venerdì 26 luglio 2024

THE BOYS 4: E TU CREDI ALLE PECORE CHE VOLANO?

 Se l'avete già vista questa nuova stagione dei supereroi bastardidentro avrete capito al volo il titolo,


mentre se ancora dovete vederla, tranquilli che non sto spoilerando granché, dato che in The boys 4 succedono tante, ma tante di quelle cose pazzesche che davvero più di una volta mi son chiesto come avessero passato i paletti della censura con pure una scena hard bdsm che poi, a conti fatti, è anche la meno disturbante.



Ma sono supereroi perciò possono fare un po' quello che gli pare, no? 
Perché ce l'hai il coraggio tu di andare davanti a Patriota e dirgli "oh, sta calmino eh"... 
Personalmente io no perché ogni volta che l'ho visto entrare in scena (Anthony Starr da Oscar) ho avuto davvero paura ed era giustificata visto quello che poi inevitabilmente lui combinava. 
E stavolta c'è da dire che agisce anche per vendetta verso coloro che lo hanno fatto diventare così. 
Vendetta che viene mostrata in una serie di scene particolarmente agghiaccianti. 
E lo dico io che di cose horror ne ho viste a bizzeffe, ma qui giuro che siamo oltre ogni limite immaginabile. 
Roba che al confronto Bryan Yuzna pare il creatore dei Teletubbies. 
Comunque si inizia benissimo già dal primo episodio che parte e finisce coi Sex Pistols e poi via via musica sempre alla grandissima.
Entra in gioco anche il crossover con GEN-V, la serie spinoff e probabilmente, se avete visto il GATTO GOOSE di Captain Marvel, un personaggio ve lo ricorderà abbastanza da vicino, ma in maniera molto più truculenta.

Ci sono pure un paio di nuove entrate nei 7, e sono Sage, donna di colore super intelligente (se ricordate Watchmen c'era anche lì tale personaggio però maschile) e Firecracker, della quale è stato mantenuto il nome originale perché tradotto sarebbe stato Petardo (abbastanza ridicolo) e che sfrutta le stesse tecniche religiose (e gli stessi colori) usate da Trump in occasione dell'attentato, il che può far alzare il sopracciglio pensando che la serie è stata girata tempo fa, per cui adesso i complottisti sono già li a macinare fantasie assurde. 
Scusate, ma adesso di più non posso dire, che se la Vought se ne accorge mi fa fare una brutta fine pure a me... 

giovedì 25 luglio 2024

LO SPAZIO È PER LE DONNE (PARTE SECONDA)

  Fino a poco tempo fa pensavo davvero che astronauta e cosmonauta fossero due parole con lo stesso significato usate a piacere a seconda di come capitassero nel discorso, mentre invece durante una puntata di Splendida Cornice, il simpatico talk show condotto da Geppi Cucciari su Rai3 che meriterebbe invece una maggior rilevanza


(ma le cose belle, si sa, passano in secondo piano rispetto a quelle che ti fanno macinare sponsor), ho scoperto che sono legate alla nazionalità dei viaggiatori dello spazio poiché cosmonauta infatti è riferito ai soli sovietici. 
Il motivo francamente non lo so, anche perché lo spazio è uguale visto dalla Russia o dall'America, però anche questa sembra una cosa fatta per alimentare quella rivalità nella corsa allo conquista dello spazio che c'è stata da sempre tra America e Russia, dove quest'ultima il 25 luglio del 1984, cioè quarant'anni fa esatti, mandava la sua Svetlana Evgen'evna Savickaja (che avevo già citato in un POST A TEMA poco più di un anno fa) a fare una bella passeggiata galleggiando per più di tre ore nello spazio infinito

stabilendo così il primato di prima donna che ha camminato "verso l'infinito e oltre", per dirla ironicamente come il suo avversario a stelle e strisce Buzz Lightyear, l'icona americana della Disney/Pixar. 
Gli USA infatti, l'anno prima avevano, si, mandato nello spazio Sally Ride come prima donna americana, ma senza attività extraveicolare e sicuramente la Svetlana ha fatto un po' rodere il fegato ai capoccioni della NASA sempre così affannati a cercare di dimostrare che loro sono meglio degli altri. 
Un po' come diceva Elio che "la donna volante è un pericolo costante"... si, per per gli americani di sicuro. 
Quello in cui i Russi sono sempre stati dei maestri però, bisogna dirlo, è stato il sapere nscondere gli insuccessi e, a volte, anche gli incidenti mortali, poiché all'epoca le informazioni che arrivavano da quel Paese erano solo quelle che loro volevano far sapere, che, se mai fosse trapelato un pelino di troppo, il responsabile della fuga di notizie spariva come se fosse passato di lì David Copperfield. 
Al contrario dell'americana Sally Ride, l'ex cosmonauta Svetlana è tuttora in vita, ha 75 anni, e si è dedicata alla politica facendo parte del Partito Comunista Della Federazione Russa diventando vagamente la sosia di Angela Merkel.

Sarà l'aria della politica... 

mercoledì 24 luglio 2024

AQUAMAN E IL REGNO PERDUTO (PER FINTA)

 Il secondo capitolo di Aquaman ha come titolo aggiuntivo Il Regno Perduto, cioè quella mitologica Atlantide che da sempre scatena le fantasie dei cineasti con tizi in posa sui troni intenti a non fare niente di niente e anche qui non si sfugge.


In questo caso il cineasta è James Wan che forse, lo dico da amico, si è fatto un po' prendere la mano dal digitale e ti riempie ogni inquadratura di colori sgargianti da trip lisergico e scenografie in CGI, ma così tanto che spesso sembra di vedere un cartone animato dove sono inserite pure male le facce degli attori. 
Forse la memoria mi inganna, ma il PRIMO CAPITOLO non lo ricordavo così finto. 
A salvare in parte la scena però arriva il gigantesco Jason Momoa che accoppiato a Patrick Wilson porta a tratti un po' di umorismo alla Spencer & Hill fra un bordello visivo e l'altro. 
Si, perché si fa anche fatica a seguire le scene così come sono sullo schermo dato che, nemmeno troppo inconsciamente, ci si sofferma inevitabilmente a pensare quanto sia finto quello che si vede. 
Vabbè che Aquaman non esiste mica per davvero, però un minimo, dai...

Si aggiunga poi che Amber Heard, dopo le vicende giudiziarie con Johnny Depp, si è vista tagliare via buona parte delle scene con mio grande dispiacere, dato che era una delle poche cose interessanti da vedere... 
Eccheccavolo! 

martedì 23 luglio 2024

QUANDO LO SCANDALO AIUTA LA CARRIERA

 Era il 1984 e veniva eletta Miss America una modella che si chiama Vanessa L.Williams (si, proprio come Samuel L.Jackson, ma non c'entra nulla).


Grande festa per la neo-reginetta incoronata senonché saltano subito fuori certe foto che la ragazza aveva fatto per Penthouse nell'outfit classico che usa avere una modella sulle pagine di tale rivista. 
Apriti cielo! 
L'america puritana (e bacchettona) non ci sta e ti tira su una bega che non ti dico. 
Tant'è che Vanessa allora esattamente il 23 luglio del 1984, cioè nella decade più bella del mondo, rinuncia con grande amarezza al titolo, evento mai verificatosi fino ad allora. 
Ma ancora la ragazza non sapeva che la fortuna sarebbe stata dalla sua parte poiché tale "scandalo" le porterà comunque una grande popolarità e Vanessa ce la ritroveremo come cantante nel 1988 con il suo primo album dove già mostrava ottime doti, successo bissato poi nel 1991 dal secondo lavoro che conteneva la famosa hit SAVE THE BEST FOR LAST,


che ricordo bene perché la mandava spesso Massimo Oldani su Radio Milano International durante le ore notturne in cui mi capitava di girare in macchina e io, forse l'ho già detto, adoro ascoltare musica in macchina. 
Ma Vanessa non si ferma lì e diventa anche attrice, magari non da Oscar, però sono diverse le pellicole dove possiamo trovarla, alcune anche da vera protagonista, e quando arriva sullo schermo non si può certo discutere sua sua bellezza. 
Anche nelle serie tv di successo Vanessa si è ritagliata il suo posto e sto parlando di Ugly Betty dove la troviamo in 85 episodi

con il personaggio di Wilhelmina Slater, e in Desperate Housewives con 45 presenze, senza contare molte altre produzioni dove ha fatto la classica guest tipo in Love Boat. 
Quindi vedi che non tutto il male viene per nuocere... 

lunedì 22 luglio 2024

NEMICO PUBBLICO - PUBLIC ENEMIES: UN JOHNNY DEPP MOLTO MENO SPARROW

 Nemico Pubblico - Public Enemies, film del 2009 con Johnny Depp, era uscito con questo doppio titolo forse per non essere confuso con l'iper adrenalinico altro film del 1998 dove Will Smith corre corre e ancora corre spiato in tutti i moderni modi tecnologici possibili sotto la regia di Tony Scott e le musiche di Trevor Rabin (uno che si è fatto un giro negli Yes durante gli anni 80).


Questo con Depp invece è ambientato negli anni 30 e racconta di John Dillinger, il più pericoloso gangster di quel periodo che verrà ucciso in uno scontro a fuoco proprio il 22 luglio del 1934. 
Tale personaggio aveva già avuto l'onore di essere raccontato su pellicola nel 1973 nel film americano Dillinger, e un un'altro film dal titolo The Lady In Red, ma non quello con Kelly LeBrock, bensì un film del 1979 prodotto da quel mito di ROGER CORMAN e diretto da Lewis Teague, cioè colui che aveva messo David Bowie nei panni dell'alieno caduto sulla terra in quel film lentissimo, ma che io considero tuttora uno dei migliori mai visti in vita mia proprio per la presenza del Duca Bianco (all'epoca rosso come Iannick Sinner). The Lady In Red, inedito in Italia, vede come protagonista Polly Franklin che si ritrova fidanzata proprio con il gangster. 
Anche Marco Ferreri citava il famoso gangster in Dillinger È Morto, ma la pellicola (molto sgangherata in verità) non c'entrava nulla con la vicenda degli anni 30.
Tornando invece al film con Johnny Depp, dove l'agente che cerca di catturarlo è interpretato da Cristian Bale, abbiamo a dirigere nientemeno che Michael Mann, uno che zitto zitto ha fatto la storia pure lui negli anni 80 con le serie tv Miami Vice, collezionando in seguito tutta una serie di film pazzeschi, tranne solo quella volta che ha provato a rimettere le mani sul suo gioiello televisivo e ne ha fatto un film che non sapeva più di nulla perché mancava tutto lo spirito fashion del decennio segnato dai Duran Duran e dagli Spandau Ballet, nonostante avesse in scena due attori come Colin Farrell e Jamie Foxx a dare il volto ai due protagonisti Crockett & Tubbs.

Può succedere se vai a toccare certi miti e ce l'hanno dimostrato bene anche altri film nati da serie tv come Starsky & Hutch, A-Team e THUNDERBIRDS, mentre proprio di quest'ultima era molto carina la NUOVA SERIE uscita qualche anno fa che riproponeva lo spirito originale con le nuove tecnologie di animazione. 
Ma purtroppo il più delle volte questi remake non sono così necessari... 

domenica 21 luglio 2024

DOCTOR WHO: SEMPRE AVANTI NEL FUTURO E INDIETRO NEL PASSATO

 La nuova rigenerazione di Doctor Who (perché se siete dei whovians non si parla di semplice serie, ma appunto rigenerazione) mi ha confermato la caratteristica peculiare del nuovo Dottore che negli anni 80 ai tempi di Tom Baker era un cappello floscio e una sciarpa multicolore, mentre con David Tennant c'erano gli occhiali sul naso e le Converse ai piedi, con Matt Smith il fez e il papillon, con Peter Capaldi i Rayban Wayfarer e la chitarra elettrica, come per JODIE WHITTAKER era l'essere per la prima volta donna e vestita da Sbirulino.


Qui con Ncuti Gatwa la caratteristica è che si tratta del primo Dottore di colore e che inoltre cambia outfit in ogni episodio, spesso anche più volte, mentre tutti i predecessori avevano un guardaroba piuttosto limitato. 
La cosa di cambiare abito invece era spesso compito riservato alle companion come Clara Oswald vista anche in outfit vittoriano (splendida, ma molti non l'hanno amata granché). 
Insomma c'è aria di rinnovamento ma anche di rimandi al passato perché il Giocattolaio che viene nominato e apparso negli speciali con Tennant, era stato un villain delle epoche passate, per la precisione nella terza stagione inedita in Italia, e anche il Maestro visto nell'episodio con i Beatles senza talento (dai, non ditemi che non avete pensato a YESTERDAY di Danny Boyle) ha qualche legame con quel cattivo.

Attore quello che fa il Maestro che è il vincitore del Ru Paul's Drag Race, e ottenere una parte di villain in una serie così importante direi che è davvero un premio di valore. 
Ma non è tutto oro quello che luccica perché sono state tante anche le critiche verso questa nuova gestione tornata in mano a Russell T. Davies, perché qualcuno ci ha visto dentro troppa mano disneyana. 
Certo rispetto alle trame confuse e cervellotiche di Chibnall, qui quasi sempre si svolge tutto in maniera abbastanza lineare, forse troppo per i detrattori. 
Ci sono, disseminati per gli episodi, anche degli indizi buttati lì come la misteriosa signora che ogni volta fa un cameo o anche una parte abbastanza fondamentale, o anche la TRASFORMAZIONE momentanea in aliena di Ruby Sunday, la nuova companion, all'inizio del primo episodio per aver modificato leggermente una linea temporale, 


il che fa pensare che la ragazza, adottata da neonata, possa non essere così come sembra. 
Ma forse questi detrattori di cui sopra speravano di vedere una nuova AMERICAN HORROR STORIES
Diciamo che la tensione e il mistero ci sono anche qui in uno splendido episodio dove il Dottore scompare e tutto rimane in mano a Ruby alle prese con una davvero inquietante presenza che l'accompagnerà per tutta la vita (grande, grandissimo episodio!!!).

E poi si cerca di far capire che per non lasciarci le penne è meglio staccare un po' dai social, quindi si fa un giro furbetto persino in BRIDGERTON (o così sembra) dove parte anche un bacio malandrino, ma non posso dire fra chi. 
La stagione è formata da soli otto episodi e il suo finale è la sola cosa che mi ha lasciato perplesso (perché tutte le cose buttate lì su Ruby, se poi i due si dovranno separare senza risposte?) e anche un pochino annoiato con tutti i pensieri del Dottore sul fatto che dove passa lui porta solo dei danni, manco fosse Frank Drebin, e inoltre, non so voi, ma io ci ho visto anche un po' troppo di Avengers: Infinity War e ENDGAME e la faccenda del "blip" dentro.

Si, un po' di brivido capita anche, ma nelle giuste dosi perché bisogna pensare che Doctor Who ai suoi albori era una serie nata proprio per i bambini come ci piace essere a noi che lo guardiamo, e non necessariamente Space Babies (citazione del primo episodio dove, fateci caso, l'ho già detto in un altro post, già c'è qualcuno di Bridgerton), cioè un format ideato per spiegare ai teneri virgulti, in un modo divertente, certi argomenti scientifici e storici senza andare sul "pesante". 
Eh già, perché poi magari l'altro famoso Doc (attenzione che al nostro Dottore del tempo non piace essere chiamato così), cioè Emmett Brown avrebbe pensato che noi del futuro potremmo avere dei problemi con la gravità... 

sabato 20 luglio 2024

MISSION IMPOSSIBLE... FAILED!

 In questo mondo che ieri è stato bloccato da un blackout globale tipo come nel film YESTERDAY (ma tranquilli che i Beatles e la Coca Cola esistono ancora), di solito il post del sabato è prettamente musicale, ma dato che questa settimana è già stata di suo piena di musica negli ultimi giorni (e aggiungo, che musica!), oggi cambio le regole (se mai ce ne fossero state) e mi rifaccio ad un evento di ottant'anni fa narrato in un famoso film di Bryan Singer dove Tom Cruise per la prima volta fallisce la sua missione impossibile che sarebbe stata quella di uccidere Adolf Hitler in arte Fuhrer.


Eh dai mica sto spoilerando dato che è un fatto storico conosciuto. 
Infatti non è che quella volta Ethan Hunt e la sua squadra fossero andati nel passato per cercare di cambiare la storia, assolutamente no. 
Qui Tom nel film Operazione Valchiria interpretava l'ufficiale tedesco Claus Schenk Von Stauffenberg menomato per la mancanza di un occhio e una mano, e che si prendeva quella bella gatta da pelare di far fuori quel tizio col baffetto alla Charlie Chaplin, ma che faceva molto meno ridere. 
Film bello dal punto di vista scenico, ma a mio parere non uno dei migliori di Singer che avevo preferito alcuni anni prima alle prese con gli X-Men e I Soliti Sospetti. 
Ma la cosa che non sapevo riguardo a quella vicenda, perdonate la mia ignoranza, è che era stata già raccontata in precedenza in altre sette produzioni di cui due del 1955 cioè Accadde Il 20 Luglio e Operazione Walkiria, due del 1967 che sono La Notte Dei Generali e Il Complotto Di Luglio dove quest'ultimo era un film per la tv italiano dove Stauffenberg era interpretato da Paolo Graziosi, nel 1971 in Operation Walküre, altro film tv, ma inedito in Italia, nel 1990 con la serie tv The Plot To Kill Hitler, anche questa inedita da noi, e ancora nel 1990 con Stauffenberg - Attentato A Hitler, ennesimo film per la tv. 
Quindi, se lo si desidera, si può anche vedere la stessa vicenda raccontata in modi differenti, ma solo Tarantino aveva osato modificare la storia in Bastardi Senza Gloria (lo farà anche in Django Unchained e in C'Era Una Volta A Hollywood) mettendo insieme una squadra di balordi tutta inventata che aveva lo stesso scopo di Stauffenberg, solo un po' più in grande.

Scopo che viene attuato in quella splendida SCENA sottolineata da Cat People (Putting Out On Fire) di David Bowie nella bellissima versione originale scritta con Giorgio Moroder e arrangiata dal produttore altoatesino per il film del 1982 Il Bacio Della Pantera con Nastassia Kinsky, versione millemila volte migliore di quella che troverò L'ANNO DOPO nel disco del Duca Bianco Let's Dance dove ci metterà le mani Nile Rodgers e, per quanto ammiri le produzioni dell'ex Chic, stavolta le mani doveva tenerle in tasca che sarebbe stato meglio

(e vedi che un po' di musica alla fine c'è anche oggi). 
Per la cronaca però, Hitler non morì in nessun fantasioso attentato, ma per suicidio quando ormai non c'era più nulla da fare. 
Ok, ragazzi, potete andare, la lezione di storia è terminata... 

venerdì 19 luglio 2024

VA TUTTO BENE, MAMMA, È SOLO ARRIVATO ELVIS

 Data storica questa per il rocknroll dato che in questo stesso giorno di 70 anni fa veniva pubblicato il primo 45 giri di un ragazzone che scriverà, o meglio, canterà ancheggiando la storia della musica.


Sto parlando naturalmente di Elvis Presley che allora debuttava nel mercato discografico con THAT'S ALRIGHT MAMA, cover di un BRANO scritto e inciso già da Arthur "Big Boy" Cudrup otto anni prima, ma con scarsa fortuna nonostante ne avesse realizzato ben due versioni più una terza con un testo diverso, ma riutilizzando la stessa musica che poi si rifaceva ai giri del Blues.

Quello che mancava alla canzone ce lo mise quel ragazzone di Memphis che già prima di apparire in pubblico, e fare letteralmente sfracelli, riusciva a scaldare i cuori delle fans con quella sua voce calda che tanti in seguito cercheranno di imitare, ovviamente anche in Italia e sapete bene di chi parlo. 
La canzone in sé stessa però non si ferma mica li con la versione di The Pelvis, ma anzi in seguito vedrà anche la COVER di Bob Dylan in coppia con quel cowboy di Johnny Cash.

Per non dire poi le mille esecuzioni dal vivo di svariati artisti durante i loro concerti, tipo Eric Clapton e Paul McCartney, e naturalmente la CANZONE la troviamo anche nel film ELVIS di Baz Luhrmann del 2022, pellicola discussa, ma per me bellissima


dove Austin Butler porta in scena un Elvis magari non perfettamente identico fisicamente, ma assolutamente credibile. Un po' come succedeva nella splendida SERIE di Danny Boyle sui Sex Pistols dove gli attori che ci azzeccavano con i personaggi originali erano decisamente pochi, ma funzionavano lo stesso perfettamente perché si tratta in entrambi i casi di prodotti fatti da gente che sa fare bene il suo mestiere. E ce ne fosse di gente così... 

giovedì 18 luglio 2024

MANDELA DAY E RICORDI DI MAXICONCERTI

 Oggi è il Mandela Day, giorno dedicato dall'ONU al leader sudafricano poiché sarebbe la data del suo compleanno, o perlomeno lo è stato fino alla sua morte avvenuta nel 2013.


Del curioso EFFETTO MANDELA avevo anche parlato poco tempo fa in un post, per cui oggi invece voglio soffermarmi su quel concerto di 11 ore che l'11 giugno del 1988 a Wembley invocava la liberazione di Nelson e al quale parteciparono con piacere molti artisti dato che i concertoni di quel tipo erano una vera e propria usanza anni 80 nata con il Live Aid di Bob Geldof. 
Certo, molto prima c'era stato lo storico Woodstock, non lo metto in dubbio, ma era davvero molto tempo prima e comunque non era certo stato in diretta tv. 
Nelson compiva 70 anni esattamente una settimana dopo quel concerto che fu trasmesso in diretta mondiale tranne che nel Sudafrica dove venne vietato dal regime di allora. 
I set musicali più lunghi furono quelli dei DIRE STRAITS (con Eric Clapton),


gli Eurythmics, Whitney Houston e i Simple Minds, con questi ultimi che, oltre a duettare con Peter Gabriel in Biko, presentarono fra i loro successi anche la nuova canzone inedita scritta per l'evento, MANDELA DAY.

Erano dei Simple Minds molto diversi da quelli che abbiamo visto di recente in concerto dove la maggior parte della formazione adesso è femminile, il che non guasta alla vista, ma se avete vissuto gli anni di New Gold Dream (io si) è difficile accettarli come quella stessa storica band. 
Altri famosi artisti si presentarono senza la band nella quale militavano di solito, come Tony Hadley senza Spandau, Curt Smith senza Roland Orzabal suo socio nei Tears For Fears, e Fish senza Marillon, mentre STING, anche lui con uno show sostanzioso, era già da tempo solista dopo i Police.

Alle canzoni si alternavano interventi di personaggi del cinema e non solo, ma alcuni di quei discorsi vennero censurati negli States dal canale Fox con la scusa che a loro interessava mandare in onda solo la musica. 
Quegli States che non perdono occasione per farsi parlare male addosso, quelli che non si dichiarano razzisti ma in realtà quella cosa lì non gli è mai passata, quelli che sono sempre su tutti i TG e sappiamo bene perché, dato che se non si parla di un attentato c'è sempre qualche pazzerello che se ne va in giro armato di tutto punto a fare qualche strage ridimensionando di brutta maniera quello che per molti è il mito americano.
Non per me. 
A me piace l'Italia anche con i suoi difetti, che sono tanti e uno è un certo aeroporto appena rinominato. 
Vabbè... È un male minore questo, dai. 

mercoledì 17 luglio 2024

DONALD TRUMP: TU HAI VISTO LA LUCE!

 Scusate se torno a parlare di questa vicenda, ma mi viene da pensare che saper sfruttare le opportunità sia sicuramente lo stile di vita di Donald Trump che, scampato all'attentato, ha cominciato a gridare al mondo che Dio lo ha salvato e che quello è un segno divino e cose così tutte fondate sulla divina provvidenza, argomento che fa sempre un certo effetto al popolo a stelle e strisce. 


Si, tipo i predicatori alla James Brown in The Blues Brothers illuminati dalla luce divina che si infervorano citando i passi della bibbia e sui quali c'è anche un film di qualche anno fa, Gli Occhi Di Tammy Faye con Jessica Chastain, tratto da una vicenda vera, dove una coppia di coniugi se ne approfitta di questa sensibilità comune verso la religione e crea un impero televisivo dove predicano la Parola Del Signore intascandosi offerte come se piovessero.

Ma attenzione che quei passi della bibbia (anche se in questo caso erano inventati per il film) li recitava bello bello anche Jules (Samuel L. Jackson) in Pulp Fiction, con la voce stentorea di Luca Ward in italiano, prima di far fuori qualcuno.

E infatti, tornando a Trump, forse il nostro miracolato non si è ancora reso conto che alle sue spalle invece è morto al suo posto un padre di famiglia, Corey Comperatore. 
Mah... Forse che a miracolo donato non si guarda in bocca?
Tant'è che per molti, con questo evento, il rosso ha già vinto le elezioni, ed è anche vero che, secondo certe usanze sempre americane, tali vittime casuali vengono definite nei dossier come semplici "Danni Collaterali"

(si, c'era anche un film con Schwarzy) e la chiudono così. 
Sulle fake news, poi, che vedrebbero Joe Biden come mandante dell'attentato, non parliamone nemmeno che è meglio, perché ce lo vedi tu quell'uomo anziano che dice ad un killer "vai lì e spara a... coso lì, come diavolo si chiama?".

martedì 16 luglio 2024

THE MARVELS: OCCHIO A NON INCROCIARE I SUPERPOTERI (MA UNA VOLTA ERANO I FLUSSI DEGLI ZAINI PROTONICI)

 The Marvels fa parte di quei film seriali tutti collegati fra loro per cui devi vederli tutti, pure le serie tv, e infatti io che non ho visto la serie Miss Marvel, per un po' all'inizio un po' di confusione l'ho avuta, ma piano piano si entra lo stesso nell'ottica perché mica stiamo parlando di un film di Wenders o di Bergman qui eh.


Stessa cosa per Carol Danvers alias Captain Marvel che su di lei un breve riassunto del PRIMO EPISODIO qui te lo fanno giusto per farti ricordare qualcosa, ma immagino invece chi non ha visto per niente il film precedente come può prendere quel gatto tentacolato mangiatutto di nome Goose che sta sulla spalla di Carol (una Brie Larson che è sempre più magra? 
Troppo, dai!!!).

Ma vabbè, spiegoni a parte, la faccenda inizia quando le tre protagoniste, Carol, Monica e Kamala, casualmente incrociano i loro poteri (come i flussi dei Ghostbusters che ho citato lassù in alto) scoprendo che vanno in conflitto come può capitare (esperienza personale vera con dei radiomicrofoni) quando usi troppi trasmettitori wireless contemporaneamente, per cui se nello stesso momento stanno usando quei loro poteri, ecco che si ritrovano una al posto dell'altra in situazioni anche complicate perché in fondo se stai usando i super poteri un motivo c'è e non sempre è piacevole come quando le tre poi si allenano per ottenere padronanza di tale switch ridendo e scherzando. 
Attenzione alla scena post credits messa apposta per complicare ulteriormente il nuovo MCU. 
Insomma anche stavolta per il nuovo corso della Marvel un film così così dove si salva il mondo, non brutto, ma minore rispetto al primo episodio di Captain Marvel che mi aveva preso molto bene anche perché ti faceva sentire pure i Nirvana, e infine qui, come ai bei tempi nemmeno troppo lontani dei meme sui social... 


gattini come se piovessero, o meglio, galleggiassero. 

lunedì 15 luglio 2024

STAVOLTA WENDY NON L'HA SCAMPATA (E NEMMENO BRENDA)

 Anche questa settimana mi tocca aprirla con alcuni addii famosi dato che se n'è andata anche Shelley Duvall, la mitica Wendy di Shining perseguitata da Jack (Nicholson/Torrance) munito di accetta.


Shelley ottenne quel ruolo scelta da Kubrick per il modo così realistico in cui sapeva piangere. 
Cosa buona per lei, ma scoprirà poi sul set che la stessa scena in cui si disperava tra le lacrime l'avrebbe dovuta girare almeno una trentina di volte perché Stanley era fatto così e la disperazione alla fine te la faceva uscire per davvero anche se fossi stata una "cagna maledetta" (cit. Boris). 
Shelley non aveva studiato recitazione, ma quasi per caso era finita nelle grazie di Robert Altaman che la vorrà in diversi suoi film fra i quali il famoso Nashville,

film corale (secondo il tipico stile del regista) che ruota intorno a 24 personaggi presenti al famoso festival country che si tiene nella città del Tennessee e che non è mai stato doppiato in italiano, ma solo sottotitolato per cui difficilmente venne proiettato nelle sale normali, ma piuttosto confinato a quelle da cinestudio. 
Anche da Woody Allen Shelley ottenne una parte in Io E Annie, passando poi anche sotto la direzione di Terry Gilliam, Tim Burton e Steven Soderbergh, ma ultimamente l'attrice non era più esattamente in bolla e spesso vaneggiava cose senza senso. 
A portarla via a 75 anni sono state le complicazioni del diabete dal quale era affetta da tempo. 
Altro grande addio per Shannen Doherty,

53 anni e indimenticabile Brenda Walsh di Beverly Hills 90210. 
Da una decina di anni lottava contro un tumore al seno, ma le metastasi erano infine arrivate anche al cervello. 
La ricordiamo anche come Prue delle sorelle Halliwell della serie Streghe (Charmed), poi fuoriuscita con la morte scenica del personaggio, ma, in realtà per tensioni con Alyssa Milano, cioè la sorella Phoebe. 
Anche il cinema italiano perde un noto personaggio che arriva dal capolavoro Amarcord di Federico Fellini (probabilmente il suo film che preferisco) e sto parlando del giovane Titta interpretato da Bruno Zanin

(da giovane quasi identico a Tom Cruise) che attualmente aveva ormai 73 anni. 
La carriera di Bruno aveva avuto inizio proprio con quel film dopo che era capitato a Cinecittà in cerca di lavoro. 
Prima invece aveva avuto una pessima esperienza studiando da prete per volere dei suoi genitori, ma dovendo subire abusi da un religioso per cui molló tutto deciso a lasciarsi alle spalle quei brutti ricordi. 
Oltre che ad una decina di film, Zanin ha partecipato anche a fiction per la tv e lavori teatrali, scrivendo in più anche libri ed articoli per giornali. 
Per la musica invece devo segnalare la scomparsa di Tonj Acquaviva degli Agricantus

di cui è stato il fondatore polistrumentista e percussionista nel 1979, la pluripremiata band di musica inizialmente etnica evolutasi negli anni 80 in elettronica trance e i cui brani sono spesso stati usati come colonna sonora in film come questa AMATEVI tratta da I Giardini Dell'Eden.

Oltre che nei dischi ufficiali degli Agricantus, che sono una decina, i loro brani sono reperibili anche in quelle compilations lounge della serie Buddha Bar che funzionavano un po' di tempo fa. 
Tonj aveva 61 anni. 
Concludo con colui che è stato vittima dell'attentato a Donald Trump durante un comizio un paio di giorni fa,

cioè il cinquantenne ex vigile del fuoco Corey Comperatore che ha fatto scudo con il suo corpo per proteggere moglie e figlia rimanendo ucciso. 
L'ex presidente in corsa per la Casa Bianca invece è stato ferito ad un orecchio di striscio. 
Addio Shelley, Shannen, Corey, Bruno e Tonj. 

domenica 14 luglio 2024

LA POPOLARITÀ DELL'ESSERE IMPOPOLARE

 La vigliaccheria non ha limiti e le cronache televisive ce lo fanno vedere chiaro con gli ultimi eventi del conflitto Russia-Ucraina, dove la prima pare davvero aver toccato un livello infimo bombardando stavolta un ospedale pediatrico.


Almeno così pare, ma da parte del Cremlino sono già arrivate accuse verso le forze antiaeree ucraine che, secondo loro, avrebbero fatto un drammatico autogol con un missile fuori controllo. Certo è che a "giocare" in questo modo prima o poi ci si fa davvero male e, se si parla di guerra viene sempre difficile parteggiare per uno o per l'altro dei due contendenti, specie per uno come me, canaglia si, ma che se è possibile cerca sempre di evitare lo scontro fisico in favore di un ben più civile scambio di opinioni ed eventualmente invettive, e in questa vicenda che va avanti ormai da anni senza vedere uno spiraglio di soluzione all'orizzonte siamo arrivati ad un punto in cui guardi, si, ma con una certa indifferenza causata dall'assuefazione. 

Non però in questo caso dove a farne le spese sono bambini e operatori sanitari. 

Ma chissà, magari, se le cose stanno come sembrano, quel testone di Vladimiro


(non quello di Hanna & Barbera che fa coppia con Placido), che una ne fa e cento ne pensa, ispirandosi vagamente a Terminator, avrà pensato di eliminare in anteprima anche quelli che saranno i futuri soldati ucraini che fra qualche anno saranno con le armi puntate contro di lui. 

Sono cinico, lo so, ma certe cose fanno veramente girare le balle a mille che non ti dico, anche perché più se ne parla e più quel qualcuno rischia di montarsi la testa in un delirio di onnipotenza da padrone del mondo. 

Perché si dice "parlate di me, bene o male, ma parlatene" e infatti parlando parlando si tratta sicuramente di uno dei personaggi più popolari al mondo. 

Ma pensa un po' se, con un'idea tutta matta, all'improvviso tutti i mezzi di informazione decidessero di non passare più le notizie che arrivano da quel fronte, non potrebbe essere che quel tipetto là si sentirebbe un pochino messo da parte, cioè la sua importanza verrebbe drasticamente ridimensionata dato che non se lo filerebbe più nessuno? 

Tipo come mettere in pratica le parole che diceva quel sommo poeta "non ti curar di loro, ma guarda e passa...". 

Potrebbe, ma non succederà perché la guerra è soprattutto business anche per l'informazione. 

È triste, ma è così. 

sabato 13 luglio 2024

MUSICA DEL 2024: ESTATE E DINTORNI

 Sono giorni in cui si parla da una parte solo delle gaffe di Biden e dall'altra di TAYLOR SWIFT che oggi e domani domina Milano, così oggi metto sul giradischi un pochino di cose nuove o seminuove come il singolo MALAVITA dei Coma_Cose,


i due ragazzi milanesi che sto seguendo passo passo fin da loro ESORDIO e ai quali avevo dedicato un intero post molto tempo fa. 
Da allora c'è stata una certa evoluzione nella loro musica e stavolta la canzone mette inseme sonorità latine con certe chiusure alla DeAndrè, cosa non strana per loro perché già dal primo album si sentivano comunque molti riferimenti e citazioni dei classici della musica italiana (Battisti) seppure rivisitati su ritmi moderni. 
Da parte mia sono contento che esistano. 
Diversa invece è l'opinione che il mondo dei social ha su Angelina Mango uscita con il nuovo album post Sanremo e Eurovision, dove, oltre a La Noia c'è il singolo MELODRAMA, che non è una brutta canzone, però non mi fa impazzire come anche tutto il suo disco completo per una certa monotonia di fondo.

Da lì, però, ad attaccarla come è successo sui social come "figlia di papà" ce ne passa e anzi, attendo una nuova prova da parte sua, che le doti la ragazza le ha, ma forse dovrebbe cercare solo di affidarsi ad un team tipo quello che assiste Annalisa, partita da un piccolo paese ligure ed ora diventata una star a tutti gli effetti e in continua ascesa. 
D'altronde anche i Maneskin, dopo la vittoria dell'Eurovision hanno dato il benservito alla loro manager scegliendo qualcuno che in breve tempo li ha portati nell'olimpo delle Rockstar, con tutte le critiche del caso, ok, ma se Tom Morello dei RATM in concerto adesso fa anche una cover della band romana (ha suonato nel loro disco), un motivo ci sarà. 
Tutt'altro genere invece è Hit Me Hard And Soft, il nuovo album di BILLIE EILISH, pieno di ritmi e anche sussurri, ma molto diversi da quelli di ARIANA GRANDE con quel suo disco di cui avevo parlato tempo fa, molto raffinato, ma che dopo un po' diventa stucchevole, e ascoltarlo invece questo della Billie, se lo si fa nelle migliori condizioni, posso assicurare che è un'esperienza quasi onirica.

Per dire... Io l'ho fatto su una sdraio crogiolandomi bello bello al sole e nel mezzo dormiveglia la mia mente si è aperta che manco i Doors. 
Concludo ancora al femminile con Ditonellapiaga, che dopo l'ormai lontano lancio sanremese insieme alla Rettore, si è fatta notare anche al Concertone del Primo Maggio con una PERFORMANCE energica e un look da vera star che difficilmente passava inosservato.

Album il suo Flash che ti spinge a pompare il volume perché è anche molto dance e ben venga un prodotto italiano fatto così bene. 

venerdì 12 luglio 2024

BRIDGERTON 3 FINALMENTE HA UN FINALE

 "Miei cari lettori e gentili lettrici..." direbbe Lady Whistledown in apertura delle sue pubblicazioni gossipare del 1800 che sono il fulcro della fortunata serie tv Bridgerton, e a volte un po' mi ci ritrovo in quei panni di colei che scrive nell'ombra i fatti di coloro che le stanno intorno.


Nel mio caso però mi trovo ad avere un bacino di informazioni molto più grande di quello della misteriosa scrittrice, dato che i suoi pettegolezzi erano circoscritti alla Londra ucronica in cui è ambientata l'azione. 
Finalmente Netflix ha fatto uscire a metà del mese scorso i quattro episodi conclusivi della vicenda iniziata sui nostri schermi lo SCORSO MAGGIO e che potrebbe anche essere considerata il trionfo delle curvy, dato che Penelope Featherington ha forme generose unite, secondo me, ad un viso molto bello da bellezza di un tempo e Nicola Coughlan,


(non vi ricorda qui una giovane Anna Falchi?) l'attrice irlandese che la interpreta, ha voluto girare anche una scena di nudo per confermare che lei si sente perfettamente a suo agio nelle sue forme e anche per (parole sue) rivedersi quando avrà 70 anni e constatare che era davvero bella. 
Certo, magari i costumi ottocenteschi sembrano faticare a contenere tali forme con quei seni tirati su quasi fino sotto al mento, però questo è comunque un marchio di fabbrica della serie, quasi un fanservice, se vogliamo dirla tutta. 
Anche stavolta la base di partenza è stata il libro della saga scritta da Julia Quinn, ma prendendo alcune licenze anche discutibili, come il mostrare palese il triangolo amoroso bisex in cui finisce uno dei fratelli Bridgerton, cosa che nel libro veniva solo suggerita, mentre qui lo vediamo in un paio di scene che dovrebbero essere altamente erotiche, ma che invece a me sono parse ridicole e superflue, come un tentativo maldestro di tornare al tono della prima stagione con Regé Jean Page & I Suoi Cucchiaini, 

che, lo sapete benissimo miei cari lettori e gentili lettrici, non è il nome di una band tipo Elio & Le Storie Tese. 
E a proposito di musica anche stavolta ascoltiamo brani famosi (non Elio, ma Coldplay, Taylor Swift) riarrangiati per un quartetto d'archi. 
Ma anche se il finale vero e proprio sembrerebbe mettere la parola fine a tutto, in realtà ci saranno altre stagioni poiché i libri da cui attingere non sono terminati, perciò, miei cari lettori e gentili lettrici, ci diamo appuntamento alla prossima. 
Sinceramente vostra Lady Whistled... 
Ehm... 
Vostra canaglia 😜. 

giovedì 11 luglio 2024

SIA E LA FORTUNA DI GASTONE PAPERONE

 Oggi compie i suoi bei 90 anni Giorgio Armani, uno degli ultimi simboli dello stile italiano, stile amato anche da Richard Gere in American Gigolò, mentre con un salto di tempo molto più breve posso invece ricordare che 20 anni orsono andava di moda lo stile downbeat i cui rappresentanti top erano gruppi come Groove Armada e Morcheeba, più volte ascoltati anche come colonna sonora di spot pubblicitari.


Continuamente arrivavano esempi musicali simili come nel caso degli Zero 7, band britannica la cui vocalist era però una certa ragazza australiana, Sia Furler, che suppongo dovreste conoscere tutti molto bene, e oggi parlo della loro canzone SOMERSAULT, dove nel video si vede appunto una Sia non ancora parruccata o vestita in costumi bizzarri (quello sarà un trend che partirà più di recente con le collaborazioni insieme a David Guetta), perché questo brano detiene un primato stabilito proprio  l'11 luglio del 2004. 
Infatti alle ore 22.21 di 20 anni fa questo brano veniva scaricato legalmente da iTunes, il che non sarebbe niente di speciale se non fosse che era la centomilionesima canzone, un po' come capitava a Gastone Paperone quando entrava in un negozio ed era il centomilionesimo cliente data la sua proverbiale fortuna.

Per gli Zero 7 non ci fu la festa che invece di solito toccava al personaggio Disney, tipo con tanto di buono spesa gratuito, ma comunque sono rimasti nella storia per questo evento particolare di iTunes che aveva iniziato la sua opera di distribuzione online solo poco più di un anno prima. 
Per la precisione però bisogna dire che Somersault era stata scaricata nella versione Dangermouse Remix dove buona parte del brano era rappato da MF Doom. 
Per il mio gusto invece preferisco la versione originale con più Sia dentro. 

mercoledì 10 luglio 2024

STORIE DI TELEVISIONE VINTAGE E ATTUALE

 Lo so che nel 2024 può sembrare impossibile, ma tanto tempo fa, in una galassia vicina vicina, la televisione aveva due soli canali fra i quali scegliere per cui non esistevano nemmeno i telecomandi dato che si premeva solo un tastone sul televisore (il quale pesava una cifra, il televisore, non il tastone) per cambiare canale e fra le due reti c'era anche la collaborazione reciproca nel senso che sul canale che stavi guardando appariva un triangolino bianco lampeggiante quando stava per cominciare un programma sull'altro canale, così come promemoria, mentre adesso se non vuoi perdere nulla puoi programmare anche il cambio automatico del canale all'orario di inizio e l'apparecchio che è smart cioè intelligente (mica scemo come quelli di una volta) fa tutto da solo.


È pur vero che ancora più tempo indietro c'era un solo ed unico canale televisivo, ma qui davvero si parla di preistoria e la maggior parte di coloro che stanno leggendo farebbero troppa fatica ad immaginare un mondo così limitato vista la scelta enorme che adesso ci offre il mondo della tv in diretta e sulle piattaforme che sono anche piene di fuffa, per cui anche noi nel frattempo siamo diventati Smart come il mitico MAXWELL di Mel Brooks o il meno conosciuto agente nostrano DICK, e adesso quasi sempre capiamo a fiuto da subito la sóla anche grazie al passaparola sul web. 
Ma quel lontano 10 giugno del 1974 la nostra Rai, che fino ad allora aveva fatto la voce grossa spadroneggiando, forte della sua egemonia dell'etere, sentì scricchiolare il pavimento sotto ai suoi piedi perché per la prima volta venne concesso ad alcune tv estere di estendere il loro segnale anche sul territorio italiano, seppure solo per il nord Italia.



Si trattava di Telemontecarlo, Tv Koper Capodistria e la Tv Svizzera Italiana che presentavano dei palinsesti parecchio diversi da quanto ci aveva abituati la, bacchettona e anche bigotta mamma Rai e infatti addirittura in certi casi c'erano pure film scollacciati e spettacoli sexy notturni. 
Sullo spettacolo sexy possiamo dire che anche la stessa Rai 2 in effetti provó verso la fine degli anni 70 a buttare lì uno show audace come Stryx diretto da Enzo Trapani dove, fra la musica top del momento e comici esordienti e non, ci scappavano anche dei seni scoperti giustificati dal tono stregonesco del programma.
Se ne volete sapere (e vedere) di più, a Stryx avevo dedicato un intero POST DETTAGLIATO molto tempo fa. 
Programma che ebbe però vita breve e c'era da aspettarselo visti i contenuti. 
Tornando a quelle emittenti di cui sopra, quelle già avevano il colore per tutti i programmi (la Rai invece era ancora a livello sperimentale con pochissimi eventi perlopiù sportivi), per cui cominciavano già ad arrivare anche da noi le prime tv a colori Nordmende, Telefunken, Blaupunkt e marchi simili che i negozi di elettrodomestici (non esistevano ancora i centri commerciali) esponevano accese in vetrina in bella mostra fra un lampadario e un frigorifero per tentare i passanti. 
Nel mucchio delle nuove emittenti ci furono anche delle emule private che addirittura le anticiparono grazie alla trasmissione via cavo (quindi non tramite antenna) fra le quali anche TeleBiella con quella GUSTOSA VICENDA GIUDIZIARIA che ho già raccontato qui tempo fa. 
A dimostrazione che quelle emittenti estere erano più avanti della nostra Rai, sta il fatto che la serie tv mia preferita cioè U.F.O. venne trasmessa prima sulla TV Svizzera Italiana con il titolo Minaccia Dallo Spazio e l'anno dopo sulla Rai con il suo titolo originale e un doppiaggio diverso (francamente migliore) dove noi in bianco e nero

vedevamo le ragazze di Base Luna bellissime con quel caschetto di capelli perfetto e scintillante, ma gli svizzeri fortunati già avevano visto che quei capelli erano viola (in realtà parrucche scelte da Sylvia Anderson, co-produttrice con il marito Gerry).

Noi italiani faremo tale scoperta solo quando al cinema usciranno poco tempo dopo dei film di montaggio realizzati con episodi non ancora andati in onda e anche di quelli ne ho parlato con dovizia di particolari QUI
Da allora le cose sono decisamente cambiate, intanto con l'avvento delle tv private non più via cavo, che potevi vedere mettendo quell'antenna aggiuntiva necessaria per captare quelle estere, ma se abitavi in una zona aperta tipo un ultimo piano, e se smanettavi un po' sulle manopole della sintonia UHF riuscivi lo stesso a beccare il segnale, magari non proprio del tutto nitido ma ti bastava per vedere qualcosa perché non era come adesso col digitale che se il segnale è debole vedi solo un mosaico, ed era stato in quel modo da smanettone (non nel senso birichino che pensate voi!!!) che avevo visto quel classico dell'erotismo che è HISTOIRE D'O appunto su una tv privata perché tale film non sarebbe mai andato in onda sulla Rai. 
Leggendo quanto ho scritto dall'inizio del post finora arrivando ai giorni nostri, ci si accorge chiaramente di come sia cambiata la televisione e anzi è di pochi giorni fa anche la scomparsa prematura di colei che fu una delle signorine buonasera della Rai di ultima generazione, MARIA RITA VIAGGI, anche quella una consuetudine che non si usa più dal 2016 in favore di un susseguirsi di programmi meno confidenziale e più asettico/tecnologico. 
In tutto questo discorso di confronti fra ieri e oggi, però non intendo assolutamente sostenere che "si stava meglio prima", poiché per me sono benvenute e lodate le piattaforme dove puoi seguire un programma o un film quando ti pare, anche seduto sul water, se vuoi, ma senza dirlo a Martin Scorsese che ci patisce come una bestia. 

martedì 9 luglio 2024

MADAME WEB: COME STAR WARS E VASCO ROSSI

 L'universo espanso di Spiderman continua a produrre nuovi personaggi e stavolta è toccato a Madame Web,


un po' come succede per Star Wars che regolarmente partorisce spinoff a iosa, ma ultimamente non ne imbrocca più una giusta, e The Acolyte ne è l'esempio più recente. 
Questo forse perché adesso tutte queste cose sono finite in mano alla Disney che, diciamolo, è un po' come il Vasco Rossi attuale, cioè molto diverso da com'era negli anni 80 (non parlo di età o prestanza fisica eh), al punto che, scherzando, molti sostengono che non sia più la stessa persona, ma un sosia come nella leggenda di Paul McCartney. 
Ecco la Disney di adesso è una macchina tentacolare che produce per fare cassa e sembra che proprio non gliene freghi niente di fare le cose col cuore come invece erano stati realizzati i primi tre film della saga di quando ancora si chiamava Guerre Stellari dove tu spettatore ti divertivi un sacco perché non ti riempivano la testa di pippotti politico-filosofici, e dovevi solo goderti le scene con le spade laser e combattimenti in volo staccando il cervello per due ore, tant'è vero che quando lo staff tecnico lavorava al primo episodio del 1977 (Episodio IV) tutti erano convinti che fosse un film di serie B di poco conto fatto per i bambini. 
Ecco quindi in breve cosa manca adesso: manca tutto il lato divertente percepito dallo spettatore bambino dentro anche se adulto fuori. 
Madame Web non c'entra con la Disney e infatti è su AppleTv anche se è un prodotto Marvel, ma ha parecchi punti in comune con la situazione della Casa Del Topo, perché è un film nato dalla Sony con l'idea di ampliare appunto lo Spider-verse, con altri personaggi già presenti nei fumetti a cui i ragni hanno conferito poteri speciali e nel ruolo della protagonista ci troviamo Dakota Johnson, la quale è stata scelta come ripiego dopo il rifiuto di Charlize Theron e di Amy Adams (e già questo non è un buon segno). 
Il risultato è questo film che onestamente non si può definire completamente brutto, però non ti gasa per niente e ti lascia poco e niente la voglia di vedere un seguito, cosa questa che, secondo i canoni attuali delle case di produzione, non è esattamente un punto a favore dato che ormai si pensa solo in termini di serialità e soldoni. 
La Madame Web dei fumetti in realtà sarebbe una donna anziana che si chiama Cassandra Webb come nel film, che è costretta a rimanere collegata a macchinari tramite dei fili che darebbero l'idea di una ragnatela,

ma ciò non avrebbe permesso di mettere in mezzo molta azione perciò si stravolge tutto e voilà, ecco pronta una Cassandra giovane che vede le morti future e in certi casi riesce ad evitarle come ad evitare che il villain della situazione possa nuocere a tre altre sue colleghe dotate di superpoteri.
Insomma quegli abbiocchi che mi hanno preso secondo me indicano che il film non è stato granché,

ma sopratutto se cercate delle supertutine come nelle foto promozionali e come ci si può giustamente aspettare da un film sui superragni, nonché dalla copertina del Blu-ray in special steelbook edition (furbissime manovre di marketing per il fanservice),

vi posso spoilerare già che su due ore scarse qui ci saranno si e no 30 secondi in tutto, ed è un po' poco... 

THE BOYS 4: E TU CREDI ALLE PECORE CHE VOLANO?

 Se l'avete già vista questa nuova stagione dei supereroi bastardidentro avrete capito al volo il titolo, mentre se ancora dovete vederl...