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venerdì 12 settembre 2025

MERCOLEDÌ - STAGIONE 2, ANCHE SE OGGI È VENERDÌ

 Si, lo so che ho già usato questo titolo del post IN PASSATO nello stesso contesto, ma, come si dice? non si butta via niente e comunque ci stava lo stesso.


Ma bando alle ciance perché è arrivato davvero il momento di parlare della nuovissima stagione 2 di Mercoledì (con locandina leggermente bondage) dopo quei commenti negativi di cui avevo SENTITO IN GIRO
Tutte balle, potete dar retta ad una vecchia canaglia, poiché seppure rimanga sempre quell'effetto da scuola di Harry Potter/X-Men (o Miss Peregrine se vogliamo accostare la cosa più vicina a Tim Burton) il risultato è assolutamente positivo nonostante il nostro regista non metta la sua mano direttiva proprio in tutti gli episodi. 
E la differenza di regia si vede perché rimane comunque facile riconoscere quelli diretti da Burton, come il primo dove arriva anche la sua classica sequenza in cui utilizza la tecnica del passo uno. 
Poi andando avanti vediamo citare anche Il Silenzio Degli Innocenti

e facciamo conoscenza con i nuovi personaggi interpretati da Steve Buscemi e Billie Piper (la Rose Tyler del DOTTORE). 
Nella nuova stagione si nota una presenza molto maggiore di Catherine Zeta-Jones alias Morticia per via del conflitto personale che c'è con la figlia, e anche Pugsley diventa una figura centrale della vicenda. 
Purtroppo devo segnare un punto a sfavore per zio Fester

che ho trovato insopportabile anche se è interpretato da Fred Armisen del Saturday Night Live. 
Altro punto che non mi ha convinto del tutto è la CGI degli Hyde e dei lupi mannari che hanno un po' un effetto pupazzo, mentre il resto del comparto effetti speciali lavora egregiamente per cui ci posso passare sopra. 
Attenzione a Lady Gaga che fa un cameo che pare buttato lì a muzzo e invece poi ti rendi conto che funziona come fosse una promo per la sua canzone DEAD DANCE

che poi sentiremo durante il balletto di Enid e Agnes, che sono assolutamente deliziose, ma sarà difficile che tale scena diventi un meme come lo era stata la Wednesday Dance nella PRIMA STAGIONE.

Su Agnes poi non ho capito bene se è il makeup a farle gli occhi così grandi o se accade come in Big Eyes, sempre di Tim Burton, dove la CGI crea quest'effetto (opto piu per la seconda ipotesi). 
Ed ecco infine la ciliegina sulla torta che ha il nome di Joanna Lumley che i nostalgici come il sottoscritto potranno ricordare in ZAFFIRO E ACCIAIO al fianco di David McCallum (il futuro Ducky di NCIS).

Joanna, splendida settantanovenne, qui è la nonna di Mercoledì, ma fatta tutta al contrario di come era rappresentata nella serie tv nei fumetti dove pareva più Maga Magò.

Da segnalare che nel nutrito mucchio degli attori guest ha trovato posto anche quel Casper Van Dien di solito abbonato ad eclatanti ciofeche, ma forse Tim si era ricordato di averlo diretto in Il Mistero Di Sleepy Hollow. 
Livello horror altissimo, quindi ottima qualità burtoniana, e quei commenti negativi vadano pure a quel paese, maledetti troll della malora. 
Termine troll che in una serie così tutto sommato ci sta benissimo, eh!!! 

venerdì 25 luglio 2025

TARON E LA PENTOLA MAGICA, MA LA MAGIA DISNEY STAVOLTA NON FUNZIONA

 Usciva nelle sale statunitensi il 24 luglio del 1985 (ovvero ieri, ma in tale giornata ho preferito dedicare il post ad OZZY), Taron E La Pentola Magica,


primo film Disney in cui viene usata la CGI per animare una sfera di luce galleggiante e altri particolari nelle scene come la stessa pentola magica. Film questo il cui titolo originale non nomina Taron, ma un Calderone Nero, e che tra tutti i classici Disney finisce tra quelli di minor successo (infatti ben pochi se lo ricordano). 
Questo probabilmente perché la pellicola aveva dei toni fin troppo horror (cosa già accaduta con THE BLACK HOLE, curiosamente sempre con quel "black" portasfiga nel titolo) per un pubblico infantile verso il quale era in teoria rivolta, e forse ciò era dovuto al fatto che nel team c'era anche quel Tim Burton che più avanti delle atmosfere gotiche/spaventose ne farà un uso personale ben più fortunato e nemmeno in modica quantità.

Anzi, nella prima proiezione di prova tale contenuto macabro era ancora più accentuato, al punto che, prima di farlo uscire ufficialmente nelle sale, ne vennero sforbiciati via circa 12 minuti per non rischiare dei divieti verso i minori di 17 anni non accompagnati. 
Sarà quindi in questa versione che arriverà in Italia il 28 gennaio del 1986, casualmente lo stesso mese ed anno in cui sulla copertina di Pro Wrestling Illustrated 

appariva il mitico wrestler Hulk Hogan al meglio della sua forma dopo essere apparso già diverse volte anche al cinema, per esempio in Rocky III procurando tanto male a Sly, e in moltissime serie tv. 


Hulk, il cui vero nome era Terrence Gene Bollea, è deceduto per un arresto cardiaco a 71 anni nella sua casa di Clearwater in Florida, e continua così la triste saga delle leggende che se ne vanno poiché anche lui, nel suo campo, lo era senza dubbio.
Devo segnalare anche la scomparsa ad 84 anni di Chuck Mangione, trombettista dalle radici jazz che per un breve periodo era finito anche nelle radio commerciali grazie a quel brano raffinato che era FEELS SO GOOD.


Goodbye Hulk & Chuck. 

mercoledì 9 luglio 2025

I VAMPIRI (MA DI DRACULA NEANCHE L'OMBRA...)

 I Vampiri è un film italiano in bianco e nero del 1957 diretto da Riccardo Freda che in futuro userà anche lo pseudonimo di Robert Hampton per pellicole come L'ORRIBILE SEGRETO DEL DR. HICHCOCK.


I Vampiri lo si trova su Prime Video a noleggio oppure, se cercate bene sul Tubo, c'è una versione colorizzata dove ogni tanto tale colore sfarfalla un po', ma tutto sommato il risultato finale non è male perché l'immagine è anche più luminosa dell'originale. 
Film di scarso successo in Italia, mentre all'estero in particolare in Francia è diventato un mezzo cult, forse anche perché l'ambientazione è proprio parigina.

Nonostante il titolo i classici vampiri con canini e mantello non ci sono e manco i pipistrelli, ma si parla invece di gente che per restare giovane utilizza il sangue di giovani vittime quindi possiamo pensare che il riferimento vampiresco sia proprio quello. 
Inoltre incredibilmente non si vede colare nemmeno una goccia di sangue. 
La vicenda quindi più che horror è quasi un giallo con un giornalista che cerca la verità dietro alla sparizione di molte giovani donne. 
Bellissime sono le scenografie gotiche messe a disposizione dalla Titanus nei suoi teatri di posa e il film gode anche di un doppiaggio meraviglioso con voci date agli attori da gente come Emilio Cigoli e Pino Locchi.

Ma il vero punto di forza nel film, quello che fa la differenza e vale la pena di essere visto, ce lo ha messo Mario Bava, allora direttore della fotografia, ed è quell'effetto speciale dell'invecchiamento in scena su Gianna Maria Canale senza stacchi ottenuto grazie al bianco e nero del film e un trucco blu puffo sul viso dell'attrice con tracciate in rosso invece le rughe che simuleranno l'invecchiamento. 
Grazie alla miscelazione di altrettante luci colorate in blu e rosso, tali rughe rimangono nascoste alla visione finché non si cambia il colore della lampada. Ora so che a spiegarlo così a parole non è molto efficace quindi meglio vederlo nelle due scene del film, oppure spiegato proprio da Mario in questo VIDEO,


ed effetto che utilizzerà poi anche in La Maschera Del Demonio. 
Dopo la prima parte della mutazione che è a vista, comunque lo stacco poi c'è e la camera torna successivamente sull'attrice opportunamente truccata, mentre adesso tali risultati si ottengono molto rapidamente con il digitale come nel film UNA FAMIGLIA MOSTRUOSA, dove la giovane protagonista viene invecchiata per alcuni secondi,

ma tuttavia con il digitale ti accorgi che c'è sempre qualcosa di fasullo. 
Se poi pensi inoltre che era il lontano 1957, tanto di cappello eh? 

venerdì 27 giugno 2025

CRIMES OF THE FUTURE (MA IL TITOLO ARRIVA DAL PASSATO)

 Lo so che oggi si sposa Jeff Bezos, ma il marrano non mi ha invitato e sono leggermente offeso, perciò non ne parlerò, tié.


Parlerò invece di cinema che non sta nemmeno su Prime Video, ma su Raiplay (ancora tié Jeff) e a tal proposito premetto che ho adorato David Cronenberg con LA MOSCA e altri suoi lavori, ma stavolta con Crimes Of The Future, film con Viggo Mortensen, Lea Seydoux e Kristen Stewart, che ha lo stesso titolo di un suo corto del 1970, non mi trova molto dalla sua parte.
Cioè, sapevo di cosa parlava e quindi ero curioso, ma quelle mutazioni me le immaginavo più sullo stile della Brundlefly. 
Poi non so se la versione che ho visto su Raiplay sia stata mozzata di qualche scena magari davvero troppo forte per essere mandata in tv, ma sembra che a volte manchi qualcosa tra una situazione e l'altra come risulta anche da un confronto tra i minutaggi dove su quello Rai mancano circa tre minuti rispetto alla durata ufficiale dichiarata. 
A tal proposito ricordo con vero "orrore" le versioni scandalosamente eppurate che Italia 1 mandava in onda di classici come NIGHTMARE, LA COSALE IENEL'ESORCISTA togliendo via a muzzo il meglio delle scene splatter.

Operazione talmente invasiva che alcuni registi hanno poi diffidato le emittenti dal modificare in alcun modo la loro opera. 
E quindi forse qui è proprio David che invece si diverte a metterci alla prova per vedere se il nostro cervello viaggia alla velocità del suo? 
Velocità che però non viene tradotta in ritmo nel film dato che più di una volta ho rischiato il colpo di sonno, vuoi anche per la continua ripetizione di certe situazioni, eppure lo stavo guardando su un maxischermo quasi da cinema (un regalino che mi è arrivato da qualche mesetto) e un sonoro di tutto rispetto.


Comunque seppure siano più convincenti i molti effetti "veri" rispetto a quelli in CGI, mi cade tutto verso la fine con quella poverata di scena del cranio trapanato dove si vede benissimo che quello è un manichino quasi come fosse stato preso direttamente dalla vetrina di un negozio lì vicino. 
Era finito il budget? 

venerdì 20 giugno 2025

UNO SQUALO VECCHIO MEZZO SECOLO

 Tempo d'estate che si avvicina e anche tempo di bagni in mare, sempre che ci si riesca ad arrivare dopo estenuanti code in autostrada.


Estate che nel 1975 venne segnata da un film tutt'altro che invogliante a farti entrare in acqua e sto parlando di quando il 20 giugno di 50 anni fa usciva nelle sale statunitensi Lo Squalo, capolavoro di un allora ventottenne Steven Spielberg

che da noi invece arriverà il 19 dicembre come fosse un puccioso film di Natale (???). 
Ma ovviamente in Italia nessuno rimase fregato nonostante il periodo festivo, questo grazie ad un battage pubblicitario che già allora aveva funzionato benissimo con i TG e i giornali che parlavano di come questo film avesse terrorizzato gli spettatori americani. 
Certo le scene di tensione con lo squalone (Bruce, come era stato battezzato dai tecnici) c'erano eccome, eppure quelle più efficaci furono quelle in cui la sua presenza era solo suggerita tipo dal tema ossessivo (tum tum, tum tum, tum tum) ideato da John Williams. 
Questo anche seguendo le indicazioni di Steven che, visto che gli squali meccanici


(erano tre a seconda dei movimenti che dovevano fare) non sempre funzionavano come dovevano poiché girare in mare aperto non era una cosa facile (Cameron con le sue maxi piscine e la CGI doveva ancora arrivare), aveva preferito il classico vedo-non vedo che farà anche sexy, ma non era questo il caso. 
Anzi, forse mi ripeterò, ma uno dei momenti migliori del film è stato il racconto sull'Indianpolis (che non c'è nel libro da cui è tratta la sceneggiatura) fatto dal cacciatore di squali Quint (Robert Shaw) dove non vedi altro che lui e gli altri due (Roy Scheider e Richard Dreyfuss) che lo ascoltano, e puoi solo immaginare anche tu seguendo le sue parole.

Forse è proprio questo suo non mostrare che lo fa funzionare ancora oggi, nel senso che, se non fosse per gli outfit anni 70, potrebbe sembrare un film uscito adesso. 
Ottimo il doppiaggio originale, ma andiamo meno bene con il ridoppiaggio fatto nel 2004, con bravi professionisti, che però sembrano poco convinti e siccome non è l'unico caso del genere ne avevo fatto un POST DEDICATO
Nei seguiti Spielberg non mise mano e fece bene poiché si sa che dopo tre film il pesce puzza... 

venerdì 11 aprile 2025

CASSANDRA: EINE "BLACK MIRROR" DI GERMANIA

 Adesso mi tocca guardare Alexa con sospetto dopo aver visto Cassandra, breve serie tv tedesca su Netflix con certe atmosfere alla Black Mirror.


Anche perché, l'ho detto tempo fa, la "ragazza" si sta facendo un po' tanto (forse troppo) gli affari miei ricordandomi che ho fatto certi acquisti in passato e che "potrei averne ancora bisogno" (maddeché?). 
Certo Cassandra, con il suo aspetto da elettrodomestico vintage che può far ricordare un po' il servizievole robot dei Jetsons

(I Pronipoti per noi italiani), si comporta in tutt'altro modo essendo anche semovente per cui te la ritrovi alle spalle all'improvviso con chissà quali intenzioni che arrivano dal suo background passato. 
E passato che, piano piano, la famigliola che va ad abitare in quella casa scopre durante gli episodi. 
Si, in effetti non è nulla di nuovo perché è la classica rilettura della casa infestata dalle presenze inquietanti, ma in versione tecnologica con alcuni risvolti nella sceneggiatura forse un po' troppo abusati. 
Non posso dire di più perché anche due parole in più sarebbero spoiler, ma il fatto è che probabilmente non è una faccenda così futuristica come potremmo pensare... 

martedì 11 marzo 2025

LA MAGGIORE ETÀ AL CINEMA

 Nel marzo del 1975, e per essere precisi era il giorno 6, nel nostro Paese la maggiore età veniva abbassata da 21 a 18 anni, con quindi anche l'aggiunta di maggiori responsabilità (ma senza i classici grandi poteri di Spiderman) per i ragazzi che raggiungevano tale traguardo.


Limitazione quella dell'età per noi, già allora pseudocinefili, che in quegli anni, con quelle famose striscette di carta nella foto, divideva i film tra vietati ai minori di 14 e 18 anni, a seconda che si trattasse di commedie sexy all'italiana nel primo caso, oppure pellicole violente/horror nel secondo come poteva essere ARANCIA MECCANICA o L'ESORCISTA, oppure anche perle dell'erotismo esplicito come EMMANUELLE E HISTOIRE D'O

(vedi la striscetta come copriva bene nei punti giusti?), ma ben lontani dall'essere porno schietto. 
Allo stato attuale delle cose invece la tolleranza si è abbassata molto dato che THE SUBSTANCE, candidato deluso agli Oscar che ha racimolato solo una misera statuetta per il makeup e hairstyle, risulta vietato solo ai minori di 14 anni, ma, se lo avete visto, sapete bene che contiene un tale tasso di violenza e scene di nudo che se fosse uscito negli anni 70 difficilmente avrebbe superato il divieto ai minori di 18 anni e anche PROFONDO ROSSO che ha appena compiuto 50 anni adesso ha tale divieto, ma quando era uscito non potevi vederlo se non ne avevi 18 di anni. 
Quindi la censura è evidentemente diventata più clemente nel corso degli anni, infatti negli anni 40 perfino un bacio troppo appassionato sullo schermo poteva creare dei seri problemi. 
C'è stata poi la diversa censura televisiva che sforbiciava malamente certi film come LA COSA di Carpenter, Nightmare di Craven e il succitato L'Esorcista per mandarli in onda lo stesso e il risultato era un vero scempio tanto che alcuni vedendo quei film solo in tv hanno pensato che in fondo non erano così spaventosi come si raccontava e, se non ricordo male, fra questi c'è anche qualcuno dei miei lettori soliti. 
Per questo motivo molti registi hanno giustamente diffidato le emittenti dal mandare in onda i loro film a meno che non fossero in edizione integrale con tutto il corredo di tette, sangue e morti ammazzati male. 
Cioè anche Le Iene di Tarantino nella famosa scena dell'orecchio aveva subito una censura di Italia 1 mandandone (pensa te) solo l'audio su un fermo immagine grigio. 
Ma adesso con le piattaforme tutto è cambiato e anche il bimbo che fino a ieri ha visto i Teletubbies può guardarsi Squid Game senza problemi se non è inserito il parental control. 
Tanto prima o poi sarà maggiorenne pure lui... 

venerdì 7 marzo 2025

PROFONDO ROSSO COMPIE 50 ANNI

 Il 7 marzo del 1985 veniva pubblicato We Are The World con allegati tutti i buoni propositi di beneficenza da parte dei partecipanti, e disco della cui gestazione, se volete, ho raccontato tutto QUI, mentre esattamente dieci anni prima in quello stesso giorno, ma del 1975, un Dario Argento cattivissimo (altro che Cuoricini... Cuoricini) ci terrorizzava con questo film. 


Infatti era quello il giorno in cui Profondo Rosso usciva nelle sale, rigorosamente vietato ai minori di 18 anni, e probabilmente ci fu qualcosa come una congiunzione astrale che fece fare il classico giro di boa al regista romano, il quale comunque non era alla sua prima prova come regista avendo già all'attivo quattro film nei quali aveva diretto, fra gli altri, anche Bud Spencer e Adriano Celentano. 
Si può dire che fu un evento perfetto questo, vuoi anche per la MUSICA dei Goblin che facevano da colonna sonora, ma con l'apporto fondamentale di Giorgio Gaslini che era stato, bisogna dirlo, la prima scelta per il commento musicale (praticamente tutto il secondo lato dell'album è suo), ma qualcosa non quadrava ancora, così ecco l'idea di ingaggiare pure la band di Simonetti per affiancarla al pianista, idea suggerita da DARIA NICOLODI, co-protagonista con David Hemmings.

Idea che si rivelò vincente e infatti quel tema musicale che io facevo girare nel piccolo registratore Philips K7 perché quelli erano i miei mezzi disponibili allora, probabilmente lo conosce anche chi il film non lo ha mai visto perché è stato un vero tormentone, ma non nel senso di Vamos A La Playa, bensì nel senso che quelle note ripetitive sapevano mettere tensione anche senza le immagini e in seguito sentirai il brano in moltissime occasioni legate a paura, dolore e spavento, puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto... (chiedo scusa, mi è scappato un DeGregori titanico). 
Un po' come TUBULAR BELLS (a cui Suspiria, sempre colonna sonora dei Goblin per Dario, è ancora più debitrice) con la differenza però che la suite di Mike Oldfield non era assolutamente stata creata come colonna sonora de L'Esorcista, ma venne scelta in seguito, mentre Profondo Rosso nasceva appositamente per diventare una perfetta simbiosi tra musica e cinema.

Per qualche gustosa curiosità in più lascio la parola a Daria Nicolodi in questa bella INTERVISTA tratta da Stracult (programma che purtroppo non va più in onda, mannaggia). 
E in quella famosa scena dello specchio, di cui non posto nessuna foto nel caso qualcuno non abbia ancora visto il film (ma le immagini le trovate a iosa sul web), piace giocare con lo spettatore a Dario, facendo vedere chi è l'assassino misterioso già dall'inizio, ma lo vedi solo se sei molto attento. 

Rivisto oggi, con le nuove tecniche cinematografiche di cui adesso si può disporre, Profondo Rosso magari non fa più lo stesso effetto del 1975 anche per colpa di quel sangue così palesemente finto che si usava all'epoca, mentre adesso il colore della sostanza usata è molto più realistico. 
Però, nonostante i suoi 50 anni, rimane un buon film e spero che nessuno ne faccia un remake. 
GUADAGNINO, ci siamo capiti, vero? 

martedì 4 marzo 2025

IL PRATO MACCHIATO DI ROSSO: MARZULLO DIREBBE "IL VINO FA BUON SANGUE O IL SANGUE FA BUON VINO?“

 Il Prato Macchiato Di Rosso è un film italiano del 1973 dalle intenzioni horror, ma che va a finire nella sezione trash di questo blog che ha sempre un occhio di riguardo per tali produzioni che, se prese con il giusto spirito, divertono più di una puntata di Only Fun.


Certo che non dimentico Eleonora Giorgi alla quale dedicherò l'apertura del post di domani, che tanto i media hanno già pensato a monopolizzare (giusto per non dire sciacallare) la sua immagine, ma oggi qui parliamo di un film completamente sconclusionato per un motivo che rivelo più avanti, e la levatura della pellicola la si capisce già dal TRAILER, che parla di succhiasangue robotizzati, di vino fatto col sangue, di vittime inconsapevoli, del classico scienziato pazzo con sfondi pure neonazisti se andiamo ad analizzarne le intenzioni, e condito dall'atmosfera hippie dell'epoca.

Seni nudi buttati lì a muzzo, recitazione ridicola nemmeno salvata dal doppiaggio perché i dialoghi alla fine son quello che sono e ci puoi pure mettere se vuoi Luca Ward o Christian Iansante a dare le voci che il risultato non cambia. 
Ma il film capita oggi in questo mio blog perché tra gli interpreti oltre alla bella Dominique Boschero che credo fosse abbonata ai film squisitamente trash dato che stava anche in UN ALTRO di cui avevo parlato molto tempo fa, qui c'è pure Lucio Dalla che è notoriamente legato a questo giorno in quanto quello della sua nascita (Lucio lo abbiamo visto al cinema almeno UN'ALTRA VOLTA qui dalle mie parti) e che canta anche la CANZONE dei titoli, brano che a spizzichi passa anche nel già citato TRAILER.

Da notare la fotografia che, al contrario della tendenza attuale di fare tutte le scene oscure e stancanti per la vista che quindi ti fanno vedere poco o niente di quello che succede sullo schermo come, per dire, SKELETON CREW, qui "apre tutto" come Biascica con non so quanti watt sempre in scena, pure in situazioni dove magari un po' di tenebra avrebbe giovato o perlomeno aggiustato un po' il tiro (migliorare no, non sarebbe possibile nemmeno con Vittorio Storaro). 
In tutto questo pattume la canzone di Lucio, che comunque zitto zitto è apparso in quasi venti film durante la sua carriera, è senza dubbio l'unica cosa che si può salvare. 

mercoledì 29 gennaio 2025

EDGAR ALLAN POE - IL CORVO (ANCHE AL CINEMA)

  Quasi due secoli orsono, ovvero in questo giorno del 1845, la poesia o racconto in rima Il Corvo di Edgar Allan Poe veniva pubblicata sul New York Evening Mirror.


Certo, essendo Poe un pozzo (senza pendolo) dal quale attingere sceneggiature per il cinema era inevitabile che prima o poi qualcuno come Roger Corman ci facesse anche un film dove i protagonisti sono Vincent Price, Peter Lorre e Boris "Frankenstein" Karloff (con anche un giovane Jack Nicholson ancora ai primi passi nel mondo del cinema), ma niente a che vedere con la graphic novel The Crow di James O'Barr, infatti il titolo originale della poesia era The Raven che sarebbe il corvo imperiale ovvero il volatile di grosse dimensioni come quelli che popolano la London Tower. 
Il Crow invece sarebbe la nostra cornacchia, cosa che fa sorridere se rapportato al personaggio goth interpretato al cinema da Brandon Lee, ma non è l'unico caso di traduzione italiana ridicola se pensiamo al mitico Wolverine che per noi sarebbe invece il ghiottone.

Bene, quel film di Corman del 1963 in Italia si "beccó" (haha... humour) il titolo di I Maghi Del Terrore perdendo ogni riferimento "volatile" ad Edgar Allan Poe ed era quasi una commedia più che un vero horror.
Più di recente, nel 2012, James McTeigue che ci aveva deliziato con V Per Vendetta, riprova a tirare in ballo Edgar Allan Poe mettendolo protagonista di The Raven - Il Corvo, un film dove un assassino seriale si ispira ai romanzi dello scrittore americano che qui ha il volto di John Cusack.

Storia tutta inventata che lancia solo dei riferimenti quindi, e con un protagonista non esattamente in parte, per cui risulta un flop.
Anche la musica ha trovato ispirazione in Edgar Allan Poe e nella sua raccolta di racconti Tales Of Mystery & Imagination, titolo che Alan Parsons prenderà in toto per il suo primo album con il Project che contiene brani tutti ispirati agli scritti presenti nel libro, compreso appunto THE RAVEN.

 
Disco, essendo il primo, che è fra i meno noti di Alan, ma posso assicurare che ha il suo perché, specie se conoscete i racconti a cui si ispira.
Giusto per concludere il post musical-cinematografico-letterario faccio intanto gli auguri al "Magnum" Tom Selleck per i suoi 80 anni che compie oggi, 

e inoltre metto qui anche la POESIA ORIGINALE di Poe, sperando di far cosa gradita a chi ancora ama questa desueta forma d'arte, in questo caso recitata nientemeno che dalla voce cavernosa di Christopher Lee, che in questo contesto ci sta perfettamente come stava Vincent Price in Thriller di Michael Jackson:

Brrrr...rivido!!!

martedì 28 gennaio 2025

THE SUBSTANCE: SOSTANZIALMENTE SPLATTER

 Fra i film nominati per gli Oscar (anche inteso come il Wilde, si, ma lo vedremo più avanti) si sta parlando di The Substance, film di Coralie Fargeat (prima pellicola sua in inglese e già vincitrice di un Golden Globe) dove ci trovi dentro un frullato di bodyhorror alla Cronenberg e LA COSA di Carpenter, il miglior YUZNA e persino certi corridoi e primi piani molto cari a Kubrick, senza dimenticare i colori e le luci di Nicolas Winding Refn.


Tutto questo in una storia dove Demi Moore interpreta Elizabeth, un'attrice non più giovane, ma per i nostri canoni di persone comuni ancora molto bella, che però, secondo il produttore del suo show di aerobica (un viscidissimo Dennis Quaid) ha fatto il suo tempo e vuole sostituirla con una più adatta al pubblico.

Fatto sta che la nostra Elizabeth non ci sta e trova un sistema clandestino (roba che magari c'è sul dark web... chissà?) per sdoppiarsi creando una sé stessa più giovane e più bella. 
Unica condizione è che da quel momento le due Elizabeth (di cui la nuova sceglie il nome di Sue che metti che qualcuno capisca il trucchetto)

dovranno vivere una settimana a testa mentre l'altra riposa inanimata. Soprattutto l'originale deve rispettare l'alternarsi di questo "riposo" con la successiva settimana "in vita" per ripristinare il fluido necessario alla nuova sè stessa per mantenere l'aspetto giovane e perfetto di Margaret Qualley, attrice e modella che presta il volto

e molte natiche a parecchie inquadrature più che ravvicinate. 
Ed ecco che salta fuori un'altro riferimento illustre con Il Ritratto Di Dorian Gray (l'avevo detto lassù in apertura che c'entrava quell'Oscar), ma non aggiungo altro per non spoilerare. 
Beh tutto sommato il film è stato bello anche se certe soluzioni del reparto prostetico forse sono risultate un po' eccessive e palesemente finte. 
Ecco, tornando a Cronenberg forse la sua BRUNDLEFLY pareva più realistica anche se realizzata 40 anni fa. 
A parte quello, bisogna accettare anche certi buchi di sceneggiatura tipo su come sia capace Elizabeth a suturare quasi come un chirurgo provetto, oppure a prelevare con il siringone il fluido vitale, altra operazione che, perlomeno da parte mia sarebbe impensabile dato che richiederebbe una certa esperienza infermieristica, ma magari chissà, in gioventù avrà studiato medicina prima di fare l'attrice? 
Insomma tutte le procedure mediche e igieniche necessarie vengono prese un po' alla leggera, ma probabilmente quello che zoppica di più è che ad un certo punto le due Elizabeth cominciano a considerarsi come due entità a sé stanti, mentre, come logica, se si parlasse del mondo reale, dovrebbe essere sempre la stessa persona conscia del fatto che deve prendersi cura di sé e del suo doppio in fase di stasi, pena gravi conseguenze.

Ma certo, le regole sono fatte per non essere rispettate e se non si sgarra che gusto c'è? 
Et voilà, ecco il film splatter del momento che sotto certi punti di vista può soddisfare anche il pubblico guardone perché di carne in mostra ce n'è tanta, ma dopo la prima espressione di sorpresa il nudo passa quasi inosservato perché è soprattutto una pellicola che lancia anche un messaggio rivolto allo show business secondo il quale possono esistere solo Showgirls (per citare un'altro famoso film con bellezze in mostra) e non c'è posto per le showladies anche se ancora bellissime.
Tali regole portano quindi certe bellezze "vere" che hanno superato una certa età a deturparsi diventando "finte" con la chirurgia estetica e potrei fare decine di nomi, ma sarebbe inutile perché li sapete già.
E la cosa già era mostrata in vena comica da Charlie Chaplin nel 1957 in Un Re A New York... ma forse il messaggio non era arrivato... 

domenica 3 novembre 2024

L'ALDILÀ - ...E TU VIVRAI NEL TERRORE: LA NUOVA EDIZIONE DA COLLEZIONE

 Ecco la chicca cinematografica che avevo anticipato ieri, ed è L'Aldilà- E Tu Vivrai Nel Terrore di Lucio Fulci dato che da un paio di anni ne è stata realizzata un'edizione speciale in Blu-ray con colonna sonora allegata in vinile rosso sangue e booklet fotografico, e che adesso viene riproposta nuovamente in vendita, ma solo online.


Magari l'idea di partenza del film può ricordare Shining per l'albergo costruito dove era meglio non farlo, ok, ed è ancora più dichiaratamente ispirato a Inferno di Dario Argento, ma la pellicola vale lo stesso una visione. 
Anche perché Fulci è stato citato diverse volte nel cinema anche da nomi come Tarantino e Raimi. 
Attenzione però che il box è costosissimo, perciò solo per veri collezionisti. 
Direi che con questo film sono ufficialmente concluse in bellezza le citazioni e i post a tema Halloween per quest'anno. 
E pensare che una volta noi non sapevamo nemmeno cosa fosse sta festa horror... 

sabato 2 novembre 2024

DURAN DURAN - DANSE MACABRE IN VERSIONE DELUXE

 Settimana piena di film questa, perciò anche due giorni di seguito dedicati alla musica ci stanno, e poi per domani c'è pronta una chicca cinematografica giusta per Halloween appena passato.


Oggi musica allora perché un anno esatto è passato dal disco di Halloween dei Duran Duran, quello intitolato, perfettamente a tema, Danse Macabre, e pochi giorni fa ne è arrivata una nuova versione Deluxe, voluta in particolare da Nick Rhodes, con copertina identica, ma virata in rosso, che contiene tre brani in più e sempre con dei titoli in tema macabro, tra cui una versione "dark phase" di New Moon On Monday,

in pratica un remix qui chiamato solo NEW MOON, come uno dei film della saga di Twilight, dove ha suonato anche Andy Taylor. 
Il secondo è un'ottima cover di EVIL WOMAN della Electric Light Orchestra, e dato che adoro quella band ho ascoltato questa versione con un po' di timore che me l'avessero ammazzata, ma per fortuna è andato tutto bene.

Terzo brano è MASQUE OF THE PINK DEATH, citazione di un film di Roger Corman con Vincent Price dove però la morte era rossa, brano strumentale senza infamia e senza lode messo in apertura della nuova tracklist.

Esiste anche la versione in vinile con ben tre dischi dentro e gadgets e ancora altri brani in più, ma, in questo caso, sono solo strumentali.

Bisogna precisare intanto che si tratta di un disco fatto apposta dichiaratamente per Halloween, questo dei Duran Duran, e infatti era stato pubblicato il 28 ottobre scorso oltre essere stato già precedentemente suonato interamente due anni fa Duran...te (hehe) la loro festa mascherata a Las Vegas dove si sono presentati così, 

con quel mattacchione di Simon LeBon che ad un certo punto, quando eseguono la bondiana A View To A Kill, non ti cambia costume e viene fuori travestito da corpulenta Sposa Cadavere?

L'album me lo ero ascoltato per intero dopo quella poco entusiasmante anteprima del SINGOLO OMONIMO veramente brutto (l'ho detto e lo ripeto), seguito poi quasi subito da un altro estratto decisamente migliore cioè BLACK MOONLIGHT con la mano di Nile Rodgers, che potrebbe però essere benissimo anche un brano rimasto fuori da Seven And The Ragged Tiger, dove c'era anche The Reflex sempre con l'ex Chic che ne curò il remix per le discoteche, dato che alla chitarra, qui ritroviamo Andy Taylor.

Danse Macabre, che, pensa un po', è pure il titolo di un romanzo di Stephen King, ma anche un poema sinfonico dell'800 di Camille Saint Saens, tratta in tutte le canzoni tematiche nere e horror ed è pieno zeppo di cover, dai Rolling Stones a Siouxsie & The Banshees, da Cerrone ai Talking Heads, dagli Specials fino a Billie Eilish, nonché di ben quattro riletture di brani che arrivano dal passato dei Duran Duran, che in particolare sono tre canzoni estratte dai loro primi tre album, risuonate e riarrangiate (Secret Oktober era in realtà il lato B di Union Of The Snake), di cui Lonely In Your Nightmare viene persino mashuppata con Superfreak di Rick James. 
Sempre proprietà loro, ma del 1993 cioè del nuovo corso con Warren Cuccurullo, invece è Love Voodoo che viene modificata nel titolo come LOVE VOUDOU.

E alla resa dei conti, se si esclude proprio la title track veramente pessima, non è nemmeno un brutto disco, ma pare piuttosto una rimpatriata di musicisti che si divertono a fare una jam suonando cose loro e di altri senza farsi troppi problemi, e mantenendo comunque il loro sound. 

mercoledì 30 ottobre 2024

GHOSTBUSTERS - MINACCIA GLACIALE: ANCHE PER STAVOLTA L'ABBIAMO SCAMPATA

 Mentre Halloween sta arrivando io mi sono messo già nel mood adatto guardando Ghostbusters - Minaccia Glaciale del quale avevo sentito parlare un po' male e invece forse non è proprio tutto da buttare.


Ma prima di parlare del film apro una doverosa parentesi perché, per una beffarda coincidenza, mentre IERI raccontavo che nelle sale torna Frankenstein Junior in 4K, è mancata a 79 anni l'attrice e ballerina Teri Garr, cioè l'indimenticabile Inga che sul carro guidato da Igor si stringeva al Dottor Frankenstein dicendo "lupo ulula..." innescando la FAMOSA GAG
Teri, nel 1983 era stata anche candidata all'Oscar per Tootsie.

Le mando, quindi, un ultimo saluto da parte anche di tutti i cinefili e chiudo la parentesi per tornare al film che occupa il post di oggi. 
Beh certo questo rispetto al capostipite non ha nemmeno il diritto di allacciare gli anfibi agli ACCHIAPPAFANTASMI ORIGINALI, però intanto durante tutto il film possiamo assistere ad un vero e proprio fanservice poiché vediamo in continuazione locations, situazioni e personaggi che ci ricordano quella pellicola. 
C'è pure la biblioteca con la vecchia fantasmessa che rifà esattamente la stessa scena (non mi sono preso la briga di verificare, ma sospetto che potrebbe davvero essere la stessa sequenza presa dal primo film e inserita qui). 
E in effetti, fin quando il deja vu impera va tutto bene.

Poi capita che la giovane nipote (odiosetta) di Spengler faccia quella cazzata "così de bbotto senza alcun senso" con quelle conseguenze che alla fine pensi che le cose sono due: o è idiota o l'ha fatto apposta solo perché c'era scritto sul copione per creare il guaio e un po' ti scade tutto. 
A parte quello, il film funziona solo dalla metà in poi (per quello che dicevo che non è proprio tutto da buttare) cioè quando la squadra originale si riforma ovviamente quasi al completo,

mentre un po' tutta la prima parte (quella da buttare) fa sbuffare un po' diverse volte con tutti quegli spiegoni che, è vero, ce li metteva anche Ivan Reitman, ma in tutt'altro modo, e quello che c'è scritto sulla copertina del DVD, che si vede lassù in alto, è quanto mai mendace poiché l'avventura è poca e il divertimento, che con l'originale era al top, qui invece latita. 
Forse per questo motivo Jason Reitman, il figlio, stavolta preferisce cedere la sedia della regia e rimanere alla produzione dedicando il film al suo papà. 

martedì 29 ottobre 2024

ANCHE FRANKENSTEIN JUNIOR TORNA AL CINEMA

 Anche oggi abbiamo un film che torna nelle sale rimasterizzato, ma questo è in occasione dei suoi 50 anni (anche se qualcuno lo considera un prodotto anni 80 perché era già tornato nelle sale all'incirca ogni decina d'anni), e in questo caso è molto più coerente della storica PELLICOLA DI IERI con il periodo che ci porta verso Halloween poiché si tratta di Frankenstein Junior.


Un film questo di Mel Brooks (anzi... direi proprio "IL" film) con Gene Wilder, Marty Feldman, Peter Boyle & co. che, vuoi per la popolarità, vuoi per l'ambientazione transilvana, non mi stupirei se nella sala dove sarà proiettato si scatenasse, come per il Rocky Horror Picture Show, un'interazione con il pubblico che ripete all'unisono, senza paura di sembrare "A-B-norme", le ormai strafamose battute come "Si-può-fare!!!", "Lupu ululà, castello ululì" o "Rimetta-a posto-la-candela!", tutta farina del sacco di Mario Maldesi che aveva diretto un doppiaggio spettacolare grazie ad un adattamento che ben pochi ormai sanno fare ai giorni nostri. 
Proprio su quel doppiaggio avevo dedicato un POST DETTAGLIATO, se volete darci un'occhiata. 
E sempre sul doppiaggio c'è la chicca che Peter Boyle, la Creatura, nelle poche sonorità che emetteva, era doppiato da Massimo Foschi, cioè la futura voce italiana di Darth Vader.

Concludo con una bella foto a colori autografata dal cast (e che cast!), e quindi appuntamento in Transilv... ehm al cinema oggi e domani, quindi, e sarà pure gradito l'outfit a tema, con l'unica preoccupazione che al massimo "potrebbe piovere!“. 

mercoledì 18 settembre 2024

60 ANNI FA ARRIVAVANO GLI ADDAMS IN TV

 Un assistente sociale bussa alla porta di una villa per invitare la famiglia a mandare a scuola i pargoli e ad aprirgli arriva appunto uno dei due bambini.


Iniziava così 60 anni fa sulla ABC la serie sulla macabra Famiglia Addams che tuttora rimane (quasi sempre) un prodotto di successo con le varie trasposizione sia cinematografiche che animate. 
Nata inizialmente come striscia a fumetti su un quotidiano per la penna di Charles Samuel Addams, divenne appunto nel 1964 una serie tv dove oltre al patibolare e iconico maggiordomo Lurch, c'erano Gomez il capofamiglia e la sua consorte Morticia (che nella serie animata arrivata in Italia verso la fine degli anni 70 veniva però chiamata Mortiria), e i due pargoli Pugsley e Mercoledì, con quest'ultima che avrà in tempi recenti anche una sua bella SERIE PERSONALE diretta in parte da Tim Burton. 
A completare il quadro di famiglia c'erano il bizzarro Zio Fester e l'inquietante Mano che con soli gesti riusciva a farsi capire come se parlasse. 
La nonna e il peloso cugino Itt, che era interpretato da FELIX SILLA, attore nano impiegato in diversi film e telefilm,

avevano invece un'importanza marginale nelle vicende raccontate. 
Due film dei primi anni 90 e alcuni remake non sempre ben accolti completano la filmografia tutta giocata sul macabro, ma divertente cioè il classico humour nero. 
Anche in Italia ci abbiamo provato con i due film sulla FAMIGLIA MOSTRUOSA, ma Stanis LaRochelle li avrebbe bollati immediatamente come "troooppo italiani" e con piena ragione. 
Curiosità sull'edizione italiana che venne trasmessa due anni dopo dalla Rai, ridotta a soli otto episodi trasmessi a caso e con i nomi tutti cambiati, tipo che Gomez era Demon, e zio Fester diventava zio Drago, ma nel 1980 un nuovo doppiaggio rimetterà tutto a posto con i nomi originali tranne Mercoledì che però ormai è conosciuta così da tutti noi, e con tutti gli episodi integrali. 
Seconda curiosità in chiusura: John Astin,

attore disneyano che interpretava Gomez, con i suoi 94 anni è l'ultimo Addams originale ancora in vita nonostante ogni tanto qualche fake news lo dia per morto; ma con un passato del genere ci può ridere benissimo sopra. 

B. B. KING, UN BLUESMAN NELLA NOTTE

 100 anni fa esatti nasceva Riley B. King, ovvero B. B. King, il re del blues (da non confondere con l'altro bluesman suo quasi coetane...