mercoledì 31 marzo 2021

LOOKING FOR ALASKA (QUANDO QUALCOSA È FATTO COSÌ BENE CHE...)

 Di Charlie Plummer, che interpreta il protagonista, si fa un gran parlare perché di lui sono usciti un gran numero di film e il ragazzo è pure bravo davvero, seppure con una certa fissità di espressione che però nei personaggi che interpreta ci sta benissimo. La miniserie tratta dal libro è molto bella e ben realizzata e le piccole modifiche (so che Colonnello nel libro non è di colore) non inficiano il risultato finale.


La storia studentesca riesce a prendere lo spettatore anche grazie alla stupenda colonna sonora con brani azzeccatissimi che già da sola vale la serie e me la sparerei volentieri durante un viaggio notturno in auto verso una meta imprecisata (cosa che in passato ho fatto più volte e... oh, se si potesse fare adesso). E poi la scena di apertura che ti mette di fronte alla tragedia, ma senza farti capire chi sia la vittima, e quel countdown che appare episodio dopo episodio non fa che mettere curiosità. Non avendo letto il libro io me lo sono gustato pienamente e ne sono strafelice. Insomma, io ci ho provato, ho cercato proprio a fondo qualcosa da criticare, ma cavoli, non ne ho trovate. Sto diventando forse un po' meno canaglia?

martedì 30 marzo 2021

ZACK SNYDER'S JUSTICE LEAGUE: PARTI CON LE ASPETTATIVE BASSE ED OGNI COSA TI SEMBRERÀ MIGLIORE

 Non sono diventato un saggio orientale tipo Miyagi, no, è solo la considerazione che mi viene da fare dopo aver visto queste 4 ore di Snyderverse. E avviso che a film lungo corrisponde anche post lungo, ma come al solito non si tratterà di una vera e propria recensione.


Me la prendo già un po'larga e torno al 2017, quando il film, terminato da Joss Whedon dopo l'abbandono di Zack a causa di un grave lutto, l'avevo dribblato abilmente perché non provavo più molto interesse dopo la mezza delusione di Suicide Squad e la grossa delusione di Batman Vs Superman. Sarà che di BVS avevo visto l'edizione estesa, ma sti due che se le suonavano di santa ragione sono stati di una noia mortale. Inoltre non ho ritrovato lo Zack Snyder di Watchmen (visto pure in versone extended per qualche minuto di Silk Spectre in più) e Sucker Punch, dove le scene erano si con colori cupi, ma i movimenti erano dei perfetti balletti al ralenti dove ti godevi ogni minimo particolare. In questo oltre ai colori cupi c'era un continuo traballare della macchina da presa che creava solo una gran confusione. Certo, se due tizi del genere si menano, un po di casino lo fanno sicuramente e se sei li a riprendere è probabile che qualche tremolio ci sia. Effetto reale a tutti i costi? Beh ne facevo anche a meno. Con queste premesse sarà anche stata un pochino giustificata la mia diffidenza per un film che temevo proseguisse su quella strada? Secondo me si. Si aggiunga che poi lo Zack mi fa uscire il film in 4:3 eccheccacchio ce l'ho a fare il tv in 16:9? Vabbe, il regista però non ha tagliato lateralmente l'immagine (in verità un pochino si), semmai ha aggiunto spazio sopra e sotto per meglio inquadrare certe scene coi personaggi in tutta la loro altezza, piedi compresi, rendendolo adatto ad una proiezione nelle sale IMAX; peccato che in casa (e in Italia) sia moooolto difficile trovare uno schermo IMAX vero e proprio dove gustare appieno il formato. In alternativa si può zoomare ma lo streaming non lo consente a meno che non usi un videoproiettore con il quale risolvi un po'il problema e ti ingrandisci lo schermo finché la definizione rimane decente. Tuttavia, alla fine mi sono approcciato lo stesso alla visione di questa nuova versione in stile Snyder. E beh lo stile infatti c'è tutto già dalle prime scene con ralenti fatti con eleganza tale da rendere epico ogni singolo movimento ed ho cominciato a pensare "mannaggia... ma sai che non è poi così male?" più o meno come avevo detto per il film della FERRAGNI, ma questo giuro che è un po' diverso. Che poi se fai un film dove molte scene sono in CGI sai qual'è il trucchetto per farlo rendere omogeneo? Ritoccare anche le scene "normali" e così fa Zack (che è un gran furbacchione e lo sa bene), levigando e manipolando le immagini, al limite solo modificando la saturazione e il contrasto di ogni singolo fotogramma così tanto da marchiare tutto con un look uniforme. Tanto stile snyderiano pure nei particolari del tipo l'urlo delle Amazzoni che fanno "Uhá", mentre gli Spartani di 300 esclamavano "Ahù"; si, per un attimo mi è scappato da ridere, ma penso che sia normale, colpa anche di Leo Ortolani, anche se la scena non è per niente comica. E poi più avanti non ti arriva anche Leonida?

No, non arriva perché non è lui, ma è uguale e scappa un altro sorriso perché pare di essere finiti in 300 col suo trionfo di addominali e muscoli vari. Sorriso invece più che dovuto nell'incontro tra Bruce Wayne e Barry Allen (Flash) in cui il pipistrello rivela al giovin virgulto quale sia il suo superpotere. Ad un certo punto si torna persino a rivivere un certo film dove tra scariche elettriche e "si può fare" si riportava in vita un certo cadavere


con gli stessi risultati, cioè che non erano quelli che ci si aspettava, ma stavolta non per colpa di un cervello "A.B.normal" dentro ad un colosso muscoloso. E qui, quando Wonder Woman cerca di fermarlo quel colosso, in "quella scena" io ci ho rivisto per un attimo Aldo Baglio e Silvana Fallisi in Chiedimi Se Sono Felice,
e sono di nuovo scoppiato a ridere... non so voi...

Ma niente paura che basta la forza dell'ammoooore ad aggiustare tutto in un battibaleno. Confesso che per vederlo l'ho spezzato in tre visioni, tanto è già diviso di suo in capitoli, e alla fine devo ammettere che mi è piaciuto, forse perché ero partito con delle aspettative sotto lo zero. Con un solo appunto: ma che diavolo di voce italiana hanno messo a J.K.Simmons?

lunedì 29 marzo 2021

ADDIO AD ENRICO VAIME

 Come le coppie famose del cinema, Terence Hill & Bud Spencer, Stanlio & Ollio, Boldi & De Sica (oddio... anche no), la coppia Terzoli & Vaime è stata una garanzia di spettacolo di varietà fatto come si deve. I due autori, prima alla radio con programmi come Gran Varietà e Batto Quattro, e poi in tv con Canzonissima e Tante Scuse (per dire solo alcuni dei titoli) hanno letteralmente fatto la storia della tv e della radio con quei varietà dal sapore antico ma per certi versi pure solenne tra lustrini e paillettes, retaggio di quello che era l'avanspettacolo riletto con gusto moderno.


Proprio ieri sera Fabio Fazio, durante la sua trasmissione su Rai3 ha annunciato la scomparsa ad 85 anni di Enrico Vaime con un saluto commosso ed un ricordo di quando il presentatore muoveva i primi passi dell'emittente nazionale. Italo Terzoli invece ci aveva già lasciati nel 2008.

Addio Enrico... e salutaci Italo.

domenica 28 marzo 2021

DOMENICA DELLE PALME: UN PO'DI CINEMA E MUSICA INSIEME NON FA MAI MALE

 Su queste pagine web, musica e cinema giocano spesso un binomio imprescindibile, ed oggi,Domenica Delle Palme, vale la pena di tornare al 1973 con quel gran film che è Jesus Christ Superstar diretto da Norman Jewison e in particolare con il brano HOSANNA:

Ed il bello è che Ted Neeley gira tuttora il mondo in lungo e in largo (con il balzo di rimbalzo) interpretando il Messia (straparruccato) in ogni rappresentazione del musical... miracolo!!!

sabato 27 marzo 2021

ADDIO A GEORGE SEGAL

 Addio a George Segal, 87 anni,


che ha legato il suo nome a parecchi film degli anni 70, come Il Gufo E La Gattina

con Barbra Streisand, diventato anche una pièce teatrale con Rita Forte e Pietro Longhi, e Un Tocco Di Classe

con Glenda Jackson, sfiorando pure l'Oscar con la nomination per Chi Ha Paura Di Virginia Woolf?. Come tanti colleghi si era poi riciclato nelle sitcom in tv.

Goodbye George.

venerdì 26 marzo 2021

DANTE ALIGHIERI PLAGIATORE? CE LO SPIEGA GERRY CALÁ

 Semmai non ne avessimo abbastanza delle accuse di plagio verso i Maneskin per la frase del ritornello di Zitti E Buoni, vincitori di Sanremo e prossimi all'Eurovision Song Contest con qualche piccola censura al testo, arriva anche qualcuno che nel Dantedì


ha sentito l’esigenza di accusare persino l'autore della Divina Commedia di aver copiato il suo scritto da un'opera letteraria del mondo arabo. Il redattore del Frankfurter Rundschau, Arno Widmann,

si scaglia così verso il nostro Poeta. Oddio, non è che io abbia mai amato alla follia tale opera quando me la proponevano a scuola, lo confesso, tuttavia rileggendola per conto mio, come fosse una serie tv in streaming su Netflix che ti guardi quando ti pare, a pezzetti o in binge-watching, l'ho apprezzata decisamente di più. Per cui mi sento di poter difendere l'amico Dante Alighieri citando le sue stesse parole:
frase che viene anche citata come: "Non ti curar di loro, ma guarda e passa" non cambiando comunque il concetto cioè "chettenefrega di quelli lì". 
Gerry Calà invece diceva: "VÀ CHE L'INVIDIA È UNA BRUTTA BESTIA EH".

giovedì 25 marzo 2021

CHIARA FERRAGNI - UNPOSTED: MA SAI CHE TUTTO SOMMATO...

 Era lì su Prime sto bio-documentario su Chiara Ferragni e così a spizzichi (perché... no... tutto in una botta sola no... Non ce la farei e non lo consiglierei nemmeno a chi mi sta sulle balle) l'ho visto tutto e... vabbè.


Era meno peggio di quello che credevo. Perlomeno ora ne so un po'di più di questo fenomeno della giovane influencer ormai pure mamma felice e non dico di ammirarla, però ora non mi sento nemmeno di criticarla così facilmente come viene spontaneo di fare per certi personaggi così effimeri come lei. Al di là che essere un influencer possa essere considerato o meno una vera professione, in effetti dietro c'è un enorme, monumentale lavoro di preparazione, di pianificazione. Un lavoro sotterraneo che l'utente finale non sa nemmeno che esista e vede solo Chiara abbigliata nei modi più improbabili, dal vestito di latex

a quello fatto di pezzi di cristallo colorati dentro al quale è davvero dura anche piegare un braccio, figurarsi muoversi agevolmente, ma Chiara riesce a fare sembrare quasi naturale anche quello perché ha quella capacità, superpotere, boh, non so cos'è, ma qualcosa ce l'ha di sicuro
(e non fate banali battute sui soldi)...
Mentre il suo Fedez mi va ospite ad X-Factor vestito come uno qualunque con maglioncino e camicia (un effetto un po' da studentello secchione ecco) e al Festival Di Sanremo si fa persino prendere dal panico e sfiora una crisi di pianto durante la prima serata. Beh ora Chiara non sarà certamente diventata il mio mito, ma la capisco un po' di più... D'altronde l'ho sempre detto che è giusto sapere un po' di tutto, anche le cose che mai avresti pensato potessero interessarti.

mercoledì 24 marzo 2021

RIVERDALE E TUTTI I SUOI SEGRETI (O QUASI)

 Se ne fa un gran parlare di questa serie arrivata ormai alla quinta stagione e se ne parla nel bene e nel male. Serie teen con omicidio incluso e liceo con i classici personaggi che i detrattori definiscono stereotipati e un po'tanto patinati. Beh da un certo punto di vista è anche vero. Ma bisogna sapere che le radici di Riverdale


nascono molto più indietro di quanto si creda. Tanto per cominciare bisogna tornare al 1969, quando un fantomatico gruppo di nome The Archies incide SUGAR SUGAR,

canzoncina easy-listening che diventerà un successo planetario persino coverizzata in italiano da Lara Saint Paul con il titolo ASCIUGA ASCIUGA
inteso come "asciuga queste mie lacrime" con uno di quei testi imbarazzanti da italian pop anni 70.
I (finti) componenti della band erano Archie, Betty, Veronica, Reggie e Jughead... non suonano familiari questi nomi? Certo che si perché sono esattamente i protagonisti di Riverdale. Ma all'epoca la serie tv non esisteva ancora. Il tutto era soltanto un fumetto per ragazzi

e nelle stessa collana, in una serie tutta dedicata a loro, apparivano anche Josie & The Pussycats,

cioè il trio musicale femminile che in Riverdale, tra le tante canzoni, canta pure quella Sugar Sugar. 
Dato che in America stavano spopolando The Monkees,
altro gruppo inventato solo per creare una serie tv sullo stile dei film beatlesiani con musica ed avventure, ma poi diventato anche vero fenomeno musicale, la premiata ditta Hanna & Barbera coglie la palla al balzo e realizza una serie a cartoni proprio su Josie & The Pussycats sulla falsariga di Scooby Doo e che noi vedremo in tv verso la fine degli anni 70. Per la versione del trio che vediamo in Riverdale ritroviamo in un'occasione speciale anche i costumi di scena leopardati (giusto un po'di fanservice), mentre rimangono sempre presenti le orecchie feline anche mentre il trio fa le prove (trio che si allarga anche a quartetto). Per vedere animati anche Archie & Co. dobbiamo aspettare l'inizio degli anni 2000 quando su Disney Channel arriva proprio la serie su di loro, condita di misteri misteriosi come per i loro cugini, gli amici di Scooby Doo. E mentre per Josie & The Pussycats esiste anche un (mediocre e assolutamente dimenticabile) film live action, per la ghenga di Archie bisognerà attendere fino al 2017 con Riverdale e i suoi misteri e intrallazzi di famiglia così incasinati da far quasi passare in secondo piano la faccenda del morto, e che fanno tanto Twin Peaks anche come locations, dato che è girato in Canada, mentre i panorami aerei che vengono mostrati ogni tanto arrivano da spezzoni presi da Big Little Lies e Gilmore Girls (Una Mamma Per Amica), ma tanto non ci fa caso nessuno dato che ci si concentra sugli addominali di Archie (per le ragazze)

e sulla quantità notevole di gnocca che viene proposta; in particolar modo salta all' occhio (non dite di no, buongustai) Hermione,

cioè la mamma di Veronica, quella Marisol Nichols che così a istinto avrei detto imparentata con la Nichelle Nichols/Uhura di Star Trek

e invece non c'entra. Gli altri personaggi di Riverdale mantengono i caratteri della loro controparte cartoonesca, cioè Archie il rosso, Betty la bionda, Veronica la mora e Jughead con il perenne copricapo a forma di corona, ma qui declinato con uno stile vagamente emo o "weirdo" (per dirla alla Radiohead) e per questo vessato dai bulli della scuola; ma anche il copricapo originale comunque fa la sua comparsa ad un certo punto, come anche tanti altri piccoli particolari disseminati qua e là negli episodi. Qualcuno si è lamentato della fintosità della messinscena, ma da parte mia invece l'ho trovato molto gradevole per la fotografia, i colori e una volta tanto anche il doppiaggio non sembra fatto così a caso (ma specifico che sto parlando della stagione 1, cioè del 2017). Decisamente meno fantasiosa della versione a cartoni dove i nostri amici incontravano villains pazzerelloni, situazioni da fantascienza (per dire... gente che viene trasformata in giganti o manichini di plastica ed esposti in vetrina) e mostri horror, qui si è preferito rimanere sullo stile lynchiano con omicidio e segreti di famiglia, che a parer mio riesce ad intrigare quanto basta per proseguire nella visione. 
Piccola nota triste: la serie segna anche il ritorno di Luke Perry nel ruolo del padre di Archie, ma purtroppo l'ex Dylan di Beverly Hills ci ha lasciati due anni fa a 52 anni a causa di un ictus. 
Nota invece di merito per il commento sonoro che in certi momenti ricorda certe cose di JohnCarpenteriana memoria e anche qualcosa di Stranger Things. 
Nota curiosa in chiusura dato che Betty di cognome fa Cooper e sua madre di nome fa Alice...

Rocknroooll!!! 
Alla fine si può dire che Riverdale è come portare Topolinia e Paperopoli in un'ambientazine reale con tutti i pregi, difetti e difficoltà che un'operazione del genere può comportare. Per me quindi promossa, perlomeno per la prima stagione, se la si prende come un gioco dove trovare tutti i riferimenti alla controparte a fumetti, dai quali arriverà anche Sabrina The Teenage Witch, con fumetti, serie tv e cartoon, nonché il recente remake-reboot che si svolge nello stesso universo. Se invece chiedete di più, forse Riverdale non è la location adatta.

martedì 23 marzo 2021

CHE DITE? CI GUARDIAMO IL PRINCIPE CERCA FIGLIO?

 Eccoci qua: abbiamo passato venerdì scorso, il 19 marzo, la Festa Del Papà, con relativa Milano-Sanremo che una volta veniva corsa proprio il 19, ma da molti anni viene spostata al sabato per questioni di praticità per chi va a lavorare e non gradisce trovarsi le strade bloccate per la manifestazione sportiva. E si lo so che oggi è il 23 per cui sono un po'in ritardo, ma ho trovato traffico sulla rotta di Kessel, che, mannaggia, di solito la faccio in meno di 12 Parsec, ma forse quest'anno la Milano-Sanremo passava anche di li... eh succede. Ma a proposito di papà , ecco un bel film che racconta la disperata ricerca del proprio figlio da parte di un certo padre che, anni prima, ha avuto una piccola avventuretta prematrimoniale con una prostituta del Queens, e adesso vuole riallacciare il rapporto con il ragazzo.


Oddio... bel film parliamone... L'idea di base potrebbe essere anche interessante, se non fosse che si tratta del sequel di Il Principe Cerca Moglie (Coming To America, e questo in originale infatti è Coming 2 America come si vede nella locandina originale), un divertente (quello) film di John Landis di 30 anni fa abbondanti e, come già abbiamo visto con The Blues Brothers 2000, i film di Landis mal si abbinano alla parola "sequel", tanto più che la mano di John qui non c'è nemmeno. Ed è proprio la regia una delle pecche del film, che scorre piatto fra una miriade di battute volgarissime ai livelli di PUPAZZI SENZA GLORIA che non fanno ridere (non so se in originale siano più efficaci, ma l'ho visto doppiato ed ovviamente manca anche molto, sigh😢, Tonino Accolla). La ricerca in effetti non appare nemmeno poi tanto disperata perché il ragazzo viene rintracciato in men che non si dica grazie ad una dritta. Eddie Murphy ci credeva molto nel progetto ed ha riunito praticamente quasi tutto l'intero cast originale. Ci credeva un sacco anche Prime Video, che sul suo menù ha promosso il film fino alla scorsa settimana con una decina di caselle tutte dedicate ad esso (metti caso che ti sfugga...) dato che è una produzione degli Amazon Studios. Eddie (terribilmente appesantito) ed Arsenio Hall si producono entrambi come una volta in personaggi multipli, ma sorge una domanda: il negozio del barbiere è una specie di Tardis? No, perché là dentro dovrebbero essere ultracentenari ormai. Da notare (e lì un sorriso ti scappa) il ritratto dei fratelli Duke di Una Poltrona Per Due e anche Eddie con lo spazzolaspalle. Poi sarà autoironia (o no?), ma ad un certo punto c'è proprio una scena in cui si parla male dei sequel non necessari di film famosi... evabbè. Grazie, per la dritta, ma ormai eravamo già a metà film...

lunedì 22 marzo 2021

ADDIO A YAPHET KOTTO

 Si è spento esattamente una settimana fa ad 81 anni Yaphet Kotto,


il massiccio attore di colore che era stato il Dr.Kananga nel primo Bond di Roger Moore, e personalmente poi lo ricordo con piacere anche come Parker, il meccanico in Alien di Scott, e con Schwarzy ne L'Implacabile. Almeno per questi titoli blockbuster, credo sia ricordato un po'da tutti, ma ovviamente la sua carriera è stata ben più variegata.

Addio Yaphet.

domenica 21 marzo 2021

V-VISITORS: FINALMENTE LA SERIE ORIGINALE

 Urge fare un aggiornamento ad un post di qualche tempo fa in cui segnalavo la pubblicazione su Prime Video della serie tv sui famosi VISITORS simil-rettiliani, grande successo degli anni 80,


con la nota di disappunto sul fatto che non era la miniserie originale, ma solo gli episodi successivi (e bruttissimi). Ma di recente la piattaforma ha recuperato lo scivolone iniziale

con la stessa nonchalance di Biden sulla scaletta dell'aereo, ed ha messo disponibile anche l'ottima serie originale in hd e ritagliata in formato 16:9 (il video originale era 4:3) per adeguarsi agli standard attuali. Questa si che è da gustare per intero. Basta non essere troppo esigenti sugli effetti speciali che in alcuni momenti mostrano i segni del tempo a causa dell'alta definizione che 40 anni fa non esisteva, ma in verità per un prodotto televisivo sono ben pochi quei difettucci e tutti perdonabili grazie ad una trama ben congegnata con evidenti richiami all'invasione nazista. Marc Singer e Jane Badler

dominano la scena con un Robert Englund pre-Nightmare. Eh si... tanti anni fa, la tv era così, forse perché non esistevano ancora il Grande Fratello Vip, L'Isola Dei Famosi e nemmeno esisteva Barbara D'Urso come la conosciamo oggi, ma solo la sua versione sexy che abbiamo visto in quel famoso programma chiamato STRYX. Un peccato solo la mancanza della sigla di apertura che c'era negli anni 80 e che era firmata da Barry De Vorzon, ora sostituita da una nuova.

sabato 20 marzo 2021

FRANCO FRANCHI (MA NON QUELLO DI CICCIO) - CELEBRE MAZURKA VARIATA

 Molto tempo fa, parlando di un vecchio programma tv intitolato LA FILIBUSTA, ho nominato uno dei protagonisti che era Franco Franchi. Bene, avevo già specificato che non era il comico che faceva coppia con Ciccio Ingrassia (il vero nome del siciliano era Francesco Benenato), ma era invece un autore genovese di canzoni (aveva collaborato anche con DeAndré) e programmi televisivi, nonché giudice di giochi sempre in tv, con una spiccata somiglianza con Augusto Daolio dei Nomadi, e con un dono verbale che Paolo Bonolis se lo sogna soltanto e questa registrazione fatta con un magnetofono Geloso lo dimostra. Si tratta di una versione cantata della CELEBRE MAZURKA VARIATA di Migliavacca,

che Franco Franchi eseguì durante una trasmissione televisiva della domenica, forse Come Quando Fuori Piove o uno dei tanti programmi di Cochi & Renato, durante la quale l'artista si presentava in frac con un effetto mirror che lo divideva in due e le due metà del corpo andavano una a destra e l'altra a sinistra mentre cantava la canzone a velocità supersonica. L'unico trucco era quello video, mentre l'audio era davvero frutto di una capacità di dizione fuori dal comune. Potrebbe capitare di rivederlo durante Techetechetè, e comunque alla fine il concetto che "Tra il lunedì e il giovedì, a Mondovì c'è il martedì"... non fa una grinza.

E vai col lissio!!! (Anche senza Raoul).

venerdì 19 marzo 2021

ATTENTI AL BUFFONE, OVVERO: COME CI FREGHIAMO LA DONNA A VICENDA

 Oggi si recupera un film dal passato, forse non molto conosciuto. È il 1975 e Alberto Bevilacqua, principalmente scrittore, dirige Nino Manfredi (che molti conoscono solo per il caffè e per la biofiction interpretata in maniera magistrale da Elio Germano con una mimica perfetta e che va in onda domani in replica su Rai1 in occasione dei 100 anni della nascita dell'attore) e Mariangela Melato in una commedia amara


che probabilmente ancora oggi riesce a provocare un certo fastidio, dove Nino è un musicista dedito al lavoro e alla famiglia, Mariangela è sua moglie, e, un brutto giorno, gli viene portata via insieme ai figli da un ex ufficiale fascista interpretato da Eli Wallach (che ogni tanto ha mollato le ambientazioni western nelle quali ha sguazzato parecchio), per il solo gusto di umiliare il povero musicista.

Eh... ste cose con Leone non ti erano mai capitate, vero Eli?... 
Il musicista però, inaspettatamente, risponde alla provocazione dell' invadente personaggio con l'arma della presa in giro, riuscendo a metterlo in ridicolo e dimostrando così la piccolezza di quell' uomo. Il film ha vinto un David di Donatello nel 1976 e nel cast troviamo anche una giovane Loredana Bertè nei (pochi) panni di una prostituta.

giovedì 18 marzo 2021

LUPIN III PRIMA SERIE SU PRIME VIDEO

 Devo ringraziare veramente Prime Video che mi ha messo in catalogo la prima serie di Lupin III,


quello con la giacca verde, rimasterizzata in alta qualità e con il doppiaggio originale integrale. Integrali anche le scene che invece finirono sforbiciate quando venne trasmessa da Mediaset e che riguardano quasi sempre Fujiko. La sigla è ovviamente PLANET O,
ma le immagini sono state rimontate totalmente con effetti e fermi immagine che danno un tocco più moderno della versione precedente, cioè quella che ho postato. Certo che a rivedere gli episodi nel 2021 mostrano parecchi segni dell'età, dato che risalgono ai primi anni 70, mentre da noi è arrivata sulle tv private solo nel 1979, in primis per l'ingenuità di certe situazioni e dialoghi, per cui non siamo certo ai livelli tecnici e di sceneggiatura dell' ultimo film (dove anche lì però qualche bambinata c'era). Ma fa comunque piacere riscoprire quel prodotto che ho tanto amato anni fa sul televisore ancora in bianco e nero e vederlo ora in alta definizione è solo che una delizia. Beh... meglio di così...

mercoledì 17 marzo 2021

VIVARIUM, OVVERO: CASA DOLCE CASA

 Film strani ce ne sono parecchi in giro e piano piano passeranno tutti di qui, lo prometto. Già parlando di STO PENSANDO DI FINIRLA QUI si potrebbe discutere per ore sul suo significato che il bizzarro regista avrà voluto veicolare nel suo lavoro. Anche nel caso di questo Vivarium


gli spunti di discussione non mancheranno, ma siamo su un piano decisamente diverso. Una coppia la abbiamo anche qui ma non intraprende un viaggio andata e ritorno, come nell'altro film, proprio no. Qui la coppia (Imogen Poots e Jesse Eisenberg) è alla ricerca di una casa e trovano una strana agenzia immobiliare gestita da un ancor più strano ed ipersorridente Martin che li porta a vedere una villetta in uno di quei luoghi tanto perfetti con case tutte uguali e giardini tutti uguali e strade tutte uguali (troppo). Senonchè anche le nuvole in quel posto sono stranamente tutte uguali come fatte con lo stampino, ma i nostri amici se ne accorgeranno troppo tardi. Non è assolutamente un horror (facile pensarlo se si parla di "Casa" come Sam Raimi insegna), ma la tensione c'è e probabilmente anche molta originalità perché non ho visto palesi ispirazioni ad altre pellicole conosciute, eccetto per un bambino che cresce troppo rapidamente, situazione non del tutto nuova, anzi presente anche in un famoso episodio di SPAZIO 1999, ma anche qui siamo su un piano talmente diverso da ogni altra cosa che l'idea non proprio originale non la ricolleghi ad altro. Per cui l'attenzione rimane sempre al massimo per capire cosa diavolo stia succedendo ai due protagonisti, e bisogna dire che (ma ritengo sia una cosa voluta) si capisce abbastanza in fretta che destino abbia il bambino nello svolgimento della storia. Non voglio spoilerare nulla, ma sorprese la nostra coppia più bella del mondo ne avrà... oh se ne avrà. Quindi dico solo: attenzione alle agenzie immobiliari se vi lavora uno che vi sorride un po'troppo come Martin...

martedì 16 marzo 2021

EL INTERNADO: LAS CUMBRES

 Warning!!! Prime Video presenta Il Collegio, ma non quello visto su Rai2 ed evolutosi ne La Caserma, bensì una serie spagnola, che la piattaforma avrà sicuramente acquistato perché in blocco con Ballo Ballo, dal titolo El Internado: Las Cumbres,


reboot del El Internado: Laguna Negra di qualche anno fa e che dovrebbe avere uno spirito misterioso, thriller, horror, boh...ole, hasta la vista, es muy perigloso... (oddio... sto diventando Kevin Kline/Otto in Un Pesce Di Nome Wanda? Ma Jamie Lee Curtis dov'è?)... so solo che ho retto malissimo il primo episodio per cui lo reputo veramente brutto e lo sconsiglio anche perché nel cast originale c'era Ana De Armas per la quale potrei anche guardare una telenovela, ma qui Ana non c'è, è andata via, Ana non è più cosa mia..., perciò questo supera le mie possibilità. Se avete modo di smentirmi, magari riprenderò la visione e griderò "GENIO!". Ma ho seri dubbi.

lunedì 15 marzo 2021

PALM SPRINGS E LA MAPPA DELLE PICCOLE COSE PERFETTE: GEMELLI DIVERSI CON BILL MURRAY COME PAPÀ

 Venghino siore e siori, venghino. Oggi, e solo per oggi, due film al prezzo di uno. Due film contemporanei sulla stessa piattaforma (Prime) che partono dalla stessa idea.


L'idea è palesemente quella del Ricomincio Da Capo con Bill Murray, già ripresa anche da Antonio Albanese, ma non si può certo parlare di plagio perché entrambi i film si svilupperanno in modo molto diverso. Il primo, con Cristin Milioti per la quale ho sempre un occhio di riguardo, ha i toni da classica commedia un po'sopra le righe con nel cast anche un cattivissimo J.K. Simmons. Il secondo è più romantico e riflessivo, ma anche quello divertente, per cui mi sento di consigliarli entrambi. Non voglio dire di più per non spoilerare nulla, ma credo che basti e avanzi solo il riferimento all'inizio del post al film di Murray (che sicuramente tutti conoscono), perché vale davvero scoprirli piano piano sapendo il meno possibile. Eviterei perciò anche i trailers.

domenica 14 marzo 2021

ADDIO A RAOUL CASADEI E MARVIN HAGLER

 Weekend di addii. Le complicazioni dovute al covid ci hanno portato via a 83 anni anche il Re del liscio Raoul Casadei


proprio nell'anno in cui gli Extraliscio (alcuni suoi musicisti) hanno riportato il genere sul palco di Sanremo. Raoul con l'orchestra c'era stato nel 1974, quando hanno partecipato anche LES CHARLOTS e i Middle Of The Road (ma la Rai aveva trasmesso in tv solo la serata finale e le precedenti alla radio) e io stesso, grazie alla passione di mio padre, avevo in casa tante musicassette che giravano spesso sul piccolo registratore Philips K7, al punto che molte le conosco ormai davvero a memoria. Se ne va a 66 anni anche il famoso pugile Marvin Hagler

che conta nella sua carriera anche qualche apparizione cinematografica.

Addio Raoul e Marvin, e, anche se non ci vedo molto Marvin a volteggiare su una pista da ballo... vai col lissio...

sabato 13 marzo 2021

SOPHIE & THE GIANTS - RIGHT NOW (ANCHE SE "THE GIANTS" NON SI VEDONO MAI)

 Riecco Sophie & The Giants con un nuovo singolo dopo il successo di HYPNOTIZED; successo perché quando la tua canzone viene usata per uno spot della Vodafone vuol dire che hai raggiunto il top dei traguardi (sembro ironico ma è così). Che devo dire? La nuova strada intrapresa dalla band mi piace un sacco, con questo stile che starebbe a pennello a Katy Perry (in certi momenti sembra proprio di sentire Katy) e il videoclip di RIGHT NOW

tutto incentrato su Sophie Scott e i suoi outfits. La band rimane come al solito nell'ombra, ma se sono contenti così va bene pure a me. D'altronde anche nei Blondie e nei Garbage si concentrava l'attenzione sulla frontgirl tanto che quasi non ci si ricorda le facce degli altri. C'è bisogno di positività in questo particolare periodo storico e il singolo ne è pieno e si sente.

venerdì 12 marzo 2021

ADDIO AL PAPÀ DELLA MUSICASSETTA

 Ci lascia a 94 anni l'ingegnere olandese Lou Ottens, l'inventore di una cosa che ha cambiato radicalmente il modo di usufruire della musica, cioè la musicassetta Philips,


poi commercializzata anche da altre marche dalla qualità anche molto superiore con le versioni al cromo e metal (non nel senso di Heavy). Su quelle cassette abbiamo registrato canzoni dalla radio, ce le siamo scambiate tra amici, abbiamo fatto una compilation su misura per la ragazza che ci piaceva, ci siamo persino autoregistrati con il nostro gruppo musicale per fare degli improbabili demo. Praticamente era stata la stessa rivoluzione che avverrà in anni più recenti con le nostre chiavette piene di mp3; rivoluzione notevole quella delle cassette negli anni 60 si, ma erano pur sempre meno pratiche nell'uso piuttosto che il moderno supporto digitale che molti denigrano, ma che io apprezzo e l'ho detto più volte. La cassetta tuttavia nasceva a sua volta come alternativa più comoda, compatta e ordinata rispetto alle già esistenti bobine da magnetofono che erano sempre abbastanza incasinate da gestire. Io, per dire, ho ascoltato su cassetta registrata da un amico i miei primi Beatles e poi anche i PINK FLOYD mettendo le basi per la mia mania che viaggia pari passo col cinema. E chissà quali ricordi interessanti potrebbero saltare fuori se ognuno li scrivesse nel suo blog (qualcuno in effetti l'ha già fatto).

Beh addio Lou e grazie per la tua geniale invenzione.

giovedì 11 marzo 2021

IL GIARDINO SEGRETO (E STORIE DI EX PRESENTATORI DEL FESTIVAL DI SANREMO)

 Andrea Occhipinti molti anni fa ha condotto con Edwige Fenech un Festival Di Sanremo vinto da Riccardo Cocciante con Se Stiamo Insieme (per restare ancora un po' in tema con l'evento mediatico della scorsa settimana), conduzione di cui non si ricorda praticamente nessuno (o si preferisce dimenticare) nonostante la presenza di Edwige che i numeri per farsi ricordare li ha tutti. Dopodiché Andrea ha preso una strada differente ed ha fondato la casa di produzione e distribuzione Lucky Red insieme al socio Kermit (giuro si chiama così) Smith, portando al grande pubblico film poco conosciuti, ma di grande livello artistico, tra cui i lavori animati dello Studio Ghibli, cioè i lavori del maestro Miyazaki. Il top l'ha avuto con The Millionaire di Danny Boyle che ha anche ricevuto l'onore dell'oscar. Tra i prodotti più recenti bisogna dire che ci sono anche alcune vaccate tipo La Befana Vien Di Notte e SOTTO IL SOLE DI RICCIONE, ma per fortuna vi è anche questa settima od ottava versione del romanzo di Frances Hodgson Burnett tradotto in film


ed il risultato è visivamente stupendo se chiudiamo un occhio per l'uccellino in CGI che pare tanto quello di Del Piero. Se chiudiamo anche un orecchio possiamo sorvolare anche sul doppiaggio della piccola protagonista alla quale viene assegnata la voce un po' troppo adulta di Vittoria Bartolomei. Colin Firth invece è ineccepibile come sempre (secondo me uno dei migliori attori in circolazione, ma ben poco considerato) come pure la sua controparte italiana, Luca Biagini; così per curiosità provate a cercare su Wikipedia in quante pellicole avete sentito Luca tra film e tv e rimarrete esterrefatti, ohibò!!!

mercoledì 10 marzo 2021

EMMA (NO, NIENTE PAURA... NON LA CANTANTE MARRONE)

 Beh il titolo del post non vuole esser razzista, sia chiaro, ci mancherebbe con tutti quei problemi in famiglia che hanno avuto pure Harry e Meghan per il colore epidermico del nascituro (incredibile nel 2021, ma è così). Probabilmente a Buckingham Palace non hanno visto nemmeno BRIDGERTON su Netflix sennò lo saprebbero che ormai l'etnia è solo un optional. Ma non è della famiglia reale e né della fortunata serie che voglio scrivere oggi, perciò torniamo al vero argomento del post. L'ho mica già detto che ho un debole per Anya Taylor-Joy? Se non l'ho detto lo dico. Oppure lo ripeto. Senza dubbio Anya è una delle attrici del momento che fra film e serie TV sta mettendo le basi per una carriera interessante in un periodo pure difficile per chi fa questo mestiere. Tant'è che per LA REGINA DEGLI SCACCHI si è portata a casa un bel Golden Globe meritatissimo. In questo delizioso Emma,


per cui ha ricevuto la nomination e tratto da un romanzo di Jane Austen, la vediamo in abiti ottocenteschi che si diverte a creare coppie finché a un certo punto il gioco dell'amore non toccherà anche a lei stessa. Nel cast anche quel grande di un Bill Nighy (lo avete visto in un sacco di film, ve lo assicuro, da La Notte Dei Morti Dementi a I Love Radio Rock) che dove appare valorizza sempre.

martedì 9 marzo 2021

WANDAVISION: UN FINALE CON BOTTE DA ORBI, MA...

 Come avevo già detto in qualche post precedente, il PRIMO EPISODIO di Wandavision


mi aveva spiazzato al punto che non ero sicuro di voler vedere i successivi. Poi invece mi sono affezionato da matti alla faccenda del saltare nelle varie serie tv di decenni diversi, tanto che ogni volta ero curioso di vedere cosa avrebbero portato in scena, tipo lo splendido SESTO EPISODIO. E poi il twist del punto di vista nel mondo reale mi ha messo ancora più curiosità perché si stavano scoprendo le carte e tutto prendeva forma. Forma E Sostanza, diceva il titolo di una canzone di molti anni fa cantata da un simpatico complessino, ed è proprio la sostanza che mi è venuta a mancare nel nono episodio, quello conclusivo risolto con una serie di patapim e patapam e combattimenti aerei alla Dragonball e le sue onde energetiche, con qualche cosa che rimane non chiarita del tutto. Perciò sono rimasto con un po' di delusione dentro perché la stavo considerando una serie geniale e invece è sembrato come se a metà ci fosse stato un cambio di showrunner che si è trovato a dover gestire tutto senza sapere più dove andare a parare (cose che succedono davvero nel variopinto mondo delle fiction eh...). Sono il solo ad essere rimasto con un po' di amaro in bocca? Probabilmente no.

lunedì 8 marzo 2021

8 MARZO: UNA DONNA, UNA STORIA DI WALTER FOINI

 

 La data dell'8 marzo mette le donne protagoniste in ogni media che esista, ma chiaramente tutto questo parlare di rispetto verso il gentil sesso non dovrebbe essere confinato ad un solo giorno dell'anno.
Lungi da me però l'idea di fare il moralista, cosa che non mi riesce nemmeno per sbaglio, per cui da parte mia oggi mi gioco semplicemente la carta della musica ripescando una canzone di fine anni 70 in cui Walter Foini, cantautore dalla voce di cartavetrata, ci canta, come il titolo dice chiaramente, una storia di una donna, ovvero UNA DONNA UNA STORIA



Se la conoscete (la canzone, non la donna) spero che vi porti un buon ricordo.
Se invece non la conoscete mi auguro di avervi fatto scoprire una bella canzone dal sapore vintaggio, ma sempre attuale.
Auguri e buon ascolto.

domenica 7 marzo 2021

2021: L' EDIZIONE PIÙ COMPLICATA DEL FESTIVAL DI SANREMO

 E così Amadeus, con il fido compare Fiorello, è riuscito a portare a termine anche questo Festival concluso con la vittoria dei Maneskin


sottolineata da un bel "porca puttana" della bella bassista (e ripetuto divertito da Fiorello) e che passerà alla storia per essere il primo a norme covid. Cioè la più eclatante delle norme è niente pubblico in sala che crea un effetto veramente anomalo per chi ha seguito da sempre la manifestazione con i suoi alti e (tantissimi, bisogna dirlo) bassi. Ora le norme covid hanno provocato anche un drastico taglio dei tecnici e ne hanno risentito decisamente alcune esibizioni tipo proprio quella dei Maneskin nella prima serata con la voce di Damiano che sovrastava la musica, oppure la terza serata con microfoni che non funzionavano (o semplicemente non era acceso il cursore sul mixer o l'effetto autotune) e un curioso difetto di sync tra voce e musica per Noemi in coppia con Neffa per cui, a causa di un ritardo della base nell' in-ear monitor, la voce del cantante si è sentita fuori tempo, rispetto alla musica per il primo minuto della canzone. Non è ben chiaro se lo stesso ritardo lo avesse anche Noemi (probabilmente si), ma comunque si trattava di un problema solamente tecnico che invece molti giornalisti hanno preferito imputare ad un Neffa svogliato e poco concentrato (Signore perdonali perché non sanno quello che dicono). Ospiti vari che allungano la durata delle serate oltre le 4 ore (!!!), compresa Laura Pausini guantata (non solo lei) e fresca fresca di Golden Globe, mentre Ibrahimovic diventa Tom Cruise per arrivare all' Ariston nonostante un'autostrada bloccata (ma, l'ho detto e lo ripeto che anche se non c'era...). Achille Lauro porta in scena le sue canzoni ogni sera in modo assolutamente unico e stupisce ogni volta. Il trend musicale quest'anno è stato tutto verso le nuove leve (come è giusto finalmente che sia se fai un Festival della canzone italiana) con però la ciliegina sulla torta di Orietta Berti, della quale ho già parlato QUI e praticamente perfetta come Mary Poppins, la quale non ha sfigurato contro quelli che potrebbero essere benissimo i suoi nipoti, con la sua voce stupenda anche se la canzone non si può definire memorabile. Inoltre Orietta è l'unica che ancora utilizza la cassa spia invece degli in-ear monitor, evitando così inconvenienti come quello di Neffa. Altra nota particolare per gli Extraliscio che altri non sono che una manciata di musicisti dell'Orchestra Spettacolo Casadei, compreso quel Mauro Ferrara


(dal look un po' vampiresco a Sanremo) cantante storico della band romagnola,con l'aggiunta di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti che ovviamente si è presentato con la sua bella maschera da teschio. Anche molto. divertenti Lo Stato Sociale che hanno fatto ogni sera una cosa originale, cioè un minishow di magia e trasformismo dal ritmo frenetico con pure una gag nella prima serata sulla ormai storica frase "Che succede? Dov'è Bugo?" che diventerà famosa quanto "Amici vicini e lontani" di Nunzio Filogamo. Tutto sommato forse le canzoni sono state migliori di altre edizioni (ma Renga... mio Dio!!!). Arisa in qualche modo sembra diventata la sosia di Asia Argento (non capisco se ha fatto qualcosa alla faccia... mah) e i miei preferiti COMA_COSE non sono più loro, non giocano più con le parole come prima e mi manca quel tocco bizzarro e geniale, ma, come dico sempre, ognuno è libero di seguire la strada che preferisce, e anche per loro la strada è appena all'inizio. Gazzè si autoplagia e Bugo non è esattamente in bolla, ma il suo pezzo ricorda Jannacci per certi versi (e pure Vasco), perciò il suo essere strambo ci sta, mentre Madame stupisce tutti con un vestito di Dior mooolto particolare.


Poi, alla fin della licenza (per citare Rostand come nella serata delle cover grazie ad Irama e Guccini) se qualcuno gentilmente mi spiegasse Random... no, perché se fossi Mara Maionchi direi: "Non ci ho capito un c@77o" e gli consegnerei un premio speciale, tipo il premio della critica, ma un po' diverso perché sarebbe il Premio PAVAROTTO

Si, mi sono dilungato un po', ma mai come le serate del Festival, finite a cappuccino e brioches per tutti...

sabato 6 marzo 2021

PAUL MC CARTNEY - FIND MY WAY (DICIAMO CHE NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO)

  Paul McCartney è sicuramente un genio, ha fondato i Beatles con John Lennon ed ha scritto la storia della musica;


non ci sono dubbi e per tutto questo non smetterò mai di ringraziarlo. Appare pure cartonato dietro a Max Gazzè sul palco della prima serata di Sanremo fra Jimi Hendrix, Marty Feldman e Marylin Monroe, e se non fosse che c'è anche la Regina Elisabetta parrebbe così, tanto per alimentare la leggenda che il vero Paul è morto.

Cioè dico, lui È la leggenda. Ma vogliamo trovare il coraggio di dire (e dirglielo) una volta per tutte che questa FIND MY WAY

è una della canzoni più brutte che stanno passando in radio? Ok, Paul ha suonato tutto da solo ogni strumento e ha cantato e fatto i cori, tutto durante la pandemia, e tecnicamente si può dire che ha fatto un buon lavoro, ma se poi all' ascolto la canzone mi fa venire l' orticaria, forse allora qualcosa non va. Già anni fa avevo patito Coming Up realizzata nello stesso modo. Beh perlomeno non ha provato ha fare un disco Trap... ma è una magra consolazione. Meno male che stasera ho la mia bella finale del Festivalone che, se segue l'andazzo delle serate precedenti, arriverà a 5 ore di diretta😱😱😱 e per le prossime settimane alla radio non si sentirà altro.

venerdì 5 marzo 2021

LE DIMISSIONI A SORPRESA DI NICOLA ZINGARETTI

 Premetto che non mi intendo di politica, anche se ne convengo che sarebbe un argomento molto più serio ed importante delle cose di cui tratto di solito. Ma son fatto così e mi piaccio persino per come sono 😀. Tuttavia non posso non posso rimanere indifferente alla notizia "scoop" di Nicola Zingaretti che a sorpresa si dimette dal PD perché (più o meno parole sue) "pensano solo alle poltrone invece di risolvere la pandemia".


Ma che??? Davero? E fra italia multicolore, con adesso pure le sfumature, e scuole chiuse a sorpresa, con famiglie che si devono arrangiare dall'oggi al domani letteralmente, Zingaretti si sveglia fresco fresco e fa la scoperta del secolo. Non ci voleva certo Montalbano per capirlo. Beh... il meme con Willy Wonka ci sta tutto eh...

giovedì 4 marzo 2021

IL "NUOVO" DISCO DI LUCIO DALLA

 Ecco arrivare come ogni anno puntuale (e vorrei vedere se non non fosse così) il 4 marzo, giorno che ci ricorda la nascita di Lucio Dalla. L'anno scorso in quest'occasione ho ricordato la sua divertente partecipazione ad un film di Pupi Avati dal semplice titolo LA MAZURKA DEL BARONE, DELLA SANTA E DEL FICO FIORONE, che, a dispetto del titolo, non era una commedia pecoreccia come quelle con Edwige Fenech, Lino Banfi o Gloria Guida, anche se qualche concessione (oggi si chiamerebbe "fanservice") c'era anche lì. Ma quest'anno segnalo una chicca discografica in uscita tra una settimana, e precisamente il 12 marzo, cioè la ristampa in formato CD, LP e LP colorato di Geniale?,


disco live di Lucio Dalla E Gli Idoli. Il CD era già uscito nel 1991, dopo il successo di Cambio, ma era passato quasi inosservato. Sono infatti brani dal vivo registrati tra il 1969 e il 1971 dei quali probabilmente i più conosciuti sono Sylvie e 4/3/43, che compie pure 50 anni dopo essere stato presentato proprio al Festival che si sta svolgendo in questi giorni, ma non all'Ariston, bensì nel più piccolo, ma suggestivo salone delle feste del Casinò. Nella nuova edizione il suono è rimasto monofonico come nell'originale, seppure rimasterizzato, e vi si trova anche un bonus disk con altre chicche tipo Quand'ero Soldato e Il Cielo. In realtà non aggiunge niente di nuovo alla discografia del cantautore, ma solo la possibilità di avere tale opera in vinile, dato che nel 91 era uscito solo in CD. E dato che il ritorno del vinile sta prendendo sempre più piede fra i nostalgici dei padelloni, la casa discografica non perde l'occasione per cavalcare tale onda modaiola. Così ce n'è per tutti i gusti. Magari se aspettiamo ancora qualche anno, sulla nostra bella auto elettrica nuova di zecca ci troveremo montato persino il lettore STEREO 8, come sulla Fiat 128 Sport... per i più vintaggiosi...

mercoledì 3 marzo 2021

UN SANREMO COSÌ NON SI ERA MAI VISTO (PER TANTI MOTIVI)

 Se una serie tv vuol partire bene, il primo episodio deve fare il botto, e quasi sempre è così. Come anche un film deve prendere bene dalle prime scene (vero CASSIDY?) come per esempio i film di 007 in cui la sequenza iniziale (spesso scollegata dalla trama) con i consecutivi titoli di testa si è rivelata a volte superiore a tutta la pellicola (cito solo Spectre come esempio lampante). Ma oggi non si parla dell' atteso nuovo Bond di Craig, bensì dell' ugualmente atteso e già in partenza discusso Festival Di Sanremo Edizione Covid.


Com'è? Beh l'esibizione di Avincola delle nuove proposte con un pallone da calcio potrebbe essere il simbolo della prima puntata. No, non per la presenza assolutamente inutile di Zlatan Ibrahimovich, ma perché è stata una vera palla. Di rado mi sono annoiato così, giuro. Pensavo che l'assenza del pubblico in fondo non avrebbe inficiato il risultato finale più di tanto, dato che lo spettacolo è quello che avviene sul palco, e invece mi son dovuto ricredere. E sono state inutili le battute di Fiorello sulle poltrone vuote e tutte le relative gag (in verità un po'troppe). La scenografia è imponente (pure un po'inquietante) e pare presa dal mondo di Tron

con tutte quelle geometrie al neon (ora si, lo so che sono led, ok, ma ai tempi del film Disney c'erano i tubi fluorescenti), mentre il palco enorme, con relativa doppia buca dell'orchestra, si mangia una buona mezza platea che tanto non serve a nulla. Ma lo spettacolo mancava proprio forse perché mancava il pubblico, anche se di solito è composto da persone che stanno lì nelle prime file solo per farsi vedere e che delle canzoni gliene frega poco e niente. Eppure negli artisti sul palco (quasi tutti) si percepiva la sensazione di incompleto, di fare una cosa verso una sala vuota, mancava il guizzo, lo sguardo che incontra la platea, l'essere li per chi ti sta davanti. Pure Vasco probabilmente non sarebbe il Vasco che conosciamo se cantasse in uno stadio completamente deserto. Diodato dal canto suo si era già trovato in una situazione simile con l'esibizione per l' Eurovision Song Contest cantando in un' Arena Di Verona vuota ed ora si ritrova di nuovo in una situazione analoga prendendosi pure una stecca abbastanza notevole. Loredana Bertè fa un mini concerto con i suoi successi e presenta il nuovo singolo, ma quest'ultimo cantato in playback. Anche Achille Lauro, ospite fisso, viene presentato sul palco dell' Ariston, ma in realtà la sua esibizione è completamente registrata (tanto il pubblico non c'è, perciò puoi montare un po' quello che ti pare) e sul finale della canzone ci sono pure gli effetti speciali splatter e piange lacrime di sangue. Ecco, dopo Achille ho gettato la spugna e quello che mi manca lo recupero su Raiplay con comodo perché quasi 4 ore di diretta (al netto degli spot) sono troppe anche per una canaglia che ama la musica come me, così vedrò anche il saluto di Amadeus e Fiorello a Claudio Coccoluto, DJ che il cancro si è portato via a 59 anni ed anche loro ex collega a RadioDeeJay. Ed è un vero peccato che quest'anno il Festival sia così sottotono perché per la prima volta forse avrebbe rappresentato davvero le tendenze musicali del momento. Putroppo, causa Covid, le cose saranno così ancora per un bel po'... ma allora perché lo guardo? Perché Sanremo è Sanremo!!!

LE ORIGINI DELLA FAMIGLIA HOUSTON

 Anche oggi si parla di musica perché diamo l'ultimo saluto a Cissy Houston, 91 anni e mamma di Whitney, nonché ottima cantante pure le...