mercoledì 30 aprile 2025

QUEL DISCO COSÌ SIMILE AGLI U2

 Era il 1987, periodo in cui stavo ancora dietro ai microfoni di una radio privata un po' prima che arrivassero la house e poi la tremenda hardcore (che contribuirono in parte ad allontanarmi da quel giro), ed avevo per le mani un disco dei gallesi The Alarm, per me allora sconosciuti, ma loro in realtà stavano sulla scena, perlomeno britannica, già dall'inizio di quella decade così pregna di grande musica.


Il singolo era RAIN IN THE SUMMERTIME, ed era una canzone molto più pop del loro repertorio usuale, che un po' ricordava gli U2 senza i loop e delay di The Edge, ma con le stesse aperture vocali di Bono. 
Difatti nello stesso anno, pochi mesi prima usciva The Joshua Tree della band irlandese e The Alarm, per caso o chissà, nel 1983 avevano avuto l'onore di aprire i loro concerti nel tour di War.

I quattro ragazzi avevano un look tipico degli anni 80 con quei capelli importanti sostenuti da lacca sparata senza ritegno (era cosa normale in quel periodo se ricordate anche Nik Kershaw, i Kajagoogoo e i Drum Theatre) e capitano qui oggi poiché è mancato a 66 anni il loro biondo leader Mike Peters affetto da tempo da un tumore. 
Il loro genere era stato definito new wave post punk e casualmente a 71 anni se n'è andato anche David Thomas, leader dei PERE UBU, altra band post punk, ma questa era degli anni 70 e con tutt'altro spirito dentro.

David aveva la caratteristica di essere affetto da problemi psichici come la schizofrenia e questo lo si evinceva anche dal suo modo di cantare isterico e dalle mosse scomposte sul palco dove comunque trovava la sua dimensione migliore.
Oltre alla band principale, David aveva poi avuto diverse collaborazioni con altri musicisti comprese anche le reunion dei Pere Ubu. 
Goodbye Mike and David. 

martedì 29 aprile 2025

ETOILE: BALLO BALLO BALLO DA CAPOGIRO...

 Oggi è la giornata mondiale della danza e seppure come ballerino io sia totalmente negato, non disdegno i musical dove si canta e si balla, e non per niente mi è piaciuto anche BETTER MAN che musical non è, ma lo spirito ce l'ha tutto dentro.


Di recente invece su Prime Video è arrivata Etoile, nuova serie tv di 8 episodi prodotta dalle menti che stavano dietro ad Una Mamma Per Amica e La Fantastica Signora Maisel, per cui se conoscete le due serie saprete già che tipo di mood può esserci qui. 
Dialoghi serratissimi, molta ironia e anche sentimento. 
Ma forse fra le tre serie questa è la meno incisiva nel senso che c'è molta carne al fuoco con moltissimi personaggi che intrecciano le loro vicende, ma, almeno per ora, la situazione non viene focalizzata su qualche vero protagonista assoluto. 
Ecco, diciamo che Robert Altman su cose del genere ci ha fatto la sua carriera di regista, il che, se andiamo a vedere, non è esattamente un male, dato che gestire un film corale (una serie in questo caso) non è una cosa semplicissima e qui si sta facendo appunto la conoscenza di tutti questi personaggi. 
Tutto nasce da due scuole di danza in crisi, una in Francia e l'altra negli States, che per rivitalizzarsi decidono di fare uno scambio di ballerini, il che mi ha anche ricordato per certi versi Emily In Paris, e anche questo non è per niente male dato che quella con Lily Collins rimane una delle mie serie preferite. 
Inoltre, se conoscete gli altri due prodotti di cui ho parlato prima, troverete anche molte facce note che arrivano da entrambe le serie, mentre Charlotte Gainsbourg

dovreste già conoscerla per quel bel film di Crialese che è Nuovomondo del 2006 e, tra l'altro, nonostante abbia i suoi bei 53 anni, pare che da allora non sia memmeno passato troppo tempo (magia dell'avere certi genitori terribilmente fighi?). 
Qualcuno che di mestiere fa il critico vero, si è lamentato che qui non c'è un villain vero e proprio sostenendo che il villain è quello che fa la differenza in un film (molto spesso è assolutamente vero), ma se ricordiamo bene nemmeno in Una Mamma Per Amica c'era un villain eppure quello è stato un successo stratosferico. 
Ah, beh, è vero...,, erano altri tempi, quelli in cui Italia 1 mandava in onda quei bei prodotti positivi da guardare con tutta la famiglia, bambini compresi, mentre si cenava, e invece adesso la stessa rete in quell'orario (l'ho già detto tempo fa) manda in onda morti ammazzati male, autopsie e quant'altro, compresi villain, assassini e malati di mente. 
Ma ci mette il bollino rosso così ha la coscienza a posto... 

lunedì 28 aprile 2025

FLOW: L'ISTINTO ANIMALE CHE AIUTA A STARE A GALLA

 Flow è un film d'animazione franco-belga-lettone che, grazie al passaparola, ha avuto il suo giusto riscontro di pubblico.


Il film racconta di un mondo quasi sommerso dalle acque dove non c'è più traccia di umani e ha un'animazione digitale estremamente realistica nei movimenti degli animali, fatta eccezione per il fatto che da soli riescano a governare il timone di una barca, ma in fondo glielo si perdona. 
Nonostante Nanni Moretti sostenga urlando in faccia ad una giornalista che "le parole sono importanti", per tutto il film non c'è nessun dialogo, ma solo rumori della natura e versi di animali. 
Animali che tuttavia sanno farsi capire più di noi umani con tante parole (succede anche nella realtà se avete un cane o un gatto in casa). 
Insomma qui ci troviamo davanti a tutt'altro che gli animali antropomorfizzati della Disney. 
La cosa bella del film è che sopratutto vi si legge un messaggio di comunione tra razze e generi diversi. 
Forse è una cosa più facile tra gli animali che agiscono per istinto naturale, piuttosto che tra gli umani, probabilmente, i quali invece ragionano spesso con un cervello non sempre in bolla. 

domenica 27 aprile 2025

I CARABINIERI NON SONO SOLO ITALIANI

 Spulciando qua e là ho scoperto che, oltre ai nostri Carabinieri che sono l'arma benemerita italiana presente anche in Pinocchio di Collodi e sulla copertina di I Buoni E I Cattivi di Edoardo Bennato,


esistono anche i Carabinieri Del Cile che oggi festeggiano l'anniversario della fondazione del corpo militare con El Dia Del Carabinero. 
Non sono però al corrente se anche i Carabinieri Del Cile siano poi diventati protagonisti di barzellette e film demenziali. 
Cosa che un mio amico che aveva fatto parte della benemerita ha sempre preso con spirito come è giusto che sia. 
Persino Giorgio Faletti con la sua SIGNOR TENENTE presentata al Festival Di Sanremo,

nella prima stesura del brano ironizzava su di loro (dovevano multare un disco volante), ma poi, man mano che il comico lavorava sul brano, il testo è diventato molto più serio e toccante portando alla mente le stragi di mafia dove tanti di loro hanno perso la vita senza una valida ragione, ma non c'è mai una ragione perché una vita debba finire (cit. parziale di Riccardo Cocciante). 

sabato 26 aprile 2025

BETTER MAN: NON È STATO CAPITO?

 Inutile girarci intorno perché Better Man, il film che racconta l'ascesa, la caduta e la rinascita di Robbie Williams, ai botteghini è stato un flop clamoroso, ma questo non sempre vuol dire che sia un brutto film.


Anzi a me è piaciuto un sacco e, dico la verità, mi sono pure commosso, perciò nel mio caso forse vuol dire che ha funzionato. 
Certo è che a sfavore avrà giocato per molti il fatto di vedere il protagonista con le sembianze di una scimmia, anche se dannatamente somigliante a Robbie più di quanto potesse essere un attore truccato per renderlo somigliante a lui. 
Cosa questa che, nonostante l'effetto speciale sia assolutamente perfetto, può aver avuto un altro effetto non proprio speciale dato che la saga de Il Pianeta Delle Scimmie è tutt'altra cosa. 
E alla domanda rivolta a Robbie del perché di tale scelta, lui aveva risposto "Why not?", aggiungendo poi che nel periodo in cui giovanissimo a soli 16 anni era entrato a far parte dei Take That si sentiva come una scimmietta ammaestrata in un circo di proprietà di Nigel Martin Smith dove Gary Barlow era venerato come un dio essendo anche un buon autore e cantante. 
Era risaputo però che le ragazzine, dopo le prime esibizioni, già puntavano di più Robbie perché era già il più esuberante e figo allora mentre il biondino tendeva un po' al cicciotto.

L'estromissione dal quintetto a causa di certi suoi comportamenti che andavano contro le regole ferree imposte da Nigel lo porta in un periodo nero dal quale però, è risaputo, saprà uscirne con l'aiuto di Guy Chambers, autore dei suoi successi da solista, un po' come il sodalizio che aveva legato Elton John a Bernie Taupin. 
Questo paragone sembra non capitare poi così a caso poiché la regia è di Michael Gracey che ne arriva proprio dalla produzione del bellissimo ROCKETMAN e infatti certe sequenze fantasiose un po' ricordano il biopic su Elton John,


come l'apocalittica/onirica ESIBIZIONE a Knebworth dove Robbie fa letteralmente strage del suo passato e lo spettacolare momento musical di ROCK DJ in Regent Street, 

ma anche la recita da bambino dove già tirava fuori la sua ben nota faccia tosta, suo marchio di fabbrica sul palco. 
Per me quindi, per farla breve, si tratta di un film con tutte le cose a posto e che oggi sta di diritto come rappresentante della musica del sabato. 
Punto. 

venerdì 25 aprile 2025

SCONFORT ZONE: MA CHE TI RIDI?

 Continua il super maxi ponte, maxi tipo come quello che vorrebbe Salvini e che invece da Pasqua ci porta fino al Primo Maggio passando per il Giorno Della Liberazione del 25 aprile dove oggi butto lì Sconfort Zone, nuova serie su Prime Video con Maccio Capatonda, che fa quello che dice, cioè mette in una zona opposta alla classica comfort zone, ma il fatto è che ci mette lo spettatore stesso.


E forse questo non è esattamente un bene poiché si parte scherzando su un hospice dove vengono ricoverati i malati terminali e sul quale in effetti ci trovo poco da ridere.
Se non ho smesso la visione è solo perché da Maccio (che francamente non è il mio comico preferito, ma tutti ne parlano così bene...) mi aspettavo dell'altro che forse doveva arrivare, ma anche quando più avanti arriva non è che siamo al meglio della forma con una comicità che arranca a fatica cercando di farti sorridere sullo sgradevole. 
Ma nel mio caso non è accaduto. 
Cioè, anche Fantozzi, di cui ho parlato DI RECENTE per i 50 anni dell'uscita del primo film, era comicità sgradevole perché perculava un perdente e la sua famiglia, ma faceva ridere anche se con un po' di tristezza dentro. 
Qui l'atto del ridere invece per me qui viene forzato, non naturale e liberatorio come invece dovrebbe essere. 
Boh, saranno questi maledetti tempi che cambiano, ma secondo me stavolta non ci siamo. 

giovedì 24 aprile 2025

SCRIVIMI UNA CANZONE: POCA PRETESA, MASSIMA RESA

 Ho ripescato di recente un film del 2007, Scrivimi Una Canzone con Hugh Grant e Drew Barrymore, che stranamente non avevo ancora visto.


Si tratta sempre di quel Hugh dei dintorni di About A Boy e anche in questo caso c'entra la musica perché interpreta un ex componente di una boy band anni 80 che ricorda molto Andrew Ridgeley degli Wham nelle immagini "d'epoca" create per il finto VIDEOCLIP dei titoli di testa,

e che adesso vive di piccoli show quasi amatoriali per nostalgici. 
Finché non gli capita la richiesta bomba da parte di una giovane star simil Taylor Swift (che è in attività da poco prima dell'uscita del film quindi potrebbe davvero essere ispirata a lei) di scrivere una nuova canzone per lei. Musicalmente non ci sono problemi, ma con le parole la cosa diventa più difficile finché non entra in scena Drew Barrymore con un talento innato per mettere insieme rime ad effetto. 
I dialoghi sono serratissimi a raffica per tutto il film che magari è un gradino sotto gli standard di Hugh, ma fa passare una serata in leggerezza. 

QUEL DISCO COSÌ SIMILE AGLI U2

 Era il 1987, periodo in cui stavo ancora dietro ai microfoni di una radio privata un po' prima che arrivassero la house e poi la tremen...