martedì 30 luglio 2019

GEORGE HILTON

È scomparso a 85 anni un altro attore storico di quel cinema spaghetti western che tanto funzionò nei decenni passati. George Hilton (no, Paris non c'entra) lo possiamo trovare in tutti quei titoli evocativi/romanzati tipo "Le Colt Cantarono la Morte e fu... Tempo di Massacro" oppure "Lo Chiamavano Tresette... Giocava Sempre col Morto" e via così con la fantasia che galoppava (letteralmente) in quelle praterie di Cinecittà dove cavalcavano anche Franco Nero, Giuliano Gemma e Terence Hill. Per cultori del genere.

lunedì 29 luglio 2019

ZOMBIELAND DOUBLE TAP

Si prospetta un autunno interessante per chi si è divertito con il primo capitolo (io moltissimo) di Zombieland, un Walking Dead riletto splendidamente in versione comedy on the road. Ad ottobre torna infatti il cast completo per proseguire le avventure e, a quanto pare, dovrebbe esserci ancora Bill Murray (non so in che modo lo abbiano fatto rientrare nella storia, ma si vocifera di un doppio ruolo... boh). E non solo: altre voci di corridoio danno anche la presenza dell'altro Ghostbuster Dan Aykroyd!!! Che dire? Le premesse sono ottime, mi pare. E allora... Bentornati a Zombieland!!!


domenica 28 luglio 2019

LA STORIA FANTASTICA

Cercando di cavalcare il grande successo della Storia Infinita, i distributori italiani ribattezzano questo The Princess Bride con un titolo che ci riporti alla mente Atreyu e Bastian, Falkor e il Mordiroccia, pensando che un film con un titolo melenso come La Principessa Sposa non se lo sarebbe filato nessuno. 
Persino il poster italiano venne realizzato identico a quello del film di Wolfgang Petersen, mentre quello originale era molto diverso.

In realtà la pellicola non aveva bisogno di tali sotterfugi per risultare carina, ma in Italia, per chissà quali congiunzioni astrali, non ebbe il successo che meritava, se non fino ai successivi passaggi su Italia 1, dove forse aveva potuto godere di una promozione migliore e meno ruffianesca. 
Alla regia Rob Reiner e in un cameo il suo fidato amico Billy Crystal (irriconoscibile). 
Protagonisti Cary Elwes, che da lì in poi interpreterà parti totalmente opposte, cioè cattivi ed antipatici, Robin Wright, non ancora signora Penn, ed uno strepitoso Mandy Patinkin, che dà vita a Iñigo Montoya, spadaccino quasi imbattibile che troverà in Elwes, prima un suo degno avversario e poi un valido compare quando si troveranno ad affrontare il perfido conte declamando come un mantra la frase "Hola. Mi nombre es Iñigo Montoya, tu hai ucciso mi padre... preparate a morir!". 
Altro comprimario notevole è il wrestler Andrè The Giant nei panni appunto di un gigante dal cuore buono e la passione per le rime; e non dimentichiamoci di Wallace Shawn nella parte del malandrino siciliano Vizzini con il suo "inconcepibbile!!!". 
Colonna sonora di Mark Knopfler (mica uno scemo) ed è inoltre un film invecchiato benissimo e che, almeno al sottoscritto, lascia ad ogni visione delle buone sensazioni.

venerdì 26 luglio 2019

LA STORIA INFINITA


Dopo il finale di stagione di STRANGER THINGS 3 perché non parlare di quella canzoncina che Dustinuccio canta per la sua Susie, cioè la soundtrack del film tratto dal romanzo di Michael Ende, The Neverending Story? Quando arrivò questo film nelle sale negli anni 80, tornammo tutti bambini e ricordo proprio un commento di una nonna davanti a noi che diceva di vedere tanti "bambini grandi" quella sera al cinema. Ma c'era poco da fare: è un film bellissimo, realizzato con pupazzi che reggono benissimo la scena interagendo con veri attori tutti bravissimi. Tant'è che quando passa in tv, si fa fatica a non riguardarselo tutto per la centesima volta (non dite che non è così). Un velo pietoso invece per i due seguiti realizzati espressamente per far soldi, senza la minima vena artistica e con un cast decisamente poco convincente. Ed ecco la canzone di Limahl.


LE FANTASTICHE AVVENTURE DELL' ASTRONAVE ORION

La fascia preserale di Rai 2 propose verso la metà degli anni 70 questa serie tedesca composta da pochi episodi e in bianco e nero. Scenografie ed effetti speciali molto alla buona. La plancia di comando della nave composta da rubinetti, ferraglia varia, compreso un ferro da stiro, e il soffitto ricoperto con bicchierini di plastica sono un capolavoro. Plot molto semplice. Alieni cattivi chiamati Frogs, probabilmente per il loro aspetto traslucido, e base sottomarina dalla quale decollava la nave spaziale lasciando una scia di bollicine ottenute con pastiglie di Alka Seltzer (giuro). Ma il momento cult della serie è l'indimenticabile balletto (buffissimissimo) nella cupola sommersa che fungeva da sala relax.

I personaggi erano ben delineati e nel giro dei pochi episodi si entrava già in empatia con loro; inoltre il comandante McLane ricordava molto da vicino il Kirk di Star Trek, anche fisicamente.

BATMAN VERSIONE SCHUMACHER

Bruce Wayne in formula 1? Nooooo... continuando a discorrere di film disastrosi, con cognizione di causa o meno, ci sono i due Batman di Joel Schumacher che dai critici sono considerati degli orrori. Tuttavia, se si va a guardare bene, questo forse è dovuto al fatto che Tim Burton ci aveva abituati ad un Cavaliere molto oscuro, dark, gothic e via così. Mentre il pipistrello di Joel ritrovava i colori forti e l'ironia fumettistica che avevano caratterizzato la serie tv storica. Mancavano solo i rumori in sovrimpressione(paff, smack, bang), la leggera pancetta di Adam West e le braghette di Robin, ma lo spirito cartoonesco c'era tutto. Personalmente non li considero così inguardabili come molti "puristi" dicono. E anche se lo stesso regista chiese scusa ai fans, tutto sommato qualcosa di buono si può trovare anche in questi film (leggi Uma Thurman, Nicole Kidman e Alicia Silverstone).

mercoledì 24 luglio 2019

RUTGER HAUER


E alla fine, dopo aver visto cose che noi umani non possiamo immaginarci, Roy Batty ci ha lasciati per davvero. A 75 anni il suo interprete Rutger Hauer si è spento dopo una malattia, e, per uno strano scherzo del destino, proprio nello stesso anno in cui muore il suo personaggio nel film. Certo non è stata la sua unica interpretazione cinematografica quella in Blade Runner. Lo ricordiamo naturalmente anche in Ladyhawke di Donner e ne La Leggenda Del Santo Bevitore di Olmi, ma quello del replicante che voleva semplicemente vivere una vita come gli esseri umani veri è diventato il vero simbolo del film di Scott, una spanna più sopra di Harrison Ford se andiamo a vedere, grazie anche alla famosa frase finale che ormai viene ricordata al pari dell'incipit della Divina Commedia dantesca (esagero, si, ma nemmeno troppo) e che Rutger personalmente modificò rispetto a quella prevista dal copione rendendola molto più d'effetto. Al punto che si narra di un applauso sul set dopo che lui la recitò in scena sotto la pioggia. Frase che finiva con "Time to die". R.I.P.


WATCHMEN, LA SERIE


HBO produce una serie tv tratta dal fumetto di Alan Moore, e di cui Zack Snyder aveva già realizzato un film meraviglioso.  Adesso gli eventi sembrerebbero spostati in avanti nel tempo, a giudicare dal trailer che mostra Jeremy Irons nei panni di Ozymandias molto invecchiato, ma potrebbe essere una lettura alternativa in quanto Rorschack nel film veniva polverizzato dal Dottor Manhattan, mentre qui pare che ce lo ritroviamo moltiplicato (molto più probabilmente degli emuli come si evince dalle maschere coi buchi per gli occhi). Come sembra tornare anche il nostro omone blu radioattivo. Ma tutto sembra e nulla è sicuro, anche perché le immagini fanno presagire una notevole rivoluzione dei personaggi (spero solo che sia una mia impressione) che mi preoccupa un po' dato che uno dei motivi per cui ho visto anche la versione extended del film era Silk Spectre di Rebecca Romjin Stamos e qui non si vede pe'nniente. Il comico alias Negan di TWD dovrebbe essere defunto, stando sempre agli eventi precedenti, e si vedono personaggi/cappucci inediti. Un' occhiata sarà il caso di darla quando uscirà il prossimo autunno, ma i dubbi sono molti.



domenica 21 luglio 2019

HIGHLANDER II - IL RITORNO, OVVERO COME MANDARE IN VACCA QUELLO CHE AVEVA DI BUONO IL PRIMO CAPITOLO


All'uscita di Highlander, vuoi per le canzoni dei Queen, vuoi per i toni epici delle antiche discendenze scozzesi, la pellicola con Lambert & Connery fa il botto e diventa un successo. Fin qui tutto bene. Fin qui. E si perché qualche anno dopo, al regista Russell Mulcahy viene in mente un seguito che più scemo di così non poteva essere, ma non solo!!! Praticamente cancella tutto quello che aveva raccontato nel primo capitolo inventandosi che gli Highlander erano degli alieni che arrivavano dal pianeta Papalla (o dintorni), con una sceneggiatura che faceva acqua da tutte le parti che al confronto se stavi sul Titanic eri al sicuro. Finale tipo spot dei Baci Perugina (giuro) e pubblico al cinema sbigottito per quello che aveva appena visto. E a quel punto ti era chiaro che quello che diceva la famosa frase "Ne resterà solo uno!!!" era riferita al primo Highlander. Quello si che poteva restare. Tutto il resto è fuffa... non ho detto muffa... ma fuffa fuffa fuffa

ILARIA OCCHINI

A 85 anni si è spenta Ilaria Occhini, nome che ai più non dirà granché perché legata ad un cinema e a produzioni televisive di molti anni fa, intorno agli anni 50 e 60, e successivamente al mondo del teatro che, con mia grandissima colpa, frequento troppo poco. In tv ha preso parte recentemente a Provaci Ancora Prof con Veronica Pivetti.

sabato 20 luglio 2019

MUSICA BELLEBBRUTTA SOTTO L'OMBRELLONE


Credo che i miei gusti musicali siano abbastanza chiari leggendo i post (PINK FLOYD, Beatles, Queen, Boston ecc.). Tuttavia, essendo anche molto ascoltatore radiofonico, mi fa piacere quando si sentono dei pezzi che portano positività ed allegria. Per cui mi autosorprendo ad apprezzare la nuova di Benji e Fede "Dove e Quando".

Fino a poco tempo fa erano considerati dei bimbiminkia eppure quest'anno ti tirano fuori un merengue davvero irresistibile che ti porta a cantare e ballare con loro. Altra canzone interessante è quella di Elodie & Marracash "Margarita"

che invece punta sul reggae dopo il funky del precedente singolo coi Kolors (anche di quello ne avevo parlato bene).
Menzione positiva anche per J-Ax e la sua "Ostia Lido" per gente "che balla, che balla, che balla".

E poi c'è da segnalare anche Giusi Ferreri che stavolta con Takagi & Ketra si butta sui ritmi africani, ma parliamo invece adesso di quelli segnati sulla lavagnetta dei cosiddetti cattivi, cioè due star miliardarie: Tiziano Ferro con "Buona (Cattiva) Sorte" prodotto da Timbaland sforna una roba brutta brutta brutta decisamente fastidiosa e anche passata di moda. 

Molto meglio quando clonava i suoni dei Visage (come aveva già fatto Kelly Osbourne) con "Stop! Dimentica". 

Ma a quei tempi aveva Mara Maionchi che teneva le redini e lei è una che sa quello che fa.
Altra star che ti fa chiedere "ma perché?" è Madonna che se ne esce in coppia con Maluma con "Medellin (One Two Cha Cha Cha)",

dal ritmo latino che vorrebbe essere accattivante e che invece spegne ogni barlume di allegria con quelle cavolo di atmosfere dark/sadomaso che (diciamocelo) ormai ci hanno scassato. Non oso pensare a come possa essere il resto dell'album.  Forse la signora Ciccone dovrebbe ascoltare (che so?) Benji e Fede? Fatto sta che rimpiango notevolmente le produzioni che Patrick Leonard realizzava per lei, da "Like a Prayer", a "Live to Tell" a "La Isla Bonita"; in quel periodo ogni singolo era una hit e non ce n'era per nessuno.
Ma allora qualcuno potrà chiedere come mai, se ste cose son davvero così brutte, perché le radio le trasmettono così tanto? Miei cari, ingenui lettori,
il mondo radiofonico è da anni ormai in mano alle majors, cioè le grosse case discografiche che usano i network che ascoltiamo tutti, come un veicolo promozionale per i loro prodotti che non è detto che siano sempre pessimi, sia ben chiaro; c'è musica buona ma anche tanta tanta fuffa che ti viene inculcata nel cervello a forza di continui ascolti. La casa discografica stipula dei veri e propri contratti in cui si stabilisce chiaramente quante volte al giorno deve essere trasmesso il nuovo singolo di quel tale artista, e in alcuni casi precisa anche le cose che il dj deve dire quando lo presenta (lo dico per certo, perché quando uscì il primo singolo di Mika "Grace Kelly" si verificava regolarmente proprio questa curiosa coincidenza di presentazioni identiche su ogni radio).
Certo non sono più i tempi della Radiofreccia raccontata nel film di Ligabue, dove lo speaker metteva sul piatto del giradischi quello che piaceva a lui e che si portava anche da casa. Oggi la persona dietro al microfono di una radio non può nemmeno esprimere un parere negativo su quello che trasmette (parlo sempre dei grossi network) pena sanzioni o addirittura allontanamento dalle trasmissioni.
Sorpresi? Beh come diceva Morpheus a Neo: "Welcome To The Real World".


venerdì 19 luglio 2019

50 ANNI DI LUNA


Film, documentari, libri, canzoni, quanto materiale è disponibile sul satellite più evocativo che esista. E che spettacolo televisivo fu quello dell'allunaggio. Una diretta tenuta da Tito Stagno in Italia e Ruggero Orlando in collegamento da Nuova York (come diceva lui regolarmente salutando i telespettatori). Certo dopo quell'evento mediatico non si è fatto poi granché, causa costi e rischi eccessivi. Si è preferito orientare la ricerca verso le stazioni orbitanti tipo quella che ci ha fatto conoscere Samantha Cristoforetti, senz'altro più sicure per chi le occupa. Ma quelli erano gli anni che le esplorazioni verso l'ignoto e oltre (maledetto Star Trek) affascinavano a tal punto da andare a fare a volte il passo più lungo della gamba, e non parlo del grande passo per l'umanità di Neil Armstrong. C'è chi ci ha lasciato davvero le penne e chi invece l'ha scampata per un pelo come l'equipaggio dell'Apollo 13 a causa di un incidente che ha mandato in vacca la missione, ma per fortuna senza perdite (consiglio l'ottimo film di Ron Howard per chi non l'avesse ancora visto). Tant'è che a distanza di 50 anni ci ritroviamo a parlarne in tv e tra le varie opinioni c'è sempre chi sostiene, come già detto nel post precedente, che sia stato tutto un falso girato in studio (suggerisco un altro film da vedere a riguardo, cioè Capricorn One di Peter Hyams).
E intanto guardiamo il mondo da un oblò con Gianni Togni...


FIRST MAN

La missione Apollo 11 ha portato l'uomo sulla luna... azz ho spoilerato il finale??? Non esattamente, dato che la storia è storia straconosciuta, col famoso piccolo passo per l'uomo e grande passo per l'umanità. Ma poi? Come cantava Tasmin Archer nella sua Sleeping Satellite,

tutto si è fermato a causa degli enormi costi e rischi di vite umane che certe missioni spaziali implicavano, difatti come si vede nel film la gente comune protestava di brutto contro tali manifestazioni di potenza e sprechi finalizzati solo ad una corsa invidiosa contro la Russia che (mannaggia) sembrava aver più successo degli americani in campo spaziale; la verità più probabile invece era che certi fallimenti che sicuramente avranno subito anche i russi, venivano invece abilmente insabbiati, lasciando vedere solo i successi per far rosicare gli ammerigani. Fatto sta che guardando questo film di Damien LalaLand Chazelle viene spontanea la domanda: perché? Perché tanto spreco di soldi e di vite umane per una cosa così LETTERALMENTE fuori dal mondo? Certo senza tali conquiste non avremmo avuto serie tv come Spazio 1999 e tutta la filmografia inerente ai viaggi spaziali e sai quanti copioni in meno avrebbe potuto sfornare Hollywood e non solo Holly? Per fortuna dal punto di vista umano, adesso mandiamo soltanto sonde ad esplorare i pianeti, così se si rompe è "solo" una questione economica, anche se di tanti zeri. Comunque il film rende bene la dimensione claustrofobica delle cabine di pilotaggio, la confusione di levette e indicatori sui pannelli di controllo, la vista dai finestrini che non era esattamente panoramica. E forse alimenta ancora una volta le teorie dei lunacomplottisti per i quali quello sbarco sulla Luna era tutta una finzione realizzata in studio da Stanley Kubrick, ma senza Ryan Gosling con le sue mille espressioni (una)...
Comunque non male il film anche se ai cittadini stelleestrisce non è andata giù che il regista non abbia mostrato Neil Armstrong che piantava la bandiera sulla luna. Ah ma allora vuoi vedere che non c'è nessuna bandiera lassù??? Evvai di lunacomplotti...

LUCIANO DE CRESCENZO


A 90 anni si è spento l'ingegnere, filosofo, scrittore, regista e umorista che fu anche uno dei protagonisti dell' arboriano Quelli Della Notte. Parafrasando il titolo di un suo libro (e film)... Così Se Ne Andò Bellavista.

mercoledì 17 luglio 2019

MR FANTASY OVVERO LA TV ANNI 80 CHE CI MANCA

All'incirca 35 anni fa, la tv italiana ebbe l'intuizione più innovativa di sempre (mai più replicata). Una trasmissione che fece conoscere al pubblico dell'epoca (assuefatto ad Alan Sorrenti e Umberto Tozzi) una musica alternativa di caratura notevole, e magari un po'pretenziosa all'apparenza, ma che segnò profondamente gli anni 80. Arrivavano i Devo, i B52's, gli Yello, Kid Creole, i Duran Duran e molti altri, esclusivamente attraverso la presentazione dei loro videoclip. Anche artisti italiani devono molto al lancio attraverso questo programma tv: Alberto Camerini, Ivan Cattaneo, Rettore, Garbo, Sergio Caputo e soprattutto il Gruppo Italiano con la loro Tropicana Yeh!!! Andava in onda il martedì sera in seconda serata (ovviamente, perché la musica in prima serata era solo quella festivaliera) ed era presentato dal sempredibiancovestito Carlo Massarini, coadiuvato dal giornalista Mario Luzzatto Fegiz che all'epoca mostrava una certa padronanza dell'argomento musica, ma si giocherà la credibilità negli anni 90 incensando l'ospitata di Elton John al Festival di Sanremo, quando invece l'artista aveva dato forfait... (succede quando prepari gli articoli senza nemmeno vedere la manifestazione). Nel frattempo AlBano e Romina scalavano le classifiche con Felicità... e non erano su un altro pianeta

BUCK ROGERS


In origine era un fumetto anni 20 tipo Flash Gordon e veniva pubblicato a "strisce" sui quotidiani. Poi alla fine degli anni 70, dopo il grande successo di Guerre Stellari, il produttore televisivo Glen A.Larson (Supercar, Magnum P.I., Galactica, Automan, Manimal) ne realizzò una serie tv molto "alla buona". Trame banalissime ed effetti speciali approssimativi, ma molto colore e costumi scintillanti, e ogni tanto capitava il cameo di qualche attore dell'epoca, come per esempio il Mio Amico (nano) Arnold che appare in due episodi. La recitazione era appena accettabile e non può essere paragonato al colosso britannico SPAZIO 1999 che con la prima stagione creò una nuova fantascienza meno fracassona e più riflessiva (ma niente paura, la seconda stagione passò in mano agli americani che riuscirono a massacrarla). Seconda stagione bruttina anche per Capitan Rogers comunque, con ambientazione e personaggi cambiati e l'arrivo del simil-Spock, l'uomo falco Hawk con un make-up ridicolo.
 
Buck Rogers alla fine dei conti era poco più di un cartone animato recitato da attori reali su set fintissimi, quindi se lo prendi come tale vale come guardare Scooby Doo (anzi forse la prima serie del cagnolone faceva addirittura più paura). Fa eccezione l'episodio pilota, più cinematografico e curato meglio della serie (durante la quale rivedremo a tratti panoramiche e spezzoni che erano stati utilizzati nel pilot). 
Wilma Deering (Erin Gray) comunque era degna di nota.

Piccola curiosità, il costume indossato da Natalie Portman in Star Wars L'Attacco Dei Cloni,

sembrerebbe direttamente ispirato a questa serie. Corsi e ricorsi storici...

ANDREA CAMILLERI

Il papà di Montalbano se n'è andato. Un saluto doveroso ad Andrea Camilleri.

sabato 13 luglio 2019

FRANKENSTEIN JUNIOR


Trovatemi una persona che non ha mai visto questo film... Credo sia impossibile che qualcuno non abbia almeno sentito una volta in vita sua la famosa frase "lupu ululá, castello ululì". Ma quello che non tutti sanno è che la frase in lingua originale, non c'entra nulla con il buffo, ma efficace adattamento italiano di Mario Maldesi, e anzi ha molto meno effetto comico in inglese. Aldilà di tante parole, credo sia più esplicativo il video doppiato in italiano

confrontato con quello originale
Ed ecco i due testi:

Inga: Where Wolves Lupo ulula...

Frankenstein: Wherewolves? Lupo ululá?

Igor: There! Là!
Frankenstein: What? Cosa? 
Igor: There... wolf... and There... castle! Lupu... ululà e Castellu... ululì!
Frankenstein: Why are you talking that way? Ma come diavolo parli?
Igor: I thought you wanted to. È lei che ha cominciato. 
Frankestein: No, I don't want to! No, non è vero! 
Igor: Suit yourself, I'm easy!Non insisto, è lei il padrone!
Non oso pensare a come sarebbe stato adattato ai giorni nostri da certi traduttori che si ostinano ottusamente ad essere fedeli al testo originale... senza fare nomi eh...

venerdì 12 luglio 2019

MATIA BAZAR SU TECHETECHETÈ


Il programma antologico di Rai1 ha centrato di nuovo il bersaglio e, dopo lo special su Renato Zero che ha registrato un record di ascolti, stavolta ha catalizzato l'attenzione di migliaia di spettatori dedicando una puntata alla band genovese dei Matia Bazar. Una carrellata di successi, di apparizioni in programmi, spezzoni di concerti, che hanno confermato quello che ho sempre sostenuto: cioè che i Matia Bazar sono stati quelli di Antonella Ruggiero, senza nulla togliere alle capacità delle quattro cantanti che l'hanno sostituita nel corso degli anni più recenti. Antonella, che nelle interviste d'epoca si denominava Matia come visto nello special, è stata una frontgirl indiscutibilmente dotata vocalmente e anche piacevolmente bella, di una bellezza semplice e accattivante. E comunque anche i colleghi musicisti hanno i loro meriti, coi loro primi successi caratterizzati dalla passione per la musica brasiliana (Stasera Che Sera) di Carlo Marrale. La svolta elettronica di Berlino Parigi Londra conseguente all'uscita dal gruppo del tastierista Piero Cassano e l'arrivo di Mauro Sabbione, (Fantasia la mettevo continuamente nel juke-box del bar). Il capolavoro Vacanze Romane e, qualche anno dopo, il boom internazionale di Ti Sento, con ancora un cambio di formazione (arriva Sergio Cossu alle tastiere). Gli attuali Matia Bazar sono diventati poco più che una cover band composta da ottimi musicisti che portano in giro i successi che ci hanno fatto sognare (chi non ha avuto Cavallo Bianco coi vocalizzi di Antonella come colonna sonora di certi momenti romantici, magari sulla stessa cassetta compilation personale dove hai registrato anche Wish You Were Here dei PINK FLOYD e More Than A Feeling dei Boston?). Bella musica che non dimenticheremo mai.

LUPIN III THE FIRST

Data da segnarsi il 6 dicembre in quanto esce il primo film di Lupin III realizzato in CGI come il Capitan Harlock di qualche anno fa (che a me era piaciuto un sacco). Dopo il live action così così del 2014, questo sembrerebbe una bella cosa, almeno da quanto si vede dal trailer.

I partners ci sono tutti e il nostro amico fuorilegge guida la 500 vintaggia. Non si sa ancora l'uscita italiana, ma presumo sarà dedicata solo per l'home video.

giovedì 11 luglio 2019

ADDIO A VALENTINA CORTESE

A 96 anni se n'è andata Valentina Cortese, musa di Truffaut in Effetto Notte e signora del cinema e teatro cosiddetto colto (anche se qualche incursione in pellicole più leggere le aveva fatte, tipo Il Cav. Costante Nicosia Demoniaco Ovvero: Dracula In Brianza con Buzzanca e Via Montenapoleone di Vanzina), difatti personalmente la posso ricordare bene solo nel Gesù televisivo di Zeffirelli nei panni di Erodiade, dato che le mie frequentazioni cinematografiche all'epoca dell'artista erano di tutt'altro genere (Bud Spencer & Terence Hill), senza contare che era in attività dagli anni 40. Potrebbe essere un'occasione per riscoprire qualche film del suo passato.

mercoledì 10 luglio 2019

FOTO IN 3D SU FACEBOOK

Segnalo oggi, non film, non musica e non show televisivi, ma una stupenda foto in 3D di Star Wars pubblicata su Facebook su una pagina dove è possibile visionarne infinite altre (alcune un po' bruttarelle in verità, tipo il Chihuahua...). È già bella così a vedersi, ma per godere dell'incredibile effetto 3D dovete fare la rotta di Kessell in meno di 12 Parsec; se invece non siete dotati di una nave con tali caratteristiche, potete semplicemente cliccare sul seguente link:
https://www.facebook.com/groups/3dphotographs/permalink/356888898327767/

martedì 9 luglio 2019

MICHAEL SHEEN


Quando un attore è bravo, ma bravo forte, riesce a dar vita ad un personaggio facendo dimenticare chi sta dietro alla maschera attoriale. Non sto parlando dei vari Chewbacca o C3PO i cui interpreti stanno dietro a vere maschere fisiche, ma mi riferisco a certi attori che mutano aspetto, fisicità, comportamenti in funzione del personaggio a cui devono dar vita. È il caso di Michael Sheen, un attore gallese che abbiamo visto tutti in molte pellicole, magari però senza sapere che era sempre la stessa persona. Il Lycan Lucian di Underworld

il Tony Blair di The Queen

il fluorescente Zuse di Tron Legacy
il sessuologo di Master Of Sex
il barista androide di Passengers
l'angelo Aziraphale di GOOD OMENS
Sono tutti nel repertorio di Michael Sheen e tutti profondamente diversi tra loro, ma sempre perfettamente caratterizzati. Praticamente l'esatto contrario di attori come Leonardo Di Caprio, bravissimo, ma io nei suoi film vedo sempre Jack di Titanic, con barba o senza o con capelli lunghi o meno, ma sempre lui (forse è un problema mio). Qualcuno ha nominato Sly e Schwarzy? No. Il caso Stallone/Schwarzenegger è a parte perché loro sono diventati due icone di quel genere di film e comunque hanno più volte trovato dei diversivi anche ben riusciti, in certi casi, seppure il Sylvester adesso sia veramente un po' troppo maturo per certi film, diciamocelo. Ma sui kickass senili magari aprirò un post dedicato. Per il momento, se volete approfondire l'argomento Sheen, riguardate qualcuno di quei film e serie tv citati e sorprendetevi come ha fatto il sottoscritto.

sabato 6 luglio 2019

FILM RIDOPPIATI COME EVANGELION

Sappiamo com'è andata a finire la storia del nuovo adattamento italiano di NGE da parte di Gualtiero Cannarsi. Ma qualcuno si è divertito ad immaginare come sarebbero dei film cult, se subissero lo stesso trattamento e... a sorpresa in alcuni casi sembrano guadagnarci, ma in genere è assicurato l'effetto comico. Ecco il video:

giovedì 4 luglio 2019

ADRIAN... IL RITORNO


Dopo la frettolosa chiusura anticipata del programma più imbarazzante del mondo, specialmente la serie animata così brutta che non si era mai vista prima, Piersilvio ci riprova e ripropone Celentano per la prossima collezione autunno/inverno, ma riveduto e corretto. Promette più presenza del molleggiato (abbastanza ex ormai) e una formula diversa del programma, a partire dal titolo che diventa "Adriano" e quasi sicuramente l'abolizione della parte animata dalla quale anche Milo Manara aveva preso le distanze, visti i risultati. Giusto per non far ricordare ai posteri un Celentano a fine carriera con una delle sue peggiori produzioni (ma se volete un prodotto cinematografico analogo potete gustarvi Joan Lui... agghiacciante). Boh, magari un'occhiata gliela si darà anche, ma per fortuna il panorama televisivo (in streaming) offre molto di meglio. 

mercoledì 3 luglio 2019

GOOD OMENS


Neil Gaiman firma un'altra serie in onda su Prime Video. Toni decisamente meno cupi di AMERICAN GODS, anzi si vira sulla commedia grazie a due attori fantastici (ma poco considerati):  David Tennant, ex Doctor Who (uno dei migliori del reboot) e anche Kilgrave in Jessica Jones, e Michael Sheen, un attore sul quale sarebbe il caso di aprire un post a parte in quanto visto in moltissimi film, ma sempre con un aspetto totalmente diverso, dall'atletico Lucian di Underworld, al compassato Tony Blair, fino a questa serie dove veste i panni dell' Angelo cicciotto e goffo. Tennant invece è Crowley un diavolo tentatore, anzi IL DIAVOLO che sotto forma di serpente tentò Adamo ed Eva con la famosa gag della mela. Ma lui, come tutti i diavoli è un Angelo caduto nel lato oscuro (dove l'ho già sentita?), e comunque è rimasto amico con Aziraphale (Sheen) e più di una volta nel corso dei secoli si sono trovati a darsi manforte uno con l'altro per risolvere pasticci più o meno gravi, come si vede nel terzo episodio in flashback. Questa volta però il pasticcio è bello grosso perché cercano di scongiurare la venuta dell'Anticristo e la conseguente Apocalisse. Pare che in America qualche associazione religiosa non abbia gradito molto l'ironia vagamente sacrilega che pervade la serie, al punto da chiederne a Netflix la cancellazione (ma è su Prime LOL).
Per conto mio invece è vivamente consigliato a chi non si fa troppe menate su codesti temi.
E poi quando nella soundtrack ci sono i Queen... 
Dal romanzo di Gaiman con Terry Pratchett, Buona Apocalisse A Tutti, per chi volesse anche farsi una lettura estiva sotto l'ombrellone.

martedì 2 luglio 2019

STRANGERS THINGS 3

Ecco dal 5 luglio una possibilità per Netflix di rifarsi dei recenti passi falsi/scivoloni/figureemm... (NGE per esempio). La serie Stranger Things è arrivata alla terza stagione e, se mantiene ciò che ha seminato con quelle precedenti, dovrebbe essere una buona cosa da vedere. Cioè tipo con la seconda stagione so di gente, che conosco personalmente, che, dato che Netflix ti mette lì tutta la serie in blocco, si è fatta in una sera tutti gli episodi di fila perché non riusciva a staccare, per la curiosità di sapere cosa sarebbe successo dopo. Beh no, io non ce la farei anche con tutto l'amore per le produzioni fantahorror che posso avere (o recupero una seconda vita da utilizzare solo per le visioni tv/cinema). Speriamo bene dai.

lunedì 1 luglio 2019

SOLO

Essendo questa saga una delle mie grandi passioni cinematografiche, riprendo una pellicola uscita qualche tempo fa, cioè Solo, film dedicato al personaggio portato in scena da Harrison Ford in quattro episodi della serie. E quando si parla di uno spin off di Guerre Stellari (perché nel 77 noi lo abbiamo conosciuto con questo titolo) c'è sempre fibrillazione. Figurarsi poi se la pellicola viene dedicata al contrabbandiere più canaglia della galassia lontana lontana, cioè Han. Difatti l'attesa era stata spasmodica. Com'è stato il film invece? Eh... ci sarebbe da scrivere un romanzo già sulla gestazione, sulla lavorazione, tra ben tre cambi di regista e corsi espresso di recitazione per il protagonista affinché risulti credibile. Intanto scordiamoci Harrison Ford, perché qui Han Solo non gli somigghia pe'nniente. E mi domando perché. Già che prendi un attore sconosciuto fai un casting per avere una certa fisicità che ricordi lo strapezzente cafone sciupaprincipesse. E invece abbiamo una specie di Leonardo DiCaprio con una microfrazione del suo carisma, e pensi che potrebbe essere chiunque. Ah ma c'è Chewbe, ecco allora lo riconosciamo, e poi fa la rotta di Kessel in meno di 12 parsec col Millennium Falcon di Lando Calrissian innamorato perso di un droide. Ecco allora il personaggio è delineato? No, purtroppo manca quel qualcosa che renda la pellicola degna della saga di cui fa parte. Mancano le scene da salto sulla sedia, tipo quando in Rogue One entra in scena Darth Vader, qui tutto scorre abbastanza piatto con micropicchi sporadici e anche prevedibili. Anche la fotografia non aiuta a fartela piacere, coi suoi colori cupi, molto spesso virati sul blu come fosse Underworld (ma quando mai???). Alla fine l'unica delizia del film è scoprire le innumerevoli citazioni che riportano alla saga originale e messe lì da Lawrence Kasdan sceneggiatore de L'impero Colpisce Ancora e Il Ritorno Dello Jedi e anche di questo Solo (quindi tutta farina del suo sacco). Insomma poteva essere molto meglio.

DON'T FORGET THE LYRICS - STAI SUL PEZZO (SE LO CONOSCI QUEL PEZZO)

 Da un po', quando va in onda, seguo Don't Forget The Lyrics, il programma sulla Nove condotto da Gabriele Corsi dove per vincere de...