mercoledì 30 novembre 2022

ANCORA THRILLER, SEMPRE THRILLER, FORTISSIMAMENTE THRILLER

 Post dal titolo vagamente alfieristico, (ma non mi sono fatto legare alla sedia, io no), ma avendo un tale masterpiece fra le mani ci sta perché esattamente 40 anni fa veniva pubblicato quel disco campione di vendite di cui avrei già parlato due venerdì fa in occasione della sua nuova riedizione rimasterizzata, cioè Thriller, per cui non voglio ripetermi inutilmente e metto il LINK al post.


Aggiungo solo la cosa più curiosa di tale disco, cioè che che la title track, accompagnata dal minifilm diretto da John Landis, è stata l'ultima canzone estratta come settimo singolo dall'album, e per la precisione un anno dopo la pubblicazione del 33giri (che definizione desueta eh?), contribuendo così a mantenere Thriller ancora in vetta alle classifiche di vendita, le quali negli anni 80 forse erano un po' più veritiere di quanto non siano adesso, dato che attualmente è possibile, tramite il web per le case discografiche e i loro uffici stampa, creare dei miti che poi, se la sostanza non c'è, bruceranno in un lampo, cosa che molti (anche NEIL YOUNG)

ritengono che sia sempre meglio che spegnersi lentamente, e di esempi su botti folgoranti e stanchi album successivi fatti così per fare ce ne sarebbero migliaia in questi anni 2000 e dintorni. 
Nel caso di Michael, Thriller era il suo secondo e penultimo lavoro con la supervisione di Quincy Jones, uno che ha sempre saputo bene dove mettere le mani per creare il mito che tutti conosciamo, e con all'attivo un po' di cosette che, anche grazie al cinema, tipo AUSTIN POWERS,

dove i titoli di testa suonano e ballano un suo brano del 1960 (!), sono entrate in testa un po' a tutti. 
E, arrivato alla fine, mi accorgo di non aver postato finora nemmeno un brano del Re del Pop, manco fosse un biopic senza autorizzazione come si usa fare ultimamente. 
Quindi, dato che dall'altra parte canzoni sue ce ne sono invece a iosa, metto qui giusto un altro paio dei singoli che mancavano all'appello, cioè WANNA BE STARTIN' SOMETHIN',
che tanto riascoltare un disco del genere fa sempre piacere anche in versione Live at Wembley, e HUMAN NATURE,
anche questo live, ma a Yokohama, e canzone questa stracampionata negli anni successivi da artisti vari fra rapper e boyband.
E quando succede è pur sempre un modo come un'altro per testimoniare il mito di Jacko. 

martedì 29 novembre 2022

THE PLAYLIST: SPOTIFY E TUTTO QUELLO CHE C'È DIETRO

 The Playlist è su Netflix ed è una serie tv svedese, forse perché Spotify è una piattaforma svedese, e in sei episodi se ne racconta la storia di com'è nata.


Ma la cosa forte è che la stessa storia ti viene raccontata in ogni episodio, ogni volta con particolari nuovi, dal punto di vista diverso di sei individui diversi, perciò, un po' come in Jackie Brown di Tarantino, ti trovi a rivedere la stessa scena in un contesto diverso a seconda di chi sia il personaggio in questione, dal fondatore al socio, all'avvocatessa (o avvocata), dal discografico al programmatore, fino ad uno degli artisti coinvolti, ma in quest'ultimo caso la storia si sposta più avanti nel futuro ipotizzando che non siano rose e fiori esattamente per tutti come invece sarebbe stato nelle intenzioni di Daniel Ek, colui che ebbe tale idea molti anni orsono, con un finale metacinematografico che per un attimo ti fa uscire dalla finzione e ti fa chiedere "ma cosa ho visto finora?". 
Ma lo spirito, anche se a tratti si sorride pure, rimane sempre sul realista, mai sulla parodia, con alcuni momenti ancora differenti in cui ci si trova in mezzo ad una narrazione che va per allegorie, come nel cinema svedese più classico (vedi Bergman) come nell'episodio dedicato all'avvocatessa (o avvocata) dove tutto sembra ambientato un un unico palazzo con tanti uffici diversi da cui lei entra ed esce in pochi secondi cambiandosi la giacca. Impressionante il protagonista come da modello superfigo si è calato nel personaggio di Daniel, sovrappeso e con calvizie incipiente

(quello nel centro è il vero Daniel).
Ma tutto il cast fa un ottimo lavoro in un prodotto che si allinea a The Social Network di David Fincher nello spiegare cosa sta dietro ai fenomeni del mondo web in cui tutti, ma proprio tutti, ormai siamo invischiati, io per primo poiché sto scrivendo proprio sul web da circa tre anni. 
E a sto punto chissà come sarebbe una serie basata invece sulle piattaforme streaming tipo Netflix? 
Ah, già... è vero... ESISTE GIÀ 😊. 

lunedì 28 novembre 2022

COME PER DISINCANTO - E VISSERO INFELICI E SCONTENTI (PURE GLI SPETTATORI)

 Ecco un'altro sequel che poteva anche non esistere dopo il molto carino Come D'Incanto, e che si presenta pure con un titolo chilometrico, mentre l'originale era un semplice Disenchanted.


Qui Giselle (Amy Adams sempre meravigliosa anche con qualche chiletto in più) si trova alle prese con la figliastra Morgan che è diventata adolescente con i problemi che comporta tale crescita, con un trasloco e relativi nuovi vicini, e con la nascita della sua bambina Sofia,

il che rende tutta la sua vita meno "da favola" di quello che era nel suo modo di vedere le cose, finché un giorno per magia tale favola ritorna con tutto quello che ne consegue, cattivi e incantesimi compresi.



Ricordo, per chi non avesse visto il primo episodio, che Giselle è una principessa del mondo dei cartoni Disney (a cui, pensa un po', sembrerebbe ispirata anche Melania del cartoon di BORAT 2) catapultata nella New York reale dove conosce e sposa un avvocato ugguale ugguale a Patrick Dempsey (adesso un po' ingrigito).

E se tutto finiva lì nel primo film vivendo felici e contenti come di prammatica, qui si va avanti fra numeri musicali lallalallallà che, francamente, fracassano parecchio i maroni. 
Che ok va bene che c'è l'ironia e le battute sul fatto che le principesse Disney cantano e ballano tutto il tempo conversando pure con uccellini e scoiattoli, però dopo un po' stufa, anche perché c'è sempre quello straniante effetto dei testi in italiano fatti per far combaciare il labiale dicendo cose quasi senza senso.

Alla resa dei conti il film più che fatto per piacere a chi aveva amato il primo geniale episodio, per la piega che prende presto sembra rivolto ad un pubblico da scuola elementare o anche meno, ma attenzione perché ormai anche i bambini delle elementari son fin troppo sgamati anche per le favole con principi, principesse, matrigne e streghe che trasformano la gente in rospi (si, succede pure quello).

Eh già, ne parlavo proprio poco tempo fa di quando guardavo i film della Disney con grande meraviglia, e presumo che non sarà un caso se nelle alte sfere della Casa Di Topolino stanno avvenendo cambiamenti drastici a causa del grave deficit finanziario in cui si stanno trovando. 
Altro che favole... 

domenica 27 novembre 2022

MUSICA, CINEMA E MODA IN LUTTO COL 3X2

 Era già stata vittima di fake news negli anni 90 in cui molti erano convinti che fosse già morta, e invece Irene Cara è arrivata fino a 63 anni, ma le cause del decesso (stavolta vero) non sono state rese note.


Irene univa il mondo del cinema con quello della musica per il suo ruolo in Saranno Famosi di ALAN PARKER, cioè Coco Hernandez, e per la CANZONE portante della soundtrack
che le valse anche in seguito la collaborazione con Giorgio Moroder per FLASHDANCE, dove però non recitava.
Ora però devo aprire una parentesi perché lo so che è difficile, però vi prego di non pensare a FRANCESCO PANNOFINO mentre ascoltate questa canzone; lo dico perché io stesso sono incappato in tale visione. 
Ma torniamo seri. 
Il debutto importante di Irene avvenne da giovanissima, ma il primo ruolo importante lo ebbe un anno prima di Saranno Famosi in Radici - Le Nuove Generazioni, miniserie sequel dello sceneggiato tv dal grande successo di pubblico, quello del famoso KUNTA KINTE cantato anche da Daniele Silvestri,
(ma non avevo detto che tornavamo seri? Niente... non c'è verso), mentre dopo i due exploit di cui ho parlato prima ha poi sempre fatto piccole parti in alcune pellicole comunque di successo. 
Anche la moda deve salutare per l'ultima volta un suo grande rappresentante in Italia e nel mondo, cioè Renato Balestra che ci lascia a ben 98 anni.

Addio Irene e Renato. 

sabato 26 novembre 2022

BEYONCÉ - RENAISSANCE (E I MIEI GUSTI DIFFICILI COLPISCONO ANCORA)

 Premessa: non sono cattivo a priori, solo che è uscito a fine luglio il nuovo disco di Beyoncé dove sulla copertina è ritratta con le sue forme generose come una novella Lady Godiva e, nonostante un buon riscontro di pubblico (ma sarebbe da verificare poiché gli uffici stampa sanno fare miracoli), non ha avuto vita facile a causa di testi con parole ritenute offensive, credits che comprendono tipo 24 autori misteriosi per un solo brano, 


cantanti che reclamano l'ispirazione a certi passaggi di un loro pezzo e perfino le lamentele di Monica Levinsky, pensa te. 
Aldilà di tutto, singolo dopo singolo, cioè il primo estratto BREAK MY SOUL
seguito poi da CUFF IT, apprezzabile forse soltanto per il videoclip pieno di outfits bizzarri, 
e dopo anche un ascolto integrale, perché non volevo essere ingannato solo da due pezzi magari poco riusciti, a me ha fatto solo l'effetto di un brutto disco (forse il più brutto che io possa ricordare in questo 2022) dove le canzoni sono dei prodotti senza alcuna melodia e non danno nessuna emozione, ma piuttosto sembrano fatte per far dire all'artista "senti come son brava a fare i vocalizzi" e stop. 
Questo drastico cambio di tendenza che viene definito "rinascimento", punta decisamente verso l' R'n'B più estremo rispetto ai suoi lavori precedenti e pare dovuto ad un differente staff che ha lavorato con la cantante scontenta di come sono andate le cose in precedenza dicendo di essersi sentita economicamente come "truffata" dai precedenti collaboratori. 
Francamente però, diciamolo chiaro, l'entourage con cui aveva lavorato prima era in grado di sfornare cose documentate nello stupendo I AM WORLD TOUR,
disponibile anche in raggioblu, e non mi pare che ora Beyoncé sia in bancarotta, eh, anzi; inoltre che lei sia bravissima non c'è alcun dubbio, ma una gran voce solo tecnica e con poco cuore non portano da nessuna parte. 
Non lo dico solo io, ma anche Augusto Daolio dei Nomadi

in un suo libretto di aforismi che se canti solo con la voce, prima o poi potresti anche rimanere senza, ma se canti col cuore lui ti accompagnerà per tutta la vita. 

venerdì 25 novembre 2022

CHLOE - LE MASCHERE DELLA VERITÀ: MISTERI MISTERIOSI TUTTI BRITISH

 Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne e il femminicidio ecco una fiction dedicata a due donne, Chloe e Becky che da adolescenti erano state molto amiche ed ora sono legate da qualcosa che riguarda la morte della prima delle due, qualcosa di non detto che viene piano piano mostrato allo spettatore con dei veloci flashback, così noi che siamo lì a guardare rimaniamo spesso con un senso di confusione che però ti intriga a volerne sapere di più.


Ecco in breve il plot di questa serie della BBC dove Becky Green (Erin Doherty) usa tutta una serie di sotterfugi per avvicinarsi ad alcune persone legate alla Chloe del titolo grazie ad una falsa identità inventata, ma con un suo perché radicato nel suo passato, 

per portare avanti un piano che ha lo scopo di far chiarezza sulla morte della ragazza, una morte che nasconde qualcosa di cui non siamo a conoscenza, ma che, episodio dopo episodio, prende sempre più forma con scene che si ripetono ogni volta aggiungendo un particolare in più.

Di solito questi prodotti vengono definiti thriller psicologici, forse perché in alcuni istanti ti senti immedesimato in Becky con la sua paura di essere smascherata dato che reggere il gioco della falsa identità diventa man mano sempre più difficile se viene protratto così a lungo,

ma nonostante ciò, la nostra amica rimane con la ferma intenzione di andare fino in fondo al suo piano, come fino in fondo alla serie che stavolta è ancora più breve del solito sfuggendo alla regola degli 8 episodi tipica da piattaforma streaming, e infatti sono solo 6, per fortuna, così non si aggiunge roba inutile ad un ritmo che non si può certo definire spedito. 
Su Prime Video in UHD. 

giovedì 24 novembre 2022

POWER RANGERS IN LUTTO PER TOMMY

 È di qualche giorno fa la notizia della morte di Jason David Frank ovvero Tommy Oliver dei Power Rangers, la famosa serie tv di cui esiste anche un ottimo FILM del 2017 con tutt'altro cast, ma con Jason che insieme ad Amy Jo Johnson, la Kimberly della serie storica, appaiono in un breve cameo, mentre invece sempre insieme avevano interpretato i loro personaggi ufficiali in quello precedente del 1995.


Sul film più recente, dove la villain Rita Repulsa era Elizabeth Banks e Zord, il mentore dei Rangers, era Bryan Cranston, avevo zero aspettative e invece era riuscito a sorprendermi, ma a quanto pare non è stato dello stesso parere il grande pubblico che invece ha fatto naufragare il progetto di tutta una serie di nuovi film che dovevano seguire il reboot della saga. 
Ma torniamo al nostro attore, Jason, esperto ed appassionato veramente di arti marziali al contrario di altri suoi colleghi che invece usufruiscono largamente degli stuntmen cercando di mantenere il segreto, Jason che aveva solo 49 anni e, secondo i gossip, si sarebbe suicidato dopo essere finito in un grave stato di depressione legato al divorzio. 
La notizia alimenta anche la leggenda della maledizione dei Power Rangers, secondo la quale parecchi degli attori che hanno partecipato alle molte serie di cui è composta la saga sono deceduti prematuramente, e Jason sarebbe il tredicesimo. 
Ovviamente son tutte balle, alimentate da macabre e sfortunate coincidenze e quello che conta oggi, fans o non fans, è dare un ultimo saluto a Jason, oppure, se preferite, Tommy. 
Goodbye. 

mercoledì 23 novembre 2022

SLUMBERLAND - NEL MONDO DEI SOGNI: QUANDO INCEPTION INCONTRA ALICE IN WONDERLAND

 Quel colosso di Jason Momoa è sorprendente per come passa dalla solennità di un prodotto come DUNE, ad un ruolo in cui si diverte da matti a gigioneggiare tutto il tempo, cioè il fuorilegge Flip di Slumberland.


Il nuovo film di Netflix è in pratica una favola tratta da una famosa e vintaggissima serie a fumetti (nasceva nel 1905, ma non polemizziamo sulla mancanza di nuove idee dai) dove Jason, con un look a metà fra il suo AQUAMAN e il Cappellaio Matto di Alice,

divide la scena con la giovane Marlow Barkley che interpreta Nemo (che nei fumetti però era un maschietto), una ragazzina che, come nel libro di Lewis Carroll, si ritrova un un mondo tutto particolare composto da sogni ed incubi, che possono essere i propri, ma anche quelli di altre persone.

Da tale soggetto era già stato tratto Little Nemo, un film d'animazione del 1989 prodotto da Stati Uniti e Giappone che  passò quasi inosservato anche se a metterci le mani c'era anche Chris Columbus, il vero mago fra i maghi di Harry Potter.

Nel nuovo film Netflix quindi si è mantenuta l'idea di base, ma lavorandoci su per rendere il tutto più "wow", anche perché se confrontate le tavole dei fumetti siamo a livelli decisamente demodè.

Completa il cast Chris O'Dowd che finora non mi ha mai deluso in ogni film dove ha presenziato, e infatti ci si diverte e ci si meraviglia anche perché visivamente è un continuo tripudio di effetti speciali anche esagerati, però plausibili perché se siamo nei sogni può accadere qualsiasi cosa. 
E lo sa bene Christopher Nolan che ci ha fatto sopra uno dei suoi film più belli, cioè INCEPTION che più di una volta mi è tornato in mente guardando questo.

Ma il pubblico a cui è rivolto Slumberland è decisamente più giovane dello standard che segue Nolan, un pubblico che si meraviglia ancora quando vede un film così, proprio come mi sono meravigliato io nello stesso modo in cui nello scorso secolo, anzi, diciamo pure millennio (citando una presentazione che il Liga usa fare nei suoi concerti), guardavo i film della vecchia Disney. 
Per cui in mezzo a quel pubblico mi ci metto anch'io perché di diventare grande non ne ho ancora nessuna voglia e mi piace credere che il mondo dei sogni esista davvero. 

martedì 22 novembre 2022

BORIS 4: MA CI VOLEVA DAVVERO COSÌ TANTO PER FARE UNA FICTION FATTA BENE?

 Ed ecco il ritorno di una delle serie più amate della tv, se tralasciamo la terza stagione un po' così così, cioè Boris.


Torna il cast al gran completo con l'assenza di Itala, la segretaria di edizione (finta) che viene però omaggiata con il primo episodio dove si tiene il suo funerale poiché l'attrice Roberta Fiorentini purtroppo è mancata lo scorso anno. 
Un altro omaggio viene fatto ad uno degli sceneggiatori (veri), Mattia Torre, anche lui deceduto lo scorso anno, con Valerio Aprea che interpreta uno dei tre sceneggiatori (finti), cioè quelli che scrivono i soggetti per le fiction copiando a destra e a manca, sotto forma di fantasma ancora in contatto con gli altri due colleghi, cosa che lì per lì non avevo capito da subito, ma poi tutto ok.

Come per ogni serie tv attuale adesso anche René Ferretti deve fare i conti con le piattaforme streaming, e anche la nuova serie in lavorazione, cioè La Vita Di Gesù e non più Gli Occhi Del Cuore, deve essere approvata da una fantomatica piattaforma di cui è diventato responsabile l'ex stagista Alessandro.

Quindi si parla di algoritmi che decidono la validità delle trame e tutto il bel mondo backstage pieno di vincoli che ormai è diventato il lavorare nelle fiction, magari un po' esagerando, ma nemmeno poi tanto. 
Per me che ho un cervello fatto a modo mio, vedere la lavorazione di una fiction su Gesù con Pietro Sermonti che fa il pagliaccio sul set non può non far pensare ai Monty Phyton e il loro BRIAN DI NAZARETH, ma è solo un fugace momento perché poi tutto si sviluppa diversamente.

Un'altra cosa che Boris ti spiega a modo suo è il frequente uso degli "spiegoni" stravisti anche negli ultimi film di Harry Potter, dove intere scene vengono solo raccontare dai protagonisti, in quel caso del maghetto per snellire la lunghezza dei libri, qui invece perché non ci sono i fondi e il tempo per realizzarle quelle scene tipo la strage degli innocenti, la moltiplicazione dei pani e dei pesci e così via. 
Ritornano tutta una serie di guest star che già avevano partecipato in precedenza fino ad un finale surreale e folle che comunque è un piccolo capolavoro con Francesco Pannofino che si presta a fare una cosa che mai ti aspetteresti da lui. 
E meno male che qualche fiction italiana che funziona ancora c'è, dopo aver visto certe robe brutte brutte brutte...


lunedì 21 novembre 2022

ADDIO AD UNO DEI TANTI PAPÀ DI GODZILLA E AD UN NOME STORICO DELLA MUSICA ITALIANA

 La musica italiana perde un'altro dei suoi nomi storici con Nico Fidenco che se ne va ad 89 anni ed è ricordato più che altro per dei 45 estivi come CON TE SULLA SPIAGGIA

e LEGATA A UN GRANELLO DI SABBIA
Nico, che, come si può vedere, preferiva mettere belle ragazze sulle copertine dei suoi dischi piuttosto che sè stesso, forse perché già da giovane pareva molto più avanti negli anni al punto che quasi non si nota la differenza con la seconda foto più recente,


ha in realtà avuto anche un buon riscontro come compositore di colonne sonore di molte pellicole fra le quali la fanta-fashionistica 2 + 5 MISSIONE HYDRA, e per cover in italiano di brani famosi provenienti da film d'oltreoceano come la splendida EXODUS
tema musicale del kolossal di Otto Preminger con Paul Newman. 
Inoltre ha successivamente anche lasciato il segno nel mondo anime con alcune canzoni scritte per le serie giapponesi come DON CHUCK CASTORO
e BEM IL MOSTRO UMANO, questa pure cantata da Nico stesso.
E con un collegamento pari ad un balzo carpiato saltiamo nel mondo del cinema giapponese che piange la scomparsa di Kazuki Omori regista e sceneggiatore dalla filmografia piuttosto variegata come generi, ma abbastanza famoso nel giro del genere kajiu (quello dei mostroni) per aver diretto due film dal destino complicato usciti a cavallo fra gli anni 80 e 90 riguardanti la saga mostruosa iniziata da Ishiro Honda nel 1954,


cioè Godzilla Contro Biollante e Godzilla Contro King Ghidorah, due pellicole mai proiettate nelle nostre sale, ma arrivate successivamente direttamente in home video.

Negli U.S.A. il primo dei due si trovò a scontrarsi contro il secondo episodio di Ritorno Al Futuro uscendone piuttosto malconcio, mentre il secondo fu vittima di controversie riguardanti una SCENA in cui dal lucertolone vengono uccisi parecchi soldati americani

e lo sai bene quanto sia radicata per loro la figura dell'esercito che salva il mondo da ogni catastrofe, naturale o aliena che sia, quindi non venne presa bene la fine barbina destinata ai militari schiacciati da Godzilla. 
Tale sequenza, anche se in effetti non era splatter perché non mostrava nemmeno uno schizzo di sangue, venne disapprovata anche da Ishiro Honda che fra gli americani aveva sempre avuto un ottimo riscontro di pubblico.

Kazuki Omori aveva 70 anni ed a stroncarlo è stata una leucemia mieloide fulminante.
Addio Nico e Kazuki. 

domenica 20 novembre 2022

CORPO LIBERO: OK, FORSE SONO IO CHE SONO DIFFICILE

 Su Paramount+ è disponibile Corpo Libero, fiction italiana che pare come trainata dalle NEWS più recenti e dalle velleità thriller, perlomeno da come viene presentata, per cui sulla carta sembrava già un successo, ma ecco che puntualmente saltano fuori tutti i difetti che si riscontrano di solito in tali prodotti cioè lentezza e sceneggiatura fatta con i piedi. 


A questo va aggiunta una recitazione con un marcato accento del sud a tratti incomprensibile aggravata dal suono in presa diretta, a cui vengono in parte in soccorso i sottotitoli. 
Ma la stessa cosa della parlata dialettale stretta non accadeva anche in RICOMINCIO DA TRE con Troisi al punto che prima dell'uscita del film c'erano diversi dubbi sulla comprensibilità? 
Si, però nel caso del comico partenopeo riuscivi lo stesso a capire ogni parola perché lo scandire delle parole unito alla mimica sopperiva a modo, con rispetto per il pubblico, e non biascicato alla chemmenefregaammè come invece succede qui. 
Una piaga questa che continua a ripetersi troppo spesso nel mondo delle fiction, forse piagate da budget non abbastanza consistenti per retribuire un tecnico del suono che faccia almeno il minimo sindacale. 
Per fortuna succede un po' meno nel cinema, ma succede, fidati che succede. 
Quindi a sto punto posso esprimere un giudizio sintetizzato con due parole che fanno restare in tema sportivo con gli inutili (per noi) Mondiali di calcio 2022 che iniziano proprio oggi, ovvero: 
DUE PALLE!!! 

sabato 19 novembre 2022

CANZONI ALLA RADIO VERSO L'INVERNO

 Con il titolo del post che ricorda un successo degli Stadio, oggi punto su quello che passano radio ed emittenti tv in questo autunno, e il pezzo del momento che mi becca ovunque vada, dai supermercati all'autoradio è la nuova di Lizzo, 2 BE LOVED,

che con la sua verve un po' anni 80 riesce anche ad essere pure simpatica e anche carina nonostante le sue forme più che abbondanti che, aldilà degli standard di bellezza imposti dai media, lei sa portare con grande disinvoltura e il viso si vede che ha dei tratti delicati,

e quindi raggiunge lo scopo di essere immediatamente riconoscibile e di farsi notare in mezzo a canzoni ed artisti che invece passano via senza lasciare il segno, al punto che per sapere chi la sta cantando devi per forza shazammare, come ho dovuto fare con Yungblud e la sua TISSUES
che mi ricordava da matti il drumming di Close To Me dei Cure, e infatti Dominic Mathias (il suo vero nome) ne ha preso proprio il sample. 
In un mondo sportivo che si evolve anche i videogames hanno i campionati mondiali e Lil Nas X ha realizzato l'inno per quelli di League Of Legends dal titolo STAR WALKING.
Lui è un personaggio decisamente sopra le righe di cui avevo già parlato l'anno scorso, ma, a quanto pare, non è tutta fuffa dato che la canzone mi aveva preso da subito senza nemmeno sapere chi la stesse cantando quella stessa sera trasmessa su Back2Back con Ema Stokholma e Gino Castaldo. 
Merito di melodia e suoni azzeccati, che per un brano musicale sono già il 90 per cento del lavoro fatto.
Eccolo qua Lil Nas X in uno dei suoi "sobri" outfits, dei quali questo in particolare è firmato Versace, ma non fatevi fuorviare dalle apparenze perché la sostanza c'è. 
Ascoltare per credere. 
Per quanto riguarda la musica italiana, era da un po' che non sentivo una canzone nuova di Giorgia che si presenta con NORMALE
come una vera "bitch" tutta R'n'B con tanto di voce filtrata, cosa che spesso in molte canzoni risulta fastidiosa (vedi Blanco e Sferaebbasta), ma ho notato che sulle voci femminili certi effetti risultano meno odiosi (anche l'orrido autotune) e qui infatti funziona perché perlomeno la canzone è bella anche se non come certe sue cose passate. 
Sempre in Italia restiamo con Manuel Agnelli che ne LO SPOSO SULLA TORTA duetta con Valery Kandinsky,
che in realtà è sua figlia Emma, la quale usa tale pseudonimo quando si esibisce con la sua band perché la ragazza, figlia di tanto padre, si dà da fare e parecchio. 
E poi per finire ci sono quei Peter Pan dei Blink 182 che suonano ancora come tanti anni fa come se il tempo si fosse fermato al 1999 e questa nuova EDGING lo dimostra.
Buon weekend, quindi, con musica per tutti i gusti in un inverno che forse è infine davvero alle porte (come cantava Guccini in una canzone scritta per i Nomadi) imbiancando le alte quote dove già si prepara la stagione sciistica. 

venerdì 18 novembre 2022

THRILLER COMPIE 40 ANNI E TORNA RINNOVATO

 40 anni fa esatti usciva un disco praticamente perfetto le cui canzoni erano ognuna dei potenziali singoli e le cui vendite raggiungeranno cifre stratosferiche.


Stiamo parlando di Thriller di Michael Jackson che fra musica e videoclip relativi ha segnato decisamente un'epoca.
Le mattonelle illuminate di BILLIE JEAN, il mini film horror della TITLE TRACK diretto da John Landis,
il rock di Eddie Van Halen che contamina con un assolo stupendo BEAT IT (ma il resto delle chitarre è merito di Steve Lukather dei Toto),
il duetto con Paul McCartney in THE GIRL IS MINE, e tutto il resto ora sono inclusi in una confezione speciale per il super compleanno con video rimasterizzati in 4K,
con un secondo disco allegato che contiene brani inediti e pure un terzo, ma questo solo per la versione digitale, con demo e versioni alternative. Ovviamente per i veri maniaci c'è anche la copia in vinile rimasterizzata con le più innovative tecnologie.

C'è da dire che Michael, dopo questo exploit, non è più riuscito a bissare il grande successo poiché già Bad, per quanto fosse pure quello gran un bel disco, era un gradino sotto Thriller, e anzi ogni disco successivo si mostrerà francamente sempre più debole fino a prodotti insipidi che piacevano solo ai fans più sfegatati. 
Ma d'altronde, caro Jacko, dopo un disco come Thriller ti puoi permettere davvero di fare quello che ti pare perché il top l'hai già raggiunto e nessuno ti toglierà mai quel titolo di Re del Pop che ti meriti nella maniera più assoluta. 
Anche adesso che ci manchi. 

giovedì 17 novembre 2022

ENOLA HOLMES 2: EHI TU... DICI A ME? STAI PARLANDO CON ME?

 Premessa: se avete dei problemi con i film e le serie tv in cui il protagonista si rivolge direttamente al pubblico come, per esempio, SHE-HULK, allora evitate il secondo episodio delle avventure di Enola Holmes perché qui Millie Bobby Brown passa quasi un terzo del tempo a rompere la quarta parete, cosa che, se nel PRIMO FILM era una trovata divertente, qui ormai non fa più né caldo né freddo, anzi pare proprio che se ne abusi senza ritegno alcuno, tanto che ti viene da dire quella famosa frase di Robert DeNiro in Taxi Driver che ho messo nel titolo del post, e che, se bazzicate un po' di cinema, dovreste conoscere così alla prima, anche perché proprio oggi il suo regista Martin Scorsese compie 80 anni, perciò AUGURI!!!


Detto ciò, il film rimane un prodotto divertente con tutto il cast del precedente confermato eccetto Mycroft, il fratello maggiore della famiglia Holmes, perché l'attore Sam Claflin aveva altri impegni inderogabili.
Ma non sembra un problema perché la scena oltre a Millie mattatrice (e produttrice), se la prendono stavolta un po' di più anche Helena Bonham Carter e Henry Calvin.


E a proposto del cast, divertitevi a riconoscere senza aiuti da casa il bello e dannato Sid Vicious della serie di Danny Boyle sui SEX PISTOLS, ovvero il giovane Louis Partridge che qui appare con un volto decisamente più ripulito. 
In questo secondo episodio Enola ha aperto la sua agenzia investigativa, ma, esattamente come accadeva nella bella serie MISS SCARLET AND THE DUKE, essendo lei donna e molto giovane, non viene ritenuta credibile in tale ruolo. 
Anche se le situazioni sono divertenti, non è un lavoro perfetto però, specie nelle scene d'azione dove le scazzottate, già di per sé realizzate con poca fisicità, sono riprese frammentate (forse per coprire dei movimenti non proprio perfetti) e in alcuni effetti speciali tipo la ruota della carrozza che si rompe una frazione di secondo prima che venga colpita dal paracarro lanciato dal villain, un David Thewlis odiosamente in parte (ma si trova in ottima compagnia perché non è il solo vero cattivo del film). 
Millie dal canto suo propone come al solito un defilè di capi d'abbigliamento di cui ho perso il conto





(ehm no... non si tratta di giochi bondage) e si conferma ancora una volta capace di staccarsi dal mondo delle STRANE COSE che tanto ha dato e tanto ancora darà in futuro. 
E, se va tutto bene, ci saranno altre quattro avventure da gustare su Netflix. 

mercoledì 16 novembre 2022

PROVA PROVA SA SA (MATANO CI RI-PROVA)

 Prova prova sa sa è quella frase che, se state facendo un sound-check si deve dire al microfono non tanto perché serva a qualcosa veramente per verificare se le P "scoppiano" o le S "stridono", ma vale quasi più come mantra, quasi come scaramanzia.


Lo show condotto da Frank Matano su Prime Video ha questo titolo italiano, ma quello del format originale americano era del tutto diverso. 
Diverso anche come risultato poiché, senza nulla togliere ai comici italiani coinvolti, in America il senso dell'improvvisazione forse è più radicato, per cui le gag tirate fuori dai nostri non sempre colpiscono nel segno.

Mentre Frank lancia dei temi da portare in scena, Maccio Capatonda, Maria DiBiase, Aurora Leone (che nel momento del balletto di Tik Tok riesce pure ad essere sexy)

e Edoardo Ferrario si prestano al gioco facendo del loro meglio per strappare la risata, anche con l'aiuto di un ospite diverso ogni puntata, come per esempio Francesco Mandelli, ma si vede che più che fare cose improvvisate pescano dal proprio repertorio e non sempre con ottimi risultati, difatti ci sono innumerevoli tagli durante i 4 episodi. 
Solo 4 infatti come se si trattasse di una Prova, Prova, Sa, Sa... 

UN ALTRO "FRATELLO" ALLMAN CHE SE NE VA

 Il southern country rock piange un altro elemento della The Allman Brothers Band poiché nei giorni scorsi è morto ad 80 anni Dickey Betts, ...