lunedì 31 marzo 2025

ERIC E RICHARD, DA FESTEGGIARE E DA RICORDARE

 Inizia così la settimana con Eric Clapton che ha compiuto ieri 80 anni "suonati" e pure bene, direi, essendo lui uno dei top della scena chitarristica nel mondo musicale ed essendo partito dagli Yardbirds che Mike Bongiorno nel pieno della sua creatività presentò come "Gallinacci" al Festival di Sanremo del 1966 (ma Eric allora era già uscito dal gruppo), passando poi per i Cream, Blind Faith, Derek & The Dominos, con anche l'apparizione come Preacher nel film TOMMY degli Who, fino ad una lunga carriera solista che gli ha valso il soprannome Slowhand per una serie di motivazioni una diversa dall'altra a seconda di chi la racconta.


La più bizzarra riguarderebbe la sua lentezza nel sostituire una corda rotta della chitarra. Tant'è che quel soprannome ha dato il titolo anche al disco che contiene COCAINE
Purtroppo non si parla solo di auguri, ma anche di un'altro addio pure oggi essendo mancato a 91 anni Richard Chamberlain, il Dottor Kildare della serie tv oppure, se preferite, anche Padre Ralph di Uccelli Di Rovo,

altro grande successo del piccolo schermo.
Senza dimenticare però che Richard, occasionalmente anche cantante, ha avuto anche un trascorso da cinema d'avventura con il personaggio di Allan Quatermain in due film sulla scia dei successi di Harrison Ford (saga di Indiana Jones) e Michael Douglas (All'Inseguimento Della Pietra Verde/Il Gioiello Del Nilo). 
Happy birthday Eric, goodbye Richard. 

domenica 30 marzo 2025

RUMBLE IN THE JUNGLE: BOTTE COSÌ... PER SPORT

 Domenica con un paio di addii questa poiché durante la scorsa settimana a 76 anni è mancato George Foreman,


campione dei pesi massimi di boxe e, sopratutto in quell'incontro storico tenuto nello Zaire e rimasto nella memoria collettiva come Rumble In The Jungle, antagonista di Muhammad Alì che, prima della conversione all'islam, era noto come Cassius Clay (nominato così anche nell'opening di PIEDONE LO SBIRRO).
I Fugees hanno anche dedicato una loro CANZONE OMONIMA a tale evento sportivo realizzata in collaborazione con A Tribe Called Quest e Busta Rhymes 

e inclusa nel documentario When We Were Kings dove appunto si parla anche di quell'incontro, ma bisogna specificare che il film è incentrato su Alì e, come accadeva all'epoca del match, Foreman era considerato il nemico da abbattere, tanto che dal pubblico si sentivano arrivare certe cori ben poco sportivi come "Alì uccidilo!". 
Dal mondo della televisione invece se ne va, dopo aver raggiunto il traguardo dei 100 anni, Rolf Schimpf,


attore tedesco noto soprattutto per Il Commissario Kress, serie tv che in originale si chiamerebbe Der Alte, cioè l'anziano, inteso come il protagonista che con le sue 5 stagioni ad ogni cambio del personaggio, sempre commissario, manteneva lo stesso titolo, mentre per l'Italia prendeva di volta in volta il cognome del nuovo protagonista. 
Tale serie poliziesca era uno spinoff del famoso Der Kommissar, mai trasmesso in Italia, ma conosciuto grazie alla grande HIT ANNI 80 di Falco. 
Addio George e Rolf. 

sabato 29 marzo 2025

PARSIFAL - L'UOMO DELLE STELLE: E LA STORIA CONTINUA

 Ieri 28 marzo, è stata una giornata speciale per i Poohlovers e stavolta non si tratta né dell'ultimo concerto, né dell'ennesima reunion della band con pure Riccardo Fogli ficcato in mezzo a far numero.


Ieri è stato il giorno in cui, dopo una lunga e sofferta gestazione, è stato finalmente pubblicato Parsifal L'Uomo Delle Stelle, il nuovo progetto legato ai Pooh che è una vera e propria opera la quale prende spunto e ampia la suite contenuta nell'album del 1973 di cui avevo già PARLATO QUI con dovizia di particolari in occasione dei 50 anni del disco. 
Quella dell'opera era un'idea che all'amico per sempre Valerio Negrini frullava in testa già prima del 1973 e con Roby ci stavano già lavorando allora, ma gli impegni con i dischi e i tour non lasciavano molto tempo per mettere insieme una cosa così ambiziosa che, se la fai, la fai come Dio comanda. 
Adesso la cosa ha finalmente preso una forma concreta per il signor Camillo Ferdinando Facchinetti che, da simil pensionato quale potrebbe essere, ha impiegato così il tempo libero invece di stare a guardare i cantieri come fanno tanti della sua età. 
Dico solo che il prossimo 1 maggio Roby ne fa 81 di anni!

Mentre invece sono 44 i brani in DOPPIO CD oppure triplo vinile, che raccontano di un Parsifal meno mitologico e più umano con i testi a cui aveva lavorato l'altro amico per sempre Stefano D'Orazio fino al giorno della sua dipartita e con, naturalmente, le liriche originali di Valerio.
È musica maestosa quella che esce da qui, ma probabilmente può fare un po' strano sentire la canzone Parsifal cantata da una voce diversa da quelle dei Pooh a cui siamo abituati. 

Oltre a Roby Facchinetti che si è occupato delle nuove musiche e interpreta il protagonista, e infatti il disco esce in realtà a nome suo, appaiono anche tanti ospiti a dar voce ai vari personaggi tra cui l'ottimo doppiatore Christian Iansante come padre di Parsifal, mentre gli arrangiamenti orchestrali sono curati da Danilo Ballo, collaboratore della band che ultimamente si fa vedere pure lui sul palco a suonare le tastiere durante i concerti seppure confinato lateralmente.

Tutto ciò per ora rimane solo sotto forma di DISCO perché per vedere l'opera in teatro sembra che dovremo attendere il 2027, dato che invece il 2026 per Roby sarà tutto dedicato ai 60 anni dei Pooh con il classico tour celebrativo che mica può mancare. 
Daje! 

venerdì 28 marzo 2025

NE VEDREMO DELLE BELLE: VABBÈ... ASPETTIAMO...

 Ne vedremo delle belle dice Carlo Conti con tutto l'ottimismo possibile.


E se quel "vedremo" sta a significare che l'evento avverrà in un prossimo futuro, magari con altri programmi televisivi, allora mi trova d'accordo. 
Si, perché il nuovo show del sabato sera tanto strombazzato col tema di Rocky (sempre di Conti, ma Bill) ripetuto fino alla nausea dai promo ficcati anche per due volte in ogni blocco pubblicitario, delle belle te le fa anche vedere se stai dietro ai canoni della chirurgia plastica che impera sovrana. 
D'altronde è molto raro apparire in tv al naturale (anche per i maschietti, cosa credete?) e i nomi che hanno il coraggio di farlo sì contano ormai sulla punta delle dita.
E poi mi vengono a parlare che adesso c'è una diversa considerazione della donna nel mondo dello spettacolo e patapì e patapà... Diversa, si, ma non so se sia in meglio. 
Si aggiunga anche che la CANZONE PIÙ BRUTTA dell'ultimo Festival qui viene cantata come fosse un manifesto femminile...


Beh siamo alla frutta e non resta che chiedere il conto... anzi il Conti che, non so se è una mia impressione o sono le luci alla Barbara D'Urso ormai in uso anche per Antonella Clerici a The Voice Senior (programma che sta cominciando a stancare per i troppi siparietti "comici" tra un'esibizione e l'altra), ma ultimamente lo vedo meno "nero" del solito. 
Cioè ricordo una volta di averlo visto al fianco di Lionel Richie e fra i due Carlo aveva una palette cromatica tendente ell'ebano molto più accentuata dell'artista americano. 
Pensa te... 
Comunque domani che è nuovamente sabato, suppongo ci siano molte altre cose migliori da fare... Vero? 

giovedì 27 marzo 2025

ANNO 1975: ARRIVA FANTOZZI

 Per arrivare a timbrare il cartellino d'entrata alle 8 e 30 precise, Fantozzi sedici anni fa cominciò col mettere la sveglia alle 6 e un quarto: oggi, a forza di esperimenti e perfezionamenti continui, è arrivato a metterla alle 7:51... vale a dire al limite delle possibilità umane! Tutto è calcolato sul filo dei secondi: cinque secondi per riprendere conoscenza, quattro secondi per superare il quotidiano impatto con la vista della moglie più sei per chiedersi come sempre senza risposta cosa mai lo spinse un giorno a sposare quella specie di curioso animale domestico, tre secondi per bere il maledetto caffè della signora Pina tremila gradi Fahrenheit! -, dagli otto ai dieci secondi per stemperare la lingua rovente sotto il rubinetto, due secondi e mezzo per il bacino a sua figlia Mariangela, caffellatte con pettinata incorporata, spazzolata dentifricio mentolato su sapore caffè, provocante funzioni fisiologiche che può così espletare nel tempo di valore europeo di sei secondi netti. Ha ancora un patrimonio di tre minuti per vestirsi e correre alla fermata del suo autobus che passa alle 8:01. Tutto questo naturalmente salvo tragici imprevisti...


E imprevisti che da quel 27 marzo del 1975 vedremo finalmente sul grande schermo del cinema per dare inizio ad una saga che per anni ci ha fatto ridere con Paolo Villaggio nei panni e baschetto del suo personaggio più famoso, il ragionier Ugo Fantozzi. 
Certo i primi due episodi, gli unici diretti da Luciano Salce, sono senza dubbio i migliori della serie per quel gusto amaro delle situazioni comiche che ti fanno ridere, si, ma sotto sotto mettono dentro anche tanta tristezza. 
Perlomeno questo era stato il sentimento che avevo provato io nella sala del cinema di seconda visione quando ho visto questo primo tragico Fantozzi finire nell'acquario dove nuotano i dipendenti dell'azienda dove lavora, non prima di aver subito le peggiori umiliazioni rivolte a lui e alla sua famiglia. 
Francamente non sono sicuro che un film come questo, se uscisse adesso dove si sta attenti a non dire mai una parola sbagliata per non offendere qualcuno, potrebbe passare appunto le rigide regole della censura. 
Difatti lo fa notare anche Alessandro Cattelan che sono anni che al cinema non si ritrova più a sganasciarsi dalle risate senza freni perché qualcosa è cambiato e probabilmente in peggio. 
Ma, per fortuna all'epoca non si badava a certe sottigliezze paracule e veniva portato sullo schermo tutto, ma proprio tutto senza mezzi termini.

Inoltre era stata azzeccata la scelta degli attori comprimari da Gigi Reder (Filini) ad Anna Mazzamauro (la signorina Silvani), da Liù Bosisio, sostituita nel secondo episodio da Milena Vukotic come signora Pina, a Plinio Fernando (Mariangela).

Compreso lui, il ragionier Ugo con il volto di Paolo Villaggio che in passato si era divertito a mettere in giro una leggenda fake che voleva Ugo Tognazzi e Renato Pozzetto come le prime scelte del casting, cosa poi smentita da lui stesso. 
Perché Paolo era fatto così, una vera canaglia, e mai ce ne sarà uno uguale, burbero, cinico e anche un po' bastardodentro.
Anzi, racconta Renato Pozzetto che al previsto debutto di Paolo al Derby di Milano dove l'attore era andato a chiedere di esibirsi perché aveva bisogno di denaro, Villaggio lì per lì non si presentò (pare che avesse già intascato l'anticipo) e lo andarono a prendere lui, Cochi ed Enzo (Jannacci) di forza dove alloggiava per scaraventarlo sul palco. 
Come dire... un debutto "mostruoso". 

mercoledì 26 marzo 2025

PURPLE DAY, PURPLE DAY...

 Oggi, 26 Marzo, è il Purple Day, ovvero la Giornata Viola, ovvero ancora La Giornata Dell'Epilessia, evento nato in Canada per promuovere la sensibilizzazione e la consapevolezza nonché per sfatare i pregiudizi su questa malattia neurologica.


Purple perché il viola è il colore scelto da Cassidy Megan, la giovane canadese affetta da tale disturbo che nel 2008 cominció a promuovere questo evento, e colore legato alla lavanda che (non chiedetemi il motivo) sarebbe correlata, ma solo cromaticamente, appunto all'epilessia. 
E quindi agli eventi si indossano abiti viola nonché nastrini e spillette che identificano i partecipanti. 

Forse lo avevo detto durante un post/intervista da MIKI MOZ che il viola sarebbe il mio colore preferito anche se in effetti non lo indosso mai, e forse ciò è dovuto alla copertina di un libro della serie su Sandokan che era Le Due Tigri, dove la Tigre Della Malesia, non ancora interpretata in tv da Kabir Bedi,

era disegnato con un abito viola quasi fluorescente mentre stava lottando contro la Tigre Dell'India che era Suyodhana vestito in verde. 
Eh... i libri di Salgari me li sono letteralmente divorati in un periodo della mia vita precedente alla messa in onda dello SCENEGGIATO TV di Sergio Sollima e forse potrei paragonarli alla valenza della saga di Harry Potter per i più giovani.
Altro viola che non posso certo dimenticare è quello delle parrucche indossate come parte della divisa dal personale femminile di Base Luna nella serie U.F.O.

Particolare però che in tv non si notava essendo ancora le trasmissioni Rai in bianco e nero (mentre la tv Svizzera trasmetteva gli stessi episodi già a colori) e che scopriremo solo quando andremo a riempire i cinema per vedere U.F.O. Allarme Rosso Attacco Alla Terra, il primo film realizzato montando insieme tre episodi che ancora dovevano essere mandati in onda dalla Rai, al quale ne seguiranno altri di cui ho parlato in un VECCHIO POST
E sempre in tema Purple non si può dimenticare la moto guidata da Prince nel film e l'omonima canzone PURPLE RAIN.

Ecco quindi che anch'io, nel mio piccolo ho contribuito al Purple Day. 

martedì 25 marzo 2025

HIGH POTENTIAL E L'EVOLUZIONE DELLA TV

 Si racconta che nascesse un secolo fa il primo prototipo di televisione grazie all'ingegnere scozzese John Logie Baird, ed è vero avendo egli creato un sistema elettromeccanico di trasmissione delle immagini, ma in realtà il vero e proprio apparecchio da mettersi in casa per guardare gli show televisivi arriverà molto più avanti, per diventare poi sempre più evoluto fino alle nostre attuali smart tv ultrapiatte che ci portano in casa le amate (ma anche odiate) piattaforme con tutti i loro contenuti.


Ed è infatti sulla piattaforma Disney + la serie di cui parlo oggi, cioè High Potential, remake a stelle e strisce della franco-belga Morgane Detective Geniale, ovvero Haute Potentielle. 
Anzi per i primi quattro episodi più che di un remake si tratta di un perfetto copia-incolla persino nelle frasi pronunciate dagli attori con un effetto straniante perché ti pare di vedere lo stesso video, ma tarocco come se lo avessi ordinato su Wish. 
Addirittura il primo episodio inizia pure identico con HEAVY CROSS di Beth Ditto e i suoi Gossip,

con la sola differenza che nell'originale Morgane esce di casa e va alla sua destra, mentre nel remake Morgan va alla sua sinistra. 
Provate davvero a vedere gli episodi contemporaneamente e vedrete che viaggiano in sincrono. 
Ma ormai tale copia-incolla dev'essere una routine nel mondo della serialità televisiva dato che anche La Casa Di Carta versione coreana produce lo stesso effetto di deja vu, forse solo un po' (ma poco) meno Tale E Quale Show. 
Dopodiché i soggetti diventano più personalizzati sviluppando una trama orizzontale che si dipana apparendo a tratti durante i 13 episodi ognuno con la sua trama verticale che si conclude ogni volta.

La protagonista è appunto Morgan, una madre di famiglia single perché il marito è misteriosamente scomparso, e dotata di un Q.I. altissimo che le consente di risolvere i casi in cui la polizia locale, per la quale lei lavora inizialmente come donna delle pulizie notturna, invece brancola nel buio. 
Alla prima uscita degli episodi sui social si era scatenata tutta una serie di commenti di plagio, ma non è proprio così poiché è scritto nei titoli di coda che la serie prende ispirazione dall'altra europea. 
Si, ci sta scritto, ma peccato che tale scritta si legga per circa un decimo di secondo, giuro. 
Tuttavia la guardo molto volentieri perché Kaitlin Olson è un gran bel vedere dato che è un mix tra Claudia Gerini e Meg Ryan prese entrambe nel loro periodo giovanile e rivisita all'americana il bizzarro modo di vestire e di presentarsi di Morgane.

L'ultimo episodio della prima stagione è ormai in arrivo, ma già si parla della conferma della seconda. 

lunedì 24 marzo 2025

ANORA: CHIAMAMI IENA... NO, SCUSA... ANI

 Mentre nei giorni scorsi le supposizioni sul Santo Padre si facevano strada, ma finalmente Papa Francesco si è mostrato in pubblico fugando ogni dubbio, avevo detto che avrei parlato di Anora, fresco premio Oscar, ed eccolo qui a mostrarsi in pubblico anche il film di Sean Baker.


Principalmente lo si può dividere in tre parti fondamentali in cui nella prima si tromba e ci si "stona" fumando roba come se non ci fosse un domani. 
Nella seconda invece con la protagonista si grida e ci si mena che Bud & Terence levati (ed esce fuori la iena citata nel titolo del post).

Per finire con la terza parte dove sono di scena le lacrime in una storia che molti hanno paragonato a Pretty Woman, ma, fidatevi di una canaglia se vi dico che non è proprio così. 
Sopratutto perché non c'è quella patina pulita e perfetta (anche evidentemente finta) del film con la Roberts e Gere, ma piuttosto molta crudezza in tutte e tre le parti descritte sopra. 
Sicuramente è più realistico questo Anora anche se i tre "inviati speciali" risultano spesso ridicoli per le situazioni che loro stessi vanno a creare cercando di far annullare quel matrimonio fra Anora/Ani (la ragazza non vuole usare il suo vero nome) e Vanja, il ragazzo russo (francamente un po' pirlotto) di famiglia più che benestante che ha noleggiato la ragazza per una settimana e alla fine se l'è sposata a Las Vegas, ma probabilmente non credendoci fino in fondo dato che i matrimoni in quel del Nevada sono quasi sempre fatti così per fare.

Come tutto si risolva non lo racconto, ma un dubbio ce l'ho e ve lo espongo: davvero Anora meritava l'Oscar? 
Dubbio che l'anno scorso era stato sollevato da alcuni per POVERE CREATURE! dove anche lì le esperienze sessuali di Bella Baxter venivano mostrate nude e crude senza troppi veli (anzi forse più palesemente che qui), ma nel caso del film di Yorgos Lanthimos ogni scena diventava un tocco d'arte surreale, certo ritoccata digitalmente, però alla visione il tutto si mostrava come un quadro in movimento, per cui l'avevo apprezzato molto di più (beh, magari poi il regista si è mangiato la credibilità con lo sconclusionato Kind Of Kindness,

ma questa è un'altra storia). 
Comunque concludo dicendo che Anora non è un brutto film, ma di sicuro non piacerà a tutti. 

domenica 23 marzo 2025

LA NAVICELLA SPAZIALE PIÙ PAZZA DEL MONDO?

 Sessant'anni fa la NASA rimproverava duramente l'astronauta John Young per aver portato di soppiatto a bordo della capsula spaziale Gemini 3 un sandwich tradizionale condiviso con il collega Virgil Grissom durante le 4 ore abbondanti passate girando belli belli in orbita il 23 marzo del 1965.


Questo perché durante la missione i due avrebbero dovuto testare il cibo che era stato creato appositamente per essere consumato nello spazio, ma lo stesso Grissom, durante i briefing pre-missione, aveva detto chiaramente che avrebbe mangiato tali prodotti sintetici solo se non ci fosse stato davvero altro da ingurgitare. 
Et voilà che il collega allora lo prende alla lettera e ad un certo punto, quando sono lassù, su su in alto, estrae dalla tuta spaziale il sandwich e lo smezza con lui riempiendo presto l'abitacolo di fastidiose briciole galleggianti. 
I due si rendono subito conto che il cibo in pillole previsto per gli astronauti era stato invece studiato per ovviare all'inconveniente dell'assenza di gravità, mentre tale "trovata" di Young, seppure gradita dal collega Grissom, aveva creato una perfetta situazione da ZUCKER-ABRAHAMS-ZUCKER.
Adesso, come si vede lassù nella foto in alto, quel panino (o meglio una sua replica, dato che lo avevano mangiato) sta esposto in un museo conservato nella resina con tanto di didascalia che descrive "l'incidente". 
Che poi è la stessa cosa che accade se mangi un panino in auto mentre viaggi, però perlomeno tutto va a cadere verso il basso. 
Ma vuoi mettere il piacere birbone di far casino su una capsula spaziale che tanto non è manco tua? 
E quando mai ti ricapita? 

sabato 22 marzo 2025

COMA _COSE & CO.

 Vita Fusa, con la sua copertina che più puffosa non poteva essere, è il nuovo album dei Coma_Cose,


disco breve che dura meno di mezz'ora, ma perlomeno non contiene nemmeno una canzone buttata lì solo per fare minutaggio e include anche i singoli usciti precedentemente ai Cuoricini di Sanremo che sono MALAVITA e POSTI VUOTI.

Personalmente mi piacciono moltissimo fin dal loro ESORDIO i due ragazzi che adesso sono pure sposati ufficialmente. 
Mi piacciono specialmente per la voce quasi infantile di Francesca detta California (ex dj) che poi si diverte un sacco a giocare con i look più strani possibili e, pur non essendo una vera bellezza nel senso classico del termine, riesce a rendersi speciale

un po' come seguendo l'esempio di Lady Gaga che di suo, senza le impalcature di costumi e makeup, sarebbe in realtà abbastanza anonima.
E inoltre era stata proprio lei anni fa a convincere Fausto a rimettersi in gioco dopo un periodo di crisi durante il quale il ragazzo aveva mollato la carriera musicale.

C'è un'altra canzone poi, che fa parte più o meno dello stesso mondo, che non è male ed è il pezzo di Emis Killa che, per le sue vicende personali, non ha potuto o voluto presentare al Festival. 
DEMONI é il titolo e l'unica cosa che ho trovato un po' strana è la somiglianza con tanti altri prodotti contemporanei fra i quali ci metto anche LA RABBIA NON TI BASTA di Big Mama che pure mi piace.

Ma forse questo è dovuto al fatto che tante canzoni delle nuove leve vengono create almeno per una buona parte da programmi computerizzati che si basano sulle famigerate A.I. e che vanno di pari passo con l'autotune molto utilizzato (anche troppo) anche in questo brano. 
Non posso dire per certo però se il motivo di tali similitudini o mood sia quello anche nel caso di questi pezzi. 
Sempre nei dintorni, ma molto più vecchio stile, è Willie Peyote che dopo il Festival, come fanno in tanti, ha ripubblicato lo stesso album dell'anno precedente con l'aggiunta di alcune tracce tra cui il nuovo GRAZIE, MA NO GRAZIE.

E per questo sabato è tutto... a voi studio... 

venerdì 21 marzo 2025

THE ELECTRIC STATE: NON CONDIVIDO L'OPINIONE CHE VA PER LA MAGGIORE

 Davvero non capisco cosa non vada in The Electric State, l'ultimo film dei fratelli Russo prodotto da Netflix con un dispiego di mezzi e di fondi mai visto finora per la ENNE rossa.


Cioè abbiamo un cast a dir poco perfetto con Millie Bobby Brown, Chris Pratt, Stanley Tucci, Giancarlo Esposito, Ke Huy Quan, e in realtà ci sarebbe anche Woody Harrelson, ma solo come doppiatore di Mr.Peanuts. 
La sceneggiatura è tratta da una graphic novel di Simon Stalenhag già portata in video SOTTO FORMA DI SERIE qualche anno fa dagli Amazon Studios (dovrebbe essere tuttora su Prime Video), ma con effetti soporiferi seppure fosse anche bella visivamente, mentre qui gli effetti speciali sono i migliori che ho visto finora in un film

al punto che non ci si rende mai conto di dove finisca la ripresa reale e cominci la CGI tanto spesso maledetta per la sua fintosità anche in film o serie tv di maggiore importanza (non dico maggior budget perché davvero Netflix qui ci ha messo tantissimo). 
Anzi, se il film lo vedesse il caro amico George Lucas credo proprio che gli verrebbe la tentazione di andare di nuovo a rimettere mano alla trilogia classica di Star Wars (se non avesse venduto tutto alla Disney, quel marrano) per rimediare a quell'edizione speciale che tanto aveva fatto storcere il naso, non tanto per le scene nello spazio, che quelle in effetti ci guadagnavano, ma piuttosto per quelle terrene infarcite di animali e cosi strani in movimento perfettamente inutili con pure un Jabba The Hutt tarocco come una banconota da 25 euro.

Per non parlare poi della scena dove Han sparava per primo a Greedo, ma modificata in una "legittima difesa" politicamente corretta... ma per favore!!!
Insomma, io sarò sempre il solito bastian contrario, ma sto film dove si racconta che negli anni 90 distopici le macchine si rivoltano agli umani (hmmm... mi ricorda QUALCOSA) e ne nasce una guerra tra umani e macchine (strano... ho come un DEJAVU) a me è piaciuto un sacco perché divertente e ben realizzato (e soprattutto rispetto alla serie tv ha un giusto ritmo), per cui gli perdono più che volentieri il fatto di non essere un'idea del tutto originale (James Cameron, statti buonino...). 
Anzi ne uscivo da poco dalla visione piena di dubbi del premio Oscar Anora di cui parlerò presto, oh se ne parlerò, e guardando invece questo leggerissimo prodotto che mai (?) potrebbe vincere la statuetta, ho terminato la visione con grande piacere, anche perché durante il film capita anche di sentire brani come Don't Stop Believin' e Wonderwall in versione orchestrale o pianistica che cadono perfettamente nelle scene a cui sono abbinati.

E poi lo sai che se c'è Chris Pratt il film deve prendere per forza una certa piega, anzi la sorpresina finale mi ha ricordato un po' i Guardiani Della Galassia quando per Groot sembra ormai perduta ogni speranza e invece... 
Perciò ecco un'altro punto a favore per questo film che mi sento di consigliare a tutti diffidando dei tanti pareri negativi in rete. 
Anzi, magari, se ce l'avete, datemi pure una ragione valida per cui questo The Electric State non dovrebbe essermi piaciuto dato che me lo dice anche Millie di guardarla...

Tanto non cambierò opinione, e grazie. 

giovedì 20 marzo 2025

ADDIO NADIA

 Notizia fresca di ieri è quella della morte di Nadia Cassini, 76 anni e da tempo malata.


L'attrice americana di nascita essendo nata a Woodstock, ma che ha preso poi il cognome del marito italo-russo-statunitense fratello del noto Oleg Cassini della moda, è nota soprattutto (è inutile girarci intorno gente) per una ventina di film commedia soft-erotici con i soliti Lino Banfi, Alvaro Vitali & Co., cose tipo La Dottoressa Ci Sta Col Colonnello, dove metteva in mostra i suoi punti forti, in particolare il suo notevole lato B, 

e ripeto che è inutile girarci intorno dato che da questa "gavetta" dove ci si mette in mostra senza veli ci sono passate anche Ornella Muti ed Eleonora Giorgi, anche se effettivamente in film meno beceri. 
Dopodiché Nadia aveva tentato la carriera di soubrette ed era approdata negli anni 80 ai varietà televisivi prima sulla Rai in Quantinque Io con Enrico Montesano, e poi sulle reti Mediaset, luogo dove comunque le curve erano sempre molto apprezzate e mi riferisco a programmi come il Drive-In, ma anche Premiatissima. 
Dopo gli anni 80 era sparita dalle scene anche a causa di un'operazione di chirurgia plastica andata male. 
Nadia era già stata presente su queste pagine web in occasione di quel cult fanta-trash che è SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE

mentre il suo esordio al cinema come protagonista, dopo piccole apparizioni secondarie, fu nel 1970 con Il Dio Serpente, film di sfondo erotico che ebbe un grande successo all'epoca e che aveva come colonna sonora quel bellissimo DJAMBALLÀ firmato da Augusto Martelli.

Brano che in realtà venne rivendicato anche da Dario Baldan Bembo che, pur essendone il vero autore ed esecutore, dato che in sala aveva suonato il flauto e l'Hammond, non era ancora iscritto alla SIAE perciò non poteva accreditarselo, ma questa è un'altra storia e sto divagando come al solito. 
Addio Nadia. 

mercoledì 19 marzo 2025

AUGURI ROCK'N'ROLLOSI A TUTTI I PAPÀ

 Oggi è il giorno della Festa Del Papà ed io il mio (l'ho già detto) l'ho perduto alcuni anni fa, ma lo sappiamo tutti che è il classico cerchio della vita per cui è inutile fare pensieri tristi. 


La vita continua, anzi, continuiamo a rockare e rollare alla grande anche in questo giorno, per cui pubblico una foto emblematica di Jason Bonham, figlio di John "Bonzo", batterista pure lui come il suo papà che pestava duro sui tamburi dei Led Zeppelin, e che qui si vede ammirare il genitore nel maxischermo dietro di lui. 
Certo la foto non è di immediata fruizione per tutti (non si parla mica dei partecipanti al Festival di Sanremo eh...), per cui un minimo di spiegazione ci voleva, ma non è bellissima?
Contemporaneamente si fa un gran parlare di un altro padre in questi giorni, per la precisione il Santo Padre sul quale girano sospetti alimentati anche da quell'altra foto

che dice e non dice mostrandolo così di spalle, al punto che molti pensano si tratti di una situazione alla Weekend Con Il Morto o, se vogliamo farla all'italiana, I CASSAMORTARI del quale è stato realizzato pure un seguito (che ho naturalmente evitato) nonostante la bruttezza del primo capitolo. 
Beh... non nego che qualche legittimo dubbio ce l'ho pure io. 
E comunque ancora auguri a tutti i papà, compreso Bruce Willis

che oggi fa 70 anni ed è babbo di tre figli tutti avuti da Demi Moore. 

martedì 18 marzo 2025

TRA COMPLEANNI E ADDII MUSICALI

 Compie oggi i suoi bei 80 anni il mio quasi omonimo Bobby Solo, ovvero colui che ha rigirato in versione italiana il modo di cantare vellutato di Elvis Presley, mentre il suo collega Little Tony (gran bella voce pure lui) puntava decisamente più nel replicarne le movenze ancheggianti e l'abbigliamento glam.


Roberto Satti è il suo nome all'anagrafe, mentre il "Solo" si dice sia nato da una specie di equivoco ai suoi esordi, quando lui voleva farsi chiamare soltanto Bobby, specificando Bobby solo, nel senso di soltanto, solamente, ma quel "solo" divenne invece parte del suo nome d'arte. 
Di Bobby avevo già parlato tempo fa in UN POST su uno dei tantissimi 007 all'italiana dove lui canta in inglese sui titoli di testa sembrando davvero Elvis.


Anzi, per dirla tutta in QUESTA CANZONE io ci ho sentito pure qualcosa di Goldeneye scritta dagli U2 molti anni dopo per farla cantare a Tina Turner nel primo Bond versione Brosnan (che dicono potrebbe pure tornare al servizio di Sua Maestà nonostante l'età). 
Compleanno festeggiato in anticipo inoltre il suo già domenica scorsa a "casa" di Mara Venier durante Domenica In, alla faccia delle superstizioni che dicono che farlo prima porti male. 
Purtroppo oltre ad un compleanno musicale c'è anche un addio di (letteralmente) tutt'altra musica che va a Dandy Bestia,

l'ex chitarrista degli Skiantos il cui vero nome era Fabio Testoni ed aveva 72 anni. 
Fabio aveva lasciato la band di rock demenziale alla fine degli anni 70, ma poi era sempre tornato per tutte le reunion. 
Auguri quindi a Bobby e addio a Dandy. 

lunedì 17 marzo 2025

STASERA C'È (ANCORA) CATTELAN E FORSE ANCHE...

 È tornato Ale Cattelan con la nuova edizione di Stasera C'è Cattelan che va sempre in onda in seconda serata, ma stavolta il programma c'è solo una sera a settimana probabilmente anche per i molti impegni che il bravo conduttore sta portando avanti, nel senso che adesso ha anche un Podcast visibile su YouTube e in audio anche su Amazon Music, dal titolo Supernova dove conduce le sue classiche interviste al vip del momento e come sempre sono interviste ben riuscite.


Con la sola eccezione a quella fatta (appositamente così) a Frank Matano di cui "non dirò nulla", e, se la vedrete qui nel VIDEO disponibile su YouTube, capirete il perché.

Inevitabilmente molti degli ospiti che invece stanno passando adesso nel programma in tv arrivano dall'appena passato festival (lo so, avevo detto che avrei cercato di non nominarlo più, ma non riesco proprio) che lo ha visto anche come co-conduttore e dal quale dice di esserne uscito completamente rintronato. 
Non temete per l'orario poiché si vede comodamente su Raiplay (sempre sia lodata). 
E, sempre in tema di programmi tv, ma su piattaforma, su Prime Video potrebbero tornare anche i tre "vecchietti" di The Grand Tour con un nuovo programma più dialogato e meno d'azione.

Quest'ultimo punto perché specialmente Jeremy Clarkson si definisce ormai troppo vecchio e grasso per fare ancora certe cose e inoltre James May, durante le riprese dello special in Scandinavia, aveva avuto un brutto incidente che gli aveva fruttato tre costole rotte. 
Per ora sono solo rumours, ma in cuor mio ci spero davvero. 

domenica 16 marzo 2025

CHI SI RICORDA DI GEPPO E NONNA ABELARDA?

 Amanti dei fumetti vintage, penso che tutti ricorderete le storie in edicola di Braccio Di Ferro, di Geppo,


il diavolo buono, e di Nonna Abelarda, personaggi molto diversi fra loro, ma che hanno in comune il loro disegnatore Pierluigi Sangalli che purtroppo è mancato di recente all'età di 86 anni.

Pierluigi aveva già iniziato ai tempi della scuola a mettere in mostra il suo talento grafico facendo caricature dei compagni di classe e presumo anche dei professori. 
Dopodiché il disegno è diventato il suo vero lavoro dando vita a diversi personaggi di cui i più noti erano quelli citati, tutti per le edizioni Bianconi. 
Negli anni 90 passerà a disegnare per la FPM anche i fumetti di Topo Gigio, si, quello che ha cantato a Sanremo con Lucio Corsi. 
E, a proposito di Braccio Di Ferro, l'unico dei suoi personaggi che non era originale arrivando questo dall'America, ecco un suo disegno originale firmato

per una copertina degli albi del rissoso marinaio mangiatore di spinaci. 
Morto a 70 anni anche Brian James chitarrista della prima formazione goth punk dei The Damned

che quando lascerà la band verrà poi sostituto da Captain Sensible (quello della hit rap Wot?) che prima invece nel gruppo suonava il basso.
Sempre nella musica, ma stavolta soul, è da ricordare Roy Ayers scomparso ad 84 anni e ricordato soprattutto per EVERYBODY LOVES THE SUNSHINE,

brano del 1976 coverizzato da diversi artisti, ma soprattutto campionato centinaia di volte nel giro dell'hip hop e R'n'B e molto più probabilmente lo avete ascoltato riutilizzato in tale versione. 
Addio Pierluigi, Brian e Roy. 

sabato 15 marzo 2025

TUTTA L'ITALIA VA ALL'EUROVISION SONG CONTEST

 Ed è letteralmente vero, poiché oltre a Lucio Corsi a rappresentare il nostro Paese, ci sarà proprio l'Italia intera comprensiva anche di quella piccolissima Repubblica di San Marino con Gabry Ponte e la sua TARANTELLA che ha fatto da stacchetto durante tutto l'ultimo Festival Di Sanremo.


Canzone quella di Gabry con una storia complicata dato che era stata presentata alle selezioni per la gara rivierasca, ma il regolamento non permetteva a Ponte di presentarsi con una canzone se non era lui a cantare, dato che il brano è eseguito, come in tutte le sue produzioni, da un vocalist e stavolta sono pure due. 
Carlo Conti però, che ci vede lungo con i suoi occhiali, ci ha pensato lui a fare al dj producer una promozione ancora maggiore rendendola il tormentone della kermesse. 
Dopodiché Gabry ha partecipato al San Marino Song Contest che da quest'anno non si chiama più Una Voce Per San Marino probabilmente perché tra i partecipanti c'era anche BOOSTA dei Subsonica

e nel suo caso di voce non ce n'era manco un po' dato che ha suonato il piano e basta, ma Francesco lo annuncia lo stesso dicendo "canta". 
All'inizio dello show andato in onda in diretta una settimana fa, ma visibile su Raiplay, è stato conferito il premio alla carriera ad ALBANO che si è prodotto in due dei suoi brani più celebri, ma non esattamente al meglio delle sue capacità mostrando molta fatica nello sforzarsi per raggiungere le sue famose note alte.

Anche la conduzione di Francesco Facchinetti con Flora Canto è stata a livello di uno spettacolo amatoriale, se non peggio, presentando canzoni mediobasse (ma questo non è da imputare a loro) eseguite da perfetti sconosciuti anche stranieri, o da qualche nome famoso del passato che ci riprovava come Silvia Salemi, Pierdavide Carone, Marco Carta, Bianca Atzei, Luisa Corna. 
Su tutti ha vinto facile quindi Gabry Ponte che ora dovrà vedersela con l'ESPRESSO MACCHIATO dell'Estonia, canzone che ci percula a più non posso

come già lo aveva fatto la Russia QUALCHE ANNO FA
Cosa che fa anche Gabry, in effetti, ma questa nel suo caso si chiama autoironia. 

venerdì 14 marzo 2025

M - IL FIGLIO DEL SECOLO: QUEL DVCE CHE NON TI ASPETTI

 Ho sempre visto Luca Marinelli fuori luogo sia quando ha interpretato Fabrizio DeAndrè, sia quando ha indossato i panni oscuri di Diabolik, sopratutto per l'accento romano che saltava fuori nella recitazione, e nel caso del cantautore ligure era davvero una cosa inaccettabile come anche nel caso dell'antieroe delle sorelle Giussani ce ne sarebbe da dire, ma l'ho già fatto esaustivamente QUI e non voglio ripetermi.


In questo M - Il Figlio Del Secolo invece Luca mi ha davvero sorpreso perché l'accento suo è diventato credibilmente romagnolo per dar vita a quel personaggio così controverso per la storia d'Italia che è stato Benito Mussolini. 
In più un sapiente ed efficace makeup dà il tocco finale su di Luca che continuamente si rivolge allo spettatore stando in primissimo piano. 
La regia di Joe Wright, esperto in videoclip musicali, rende tutto speciale alla visione anche se il colore dominante, oltre al "nero" ovviamente per un motivo diciamo "fashion", è quasi sempre un seppiato vintage molto efficace. 
Tratta dal libro di Antonio Scurati, la serie forse calca un po' tanto la mano rischiando di far apparire Mussolini quasi un simpatico fanfarone, seppure sia anche vero che avesse parecchie manie come quella di visionare personalmente tutte le foto che gli venivano scattate prima di approvarne la pubblicazione.

Proprio quelle famose foto scartate sono finite in un altro libro uscito di recente dal titolo Il Duce Proibito che mostra quello che non si era mai visto prima, cioè un Duce in outfit e pose non esattamente eleganti come quella già sulla copertina del libro

e quest'altra mentre pare che stia inciampando goffamente scendendo dall'aereo in un'altra occasione. 
Per non parlare dell'outfit sfoggiato in occasione delle lezioni di tennis

che manca solo di sentire il famoso dialogo: 
"Batti?" 
"Ma... Mi dà del tu?" "
No no, dicevo batti lei" 
"Ah, congiuntivo". 

giovedì 13 marzo 2025

THE OFFICE: AUSTRALIAN EDITION

 The Office, dopo l'originale britannico e il remake americano, adesso ha anche la versione australiana su Prime Video con protagonista Flelicity Ward che è esattamente pari pari ad una versione femminile di Steve Carell.


Ma proprio la serie ha tutto lo stesso identico stile/marchio di fabbrica, gli stessi personaggi, le stesse identiche situazioni lavorative, gli stessi sguardi in camera, e comunque ciò che conta è che riesce a divertire anche così. 
Nel senso che se vi sono piaciute le versioni precedenti, anche questa non deluderà. 
Strano che l'Italia non abbia ancora pensato ad una sua versione, ma forse è solo perché di solito da noi rifacciamo le cose francesi e sono tante. 

mercoledì 12 marzo 2025

IO SONO LA FINE DEL MONDO (E MENO MALE CHE LA MIA GALASSIA È LONTANA LONTANA)

 Il comico Angelo Duro deve avere un ufficio stampa veramente efficiente perché da come ne avevo sentito parlare ovunque alla radio del suo film Io Sono La Fine Del Mondo, tutti dicevano che fosse un campione d'incassi assoluto perciò alla fine mi sono approcciato alla visione con aspettative altissime anche perché il regista Gennaro Nunziante con Checco Zalone mi aveva divertito moltissimo.


Ma se con Checco il politically uncorrect funzionava bene, con Angelo, che in pratica è quasi un sosia cattivo di Frank Matano, la mano mi sembra diventata un po' troppo pesante e quello che dovrebbe essere umorismo cinico, diventa in un attimo un fastidioso ripetersi di situazioni di cui presto riesci ad anticipare come andranno a finire, come anche le battute che lì per lì fanno sorridere (a denti stretti), ma quando diventano una ripetizione continua, anche no, grazie (ma no grazie... cit. Sanremese). 
Lo so benissimo che questo è lo stile di Angelo Duro, ma un conto è un suo monologo durante uno show, e un'altro paio di maniche è un film che, fatto in questo modo, diventa fastidioso dopo neanche venti minuti di visione. 
Oh, ma probabilmente sono io che di cinema non capisco nulla dato che ho anche scritto che il secondo episodio di JOKER mi è piaciuto e ABOUT A BOY è un film di vent'anni fa che invecchia bene. 
Sarà perché ho una madre che per quanto riguarda la salute, non è nel suo momento migliore, ma non dico altro sul film di Angelo Duro, non dico trama, attori comprimari, locations, niente di niente, proprio per non influenzare nessuno (come invece i maledetti media hanno fatto con me) così magari chi sta leggendo mi darà il suo parere sincero e, anche se è contro il mio, ben venga. 
Nella mia galassia lontana lontana le cose io le vedo così, e forse in questo post sono stato più cinico di Angelo Duro. 

martedì 11 marzo 2025

LA MAGGIORE ETÀ AL CINEMA

 Nel marzo del 1975, e per essere precisi era il giorno 6, nel nostro Paese la maggiore età veniva abbassata da 21 a 18 anni, con quindi anche l'aggiunta di maggiori responsabilità (ma senza i classici grandi poteri di Spiderman) per i ragazzi che raggiungevano tale traguardo.


Limitazione quella dell'età per noi, già allora pseudocinefili, che in quegli anni, con quelle famose striscette di carta nella foto, divideva i film tra vietati ai minori di 14 e 18 anni, a seconda che si trattasse di commedie sexy all'italiana nel primo caso, oppure pellicole violente/horror nel secondo come poteva essere ARANCIA MECCANICA o L'ESORCISTA, oppure anche perle dell'erotismo esplicito come EMMANUELLE E HISTOIRE D'O

(vedi la striscetta come copriva bene nei punti giusti?), ma ben lontani dall'essere porno schietto. 
Allo stato attuale delle cose invece la tolleranza si è abbassata molto dato che THE SUBSTANCE, candidato deluso agli Oscar che ha racimolato solo una misera statuetta per il makeup e hairstyle, risulta vietato solo ai minori di 14 anni, ma, se lo avete visto, sapete bene che contiene un tale tasso di violenza e scene di nudo che se fosse uscito negli anni 70 difficilmente avrebbe superato il divieto ai minori di 18 anni e anche PROFONDO ROSSO che ha appena compiuto 50 anni adesso ha tale divieto, ma quando era uscito non potevi vederlo se non ne avevi 18 di anni. 
Quindi la censura è evidentemente diventata più clemente nel corso degli anni, infatti negli anni 40 perfino un bacio troppo appassionato sullo schermo poteva creare dei seri problemi. 
C'è stata poi la diversa censura televisiva che sforbiciava malamente certi film come LA COSA di Carpenter, Nightmare di Craven e il succitato L'Esorcista per mandarli in onda lo stesso e il risultato era un vero scempio tanto che alcuni vedendo quei film solo in tv hanno pensato che in fondo non erano così spaventosi come si raccontava e, se non ricordo male, fra questi c'è anche qualcuno dei miei lettori soliti. 
Per questo motivo molti registi hanno giustamente diffidato le emittenti dal mandare in onda i loro film a meno che non fossero in edizione integrale con tutto il corredo di tette, sangue e morti ammazzati male. 
Cioè anche Le Iene di Tarantino nella famosa scena dell'orecchio aveva subito una censura di Italia 1 mandandone (pensa te) solo l'audio su un fermo immagine grigio. 
Ma adesso con le piattaforme tutto è cambiato e anche il bimbo che fino a ieri ha visto i Teletubbies può guardarsi Squid Game senza problemi se non è inserito il parental control. 
Tanto prima o poi sarà maggiorenne pure lui... 

SCONFORT ZONE: MA CHE TI RIDI?

 Continua il super maxi ponte, maxi tipo come quello che vorrebbe Salvini e che invece da Pasqua ci porta fino al Primo Maggio passando per ...