sabato 11 maggio 2024

TAYLOR SWIFT VS. DUA LIPA: MONDI DIVERSISSIMI

 Non esiste nessuna rivalità tipo Vasco e Ligabue fra le due cantanti, ma le metto insieme a confronto in questo post perché parlare del nuovo disco di Taylor Swift (l'avevo PROMESSO) The Tortured Poets Department non è mica una cosa facile.


Innanzitutto bisogna stabilire quale versione si ascolta poiché oltre all'edizione standard, ne sono uscite altre con delle bonus track diverse fino a quella monster qui sopra che le raggruppa tutte e che dura più di due ore denominata The Anthology dove la seconda parte si differenzia notevolmente dalla prima per il genere di canzoni proposte (quelle bonus appunto) che nel disco ufficiale sono brani di quel pop tanto caro alla bella cantante, cesellato perfettamente senza sbavature al limite dell'asettico, se proprio vogliamo dirla tutta, mentre nella seconda parte Taylor sembra dare uno sguardo al passato country folk dove tutto è molto acustico, ma anche poco coinvolgente (si, c'è anche un po' di Noia e non è quella di Angelina Mango che stasera canta a Malmo). 
Quindi diciamo che se ci si ferma con l'ascolto alle sedici tracce ufficiali questo disco non è male, ma non è nemmeno una cosa che ti fa pensare al capolavoro.

Per esempio partendo da FORTNIGHT che apre il disco con un videoclip che per certi versi, tra bianco e nero e costumi, mi ha riportato alla mente le atmosfere vittoriane di POVERE CREATURE! (ma la citazione vera dichiarata invece è L'Attimo Fuggente il cui titolo originale è Dead Poets Society, simile al disco, e ci troviamo anche due attori di quel film), ogni canzone successiva sembra (ma penso sia solo una mia impressione) sulla stessa tonalità della precedente con gli stessi suoni e arrangiamenti al punto che anche se stai ascoltando il disco per la prima volta riesci quasi ad anticipare la melodia, il passaggio che sta per arrivare. 
Il che non sarebbe un male perché nel caso degli Abba, questo accadeva e funzionava, mentre qui, dove a tratti certe sonorità del quartetto svedese capita di sentirle anche, manca qualcosa che ti prende dentro e le canzoni ti scivolano addosso come una ventata primaverile senza lasciare nulla. 
L'unica cosa è che al secondo ascolto il tuo cervello ha di suo assimilato qualcosa e già un pochino di più riesci a distinguere un brano dall'altro, se non altro per le ospitate di Post Malone nella canzone che ho postato prima, e Florence & The Machine in FLORIDA!.

Ma tutto questo pippotto su Taylor Swift arriva perché invece parlare di un disco bello è decisamente più facile, e quest'altro che arriva adesso lo è davvero bello, ma per davvero, tant'è che l'ho ascoltato più volte di recente con grande piacere, non me ne voglia Taylor, e perciò considero tutto bello Radical Optimism, cioè quello nuovo di Dua Lipa, dalla carriera certo meno lunga (è solo il suo terzo album se si esclude quello di remix) e meno prestigiosa della bella americana, e anche lavoro con una durata nettamente minore.

Dance leggera come il singolo ILLUSION, ok, ma quei giri di basso e le melodie prendono così bene che non puoi dire che non portino buone vibrazioni. Album breve, si, cioè che passa in poco più di mezz'ora contenendo anche i due precedenti singoli Houdini e Training Season, e che si conclude con la splendida HAPPY FOR YOU.

Ma sarà meglio essere essenziali e scegliere solo i brani migliori da mettere in un disco (per dire... La Voce Del Padrone di Battiato era pure quello breve, ma nessuna canzone era un filler inutile), o sarà meglio metterci anche tanta fuffa per riempire due ore? 
Ecco secondo me la differenza è tutta qui e, dato che è musica, si sente! 

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