mercoledì 30 settembre 2020

TRUMP VS. BIDEN, OVVERO COME NON COMPORTARSI IN UN DIBATTITO TELEVISIVO, SPECIALMENTE SE SEI TIPO UN PRESIDENTE

 Grande momento televisivo (si fa per dire) quello che ha avuto come protagonisti i due antagonisti per la presidenza americana, Donald Trump e Joe Biden.


Non parlo di idee politiche, anzi me ne guardo bene non essendo un mio interesse e non capendone nulla. Mi riferisco invece alla condotta dei due protagonisti che invece di parlare delle proprie idee e programmi, sono arrivati subito ad uno scontro verbale (Biden che chiama Trump clown e bugiardo) che faceva tanto riunione condominiale in cui gliele dici chiare al vicino di casa che ti rompe i maroni. Trump in particolare è stato il più maleducato interrompendo continuamente il suo interlocutore e fregandosene pure del moderatore che cercava invano di riportare la discussione a livelli civili (da un fuori onda pare che Trump abbia detto chiaramente: "eccheccacchio, sono il presidente e comando io!!!"😂😂😂). E io che pensavo che la tv urlata fosse solo nei reality show che tanto accuratamente cerco di evitare.

martedì 29 settembre 2020

LA MUMMIA, UNA SAGA CON ALTI E (MOLTI) BASSI

 In principio è stato Boris Karloff ad interpretare nel 1932 il ruolo del morto vivente bendato,


mentre successivamente ne è stato fatto un remake a colori nel 1959 con Christopher Lee.

Discreto successo al cinema, ma poi il silenzio fino alla fine degli anni 90 quando esce quella nuova versione con Brendan Fraser


che strizza un po' l'occhio ad Indiana Jones e diverte con sprazzi di horror.

Delude un po' invece il seguito sempre con gli stessi protagonisti dove alcuni personaggi però vengono riletti in chiave decisamente più comica, come Ardeth Bey


che nel primo film aveva un atteggiamento fiero e misterioso, mentre nel secondo cambia modo di porsi diventando quasi ridicolo e cominciando ad inaugurare il periodo dei "bassi".

Da notare la presenza di The Rock nella parte del Re Scorpione che produrrà una serie di film prequel dimenticabili su quel personaggio spinoff.

Il terzo capitolo con Brendan Fraser è ancora peggio, anche perché la mummia non c'entra più una cippa.

Ancora una lunga pausa fino agli inoltrati anni 2000 quando alla Universal che detiene i diritti sui vari mostri da Frankenstein, all' Uomo Invisibile, l' Uomo Lupo, nonché La Mummia, appunto, non decidono di creare un monsterverse come alla Marvel e alla DC Comics, basandosi proprio su quei famosi personaggi.

Ed è qui che arrivano altri bassi, ed uno di questi si chiama Tom Cruise...

Ora, vabbè è facile ironizzare sul fatto che Tom in una Hollywood dove tutti si aggirano sul metro e ottanta (pure Nicole Kidman) sia alto "solo" un metro e settanta, però è pur vero che nelle riprese dei suoi film voglia sempre supervisionare la prospettiva con cui interagisce con gli altri attori per non apparire in difetto di centimetri, ma qui non è solo un fatto di "dimensione artistica" (Elio...)

Il film è brutto, pretenzioso e non lo salvano nemmeno Russell Crowe nei panni di Dr. Jekyll e Sofia Boutella in quelli della mummia stavolta al femminile. E poi dai... Tom Cruise che continua a fare Ethan Hunt anche qui no eh...


lunedì 28 settembre 2020

TENET (ALTRO CHE DOCTOR WHO E MARTY MCFLY)

 Allora... devo mettere giù le mie impressioni sull' ultimo, discusso film di Christopher Nolan, regista che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni e pellicola che ha avuto l' arduo compito di riportare il pubblico nelle sale dopo il lockdown,


quindi avviso già in partenza che "film lungo vale un post lungo", ma da dove posso cominciare? Dalla fine e andare all' indietro parlando alla rovescia? O dall' inizio e intersecarmi con gli eventi che mi si svolgono al contrario davanti agli occhi?

Perché poi è questo il succo del film, cioè il nostro Christopher che si diverte a mischiare scene in avanti e all' indietro nella stessa ripresa grazie alle strabilianti possibilità del comparto degli effetti speciali che rende il tutto assolutamente reale.

Un po' come quando James Cameron ha scoperto le possibilità del morphing e ci ha costruito su sia Terminator Judgement Day che The Abyss,



due film stupendi basati proprio su quella tecnica (all' epoca) innovativa e strabiliante, mentre sugli schermi tv passavano le avventure di Alex Mack,

una ragazzina che acquisisce il potere di diventare una specie di liquido che passa sotto le porte, entra dalle finestre, si infila sotto le gonne... no Vasco non c'entra, mi ero solo lasciato prendere la mano dall' entusiasmo😀.

Ma direi di mettere le facezie da parte (tanto so già che non ci riesco) e tornare a parlare di questo Tenet; innanzitutto devo precisare che per capire Inception, con il quale vengono naturali dei parallelismi più che con lo spaziale Interstellar, l'ho dovuto rivedere almeno tre volte (e alla quarta volta ci ho trovato ancora delle cose che non avevo notato prima), per cui sono assolutamente sicuro che aver visto solo una volta Tenet non può avermi fatto capire davvero tutto, perché infatti è questa l'impressione che mi è rimasta, cioè che mi manchi qualche particolare. La sottile differenza però tra questo e Inception è che il film con Di Caprio, con il quale si empatizza per forza perché Leo ha un carisma particolare e sa farsi piacere, bisogna dirlo, ti metteva la curiosità di capirne meglio il senso, i vari livelli del sogno, la differenza tra sogno e realtà e, soprattutto, cosa succedeva davvero nel FINALE su quell' aereo dove Cobb si risvegliava.

Tenet invece sembra tenerti a distanza a causa della messinscena con un montaggio che dà dei tagli netti alle situazioni, per il rapporto che (non) c'è tra i personaggi, e forse in special modo in questa mancanza di empatia gioca una parte importante la scelta di non dare un nome al Protagonista che è un monoespressivo John David Washington (ma forse avrei anch'io la stessa espressione se mi trovassi al suo posto).


Questo, dicevo, gioca a suo sfavore, e forse questo succede a causa dell' assenza del fratello di Christopher come sceneggiatore, perché perlomeno io non sono riuscito a sentirlo vicino a me e ad entrare nella sua vicenda così contorta, guardando invece tutto da spettatore confuso da una storia che prende tutti i nomi dall' esoterico quadrato del Sator,


per cui oltre al Tenet del titolo troviamo Arepo, Opera, Rotas e naturalmente Sator furbescamente dislocati nella sceneggiatura, che comunque porta ad un risultato appunto confuso, ma probabilmente volutamente, con quel figlio che viene nominato spesso, ma che si intravede appena come si intravedono i figli di Cobb in Inception (e pare addirittura che quel bambino sia... ma no, niente spoiler dai).

Confuso per me, perché se gli effetti di cose e persone che vanno in senso inverso nel tempo, ma nello stesso luogo contemporaneamente, sono suggestivi specialmente quando rivedi la stessa scena dall' altro punto di vista e ti si apre il cuore perché finalmente capisci perché un'ora prima succedevano quelle cose così strane, nella mia testa hanno creato parecchio disordine aumentato dal fatto che ogni tanto mi soffermavo a pensare a quanto suonasse buffo il doppiaggio in italiano con accento russo, per cui magari mi sono perso qualche particolare. Poi non so dire quanto possano giovare i frequenti spiegoni (o pippotti) scientifici sulla fisica quantistica (che ormai pare un modo per giustificare ogni cosa impossibile nei film) dato che non è il mio campo e semmai chiederò lumi a chi ne sa di più, tipo i clienti dell' Eurospin che sono tutti Einstein, che magari mi si apre un nuovo punto di vista.


Quindi se valesse la regola di Inception forse mi basterebbe rivedere ancora un paio di volte Tenet (l' ideale sarebbe di rivederlo dopo aver ottenuto un diploma scientifico rapido da conseguire presso quell' istituto per stranieri dove si è diplomato Suarez, tanto nella mia fantasia sono corelliano😀) e magari riuscirei a rimettere in ordine tutte le tessere del puzzle, compreso il cameo di Michael Caine che lo fa sembrare, ormai in ogni film di Nolan, come Stan Lee nei film del Marvel Cinematic Universe, solo che qui, cambiando solo una iniziale, ci troviamo piuttosto nel Nolan Christopheric Universe dove il tempo viene manipolato un po' come fa comodo alla storia, dilatato nei sogni di Inception o riavvolto all' indietro in questo ultimo film.


Il vero problema è che, almeno per ora, non ho proprio per niente voglia di rivederlo...

domenica 27 settembre 2020

IL LOOK POST ATOMICO DEL 2020

 Tant'è che alla fine il look tanto profetizzato da film come MadMax è diventato attuale e vedere gente col volto parzialmente coperto da una maschera non pare più così futuristico come una volta.


Si, perché ormai non ci sono solo le mascherine chirurgiche che fanno tanto ospedale, ma sono diffusissime anche quelle personalizzate in tinta con l'outfit con cui vai in giro,


per cui le vedi maculate, glitterate e persino borchiate, se hai un po' di spirito goth-metal, che vanno benissimo con gli anfibi indossati sotto al vestitino con la gonna svolazzante come ha dettato la moda di quest' estate

(forse anch'essa ispirata a qualche film anni 80 che anticipava certi look). E stranamente non si sente più parlare di Myss Keta,

forse proprio perché è ormai diventata una normalissima persona come tutti noi.

Certo che anche lei è stata avantissimo dai...

sabato 26 settembre 2020

GLI SQUALLOR - 38 LUGLIO

Capita a volte di parlare di un vecchio film proprio su queste pagine web, per poi scoprire poco tempo dopo che quel film ha determinato la nascita di uno dei gruppi storici della musica italiana.
I Pooh? La P.F.M.? I New Trolls? Nooo, molto meglio...
Narra infatti la leggenda che i membri dei futuri Squallor

fossero al cinema a vedere Il Mio Amico Il Diavolo, film di cui ho parlato in occasione di QUESTO POST e durante questa scena in cui Peter Cook canta, o meglio recita una canzone

con tono serio e distaccato, ad Alfredo Cerruti, discografico

e prossimo fidanzato di Mina, "le venne una grossa idea" (non è un errore, ma una citazione del testo della canzone): incidere così per ridere un disco con quello stile!!! Detto fatto! Nasce così nel 1971 38 Luglio,

il primo 45 giri di quella che sarà una società di autori che solitamente scrivono canzoni serie e dignitose, ma che per divertimento realizzeranno una serie di album dove il turpiloquio la fa da padrone: Troia, Palle, Vacca, Cappelle, Tromba, Pompa, Arrapaho, Uccelli D' Italia (questi ultimi due con relativo film trash), giusto per citare qualche titolo.
In realtà 38 Luglio non contiene turpiloquio, ma solo situazioni nonsense recitate con voce stentorea dal narratore Cerruti che racconta le vicende di alcuni personaggi (l' elettrotecnico, la zia Woller, il capo in-indiano Movenganchìo) su un tappeto di musica maestosa alla composizione della quale ha contribuito anche l' insospettabile Virgilio Savona del QUARTETTO CETRA.
Gli altri nomi che compongono questo collettivo sono quelli che normalmente si sentivano nominare in quegli anni durante le presentazioni delle canzoni del Festival Di Sanremo, tipo Giancarlo Bigazzi, Daniele Pace, Totò Savio, che alternano le obbligatorie rime cuore-amore del Festival con i testi decisamente sporcaccioni degli Squallor come una valvola di sfogo. 
In aggiunta ai quattro vi è Elio Gariboldi che abbandonerà però dopo un paio d'anni.
E gira, gira, i loro dischi sono diventati dei cult che gli adolescenti dell' epoca si scambiavano segretamente come fossero delle riviste porno, insieme anche alle vere e proprie riviste porno e ai fumetti tipo il Lando, Il Montatore, Maghella e altri capolavori dell' editoria anni 70. 
Eh già... perché YouPorn non esisteva ancora...

venerdì 25 settembre 2020

SUPERSTORE (NON PROPRIO SUPER MA A QUALCUNO PIACE)

 Ecco un'altra serie di Prime che ha tradito le mie aspettative. Forse anche un po' per colpa mia perché dalle premesse mi ero immaginato che fosse come una cosa alla Scrubs, ma ambientata in un superstore (il titolo appunto)


solo che America Ferrera, la ex Ugly Betty, e tutta la serie di attori che vi recitano danno l'idea di comportarsi un po' troppo sopra le righe appositamente per apparire divertenti, risultando invece (a parer mio) solo irritanti. La differenza sostanziale con Scrubs è che anche lì le situazioni erano chiaramente esagerate, ma erano anche talmente azzeccate tutte le gag che non potevi fare a meno di ridere e basta. Qui invece ogni gag scorre pure a fatica e ti aspetti già dove sta andando a parare. 

Per me ha tutta l'aria di un' occasione mancata, ma a quanto pare a qualcuno è piaciuta perché sono arrivati alla quinta stagione

giovedì 24 settembre 2020

ADIEU, JULIETTE GRÈCO

 Ci ha lasciati a 93 anni Juliette Grèco,


icona della musica francese, ma anche del cinema e, in particolar modo per l'Italia, protagonista di quel fenomeno televisivo del 1965 che è stato il thriller, con gusto horror, Belfagor di cui ho parlato QUI. Purtroppo, per lei la ritroveremo anche nel 2001 in quel ridicolo remake con protagonista Sophie Marceau; purtroppo anche per noi che lo abbiamo visto quel film, ma qualche passo falso glielo possiamo anche perdonare.

Da notare che l'originale Belfagor era stato mandato in onda inizialmente sulla seconda rete, reputandolo un prodotto minore, ma poi, visto il grande seguito, le ultime due puntate sono state spostate sulla rete ammiraglia. Caso più unico che raro nella storia della programmazione tv.


Per cui, è vero che sarò pure una canaglia strapezzente e cafone, ma è giusto che oggi qui dedichi un post per ricordare così con piacere Juliette. Adieu.

mercoledì 23 settembre 2020

BATWOMAN, SI, MA QUELLA TRASH

 Alla fine degli anni 60, mentre la serie tv di Batman imperversa sugli schermi americani, seguita pure da un FILM con lo stesso spirito fumettistico, nel 1967 in Messico viene realizzato il primo film apocrifo su Batwoman, niente a che vedere con la serie che attualmente va in onda su Premium e che ha avuto pure un cambio di protagonista dopo varie polemiche sui gusti sessuali della pipistrella.


Questa Batwoman (il cui titolo italiano aggiunge L'INVINCIBILE SUPERDONNA) si veste solo di un bikini blu (vabbè... dice che tanto in Messico fa caldo e se Robin andava in giro in mutande...) con mantellina, guanti, stivali e cappuccio intonati e se ne va così (poco) agghindata a sgominare scienziati pazzi che creano mostruosi uomini pesce fondendo lottatori di wrestling (la "lucha" messicana appunto) con esemplari ittici.

Figurarsi quando allo scienziato pazzerellone, che ha un assistente che casualmente si chiama Igor (buffo no?), gli capita tra le mani proprio lei, la superdonna, se non ci prova a creare una donna pesce.

Classiche riprese notturne "povere" realizzate in economia con il filtro sulla telecamera e musica jazzata buttata lì un po' a caso.

Non spoilero però il finale per non rovinare la visione di questo grande capolavoro cult trash😂😂😂 disponibile integralmente su Youtube.


martedì 22 settembre 2020

BATES MOTEL, OVVERO: DI MAMMA (COSÌ) CE N'È UNA SOLA

 Norman Bates lo sappiamo tutti chi è grazie ad Alfred Hitchcock (no, Gus Van Sant no, dai) e l'autore del romanzo Robert Bloch, ma la sua mamma noi l'abbiamo vista solo mummificata pur immaginando che abbia avuto un ruolo fondamentale nella formazione psicologica del figlio così disturbato.


Ed ecco che questa serie, partita nel 2013 e conclusa tre anni fa, racconta infatti il rapporto tra il giovane Norman, un adolescente Freddie Highmore, e sua madre (Vera Farmiga) a partire dalla morte del padre e il loro arrivo al famoso Motel che diventerà scenario di una delle pellicole di culto in assoluto di ogni tempo.

In realtà non è esattamente un prequel se lo si guarda a livello temporale poiché qui ci sono i cellulari, ma piuttosto si tratta di un reboot in tempi moderni che ha prodotto ben cinque stagioni.

Freddie Highmore, che è perfetto nei panni del dottor Shaun Murphy coi problemi di autismo nella serie THE GOOD DOCTOR, la cui terza stagione si è appena conclusa sulla Rai, mostrava già di trovarsi a a suo agio nella parte, pure questa molto particolare, del giovane Norman Bates, e ricordiamo che era anche il piccolo, povero Charlie della Fabbrica Di Cioccolato di Tim Burton. In un certo senso ha "le phisique du role"...

lunedì 21 settembre 2020

METROPOLIS

 Può un film di fantascienza muto in bianco e nero del 1927 risultare migliore di un film del 2020 che sfoggia CGI a camionate e audio digitale che ti ribalta le poltrone del cinema? La risposta è si se si tratta di Metropolis di Fritz Lang,


ripreso anche dai Queen nel videoclip di Radio GaGa (perché il Roger batterista è un grande appassionato di sci-fi).

Ora non voglio per forza calarmi nei panni del prof. Guidobaldo Maria Riccardelli, ma le tecniche artigianali di ripresa per creare gli effetti speciali lasciano ancora oggi a bocca aperta per il risultato finale così realistico tra matte painting e modellini anche nell' edizione raggioblù.

E ovviamente l'entrata in scena della gynoid,


evidente antenata del nostro amato C3-PO (e vedi che tornano i modelli di ispirazione),

è il momento clou del film in cui la protagonista Brigitte Helm dà vita appunto al robot con sembianze femminili.

Modello di ispirazione anche per il buon Hajime Sorayama che ha creato migliaia di scintillanti pin up gynoids,

una delle quali, negli anni 80, è diventata anche testimonial della Lancia Y10, con una modella sigillata all' interno di quell'armatura per ore a fare le pose come Marylin nello spot e nelle foto promozionali.

Le curiosità backstage narrano che Brigitte riportò diverse escoriazioni dopo aver indossato sul set quel particolare costume 


che noi immaginiamo interamente metallico, ma si dice che fosse fatto in parte in legno verniciato.

Esiste anche una versione del film, uscita anche quella negli anni 80 come lo spot dell' auto, nella quale le scene sono state colorate in blu, giallo, rosso a seconda della situazione e la colonna sonora è stata curata da Giorgio Moroder insieme a tante guest star, tra cui Freddie Mercury dei Queen e Jon Anderson degli Yes, ma nulla aggiunge alla versione originale.

Anzi forse il bianco e nero puro e un semplice commento musicale come colonna sonora hanno un fascino ancora superiore ad ogni colorazione e audio 5.1.

domenica 20 settembre 2020

IL COLONNELLO BUTTIGLIONE, OVVERO UN UFFICIALE TUTTO D' UN PEZZO (O FORSE IN MILLE?)

 Il cinema italiano degli anni 70 ha vissuto per qualche anno le gesta di un personaggio inventato da Mario Marenco ad Alto Gradimento, il Colonnello Buttiglione che telefonava in diretta nella trasmissione pensando di parlare con l' armeria della caserma.


Da questa gag è nato il film che lo vede protagonista interpretato da Jacques Dufilho come un precursore di Frank Drebin che dove passa fa dei gran casini creando situazioni esilaranti.

Nonostante muoia in un esplosione alla fine del film, verrà ricostruito e promosso per una seconda pellicola che ricalca esattamente la prima, morte compresa, e ancora una volta rimesso insieme per una terza, con pure uno spinoff ispirato alle Sturmtruppen.

Comicità molto leggera, ma all'epoca pure molto efficace perché ci si accontentava davvero di poco.

sabato 19 settembre 2020

LIGABUE - LA RAGAZZA DEI TUOI SOGNI

 Esce un nuovo singolo di Ligabue e subito tutti a ridere che è sempre uguale e che fa i soliti tre accordi, il che non è più vero da mò ormai, eppure il Liga ruspante che Urlava Contro Il Cielo e Ballava Sul Mondo alimentandosi a Lambrusco E Popcorn io lo preferivo a questo più introspettivo quasi filosofico. La canzone doveva far parte di un grande evento al Campovolo per festeggiare i 30 anni di carriera di Luciano, ma le norme anti-Covid hanno impedito che si potesse realizzare, per cui tutto sarà rimandato al prossimo anno, se sarà possibile.


https://youtu.be/Sn_IVcpjQrc
Ma tornando al nuovo brano "La Ragazza Dei Tuoi Sogni", intendiamoci, non è una brutta canzone, ma sa molto di già sentito (non solo cose sue, ma anche Manic Street Preachers e Antonacci, per dire), basti dire che dopo due soli ascolti ho già imparato la melodia (che sarebbe un bene per una canzone), con le rime in eeeee nella prima parte e in ooooo nella seconda, ma purtroppo dà l'impressione di stancare in fretta e farsi dimenticare presto.

Ci vedeva già lungo Francesco Guccini sul set di Radiofreccia quando Luciano gli faceva ripetere la scena e lui rispondeva: "O Liga, che du maroon!!".

venerdì 18 settembre 2020

SCARY MOVIE 3 (E ANNA FARIS)

 Potrei riassumere il post con due parole: Anna Faris. Ma forse si può dire qualcosa di più, tipo che la saga di Scary Movie, nata come parodia di Scream ha contribuito a creare parecchia confusione sui ricordi che si intersecano tra film originale e parodia diventando un' entità unica (Bellaaaaa!!!). La saga, secondo me ha avuto il top della comicità con questo terzo episodio

in cui confluivano The Ring, Matrix, Signs, 8 Mile e altro ancora (quindi non solo "scary") con momenti davvero esilaranti che purtroppo non ho più trovato nel 4, bello dal punto di vista degli effetti speciali, ma che non riusciva proprio a far ridere. Il quinto non l'ho più considerato per non prendere un'altra triste delusione, ma in compenso mi sono rivisto non so quante volte questo terzo episodio pure in versione Unrated, perché per Anna Faris ho un debole che ho già confessato qui parlando di F.A.Q. ABOUT TIME TRAVELS.
Sono molto appetitosi anche gli extra con tante di quelle scene eliminate o alternative che è davvero un peccato non siano finite nel montaggio finale, come quella che replica il famoso combattimento di Neo contro i cloni dell' agente Smith in Matrix Reloaded.

Ovviamente si ride di gusto anche negli extra... e poi anche lì c'è Anna Faris...

giovedì 17 settembre 2020

VIDEO-OMAGGIO AGLI ANNI 80

 Ecco un delizioso video su Youtube dedicato a tutti quelli che hanno vissuto in prima persona quella decade coloratissima e piena di musica, serie tv e film indimenticabili, tutti riuniti qui come commento visivo all' unica canzone famosa di Boy Meets Girl, cioè Waiting For A Star To Fall.

Provare a riconoscere ogni singola immagine può essere una sfida interessante, ma la sfida più grande è sicuramente non provare un sentimento di nostalgia e anche commozione per alcuni personaggi che non sono più tra noi, e sono parecchi.

mercoledì 16 settembre 2020

NAME THAT TUNE, CIOÈ SARABANDA, MA UN PO' MENO...

 Enrico Papi riporta su Tv8 da ieri sera la sua Sarabanda con un nuovo titolo che riprende quello del format originale americano del 1952 e funzionamento riveduto e corretto.


Prendendo spunto da programmi del tipo Stasera Tutto È Possibile, i concorrenti sono personaggi del mondo dello spettacolo che giocano in due squadre a indovinare le canzoni (peraltro molto facili almeno nella prima puntata). C'è la band che suona, l' Asta Musicale (la indovino con una!) e ovviamente il 7 X 30 finale con in più un'altra serie di prove inventate per questo reboot, come le apparizioni di personaggi musicali del passato che ha portato un certo gusto trash tipo Johnson Righeira sovrappeso e super rauco, Christian devastato dalla chirurgia plastica e i rinnovati (ancora una volta) Cugini Di Campagna, per una volta senza il baffo di Silvano, e con due elementi nuovi che ricalcano sempre lo stile glitterato d' ordinanza, dopo le liti furiose che ci sono state con Nick, il cantante precedente.

Trash assicurato anche tra i concorrenti con la mise di Cristiano Malgioglio nella squadra di Elettra Lamborghini con Paola Barale e Orietta Berti, mentre l'altra squadra capitanata da Lino Banfi schiera Cristina D'Avena, Francesco Pannofino e (udite udite) Suor Cristina (!!!). Nota particolare (in un programma musicale) per il pubblico dislocato a distanza di sicurezza e dotato di mascherine trasparenti anti Covid.

Enrico mostra di divertirsi molto a riprendere i panni del padrone di casa e anche i concorrenti danno quell' impressione, ma all' atto pratico il risultato non sembra così entusiasmante (leggi sbadigli) come lo era stato ai tempi della trasmissione su Italia 1, dove anche lì ci si sono passati momenti trash con personaggi tipo l' Uomo Gatto, ma anche una maggiore empatia con i concorrenti in gara, alcuni dei quali con evidenti problemi di socializzazione e quindi con la testa totalmente dedicata alle canzoni.

Che poi essere così sia davvero un male, questo è ancora da dimostrare...


martedì 15 settembre 2020

COUGAR TOWN, LA SERIE CHE CAMBIA SECONDO I GUSTI DEL PUBBLICO

 Alzi la mano chi negli anni 80 non si è preso una cotta per quella ragazzina che Bruce Springsteen invitava a ballare sul palco durante Dancing In The Dark. Ecco... chi l'ha alzata può pure smettere di leggere perché oggi qui si parla proprio di lei: Courteney Cox che all' epoca era quasi sconosciuta se non per una serie anni 80 supereroistica che andava in onda su quei circuiti locali tipo Odeon Tv e che era Misfits.

Courteney che poi è diventata un po'più grandicella interpretando Monica di Friends e mettendosi così da parte quanto le serve per assicurarsi una buona pensione.

Monica che diventerà Jules, decisamente molto meno ragazzina in una nuova serie di una decina di anni fa dal titolo Cougar Town


ideata da Bill Lawrence, cioè la mente di Scrubs (dalla quale si è portato dietro Christa Miller, cioè Jordan) insieme a Kevin Biegel, con l'apporto di Courteney stessa e David Arquette.

Prima di tutto cos'è una cougar lo sappiamo tutti? Una cougar è una donna di mezza età, single, che cerca ragazzi giovani, mentre le milf sono mamme che agli ometti ci piacerebbe... fare cose con loro. 

Partendo quindi dalla definizione di cougar, i primi episodi della serie dipingono Jules come una perenne arrapata in cerca di giovani prede e la passione per il vino, ma il basso gradimento del pubblico ha spinto Bill a modificare sostanzialmente il carattere del personaggio smussando un po' l'aspetto puramente sessuale con cui tutto era partito. E infatti le sceneggiature cambiano registro dal punto di vista relazionale (ma resta protagonista la passione per il vino) a partire dal settimo episodio e diventano una via di mezzo sullo stile dei Medici Ai Primi Ferri/Friends, complici anche alcuni camei degli altri protagonisti di quella stupenda serie ospedaliera. Addirittura si era anche ipotizzato un cambio di titolo della serie per fare dimenticare la parola Cougar e introdurre invece dei riferimenti a Friends, anche perché ci sarebbe stato pure qualche cameo degli ex coinquilini di Monica, ma alla fine il titolo è rimasto invariato.

D'altronde bisogna dare al pubblico quello che chiede, è la legge dello show business.

lunedì 14 settembre 2020

BRITTANY NON SI FERMA PIÙ

Film del 2019 su Prime il cui trailer lo fa apparire frizzantino (viene un po' da pensare ad una novella Bridget Jones anche per i colori della locandina), ma poi alla visione il risultato è molto meno appagante di quello che pareva, con la storia (vera in parte) di Brittany,


ragazza sovrappeso che decide di dare una svolta alla sua vita perdendo i chili in eccesso e iscrivendosi alla maratona di New York. Jillian Bell appare all' inizio ingrassata dal trucco come la Paltrow in Amore A Prima Svista, ma anche senza make-up non è esattamente magrissima, e per questo può risultare più credibile nella parte, ma i momenti che dovrebbero apparire divertenti fanno in realtà appena sorridere a denti stretti, anche a causa di una regia che fa il minimo indispensabile, e forse anche meno.

domenica 13 settembre 2020

AVEVA RAGIONE ANDY WARHOL

 "Tutti nella vita avremo 15 minuti di popolarità" disse un giorno Andy Warhol, maestro della pop-art, e qualcuno quei 15 minuti dopo esserseli presi non li molla più e ne sta facendo l'uso che più ritiene adeguato alle sue capacità.
Come la signora di Mondello che, dopo l'intervista durante il programma di Barbara D'Urso durante la quale sosteneva che "Non ce n'è Coviddi", ora è diventata influencer su Instagram.

Ma perché tutto il trash più trash della tv va a finire proprio dalla D'Urso? Forse perché la Barbara ha mosso i primi passi nello spettacolo mostrando le poppe in STRYX la prima trasmissione trash su Rai2? Potrebbe essere alla fine dei conti proprio una questione di Karma...
P.s.
Si, lo so che ho scritto sul profilo che non gradisco la D'Urso, per cui può fare strano trovare che parlo di lei qui, ma stavolta si tratta di un evento mediatico epocale, tipo come quando era uscito il suo DISCO in coppia con Cristiano Malgioglio.
Cose che rimarranno nella storia...

sabato 12 settembre 2020

L' ESTATE ITALIANA 2020 IN MUSICA

 Estate con restrizioni, mascherine, pochi spettacoli, distanziamento sociale, ma nonostante ciò per fortuna la musica continua ad essere trasmessa dalle radio e dai canali tv.

L'ondata che ci ha travolti quest'anno è stata una gran quantità di ritmi latineggianti in duetti/featuring tra personaggi più o meno noti. Una canzone che non mi sarei aspettato di apprezzare è A Un Passo Dalla Luna di Rocco Hunt e Ana Mena, giovane star spagnola di musica e tv,

ma forse l'avevo già in testa in maniera subliminale perché si tratta di un merengue che riprende quasi pari pari la hit Dove E Quando di Benji & Fede dello scorso anno che mi era piaciuta moltissimo.

La stessa Ana Mena l'abbiamo già trovata l'anno scorso con Fred De Palma in Una Volta Ancora

mentre Fred ritorna a colpire in duetto stavolta con Anitta per Paloma.

Achille Lauro ci porta a fare un viaggio nel suo mondo glitterato con Bam Bam Twist nel cui videoclip Francesca Barra e Claudio Santamaria citano Pulp Fiction,

mentre Annalisa prosegue la sua incarnazione italiana di Lana Del Rey con un pezzo dal grande fascino che per una volta non ripete la sua rima preferita, vita, dita, matita, ma giocherella con il titolo Tsunami, per ritornare a parlare di ondata musicale.

Del Ciclone di Takagi & Ketra ne ho già parlato QUI, e di come Mr. Ketra stia monopolizzando la musica da solo, coi Boomdabash o con Takagi, mentre una vera patacca invece è la rilettura di Children di Robert Miles (Roberto Concina) da parte di Fedez con il titolo Bimbi Per Strada e un video orrendo che più orrendo non si poteva fare.

venerdì 11 settembre 2020

WILLY

 L' assassinio di Willy potrebbe essere parte della trama di un film, uno di quelli che verrebbero facilmente additati come troppo violenti e magari censurati, e invece è la realtà; una realtà che purtroppo niente e nessuno può censurare.


Ci ho pensato un po, prima di decidere se scrivere qualcosa, e poi ho deciso che anche questa vicenda poteva trovare posto per essere ricordata su queste pagine web dove si parla perlopiù di cose di fantasia, ma ogni tanto anche di quello che succede nel "real world". 
Addio Willy.

giovedì 10 settembre 2020

HO FATTO UN ALTRO SOGNO, E QUESTA VOLTA C'ERANO EMERSON, LAKE & PALMER, MA ERA SOLO UN FILM

 I had a dream... another one. Eh si, ho fatto un altro sogno a sfondo musicale come poco tempo fa ho sognato i due QUEEN, May e Taylor.

Stavolta è toccato agli Emerson Lake & Palmer, ma solo come protagonisti di un film concerto che vado a vedere, ma non credo che si tratti di quello famoso del 1972; fatto sta che appena sta per cominciare il film mi accorgo di non trovare più il mio maglione nero, così vado alla biglietteria e gli dico se gentilmente me lo tengono da parte se lo dovessero rinvenire, al che la signora alla cassa mi fa notare che non avevo bisogno di un altro maglione dato che ne indossavo già uno grigio.
Vabbè però se lo trovano... insomma che a causa del contrattempo mi perdo l'inizio e poi tutta un'altra serie di imprevisti assurdi (che manco Mr.Bean) mi tengono fuori dalla sala fino a che riesco a rientrare e mi vedo gli ultimi minuti del film in cui il trio prog si produce in gag e scenette tipo A Hard Day's Night dei Beatles (improbabile) e conclude con una versione di The Hero, un brano dalla soundtrack di Flash Gordon dei Queen (impossibile!!!).

Al che esco di corsa dalla sala per non trovarmi imbottigliato nel parcheggio dato che la proiezione era strapiena (anche questo impossibile in epoca Covid).
Ci sarà qualche spiegazione a sogni squinternati come questo?
Probabilmente no e me li tengo così...
Senonchè ho scoperto oggi che i diritti del brano degli EL&P, Karn Evil 9

sono stati recentemente acquistati da una casa di produzione per realizzarne un film di fantascienza.
Allora vuoi vedere che era un sogno premonitore?
No, avevo solo di nuovo mangiato pesante...

mercoledì 9 settembre 2020

V-VISITORS... PURTROPPO NON TUTTO È COME SEMBRA

 Ho avuto un breve momento di gioia quando sul menù di Prime ho visto apparire la gloriosa V rossa di V-Visitors.

Breve momento subito svanito perché speravo si trattasse della serie vera, storica del 1983 e invece sono solo i 19 episodi dell' 84/85, successivi alla serie ufficiale e alla miniserie The Final Battle che concludeva la battaglia contro gli alieni lucertoloni camuffati con maschere da umani.

In Italia la prima serie e la miniserie successiva di tre episodi sono state presentate come un prodotto unico ed era comunque dignitoso, ben realizzato per essere una cosa per la tv degli anni 80, con effetti speciali notevoli ed una tema di apertura che porta la firma di Barry De Vorzon,

cioè quello dei Guerrieri Della Notte, non so se mi spiego, e pure con un Robert Englund nei panni di un alieno buffo in completa antitesi con il personaggio che lo consacrerà nell' olimpo dell' horror grazie a Wes Craven. Tutti noi eravamo un po' innamorati della perfida (ma sexy) Diana che si mangiava i porcellini d' India in un sol boccone,

ed esaltati dalle imprese eroiche del giornalista Mike Donovan, cioè quel Marc Singer che dopo questo grande successo si è trovato pure impelagato in produzioni al limite del trash. Colpa forse di quei famigerati e ridicoli 19 episodi che, al contrario della serie bella che aveva una trama orizzontale con chiari riferimenti al nazismo, questi invece avevano trame autoconclusive ed erano di una bruttezza devastante, talmente brutti che alcuni ulteriori già programmati non vennero nemmeno più girati perché gli ascolti erano in calo precipitoso e la serie si interrompe così. Sembra quasi il destino che è toccato a quell' altra serie che adoro e che è Spazio 1999, maestosa e cupa (quasi horror) nella prima stagione e demolita nella seconda da Fred Freiberger e le sue americanate tutte da ridere.
Magari mi rifaccio con il remake più recente di Visitors, sempre su Prime, dove almeno c'è Morena Baccarin, che è sempre un bel vedere...

martedì 8 settembre 2020

LO SPOT DI SKY WIFI E IL RITORNO DI PURPLE DISCO MACHINE FT. SOPHIE & THE GIANTS

Tempo fa avevo parlato di PURPLE DISCO MACHINE FT. SOPHIE & THE GIANTS ed in quel periodo Hypnotized era stata trasmessa dalle radio, ma senza diventare quel tormentone che mi aspettavo. Solo ultimamente, in questi ultimi guizzi d'estate, forse la canzone riesce finalmente ad avere una promozione maggiore perché è diventata la colonna sonora dello spot di Sky WiFi con Jude Law barbuto come il giovine Silente che interpreta nella saga di ANIMALI FANTASTICI.
Faccio quindi un doveroso aggiornamento a tale post in quanto in occasione dello spot è uscita anche una nuova versione del videoclip

con una Sophie Scott in outfit di vinile che ricorda molto la Shirley Manson dei Garbage con qualche annetto in meno. E comunque anche Shirley ha il suo bel perché...

lunedì 7 settembre 2020

THE HEAD: UNA BASE SCIENTIFICA TRA I GHIACCI E TANTI MORTI, MA NON È PROPRIO COME QUEL FILM DI CARPENTER...

Serie thriller/horror su Prime pubblicizzata come la nuova con protagonista Alvaro Morte, ovvero il professore della CASA DI CARTA e messo in bella vista sull' immagine promozionale italiana,

ma che in realtà fa una parte da comprimario (e nell' immagine originale è decisamente in secondo piano... anche seminterrato forse)
in una storia che cita LA COSA di Carpenter (si guardano pure il film durante il primo episodio) più che altro per l' ambientazione tra i ghiacci e i morti ammazzati che son un bel mucchio.

Realizzazione discreta, ma prende poco, e se una serie non ti prende da subito mette male arrivare in fondo.

Poi ci sono i casi inversi in cui dopo i primi episodi che acchiappano, il ritmo cala inesorabilmente come in Little Fires Everywhere.

Fra i due allora è meglio The Head, così mette subito le carte in tavola e ti fa capire che non è niente di che, barando pure sul jolly del Professore.

Magari da recuperare nel prossimo lockdown per una carica di ottimismo.

Come? Chi l'ha detto che arriva un altro lockdown?

"Arriva arriva quello che deve arrivare... non ti preoccupare, non ti preoccupare..."

No, niente... avevo solo questa canzone in testa...


EURYTHMICS - 1984 (FOR THE LOVE OF BIG BROTHER): MUSICA PER IL CINEMA

 Il 12 novembre del 1984 veniva pubblicato l'album degli Eurythmics intitolato come l'anno in corso, ma non a caso poiché era la co...