La storia che si racconta in Bandit è vera, magari con qualche licenza cinematografica, ma alcuni momenti sono sottolineati da didascalie che certificano che quella scena è accaduta veramente, come anche scritte in sovrimpressione e abbattimento della quarta parete in cui Robert (Josh Duhamel, che trovo molto meglio in parte qui che in UN MATRIMONIO ESPLOSIVO) racconta al pubblico la vicenda.
Questo simpatico malandrino è stato un rapinatore di banche canadesi dove le misure di sicurezza erano negli anni 80 praticamente inesistenti, e, senza mai colpo ferire, si era portato a casa una cifra considerevole per mantenere lui, la compagna, che però era all'oscuro dell'attività, e la neonata figlia.
Divertente per tre quarti di film fra rapine e travestimenti anche improbabili, il tono cambia verso il finale che si incupisce di brutto.
Mel Gibson, uguale a come appare in THE CONTINENTAL, si fa fatica a riconoscerlo se in mente hai ancora Mad Max o Braveheart, ma c'è pure lui coinvolto nell'attività di Robert e, per farti capire che siamo negli anni 80, mostra la sua avversione verso Boy George, mentre, con 40 anni di scarto, esalta Frank Sinatra, ovviamente più nelle corde del personaggio anzianotto, facendo la stessa scena di chi adesso critica la tendenza rap - trap - hip hop incensando appunto gli anni dei Duran Duran e degli Spandau Ballet, che lo sono stati degli anni fantastici, è vero e li rivorrei, ma il tempo passa e non si può ignorare quello che ci succede intorno, bello o brutto che sia; parlo della musica eh, perché di guerra e politica non sono la persona più adatta per parlarne, anche se ogni tanto qualche riflessione la faccio anch'io.
Comunque tornando alla musica, anche nelle nuove tendenze alcune (poche) cose buone ci sono, ma qui siamo al livello di gag comunque, come la battuta su The Blues Brothers, cioè momenti leggeri che si perdono invece del tutto nell'ultima parte del film.
Mel Gibson, uguale a come appare in THE CONTINENTAL, si fa fatica a riconoscerlo se in mente hai ancora Mad Max o Braveheart, ma c'è pure lui coinvolto nell'attività di Robert e, per farti capire che siamo negli anni 80, mostra la sua avversione verso Boy George, mentre, con 40 anni di scarto, esalta Frank Sinatra, ovviamente più nelle corde del personaggio anzianotto, facendo la stessa scena di chi adesso critica la tendenza rap - trap - hip hop incensando appunto gli anni dei Duran Duran e degli Spandau Ballet, che lo sono stati degli anni fantastici, è vero e li rivorrei, ma il tempo passa e non si può ignorare quello che ci succede intorno, bello o brutto che sia; parlo della musica eh, perché di guerra e politica non sono la persona più adatta per parlarne, anche se ogni tanto qualche riflessione la faccio anch'io.
Comunque tornando alla musica, anche nelle nuove tendenze alcune (poche) cose buone ci sono, ma qui siamo al livello di gag comunque, come la battuta su The Blues Brothers, cioè momenti leggeri che si perdono invece del tutto nell'ultima parte del film.
Finalino dove si vede anche il vero Robert prima dei titoli di coda.
Su Prime Video, non male, ma dal trailer (mannaggia!) speravo meglio.
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.