domenica 29 dicembre 2019

GRACE SLICK - DREAMS


Come ho già scritto in precedenza QUI, una mia lettura fissa è stata Ciao 2001, una rivista musicale mensile, e proprio su quella rivista nel 1980 campeggiava la pubblicità di un album di Grace Slick, ex voce dei Jefferson Airplane, poi Jefferson Starship, nonché voce per un periodo anni 80 degli Starship che però non hanno nulla a che vedere con le atmosfere psichedeliche e rock blues delle band precedenti anzi sono una rock band AOR a tutti gli effetti e questo è forse il loro brano di maggior successo anche perché colonna sonora del film Mannequin.

Il disco di cui parlo invece è Dreams, il secondo da solista di Grace e la copertina sulle pagine della rivista era particolarmente bella, come lei d'altronde.
Non l'ho acquistato ai tempi, e nessuna radio ha mai mandato un onda qualche brano di quell' ellepì, però mi è sempre rimasto il ricordo latente di quella copertina viola, finché ultimamente l'ho trovato integrale su youtube e me lo sono sparato tutto di seguito, preso dal sound ipnotico di quella voce che tiene le parole con le finali lunghe come se stesse recitando dei mantra o delle oscure formule magiche.
L'effetto è vagamente onirico/allucinogeno perché bisogna ricordare che pezzi come White Rabbit dei Jefferson Airplane sono regolarmente utilizzati nei film quando si deve rappresentare degnamente una scena con effetti psichedelici (anche nei Simpson succede), difatti i Jefferson sono proprio del periodo di Hair il musical hippie per eccellenza, ma stranamente non fanno parte della colonna sonora di Zabriskie Point, il discusso film di Antonioni di cui ho parlato QUI che invece include PINK FLOYD, Grateful Dead e Jerry Garcia.
Ma quelle che Grace Slick canta in Dreams non sono lagne isteriche come quelle della mai compresa e insopportabile Yoko Ono eh, sia chiaro.
In Dreams sono davvero sogni che si concretizzano in musica e voce e i 46 minuti volano via in un attimo, tra influenze ora spagnole, come in El Diablo, che era stato pubblicato come singolo, o arabeggianti evocate dai vocalizzi di Grace, con incursioni anche nel progressive tanto caro a Yes, Genesis e E.L.P.
Peccato per il disco successivo in cui  ha abbandonato queste atmosfere per puntare ad un rock più duro che poi avrebbe portato avanti con gli Starship.
Ora se avete tempo e voglia di sentire un po' di musica diversa da "muffami muffami", potete "partire" con l'ascolto.
Have a good "trip"...

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