martedì 28 ottobre 2025

THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW IN 4K: 100 MINUTI DI PIACERE ASSOLUTO!

 Del suo nuovo restauro in 4K (versione originale inglese sottotitolata in italiano) ne ho già parlato a tratti in altri POST relativi al The Rocky Horror Picture Show, e l'avevo fatto con una certa Antici---pazione...


Ma finalmente l'attesa è terminata e possiamo tirare i remi in barca perché da ieri la pellicola è tornata al cinema per festeggiare il 50° anniversario del film e per farci provare di nuovo qualche brividino tutto speciale.

Ed ecco allora di nuovo in scena Tim Curry, Susan Sarandon, Barry Bostwick, Richard O’Brien che firma anche tutte le canzoni su una sceneggiatura dello stesso Richard O’Brien e Jim Sharman, e pure dirige Jim, essendo già regista teatrale di un’opera di successo come 'Jesus Christ Superstar'.
Per chi ancora non lo sapesse (ma davvero ci sarà quel qualcuno?), The Rocky Horror Picture Show è il film con la permanenza in sala più lunga nella storia del cinema essendo uscito nel 1975, e ancora oggi non è stato ritirato dalla distribuzione, continuando ad essere un fenomeno di culto.

Richard O’Brien (qui sopra, ovvero Riff Raff) scrisse storia e canzoni così "dde bbotto", e propose il progetto a Jim Sharman. 
Avevo raccontato tempo fa del 16 giugno 1973 e di quello che accadde al Royal Court Theatre quando andó in scena la PRIMA RAPPRESENTAZIONE del musical all’interno del quale una giovane coppia si ritrova dentro un castello spettrale dove Frank-N-Furter (già allora Tim Curry) e tutti i suoi ospiti intonano canzoni rock e invitano alla liberazione soprattutto sessuale. 
Non fu una prima da sold out, ma il mito crebbe lentamente e inesorabilmente anche grazie al carisma pazzesco di Frank-N-Furter/Tim con calze a rete, tacchi e corsetto. 
Tornando invece a parlare del film, la cui idea prese forma nel giro di poco tempo, si racconta che Mick Jagger, Lou Reed e David Bowie fossero interessati a diventarne interpreti, ma, salvo poche sostituzioni, la squadra del film rimase quella della versione teatrale, ovvero Tim Curry, Richard O’Brien, Brian Thompson come scenografo, Sue Blane come costumista e Sharman dietro la macchina da presa; si aggiungono solo Barry Bostwick e una giovane Susan Sarandon nei panni dei due giovani che si ritrovano catapultati dentro quell'incubo musicale. 
Ne uscì un film a basso budget (gli effetti speciali parevano comprati su Temu anche se allora non c'era) e con un’estetica che s’ispirava ai B movies della Hammer, e anche quello, come la sua controparte teatrale, non partì esattamente alla grande. 
Ma proiezioni notturne in sale dedicate e frequentate da chi si sentiva rappresentato dal film lo fanno lentamente diventare un cult, tanto che Alan Parker lo utilizza in Saranno Famosi


nella SCENA in cui la timida Doris assiste ad una proiezione e finalmente trova il coraggio di superare le sue inibizioni salendo sul palco a ballare il Time Warp. 
Perché è questo che accade quando il film viene proiettato: la sala del cinema diventa uno spazio libero dove si balla, si canta, si recitano in coro le battute e si crea uno spettacolo dentro lo spettacolo. Ogni proiezione del Rocky Horror si trasforma in un luogo in cui ognuno può essere la versione di sé stesso che desidera con travestimenti e oggetti di scena come si vede nello spezzone del film di Parker.
E anche stavolta non posso che concludere il post con la frase emblematica che sintetizza il messaggio del film: Don't dream it... Be it!!! 

lunedì 27 ottobre 2025

QUANDO NON C'È PIÙ NIENTE DA RIDERE

 Mi tocca aprire la settimana con la brutta notizia della morte di Mauro Di Francesco,


74 anni, attore comico che sicuramente tutti conosciamo, visto in molte commedie anni 80 e 90 come Sapore Di Mare 2 - Un Anno Dopo e Abbronzatissimi. 
Per la sua statura e l'aspetto da ragazzino era spesso chiamato Maurino e i suoi ruoli vertevano su personaggi molto più giovani della sua età come in tv ne I Ragazzi Della Terza C. 
Ricordiamo anche i suoi esordi come cabarettista al Derby di Milano insieme a Diego Abtantuono, Giorgio Porcaro, Massimo Boldi e Giorgio Faletti.

Sempre in tema di comicità diamo l'addio a Franco Mari, 83 anni e noto per essere stato Rupert Sciamenna lavorando con Maccio Capatonda, Herbert Ballerina e Ivo Avido (adesso chi non conosce quel tipo di comicità starà pensando che sono uscito di senno).

Anche il rock americano perde in questi giorni un altro rappresentante con Marcie Free che è stata la vocalist della band AOR King Cobra, e in seguito con i Signal e gli UNRULY CHILD.

Marcie in realtà era nata uomo 71 anni fa come Mark Edward Free (ricordava fisicamente un po' David Coverdale e Joey Tempest) e in seguito nel 1995 cambierà sesso, cosa che fece scalpore nel mondo della musica a stelle e strisce, anche perché francamente la sua voce (e un po' anche l'aspetto) erano ancora piuttosto mascolini. 
 
Addio quindi a Mauro, Franco e Marcie. 

domenica 26 ottobre 2025

QUEL GIORNO CHE I BEATLES DIVENTARONO BARONETTI

 Era il 26 ottobre del 1965 quando tutti e quattro i membri dei Beatles furono insigniti dell'onorificenza di Membro Dell'Ordine dell'Impero Britannico, ovvero ricevettero la famosa carica di Baronetti, non tanto perché alla Regina piacessero particolarmente le loro canzoni (che comunque ce l'avrei vista a fare "yeah yeah yeah" ascoltando She Loves You sul giradischi regale), ma per il contributo che la loro opera aveva portato nell'economia del Paese esportando il prodotto anche oltreoceano.


Tutto bene senonchè 
quel matto di John Lennon in tale occasione disse al proposito: 
«Gran parte delle persone che fanno vanto di aver ricevuto il rango di Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico sono persone che l'hanno ricevuto per il loro eroismo durante la guerra - per aver ucciso delle altre persone... Noi riceviamo la nostra onorificenza perché intratteniamo il pubblico. Penso che noi ce lo meritiamo di più». 
Uh, le critiche che gli arrivarono, e pensare che non aveva ancora dichiarato che i Beatles erano più popolari di Gesù... 
Lo farà infatti l'anno dopo durante un'intervista e bisogna dire che, specie negli Stati Uniti, non la presero molto bene, tant'è che ci furono manifestazioni in cui vennero bruciati pubblicamente i loro dischi. 
Poi John, dopo che qualcuno gli fece notare di aver fatto una gaffe più grande di quelle di Mike Bongiorno, si scusó con il Vaticano specificando che la sua frase non voleva essere blasfema e dalla Santa Sede si mostrarono comprensivi evitando, per quella volta, la scomunica. 
Ancora più avanti, nel 1969, sempre per andare controcorrente, Lennon restituirà l'onorificenza nell'ambito delle proteste pacifiste di quell'anno. 
Gli altri tre invece se la sono tenuta. 

sabato 25 ottobre 2025

GLI ANNI 80: C'È CHI RIMANE E CHI NO

 Oggi la nostra musica del sabato (ma che capita spesso anche in settimana specie se legata al cinema) arriva in un contesto triste perché devo segnalare la scomparsa di Dave Ball,


ovvero il 50 per cento baffuto dei Soft Cell dove l'altra metà è rappresentata da Marc Almond. 
Dave aveva 66 anni e sicuramente con Marc il loro top lo hanno toccato con la cover di TAINTED LOVE, canzone degli anni 50 cantata in origine da Gloria Jones che i due avevano rivestito di synth e drum machine facendola sembrare un pezzo degli anni 80 a tutti gli effetti

e infatti quel vinile mi faceva riempire immediatamente la pista durante i miei anni 80 da dj.
Cosa che, quando parte questa canzone, succede anche adesso con le nuove generazioni di dj che lavorano sulle consolle alimentate però dagli MP3 (ma qualcuno della vecchia guardia che si ostina ancora a usare i vinili sui giradischi c'è ancora). 
Adesso qualcuno dirà che i suoni somigliano a quelli della cover fatta da Marilyn Manson, e infatti proprio quei suoni erano stati campionati negli anni 90 per realizzare quella versione goth (ma io continuo a preferire quella di Marc & Dave). 
Altra canzone sempre del passato, e che nel maxi singolo dei Soft Cell stava direttamente collegata alla precedente come in un lungo medley con gli stessi suoni ed effetti, era WHERE DID OUR LOVE GO? che invece arriva dal repertorio delle Supremes e viene resa molto scarna nella versione elettronica dei Soft Cell.

Goodbye Dave.

venerdì 24 ottobre 2025

KICK-ASS E IL MICROONDE

 Ci sono quei film che cambiano la vita e quelli che cambiano il cinema, e in questo caso Kick-Ass, quando è uscito nel 2010, ha decisamente cambiato il modo di vedere i supereroi come ce li aveva fino ad allora proposti la MARVEL e la DC.


A dire il vero non è stato soltanto questo film che ha riletto i super in quel periodo in effetti (e magari ne parlerò in un altro post), ma diciamo che Kick-Ass pareva un film della Marvel diretto da Quentin Tarantino o Robert Rodriguez tante erano le cose che vedevi sullo schermo e ti facevano dire "nooo, non ci credo!!!" molto tempo prima che in tv arrivassero THE BOYS e Gen-V (a proposito... vista la SECONDA STAGIONE?).
Tra le tante scene ultra splatter di Kick-Ass c'era quella del microonde usato come arma letale.

Beh un microonde certo non come quelli che ormai tutti abbiamo in casa, ma invece grande abbastanza da metterci dentro una vittima umana. 
La cosa che però non tutti sanno è che tale elettrodomestico vedeva la luce nel lontano 1955, e proprio domani compirà 70 anni. 
Il primo esemplare venne messo in commercio dalla ditta Tappen nell'Ohio, ma allora era grande come un forno tradizionale

e costava una cifra che, tradotta nella valuta di oggi, si aggirava intorno ai 10.000 euro perciò non esattamente alla portata di tutti, cioè la stessa cosa dei telefoni cellulari che appena vennero messi sul mercato erano GROSSI COME MATTONI (infatti erano chiamati "the brick") e pesavano uguale con un costo elevatissimo. 
Altra cosa curiosa era che inizialmente l'apparato a microonde era stato inventato come apparecchio per intercettare gli aerei nemici in guerra e una cosa simile (ma tutta fantasiosa) la si vede nel film AVVENTURA NEL TEMPO che fu l'ultima apparizione di Peter Cushing,  mentre adesso, opportunamente ridimensionato anche nel costo, quell' elettrodomestico ci dà una mano in cucina. 
Ah... comunque restando nel cinema, tale apparecchio ha dato l'ispirazione per venire usato come strumento di morte in altre pellicole e non solo in Kick-Ass di cui torno a parlare in coda perché Aaron Taylor Johnson,

il protagonista allora giovanissimo con l'ancora più giovane Chloe Grace Moretz e il veterano Nicolas Cage, pareva già candidato al ruolo di 007, ma in realtà non ci sono mai state vere conferme dei vari gossip, e poi perché è un film questo che mi ha spinto a leggere anche il fumetto da cui deriva con i relativi seguiti e spinoff, e che a tratti prende strade diverse, è vero, specie nella scena finale, ma sono entrambi due cose che nella tua vita devi poter dire "si, li conosco" perché, metti caso, sei ad un raduno di cosplayers e almeno non rischi di confondere Hit Girl con il Tenente Ellis della serie tv UFO.


E nel frattempo, mentre leggi il fumetto o guardi il film, ti scaldi un bel caffellatte nel microonde... 

giovedì 23 ottobre 2025

SPECCHIO SEGRETO: LA TV VINTAGE IN BIANCO E NERO

 Televisione vintage oggi di scena con Specchio Segreto, ovvero le candid camera ideate da Nanni Loy nel 1964 ispirandosi ad un programma americano.


Tra tutte le situazioni che vedevano ignari passanti ripresi da telecamere nascoste, la più famosa probabilmente è quella in cui lo stesso Nanni al bar inzuppa il suo cornetto nel cappuccino altrui suscitando diverse reazioni a seconda della "vittima".

Altre trovate invece erano anche abbastanza ardite come quella della ragazza messa in vendita al mercato e l'altra della moglie del negoziante legata e imbavagliata. 
Nel 1977 poi Loy realizzó un programma rievocativo in cui raccontava e mostrava i momenti migliori del programma. Anche Viaggio In Seconda Classe, sempre di Nanni Loy nei successivi anni 80, era girato con la stessa tecnica, ma sui treni quando avevano gli scompartimenti (ora non è più così) che erano di fatto dei piccoli salottini come quello in cui viaggiavano i Beatles in A Hard Day's Night,

e in cui spesso si conversava con sconosciuti durante il viaggio. 
Qui due set di ripresa allestiti negli scompartimenti adiacenti, filmavano tutto attraverso gli specchi finti che erano posizionati sopra ai sedili, ma il risultato era decisamente meno surreale di quello che si era visto in Specchio Segreto che, infatti, era stato anche sospettato di avere un po' di finzione dentro per rendere più divertenti le situazioni. 
Poi arriverà Mediaset con Scherzi A Parte a rovinare tutto con palesi sceneggiate organizzate pure male come quella volta che fecero credere ad un vip che la sua macchina cadeva da una gru che l'aveva imbragata per errore. 
Il fatto è che l'auto era una modesta Uno bianca della Fiat e, con tutto il rispetto per quel modello campione di vendite che ho posseduto pure io tra le tante che ho guidato, avevo dubitato fortemente da subito che quella persona famosa avesse una utilitaria del genere... 
Forse, come dicevo prima, la finzione c'era anche in Specchio Segreto, ma erano altri tempi ed eravamo tutti più ingenui. 

mercoledì 22 ottobre 2025

MUSICA TOSTA PER FILM TOSTI

 Dopo Ace Frehley dei Kiss, un'altro musicista di una rock band se ne va e si tratta di Sam Rivers (qui sotto con la felpa rossa), 48 anni bassista fondatore dei Limp Bizkit. 


Francamente non sono grande fan dei Limp Bizkit, ma li trovo legati al cinema grazie a due brani decisamente più easy rispetto alle loro produzioni standard, inclusi in due film che fanno parte della mia collezione personale: Mission Impossible 2, quello diretto da John Woo dove la missione più impossibile del film è la scena in cui Tom Cruise "pattina" sulle suole delle scarpe a fianco della moto lanciata in velocità per ripararsi dai proiettili del suo antagonista, e i Limp Bizkit appaiono nella soundtrack con TAKE A LOOK AROUND,


brano che riprende il tema di Lalo Schifrin. 
L'altro film è Gothika con Halle Berry che adoro e alla quale sono riuscito a perdonare anche il Catwoman diretto da Pitof. 
Qui la band appare con BEHIND BLUE EYES, cover di una malinconica canzone degli Who che in questa versione diventa ancora più bella e nel videoclip poi c'è anche Halle, quindi tutto di guadagnato.

Anche Fast & Furious nel suo primo episodio ti fa sentire ROLLIN che rispetto alle due canzoni sopra, rimane in quel loro standard rap/rock/nu-metal, per cui, seppure io ami il film (all'epoca la saga non era ancora partita per la tangente del "più impossibile di Mission Impossible"), amo un po' meno il brano, ma nelle scene coi motori in effetti devo dire che ci sta tutto.

Molto meno action la musica realizzata da Klaus Doldinger per LA STORIA INFINITA pur avendo tratti epici. 
Ma sto parlando del commento musicale che, se cliccate QUI, o sul video qui sotto,

riconoscerete subito e vi riporterà alla mente in un battibaleno Bastian, Falcor e Atreyu, e non della canzoncina cantata da Limahl poiché quella era stata solo un'aggiunta per i titoli di testa, difatti poi, per il resto della visione, Neverending Story non la senti più. 
Questo perché il film era soprattutto una produzione tedesca (come Klaus che infatti ha realizzato anche il tema della serie tv Il Commissario Koster) con in collaborazione anche gli Stati Uniti.

Purtroppo anche Klaus, sassofonista oltre che compositore, ci ha lasciati ad 89 anni. 
Infine un ultimo saluto all'attrice Martine Brochard

che con la musica da film action o fantastico non c'entra nulla nonostante nella sua carriera abbia anche cantato in alcune pellicole in cui ha recitato. 
Cinema dove ha lavorato molto, specie con registi italiani che l'hanno adottata dopo un breve esordio nella natia Francia diretta anche da Truffaut. 
Anche la tv italiana l'ha ospitata nei suoi varietà tra gli anni 80 e 90. 
Martine aveva 81 anni. 
Addio Martine, Klaus e Sam. 

martedì 21 ottobre 2025

NOI... CHE IL FUTURO DI MARTY E DOC L'ABBIAMO GIÀ VISSUTO

 Allora... facciamo un po' di conti perché circa quarant'anni fa nel secondo capitolo della trilogia, il 21 ottobre del 2015 vedeva arrivare Marty, Jennifer e Doc che andavano nel futuro per tirare fuori dai guai il proprio figlio.


Cosa questa che non sta in piedi, l'ho già detto, perché non c'è motivo di andare fino là per risolvere una cosa non ancora accaduta. 
Tuttavia se non ci fosse stata questa piccola forzatura non avremmo avuto una delle più belle trilogie della storia del cinema e pure non avremmo visto Lea Thompson con quel décolleté così importante (e soprattutto finto!!!).


Ma in effetti, essendoci noi passati davvero in quel futuro ipotetico per il film, ma reale per noi, abbiamo potuto verificare di persona giusto dieci anni fa che la Mattel quello skateboard volante, oggetto del desiderio chiamato volopattino nel doppiaggio italiano, non l'aveva mica inventato purtroppo.

Non dovremo però attendere molto per vedere le nostre città invase da altri "pattini", quelli mono (pattini) ed elettrici che, se usati da teste di minchia, cercano di sfuggire in tutti i modi alle regolamentazioni del traffico, mentre, se chi li usa per andare al lavoro lo fa con criterio, allora è un altro discorso che chiudo qui.


Fatto sta che il mito del primo film non si esaurisce mai e stasera alcune sale ripropongono Ritorno Al Futuro in 4k come evento speciale come GIÀ REALIZZATO nel 2023 e nel quale è gradito un outfit a tema, perciò, solo per noi italiani e spagnoli, jeans Levi's Strauss e mutande allegate (chi vuol intendere intenda) con piumino smanicato, mentre per le girls look alla Lorraine degli anni 50 che è sempre bello da vedere sulle gentili donzelle. 
E attenzione al Bontà Divina di Doc!!! 

lunedì 20 ottobre 2025

IL CASO KODAK DISC AL CINEMA

 Adesso tutti abbiamo nella tasca o in borsetta un cellulare ultrapiatto che ci permette di scattare fotografie in ogni momento e pure con una qualità più che decente. Negli anni ’80 invece, per fare delle foto serviva ancora la classica macchina fotografica piuttosto ingombrante anche se economica, mentre, se volevi la qualità massima, ti dovevi armare di grosse macchine professionali con teleobiettivo e quant'altro.


Fu così allora che la Kodak provó a rivoluzionare la fotografia lanciando il formato Disc, che voleva superare il vecchio e scomodo rullino, con un disco piatto da 15 fotogrammi, abbinato a una fotocamera piatta e tascabile facile da usare. 
Intanto già i compact disc facevano la loro comparsa in Giappone e questo poteva sembrare il futuro anche per la fotografia. 
Tuttavia c'erano alcuni cavilli poiché il sistema era compatibile solo con le macchine Kodak costruite appositamente, oppure di altre marche come la Minolta che aveva prodotto un modello compatibile, e le foto su ogni disco, come detto prima, erano solo 15. 
Inoltre i negativi erano molto più piccoli di quelli tradizionali con una conseguente perdita della qualità dell'immagine stampata e pure i laboratori avrebbero dovuto adeguarsi a tale formato, ma non tutti decisero di sostenere una simile spesa. 
Insomma tutto si rivelò un grosso flop per la Kodak 

e infatti, a mia memoria, ricordo di aver visto qualcosa di simile a tale apparecchio nei film solo nel 1992 in Mio Cugino Vincenzo con Marisa Tomei e Joe Pesci, e inoltre all'epoca il prodotto era già finito fuori produzione.

Per la precisione quella usata da Marisa dovrebbe essere una Le Clic rosa e nel film Joe Pesci è eccezionale, con forse il doppiaggio siciliano di Leo Gullotta anche fin troppo marcato per cui sarebbe meglio l'audio originale. 
Ralph Macchio invece è uno dei due ragazzi che finiscono in carcere accusati di omicidio anche se loro credono che sia per il furto di una scatoletta di tonno. 
Sono gli equivoci e i doppi sensi che infatti fanno la forza del film che è una legal comedy diretta da Jonathan Lynn che, oltre a fare il regista, vanta anche una laurea in giurisprudenza, per cui era sicuramente la persona più adatta e chi bazzica tra le pellicole di quarant'anni fa lo ricorderà anche per aver diretto Signori, Il Delitto È Servito. 
Se poi vi vengono in mente altre pellicole o serie tv dove si vede quella macchina fotografica magari ditemelo, grazie. 
Ecco... 
Tutto questo discorso per far entrare anche oggi il cinema nei miei post senza parlare solo ed esclusivamente di cinema, ma uff... che fatica!!! 

domenica 19 ottobre 2025

JAMES BOND DISARMATO!

 Anche questo ottobre 2025 è tornata disponibile gratuitamente su Prime Video in tutto il mondo la collezione dei film della saga di 007 in occasione del James Bond Day, e questo accade ormai dal 2022 dopo l’acquisizione del marchio di 007 da parte di Amazon e dopo che il colosso di Jeff Bezos ha preso in toto il controllo creativo della saga (facendo tremare un po' i fans di lunga data) e annunciando ufficialmente il 26esimo film dell'agente segreto diretto da Denis Villeneuve e scritto da Steven Knight.

La cosa strana però è che le locandine mostrate su Prime Video, seppure riprendano i font originali dell'epoca in cui erano usciti i film abbinati ad immagini correlate in genere prese da foto promozionali, mostrano paraculatamente uno 007 senza più le armi in pugno come invece eravamo sempre stati abituati a vedere fin dalla prima scena in cui l'agente puntava e sparava contro la macchina da presa (tranne che nel primissimo episodio).


Questo cambiamento probabilmente è stato deciso per non istigare alla violenza e all'uso delle armi, ma al tempo stesso questa immagine "ripulita" però ha già fatto discutere molto in rete e spero anche che non siano stati modificati anche i contenuti dei film come invece la Disney aveva fatto in alcune sue pellicole come SPLASH - UNA SIRENA A MANHATTAN

Guarda Jeff che potrei anche fare una maratona di tutti e 25 i film per verificare fotogramma per fotogramma... Ti avverto... 

sabato 18 ottobre 2025

QUEL CHE RESTA DELLA MELODIA

 Dopo le elucubrazioni sulla melodia e l'armonia esposte da Francesco Gabbani ad X-Factor (francamente un po' rompiballe e Jake La Furia lo ha fatto notare giusto un po'), oggi metto sul piatto PIAZZA SAN MARCO, il nuovo singolo di Annalisa e Marco Mengoni


che, devo dirlo, mi piace davvero tanto e secondo me sono loro le due più belle voci attuali della musica italiana. 
Poi è vero che può capitare che, nella carriera, non sempre la canzone che i due propongono valorizzi al meglio l'artista (è successo ad entrambi). 
Canzone questa invece ultra romantica che, anche se da come è stata spiegata non c'entra perché parla di un venerdì, a me ha ricordato due a Venezia dopo quel famigerato CONCERTO dei Pink Floyd del 1989 che invece si era tenuto di sabato.
Anche il nuovo singolo di Taylor Swift,THE FATE OF OPHELIA,

mi piace molto forse perché inizia che pare sputata Lana Del Rey e poi si apre nel ritornello ricordando Paparazzi di Lady Gaga, quindi in entrambi i momenti la melodia c'è eccome. 
Ma no, tirando in ballo le altre due cantanti non sto parlando di plagio, bensì di ispirazione, magari anche ravvicinata, certo, ma non credo che si possa parlare di plagio. 
Cambiando artista, ma restando nella musica con la melodia cantata e suonata secondo il vecchio stile, magari farà strano parlare adesso di un disco uscito diversi mesi addietro, ma, bisogna dirlo, questo è stato l'anno (non ancora terminato) di Lucio Corsi,

compresa l'estate nella quale ha portato in giro le sue canzoni anche in quelle trasmissioni in tv che sostituiscono il Festivalbar (tra l'altro uno dei pochi che si è esibito assolutamente live in tali contesti) e canzoni che, prima del Festival, nessuno conosceva nonostante il ragazzo faccia dischi da più di dieci anni.
Sull'album che contiene la hit sanremese io mi sono trovato un po' diviso come opinione, nel senso che al primo ascolto le canzoni paiono quasi tutte uguali (tranne VOLEVO ESSERE UN DURO)

e a tratti Lucio mi ricorda Ivan Graziani senza però quel falsetto caratteristico del cantautore di Lugano Addio. 
Da questo si sente che per creare la canzone del Festival c'era stato un lavoro molto più approfondito per assemblare i vari cambi che ci sono all'interno del pezzo che partendo da piano e voce diventa poi ballata rock a due chitarre, mentre sulle altre tutto scorre uguale dall'inizio alla fine del brano, e questo mi fa supporre che la cifra stilistica di Lucio sia più vicina a questa seconda soluzione. 
Il che non è un male, anzi di solito si chiama coerenza. 
Ma certo, ci voleva il guizzo, il lampo di genio per farsi notare ed emegere in questo mare di "immondizie musicali" (cit.). 
Missione compiuta, ma adesso restare a galla sarà ancora più dura. 

venerdì 17 ottobre 2025

ANCORA CINEMA E ARTE GRAFICA E ANCHE MUSICA

 Quello che avevo definito poco tempo fa come "cinema dipinto", dopo i suoi grandi rappresentanti italiani ha perduto anche uno dei nomi internazionali che hanno contribuito a rendere mitiche le saghe di Indiana Jones e di Ritorno Al Futuro.


Sto parlando di Drew Struzan che è mancato a 78 anni perché erano suoi infatti i poster originali disegnati che accompagnavano quei film, insieme a molti altri, come I Goonies, le riedizioni del 1997 della saga di Star Wars e i successivi film, La Cosa, ma non per l’edizione italiana, Hook e tanti ancora.

Per cui, come nel caso dei suoi colleghi italiani ENZO SCIOTTI e RENATO CASARO, ecco una galleria delle opere realizzate da Struzan, qui sopra autoritrattosi, e che, guarda caso, sono tutti relative a film che tengo stretti nel cuore.





È con grande dispiacere poi che ho appreso della morte di Ace Frehley, 74 anni, chitarrista co-fondatore dei mitici Kiss che spesso capitano su queste pagine web.

Ace (The Spaceman) aveva lasciato la band all'inizio degli anni 80 senza essere certo il più grande chitarrista del mondo, ma sicuramente aveva creato con i compagni il sound e l'immagine della band. 
Altro nome della musica mancato di recente è quello di D'ANGELO, cantante soul probabilmente poco conosciuto in Italia (sicuramente i Kiss hanno avuto più popolarità, per dire), ma invece con un grande seguito negli stati uniti.

Il suo vero nome era Michael Eugene Archer e aveva solo 51 anni.
Goodbye Ace, Drew and D'Angelo.

giovedì 16 ottobre 2025

SIAMO STATI TUTTI ECOLOGISTI, MA RESTIAMO UMILI

 È vero, adesso si fa di tutto per mostrarci ecologici e attenti all'ambiente , tanto per cominciare propagandando le auto elettriche, ma nel frattempo, come già TEMPO FA ne era stata ventilata l'ipotesi, si sta chiedendo una proroga a quella data definitiva del 2035 entro la quale non sarebbero più prodotte le auto tradizionali a combustione.


Questo perché il boom delle auto elettriche in realtà non c'è stato e quindi le case produttrici si ritrovano a fare dei conti non proprio positivi. 
Eppure anche molto tempo fa con le auto così maledettamente inquinanti che manco usavano la benzina verde, si pensava lo stesso all'ambiente, ma in altri modi. 
Tipo che all'epoca si restituivano  le bottiglie di vetro al negozio con il cosiddetto "vuoto a rendere". 
Il negozio le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate nuovamente: le bottiglie erano riciclate. 
La carta e i sacchetti di carta si usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere il fuoco. 
Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli animali, perlomeno chi li possedeva.
Si salivano quasi sempre le scale a piedi: non avevamo certo le scale mobili dei centri commerciali in casa e c’erano solo pochi ascensori, e infatti, guarda caso, non c'era dove abitavo io in tenera età. 
Non si usava l’auto ogni volta che bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all'angolo, che camminare poi fa pure bene e lo ribadisco sempre. 
Non si conoscevano i pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati. 
Facevamo asciugare i vestiti fuori su una corda e personalmente lo faccio tuttora ascoltando musica in cuffia. 
Avevamo una sveglia che, facendo cric cric, caricavamo la sera e al mattino ti faceva saltare sul letto. 
In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva degli aggeggi elettrici specializzati per cucinare senza sforzi e che però mangiano tutti i kw che Enel o chi per esso produce. 
Quando si imballavano degli elementi fragili da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o dell’ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di plastica. 
Se avevamo dei terreni non avevamo i tosaerba a benzina e nemmeno tutti avevamo i trattori: si usava l'olio di gomito per falciare il prato. 
Lavoravamo fisicamente, non avevamo bisogno di andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con l'elettricità, e se fai tutto quanto riportato sopra, della palestra non ne hai bisogno. 
Bevevamo l'acqua alla fontana quando avevamo sete. 
Non avevamo tazze o bottiglie di plastica da gettare. 
Si riempivano le penne d'inchiostro invece di comprare una nuova penna ogni volta o, al limite, si usavano le cartucce per le penne stilo. 
Rimpiazzavamo le lame di rasoio invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi. 
Le persone prendevano il bus o il treno e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24 parcheggiando in seconda fila (o anche terza) congestionando il traffico. 
I bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da un anno all'altro, le matite, le gomme, i temperamatite e gli altri accessori duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni nuovi  gettati a fine giugno, così come matite e gomme con uno slogan diverso ad ogni occasione. 
C’era in genere solo una presa di corrente per stanza e non una serie di multiprese per alimentare tutta la valanga di accessori elettrici indispensabili ormai per tutti anche per vedere film, serie tv e ascoltare musica. 
Insomma, erano altri metodi per risparmiare e rispettare l'ambiente e francamente non sono del tutto sicuro che adesso sia meglio di prima...

mercoledì 15 ottobre 2025

GEN-V STAGIONE 2: QUANDO GLI EVENTI REALI FANNO LA SCENEGGIATURA

 Su Prime Video è tornato il secondo fiore all'occhiello della piattaforma di Amazon dopo THE BOYS, ovvero lo spinoff GEN-V, che a tratti supera anche l'originale.


La particolarità della seconda stagione è che è tutta basata su una sceneggiatura creata per giustificare l'assenza di Andre Anderson interpretato da Chance Perdomo purtroppo morto a soli 28 anni in un incidente in moto. 
Nel primo episodio della nuova stagione infatti un personaggio fa uno spiegone di dieci minuti (come i vocali che manda Tommaso Paradiso per dirti com'è felice) per raccontare cos'è successo mentre cercavano di fuggire e Andre avrebbe usato i suoi poteri (non sto spoilerando), ma con troppa forza provocandosi un danno letale.

E da lì in ogni episodio ci sono continui riferimenti al personaggio che non c'è più, tanto che ti pare di averlo comunque in questa stagione che non risparmia nuovi arrivi, sorprese, colpi di scena e anche improvvisi switch tra i personaggi. 
Ma su questo non dico nulla.
A voi la visione, che ne vale la pena davvero. 

martedì 14 ottobre 2025

ADDIO AD "ANNIE" E A "LEONARDO DA VINCI"

 Da queste pagine web arriva oggi un doveroso ultimo saluto a Diane Keaton: aveva 79 anni.


Tra le tantissime cose memorabili che aveva fatto in carriera c'è il ruolo di Kay Adams, la moglie di Michael Corleone ne Il Padrino, e molti film diretti da Woody Allen
 suo compagno per lungo tempo, tra cui Io E Annie, per cui vinse l'Oscar (tra l'altro Annie era il suo soprannome da piccola e nel film il suo personaggio aveva il suo vero cognome Hall), e Manhattan.

Sono poi sono da ricordare In Cerca Di Mr. Goodbar, film che ha lanciato Richard Gere, Reds
 con Warren Beatty e Jack Nicholson e diverse commedie come Il Club Delle Prime Mogli, perché essere un'attrice eclettica era proprio una caratteristica di Diane che le permetteva di rendere bene in qualsiasi genere. 
L'addio di oggi va anche a Paolo Bonacelli,

ovvero il Leonardo Da Vinci che Benigni e Troisi incontravano nel passato in Non Ci Resta Che Piangere e al quale provavano a far capire come si gioca a carte, ma con scarsi risultati. 
Paolo è stato anche diretto da Pasolini in quel controverso Salò O Le 120 Giornate Di Sodoma,

film che definire pieno di perversioni non rende l'idea, specie se rapportato al 1975, l'anno in cui uscì al cinema poiché adesso con certe serie tv ti capita spesso di vedere anche di peggio. 
Bonacelli, deceduto la scorsa settimana, aveva 88 anni.
Anche la moda italiana ha un lutto con la scomparsa a 67 anni di Cesare Paciotti, lo stilista del celebre marchio di calzature.

Addio Diane e Paolo. 

lunedì 13 ottobre 2025

BUON ANNIVERSARIO APOLLO 13

 Trent'anni esatti orsono, il 13 ottobre del 1995, usciva nelle sale italiane Apollo 13, il film di Ron Howard con Tom Hanks sull'avventura spaziale americana che pareva la sceneggiatura di un film e invece era la pura realtà.


Intanto negli states era già uscito il 22 giugno dello stesso anno ed è tornato adesso dal 19 settembre in versione IMAX per l'anniversario, quindi non è il caso di ripetermi dato che del film ne avevo parlato tempo fa PROPRIO QUI
Anzi più volte mi è capitato di citare sempre questo film o la vicenda reale, quella del famoso "problema", in diverse occasioni, per esempio anche in occasione della scomparsa di Jim Lovell, uno dei tre componenti dell'equipaggio che nel film aveva il volto di Tom Hanks. 
Quello che posso davvero aggiungere oggi è che esiste un documentario in due parti dal titolo 13 Factors That Saved Apollo 13,

che spiega molte cose a riguardo, anche le inesattezze del film che comunque non hanno inficiato il risultato finale. 
Sarebbe su Prime Video, ma non è disponibile nel nostro paese, mannaggia. 
Dovrebbe invece esserci su Netflix sottotitolato. 
Potrebbe comunque questo post essere un consiglio per una ennesima visione se in tv non c'è di meglio stasera. 
P.s.
Anche ARANCIA MECCANICA di Kubrick, regista che quando si parla di missioni spaziali capita sempre nel discorso, torna da oggi in sala per tre giorni. 

domenica 12 ottobre 2025

SOGNI E BISOGNI... CON FRANCESCA MICHIELIN DENTRO

 Ho fatto un altro strano sogno, uno di quelli a tema musicale che mi hanno già visto interagire IN PASSATO con quel che resta dei Queen e con UN FILM sugli Emerson, Lake & Palmer, nonché con tutt'altro mondo, cioè quello della DC comics incontrando il JOKER E LA SUA GHENGA.


Stavolta invece ho incontrato Francesca Michielin che dovevo accompagnare in un certo posto che non ricordo assolutamente che posto fosse, ma so solo che mi toccava farle attraversare a piedi mezza città (anche lì non so quale fosse) e l'unico ricordo preciso è che lei indossava degli stivali rossi con un abitino più o meno così come nella foto qui sotto.

Poi il motivo per cui ci fosse lei nel sogno probabilmente era legato alla querelle che di recente si è scatenata contro BEATRICE VENEZI, la direttrice (o direttore) d'orchestra scelta per il teatro La Fenice e contestata, con poi l'uscita dei tanti post ironici che vedevano al suo posto, appunto, Francesca suscitando un mare di polemiche su veri meriti e raccomandazioni. Tutto questo però nel sogno non c'era... almeno credo, poiché, come ho detto prima, il ricordo mi è rimasto un po' confuso, ma mi andava lo stesso di scriverlo qui, in questo blog-diario, dato che tutto sommato la musica c'entra anche oggi e le canzoni di Francesca mi piacciono pure. 

THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW IN 4K: 100 MINUTI DI PIACERE ASSOLUTO!

 Del suo nuovo restauro in 4K (versione originale inglese sottotitolata in italiano) ne ho già parlato a tratti in altri  POST relativi al ...