mercoledì 9 luglio 2025

I VAMPIRI (MA DI DRACULA NEANCHE L'OMBRA...)

 I Vampiri è un film italiano in bianco e nero del 1957 diretto da Riccardo Freda che in futuro userà anche lo pseudonimo di Robert Hampton per pellicole come L'ORRIBILE SEGRETO DEL DR. HICHCOCK.


I Vampiri lo si trova su Prime Video a noleggio oppure, se cercate bene sul Tubo, c'è una versione colorizzata dove ogni tanto tale colore sfarfalla un po', ma tutto sommato il risultato finale non è male perché l'immagine è anche più luminosa dell'originale. 
Film di scarso successo in Italia, mentre all'estero in particolare in Francia è diventato un mezzo cult, forse anche perché l'ambientazione è proprio parigina.

Nonostante il titolo i classici vampiri con canini e mantello non ci sono e manco i pipistrelli, ma si parla invece di gente che per restare giovane utilizza il sangue di giovani vittime quindi possiamo pensare che il riferimento vampiresco sia proprio quello. 
Inoltre incredibilmente non si vede colare nemmeno una goccia di sangue. 
La vicenda quindi più che horror è quasi un giallo con un giornalista che cerca la verità dietro alla sparizione di molte giovani donne. 
Bellissime sono le scenografie gotiche messe a disposizione dalla Titanus nei suoi teatri di posa e il film gode anche di un doppiaggio meraviglioso con voci date agli attori da gente come Emilio Cigoli e Pino Locchi.

Ma il vero punto di forza nel film, quello che fa la differenza e vale la pena di essere visto, ce lo ha messo Mario Bava, allora direttore della fotografia, ed è quell'effetto speciale dell'invecchiamento in scena su Gianna Maria Canale senza stacchi ottenuto grazie al bianco e nero del film e un trucco blu puffo sul viso dell'attrice con tracciate in rosso invece le rughe che simuleranno l'invecchiamento. 
Grazie alla miscelazione di altrettante luci colorate in blu e rosso, tali rughe rimangono nascoste alla visione finché non si cambia il colore della lampada. Ora so che a spiegarlo così a parole non è molto efficace quindi meglio vederlo nelle due scene del film, oppure spiegato proprio da Mario in questo VIDEO,


ed effetto che utilizzerà poi anche in La Maschera Del Demonio. 
Dopo la prima parte della mutazione che è a vista, comunque lo stacco poi c'è e la camera torna successivamente sull'attrice opportunamente truccata, mentre adesso tali risultati si ottengono molto rapidamente con il digitale come nel film UNA FAMIGLIA MOSTRUOSA, dove la giovane protagonista viene invecchiata per alcuni secondi,

ma tuttavia con il digitale ti accorgi che c'è sempre qualcosa di fasullo. 
Se poi pensi inoltre che era il lontano 1957, tanto di cappello eh? 

martedì 8 luglio 2025

ARRIVANO GLI SPARKS!

 Attenzione, o nostalgici del synthpop e del glam, poiché oggi 8 luglio al Teatro Degli Arcimboldi di Milano, patria del televisivo Zelig, arrivano per la prima volta in concerto in Italia i fratelli Ron e Russell Mael, ovvero gli statunitensi Sparks,


ben noti alla fine degli anni 70, oltre che per le canzoni, per quel look che ce li mostrava diametralmente opposti. 
Quelle loro canzoni invece hanno di loro caratteristiche molto originali, ma spesso anche dance

dato che hanno collaborato anche con il mago Giorgio Moroder per l'album N°1 I Heaven dove il singolo era BEAT THE CLOCK, e anche il successivo trainato invece da WHEN I'M WITH YOU,

senza dimenticare i brani che a tratti mostravano pure venature OPERISTICHE come il modo di cantare di Russell evoca (ispirazione, questa in particolare, dichiaratamente per Contessa di Ruggeri).

Anche adesso sono rimasti così diversi, ma un po' meno perché gli anni sono passati anche per loro e Ron oltre al baffetto da Charlot (per non dire altre somiglianze) porta gli occhiali, mentre Russell ha da tempo adottato un hairstyle meno voluminoso e ricorda un po' il nostro Renato Zero. 
Se aveste qualche ulteriore curiosità sugli Sparks (ed è sacrosanto averla) esiste un documentario su di loro diretto da Edgar Wright, che già solo per il fatto che sia sua la regia gli dà dei punti a favore, dal titolo The Sparks Brothers. 
Ah, si... quel Beat The Clock lo possiedo anch'io in versione maxi singolo dalla dinamica pazzesca. 

lunedì 7 luglio 2025

IL TRAGICO DESTINO DEL DOTTOR DESTINO

 Proseguono gli addii famosi nel cinema e anche nelle serie tv aprendo questa nuova settimana dato che è morto Julian McMahon, attore australiano ben noto anche in Italia per Streghe e Nip/Tuck.


Julian aveva anche interpretato il Dottor Destino (non esattamente memorabile), ovvero Victor Von Doom, nel primo film di Tim Story su I Fantastici 4, dove perlomeno i personaggi somigliavano a quelli dei fumetti (ok, Ben Grimm mutato ne La Cosa forse non era esattamente un colosso) mentre in quello più recente quel Reed Richards con i baffi e la faccia di Pedro Pascal non piace granché.

Film che comunque guarderò non appena mi sarà possibile poiché Sue Storm mi va benissimo così con le fattezze di Vanessa Kirby (ed ho comunque sempre supportato anche Jessica Alba).

Con un plauso anche ai costumi che riprendono quelli della prima serie a fumetti come in quel film perduto (nel senso di girato, ma mai distribuito in sala per una serie di beghe di cui avevo parlato e riparlato QUI) del 1994 prodotto da Roger Corman del quale si trovano solo poche edizioni home video di bassa qualità,

perciò l'unico problema stavolta sembrano questi baffetti da Zorro, ma saprò dire di più dopo la visione. 
Tornando a Julian, l'attore aveva 56 anni ed era malato di cancro. 
Goodbye Julian. 

domenica 6 luglio 2025

SCIARE, OH HOO... SALTARE, OH OH OH HOOO

 In questi giorni passati ha compiuto un secolo lo sci nautico


(il gattino non c'entra poi molto, ma mi faceva sorridere), ma la data precisa non è poi così precisa poiché il signor Ralph Wilford Samuelson aveva cominciato all'inizio del 1920 a fare dei test partendo dalla sua idea che, se si può sciare sulla neve, lo si può fare anche sull'acqua. 
Idea all'inizio confutata da una serie di insuccessi poiché il nostro amico pretendeva di sciare sull'acqua usando un paio di normali sci da neve e quindi si può immaginare il risultato essendo troppo stretti per poter stare sull'acqua.

Le cose andarono meglio quando Ralph, con quel nome da Supermaxieroe, si fece costruire degli sci appositi, ben più larghi con i quali cominciò ad avere dei risultati culminati infine in quella sciata del 2 luglio del 1925 durata poche decine di secondi, ma alla velocità di 130 kmh trainato da un idrivolante. 
Dovranno comunque passare ancora tre anni prima che questo potesse essere considerato un vero e proprio sport. 
Da allora in poi tale disciplina sportiva è apparsa più volte anche nel cinema in scene dove si mostrano vacanze da ricchi o perlomeno benestanti (oggi magari tale connotazione non è poi così accentuata), e un po' tutti la ricordiamo anche nella bellissima sigla di ATTENTI A QUEI DUE (la trovate nel post del link) dove Danny & Brett sono appunto impegnati a sciare sull'acqua, ma stranamente, quando la Rai mandò in onda il primo blocco di episodi, quella scena non la si vide mai, così pensavamo che fosse stata fatta apposta per la sigla, e invece non era per niente così. 


La spiegazione al "mistero" la troveremo più avanti al cinema in Qui Montecarlo... Attenti A Quei Due, film di montaggio del 1974 (come quelli di cui ho già parlato fatti per U.F.O.) che avevo anche trovato in VHS in un cestone degli autogrill, e che era stato ottenuto unendo insieme, grazie anche a piccole trovate di collegamento nei dialoghi italiani, due episodi ancora inediti in tv (che vedremo poi nel secondo blocco sulla Rai) e ambientato appunto nella città monegasca dove i due, essendo miliardari, se la spassavano facendo sci nautico e finendo, come al solito, coinvolti in un qualcosa di losco. L'episodio in questione era Una Ragazza Che Sapeva Troppo che, come dicevo, arriverà tempo dopo anche sulla nostra tv.

Da non dimenticare a proposito di questo sport, anche l'episodio di Happy Days di cui avevo parlato QUI (ed ecco che c'entra di nuovo anche il nome Ralph, ovvero quello di Malph), in cui Fonzie fa sci nautico volando sopra ad uno squalo e scena che con tale nome di "salto dello squalo" diventerà un modo di dire di quando, per risollevare una serie tv, ti inventi qualcosa di assolutamente incredibile.
Che poi il salto in sé stesso, che fu fatto veramente da uno stuntman senza effetti speciali, con una buona preparazione atletica non fosse così impossibile, beh non avendo mai provato non saprei dire (e mai lo proverò), come piuttosto più incredibile era invece il fatto di vedere Fonzie fare sci nautico (era lui, Henry Winkler davvero in buona parte della ripresa) con sempre il giubbotto nero addosso, sia lui che lo stuntman...



Quello si che era davvero incredibile. 

sabato 5 luglio 2025

I PINK FLOYD E RITA PAVONE (DUETTO? ANCHE NO)

 Ultimamente si è parlato in giro, grazie a dei sondaggi che i giornalisti fanno quando non sanno come riempire un buco di notizie, di quali siano la più bella e la più brutta canzone dei Pink Floyd e alla fine ne è uscito che entrambe stanno su Meddle, il disco del periodo post Barrett che, su un intero lato, ospita la suite ECHOES.


Ecco, questa pare essere la canzone migliore dei Pink Floyd eseguita anche nel Live At Pompeii e pure in quel tour del 1989, mentre la palma della peggiore va a SEAMUS che in pratica è un semplice divertissement con loro a cazzeggiare sugli strumenti e il cane del titolo che guaisce come se stesse "cantando" insieme a loro.

Pare anzi che il brano fosse stato concepito come un semplice riempitivo così da allungare il minutaggio, eppure è finito anche quello nel film Live At Pompeii, seppure in una versione diversa e con un cane diverso a "cantare", una femmina di nome Nobs, e spezzone registrato in Francia. 
Lo stesso album contiene anche ST. TROPEZ, una canzone molto leggera, una marcetta tipo Mellow Yellow di Donovan (hai presente?), e brano che ha dato origine ad un divertente equivoco per il quale si dice che Rita Pavone sarebbe rimasta per anni convinta che i Pink Floyd avessero citato il suo nome in una frase del testo che secondo lei direbbe "making a date for Rita Pavone" ovvero "chiedendo un appuntamento a Rita Pavone", cosa alimentata anche dal fatto che durante un' esibizione della nostra cantante intorno al 1970 proprio in quella località, uno del suo staff le disse, ma non ce ne fu la conferma, che forse tra il pubblico c'erano anche i membri della band inglese.

Si aggiunga anche che Arcana Editrice aveva in quel periodo pubblicato un libro con le traduzioni (alla carlona) delle canzoni dei Pink Floyd mettendo quella versione dove si citerebbe la nostra cantante, ma se fosse davvero così la pronuncia sarebbe stata probabilmente Pavouni e non Pavfoun. 

Così Rita poi farà due più due e coglierà la palla al balzo raccontando a destra e a manca sta storia farlocca, ma buona per farsi pubblicità che tanto all'epoca, più di cinquant'anni fa, era molto difficile, se non impossibile verificare personalmente anche perché i testi nel disco non c'erano. 
Mentre ora tutti sanno che le parole vere un po' strascicate da Waters nella canzone sono "making a date for later by phone" cioè "chiedendo un appuntamento per dopo al telefono" e, mi spiace per Rita, ma tale appuntamento non la riguardava, anche perché quando un giornalista chiese a Roger se conoscesse la nostra cantante, il bassista rispose "Who the hell is Rita?".

Vabbè quella volta è andata così, ma magari chissà se prima o poi si conosceranno davvero... magari a St. Tropez ballando il Twist di Peppino Di Capri. 

venerdì 4 luglio 2025

THE ROCK PERDE LA VOCE E TARANTINO UN AMICO

 Notizia col botto quella della scomparsa di Michael Madsen, 67 anni, attore molto spesso presente nei film di Quentin Tarantino e di cui riporto la foto


con quella frase iconica da Kill Bill 2, dove la donna della frase era La Sposa interpretata da Uma Thurman che faceva fuori uno dopo l'altro (lui compreso) i membri di quella banda di killers in una coppia di film che saranno pure tamarri, ma non mi stancherei mai di rivedere. 
A stroncarlo nella vita vera è stato invece un infarto la notte scorsa mentre era nella sua casa.

Improvvisa anche la morte di Saverio Indrio, 62 anni e doppiatore di Dwayne Johnson, ovvero The Rock, nella maggior parte dei suoi film con quel particolare timbro che appena lo senti pensi subito all'ex wrestler. 
Da Rock a Rick il passo è breve e infatti dobbiamo dare l'addio anche a Rick Hurst,

79 anni e attore noto sopratutto per il ruolo del vicesceriffo Cletus Hogg in Hazzard. 
Addio Michael, Saverio e Rick. 

giovedì 3 luglio 2025

40 ANNI FA COMINCIAVA IL VIAGGIO NEL TEMPO

 Il 3 luglio del 1985 nei cinema statunitensi accadeva qualcosa di irripetibile che andava aldilà di ogni previsione dato che usciva Ritorno Al Futuro.


Previsione quella dei due sequel che non era ancora passata per la testa di Robert Zemeckis e Bob Gale, regista e sceneggiatore del film, e che in effetti forzerà un po' la storia (frase quanto mai adatta direi) per portarla avanti ancora due volte.


In Italia il film arriverà il 18 ottobre dello stesso anno con quei famosi adattamenti di doppiaggio anche difficili da realizzare come quello della Pepsi senza che era in realtà una Pepsi free, cioè senza caffeina, ma il barista capiva che lui la volesse gratis (free) senza pagare, per poi sentire Marty ripiegare sulla Tab, bevanda da noi sconosciuta e quindi sostituita dalla Fanta con il giochetto di parole sulla fantascienza da bere, mentre nell'originale si parlava del conto perché quello è anche il significato di tab.

Altro cambio nei nomi era stato sullo scambio verbale tra Marty e Doc quando parlano del Presidente americano del 1985 che era Ronald Reagan ed Emmett ironizza infilando i nomi di Marilyn Monroe, Jerry Lewis e John Wayne mentre gli originali erano altri meno noti da noi. 
Sempre sul nome noto fu azzardata la scelta italiana di scegliere Levi's Strauss come marca dei jeans e degli slip di Marty

poiché l'originale era Calvin Klein, ma ancora sconosciuto da noi (per la Francia fu Pierre Cardin); il problema è che nel 1955 il marchio Levi's era invece già ben noto negli states perciò può fare molto strano che Lorraine lo prenda per il nome del ragazzo. 
Altro cambio, questo anche in corsa durante i sequel, fu l'espressione Great Scott che nel primo film divenne Bontà Divina, mentre in seguito sarà Grande Giove e forse la ricordiamo molto più in questa versione. 
Fatto sta che nonostante incongruenze ed errori, la trilogia rimane un punto fermo nella storia del cinema e verrà citata molto spesso in pellicole future, perfino quel divertente SLASHER di Jason Blum. 
Il quarto episodio tanto spesso fantasticato con video fake che circolano in rete, secondo Zemeckis quello non vedrà mai la luce almeno finché tutto il cast non sarà in vita. 
E in effetti a tutti noi va bene così e, anzi, se qualcuno solo ci provasse a metterci le mani su questa pellicola, potrebbe valere la famosa frase: "Ehi tu, porco, levale le mani di dosso!!!".

E anche qui vedete che il "porco" è stata un'altra modifica all'italiana. 

I VAMPIRI (MA DI DRACULA NEANCHE L'OMBRA...)

 I Vampiri è un film italiano in bianco e nero del 1957 diretto da Riccardo Freda che in futuro userà anche lo pseudonimo di Robert Hampton ...