Ormai il confine tra musica e cinema è sempre più labile, e a ciò contribuisce anche il dilemma su come sarebbe stata la vita di Laura Pausini se non le fosse arrivata a 18 anni fra capo e collo quella vittoria al Festival Di Sanremo.
Se lo chiede proprio la cantante in questo documentario/biopic dove viene messo in scena anche un destino alternativo dove lei stessa si sarebbe vista come un architetto, mamma single di un maschietto di nome Marcello (il suo fratello maggiore mai nato) e con un negozio di ceramiche (sua passione), con inoltre il proseguimento delle serate di piano bar in trattoria che faceva insieme a suo padre in quel di Solarolo.
Invece il destino l'ha voluta star internazionale sui palchi di tutto il mondo con tour dagli impianti che fanno impallidire i Rolling Stones.
Beh, fortunata lei, certo, però aldilà dell' interesse (minimo) per i backstage mostrati nel documentario, la visione di questo film su Prime Video (molto pubblicizzato) non mi ha lasciato granché, anche perché considero Laura una brava cantante, molto più di certe sue colleghe di cui parlo spesso e volentieri male, anche simpatica e che più volte si è prestata anche a siparietti comici con personaggi tipo Rocco Tanica (Sergio Conforti) al Musichione, trasmissione cult della Rai in seconda serata che qualcuno si ricorderà, ma purtroppo lei non rientra fra i miei preferiti.
Forse l'unica sua canzone che posso dire che mi piaccia molto è RESTA IN ASCOLTO per quel suo stile un po' AOR, ma una canzone soltanto è francamente un po' pochino.Molto probabilmente un vero fan invece lo apprezzerà in blocco; anche le parti recitate da Laura che ha ammesso di aver messo a dura prova le vere attrici che interpretavano le scene con lei, dato che non si è mai ricordata una battuta per come doveva essere detta, ma alla fine ce l'hanno fatta lo stesso.
Mannaggia...
Cosa appare chiaro è che parlando di Laura non siamo certo in presenza di quella cantante/attrice che risponde al nome di Barbra Streisand, che ha compiuto 80 anni proprio oggi e che è stata anche protagonista (indiretta) di una delle scene più divertenti di LICORICE PIZZA.
Ma il tempo per crescere ancora ce l'ha, dai, e fra poco la vedremo anche nelle vesti di presentatrice dell' Eurovision Song Contest.
L’ho trovato un docufilm senza infamia ne lode.
RispondiEliminaLo sliding doors è carino ..l’unica “pecca” sia per la parte film che quella docu e’ che la Pausini appare quasi non fosse “umana “.
Cosa che poi si rimprovera lei e cioè quella di “ vincere “ comunque sempre !!!
E purtroppo c’ha ragione, film o realtà bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare la Pausini che ricordi io professionalmente non si può dire che abbia mai fatto uno scivolone.
E non credo sia solo merito della fortuna.
Ciao e buona domenica.
No, no, è brava, però non tanto da essere suo fan.
EliminaSicuramente La Solitudine è ancora una canzone da Sanremo entrata nella storia.
Cosa che non posso dire per Brividi.
Dovrei essere una sua fan se non altro per motivi di campanilismo, visto che Solarolo è a pochi chilometri dalla mia città. Tuttavia non amo particolarmente le sue canzoni, a parte rare eccezioni. Al momento non ho Prime Video, infatti vedrei questo docufilm per semplice curiosità perchè è girato dalle mie parti (e credo che una mia conoscente faccia la comparsa).
RispondiEliminaAnche se non lo vedi secondo me non perdi nulla.
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