma non tutti sono ricorsi a tale escamotage per esibirsi per fortuna, e, per esempio, arrivano in soccorso I POOH

che si tengono stretto il palco per mezz'ora facendo anche un omaggio a STEFANO (ma non con una delle sue canzoni migliori, francamente), e ALBERTO FORTIS dibiancovestito che ha eseguito magistralmente La Sedia Di Lillà e Settembre dal vivo e che, se non fosse per qualche ruga (poche in verità), sembrava sempre lo stesso dei primi anni 80.

I Modern Talking (che lo dico papale papale, non ho mai sopportato) sono tornati dimezzati con il solo Thomas Anders, appesantito nel fisico, ma alleggerito nell'hairstyle e anche lui dal vivo perlomeno in maniera abbastanza dignitosa con un MEDLEY e una coreografia scintillante che riportava davvero indietro di 40 anni.


Per altri invece il playback sarebbe stato davvero d'aiuto perché sia i London Beat, che Viola Valentino e Donatella Milani non erano esattamente "in bolla" con la voce, ma per Donatella come scusante c'è da dire che alcuni anni fa ha avuto dei gravissimi problemi alle corde vocali dai quali non si è mai ripresa. Altro personaggio che non reggo è stato Alessandro Siani in veste di ospite a parlare delle sue canzoni preferite con una serie di battute che non facevano ridere manco se ti facevano il solletico. 

Ma vabbè, Carlo rideva per cortesia e comunque c'è chi lo considera un erede di Troisi solo perché ha azzeccato un film (Benvenuti Al Sud) e chi sono io per dire il contrario? 
Per il resto il viaggio nella memoria musicale è stato piacevole con Marco Ferradini, Paolo Vallesi, Tiziana Rivale, Caroline Loeb, Drupi e un omaggio a Lucio Battisti fatto da Gianmarco Carroccia, cantautore talmente sosia di Lucio che nella mia testa avevo pensato che ne arrivasse dal Tale E Quale Show sempre di Conti, uomo piovra della Rai che firma anche quel DALLA STRADA AL PALCO condotto da Nek. 
Insomma Carlo non se ne sta mai con le mani in mano alla faccia di chi invece crede che stia tutto il giorno spaparanzato a prendere il sole 😉. 

4 commenti:

  1. Facchinetti è vero che fatica a raggiungere i picchi di una volta, ma per lui ogni volta è una sfida, sennò non si diverte a cantare, me l'ha detto Mauro Bertoli, uno che è stato un Pooh della prima formazione e ancora amico di Roby. Per questo motivo non vuole abbassare le tonalità delle canzoni, trucchetto che invece molti artisti non più giovani usano per cantare le loro vecchie canzoni.

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  2. Eh si, quella è una canzone da brividi

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  3. Siani mi piaceva anni fa. Andai anche al cinema a vedere "Si accettano miracoli".
    Poi, però, ho cominciato a vederlo trito e ritrito e mi è scaduto.
    Conti, invece, sarà onnipresente, ma è così garbato che sta bene ovunque.
    Al contrario di Insinna che, invece, mi sta proprio lì...

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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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