Si, lo so che ho già usato questo titolo del post IN PASSATO nello stesso contesto, ma, come si dice? non si butta via niente e comunque ci stava lo stesso.
Ma bando alle ciance perché è arrivato davvero il momento di parlare della nuovissima stagione 2 di Mercoledì (con locandina leggermente bondage) dopo quei commenti negativi di cui avevo SENTITO IN GIRO.
Tutte balle, potete dar retta ad una vecchia canaglia, poiché seppure rimanga sempre quell'effetto da scuola di Harry Potter/X-Men (o Miss Peregrine se vogliamo accostare la cosa più vicina a Tim Burton) il risultato è assolutamente positivo nonostante il nostro regista non metta la sua mano direttiva proprio in tutti gli episodi.
E la differenza di regia si vede perché rimane comunque facile riconoscere quelli diretti da Burton, come il primo dove arriva anche la sua classica sequenza in cui utilizza la tecnica del passo uno.
Poi andando avanti vediamo citare anche Il Silenzio Degli Innocenti
e facciamo conoscenza con i nuovi personaggi interpretati da Steve Buscemi e Billie Piper (la Rose Tyler del DOTTORE).
Nella nuova stagione si nota una presenza molto maggiore di Catherine Zeta-Jones alias Morticia per via del conflitto personale che c'è con la figlia, e anche Pugsley diventa una figura centrale della vicenda.
Purtroppo devo segnare un punto a sfavore per zio Fester
che ho trovato insopportabile anche se è interpretato da Fred Armisen del Saturday Night Live.
Altro punto che non mi ha convinto del tutto è la CGI degli Hyde e dei lupi mannari che hanno un po' un effetto pupazzo, mentre il resto del comparto effetti speciali lavora egregiamente per cui ci posso passare sopra.
Attenzione a Lady Gaga che fa un cameo che pare buttato lì a muzzo e invece poi ti rendi conto che funziona come fosse una promo per la sua canzone DEAD DANCE che poi sentiremo durante il balletto di Enid e Agnes, che sono assolutamente deliziose, ma sarà difficile che tale scena diventi un meme come lo era stata la Wednesday Dance nella PRIMA STAGIONE.
Su Agnes poi non ho capito bene se è il makeup a farle gli occhi così grandi o se accade come in Big Eyes, sempre di Tim Burton, dove la CGI crea quest'effetto (opto piu per la seconda ipotesi).
Ed ecco infine la ciliegina sulla torta che ha il nome di Joanna Lumley che i nostalgici come il sottoscritto potranno ricordare in ZAFFIRO E ACCIAIO al fianco di David McCallum (il futuro Ducky di NCIS).
Joanna, splendida settantanovenne, qui è la nonna di Mercoledì, ma fatta tutta al contrario di come era rappresentata nella serie tv nei fumetti dove pareva più Maga Magò.
Da segnalare che nel nutrito mucchio degli attori guest ha trovato posto anche quel Casper Van Dien di solito abbonato ad eclatanti ciofeche, ma forse Tim si era ricordato di averlo diretto in Il Mistero Di Sleepy Hollow.
Livello horror altissimo, quindi ottima qualità burtoniana, e quei commenti negativi vadano pure a quel paese, maledetti troll della malora.
Termine troll che in una serie così tutto sommato ci sta benissimo, eh!!!
La nuova stagione de LA FATTORIA CLARKSON, su Prime Video, vede Jeremy accarezzare l'idea di aprire un pub continuando anche a portare avanti il suo lato agricolo e da allevatore di animali da fattoria.
Le difficoltà che il nostro amico dovrà affrontare, con l'aiuto di molte persone più esperte nel campo, saranno a dir poco enormi e durante gli episodi ci saranno anche dei camei dei suoi colleghi e amici Richard Hammond, che avrà anche un simpatico alterego suino, e James May.
Niente di speciale, è vero, dopo anche lo spinoff dedicato a Caleb, poiché alla fine vale come uno dei tanti programmi di quelli che vanno in onda su Real Time, ma sempre un filino più piacevole perché Jeremy Clarkson è già simpatico di suo.
Grazie ad una funzione del mio cellulare che non credevo potesse funzionare davvero, ho ritrovato una canzone che mi girava in testa e che mi portava indietro con la mente agli anni 70.
No, le due tipe bizzarre per ora non c'entrano (ma poco più avanti si), e canzone della quale ricordavo solo che diceva September facendo rima con Remember, come in tanti altri brani che mi uscivano fuori cercando con Google, tipo quello degli Earth Wind & Fire oppure di Neil Diamond o anche i Green Day. Grazie a quella funzione che non è Shazam e per cui basta canticchiare la melodia della canzone (con un minimo di intonazione, eh), il mio fido e intelligentissimo cellulare (d'altronde "smartphone" significa proprio questo) ha riconosciuto NIGHTS OF SEPTEMBER di Edward Cliff ed ora me la sto riascoltando con grande piacere in questo primo sabato mattina di settembre dopo la sua relativa notte settembrina, appunto come la canzone.
Chi era Edward Cliff?
Beh intanto il suo vero nome era Jean Carlo,
un cantante brasiliano non vedente dalla voce simile a Demis Roussos e con una discografia non esattamente nutrita, ma questa canzone, forse l'unica di successo da noi, per me rimane bellissima.
Parlando invece del 6 settembre, e in particolare quello del 1985, dai cultori del brit pop tale data è ricordata come il giorno in cui nella trasmissione televisiva britannica Bliss TV dove passava il top della new wave di allora, furono ospiti le Strawberry Switchblade ovvero un duo femminile scozzese (quello della foto in apertura) dal look goth, ma presentandosi nel programma con un sound decisamente pop come dimostra JOLENE, la canzone che eseguirono che era la cover di un famoso successo di Dolly Parton messa anche da Beyoncé nel suo ULTIMO ALBUM.
Come si può ben vedere dal video (di pessima qualità VHS) preso da quel programma tv, le due belle figliole, pur presentandosi con un look che stava tra Siouxsie e Lene Lovich come tante frequentatrici della discoteca dove mixavo all'epoca e che davano quella giusta nota di colore dark, parevano più che altro una ennesima clonazione di Cyndi Lauper, anche un po' per il balletto eseguito nel video.
Tanto per ascoltare meglio la canzone, metto anche il VIDEOCLIP ORIGINALE rimasterizzato che ha un audio decisamente migliore, pur rimanendo un brano molto leggerino.
A dirla tutta però il vero unico grande successo delle Strawberry Switchblade (all'inizio aiutate da una collaborazione con Roddy Frame degli Aztec Camera) era stato quello di poco precedente ovvero la ancora più poppissima SINCE YESTERDAY dove entrambe nel video sembrano anticipare quelle gothic lolita giapponesi che arriveranno negli anni 2000 pure con un paio di film come KAMIKAZE GIRLS e GOTHIC & LOLITA PSYCHO di cui ho già parlato e che consiglio entrambi.
Eh, ma qui erano appunto quegli anni 80 (che rimangono favolosi per me) che erano fatti così, con quella continua ricerca dell'immagine e infatti nel programma, tra i vari Depeche Mode, Propaganda, Cult eccetera, passavano in particolare con grande riscontro personaggi vacui come i SIGUE SIGUE SPUTNIK, cioè tutto look e e poca sostanza nonostante fossero una produzione di Giorgio Moroder (notare nel video anche la citazione di ARANCIA MECCANICA).
E adesso chissà?
Magari, in particolare la prima canzone del post (ma anche le altre, perché no?) qualche ricordo riesce a rispolverarlo anche a chi sta leggendo come ha fatto con me?
Quel bizzarro nome di Uccello Scalciante apparteneva al personaggio di Balla Coi Lupi, lo sciamano dei Sioux, che gli era valso la candidatura all'Oscar, a lui come a Kevin Costner, che invece l'aveva anche vinto per quel film nel 1990.
Sto parlando di Graham Greene, l'attore omonimo dello scrittore inglese, il quale è morto a 73 anni.
Attore canadese di origine nativa americana, era nato nella riserva delle sei nazioni di Brantford, in Ontario, e aveva iniziato a lavorare in teatro, al cinema e in tv negli anni Ottanta.
Dopo il successo di Balla Coi Lupi era rimasto legato al ruolo del nativo americano in diversi film storici e western.
Ovviamente non manca oggi anche l'addio ad Emilio Fede, mancato a 95 anni dopo essere stato giornalista nonché direttore e conduttore del Tg4, e, suo malgrado, anche protagonista del web
con tutti i meme che ha fatto nascere con quel suo atteggiamento un tantino arrogante verso i suoi sottoposti (Paolo Brosio ne sa qualcosa) e, al contrario, al limite del servile verso le alte sfere nell'epoca di Berlusconi (sarò anche canaglia, ma è così), pubblicando anche alcuni libri che se lo fa Bruno Vespa della diretta concorrenza perché non poteva farlo lui?
Addio anche a Joe Bugner, 75 anni e pugile britannico, ma anche attore in un paio di film con Bud Spencer
(Lo Chiamavano Bulldozer e Uno Sceriffo Extraterrestre) e in uno con la coppia Spencer - Hill al completo, ovvero Io Sto Con Gli Ippopotami, fino al più recente che era Cinderella Man diretto da Ron Howard.
Come pugile Bugner era famoso per essere rimasto in piedi sul ring come Rocky sia contro Mohammed Alì che contro Joe Frazier.
Il tema della vita in loop è tornato spesso nel cinema e mi riferisco in particolare, come esempi più lampanti, a Bill Murray e il suo alterego italiano Antonio Albanese, ma non ci sono solo quei due film.
Molto tempo fa su Netflix avevo visto anche una serie tv dal titolo Russian Doll che si basa sullo stesso presupposto, ma con la differenza che ogni volta la protagonista muore di morte violenta e... ricomincia da capo nel giorno del suo trentaseiesimo compleanno.
C'è ironia e anche mistero perché ovviamente non è chiaro il motivo di tale replay così iterato.
Sono solo due stagioni con pochi brevi episodi, con un finale non del tutto finale e con pure viaggi nel tempo nella seconda, ma senza DeLorean.
Due nomi legati al cinema (ma anche tv) ci hanno lasciato nei giorni scorsi e il primo è Jerry Adler noto sopratutto per il ruolo di Herman "Hesh" Rabkin in I Soprano,
dove era amico e consigliere del protagonista Tony Soprano (James Gandolfini qui sopra con lui), ma nella sua carriera per la maggiore Adler aveva calcato i palchi dei teatri fino agli esordi nel cinema degli anni 90, e possiamo ricordarlo per esempio anche nel 1993 con uno dei primi film in cui apparve cioè Misterioso Omicidio A Manhattan di Woody Allen.
Jerry aveva 96 anni.
Altro nome, ma meno popolare perlomeno dalle nostre parti, è quello della spagnola Veronica Echegui,
42 anni, che aveva lavorato fra i tanti registi in patria anche con Bigas Luna, mentre in Italia era stata nel cast di Lasciati Andare con Toni Servillo e Carla Signoris.
Veronica aveva solo 42 anni, ma da tempo lottava contro un tumore che alla fine l'ha sopraffatta.
Poco più di una settimana fa, in occasione della dipartita di PIPPO BAUDO, mi trovavo ad elogiare Techetecheté che ultimamente mi sta dando grosse soddisfazioni, ed ecco che la scorsa settimana arriva una puntata sugli anni 80 della Italo-disco,
periodo al quale sono molto legato perché l'ho trascorso facendo girare i vinili sui piatti Techincs in discoteca (no, non dico che suonavo, state tranquilli).
E quindi aggiungo un ulteriore punto a favore di Rai1 con invece un piccolo appunto a Stefano Zandri (“chi cacchio è?" diranno i più) cioè Den Harrow
il cui nome d'arte era un gioco di parole su "denaro", come lo erano anche i nomi di altri suoi due colleghi degli esordi Joe Yellow e Jock Hattle, sempre facenti parte della scuderia di Turatti & Chierigato.
Stefano infatti sul suo profilo Facebook dichiara di aver visto quella puntata in tv e di essersi reso conto di quanto fossero horror i look di allora. Beh su questo caro Stefano di cui ho fatto girare parecchi dischi, dissento completamente poiché i look anni 80 sono stati e rimangono assolutamente iconici con nulla da invidiare a quelli dei loro colleghi internazionali come Duran Duran e Spandau Ballet, e te lo dice uno che in quegli anni è uscito per strada sia come paninaro che come new dandy pseudo dark. Quello che era invece davvero orribile era il balletto che spesso accompagnava le esibizioni finte live come a Discoring e posso citare RAGGIO DI LUNA (produzione italiana, ma cantante francese, al secolo Mandy Ligios) con Comanchero, ma sopratutto in assoluto gli EASY GOING con Baby I Love You, davvero imbarazzanti nonostante quel pezzo mi piacesse un botto. Tant'è che c'erano anche alcuni, come SAVAGE (Roberto Zanetti noto in seguito come Robyx) per la sua Don't Cry Tonight (non presente nella puntata, ma visto in un ALTRO SPECIAL), che racconta che, dato che non sapeva ballare, per non sembrare ridicolo si inventava pose statiche e mosse con le mani, cioè una specie di antenato di POSAMAN.
Per Den Harrow e altri suoi colleghi come Spagna (allora ancora immune dalla chirurgia plastica selvaggia), per esempio, invece anche il muoversi sul palco era perfettamente centrato con la canzone che presentavano.
Che vabbè, nel caso di Stefano è risaputo che non cantasse lui, ma Tom Hooker e Silvio Pozzoli
(no, non è Gigi del duo Gigi & Ross), ma chissenefrega dato che il risultato funzionava (anche con Baltimora e Valerie Dore, per dire) e il produttore tedesco FRANK FARIAN lo aveva capito già bene dagli anni 70 quando cantava in studio al posto di Bobby Farrell dei BONEY M (nelle poche esibizioni live invece era proprio Bobby a cantare, ma in modo molto diverso) e poi in seguito ha messo su i Milli Vanilli con tutti i casini che sono successi.
Bene, per quanto mi riguarda spero che Techetecheté continui a sorprendermi così che va bene.
Anzi, sulla sua scia intanto ieri sera Raidue ha mandato in onda invece la prima puntata di uno speciale su Discoring,
anche quello molto bello e zeppo di ricordi.
Naturalmente anche la puntata di Techetecheté è su Raiplay ancora per qualche giorno e consiglio di vederla finché possibile.
Mi chiedo oggi quanti conoscano Stitchers, una serie tv "fantascientifica" andata in onda su Rai 4
(ok la foto sembra ancora una volta quella di Dr. House e del suo CLONE TURCO, è vero) dove abbiamo una protagonista affetta da displasia temporale (cioè non si rende conto del tempo che passa, tipo quando ti diverti un botto) e che, grazie a certe tecnologie del solito fantomatico ente governativo, quando sta immersa in una vasca non come Alex Britti, ma bensì tutta vestita in tutina nera aderente come quelle di Zelig,
ma appunto non così colorata, riesce ad entrare negli ultimi ricordi delle persone vittime di omicidio e a risolvere così casi complicati senza apparente soluzione. Una premessa un po' simile al THE CELL con Jennifer Lopez, ma molto meno visionario poiché Tarsem Singh qui non c'entra.
Tre stagioni durante le quali l'outfit
della bella Kirsten Clark (ma non si può definire un'attrice con una carriera folgorante) viene anche rinnovato da un semplice catsuit elasticizzato ad un qualcosa quasi simile alla divisa di Black Widow by Marvel,
dove comunque l'attenzione cade inevitabilmente su di lei, che vabbè chiaramente non è per niente male, anzi, ma magari un po' meno fanservice stile "maglietta bagnata" (anche se nera) avrebbe giovato alla credibilità...
Tranquilli... non si parla di pratiche sessuali oltraggiose, ma di Dottor Hekim - Medico Geniale,
remake turco della fortunata serie americana Doctor House e che va in onda su Real Time.
Così remake che pare una vera e propria fotocopia come si può vedere già dai caratteri usati per scriverne il titolo e da queste due foto promozionali praticamente identiche
dove quella con il titolo in turco fa il verso a quella con Hugh Laurie (ma in rete se ne trovano moltissime altre).
Anzi, sono sicuro che se il compianto Sergio Di Stefano fosse stato ancora vivo, avrebbero cercato in tutti i modi di convincerlo a doppiare l'attore turco che interpretata il burbero, ma geniale dottore.
Tuttavia, anche se mi sono goduto con grande piacere il remake americano di DOC - NELLE TUE MANI e quello di MORGANE DETECTIVE GENIALE, stavolta non credo di potercela fare, mi spiace...
Estate 2025 questa che tra caldo africano e acquazzoni improvvisi, ogni tanto ci mette anche fenomeni atmosferici dagli effetti piuttosto devastanti come grandinate e trombe d'aria.
A tal proposito ricordo solo adesso di aver visto diversi mesi orsono (era ancora inverno) Twisters, in pratica un sequel-non-sequel che comincia riportandoti con il prologo al Twister del 1996, ma con personaggi diversi in una situazione dall'esito piuttosto drammatico.
Tutto poi riparte con i due sopravvissuti che, non avendo ancora imparato la lezione, si rimettono a fare quello per cui i colleghi ci hanno lasciato le penne, ma stavolta con tecnologie più avanzate e pure riprese video che così vai pure sui social.
Cast che presenta nomi poco noti tranne Maura Tierney
che era stata uno dei volti di E.R. - Medici In Prima Linea, ma in seguito non ha avuto una carriera folgorante come invece può vantare il collega George Clooney pure come testimonial del caffè.
La sostanziale differenza è che in Twister la sceneggiatura era di Michael Crichton e gli effetti speciali erano ottimi per l'anno di uscita, mentre qui pare tutto giocato in economia al punto che ho temuto pure di veder arrivare giù dal cielo qualche squalo (capisci ammè?).
C'è da dire in conclusione che, sia qui che nel precedente film, i protagonisti vanno proprio a cercarsele con quell'idea di studiare i tornado dall'interno ben sapendo già gli effetti che hanno e quanto siano pericolosi.
Ma cosa non si fa per dare spettacolo?
Piccola nota (musicale) in coda: il disco di Mina a cui mi riferisco nel titolo del post era stato pubblicato come doppio vinile nel 1976, ma in seguito è stato proposto anche come due album singoli e nel secondo (Plurale) c'era la mitica EL POROMPOMPERO resa famosa già qualche anno prima da uno sketch di Cochi & Renato.
La notizia della sua morte ci ha colti ieri sera, ma già da tempo l'immenso, gigantesco, unico Pippo Baudo non si faceva più vedere in giro perché malato.
Famoso al punto che non devo certo aggiungere qualcosa io (sicuramente lo conoscevano anche su Tatooine), aveva 89 anni e al suo attivo poteva contare, oltre a 13 Festival Di Sanremo (le cui canzoni rimangono tuttora dei classici), svariate trasmissioni televisive soprattutto da prima serata (come casualmente ha deciso di andarsene) che lo avevano fatto diventare senz'altro il re della nostra tv, con il merito si aver scoperto e lanciato le più note soubrette quando ancora quel termine stava a definire una bellezza televisiva che avesse davvero delle qualità per stare in video.
E, a proposito di prima serata, forse qualcosa adesso sta cambiando nelle programmazioni televisive poiché nell'anteprima del nuovo palinsesto di Canale 5 non si parla più di Striscia La Notizia perlomeno collocata dove è stata finora.
Forse finalmente hanno capito che ormai la prima serata è diventata quella tutta uguale ogni sera con Striscia da una parte e i "Pacchi" dall'altra, nonostante si continui a chiamare "fascia preserale"?
Eh si, perché una volta, ma mica secoli fa cioè ancora quando Pippo stava in tv, la prima serata cominciava con il film o la serie tv o lo show alle 20.40 subito dopo il TG mentre adesso, per lasciare posto a quei due preserali, tutto è traslato quasi alle 22, orario francamente troppo avanti per esser definito "prima serata".
Quindi qualcuno forse ha pensato se davvero, con tutta la concorrenza delle piattaforme, è ancora il caso di mantenere questo schema.
E infatti per me non lo è perché per me la prima serata ormai da tempo comincia quando mi pare perché scelgo io cosa guardare che dei "Pacchi" proprio non me ne cale (ne prendo già sulle piattaforme, in effetti) e anche di Striscia specie se porta in video certi conduttori insopportabili presi per chissà quale contratto stipulato.
Vedremo quindi se nella stagione autunno inverno intanto Trump riuscirà nel suo intento di far cessare almeno la guerra Russia - Ucraina, e se ci saranno davvero dei cambiamenti epocali in tv oppure tutto resterà noiosamente uguale (conflitti compresi che tengono sempre banco nei TG) dato che nel frattempo la prima serata di Rai 1 è Techetechetè (che apprezzo nella nuova versione senza conduttrice inutile), mentre su Canale 5 è, per ogni santo giorno, La Ruota Della Fortuna con Gerry Scotti che comincia a starmi stretto pure lui...
Oggi, per i miei dischi preferiti del sabato, ripesco dal passato una canzone pazzesca che ormai fa parte fissa del repertorio di Eric Clapton, ma che arriva dal suo passato di quando, dopo i Cream ed altre esperienze musicali non da poco, ha fatto parte del supergruppo Derek & The Dominos.
La canzone è LAYLA con quel famoso riff suonato da Eric e che ognuno di noi ha sentito per forza almeno una volta nella vita e contenuta nell'unico album inciso in studio dalla band.
Band che all'epoca era stata fondata fra gli altri dal chitarrista, tastierista, polistrumentista Bobby Whitlock (col berretto qui sotto) che è scomparso nei giorni scorsi a 77 anni
(qui sopra invece la formazione con anche Clapton al centro) aggiungendo così un altro nome alla lunga lista di quelli che hanno creato un certo genere musicale molto differente da quanto stiamo invece vivendo attualmente e portato anche in tv dalle tante produzioni ispirate al Festivalbar (manifestazione che aveva visto su quel palco LE ORME nel 1976, tanto per dire...).
Tutto cambia, tutto si evolve e d'altronde sarebbe strano sentire qualcuno nel 2025 che canta ancora come, per dire, i Platters, tantopiù che pure i Manhattan Transfer si sono ritirati dalle scene.
E aveva un bel dire Bob Dylan che i tempi stavano cambiando già allora...
No, non parlerò di Mercoledì, mi pare logico anche perché oggi è venerdì 😜 (ma qualcuno ha già intravisto il post pubblicato ieri per errore, lo so),
e inoltre non parlerò di come non condivida la politica di Netflix di dividere tutte le sue serie in due blocchi collocati in mesi diversi cosicché l'utente deve pagare due mesi di abbonamento per vedere una cosa che potrebbe vedere invece tutta di fila.
E infatti non parlerò dei molti che stanno aspettando che arrivi anche la seconda tranche per vederla tutta insieme (onore a chi riesce a fare binge watching).
E non parlerò dei nuovi personaggi e delle sostituzioni nel cast, e tantomeno del cameo illustre e del fatto che Tim Burton diriga solo il primo e l'ultimo episodio di questa stagione, così come se gli altri fossero per lui dei semplici filler.
E non parlerò del fatto che, nel frattempo, ci siano già quelli che dicono che questa stagione è brutta e Jenna Ortega si sarebbe rifatta qui e là, e le sue sopracciglia,
eccetera eccetera...
Lalalalalalala!
Non voglio sentire niente perché non ne parlerò fino al mese prossimo, ma intanto non posso fare a meno di assimilare tutto quello che arriva dal web e che spoilera implacabile ogni sorpresa.
Aspetterò e non ne parlerò, anche perché adesso, sotto FERRAGOSTO, con spettacoli all'aperto ovunque, fa troppo caldo per stare in casa davanti alla tv per vedere una cosa che invece stava bene vista nei dintorni di Halloween...
John Cena e Idris Elba, con l'aggiunta di Priyanka Chopra Jonas, ti fanno passare due ore di sano divertimento action (anche esagerato, ma ci sta) su Prime Video con Capi Di Stato In Fuga,
film dove "in fuga" è stato aggiunto per noi italiani giusto per fare commedia al primo sguardo, e dove il primo ministro britannico (Elba) e il presidente U.S.A. (Cena) vengono presi di mira da qualcuno che ha tutte le intenzioni di farli fuori, ma a proteggerli ci pensa Priyanka, già avvezza all'uso delle armi arrivando dalla serie CITADEL (non parliamo dei seguiti e SPINOFF che è meglio)
e con il "superpotere" di rendersi insopportabile "sparando" anche giochi di parole che non fanno ridere (ma questo è un particolare trascurabile).
Da notare che Cena interpreta un attore action diventato presidente un po' come lo divenne davvero Ronald Regan nei favolosi Anni 80, e l'ironia su tale ruolo qui arriva a fiumi.
Completa il cast quella faccia da schiaffi di Jack Quaid da THE BOYS dandomi la conferma che un po' tutti loro devono avere un qualche contratto con gli Amazon Studios (come anche Antony Starr che ho ritrovato cattivissimo come sempre anche in G20).
A tal proposito faccio un'errata-corrige poiché è vero che per colpa di questi volti ricorrenti avevo collocato inizialmente Jack nel cast di WAR OF THE WORLDS (qualcuno leggendo se ne sarà accorto, suppongo), mentre invece non c'entra nulla con quel film a dir poco insolito (e oggetto di insulti da parte del popolo web) e mi scuso pubblicamente per l'errore (adesso corretto).
Ottima la chimica che c'è tra John e Idris, una perfetta "strana coppia" che non mi ha fatto venire nessun colpo di sonno (validissimo metro di valutazione dei film e serie tv che uso ultimamente).
La regia è stata affidata a Il'ja Najsuller, regista dalle origini russe (anche musicista) che aveva già diretto il bellissimo IO SONO NESSUNO di cui devo assolutamente vedere il secondo capitolo, anche se cambia la regia, perciò, se avete presente quel film, potete capire di cosa stiamo parlando.
Comunque è chiaro che non è certo il film dell'anno questo, ma diverte il giusto, perciò va benissimo.
Per molti quel "Houston, abbiamo un problema!" rimane quello pronunciato in APOLLO 13 dalla voce di Roberto Chevalier che doppia in italiano Tom Hanks nel bellissimo film di Ron Howard.
Tom infatti interpretava il comandante Jim Lovell (non dite che non si assomigliano, perché è vero, ma non conta nulla), l'astronauta che nel 1970 visse quell'avventura nello spazio al limite della sopravvivenza, ma, grazie anche all'ottimo aiuto da terra, riuscì a riportare a casa incolumi lui e i suoi due compagni di volo.
In realtà la frase vera sarebbe stata "Houston, abbiamo AVUTO un problema", e, secondo alcune fonti, non fu nemmeno la voce di Lovell a dirla per primo alla radio, ma ormai nell'immaginario collettivo rimane così, pronunciata al presente.
Film spettacolare, quello di Ron che guardandolo penseresti "beh, certo, è Hollywood" e invece è stata la realtà, seppure con qualche piccolissimo adattamento per rendere il tutto più spettacolare mantenendo però una fedeltà molto accurata, come venne confermato dai protagonisti veri.
Ne riparlo oggi poiché Jim Lovell ha raggiunto i 97 anni prima di lasciarci nei giorni scorsi.
Niente male davvero.
Di tutt'altro si occupava invece Ludovico Peregrini, autore televisivo noto soprattutto per il ruolo del Signor No nel Rischiatutto di Mike Bongiorno con lui qui nella foto e collaborazione che tra i due si era estesa poi anche negli altri programmi successivi del presentatore.
Ludovico veniva chiamato da Mike anche "notaio" nonostante non fosse laureato in giurisprudenza, ma in lettere.
Anche lui, altro pezzo storico della tv, è mancato nei giorni scorsi ad 82 anni.
Chi non conosce o non ha mai usufruito del Velcro? Quel sistema di chiusura che fa tanto futuro e fantascienza quando lo vedi in certi outfit come quelli di Ed Straker presenti nella mia SERIE TV PREFERITA.
Ehm... Forse vi siete distratti con la meravigliosa Gabrielle Drake, ma Ed è quello biondo a sinistra nella foto con la giacca aperta che mostra appunto la striscia bianca di Velcro.
Pare proprio un qualcosa da fantascienza, si, eppure quel sistema venne brevettato il 2 agosto del 1955, esattamente 70 anni fa!!!
Vabbè, più avanti nel secondo episodio di Ritorno Al Futuro vedremo anche le Nike autoallaccianti, ma quella è un'altra storia (e che storia!).
2 agosto, quello del 1955, che è anche un giorno che ha visto la pubblicazione di diversi brani importanti, tra cui BO DIDDLEY di Bo Diddley e Ain't That A Shame di Fats Domino della quale, fra le tante esistenti (con anche una da parte di John Lennon), è una degna COVER rivoltata hard rock quella fatta dai Cheap Trick nel 1979.
Anche la SIGLA delle prime 2 stagionidi HAPPY DAYS, Rock Around The Clock, è legata all'anno del Velcro poiché,
nonostante fosse stata registrata nel 1954 e pensata come lato B di un 45 giri, la sua grande popolarità esplose nel 1955, dopo essere stata inserita nella colonna sonora di Il Seme Della Violenza, diventando un inno del rock and roll. Un'altra canzone degna di nota del 1955, ma decisamente meno rocknroll, è UNCHAINED MELODY, anche se la sua versione più famosa, quella dei Righteous Brothers ormai legata al film Ghost e ai suoi vasi di creta, è del 1965, mentre questa qui sotto è la sua versione originale.
Quindi, oltre a sancire la nascita del futuristico Velcro, il 2 agosto del 1955 può essere considerato un giorno significativo per la musica rock and roll, con la pubblicazione di brani che hanno definito il genere e che oggi, nelle mie intenzioni, allietano il nostro sabato.
Quel 1 agosto del 2005 avrebbe cambiato tutto anche nel cinema poiché partiva da quella data il divieto dell'Unione Europea di pubblicizzare prodotti a base di tabacco come invece accadeva anche nei film degli anni 70
con certi pacchetti rossi e bianchi in bella vista (allora non si chiamava ancora product placement) e gente che fumava come dei turchi, quei turchi delle fiction che ora vanno fortissime su Canale 5, al punto da farsi assegnare la prima serata e che invece pure loro adesso non possono farlo in scena.
Pensate che anche X-Files aveva un personaggio che continuamente fumava,
e infatti la serie (non per quel motivo credo) è finita nel 2002 con due ritorni nemmeno troppo eclatanti una quindicina di anni dopo.
Tempi che cambiano, è vero, e anche in meglio se non contiamo le sigarette elettroniche e gli svapatori che sanno ancora di più di dipendenza.
Ma adesso, da parte di una canaglia che non ha mai fumato in vita sua, la vera domanda è:
ma francamente ce lo avreste visto voi un Clint Eastwood al cinema senza quel sigaro?