martedì 31 dicembre 2019

CONSUNTIVO DI FINE ANNO


È il mio primo anno scarso da blogger qui (scarso perché ho cominciato a scrivere post miei solo da aprile, ma sono lettore da un bel pezzo) e riguardando indietro mi accorgo di averne scritte di cose che voi umani...
Quasi un post al giorno, con pensieri e parole che manco Battisti... mentre per le opere ed omissioni, beh quelle le lascio a chi è più ferrato sul tema.
Se si dovesse istituire un premio per il post che ha ricevuto più visualizzazioni nell'arco dell'anno, quello sarebbe stravinto dal tormentone Muffami Muffami di cui ho parlato QUI.
Che sicuramente come canzone fa inorridire i più, però ha senza alcun dubbio caratterizzato questo 2019 che ci lasciamo alle spalle tra cataclismi e riforme politiche.
Per il cinema ha il suo buon piazzamento il Joker che trovate QUI e per la tv vince il post sul servizio del Tg riguardante i mattacchioni neonazisti (finti) al Lucca Comics che trovate QUI.
Il che significa...
Assolutamente nulla.
D'altronde questo è solo un diario di cose che vedo e che sento, senza alcuna dissertazione filosofica, ma solo con la voglia di fare quattro chiacchiere/risate condivise con gente che magari non incontrerò mai, ma verso cui nutro comunque un grandissimo rispetto: cioè chiunque😀.
Ah... se mancano nel mio blog film come The Irishman è perché non sono ancora riuscito a vederli e non andrei di sicuro ad inventare un post come invece fanno certi giornalisti blasonati di cui ho parlato QUI 😀😀😀.
Buon Anno!!!

domenica 29 dicembre 2019

THE MIDDLEMAN


Breve serie tv del 2008 un po'ispirata dai Men In Black, ma in realtà derivante dall'omonimo fumetto in cui un'organizzazione segreta si batte contro le invasioni aliene. Stesso plot dei MIB, quindi, ma con la differenza che i nostri eroi non indossano un completo figo tipo Le Iene, ma una divisa tipo fattorino dell' UPS, eccetto per un episodio in cui Natalie Morales sfoggia un outfit degno della migliore Emma Peel della quale ho parlato QUI e QUI, come anche nella sigla di apertura.

Molta ironia, un po' di trash e citazioni di film del passato non hanno fatto trovare il successo alla serie che si è conclusa solo dopo 12 episodi dei 13 previsti.
Ma tutto sommato a me è anche piaciuta per quello spirito un po' naif.

GRACE SLICK - DREAMS


Come ho già scritto in precedenza QUI, una mia lettura fissa è stata Ciao 2001, una rivista musicale mensile, e proprio su quella rivista nel 1980 campeggiava la pubblicità di un album di Grace Slick, ex voce dei Jefferson Airplane, poi Jefferson Starship, nonché voce per un periodo anni 80 degli Starship che però non hanno nulla a che vedere con le atmosfere psichedeliche e rock blues delle band precedenti anzi sono una rock band AOR a tutti gli effetti e questo è forse il loro brano di maggior successo anche perché colonna sonora del film Mannequin.

Il disco di cui parlo invece è Dreams, il secondo da solista di Grace e la copertina sulle pagine della rivista era particolarmente bella, come lei d'altronde.
Non l'ho acquistato ai tempi, e nessuna radio ha mai mandato un onda qualche brano di quell' ellepì, però mi è sempre rimasto il ricordo latente di quella copertina viola, finché ultimamente l'ho trovato integrale su youtube e me lo sono sparato tutto di seguito, preso dal sound ipnotico di quella voce che tiene le parole con le finali lunghe come se stesse recitando dei mantra o delle oscure formule magiche.
L'effetto è vagamente onirico/allucinogeno perché bisogna ricordare che pezzi come White Rabbit dei Jefferson Airplane sono regolarmente utilizzati nei film quando si deve rappresentare degnamente una scena con effetti psichedelici (anche nei Simpson succede), difatti i Jefferson sono proprio del periodo di Hair il musical hippie per eccellenza, ma stranamente non fanno parte della colonna sonora di Zabriskie Point, il discusso film di Antonioni di cui ho parlato QUI che invece include PINK FLOYD, Grateful Dead e Jerry Garcia.
Ma quelle che Grace Slick canta in Dreams non sono lagne isteriche come quelle della mai compresa e insopportabile Yoko Ono eh, sia chiaro.
In Dreams sono davvero sogni che si concretizzano in musica e voce e i 46 minuti volano via in un attimo, tra influenze ora spagnole, come in El Diablo, che era stato pubblicato come singolo, o arabeggianti evocate dai vocalizzi di Grace, con incursioni anche nel progressive tanto caro a Yes, Genesis e E.L.P.
Peccato per il disco successivo in cui  ha abbandonato queste atmosfere per puntare ad un rock più duro che poi avrebbe portato avanti con gli Starship.
Ora se avete tempo e voglia di sentire un po' di musica diversa da "muffami muffami", potete "partire" con l'ascolto.
Have a good "trip"...

venerdì 27 dicembre 2019

L' ABOMINEVOLE DR. PHIBES


Ecco un film del 1971 di cui posto la pittoresca locandina italiana realizzata nel tipico stile di quegli anni e anche migliore di quella originale, in cui ritroviamo, dopo l'esperienza con Franco e Ciccio di cui ho parlato QUI, un Vincent Price al suo meglio nei panni di Anton Phibes, sadico e vendicativo verso l'equipe medica che avrebbe causato la morte dell' amata moglie.
E per realizzare la sua vendetta prende uno per uno questi responsabili e li elimina inscenando dei fantasiosi omicidi ispirati alle famose piaghe d' Egitto aiutato dalla sua bella assistente Vulnavia, dal nome un po' così... evocativo diciamo al punto che la ricordavo come Vulvania, ma digitando quel nome si trova tutta un'altra cosa:
Ehm... mentre invece Vulnavia è questa:

Tra le vittime appare anche Terry Thomas che ritroviamo in moltissime pellicole di quegli anni, a volte anche italiane.
Horror si, ma anche molta ironia dosata al punto giusto, del quale esiste anche un seguito, ma molto meno riuscito e se ne può fare a meno anche di ricordarlo.
Mentre l'ancora successivo Oscar Insanguinato riprende lo stesso plot con personaggi diversi, ma sempre con Vincent Price assassino in cerca di vendetta.
Per chi non sapesse chi è Vincent (qualcuno c'è, ne sono sicuro), può rinfrescarsi la memoria riascoltando Thriller di Michael Jackson in cui recita il famoso testo macabro e poi se la ride di gusto, che manco il Joker...
Aaaahahahaha Aaaaahahahaha Hahahahaha hahaha

giovedì 26 dicembre 2019

LA CENSURA CONTRO GLI STORMY SIX


Sai quando i ricordi ti riaffiorano come le visioni di Danny in Doctor Sleep?
Beh non proprio lo stesso tipo di visioni, per fortuna, ma sono cose che pensavi di aver rimosso e invece...
C'è una canzone che veniva trasmessa da Arbore e Boncompagni ad Alto Gradimento ed è Leone degli Stormy Six.

Parla di un impiegato comunale e dei suoi rapporti con signorine di strada. La cosa che fa un po'incazzare i benpensanti dell'epoca è che il presidente della Repubblica allora è Giovanni Leone e i maligni sostengono che quel Leone sia proprio lui, ponendo gli Stormy Six, loro malgrado, in quella categoria di musicisti legati a qualche fazione politica.
Figuriamoci la censura se non si scaglia su di loro che invece si divertono solo a comporre testi ironici su motivetti country/folk/beat, tanto che coverizzano anche i Creedence Clearwater Revival secondo il loro gusto lombardo.
Anche la loro partecipazione al Disco Per L'Estate viene minata dalla censura per Sotto il Bambù che viene letta con espliciti riferimenti sessuali e la casa discografica impone loro di modificare il testo.

Tant'è che alla fine, daje e daje, entrano davvero in quel giro politicizzato di gente vestita con giacchetta militare e kefiah a mò di sciarpa in cui gravitano anche Eugenio Finardi e Alberto Camerini (non ancora elettroarlecchinato) con continui cambi di formazione, scioglimenti, reunions e chi più ne ha più ne metta.
E a sto punto mi preoccupo un po' perché, rileggendo tutto sto pippotto, mi pare quasi che le visioni di Danny siano più normali delle mie...

VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI


Un film per Santo Stefano?
Certamente le sale hanno la loro offerta, ma se per qualche motivo serve una pellicola anche solo da tenere di sottofondo durante il pranzo o cena per avere paesaggi fantastici e azione mooolto sopra le righe, dato che invece i dialoghi NON sono la parte venuta meglio di questo film, ecco che ci può stare questo Valerian di Jean Luc Besson che ha decisamente preso uno stile meno tarantiniano e più fantasy, anche se a rigor di cronaca lui era arrivato prima di Tarantino a fare film dove le pistole e la violenza erano padrone assolute della scena.
Comunque questo film non è niente male per chi ama le avventure molto, ma molto fantasiose dove credo non vi sia una singola scena senza CGI, ma che comunque non ci sta per niente male perché perfettamente integrata con gli attori. 
Anzi, la scena dello spettacolino di Rihanna è visualmente favolosa (e sexy, ovviamente) e probabilmente è anche il momento migliore della pellicola.

Ci sono anche alcuni momenti divertenti (seppure non da spanciarsi) che me l'hanno fatto piacere, al contrario di tante critiche negative che ho sentito in giro.
Ma suvvia... anche un po' di leggerezza ci sta.

martedì 24 dicembre 2019

LA CORSA PIÙ PAZZA D'AMERICA


Eccoci alle feste natalizie in cui ci si riunisce in famiglia per festeggiare.
Ed ecco invece un film pretesto per riunire in una botta sola una serie di star del cinema, da Sammi Davis Jr. a Dean Martin, da Burt Reynolds a Roger Moore che rifà gigionescamente James Bond, con un occhio di riguardo per la nostra amica carpenteriana Adrienne Barbeau 

e la sua copilota a bordo di una Lamborghini Countach.
Appare anche un giovanissimo Jackie Chan, ma non ancora "quel" Jackie che conosciamo, nonché Farrah Fawcett pettinatissima al top.
Discreto divertimento caciarone e bolidi che sfrecciano con qualche stunt spettacolare, ma niente di più.
Tuttavia di molto superiore al suo seguito decisamente più sottotono.
Adatto ad una serata cazzeggiando tra birra, popcorn e patatine, ma anche come sottofondo al classico pranzo di Natale, come idea alternativa alle solite proposte delle tv.

lunedì 23 dicembre 2019

BUON NATALE DAI RAMONES - ONE, TWO, THREE, FOUR!!!

Siamo quindi arrivati alla vigilia di Natale e tra gente che fa gli auguri con gli Wham!, oppure con i Band Aid, per non parlare di Bublè o del nuovo disco di Robbie Williams, qui in questa galassia lontana lontana gli auguri ce li facciamo con i Ramones!!!
Sembrerebbe il gruppo da cui meno ti aspetti una CANZONE NATALIZIA eppure, esattamente trent'anni fa, l'hanno fatta anche loro, a modo loro, quei simpatici ragazzi di cui ci siamo ritrovati a discorrere su diversi blog e di cui ho anche parlato QUI.

Non aspettate di vederli in versione Mariah Carey Babba Natala però, perché i ragazzi nel videoclip mantengono la divisa d'ordinanza jeans e chiodo. Tutto quello che fa natalizio invece è il contorno recitato.
In realtà Merry Christmas (I Don't Want to Fight Tonight) è firmata dal solo Joey, voce del gruppo, ed è contenuta in quel Brain Drain del lontano 1989 che stava portando allo sfascio la band, con l'uscita di Dee Dee per motivi legati alla sua tossicodipendenza ormai incontrollabile, e con gli altri motivi dei compagni di band, alcuni mentali, alcuni di salute o di scazzo, e così via.
Nello stesso album troviamo anche Pet Sematary, soundtrack dell' omomimo film tratto dal romanzo di Stephen King.
E allora, siccome è Natale, perché non un doppio regalo?
Ecco qui il videoclip anche di quella.
One Two Three Four... Merry Christmas!!!

domenica 22 dicembre 2019

THE AVENGERS AGENTI SPECIALI


Remake della serie tv cult Agente Speciale di cui ho parlato QUI
Quando esce nei cinema la gente che non conosce John Steed ed Emma Peel probabilmente si aspetta un film alla James Bond

e invece si trova davanti proprio un remake che potrei definire quasi fedele alla serie tv, per cui niente 007 style seppure si rimanga nel Regno Unito.
Invece spazio alle atmosfere surreali, e se ricordate la serie tv ce ne sono state parecchie in ogni episodio a partire da quella Londra che appariva sempre deserta, i protagonisti glam, Uma Thurman

(che pure si sdoppia) e Ralph Fiennes (che però nonostante ombrello e bombetta non ricorda per niente il John Steed originale), flemma come se piovesse e un villain sopra le righe,
Sean Connery, cioè mica attori scrausi.

Ci sarebbe tutto per funzionare. C'è persino lo storico Patrick McNee in un cameo solo in voce in quanto interpreta Jones, un personaggio invisibile. 

Eppure qualcosa va storto, forse perché lo stile della serie è ormai demodè e se negli anni 60/70 che eravamo decisamente più ingenui per la tv funzionava, nel 1998 al cinema il prodotto non rende come si pensava.

Ma da rivalutare anche perché decisamente più adatto  per una visione casalinga, che poi essendo una serie tv era nata proprio con quella destinazione, ma, ripeto, per una televisione molto diversa.

E Uma fa comunque la sua gran bella figura...

sabato 21 dicembre 2019

STAR WARS VERSIONE MECO

Definizione di Meco.

Definizione A:
Italiano aulico del sommo poeta Dante Alighieri per dire "con me".

Definizione B:
Esclamazione romana abbinata a "ioni" di origine non chimica.

Definizione C: 
Musicista italoamericano con la passione delle colonne sonore fantascientifiche.

Vale la terza per questo post perché si parla di Meco Monardo (all'anagrafe Domenico) 

che negli anni 70/80 riarrangia in versione disco le più famose colonne sonore da Star Wars, di cui in questi giorni se ne parla un pochino, a Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo, fino a Superman e Il Mago di Oz con risultati davvero eccellenti.
La promozione nel caso di Guerre Stellari era stata così efficiente e in anticipo rispetto al film, che tutti credevamo che si trattasse davvero della colonna sonora ufficiale, salvo poi scoprire al cinema che le musiche erano le stesse, ma (ovviamente) sinfoniche e per niente danzerecce. Ma in quel frangente non ce ne fregava molto dell' arrangiamento perché ci sentivamo tutti gasati a guardare i piloti dei caccia Ala-X che sfrecciavano nei pertugi della Morte Nera.
Comunque, musicalmente idea geniale quella di Domenico, ma presto esaurita perché dai e dai alla fine era sempre la solita solfa e alla fine uno si stufa (un po' come sentire un disco di Zucchero che rifà Joe Cocker all' infinito...).
E di lui si sono perse le tracce, sebbene qualcuno giuri di averlo avvistato a fare pianobar su Tatooine, nella Taverna di Mos Eisley...

6 UNDERGROUND


Allora... ci sta Deadpool con una macchinata di amici che fan casino sfrecciando e derapando per Firenze come Ronin in Francia (di cui ho parlato QUI). 
Roba che si spacca, altra roba che esplode alla grande e anche di piùppiùppiù, pure senza motivo alcuno.
Morti ammazzati con sangue che schizza ovunque.
Parkour estremo e cinepresa balenga costantemente oppure che gira gira giratondo intorno con lensflare d'ordinanza.
Ralenti che te lo regalano e che se non c'era erano 15 minuti in meno.
Musica musica musica... della Madonna... gente gente gente divertente... (Jovanotti non c'entra, ma ci stava).
Alla fine ero stanchissimo come se l'avessi fatto io il film che è un Michael Bay Style all'ennesima potenza.
Credo davvero che abbia avuto un budget spropositato per realizzare questo action movie per Netflix, praticamente un nuovo Fast & Furious secondo i dettami tamarri degli ultimi episodi della saga di Toretto & co.
A un certo punto però ho avuto lo stesso effetto Transformers, cioè che non riuscivo a focalizzare bene tutto quello che le mie retine ricevevano; ed è veramente tanta tanta roba concentrata in due ore, specialmente nella prima parte del film che riassume in flashback tutta una serie di eventi; questi si succedono freneticamente che quasi non riesci a dargli una collocazione temporale.
Ma tanto sei lì che stai sgranocchiando popcorn e va bene così perché non vai certo a cercare il messaggio intrinseco della pellicola d'autore per cineforum d'essai.
Ah il telefono...
Pronto?...
Si?...
No Martin... Non è un film per te...

venerdì 20 dicembre 2019

CRISTIANO MALGIOGLIO (COME LA BELLUCCI) FT. THE JEK - NOTTE PERFETTA


Un po' di tempo fa ho parlato QUI di Cristiano Malgioglio in occasione del disco fatto insieme a Barbara D'Urso definendolo più o meno la dimostrazione che non ci sono limiti al trash.
Adesso questi limiti (che non ci sono) sono stati ampiamente superati sempre da Cristiano stesso con questo nuovo singolo che, finché lo ascolti soltanto, potrebbe anche apparire come la solita dance latina con il featuring come ce ne sono tante, ma poi ti capita di vedere anche il videoclip e...

Ommammamia!!!
Mi astengo da ogni commento per non apparire bacchettone, omofobo o quant'altro di peggio, per cui passo la palla a chi vuole esprimere il proprio parere liberamente.
Sempre che abbiate il coraggio di guardare il videoclip e di dimenticare Malena con la Bellucci...

mercoledì 18 dicembre 2019

SCUSAMI GENIO


Il giovane garzone di un negozio inglese trova un vecchio innaffiatoio e, mentre lo sta pulendo dall' ossido che lo ricopre, salta fuori il Genio Della Lampada, perché quell' articolo da giardino è stato ricavato dalla mitica Lampada di Aladino.
Non a caso il garzone si chiama Hal Adden e da quel primo episodio diventa il nuovo padrone del Genio; quindi partono una serie di bizzarre avventure magico/comiche nel più puro stile british.
Serie molto divertente che veniva come al solito trasmessa dalla Rai in quella fortunata fascia preserale occupata anche da Happy Days, Mork & MindyDoctor WhoZaffiro E Acciaio e persino la teutonica Astronave Orion.
Purtroppo temo che non sia mai stata pubblicata in dvd l'edizione italiana (probabilmente persa dagli archivi Rai) per cui posso solo postare uno spezzone del primo episodio, ma in lingua originale, preso dal Tubo.

Godibile e comprensibile anche così per farsi quattro risate "very british" con Pardon My Genie.



martedì 17 dicembre 2019

ZUCCHERO - SUL VIALE DEL TRAMONTO?


Ogni nuovo disco di Adelmo Fornaciari ci mostra uno Zucchero sempre più lontano da quel fenomeno da maxiconcerti del periodo di Miserere.
Anche questo nuovo lavoro anticipato con il singolo Freedom, è cupo e dal sapore triste e deludente come una giornata che speravi di sole e invece piove.
Ricordiamo anche gli imbarazzanti episodi in cui ha preso ad insulti pesanti il pubblico che aveva davanti, perché invece di applaudirlo mandavano sms col cellulare.

Cosa è cambiato?
Non so dirlo per certo, molte possono essere le ragioni, dal calo di creatività all'età che avanza, fino all'esaurimento dei brani da saccheggiare dal repertorio di Joe Cocker e i grandi del blues perché ormai l'abbiamo sgamato tutti...
Ma di una cosa sono certo che non faccia più parte della vita del nostro musicista.
Semplicemente un nome: Michele Torpedine.
Costui è l'ex produttore di Zucchero e di quei dischi campioni di vendite, Oro Incenso e Birra, Miserere, Blue's, con i quali Zucchero ha portato in giro spettacoli faraonici con ospiti di tutto rispetto come Eric Clapton e leggende del blues americano. 

Michele Torpedine si toglie qualche sassolino dalla scarpa e spiega in questa intervista a Red Ronnie tutti i retroscena e i meriti del famoso duetto con Lucianone Pavarotti e tante altre verità nascoste (come cantavano Le Orme) che hanno portato a dissapori, attriti, litigi che manco gli Oasis, e infine le strade dei due si sono divise, con il risultato che la differenza tra quegli anni d'oro (incenso e birra) si sente benissimo.
Purtroppo...

lunedì 16 dicembre 2019

PAPILLON IN BLURAY


Ecco la dimostrazione che, se si vuole, si può rimasterizzare in 5.1 l'audio di un capolavoro del cinema degli anni 70  senza dover ricorrere ad improbabili nuove voci a ridoppiare i dialoghi provocando disastri inenarrabili come ho già ampiamente parlato QUI.
Senza nulla togliere al remake con Charlie Hunnam e Rami Malek, che è tutto sommato un buon film, il vero Papillon è questo di Franklin J.Schaffner.
Certo nel modernissimo super impianto home cinema non suonerà come un film del 2019; tutto è un po' più sporco, gracchiante, ma secondo me rende ancora meglio l'atmosfera vintage, perché è di un film vintage che stiamo parlando.
Ricordiamoci che di Steve McQueen era già stato massacrato L'Inferno Di Cristallo ridoppiandolo.... e poi te l'immagini Degas (Dustin Hoffmann) senza Ferruccio Amendola?

domenica 15 dicembre 2019

THE MORNING SHOW


Una serie che parla di molestie sessuali nel campo dello spettacolo (Weinstein), in onda sulla nuova piattaforma streaming di Apple e prodotta e interpretata da Jennifer Aniston e Reese Whiterspoon parrebbe un prodotto vincente sulla carta, essendo loro due attrici da tipica commedia americana.
Purtroppo il risultato in video non è lo stesso e la noia pervade gli episodi finora andati in onda.
E al momento non mi sento molto propenso a continuare la visione per vedere se le cose migliorano.
Per fortuna su Prime c'è la Aniston brillante che tutti preferiamo, cioè Rachel nella serie Friends.

ADDIO A DANNY AIELLO

È morto a 86 anni Danny Aiello, famoso attore con origini italiane che infatti ha sempre portato in scena personaggi con quella caratteristica, per registi del calibro di F.F.Coppola, Sergio Leone, Woody Allen e anche Spike Lee, per fare qualche nome.
Celebre anche la sua incursione nella musica (ma non canta) nel video di Madonna, Papa Don't Preach, dove interpreta suo padre, e difatti si tratta di un minifilm.
Ed essendo questo un blog che fa della musica e del cinema un felice connubio (spero), eccolo:


sabato 14 dicembre 2019

AGENTE SPECIALE


Storica serie tv inglesissima che più inglese non si può, diventata un classico delle trasmissioni a tarda ora di Rete 4. Ombrello e bombetta naturalmente sono obbligatori per avventurarsi nella Londra e dintorni così irreale, da fumetto, volutamente finta che vediamo negli episodi. 
Erano questi The Avengers (titolo originale) molto prima che la Marvel mettesse insieme la squadra fracassona al cinema, mentre in italia era presentata come Agente Speciale. 
Vanta anche un remake cinematografico riuscito a metà, con Uma Thurman e Ralph Fiennes nella parte della coppia protagonista, e Sean Connery nella parte del villain. Partita in bianco e nero, arriva il colore nelle ultime serie per essere esportata anche negli USA. Al fianco di John Steed (Patrick Mc Nee) si sono succedute diverse partners femminili, ma la più iconica è rimasta la moretta Emma Peel (Diana Rigg), 

con le avventure più surreali e fantasiose che siano mai state portate sullo schermo in tutti gli anni che è durata la serie. Peccato per l'ultima stagione, non più con Emma, ma con Tara King (Linda Thorson), 

che prende un taglio meno fantasy e più spionistico e che però la porta anche alla chiusura. Ci sarà anche un seguito anni dopo con Gli Infallibili Tre (The New Avengers), dove spicca Joanna Lumley, la Zaffiro di Zaffiro e Acciaio di cui ho parlato QUI, e che dovete assolutamente conoscere se vi piacciono i prodotti british style.

giovedì 12 dicembre 2019

SOFIA TORNAMBENE VINCE X FACTOR

L'ho scritto nella mia descrizione che i talent sono una mia passione e anche quest'anno ho seguito X Factor, che magari non è stato al livello degli anni passati, ma l'ho seguito.
E alla fine la piccola Sofia ha trionfato con la sua delicatezza sopra l'energia da carrarmato dei Booda, contro i quali si è trovata all'ultimo scontro finale.
Voce delicata in netto contrasto con altri partecipanti allo show che invece puntavano sull'estremo anche troppo urlato (Giordana) e vittoria nemmeno tanto a sorpresa in quanto la sua apparizione alle audizioni era stata una cosa che l'aveva fatta notare con un suo brano scritto da lei, A Domani Per Sempre portato anche alla finale; una canzone che mi ha riportato piacevolmente alla mente lo stile del primissimo Luca Carboni di ...E Intanto Dustin Hoffman Non Sbaglia Un Film, proposta con la freschezza dei suoi 16 anni.
"Ha spaccato!!!" Come dice il suo coach Sfera Ebbasta che per fortuna si è dimostrato acuto al punto giusto da non snaturare la naturalezza di Sofia, magari portandola verso la trap, anzi ha giocato bene le sue carte dandole quasi sempre dei pezzi adatti a lei. Solo qualche perplessità l'ho avuta quando ha eseguito Papaoutai di Stromae perché mi ha dato l'impressione che fosse tesa, affaticata, non a suo agio. Ma a quanto pare l'ho avuta solo io se la ragazza è arrivata a trionfare, senza parole davanti al pubblico che la applaudiva, e solo un Grazie Grazie Grazie Grazie ripetuto in loop è riuscita ad esternare, mostrando ancora fino alla fine una grande tenerezza d'animo.
Ecco la canzone:

mercoledì 11 dicembre 2019

RONIN


Sulla blogosfera si sta parlando tanto di The Irishman di Scorsese, ma con i miei tempi da bradipo non lo vedrò molto presto. 
Inoltre serve una condizione psicofisica perfetta per reggere la durata mica da poco.
Ma il nome di Robert DeNiro protagonista mi ritorna in mente come una canzone di Battisti per uno dei migliori film di inseguimenti in auto e sparatorie, che secondo me è questo del 1998 firmato da John Frankenheimer, regista che ha spesso lavorato su storie ad alto tasso di criminalità con risultati sempre eccellenti.
Qui abbiamo il valore aggiunto di un DeNiro ancora in stato di grazia e non ancora costretto a prendere copioni così così giusto per pagare le bollette, o perché ha perduto il buon fiuto di una volta.
Dico solo che le auto che sfrecciano a palla veramente nelle anguste strade francesi mettono già così un' ansia mica da poco, con cazzutissimi stuntmen veri come ai tempi di Remi Julienne ( no, non questo Remì 

con scimmietta allegata, ma il top degli stuntmen automobilistici che avete visto sicuramente in mille film senza sapere che era lui), alla faccia di Hobbs & Shaw & Toretto che fanno sì un sacco e mezzo di cose, ma in CGI, anche se con ottimi risultati, sì (non come le assurde minchiate motociclistiche di Tom Cruise 

viste in MI2 grazie a John Woo su cui si dovrebbe aprire un post dedicato), ma la scena dal vero ha sempre qualcosa in più proprio perché è "vera".
Piccola nota per chi ha evitato questo titolo pensando fosse la solita storia di samurai/ninja ai giorni nostri con spade capaci di tagliare in due un tank come farebbe Goemon Ishikawa III... 

niente di tutto questo.
I Ronin erano sì degli antichi samurai rimasti senza padrone, ma in questo caso il nome viene riferito a dei mercenari senza ingaggio, cioè la squadra con Sean Bean, Jean Reno, Stellan Skarsgård e Natascha McElhone, che DeNiro mette insieme per fare letteralmente fuoco e fiamme contro il cattivissimo Jonathan Pryce, il simpatico vecchietto co-protagonista del recente Don Chisciotte di Terry Gilliam di cui ho parlato QUI e che già si era trovato faccia a faccia con DeNiro in Brazil.
Chissà cosa avrebbe fatto quel fracassone di Michael Bay se su questo soggetto avesse mai potuto metterci le mani... per capirci e per fortuna.
Ma tanto Michael si sfoga con 6 Underground e lo spot dell'Alfa...

martedì 10 dicembre 2019

ADDIO ALLA VOCE DEI ROXETTE

È morta a 61 anni Marie Fredrikssen dopo una lunga lotta contro il cancro al cervello. Voce femminile dei Roxette, duo svedese sempre paragonato agli Eurythmics, anche se il loro approccio era certamente meno soul e più portato a ricordare il pop dei conterranei ABBA.
I due hanno macinato un certo numero di successi a cavallo tra anni 80 e 90, consacrando la loro popolarità con la colonna sonora del film campione d'incassi Pretty Woman, il singolo It Must Have Been Love, che forse non tutti sanno che era in realtà un loro brano del 1987 riadattato per la soundtrack.

Qualche piccola differenza si sente, ma non fondamentale, nel senso che Per Gessle nella nuova edizione ha solo aggiunto qualche nota di chitarra nell'intro e qui e là.
Questa è la versione originale del 1987..
Resta comunque una bellissima canzone per ricordare degnamente Marie.

lunedì 9 dicembre 2019

LO SPOT DI LIU JO E LE BACCARA


Stiamo vedendo in questi giorni uno spot pubblicitario per Liu Jo in cui due giovanissime modelle fanno mossette e balletto presentando i prodotti della casa di moda.

Lo spot strizza chiaramente l'occhio al duo femminile spagnolo che scala le classifiche alla fine degli anni 70 proprio con la canzone dello spot, Yes Sir I Can Boogie molto prima delle famigerate Las Ketchup di Aserejè. 

Sono le Baccara il duo di cui sto parlando e condiscono l'esecuzione del brano con mossette e balletto, come fanno le due modelle dello spot.
Anche questa canzone mi era giunta in anteprima nell'etere a tarda notte grazie alla mitica Radio Luxembourg 

che non mi stancherò mai di nominare e ringraziare e di cui ho parlato QUI, e ricordo che, oltre al brano molto accattivante grazie anche ai suoni di un' orchestra vera, trovavo anche particolare la pronuncia inglese che lì per lì appariva maccheronica facendomi sospettare un prodotto italiano, e invece forse è meglio dire "paellica" arrivando dalla penisola iberica.
Il duo si presenta sempre in abiti da sera straeleganti e look raffinatissimo e infila alcuni successi uno dopo l'altro per un po', dopodiché scoppiano le liti (probabilmente sulle divisioni degli utili) e vanno ognuna per la sua strada solista, finché Maytè, la voce principale, perché Maria fa più che altro i cori e i balletti (non come farà poi Repetto negli 883, ma quasi), trova una nuova partner e riporta in vita il duo in anni recenti per ospitate in programmi tipo dell'Unione Sovietica e provincia sulla falsariga di quel I Migliori Anni di Carlo Conti. Dato che l'invidia è una brutta bestia, anche Maria rimette in piedi le Baccara con un'altra partner e Taaac... ecco che abbiamo due formazioni con lo stesso nome.
Cose tutte matte? Ma mica tanto, perché succedono anche da noi con i New Trolls per esempio, dove ognuno dei membri fondatori ha portato in giro per anni spettacoli proponendo le stesse canzoni con un gruppo personale di "finti" New Trolls.
Così bisogna accontentarsi di gruppi che sono quasi delle tribute band, come succede anche con Le Orme, invece di avere gli originali che sarebbero lì a portata di mano e invece niente.
P.s. 
Anche Ferzan Ozpetek nel suo Mine Vaganti utilizza una canzone delle Baccara e precisamente il secondo singolo Sorry I'm A Lady in questa divertente scena.
Che poi la canzone sia identica all'altra... vabbè non stiamo lì a sottilizzare...

domenica 8 dicembre 2019

MORK & MINDY


Che Robin Williams abbia lasciato il segno quando nel 1979 arriva per la prima volta sugli schermi televisivi italiani, non vi è alcun dubbio. Il suo personaggio dell'alieno candido come un bimbo è assolutamente magnetico, la sua recitazione catalizza l'attenzione dello spettatore grazie alle gag in scena, molte delle quali improvvisate anche durante il provino. Un enorme aiuto viene dato anche dallo splendido doppiaggio italiano curato da Oreste Lionello che gli dà anche la voce nelle prime due serie; per dirne una, quando Mork dice "Oh scemo me", la frase originale sarebbe  "Oh shame on me", cioè "Oh che vergogna", che può anche avere già un effetto carino nel contesto in cui la pronuncia, ma doppiata in quel modo invece diventa assolutamente esplosiva. Casi in cui il doppiaggio migliora l'originale. Basti ricordare anche il doppiaggio curato da Mario Maldesi in Frankenstein Junior di cui ho parlato QUI, e la strafamosa scena del "Lupu ululà, Castello ululì" nella versione originale ha tutto un altro significato (Where wolf? There wolf). Il fatto che Mork sia uno spin off di Happy Days non ci frega poi molto, poiché i due episodi che lo riguardano vengono trasmessi molto tempo dopo della messa in onda della serie, per cui il suo successo arriva da solo, senza traino di Fonzie, Richie e compagnia. E Na-No-Na-No diventa un tormentone che nemmeno il saluto vulcaniano di Spock...
Da vedere anche il film per la tv del 2005 La Vera Storia Di Mork & Mindy, dove degli attori interpretano piuttosto bene Williams e gli altri comprimari della serie in un film che racconta i retroscena, i successi, le crisi anche molto gravi legate a questo cult dei primi anni 80.
E poi diciamolo pure senza mezzi termini... ma quanto era bella Pam Dawber?

NICK CAVE & THE BAD SEEDS FT. KYLIE MINOGUE - WHERE THE WILD ROSES GROW


Di solito chi vuol fare il figo dice di ascoltare Nick Cave, musicista dall' animo e aspetto squisitamente dark di cui è uscito ad ottobre il nuovo album Ghosteen, definito come un capolavoro.
Io ammetto che Nick l'ho ascoltato e confesso anche che non riesco a metterlo nei miei artisti preferiti, però devo dire che nei miei ricordi ho questa canzone del 1995 cantata con la popstar Kylie Minogue che ha un che di magico, per cui mi ha preso al primo ascolto, sarà per quel ricorrente rintocco di campana che fa un po' Morricone, chissà.
In seguito ho anche visto il videoclip con la bella Kylie strangolata che giace in quella palude dove crescono le rose selvatiche e l'ho apprezzato ancora di più,
scoprendo che è una stupenda opera visiva che si dice sia ispirata ad un quadro di John Everett Millais dal titolo Ophelia.
E direi che in effetti ci siamo parecchio con le somiglianze, un po' come accade nel film The Cell con Jennifer Lopez, dove anche lì il regista Tarsem Singh ricrea dal vivo certe opere d'arte piuttosto inquietanti.
A questo punto ho dichiarato anch'io che mi piace un po' Nick Cave, perciò ho anch'io la possibilità di fare il figo o così non vale?

venerdì 6 dicembre 2019

ZABRISKIE POINT


Un film di Michelangelo Antonioni non può essere un film come tutti gli altri che andavo a vedere al cinema, perché io in quegli anni frequentavo le sale per Bud & Terence oppure per i prodotti Disney.
E infatti per vedere questo Zabriskie Point del 1970 ho aspettato di trovarlo qualche anno fa su una piattaforma in streaming di una nota compagnia telefonica.
Sapevo della presenza delle musiche dei PINK FLOYD, presenza però ridotta a solo tre brani di cui uno è l'urlo straziante di Careful With That Axe Eugene nella scena dell'esplosione veramente ricca di particolari che ti arrivano in faccia come fosse un 3D .
Certo è che l'atmosfera che ti fa entrare in questo film è esattamente quella di un road movie, un "trip" tipico di quegli anni, partendo dagli studenti in rivolta fino ad arrivare alla famosa scena onirica delle centinaia di coppie che fanno cose a cielo aperto.
Alla fine ho pensato: "credevo meglio", e infatti il film fu un fiasco colossale, criticato sia in America, a causa degli stereotipi presentati, che in patria, però poi me lo sono riguardato un' altra volta per tornare nel mood, forse, o forse per cercare Harrison Ford che ti fa un microcomparsata fra gli studenti.
Nonostante il fiasco, la pellicola è stata ispirazione anche per videoclip musicali di Oasis

e Smashing Pumpkins, 

nonché citata in un episodio dei Griffin con la scena dell' esplosione.
Peccato solo per l'audio che era un piatto 1.0, ma nelle edizioni più recenti in bluray credo sia stato rimasterizzato almeno in italiano 2.0 e la traccia inglese in 5.1, che poi è la lingua originale con cui è stato girato.
Vale comunque una visione, ma non aspettatevi un capolavoro.
Non lo è.

giovedì 5 dicembre 2019

ARMA NON CONVENZIONALE


Oggi si parla di film tamarri, ma tamarri forte, e "Io Vengo In Pace" è il tormentone di questo film tamarrissimo del 1990 con Dolph "Tispiezzoindue" Lundgren, ma I Come In Peace è anche il suo secondo titolo con cui è stato distribuito, che a dirla tutta non era niente male.
Ma in giro c'era Mel Gibson con Arma Letale e allora perché non giocare sul titolo simile?
E poi l'originale è Dark Angel, quindi ancora una roba diversa.
A parte i soliti sotterfugi da distribuzione italiana, di cui non aveva assolutamente bisogno, il film è un fantapoliziesco con un alieno (tipo l' Amedeo Minghi dei tempi del Trottolino Amoroso, 

ma più alto e non ti canta Dududù Dadadà al Senato con la Casellati che gongola, giuro) 

che ciuccia il cervello alle sue vittime per nutrirsi di endorfine e Ivan Drago che lo deve catturare. Alla fine la storia è tutta lì, però è ben realizzato, buona fotografia, scene action come se piovessero e quest' arma non convenzionale del titolo che in pratica è un cd affilatissimo usato dall' alieno per far fuori chi si mette in mezzo.
In fin dei conti niente da far pensare a un capolavoro assoluto, ma onestamente si vede molto di peggio anche nelle produzioni più recenti, per cui lo metto fra i film che ricordo volentieri.

mercoledì 4 dicembre 2019

ATTENTI A QUELLE DUE


Ormai l'ho capito... ce ne ho messo del tempo ma l'ho capito.
Se in un film c'è Rebel Wilson protagonista, devo starne alla larga.
Per molti (ammericans) sarà anche divertente, ma a me NON fa ridere. Punto.
Per capirci, è quel tipo di comicità che ho trovato anche nel Ghostbusters al femminile e in altre pellicole che dai trailers sembrano delle bombe da spanciarsi e poi mentre le guardi ti trovi a sbuffare tutto il tempo.
Peccato, perché con Anne Hataway che è sempre un bel vedere e Alex Sharp, che ho apprezzato molto in How To Talk To Girls At Parties, sembrava davvero una cosa carina e invece niente.
E non vorrei che il farlocco titolo italiano vi facesse pensare (come a me inizialmente) a qualcosa con Roger Moore e Tony Curtis tipo QUESTO, perché il titolo originale era The Hustle, come un famoso pezzo di Van Mc Coy che tanti dj degli anni 70 usavano come sigla.

In realtà avrebbe voluto essere un remake al femminile (e daje) del film del 1988 "Due Figli Di..." con Michael Caine e Steve Martin.
Piccola nota per Cassidy: Dean Norris è anche qui!!!

martedì 3 dicembre 2019

A BUD SPENCER GLIELE SUONANO SANTO & JOHNNY, POST MALONE E PURE GLI U2


Quante volte sento alla radio Circles di Post Malone, quella con il videoclip alla Excalibur o Game Of Thrones per i meno vintaggi? 

Beh altrettante volte, durante l'intro, mi torna alla mente per un attimo Flaat Feet di Santo & Johnny, colonna sonora di Piedone Lo Sbirro, il primo film della fortunata serie, quello meno commedia di tutti anche se quattro risate te le fai anche lì, perché le mazzate di Bud Spencer non mancano (le suona letteralmente a pesci in faccia) e anche qualche ingenua battuta.
Ecco il pezzo:

Stranamente per quel film non vengono ingaggiati gli onnipresenti Oliver Onions, ma Santo & Johnny, appunto, famosi per dischi strumentali in stile Fausto Papetti, Gil Ventura e Johhny Sax, dove rileggono a loro modo pezzi famosissimi, ma non con il sassofono come gli altri colleghi, bensì con la "chitarra hawaiana" o steel guitar, quella che si suona orizzontale come un tavolino e che anche David Gilmour adopera in One Of These Days.
Inutile dire che i due erano disponibili anche in Stereo 8, quella cassettona giurassica presto estinta, ma senza le copertine sexy di Papetti 

e Ventura, 

e fra le tante cover, in ogni disco ci mettevano anche un paio di brani scritti da loro stessi.
In particolare questo pezzo inedito diventerà la colonna sonora del nostro Piedone.
Ma la stessa cosa del suono già sentito mi era successa già qualche anno fa con Invisible degli U2, 

stesso riff, stesso effetto vintaggio.
Solo che non ci vedo né Bono, né The Edge, né tantomeno Post Malone a metter su una cassettona Stereo 8 di Santo & Johnny sulla Fiat 127 Sport nera con le strisce arancioni e i paraspruzzi, 

disponibile anche in arancione con strisce nere.

Quindi è solo casualità...

AUGURI MUSICALI A TUTTI I PAPÀ

 19 marzo festa del papà, e per festeggiarlo bene ogni papà, può servire anche una canzone di Cat Stevens dal titolo  FATHER AND SON in cui...