mercoledì 30 giugno 2021

MATTHEW BRODERICK, MORTO DI SALUTE

 Sto parafrasando il titolo di un suo film non famoso certo come quel gioiellino di Wargames - Giochi Di Guerra, che è un cultone diretto da John Badham, ma in effetti è proprio quello che è accaduto a Matthew Broderick


che si è trovato dato per morto il 29 giugno come ogni tanto qualche buontempone si prende la briga di fare. Prassi normale da quando con internet l'informazione è finita in mano a tutti. Ricordo che anche l'anno scorso più o meno di questi tempi era stato dato l'annuncio della scomparsa di John Astin, il capofamiglia della Famiglia Addams televisiva che invece ha raggiunto recentemente i 91 anni. Passatempi innocui da ombrellone probabilmente, che saltano fuori tra una fetta di anguria, un tuffo e un reggaeton. Meno male che è solo così... 

martedì 29 giugno 2021

I FILM DI MONTAGGIO DI U.F.O. (CON UN PIZZICO DI 007)

 Negli anni 70 era nata la moda di creare film farlocchi sfruttando il successo della serie TV del momento assemblando, con una parvenza di continuità, episodi che non erano ancora stati mandati in onda. Accadrà con ATTENTI A QUEI DUE e, addirittura, con SPAZIO 1999 si era anticipato al cinema di un anno (con l'aggiunta di una colonna sonora firmata da Ennio Morricone) l'arrivo in televisione, perché ai vertici RAI non si sapeva bene come collocarla nei palinsesti a causa di scene particolarmente forti (ne sa qualcosa Max😬); difatti sarà poi trasmessa verso le 23 dopo lo show del sabato sera. Nel caso di U.F.O. invece avevamo già visto in bianco e nero la prima tranche di episodi mandati in onda dalla RAI alla domenica pomeriggio con alcuni tagli di censura (anche qui), per cui la notizia dell'arrivo al cinema di un film dal titolo U.F.O. Allarme Rosso, Attacco Alla Terra,


era stata una cosa pazzesca, tant'è che quel piccolo cinema di provincia quella domenica era strapieno contro ogni previsione dei gestori. 
E che sorpresa per noi quando quel pomeriggio scopriamo che le ragazze di BaseLuna non hanno parrucche normali, bensì di un viola scintillante

che visto adesso fa tanto cosplayer di anime, ma specialità che allora non si conosceva ancora. 
Altra sorpresa un po' meno piacevole è stata quella di scoprire che alcuni dei personaggi conosciuti in TV non erano più presenti nel film, con invece la gradevole new entry di Virginia Lake,

interpretata da WandaVisio... Ehm... Wanda Ventham, cioè la mamma di Benedict Cumberbatch, quella vera, si, ma che fa sua mamma anche nella serie Sherlock. 
Tuttavia qualche novità ci poteva anche stare perché tutto funzionava alla perfezione grazie anche al doppiaggio un pochino più "pepato" che parlava di "supposte" da piazzare in quel posto agli alieni cattivi, cioè i missiloni degli intercettori,

e con pure le stesse voci della TV. 
Novità anche nelle musiche dato che i titoli di testa scorrevano su un pezzo tratto dalla colonna sonora di Operazione Tuono, forse confondendo John Barry con Barry Gray, l'autore della sigla originale, ma ai fini delle scene che accompagnavano i titoli, e successivamente anche in un paio di momenti d'azione, ci stava perfettamente. 
Comunque, al cinema eravamo talmente gasati dal vedere i nostri eroi sul grande schermo, che lì per lì non ci eravamo nemmeno accorti che in realtà si trattava di tre episodi accorciati e incollati insieme per farne un film di 90 minuti. Quei tagli comportano anche una scena con un repentino salto temporale dal giorno alla notte giustificato da un inventato potere degli ShadoMobile (una sorta di carri armati cingolati)

di creare un'inesistente "notte artificiale". Effetto di manipolare il tempo che invece viene creato effettivamente dagli alieni nella terza parte del film fermando il suo scorrere come in una "bolla". 
Effetto che può essere contrastato solo iniettandosi in vena un particolare farmaco che permette di accelerare le proprie funzioni vitali (potrebbe essere una super anfetamina all'ennesima potenza) e non subire la freezata degli alieni che fanno rimanere lì impalati.

Ma tale scena di siringhe piantate nel braccio non sarebbe mai passata attraverso la censura RAI, perciò eccola qui tutta intera al cinema per un degno finale ad armi spianate che ci ha fatti stare tutti col fiato sospeso fino all'ultimo fotogramma. 
L'ottimo prodotto per i fans della serie era stato tuttavia considerato di bassa lega dai critici cinematografici che lo credevano probabilmente un vero film a tutti gli effetti (speciali😁), ma gli incassi dimostravano appunto il contrario. 
A tal punto che la squadra della Kent, la casa di produzione italiana che aveva realizzato questo primo film, ne sforna in breve altri due sempre con episodi inediti per la TV, e in particolare U.F.O. Distruggete Base Luna

ci fa scoprire ancora più cose che non sapevamo, come il backstage sulla nascita della S.H.A.D.O., cioè l'organizzazione militare segreta anti alieni, e anche come il comandante Straker ha perso suo figlio, cosa che alla televisione avevamo intravisto solo in un flashback durante una scena molto drammatica dell' episodio Sul Fondo (Subsmash). La trilogia si conclude con U.F.O. Annientate S.H.A.D.O. ... Uccidete Straker... Stop,

dove il comandante si ritrova contro di sé proprio il suo uomo di fiducia Paul Foster, interpretato dal quasi Bond Michael Billington, che aveva davvero ricevuto la proposta di interpretare 007 dopo Sean Connery, ma a causa di impegni aveva dovuto declinare l'invito. Tuttavia Michael è visibile all'inizio de La Spia Che Mi Amava nei panni della spia russa Sergei Barsov. 
Altri due film arriveranno in seguito: U.F.O. Contatto Radar: Stanno Atterrando e U.F.O. Prendeteli Vivi, ma mentre quei primi tre erano stati realizzati da gente che la serie la conosceva bene, i successivi mostravano chiaramente che chi aveva lavorato al montaggio e al doppiaggio non aveva la minima idea di cosa avesse per le mani, perciò trovavi nomi cambiati e scene montate a caso, con l'aggravante che erano spezzoni di episodi già stravisti in televisione. 
Anche Ed Bishop, cioè il comandante Straker, conta una breve apparizione in Una Cascata Di Diamanti. Come dire... Prima o poi dalle parti di 007 ci passano proprio un po'tutti. 
Ok, alla resa dei conti i tre film (più due scrausi) piaceranno solo a chi ama quel mondo fantascientifico e un poco ingenuo che ci mostrava la serie TV. 
La cosa bella è che sono disponibili su Prime Video in edizione originale come vista al cinema, cioè una mediocre trasposizione da pellicola a digitale, e, finché non saranno rimossi, sono anche su YouTube con le immagini rimontate prese dal bluray, perciò di qualità ottima. 

lunedì 28 giugno 2021

ADDIO ALLA VOCE DEGLI SKIDROW

 Lutto nel rock: Johnny Solinger, cantante statunitense noto al pubblico sopratutto per aver sostituito Sebastan Bach negli SkidRow, è morto a soli 54 anni per insufficienza epatica probabilmente a causa di un risaputo abuso di alcool. Dopo l'abbandono della band da parte di Sebastian, nonostante dei dischi tecnicamente buoni, gli SkidRow non hanno più goduto del grande successo ottenuto con la hit "18 And Life", e, purtroppo anche Johnny non ha mai goduto della stessa popolarità (e sex appeal) del predecessore che invece stava costantemente nelle camerette del pubblico femminile sotto forma di poster. Gli SkidRow sono tuttora attivi con un'altra voce entrata in formazione già da qualche anno. Ecco un documento live del 2014 mentre Johnny esegue la famosa hit degli anni 90 18 AND LIFE

che rimane comunque una ballad stupenda. 
R. I. P. 

domenica 27 giugno 2021

I BRUTOS, QUEL TEMPO IN CUI CI VOLEVA DAVVERO POCO PER FARTI RIDERE

  Chi si ricorda dei Brutos?


Ecchiccacchio sono? Diranno in molti. Eppure questi comici torinesi nati da un'idea di Ettore Bruno detto Gerry per le sue imitazioni di Jerry Lewis che gli venivano piuttosto bene, hanno avuto un successo mondiale (davvero in Francia, America e Sud America)


negli anni 70, grazie alla semplice formula dei loro show basati su canzoni in stile Frank Sinatra/Claudio Villa cantate con buone intenzioni dal bello del gruppo, una specie di Rick Astley, ma rovinate dalla mimica clownesca degli altri quattro, tra i quali aveva militato all'inizio anche Aldo Maccione, poi passato al cinema d' oltralpe e anche a pellicole come la serie del COLONNELLO BUTTIGLIONE. Erano le stesse gag che il classico Clown Bianco propone nel circo esibendosi con il Clown Pagliaccio, praticamente. Famosi anche gli spot della cera Grey

in cui Gianni prendeva delle gran sberle, ma "aveva sempre una buona cera". Comicità datata certo, ma sono sicuro che se un gruppo simile tornasse ora in programmi tipo Colorado, non sfigurerebbe... anzi...

sabato 26 giugno 2021

U2 & MARTIN GARRIX - WE ARE THE PEOPLE (E RINGO STARR)

 È ormai assodato che gli U2 come li conoscevamo una volta non esistono più. Non solo non sono più un quartetto, ma solo un duo dove Larry e Adam sono ormai confinati ad un ruolo di turnisti eccellenti e la rappresentanza la fanno solo Bono e The Edge, ma non sono nemmeno più quella combat band il cui leader durante l'US Festival si arrampicava sull'americana per sventolare una bandiera, confessando poi, nell'intervista dopo concerto, di aver fatto effettivamente una cazzata perché avrebbe potuto farsi seriamente male. Certo che quando appaiono ospiti (sempre in due) a programmi tipo da Fabio Fazio parlano sempre di diritti umani, ma siamo certamente anni luce dal gruppo che ha inciso quel Under A Blood Red Sky, disco live breve, ma stupendo. Talmente lontani che li vediamo persino associarsi a Martin Garrix, giovane dj produttore, per realizzare l'inno degli Europei 2021 (o 2020 come si continua a chiamarli in un modo un po' surreale perché, oh, avevamo già fatto pronto il merchandising l'anno scorso e vuoi che buttiamo via tutto?) WE ARE THE PEOPLE

canzone dal mood molto epico, certamente, ma che non ha mancato di suscitare qualche perplessità specialmente in quel passaggio particolare scelto anche dalle TV come stacchetto, in cui ricorda incredibilmente l'intro di RINGO STARR
cioè la famosa canzone dei Pinguini Tattici Nucleari. Ora non so se per il simpatico gruppo bergamasco è il caso di andare troppo a fondo, perché con quel caso simile tra AlBano e Michael Jackson si era scoperto poi che entrambe le canzoni pescavano da melodie di vecchi blues americani privi di diritti d'autore, salvo poi un' ultima udienza nella quale l'avvocato del cantante di Cellino è riuscito a farsi pagare dal Re del Pop una cifra ben più bassa di quanto richiesto in precedenza con la motivazione che c'erano 37 note uguali in sequenza... Vabbé. Fatto sta che i 2U2 (come sarebbe il caso di chiamarli ormai) erano già stati sospettati di plagio tempo fa e ne avevo parlato proprio QUI. Sospetto mai confermato, per cui beh... Sarà così anche stavolta... 

venerdì 25 giugno 2021

CIAO MARZIANO: OVVERO GLI ANNI 80 DEL BAGAGLINO

 Pippo Franco tutto dipinto di verde è un marziano che arriva sulla terra e si scontra con tutto quel che di negativo abbiamo qui, perché arriva proprio a Roma (e pensa che ancora non c'era il problema delle buche nell'asfalto).


E così Bix (il nome del marziano) si troverà davanti mafia, corruzione, burocrazia, prostituzione, tutti infilati in questo film che altro non è che una trasposizione moderna della venuta di Gesù Cristo tra gli uomini con tanto di Giuda (Judy) che lo tradisce. Sempre meglio di quell'altro imbarazzante Messia celentanesco che si chiamerà Joan Lui (ok, ci vuole poco), ma comunque diverte come può divertire una puntata del Bagaglino (cioè così così) dal quale arriva una buona parte del cast, compreso il regista Pingitore, insieme ai soliti volti del cabaret e della commedia italiana dove spiccano le bellezze di Silvia Dionisio e Isabella Biagini. Effetti ben poco speciali

e da notare che alcuni attori, come Enzo Liberti e Oreste Lionello, oltre a doppiare loro stessi, danno anche le voci ad altri personaggi del film. Ahó, Se sse po' risparmià... Ecco un piccolo ASSAGGIO:

giovedì 24 giugno 2021

LUCA (LA DISNEY CHE CI PIACE)

 Ecco che dopo CRUDELIA uscita quasi timidamente nelle sale, la Disney - Pixar ritorna sui suoi passi e il nuovo Luca lo fa uscire solo sulla sua piattaforma, forse perché si è accorta che non proprio tutte le sale hanno riaperto.


E Luca è un film di animazione tutto dedicato all'Italia per l'ambientazione e per la regia di Enrico Casarosa. Ok qualche luogo comune c'è anche, ma perlomeno non è la solita pizza & mandolino che in america viene presa come standard per raffigurare il nostro paese. Anche perché è ambientato in Liguria in un paesino immaginario chiamato Portorosso che è un chiaro riferimento anche grafico alle Cinque Terre, meta turistica davvero piacevole e piena di fascino. Ambientazione temporale invece vintage, dato che al cinema si proietta Vacanze Romane e co-protagonista della storia è proprio la Vespa Piaggio che negli anni 60/70 è stata la protagonista assoluta, un vero must. Canzoni anche quelle d'epoca, da Morandi a Rita Pavone, da Mina a Bennato che accompagnano una storia di mostri marini che vogliono provare ad essere umani, tra riferimenti a Pinocchio e al Miyazaki di Ponyo; ma un po' di oriente anche nei tratti stilistici tipo col giapponesissimo gatto Machiavelli che sembra uscito proprio da un anime e di cui esiste già il merchandising.

Nel doppiaggio italiano ci sono le voci famose della Simpsoniana Ilaria Stagni, di Marina Massironi e Saverio Raimondo (se ascoltate RAI Radio 2 sapete chi è costui) mentre, come con i Maneskin in CRUDELIA, si può giocare a scovare Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e persino Orietta Berti. So che arrivo ultimo fra tutti quelli che, per diletto e non, scrivono nei propri blog dei film che vedono e che consigliano, per cui alla fine andrei a ripetere solo quello che è già stato scritto anche in maniera migliore di quanto possa fare io. Dalla mia posso solo dire che, dopo tante cose brutte viste e che ho prontamente sbeffeggiato perché se lo meritavano, di Luca non posso dirne altro che bene. E ringrazio pure la BOLLA per aver segnalato il divertentissimo finto trailer doppiato dai PIRATI DEI CARRUGGI

mercoledì 23 giugno 2021

ADDIO ALLA FIDANZATA DI SPOCK

 È morta a Los Angeles Joanne Linville, 93 anni, attrice con una carriera prettamente televisiva (i film a cui ha partecipato si contano sulle dita di una mano), vista in praticamente tutte le classiche serie TV tipo Colombo, Ai Confini Della Realtà, Charlie's Angels, ma oggi qui da me è da ricordare in particolare più che altro per un episodio della serie classica di Star Trek, il secondo della terza stagione, 


in cui interpreta una comandante romulana e, com'è come non è, ci scappa pure una relazione col vulcaniano Spock, che invece nel reboot cinematografico quel briccone di J.J. ce lo fa vedere intrallazzato con la Uhura versione Zoe Saldana (cosa mai accaduta invece nella serie con Nichelle Nichols, dove la quale invece ha mostrato per breve tempo un interesse verso Scott).

Goodbye Joanne. 

martedì 22 giugno 2021

LEGS WEAVER, UN AMORE DI GIOVENTÙ

 Ogni tanto mi può capitare anche di parlare di fumetti, vista la stretta correlazione che ormai il cinema ha con tali prodotti. E in questo caso li ho collezionati tutti i fumetti di Legs Weaver negli anni 90. Persino gli spin-off con Le Paladine. Era stata una vera cotta (non corrisposta) per lei


il cui cognome era chiaramente ispirato a quella famosa Sigourney, ma a me ha sempre ricordato Adrienne Barbeau ne La Corsa Più Pazza D'America per una serie di motivi.

Il suo nome invece sarebbe Rebecca, ma lei ha sempre preferito usare il soprannome Legs che le hanno dato grazie alla sua capacità di sfuggire dalle situazioni scomode e di pericolo. Sua degna compare é anche May,

ex ladra in stile O O O Occhi Di Gatto, che avrà anche lei una breve serie personale, ed entrambe lavorano inizialmente per l'agenzia Alfa, quella di Nathan Never. Le storie puramente fantascientifiche prendono chiari spunti dai classici del cinema e della letteratura di genere senza però cadere troppo sul plagio; semmai si tratta di simpatiche citazioni che un amante della fantascienza può facilmente cogliere, come la disavventura con un teletrasporto malfunzionante che rischia di dissolvere Legs in atomi, e per salvarla la sua massa viene compressa, ma in questo modo si ritroverà ad avere per un po' le fattezze di una bambina, oppure un'altra storia che ricorda VIAGGIO ALLUCINANTE  di Richard Fleischer. Viste le trasposizioni live di Tex e Dylan Dog, nonché dell' atteso Diabolik dei Manetti Bros., di cui esiste già una PRIMA VERSIONE POP anni 60 diretta da Mario Bava, non mi dispiacerebbe se arrivasse anche questa. Magari però sarebbe meglio se non fosse interpretata dalla solita Milla Jovovich... La butto lì che non si sa mai... 

lunedì 21 giugno 2021

ALICE IN BORDERLAND: GIOCA O MUORI O MUORI GIOCANDO

 Se non fossero già esistiti gli Alice In Chains, mi sarebbe piaciuto fondare un gruppo grunge chiamato Alice In Borderland. Cioè, cavolo, il revival degli anni 90 arriverà no? Ma sono io che sono arrivato tardi, o meglio, sono giunti prima di me un manga ed una serie Netflix per tutti quelli che amano mondi distopici e morti ammazzati con tanto sangue che schizza. Ora proprio per questo, nonostante il chiaro richiamo a Lewis Carroll, non si deve pensare ad ottocenteschi mondi favolistici con conigli bianchi e lepri marzoline. Niente di tutto questo. Però un Cappellaio (un pochino matto) e tante carte da gioco, quelli si che ci sono. 


Ma torniamo al titolo dove Alice è semplicemente la translitterazione in inglese del nome del protagonista Arisu, quello che sembra uno dei BTS (anche se loro sono sudcoreani), un ragazzo appassionato di videogames e fancazzista che, insieme ad altri suoi due amici, si trova costretto a partecipare ad un survival game in una Tokyo deserta e distopica. Otto episodi per un'idea che certo non è una novità assoluta, ma intriga molto e la serie è ben realizzata, con momenti splatter come i giapponesi sanno fare molto bene senza essere troppo politicamente corretti quando si tratta di prodotti come questo, o come Battle Royale di cui, più o meno dalla seconda metà di episodi, cioè da quando arriva quel sosia che non ti aspetti, cioè quello di Ethan Torchio, il batterista dei Maneskin,

ne diventa in pratica una gemella con tutti contro tutti... No, attenzione, ho detto Battle Royale e non ho detto Hunger Games, no proprio no. E se qualcuno ha pensato alla saga di film con l'onnipotente Jennifer Lawrence troverà ogni chiarimento QUI

domenica 20 giugno 2021

ADDIO A GIAMPIERO BONIPERTI

 In questi giorni in cui si stanno disputando gli Europei, dei quali consiglio la divertente versione commentata dai The Jackal su RaiPlay, ci lascia Giampiero Boniperti,


nome storico del calcio legato da sempre alla Juventus e alla città di Torino. Stava per compiere 93 anni, ma un'insufficienza cardiaca gli è stata fatale. Purtroppo non sono un esperto di calcio e tanto meno tifoso se non un pochino giusto per quando gioca la Nazionale, perciò mi limito a dire:

Addio Giampiero. 

sabato 19 giugno 2021

SEVDALIZA - RHODE (MUSICA E VISUAL ART COME PIACE AD ACHILLE LAURO)

 Ecco, la scorsa settimana per quanto riguarda la musica mi ero soffermato sulle novità pure un po' scioccherelle che ci propone questa estate 2021. Così oggi per contropartita torno a parlare di musica insolita e anche un po' cervellotica, e lo faccio con Sevdaliza, artista iraniana/olandese, perché quando musica e video diventano arte e si concretizzano in qualcosa che rasenta il sogno o addirittura l'incubo disturbante come in questa RHODE,

uscita lo scorso autunno come singolo, ma l'album era già uscito ad agosto, dove la nostra amica cavalca un toro meccanico molto, ma molto particolare, è molto difficile rimanere indifferenti.
Di Sevdaliza ne avevo già parlato l'anno scorso quando Ema Stokholma e Gino Castaldo mandarono in onda HUMAN, il suo primo singolo targato 2017 ed io stavo ascoltando la radio di notte in cuffia mentre stendevo il bucato (si, faccio anche quelle cose)... beh era stata un'esperienza fuori dal mondo e non solo perché stavo sul balcone, tra suoni ed effetti speciali sulla voce (dal vivo purtroppo non è la stessa cosa, bisogna dirlo). Se poi avete visto anche il videoclip di Human dove lei entra in scena fiera vestita con un mantello nero per poi rivelare, come fece Achille Lauro due edizioni fa a Sanremo, una sorpresa, ma ben più inquietante della tutina indossata dall'ex trapper italiano, beh in quel caso avete avuto il trattamento completo. 
Musica questa che non essendo "leggerissima" come quel grande successo sanremese insegna, non trova passaggi sulle radio commerciali, perlomeno in orari decenti. 
E forse aver citato Achille Lauro non è nemmeno troppo un caso, perché certe trovate sceniche e visuali messe in atto dal nostro particolare ed estroso cantautore proprio quest'anno sul palco di un Ariston vuoto, sembrano ispirarsi un po' ad altri videoclip di Sevdaliza come JOANNA
tra piume e sangue che cola, e THAT OTHER GIRL
con le sue statue semiumane. 
E se Human già non era un pezzo facile, Rhode e le altre citate nel post in effetti possono apparire ancora più cervellotiche e difficili da assimilare se ascoltate solo in audio senza il supporto video. Ma per noi "creatures of the night" non è certo un problema...



venerdì 18 giugno 2021

GLI ZOMBI SONO TRA NOI

 Esco di casa ed ho anche una certa fretta, ma appena fuori mi trovo davanti questa visione:

Una miriade di corpi semi immobili con la testa china mi si parano davanti... ok, niente panico, mi dico, hai visto quasi tutto The Walking Dead e pure i due Zombieland perciò sai cosa fare. Non hai il revolver di Rick e nemmeno la Katana di Michonne, ma puoi essere più veloce di loro se vuoi, perché loro sono lenti anche se inesorabili, perciò ce la puoi fare... A questo punto prendo fiato e comincio a dribblare la folla camminando a testa alta mentre tutti sono zombizzati dai loro schermi LCD...

E anche per oggi sono salvo😉. 

Sembra un racconto di fantasia, ma ha la sua buona parte di verità. E comunque buona giornata, zombi e non zombi!!!


giovedì 17 giugno 2021

SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE, VISTO E RECENSITO DA MADAME VERDURIN


 Oggi passo nuovamente la parola ad un'ospite d'eccezione, MADAME VERDURIN che, tramite un gioco da lei indetto sul suo blog, da canaglia quale sono ho subdolamente portato a recensire in rima (una sua simpatica abitudine) uno dei più clamorosi esempi di fantascienza all'italiana realizzata con quattro soldi e tanta voglia di seguire l'allora mito nascente di Guerre Stellari di cui ho già parlato precedentemente su queste pagine: SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE, conosciuto anche all'estero con il titolo Starcrash, oppure anche The Adventures Of Stella Star. 

A lei quindi la parola:

Dal titolo ci si aspetterebbe, appunto, una guerra stellare,

Mentre invece iniziamo dentro un albero di Natale:

Lucette colorate ovunque senza motivo

E una navetta che col cartone anche io la costruivo.

La scena che vedo non è proprio bellissima, 

Anzi mi ricorda un po’ Paperissima:

Marco Columbro e Lorella Cuccarini

Avevano effetti speciali certamente più carini.

La musica è di John Barry, lo stesso di 007:

Almeno lui la buona volontà ce la mette.

Entra poi in scena Caroline Munro, la protagonista, 

niente da dire, una gran bella vista!

La bella Caroline Munro/ Stella Stella

Si chiama Stella Star, per gli amici italiani Stella Stella

Piratessa galattica, della galassia la più bella.

Al suo fianco il fedele Akton dai poteri strabilianti:

Dalle mani fa uscire le stelle filanti!

Che era una carnevalata si era già capito,

Non serviva mettere nella piaga il dito!

Akton, idolo delle feste di compleanno dei bambini

Sull’astronave c’è un’intelligenza artificiale

anzi, è proprio un grumo di materia celebrale!

I nostri eroi filibustieri vengono trovati

E dagli scagnozzi dell’Imperatore catturati:

Il robot “L”, che è C3PO ma il modello nero,

Non ha nemmeno un nome intero

Ma d’altra parte il regista non ci poteva pensare,

Aveva già il suo nuovo nome da inventare!

Il robot è quello in mezzo

Da “Luigi Cozzi” a “Lewis Coates” il passo è breve,

Per aver successo globalizzarsi si deve.

L’altro imperiale è Thor, non quello, ahimè,

Più che a un vikingo somiglia a Shrek

così , tutto dipinto di verde…

Non stringetegli la mano perché il colore perde!

La nostra Stella, portata via in tutta fretta

Non ha nemmeno tempo di indossare una camicetta;

Per svolgere i lavori forzati

Gli abiti sadomaso non son certo i più adeguati,

Ma Stella Stellina sobilla una ribellione

E in due e due quattro è fuggita di prigione

Ma è ancora lontana la libertà:

I suoi servizi sono richiesti da Sua Maestà.

Christopher Plummer è l’imperatore

(da ammirare per la sua mancanza di pudore),

Christopher Plummer è solo l’Imperatore dell’Universo

Vuole che Stella e Akton vadano subitissimo

A scovare il nascondiglio del Conte cattivissimo:

“Sarete accompagnati da Shrek e C3PO,

Io qui col mio ologramma vi aspetterò!”

L’imperatore si allontana, sembra finita la comunicazione

Ma gli è sovvenuta un’altra questione:

“Dimenticavo, perdonate lo sbaglio,

Se non vi secca mi riportate mio figlio?

Il mio unico discendente, l’erede al trono

Dell’universo e tutte le stelle che ci sono?”

Partono i nostri verso il Pianeta Proibito

Per sventare il diabolico piano dal Conte ordito.

Sulla strada giungono ad un pianeta di sole donne popolato

Rapiscono Stella e vogliono ogni uomo sterminato:

Un pianeta di sole ragazze in bikini?

Così iniziano molti film birichini

Vogliono torturare Stella con una macchina che distrugge la mente

ma non val la pena: sotto i capelli non c’è un bel niente!

Stella si salva anche questa volta

Ma stiamo per assistere ad una sorprendente svolta:

Thor/Shrek è un traditore in realtà

Stella e il robot surgelati nel ghiaccio abbandonerà,

Ma Akton è svelto e anche molto furbo

E ha tolto il fusibile per inserire il turbo

Recupera dal freezer il robot e Stella

E la scongela come i Quattro Salti in Padella.

Vi risparmio alcuni robot, scontri e lotte

Se no andiamo avanti fino a mezzanotte.

Tocca ora al pianeta dei cavernicoli

Ripresi dal basso così sembran più ridicoli

Ma un eroe misterioso con maschera da pesce

Spara laser dagli occhi e a salvare tutti riesce

Tutti i trogloditi son squagliati come burro,

Sorpresa: sotto la maschera c’è il Principe Azzurro!

David Hasselhoff senza salvagente né auto sarcastica

È ancora vivo, che notizia fantastica!

Per raggiungere il covo del Conte malfattore

Per fortuna c’è un comodo ascensore.

Akton si sacrifica per il bene e la gloria

E siamo quasi alla fine della storia.

Scontro finale, botte da orbi dappertutto

I nostri tentano il tutto per tutto:

Poiché nessuna munizione sembra funzionare

L’intera astronave gli devono lanciare

E finalmente il Conte capitola

Mettendo fine a questa farsa ridicola.

Tutti son felici e soddisfatti

Gli spettatori grosse risate si son fatti.

E se vi state domandando quale sia questa “terza dimensione

Guardate la scollatura di Caroline Munro e capirete l’allusione…


A questo punto ringrazio nuovamente Madame Verdurin e mi collego alla sua battuta sulla "terza" dimensione che il titolo del film supera portandoci "oltre"... Come quel famoso Kilgore a cui piace l'odore del Napalm di mattina, io adoro queste disquisizioni sulla fisica quantistica perché danno un tono tecnico-scientifico ad un blog altrimenti sul limite del becero e confermo infatti, grazie alla foto qui, che siamo tranquillamente in vista di una "quarta"... (ovviamente dimensione).😀

mercoledì 16 giugno 2021

BREAKFAST CLUB: I RAGAZZI DEGLI ANNI 80 SI CONFRONTANO

 Oggi mi sento in vena di raccontare... Erano gli anni 80 e nelle sale della mia città arrivavano un po' tutti i film di cassetta, da E.T. a Ritorno Al Futuro, passando per Flashdance e La Storia Infinita, mentre alcuni titoli erano (chissà perché?) relegati ad essere proiettati solo in una sala cineclub con una scrausa cassa audio peggio di un cinema parrocchiale. Nella stessa sala ci avevo già visto 4 anni prima Heavy Metal, film di animazione basato sui fumetti della rivista Metal Hurlant che si fregiava di una colonna sonora di tutto rispetto con Cheap Trick, Devo, Blue Oyster Cult, Black Sabbath tra i nomi, ma l'audio emesso, monofonico e gracchiante, ammazzava ogni esaltazione. Così nel 1985, quando usciva Breakfast Club,


già sapevo che cosa mi aspettava, ma stavolta per fortuna la musica era un filino meno importante anche se c'era quella DON'T YOU (FORGET ABOUT ME) che i Simple Minds hanno sempre un po rigettato perché non era scritta da loro, ma da Keith Forsey che firmava anche le altre canzoni tipicamente anni 80 che si sentono nel film. La canzone però è perfettamente funzionale alla storia raccontata e pure in discoteca eravamo tutti a gridare Hey Hey Hey Heeeey, anch'io dalla mia postazione di dj, ed era un grande riempipista. Certo, dopo averla sparata sulle casse della discoteca, ascoltarla poi in quella piccola sala con la qualità di una radiolina a transistor Philips mi rattristava un po', ma all'epoca era o così o niente e dato che sto film lo volevo vedere mi sono dovuto accontentare. Per fortuna il film era bellissimo, con un cast che comprendeva (visibili nel poster) Emilio Estevez, Molly Ringwald, Judd Nelson, Anthony Michael Hall ed Ally Sheedy, che l'anno successivo sarà la "fidanzata" di Numero 5, il robottino di Corto Circuito. Altro nome famoso è l'attore Paul Gleason,


cioè l' antipatico preside con il look da Barry Manilow (battuta di Judd Nelson nel film) che punisce i cinque ragazzi, e sarà invece colui che in Una Poltrona Per Due finirà tra le braccia del gorilla innamorato...

Si racconta che John Hughes, il regista/sceneggiatore specializzato in altri film con ragazzi tipo Bella In Rosa sempre con la Ringwald, La Donna Esplosiva ancora con Hall e Sixteen Candles con entrambi, ha scelto invece di non lavorare più con Judd Nelson perché il regista si era trovato molto male con lui a causa di alcune incomprensioni mai perfettamente chiarite per le quali stava quasi per licenziare l'attore. Notare che  Judd, ovvero il ribelle Bender, in italiano ha la voce del compianto Tonino Accolla ed ogni tanto salta fuori un po' di Axel Foley. Il film, girato esattamente in sequenza come lo vediamo, è andato così bene, contro le aspettative dei gestori delle sale della mia città, che ne è stata tratta anche una sceneggiatura teatrale, infatti la storia molto dialogata si presta benissimo a ciò. Non mi risulta però che finora in Italia qualche compagnia lo abbia messo in cartellone. Peccato, perché secondo me sarebbe interessante vederlo live. Il titolo italiano perde dall'originale semplicemente il "the", ma ci è andata ancora bene dai. Non oso immaginare quale stramberia avrebbero potuto escogitare certi titolisti italiani che, specialmente negli anni 60 e 70, hanno quasi stravolto il senso di pellicole famose. Cinque Matti A Scuola? Non Aprite Quella Classe? Colazione Da Teppisti? Ecco una manciata di idee a tema, ma che fuorvierebbero chiunque dalla vera trama di Breakfast Club.

AUGURI MUSICALI A TUTTI I PAPÀ

 19 marzo festa del papà, e per festeggiarlo bene ogni papà, può servire anche una canzone di Cat Stevens dal titolo  FATHER AND SON in cui...