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martedì 6 maggio 2025

QUEL MOVIMENTO CHE MI PIACE TANTO: UN PARTICOLARE TRAMPOLINO DI LANCIO

 Gli anni 70 sono stati, per il cinema italiano, un calderone che sfornava a getto continuo pellicole commedia dal sapore erotico che il più delle volte subivano il divieto ai minori di anni 18 e il cui filone si ispirava spesso al Decameron di Pasolini del quale ne uscirono diversi cloni, oppure si andava sulla classica vicenda di corna e intrallazzi.


Del mucchio fa parte anche Quel Movimento Che Mi Piace Tanto, con Carlo Giuffrè, Martine Brochard, Enzo Cannavale e Renzo Montagnani (di casa in film come questo). 
E film questo che, prima dell'uscita nelle sale nel 1976, fu sottoposto ad una severa censura che ne tagliò via ben 63 metri di pellicola per un totale di sei sequenze giudicate troppo esplicite.

Sequenze che poi, casomai potesse interessare per un valore puramente "artistico", saranno ripristinate integralmente nell'edizione home video. 
Il film non è certo un capolavoro e, per dirla tutta, a mio parere nemmeno quelli di Pasolini lo erano, però chissà perché la critica li pesava in maniera differente...
Ed ora mettetemi pure in croce in sala mensa per questa mia affermazione. 

Ma un vero pregio possiamo trovarlo in questo film poiché segna la prima volta di Carlo Verdone come comparsa e anche come assistente alla regia, stavolta accreditato come si deve dopo una precedente pellicola dove il suo nome non compariva. 
Pellicola che capita oggi qui anche per via della scomparsa dell'attrice Francesca Benedetti

che Wikipedia (giuro!) ha scelto di mostrare in questa scena del film dove appariva brevemente anche lei con Carlo Giuffrè, e che, dopo un esordio in questo tipo di produzioni che allora era quasi obbligatorio per tutte le nuove leve del gentil sesso, si dedicherà invece al teatro quasi fino alla sua scomparsa arrivando ad 89 anni, ma già malata da tempo.

Addio Francesca. 

giovedì 20 marzo 2025

ADDIO NADIA

 Notizia fresca di ieri è quella della morte di Nadia Cassini, 76 anni e da tempo malata.


L'attrice americana di nascita essendo nata a Woodstock, ma che ha preso poi il cognome del marito italo-russo-statunitense fratello del noto Oleg Cassini della moda, è nota soprattutto (è inutile girarci intorno gente) per una ventina di film commedia soft-erotici con i soliti Lino Banfi, Alvaro Vitali & Co., cose tipo La Dottoressa Ci Sta Col Colonnello, dove metteva in mostra i suoi punti forti, in particolare il suo notevole lato B, 

e ripeto che è inutile girarci intorno dato che da questa "gavetta" dove ci si mette in mostra senza veli ci sono passate anche Ornella Muti ed Eleonora Giorgi, anche se effettivamente in film meno beceri. 
Dopodiché Nadia aveva tentato la carriera di soubrette ed era approdata negli anni 80 ai varietà televisivi prima sulla Rai in Quantinque Io con Enrico Montesano, e poi sulle reti Mediaset, luogo dove comunque le curve erano sempre molto apprezzate e mi riferisco a programmi come il Drive-In, ma anche Premiatissima. 
Dopo gli anni 80 era sparita dalle scene anche a causa di un'operazione di chirurgia plastica andata male. 
Nadia era già stata presente su queste pagine web in occasione di quel cult fanta-trash che è SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE

mentre il suo esordio al cinema come protagonista, dopo piccole apparizioni secondarie, fu nel 1970 con Il Dio Serpente, film di sfondo erotico che ebbe un grande successo all'epoca e che aveva come colonna sonora quel bellissimo DJAMBALLÀ firmato da Augusto Martelli.

Brano che in realtà venne rivendicato anche da Dario Baldan Bembo che, pur essendone il vero autore ed esecutore, dato che in sala aveva suonato il flauto e l'Hammond, non era ancora iscritto alla SIAE perciò non poteva accreditarselo, ma questa è un'altra storia e sto divagando come al solito. 
Addio Nadia. 

martedì 11 marzo 2025

LA MAGGIORE ETÀ AL CINEMA

 Nel marzo del 1975, e per essere precisi era il giorno 6, nel nostro Paese la maggiore età veniva abbassata da 21 a 18 anni, con quindi anche l'aggiunta di maggiori responsabilità (ma senza i classici grandi poteri di Spiderman) per i ragazzi che raggiungevano tale traguardo.


Limitazione quella dell'età per noi, già allora pseudocinefili, che in quegli anni, con quelle famose striscette di carta nella foto, divideva i film tra vietati ai minori di 14 e 18 anni, a seconda che si trattasse di commedie sexy all'italiana nel primo caso, oppure pellicole violente/horror nel secondo come poteva essere ARANCIA MECCANICA o L'ESORCISTA, oppure anche perle dell'erotismo esplicito come EMMANUELLE E HISTOIRE D'O

(vedi la striscetta come copriva bene nei punti giusti?), ma ben lontani dall'essere porno schietto. 
Allo stato attuale delle cose invece la tolleranza si è abbassata molto dato che THE SUBSTANCE, candidato deluso agli Oscar che ha racimolato solo una misera statuetta per il makeup e hairstyle, risulta vietato solo ai minori di 14 anni, ma, se lo avete visto, sapete bene che contiene un tale tasso di violenza e scene di nudo che se fosse uscito negli anni 70 difficilmente avrebbe superato il divieto ai minori di 18 anni e anche PROFONDO ROSSO che ha appena compiuto 50 anni adesso ha tale divieto, ma quando era uscito non potevi vederlo se non ne avevi 18 di anni. 
Quindi la censura è evidentemente diventata più clemente nel corso degli anni, infatti negli anni 40 perfino un bacio troppo appassionato sullo schermo poteva creare dei seri problemi. 
C'è stata poi la diversa censura televisiva che sforbiciava malamente certi film come LA COSA di Carpenter, Nightmare di Craven e il succitato L'Esorcista per mandarli in onda lo stesso e il risultato era un vero scempio tanto che alcuni vedendo quei film solo in tv hanno pensato che in fondo non erano così spaventosi come si raccontava e, se non ricordo male, fra questi c'è anche qualcuno dei miei lettori soliti. 
Per questo motivo molti registi hanno giustamente diffidato le emittenti dal mandare in onda i loro film a meno che non fossero in edizione integrale con tutto il corredo di tette, sangue e morti ammazzati male. 
Cioè anche Le Iene di Tarantino nella famosa scena dell'orecchio aveva subito una censura di Italia 1 mandandone (pensa te) solo l'audio su un fermo immagine grigio. 
Ma adesso con le piattaforme tutto è cambiato e anche il bimbo che fino a ieri ha visto i Teletubbies può guardarsi Squid Game senza problemi se non è inserito il parental control. 
Tanto prima o poi sarà maggiorenne pure lui... 

domenica 11 settembre 2022

ADDIO AL REGISTA DI EMMANUELLE E HISTOIRE D'O

 In questi giorni passati, ad 82 anni è mancato a Londra Just Jaeckin, regista francese famoso soprattutto per due film ad alto tasso erotico divenuti dei cult, cioè Emmanuelle e HISTOIRE D'O,

ma non stiamo parlando di cose come quelle che vedevano in scena Renzo Montagnani correre dietro ad Edwige Fenech, bensì davvero di tutt'altro, dato che nei suoi film c'era una cura particolare delle luci e delle inquadrature. 
Non per niente Just era anche uno stimato fotografo e sapeva fare la differenza.

I suoi due film di cui si parla oggi sono già stati trattati su questo blog con un POST DEDICATO in cui ho raccontato pure delle mie peripezie per poter vedere in tv il secondo dei due (il primo lo recupererò più avanti negli anni 90 in VHS). 
Come spesso accade, i seguiti di entrambi i film non saranno più diretti da lui e la differenza sarà notevolmente verso il livello più basso, per non dire infimo. 
La notizia del suo decesso è stata diffusa solo da un paio di giorni, forse perché è accaduto a Londra e sappiamo bene come l'attenzione in questi giorni sia stata rivolta verso un'altro ADDIO dalla rilevanza mediatica un filino più alta. 
Adieu Just. 

giovedì 17 marzo 2022

HISTOIRE D'O: L'EROTISMO CON GIOCHI PARTICOLARI

 Giochi, quelli nel titolo del post, particolari come i ricordi particolari che ho su questo film con Corinne Clery (futura Bondgirl) e UDO KIER, che usciva nelle sale italiane nel 1976 con, chiaramente, il divieto ai minori di 18 anni, e le cui locandine già abilmente modificate coprendo graficamente i seni, venivano esposte comunque ulteriormente censurate (che non si sa mai) piazzando la striscia con la scritta riportante il divieto proprio in quel punto lì, e, prima di vederlo sto film, ricordavo anche foto poco esplicative mostrate su quelle che vengono definite "fotobuste" (se siete appassionati di cinema vintage sapete cosa sono), con immagini tipo dei pavimenti a scacchi di palazzi antichi e costumi che parevano medievali.

Ma attenzione: non si trattava di porno da cinema a luci rosse, assolutamente no; era quel filone erotico raffinato che film come Emmanuelle, dello stesso regista Just Jaeckin, avevano già portato nelle sale ufficiali nei primi anni 70. 
Ricordo anche che conoscevo già la colonna sonora di Pierre Bachelet che era trasmessa alla radio nella VERSIONE DEI LOVELETS e, dato che mi piaceva un sacco, da lì l'avevo registrata con il Philips K7, 

se ricordo bene durante i Dischi Caldi di Giancarlo Guardabassi, con quel suo microfono in dotazione che non dovevi assolutamente toccare sennò rimanevano rumori orribili nella registrazione. 
Poi, nemmeno tanti anni dopo, un bel giorno sul settimanale che riportava i programmi tv leggo che Histoire D'O sarebbe andato in onda a notte tarda su una tv locale (urca!), così approfittando del sonno profondo della mia famiglia quella fatidica notte mi sono approcciato alla visione sull'unica tv che avevamo (adesso non sarebbe certo così dato che siamo pieni di "black mirrors" in ogni casa), ma mi andava bene anche se lo vedevo in bianco e nero e col volume bassissimo per non farmi beccare, perché non volevo far la figura di Faletti che cerca le donne nude o di Paolo Villaggio sorpreso abbracciato alla tv.

Ed è allora durante la visione che ti scopro che di storia medievale non c'era nulla, ma solo certi costumi e accessori che un po' si riferivano a quei tempi andati, e per contro c'erano tante altre cose che lì per lì, data la mia giovane età, non mi erano del tutto chiare, tipo se una tizia sta con tizio (l'Amante),

perché tizio la manda in quel posto lì dove le mettono le catene e poi perché tizio la cede a caio (Sir Stephen), che poi c'è anche sempronio (Pierre e non solo lui) che sarebbe interessato? 
Insomma sulle pratiche sadomaso di dominazione e sottomissione non sapevo ancora nulla per cui questo è stato il mio primo approccio abbastanza confuso con tale argomento, confuso forse anche per il modo clandestino in cui lo avevo visto. 
Allora sai cosa ho fatto? 
Mi sono comprato il libro da cui il film è tratto, un romanzo di Pauline Reage, e lì ho trovato che le cose erano un po' più approfondite con anche un finale diverso rispetto al film. 
Nel pieno degli anni 80 poi il film sarà pubblicato in VHS e nei 90 arriverà anche il dvd grazie ai quali potrò godere anche del colore e della versione integrale. 
Adesso lo so che qualcuno potrà pensare male (pervertito!), visto l'argomento, però secondo me il film è molto bello e realizzato con garbo anche se mette in scena cose che possono apparire disturbanti forse ancora di più di certi film di Pasolini. 
Anzi, la fotografia patinata e l'atmosfera generale lo rendono migliore persino di prodotti più recenti tanto osannati, ma che dopo averli visti dici "evabbe", come le mirabolanti avventure di Christian Grey, per dire. 
Da evitare come la peste invece il secondo capitolo dal titolo Histoire D'O Ritorno A Roissy del 1984 che non presenta nessuno degli interpreti originali ed è solo in parte ispirato al secondo romanzo della Reage, sconfinando subito sul porno di bassa lega, ma per dovere di cronaca e per curiosità ho sopportato (ma veramente sopportato) di vedere anche quello e non lo farò mai più. 
Ispirato sempre allo stesso secondo capitolo so che esiste anche il franco-nipponico Les Fruits De La Passion, del 1981 con Klaus Kinsky, che si racconta sia leggermente più vicino al romanzo, forse perché oltre ad O torna, come nel libro, anche la figura di Sir Stephen, assente nell'altro sequel, cioè colui dal quale lei dipende, ma, non avendolo mai visto, non posso esprimere un parere a riguardo. 
Ma già il fatto che Corinne non sia nel cast non depone a suo favore. 

PER VIVERE INSIEME FELICI E CONTENTI, COME NELLE FAVOLE

 Chi non conosce  HAPPY TOGETHER dei The Turtles, magari nella versione italiana dal titolo  PER VIVERE INSIEME cantata dai Quelli, ma an...