domenica 31 maggio 2020

IL GREEN SCREEN DI SUA MAESTÀ ALTEZZA REALE



La tecnica del "green screen" é ormai usata ovunque in cinema e tv e consente di posizionare gli attori in scenari inesistenti oppure di rimuovere parti della scena o dell' attore stesso; ricordiamo per esempio Rose McGowan con la gamba amputata e con un mitra piazzato al suo posto in Planet Terror, per citare un film che adoro.

Questo è possibile grazie appunto al "green screen" cioè pannelli o abbigliamento di un colore inesistente nella scena che viene rimosso tramite il computer.
È accaduto che la Regina Elisabetta è apparsa in televisione indossando uno dei suoi completi ai quali ci ha abituati, ma stavolta era esattamente di un verde "green screen" che ha scatenato la fantasia del popolo del web e in breve la sovrana si è ritrovata vestita in maniere ancora più improbabili delle sue.

Dalle più divertenti fino alle più irriverenti.

D'altronde se una si veste con dei colori che starebbero bene alla nonna di Lady Gaga, dovrebbe essere anche pronta ad aspettarsi di tutto, no?

CLINT EASTWOOD COMPIE 90 ANNI


Se guardo indietro nei post devo convenirne che in questo 2020 vedo una gran fila di necrologi, ma ogni tanto si può tirare un sospiro di sollievo in occasione di qualche compleanno che tocca una tappa importante come Fiorello e i suoi 60 anni.
Di maggior consistenza invece il compleanno di oggi.
Auguri infatti ad un colosso del cinema, quel Clint Eastwood più volte scherzato per le sue due espressioni (col sigaro e senza), preso da me anche come paragone per il Mandalorian della Disney, e che sopratutto ha rischiato di essere ricordato come un codardo a causa di Marty McFly che incautamente pensò di farsi chiamare così nel terzo episodio di Ritorno Al Futuro.
Per qualsiasi informazione aggiuntiva sull' attore-regista ritengo che potrebbe essere più esauriente Cassidy.
Qui dalle mie parti gli mando i miei auguri di buon compleanno (90!) a modo mio con questa canzone dei GORILLAZ:


giovedì 28 maggio 2020

UNA NOTTE CON LA REGINA (MA ANCHE CON ELVIRA MISTRESS OF THE DARK)



Dopo aver terminato la maratona di Downton Abbey (6 stagioni + film aggiuntivo, ma in lockdown è stato facile) faticavo un po' a staccarmi da quella casa piena di servitù premurosa, maggiordomi rigorosi ed espressioni auliche, così sono rimasto nel mondo nobiliare del Regno Unito con questo film del 2015 che dal trailer sembrava frizzantino e divertente, mentre poi alla visione si dimostra ben più moscio anche a causa di un doppiaggio mediocre e dei dialoghi poco convincenti; mannaggia a me che son pigro a leggere i sottotitoli, ma eh... han ragione gli amici bloggers a dire che bisognerebbe guardare sempre i film in lingua originale sennò poi vai ad incappare in certi obbrobri come Summer Of 84... 
Un vero peccato perché l'idea di base era interessante con le due principessine della casa reale inglese che vogliono prendersi una notte di libertà per festeggiare la fine della guerra in mezzo alla gente.
Che poi siano andate veramente così le cose o no, non ha importanza.
Quello che si nota nel film è la buona prova di Rupert Everett (che lì per lì nemmeno avevo riconosciuto) nella parte di Re Giorgio alle prese con il famoso discorso, mentre le due sorelle se la spassano, una (Margareth) più ubriaca e rincretinita dell' altra (Elizabeth) che invece cerca pure lei di divertirsi, ma restando il più razionale possibile.
Comunque giuro che qualche film in lingua originale l'ho visto anch'io eh...
E ne convengo che molti adattamenti italiani massacrano il prodotto, come è successo in maniera clamorosa con Una Strega Chiamata Elvira 

in cui i dialoghi cambiano totalmente il significato di una miriade di scene e anche le caratteristiche stesse del personaggio facendola apparire una arrapata omofoba
Se ne volete sapere di più ecco il link di Doppiaggi Italioti dove viene spiegato per filo e per segno l' inverecondo lavoro fatto su quel film.
Dopodiché varrà la pena rivederlo in lingua originale.

IO CARLO - FIGLIO DEI MANGA


Oggi propongo un disco non molto recente, ma che ha il suo perché per tutti gli Otaku, ovvero i nerd dei manga e anime come un po' sono anch'io, dato che qui si parla spesso di cartoni giapponesi.
Io Carlo è un musicista di padre tedesco e madre inglese, che negli anni 2000 fa il produttore dei Simply Red (in realtà dischi solisti di Mick Hucknall) e in seguito diventa uno strano cantautore che canta in italiano testi a dir poco bizzarri su musiche elettropop che sembrano uscite da un disco di Alberto Camerini del periodo elettronico.
Questa in particolare 

è una gustosa citazione del mondo anime anni 80 che farà piacere a Miki Moz e (spero) non solo...

GROSSO GUAIO A MINNEAPOLIS


Parafrasando il titolo di un famoso film di John Carpenter, mi sento di dover citare questa brutta pagina di storia americana, cioè quella che ci è arrivata ieri da Minneapolis, dove un uomo afroamericano, George Floyd di 46 anni, fermato dalla polizia è morto soffocato da uno degli agenti che lo bloccava a terra, nonostante si lamentasse chiaramente del fatto che non riusciva a respirare.
La vicenda ha riportato alla mente l'omicidio di quel ragazzo che faceva jogging sempre da parte delle forze dell'ordine ed ha innescato una serie di proteste piuttosto violente.
Anche molti personaggi dello spettacolo si sono detti solidali con la vittima, da Sia a Janelle Monae, da Ice Cube a Cardi B, fino a Madonna che conclude un post con una frase decisamente esplicita contro la polizia.

Tutto questo mentre a Cape Canaveral si sta pensando ad una nuova conquista dello spazio, per ora rimandata a sabato causa maltempo, e si preferisce stare con il naso in su così certi problemi "terra terra" si può far finta che non esistano.
Ed ora purtroppo Minneapolis non sarà più ricordata solo per aver dato i natali a Prince...

mercoledì 27 maggio 2020

ADDIO A JOHN PETER SLOAN, IL PROF DI INGLESE CHE TUTTI AVREMMO VOLUTO A SCUOLA

A soli 51 anni se n'è andato John Peter Sloan, volto noto al pubblico di Zelig perché oltre ad essere professore, anche con un corso in edicola, era anche comico e infatti lo avevano scoperto proprio Gino & Michele.
Da anni abitava a Menfi ed è lì che un infarto fatale lo ha stroncato; cosa accaduta il giorno prima anche a Brian May dei Queen

a causa di tre arterie ostruite, ma il chitarrista si è salvato grazie al fatto che si trovava già in ospedale per un infortunio occorsogli mentre faceva giardinaggio.
Mentre per il povero John Peter non resta che augurargli "Rest In Peace".


martedì 26 maggio 2020

TALES FROM THE LOOP (CHE NON SIGNIFICA "ATTENTI AL LOOP", MA QUASI)

Anche oggi mi sento di scrivere di una serie tv, ma di questa ne avevo sentito parlare parecchio male; tuttavia ero lo stesso curioso di vedere com'era, perché, da quanto avevo letto, è ispirata ad alcuni lavori artistici di Stalenhag tipo questi:


e io adoro un film bistrattato, ma anch'esso con molte scene ispirate ad opere d'arte, che è The Cell con Jennifer Lopez di cui ho parlato QUI.
In effetti le immagini che ricordano le opere di Stalenhag ci sono, ma passate quelle si affonda in un mare di noia a causa di un ritmo (quale?) lentissimo fino all' esasperazione che sembra allungare il minutaggio così tanto per fare, mentre in mezz'ora si sarebbe probabilmente sviluppato lo stesso concetto con una dinamica decisamente più accattivante senza arrivare per forza alle baraonde della Marvel.
Mi sono quindi arenato tristemente al primo episodio (e quasi addormentato) e non credo di avere il coraggio di proseguire.
Non mi stimola nemmeno il fatto che alcuni dicano che nei successivi il tono migliora, nel senso che se apri una serie in questo modo c'è già qualche problema di base: di solito il primo episodio ti deve catturare e far pensare "wow che figata!" e magari poi perdere il ritmo in seguito.
Certo ci sono stati esempi in cui una serie è partita non esattamente al top: Breaking Bad con il primo episodio non era stata esattamente un campione di ascolti, ma poi sappiamo bene come sono andate avanti le cose perché in qualche modo già si capiva che la storia poteva prendere dei risvolti interessanti.
Anche lo spin off Better Call Saul parte benissimo con i primi episodi, ma poi la prima stagione si arena un po', riuscendo però a risvegliarsi poi in quelle successive e diventare un degno successore del capostipite; e probabilmente non siamo alla quinta stagione per caso.
Ma Tales From The Loop aldilà delle belle immagini non lascia nessuna voglia di sapere di più  perché ti sei fracassato abbastanza i maroni già con la prima visione.
È lì su Prime, per cui se proprio non saprò cosa fare, magari un secondo episodio lo posso provare... augurandomi la buonanotte...

lunedì 25 maggio 2020

UPLOAD, CIOÈ BLACK MIRROR CHE INCONTRA GHOST (MA SENZA VASI DI CRETA E CANZONI STRAPPALACRIME)


Nuova serie commedia/fantascientifica su Prime che si basa su di un tema già trattato in un paio di episodi di Black Mirror (forse anche tre), cioè quello dell' aldilà.
Qui si racconta di un aldilà per ricchi dove puoi continuare a vivere per sempre come in un grand hotel di lusso facendoti digitalizzare o, come dicono loro, "uploadare" in un mondo virtuale; questo se hai una bella cifra per pagarti tutto, sennò ai livelli inferiori decisamente più economici si vive in miseri monolocali (per non dire monoloculi) a consumo di 2 giga al mese e finiti quelli resti "frizzato" finché non ti torna il credito.
Il nostro protagonista Nathan (Robbie Amell, il sosia giovane di Tom Cruise adesso), 

rimane coinvolto in un brutto incidente stradale e, mentre è in fin di vita, la sua fidanzata super ricca (una simil Chiara Ferragni) lo convince a farsi "uploadare" per poter così continuare a restare insieme.
Salta fuori poi che il suo non è stato un incidente, ma un omicidio (ed ecco Ghost) per cui si deve scoprire chi è stato eccetera eccetera.
Si ride parecchio perché il tono resta sempre leggero e gli episodi scorrono bene con la loro durata di mezz'ora escluso il pilota di un'ora.
L' unica pecca che ci ho trovato è che alla fine la storia non si risolve e si resta in attesa della seconda stagione per scoprire chi c'è dietro al complotto.
Mannaggia a sta mania dei cliffhanger...

Noooo... non intendevo questo Cliffhanger...

domenica 24 maggio 2020

DOPPIA COPPIA - QUANDO LA TV AVEVA IL TUBO CATODICO IN BIANCO E NERO


Che anni quelli dei varietà del sabato sera sulla Rai.
Spettacoli fatti con poco, ingenui se vogliamo, ma divertenti.
Uno di questi era Doppia Coppia in cui la doppia coppia (resident) era una coppia di comici, Alighiero Noschese e Bice Valori, e una di musicisti cioè Lelio Luttazzi e Sylvie Vartan, con in più un paio di ospiti diversi in ogni puntata.
Nella successiva edizione dello show invece la parte musicale viene affidata a Massimo Ranieri e Romina Power, ma di tale edizione non ne ho il minimo ricordo, anche perché mi pare che non sia mai stata replicata come invece accadeva agli altri show che la Rai mandava in onda ( tipo come fa con le repliche di Techetechetè) nell' orario che precedeva il Tg serale, e io ricordo di averla vista proprio in quelle repliche.
Al di là della bravura di Noschese con le sue imitazioni e Bice Valori con i suoi personaggi comici, nonché Lelio Luttazzi che viene citato anche nel doppiaggio italiano di Yellow Submarine,
il film d'animazione dei Beatles di cui ho parlato QUIl'artista che ricordo con più piacere e Sylvie Vartan, biondissima francesina, ma di origini armeno/bulgare, nonché moglie dell' Elvis d'oltralpe Johnny Hallyday, che eseguiva le canzoni del suo repertorio tradotte in italiano dai nostri abili parolieri.
E quindi con il traino della trasmissione anche in italia scalano le classifiche le sue canzoni, anche quelle tradotte in italiano come, per esempio, IRRESISTIBILMENTE:


Oppure Come Un Ragazzo:

E molte altre, come BLAM BLAM BLAM


che Sylvie canta anche come sigla di chiusura accompagnandosi alla chitarra come Carla Bruni con un look simil Barbarella, secondo la moda dell' epoca di cui ho parlato QUI.
Molta semplicità nella formula, ma con un pizzico di malizia tipo la pre-sigla finale con spogliarello di conduttori e corpo di ballo:

sabato 23 maggio 2020

SZA FT. JUSTIN TIMBERLAKE - THE OTHER SIDE (E CERTE MANIE GIAPPONESI TUTTE MATTE)


Ecco che anche oggi musica e cinema si fondono magicamente perché la canzone è esattamente un brano alla Timberlake, accattivante e danzereccia come lui sa fare molto bene, ed è colonna sonora di quel Trolls World Tour 

che nell' edizione originale ha dei doppiatori guest tipo Ozzy Osbourne, Mary J. Blige, George Clinton, le Icona Pop, Anthony Ramos, Kelly Clarkson e lo stesso Justin, 

che, come sappiamo, ha anche delle ottime capacità attoriali,
mentre in Italia senti le voci di Francesca Michielin, Elodie, Sergio Sylvestre, Anna Pettinelli e Stash.

Ma tanto non l'avrei visto nemmeno in lingua originale...
Comunque il videoclip di The Other Side, in un tripudio di sfavillio argenteo degno della mia Serie Tv Preferita, invece pare dedicato agli amanti dello "Zentai", cioè quella pratica orientale di vestirsi completamente con tute di spandex (altrimenti detta lycra) dalla testa ai piedi 

diventando simili a quei manichini moderni senza tratti somatici che vedi in certi negozi.
Cosa che con l' aggiunta di mascheroni che replicano i tratti di un manga, viene chiamata anche "Kigurumi", 

che poi è un po' quello che fanno anche gli animatori di Topolino & co. nei parchi Disney.

Qui non si arriva alla "full enclosure" di cui sopra, anche perché altrimenti Sza, con il suo nome da codice fiscale (ma si pronuncia Siza), non potrebbe sfoggiare le varie acconciature: extrariccia con look spaziale, 

afro in outfit disco anni 70 

ed extraliscia in versione optical 

e , appunto Zentai, 

che le donano tutte comunque.
E dopo questa piccola lezione di perversioni giappe tutte matte, buon ascolto😀.

venerdì 22 maggio 2020

MARK IL POLIZIOTTO SPARA PER PRIMO ("E IO C'ERO")


Tanto tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana... ho abitato in quella ridente cittadina ligure che risponde al nome di Vado Ligure (che cciavrà poi da ride?). Uno di quei posti in cui non succedeva mai niente e il massimo dello scoop giornalistico era un tamponamento ad uno stop.
Ma un giorno succede l'impossibile: arriva una troupe cinematografica a girare un poliziottesco di quelli che vanno tanto al cinema e che sono sempre vietati almeno ai minori di 14 anni non tanto per i morti ammazzati, ma perché qualche tetta scappa sempre fuori.
Il film è Mark Il Poliziotto Spara Per Primo ed è il seguito dell'episodio uscito l'anno prima, ma ambientato a Roma.
Le riprese vengono effettuate nella zona periferica portuale; scoprirò solo poi vedendo il film che l'azione è in realtà localizzata a Genova e quei luoghi vengono spacciati per la città della Lanterna, ma altre scene invece sono realmente girate a Zena.
Noi tutti della cumpa al completo, i più grandi coi vespini e Benelli Tre Marce e i più piccoli pedalando sulle biciclette da cross e non, che altro che E.T., Stranger Things e It, andiamo sul luogo delle riprese sperando magari di fare le comparse. Speranza svanita però a causa del fatto che siamo pischelli sbarbati minorenni, mentre il regista Stelvio Massi si rivolge con il megafono ai pescatori che stanno rattoppando le reti sulla spiaggia dicendo queste testuali parole "Signori voi continuate a fare il vostro lavoro come se niente fosse senza guardare in camera, grazie". Che poi nel film si intravedono soltanto, ma sai la soddisfazione?
Assistiamo così alla ripresa della scena in cui Lee J.Cobb 

(che era il capo di James Coburn nei due film dell' Agente Flint) sbraita parlando al telefono in una cabina telefonica (che non esiste più) e quella in cui il divo dei fotoromanzi Lancio, Franco Gasparri, il protagonista Mark (che aveva un forte difetto di erre moscia e infatti era doppiato da Harrison Ford... ehm no cioè... Michele Gammino), ferma una macchina a caso 

per partire con uno spericolato inseguimento che passerà anche in zona porto a Savona davanti alla famosa Torretta dove di fronte c'era la Standa. 
Altre due scene (alle quali però non ho assistito perché le mie talpe non mi avevano informato) vengono girate in centro a Savona e precisamente in due dei molti Cinema che una volta c'erano sparsi prima dell'avvento dell'unico multisala monster: il Cinema Astor e il Cinema Eldorado (dove ho visto i capitoli di Guerre Stellari), uno utilizzato per la scena davanti alla biglietteria e l'altro per la scena all'interno della sala con le poltrone.
Alla fine, bisogna dirlo, non si tratta per niente di un capolavoro del genere action, ma per chi quei luoghi li ha visti da piccolo, e nel mio caso ne ho visto anche il backstage, è una cosa carina da guardare con un po' di nostalgia.

giovedì 21 maggio 2020

DOJA CAT


Se avete visto il film Birds Of Prey Eccetera, Eccetera... di cui ho parlato QUI e avete fatto caso alla musica, nella soundtrack c'è un brano di Doja Cat che si chiama Boss Bitch.
Bene... quello io non l'avevo nemmeno preso in considerazione anzi, proprio mi era passato inosservato. Piuttosto qualche giorno dopo ho ascoltato il nuovo singolo Say So della suddetta artista e, come disse Lucio Dalla... Paff! Bum!.

Amore a prima vista? Magari anche no, però non sono rimasto per niente indifferente a ciò che ho visto nel video che accompagnava una canzone già sexy di suo per come è cantata.
Così piacevolmente stimolato sono andato a vedere qualche altra produzione della nostra Gatta e lì mi si è aperto un mondo con tante di quelle cose coloratissime e tutte matte come i suoi capelli e anche di più che non ti immagini, e che Lady Gaga al confronto è la persona più modesta e insignificante del mondo.
Per fare un esempio ecco il surreale videoclip di Juicy in cui Doja Cat è trasformata in un' anguria affettata in due...

Sensualità a valanga e anche un po' tanto osare tra costumi di latex e ammiccamenti.
Per fare un esempio pratico Doja Cat è molto sulla strada di Nicki Minaj, in quanto anche lei non si fa problemi a mettere in mostra curve pericolose e testi non esattamente da oratorio.
E anzi il suo genere musicale è molto più vicino allo stile rap di Nicki che a quello di Say So che ha un sound che ricorda gli Chic di Good Times mentre tutto il resto è rap e trap con autotune che, stranamente, sulla sua voce diventa anche piacevole, mentre sugli artisti maschi lo trovo irritante; per cui direi che la nostra amica dovrebbe essere in evoluzione e ritengo che sentiremo parlare di lei sempre di più.
Almeno personalmente, non la perderò di vista...

mercoledì 20 maggio 2020

I GIORNALISTI DEL TG, VASCO E NANNI MORETTI (E UNA INFINITA SFILZA DI E...)

Di questi tempi seguo molto di più le notizie in tv per ovvie ragioni.
Ma è così difficile avere le idee chiare su quello che stai dicendo quando sei davanti ad una telecamera?
Non chiedo agli inviati di Sky e Rai di avere la dizione e la proprietà di linguaggio di Paolo Bonolis, a volte davvero sorprendente e inarrivabile per i termini che riesce ad usare in trasmissioni leggere, ma almeno chiedo a detti professionisti di esporre le notizie in maniera lineare.
E invece si assiste sempre più spesso a servizi che paiono quell' interrogazione a scuola che a casa la sapevi e invece davanti al prof infarcisci tutto il discorso di effetti vocali messi lì per cercare di non interrompere il flusso sonoro che stai emettendo, ma che in realtà hanno il solo effetto di far supporre una scarsa preparazione.
Porto un esempio di servizio di Sky Tg 24:

"Il 18 EEE maggio l’Italia prova a ripartire, dopo la EEE lunga fase di lock EEE down. Riaprono EEE negozi, bar e anche le EEE chiese. Al centro delle EEE riaperture, le nuove EEE misure pensate per prevenire la EEE diffusione del EEE contagio: dalle EEE distanze di sicurezza, fino all’uso di EEE guanti, gel igienizzante e mascherine.
Nei bar ai EEE clienti viene ricordato di EEE mantenere una EEE distanza dalle altre EEE persone di almeno 1 EEE metro. Si può EEE bere un caffè al EEE banco oppure al EEE tavolino, mantenendo le giuste EEE distanze. Le regole EEE prevedono di indossare la EEE mascherina ogni volta che non si è seduti al EEE tavolo, per esempio quando EEE si entra e si esce o quando si va al EEE bagno. In questa EEE fase sono EEE vietati i EEE buffet".

Si, forse ho un po' esasperato la quantità di EEE, ma meno di quanto si creda, giuro.
E ok, se le parole non vengono da sole, anche Vasco mette eeeh, oooh, nananana nella sua versione di Creep, ma quella è solo una canzone che maltratta i Radiohead, mentre qui si parla di giornalisti (nooo, non quelli di Tommaso Paradiso daiiii...).
E in un lavoro come quello del giornalista e inviato televisivo le parole sono importanti ed è importante anche come vengono esposte.
Aveva un bel dire Nanni Moretti in Palombella Rossa nella famosa scena del "Ma Come Parlaaaaa?"

martedì 19 maggio 2020

ADDIO A MICHEL PICCOLI


Purtroppo sto postando molti addii in questi giorni.
Ma, come direbbe Enrico Bertolino "D'altra parte è così" (frase da usare per spiazzare un interlocutore tedioso, secondo Enrico, e titolo di un suo spettacolo degli anni 90).
Tant'è che a 94 anni ci ha lasciati anche Michel Piccoli, un gigante del cinema, gigante come la sua filmografia davvero enoooorme.
Purtroppo a memoria posso dire di aver visto ben poco rispetto alla quantità di film in cui Michel appare e i titoli di cui sono sicuro si contano sulle dita di una mano: Il Diario Di Una Cameriera, Bella Di Giorno e Il Fascino Discreto Della Borghesia diretti da Luis Buñuel, DIABOLIK di Mario Bava, dove era nientemeno che l' ispettore Ginko e lo doppiava Gigi Proietti, e il morettiano Habemus Papam dove recitava anche Nanni.
Ora potrei anche dire, per darmi un tono, che devo recuperare, ma la promessa di una canaglia quale sono non varrebbe nulla.
Per cui semmai sarà più facile che parlerò in seguito delle suddette pellicole che già conosco e che ho pure apprezzato.
Adieu Michel.




lunedì 18 maggio 2020

QUA LA ZAMPA 2 - UN AMICO È PER SEMPRE (UN SEGUITO INVECE ANCHE NO)


Ero così ben disposto dopo aver visto il primo Qua La Zampa di cui ho parlato QUI, quello con la voce di Gerry Scotti, che forse per questo motivo la delusione del secondo episodio, visto su Prime, è stata ancora più forte.
Si, la storia si ripete abbastanza e si ritorce un po' su se stessa, e la voce di "Bailey Bailey Bailey" non è più Gerry, ma Nanni Baldini (Chuck, Stewie Griffin) che ci sta benissimo lo stesso, anzi è più fedele a quella originale di Josh Gad, ma sono la regia, le trovate e la recitazione del cast (cani esclusi) a fare acqua da tutte le parti e banalizzano ogni scena che ti passa davanti.
Sarebbe troppo facile fare la battuta su cani attori e attori cani, e non salva la pellicola nemmeno il minutaggio limitato di Dennis Quaid che torna dal film precedente e ti fa solo ricordare con nostalgia quanto ti fosse piaciuto.

domenica 17 maggio 2020

60 ANNI DI FIORELLO

Qui si parla di cinema, tv e musica, e Rosario Fiorello ha fatto tutto questo e anche di più, arrivando proprio ieri ai 60 anni più in forma che mai e con una popolarità sempre crescente grazie anche all' ultimo Festival di Sanremo.
Per Fiore devo dire che nutro una certa ammirazione particolare in quanto ho avuto la fortuna di trovarmi diverse volte al suo cospetto, anzi proprio fianco a fianco e con il piacere di notare che si ricordasse del sottoscritto (ha esclamato "Ma Dai... Sei Proprio Tu?" e non fingeva, giuro) anche rivedendoci dopo diversi mesi, per cui ho potuto constatare con mano la sua umiltà e l'entusiasmo vero che mette nel suo lavoro.
E nello spettacolo è una cosa che non sempre si trova, come è successo ad una debuttante Laura Pausini davanti ad un famoso musicista che lei ammirava e quando l'ha avvicinato invece...
Ma non siamo qui per spettegolare sugli assenti, per cui torno a fare gli auguri a Fiorello anche da qui.
Buon Compleanno Fiore!!!

sabato 16 maggio 2020

TONES AND I E LA DELUSIONE DELLA SECONDA PROVA (CHE SAREBBE IN VERITÀ LA TERZA) E UN ADDIO A EZIO BOSSO


Mentre il mondo musicale piange la scomparsa di Ezio Bosso a soli 48 anni, Tones And I continua a tenerci compagnia con un nuovo singolo.
Ma cosa potevi aspettarti da una che ha passato tutto il tempo come una cicala a cantarti Muffami Muffami nelle orecchie fino allo sfinimento?
Niente, anche perché già Dance Monkey non era niente di che, però bisogna ammettere che aveva quel qualcosa che la rendeva speciale.
Difatti il suo primo e precedente singolo era passato totalmente inosservato fino alla Scimmia Che Balla (no, Gabbani non c'entra).
Qui con il nuovo, quindi il terzo, invece siamo di nuovo catapultati nella banalità più assoluta;

attenzione, non brutto, ma banale nel senso che potrebbe essere un disco di chiunque, anche di mia zia, quindi mancante della personalità che Dance Monkey aveva, quel guizzo di originalità (fa strano dirlo, ma è così) e, se non fosse per i contratti che i biechi discografici stipulano con i network radiofonici (di cui avevo parlato più dettagliatamente quasi un anno fa QUI) per cui le emittenti sono OBBLIGATE a trasmettere anche dischi insipidi (giusto per non dire brutti), non l'avremmo nemmeno mai sentita.
In questo caso il bieco discografico si chiama Sony Music ed è un mostro tentacolare dal potere immenso che detta legge e che crea e distrugge idoli di cartapesta come gli pare tra musica e cinema.
E col suo potere ipnotico riesce a farti credere quello che vuole.
Così, mentre a casa sua di Toni Elizabeth Watson (il vero nome di Tones And I) in Australia altri due singoli (sempre della stessa caratura, se non peggio) sono già stati estratti dal suo primo EP, qui da noi si cerca di pompare ancora Never Seen The Rain perché forse è ancora il male minore.
Ma le cose ormai funzionano così e dalla nostra radiolina esce anche questo... e anche peggio...
O forse sono io che non ho capito la vena artistica di questa ragazza che magari diventerà la nuova Madonna, nel qual caso farò pubblica ammenda e ascolterò le sue canzoni con più attenzione per carpire quei particolari intrinsechi che non ho recepito al primo ascolto, ma in effetti anche al secondo, e al terzo...
Nel frattempo, anche da questa galassia lontana lontana, mando un ultimo doveroso saluto a Ezio...

venerdì 15 maggio 2020

VIAGGIO ALLUCINANTE


Per anni si è raccontato che questo film del 1966 è tratto da un romanzo di Isaac Asimov, mentre il celebre scrittore di fantascienza ha semplicemente fatto una novelizzazione della sceneggiatura 

correggendo alcuni errori tecnici, ma non si è mai detto granché soddisfatto del risultato.
Negli anni 80 ha quindi scritto Destinazione Cervello che è praticamente una rivisitazione della storia, ma completamente vista da lui, con il piccolo difetto di diventare leggermente verbosa nelle spiegazioni scientifiche.

Beh per farla breve, nel nostro film un' équipe medica viene miniaturizzata con tanto di sottomarino atomico e il tutto viene iniettato in uno scienziato in coma per curarlo da dentro.
Sabotaggi e imprevisti rendono tutto più movimentato e gli effetti speciali fanno degnamente il loro dovere se si esclude qualche chromakey grossolano.
Donald Pleasence si ritaglia la sua parte che gli viene meglio mentre Raquel Welch ingentilisce la visione e le viene benissimo dato che è al suo meglio in quegli anni; di lei ne avevo parlato anche in occasione di quella famosa scena di Magic Christian

dove appariva armata di frusta, mentre qui ha l'occasione di fare la damsel in distress in una scena diventata mitica in cui viene ricoperta dagli anticorpi che vogliono eliminarla scambiandola per un corpo estraneo... e che corpo!!!

Inutile dire che la fantascienza vintaggia ha un grande fascino su di me, sia che si tratti di trash, sia di capolavori.
Questo sta nel mezzo, in quanto non tocca mai il ridicolo, ma visto nel 2020 ti propone una storia talmente assurda... ah ma la Marvel in questi anni recenti ha realizzato Ant-Man... allora forse non siamo così distanti...

giovedì 14 maggio 2020

YOUR NAME


Si, mi piacciono gli anime e non solo quelli di robottoni come Evangelion; che poi chi conosce "un pochitto" la serie sa, "senza alcuna recalcitranza", che non proprio di robottoni si tratta(un po' di Cannarsi ci sta, dai...).
Ma oggi parliamo di questo anime del 2017, di Makoto Shinkai, che racconta di un ragazzo e una ragazza che quando si svegliano si ritrovano l'uno nel corpo dell' altra e...
No, non è come sembra... cioè la solita storia di body swap con equivoci e momenti imbarazzanti.
Beh, in verità ci sono anche quelli, ma non è solo questo di cui parla questo stupendo anime. C'è molto altro che però non posso rivelare per non spoilerare un evento importante della storia, per cui conviene guardarlo.
Giuro che ne vale la pena, e chi l'ha già visto può confermare.
Anche perché il regista è considerato l'erede di Hayao Miyazaki... può bastare?

mercoledì 13 maggio 2020

LA RAI REPLICA "IO SONO MIA" IL BIOPIC SU MIA MARTINI

Dato che produrre programmi nuovi adesso è un problema, la Rai continua a buttarsi sulle repliche.
E mentre l'anno scorso arrivavano biografie in cinema come se piovessero, dopo aver inventato un De Andrè con accento romano (!!!), la stessa produzione si era cimentata su una delle voci femminili più belle della musica italiana: Mia Martini.
A darle il volto e la voce (bisogna dirlo perché è lei che canta davvero) è Serena Rossi, assolutamente credibile in ogni scena, sia per la somiglianza fisica che vocale. Ma vuoi che qualche magagna non ci sia?Qualche dubbio di casting infatti viene su sua sorella Loredana, effettivamente troppo pulitina (non basta dire cazzo ogni tanto per fare la Bertè) e su Franco Califano un po' troppo paffutello rispetto al famoso playboy figo e sciupafemmine che era.
Per il resto ci trovi pure due adattamenti non da poco a causa di permessi non rilasciati da parte di Ivano Fossati (grande e importante amore di Mimì) e Renato Zero che diventano rispettivamente il fotografo Andrea, interpretato da Maurizio Lastrico che ci azzecca solo che è genovese, e l'amico effemminato Anthony, spiazzando non poco chi conosce bene la storia. Un po' come se vuoi fare un film su John Lennon e invece di Yoko Ono ci vai a mettere (chessò?) una giappa che gioca a pallavolo in riserva con un nome tipo Yono Yokomai...
Eh no... se vuoi fare le cose falle bene...

martedì 12 maggio 2020

QUA LA ZAMPA


Devo ringraziare Vanessa per aver recensito sul suo blog questo delizioso film e per avermi così messo la curiosità di vederlo.
Confesso che quando ne avevo sentito parlare avevo temuto che fosse il solito "Senti Chi Parla" e invece il titolo originale faceva già capire che non era così: A Dog's Purpose, cioè Lo Scopo Di Un Cane, il senso della sua vita, l' affetto che può provare e ritrovare dopo anni verso una persona cara.
I pensieri del simpatico quattrozampe sono espressi dalla voce di Gerry Scotti che a sorpresa non risulta essere mai invadente, anzi.
Consigliato specialmente se, come me, avete avuto un cane.
Prossimamente vedrò il seguito su Prime e speriamo bene...

lunedì 11 maggio 2020

NON VOGLIO CAMBIARE PIANETA - DIARIO DI VIAGGIO DI LORENZO CHERUBINI


Jovanotti è uno che non sta mai fermo, su questo non ci piove.
Dopo la scorsa estate trascorsa a portare in giro il suo Jova Beach Party dove riuniva migliaia di persone, cambia totalmente registro e decide di staccare la spina.
Tra gennaio e febbraio 2020 prende la bicicletta e parte per una lunga pedalata in America Latina tutta in solitaria eccetto per un breve tratto dove divide il percorso con il suo amico Augusto e insieme arrivano a 5000 metri di altitudine sulle Ande senza pedalata servoassistita.
Riprende tutto con una Go-Pro e ne realizza un documentario on the road in 16 brevi puntate da 15 minuti in cui non succede nulla di eclatante, ma vedi panorami mozzafiato e desertici, e tanti lama (davvero tanti).
Ogni tanto qualche incontro (pochi) con altri pedalatori che scambiano qualche parola con Lorenzo e il tutto accompagnato da alcune canzoni cantate dal nostro amico con chitarra e voce, tipo Montagne Verdi, e tanti commenti sgangherati, ma tutto sommato divertenti.
Un diario di viaggio genuino di un' impresa che, non sembra, ma è anche coraggiosa e con il suo punto di vista ecologico, e che si può vedere su RaiPlay.

domenica 10 maggio 2020

È MORTO LITTLE RICHARD, IL GENIO DI "TUTTI FRUTTI"

Sono rimasto molto sorpreso quando ho saputo della scomparsa di Richard Wayne Penniman, meglio conosciuto come Little Richard.
Sorpreso, diciamo, non tanto per la sua morte, ma più per il fatto che la leggenda del rock'n'roll fosse ancora tra noi e avesse "solo" 87 anni.
Lui, la leggenda che ha ispirato migliaia di artisti come Elvis Presley e i Beatles, i Rolling Stones ed Elton John, e anche Prince per il look riccioloso e glam, lo mettevo inconsciamente già nell' olimpo delle star eteree che hanno fatto la storia del rock.
E invece era ancora tra noi, era uno di noi, lo potevi toccare, incontrare per la strada o in coda per entrare al supermercato con mascherina e guanti (beh dipende dove abiti).
Eccolo on stage nel 1995 con il suo classico:

Goodbye Richard...

sabato 9 maggio 2020

LITFIBA - MASCHERINA (COME MYSS KETA)


Chiedo scusa a prescindere a Miki Moz, senza alcuna intenzione di prevaricazione.
Soltanto succede che vedo un servizio al Tg dove parlano delle aziende che producono mascherine e anche di quelle che hanno convertito la loro produzione usuale per sopperire a questa grande necessità, e la colonna sonora scelta indovina qual è? Per la gioia di Moz è questa:

Certo non è assolutamente la loro canzone migliore (anzi), però in questo particolare momento che stiamo vivendo diventa decisamente a tema.
Chissà se Piero e Ghigo nel 1999 avevano già avuto delle premonizioni...?
E nel frattempo chissà come le girano a Myss Keta... 

già, ormai una come lei passa completamente inosservata...

LE ORIGINI DELLA FAMIGLIA HOUSTON

 Anche oggi si parla di musica perché diamo l'ultimo saluto a Cissy Houston, 91 anni e mamma di Whitney, nonché ottima cantante pure le...