domenica 14 aprile 2019

DALLA-DE GREGORI TOUR 1979

Gli anni 70 furono un periodo buio per la musica dal vivo in Italia a causa di molti disordini che si crearono in occasione di alcuni concerti anche di star internazionali, tipo i Led Zeppelin che dovettero smettere di suonare dopo 20 minuti e Santana che, invece dei reggiseni che lanciavano a Mick Jagger, si vide arrivare sul palco una simpatica molotov. Anche per gli artisti nostrani non tirava una buona aria e ne sa qualcosa Francesco De Gregori che nel 1976 al Palalido di Milano venne letteralmente sequestrato, minacciato e processato sul palco da un gruppo di attivisti armati, tanto che dopo quell'avventura disse che non avrebbe mai più cantato dal vivo (episodio raccontato da Vecchioni nella sua Vaudeville). Finché un bel giorno del 1979 a qualcuno venne in mente di riportare la musica dal vivo riuscendo a convincere non solo Francesco ma anche Lucio Dalla per un tour che riaprirà una nuova stagione di concerti senza più teste matte a rovinare la festa. Data di partenza e di prova a Savona sotto un cielo plumbeo, ma neanche una goccia, per 15.000 persone e via via sempre di più fino ai 50.000 del Comunale di Torino. 
L'unica pecca dello show era che il palco veniva montato (forse per la paura dei lanci di oggetti) lontanissimo dalle gradinate e non esistevano ancora i maxischermi, e, dato che non era permesso entrare nel campo di calcio, si stentava a riconoscere gli artisti, al punto che un mio amico, sentendo gli assoli di Ricky Portera mi diceva "senti Rosalino come ci dà dentro" pensando che a suonare fosse Ron, che invece era sul palco con loro per presentare il suo ritorno musicale con il singolo I Ragazzi Italiani. 
Inoltre non c'erano nemmeno i famigerati fumi e raggi laser cantati da Battiato, ma solo gente che suonava. 
Ma a quanto pare, al pubblico interessava solo la musica che proveniva da quei muri di casse,  tant'è che ne venne tirato fuori un album dal vivo (registrato malissimo), e un film documentario, entrambi dal titolo Banana Republic. 
Da quel giorno, per fortuna, anche i vari Springsteen, Pink Floyd, Bob Marley ecc. sono tornati a portare in Italia la loro musica (urlando come Gene Wilder "Si... Può... Fareee!!!"), nonché i nostrani Vasco, Zero, Bennato, Daniele, Pooh, Nomadi, tutti tornarono a riempire stadi e palazzetti, sfatando quella brutta nomea che il nostro belpaese si era tirato dietro per colpa di qualche testa di ¢@%%o.

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