mercoledì 31 agosto 2022

31 AGOSTO: RICORDANDO LADY DIANA

 Sono passati esattamente 25 anni da quando in quel maledetto tunnel parigino abbiamo perduto Lady Diana, coinvolta in un incidente stradale che sembrava la scena di un film tamarro alla John Wick ed invece era una realtà che è stata fatale alla principessa diventata icona di stile, ma anche simbolo di una vita regale non come ci si aspetta possa essere, perché di solito ci si immagina quella delle favole, e invece no, per cui era diventata la "principessa triste".


Ad onor del vero anche ultimamente le vicende che hanno visto protagonista e vittima Meghan la consorte del principe Harry, hanno continuato in quel lavoro di demolizione del regno incantato così british e compassato, ma ormai con qualche crepa che ne minaccia la solidità. 
Ma torniamo al tema di oggi cioè l'anniversario di quella drammatica notte. 
Anniversario preceduto nel 2021 dall'uscita di Spencer, il film con Kristen Stewart che interpreta Diana nel periodo che la porterà a quel tragico evento, e pure film che non ho ancora visto, ma di cui molti hanno parlato già male, per cui dirò la mia solo dopo la visione che mica voglio raccontare balle. 
Intanto metto su la CANZONE che Elton John ha riciclato per il funerale di Lady D
dopo averla già dedicata a Marilyn Monroe nel bellissimo doppio album Goodbye Yellow Brick Road, uno dei punti fondamentali della discografia in assoluto. 
Cosa del riciclo quella per cui Elton John pare averci preso gusto, vedi prima con Dua Lipa ed ora con BRITNEY SPEARS.
Non fraintendete però: le due cantanti stanno benissimo eh... Si tratta solo di vecchi successi campionati e remixati per creare una canzone con un nuovo titolo dove fa da guest star la cantante di turno. 
E, con la discografia che il nostro Reginald ha alle spalle, secondo me ha solo l'imbarazzo della scelta nel ripescare 😉.
Cade oggi anche il giorno dell'addio a Michail Gorbachev,

mancato a 91 anni, l'uomo che aveva cambiato decisamente in meglio i rapporti fra la Russia ed il resto del mondo, mentre qualcun'altro adesso sta cercando di far tornare tutto come 40 anni fa. 
Addio ad entrambi, Diana, rinnovando il suo ricordo, e Michail. 

martedì 30 agosto 2022

SE HAI LA SFIGA DI CHIAMARTI ARTEMIS...

 Mannaggia... La missione Artemis 1 finalmente sembrava pronta per quella che è una simulazione, un test di un nuovo viaggio alla conquista della luna, così ci saremmo tolti un bel peso, nel senso che 2800 tonnellate di razzo sono una quantità piuttosto ragguardevole. 


E invece niente, tutto rimandato ai primi di settembre per un problema ad un motore quando mancavano 40 minuti al lancio della navicella Orion, che si chiama come quella di una famosa SERIE TV TEDESCA
Forse, a pensarci, alla missione non ha portato nemmeno bene avere il nome di un PESSIMO FILM della Disney, per cui la già prevista partenza di febbraio (vociferata nel novembre 2021) è stata rimandata fino a questi giorni. 
A bordo non ci sono umani, ma solo tre manichini in grado di registrare le sollecitazioni alle quali sarebbe sottoposto un vero viaggiatore, con in più un pupazzetto di Snoopy abbigliato esattamente come gli astronauti, che servirà come indicatore di gravità zero. 
Perché Snoopy? 
Beh, forse il personaggio non è stato scelto a caso poiché il bracchetto di Schulz, oltre ad avere dato il nome ad uno dei due moduli lunari dell'Apollo 10 nel 1969 (l'altro si chiamava Charlie Brown), è appunto una mascotte della NASA sin da allora (il suo autore lo aveva fatto arrivare sulla luna con tutta la cuccia), e più di recente aveva avuto un'altra avventura spaziale con la serie animata del 2019 Snoopy Nello Spazio: Alla Ricerca Di Altre Forme Di Vita su Apple Tv+.


Così sai com'è... Sponsorizza qui, sponsorizza là... 
Vabbè alla prossima dai.

lunedì 29 agosto 2022

UNA FAMIGLIA MOSTRUOSA (QUALE DELLE DUE?)

 Come potrebbe essere una relazione fra una ragazza umana e un ragazzo facente parte di una famiglia di vampiri, licantropi, streghe eccetera eccetera?


E, alla resa dei conti, scoprire che son più mostri gli umani che i freaks? 
Che sia questa la risposta italiana dello scorso anno alla saga di Twilight? 
E già di Twilight ho retto solo il primo film, ma qui perlomeno si butta la cosa sul comico un po' becero in verità (si, da cinepanettone), con attori come Massimo Ghini, Lucia Ocone, Lillo e Paolo Calabresi. 
E vabbè, dai, in fin dei conti non è una cosa così orrenda come potrebbe sembrare, cioè pare un po' una fusione fra La Famiglia Addams, The Munsters e, appunto, Twilight, con anche l'occhio alla serie di film animati Hotel Transylvania.

Nel film si gioca con la magia di Brunilde, la capofamiglia cioè la Ocone, che si diverte a trasformare in vecchietta la futura nuora che non sopporta (non è spoiler perché si vede anche nel trailer), effetti speciali con la ragazza invisibile che è una ex fidanzata del figlio, e un pizzichino di horror, ma guardandolo mi chiedo: ne sentivo assolutamente il bisogno? 
Francamente no, e probabilmente nemmeno del secondo episodio in lavorazione e di prossima uscita nel 2023 dal titolo Un Matrimonio Mostruoso dove mancano pure Lillo (che era uno dei pochi che spiccavano nel cast originale), ma in cambio arriva Greg con un altro ruolo, e Lucia Ocone, sostituita però da Paola Minaccioni che le è talmente simile che spesso viene confusa con lei. 

domenica 28 agosto 2022

MUNECAS PELIGROSAS: ME LE CERCO COL LANTERNINO, LO SO...

 Oggi cercavo qualcosa che coprisse la quota trash del mio blog e Munecas Peligrosas del 1969 cade a fagiuolo perché è uno di quei film messicani trashissimi di cui mi capita di parlare ogni tanto, siccome li adoro per la loro cretineria, tipo BATWOMAN che porta la firma della famiglia CARDONA, specialisti in tremende pellicole del genere, ed anche quello sulla donna pipistrello era appunto uno di questi dal quale arriva anche una delle protagoniste, Maura Monti,


affiancata da altre due agenti speciali in tutina tipo Vedova Nera con cameriera inclusa, la quale, oltre a tenere la quota comica del film, risolve spesso alcune situazioni complicate. 
Tali personaggi arrivano tutti da un film dell'anno precedente dal titolo "ispanicobondiano" Con Licencia Para Matar,

ma in entrambi il livello è strabasso per tutto, pure se in entrambi Cardona non c'entra, ma si vede che ha fatto scuola; basti pensare che in Munecas Peligrosas certe scene di catastrofi sono spezzoni presi da documentari in bianco e nero che sembrano quelli dell'Istituto Luce che venivano proiettati secoli fa in sala prima del film al cinema (bisogna però ammettere per coerenza che, anni dopo, il famigerato FLASH GORDON di Mike Hodges si apriva esattamente nello stesso modo). 
Stessa cosa vale per le scene di massa anche quelle recuperate chissà dove e malamente inserite nelle riprese. 
Perlomeno le tre "bambole pericolose" sono un bel vedere anche se improbabili come agenti vestite e pettinate in quel modo. 
Ma da quel tipo di cinema messicano, dove i massimi supereroi erano i luchadores, lo sappiamo bene tutti cosa aspettarci. 
Ed io a vederli mi ci diverto un mondo. 
Erano disponibili integrali entrambi su YouTube fino a poco tempo fa. 
Adesso sono spariti, ma magari ritornano in 4k😂😂😂, (si, credici). 
Nel frattempo però perlomeno uno SPEZZONE di buona qualità c'è rimasto, ed eccolo qui:

sabato 27 agosto 2022

NOVECENTO - MOVIN'ON (E ALTRE STORIE COME VALERIE DORE)

 Certo potrei parlare oggi di musica colta cogliendo l'occasione del quarto di secolo appena compiuto da Karma Police dei Radiohead (auguri!), uno dei gruppi simbolo (e concettuali) degli anni 90, e invece me ne starò comodamente adagiato sulle cose più leggere (anzi leggerissime) degli anni 80 perché fra i tanti prodotti Italo-disco usciti in quel decennio questa canzone dei Novecento è una delle mie preferite e, come vedremo in fondo al post, ha un diretto collegamento con il periodo vacanziero che stiamo attraversando.


Che poi in effetti il pezzo non era smaccatamente disco, anzi la definirei più canzone pop melodica vera e propria, perlomeno quello che i fratelli Nicolosi (Pino, Lino e Rossana, pettinata qui da un hairstylist creativo come quello che aveva acconciato la Pina di Fantozzi per capodanno)

producevano con questo nome dove come vocalist spiccavano le doti vocali di Dora Carofiglio, bellissima sulla copertina del disco, grazie ad un makeup da top model, ma molto più "ragazza della porta accanto" nella realtà. 
Il gruppo era in realtà nato nel 1981 con il nome Divieto Di Sosta, ma solo tre anni dopo ha fatto il botto cambiando il nome, casa discografica e in parte lo stile. 
La quota da discoteca in effetti veniva coperta da Lino Nicolosi, come facevano un po' tutti i musicisti di quel decennio, con un altro progetto parallelo dal nome fittizio di Valerie Dore, i cui singoli THE NIGHT,
Get Closer e It's So Easy erano sempre cantati da Dora Carofiglio e da Rossana Nicolosi con l'aggiunta di parti vocali nei brani che comporranno l'album successivo e i singoli a venire affidate a Monica Stucchi, dal cantato sussurrato, ma supportata (parecchio) dai cori dei Radiorama. 
Monica poi ci metterà anche l'immagine sulle copertine dei dischi e nelle ospitate televisive con il look tutto pizzi tipo Madonna di Like A Virgin, prassi usuale nei prodotti disco anni 80 dove cantante e voce spesso non coincidevano perché ogni progetto nasceva prima in studio con turnisti che incidevano decine di pezzi e poi, se funzionava, veniva portato anche visualmente in pubblico, e ne avevo già parlato QUI
Fra un disco e l'altro tra Dora e Lino viene pure suggellato il matrimonio, e, tornando alla canzone di oggi, se conoscete la Liguria, e magari siete in vacanza lì proprio in questi giorni, nel VIDEOCLIP noterete degli scorci di panorami fra Varazze e Celle Ligure, le locations dove è stato girato il minifilm che accompagna il brano
e che era stato usato come sigla di chiusura di un programma della Rai, cosa che si vede perché nella registrazione presa da VHS di qualità non proprio eccelsa scorrono i titoli di coda. 

venerdì 26 agosto 2022

ADDIO ALLA VOCE DI GEORGE JEFFERSON, STANLIO E... DIO

 È mancato a 96 anni (una gran bell'età, bisogna dirlo) Enzo Garinei, fratello del Pietro che con Giovannini formava la coppia di ferro della commedia musicale italiana, con titoli di grande successo come Aggiungi Un Posto A Tavola.


Attore e doppiatore, Enzo era stato prima il sindaco, dopo Paolo Panelli, e poi la voce fuori campo di Dio proprio in questa commedia nella più recente edizione con Gianluca Guidi al posto di Johnny Dorelli. 
Da ragazzo era stato scoperto da Totò, grazie al quale ha intrapreso una vera e propria carriera da caratterista in un'infinità di pellicole. 
Come doppiatore invece era stato la voce italiana di George Jefferson

nella nota sitcom dove recitava anche la mamma di Lenny Kravitz nel ruolo della vicina e amica, e ricordiamo tutti quel "Weezyyy!!!" con cui George chiamava la moglie, senza dimenticare però che aveva doppiato anche Stanlio nei ridoppiaggi delle comiche dove la prima voce italiana era stato Mauro Zambuto, e proprio Stanlio era stato da lui pure interpretato in uno show tv grazie ad una certa fisicità molto vicina a Stan Laurel, con Giorgio Ariani (scomparso 6 anni fa) che invece faceva Ollio; insieme avevano anche partecipato ad alcuni eventi come il FUNNY FILM FESTIVAL proponendo le gag del mitico duo comico.

Addio Enzo. 

giovedì 25 agosto 2022

SANDOKAN: METTI UNA TIGRE NEL TELEVISORE

 Lo slogan del titolo è ispirato a quello famoso e vintage di una marca di benzina, ma ci sta anche oggi parlando di quando la Rai propose nel 1976 lo sceneggiato (si chiamavano così con codesto termine desueto) in 6 puntate Sandokan con quell'iconico Kabir Bedi che rimarrà legato a tale personaggio per la vita. 


Allora io avevo già letto alcuni libri di Emilio Salgari sulla Tigre Della Malesia perché una mia zia m'aveva dato l'avvio regalandomi Le Due Tigri, romanzo che si poneva più o meno a metà della bibliografia sul personaggio, per cui poi mi ero anche comprato i libri precedenti per saperne di più. 
Erano libri non esattamente scorrevoli poiché si sa che Salgari amava perdersi in minuziose descrizioni delle locations in cui si svolgeva l'azione anche se tali posti non li aveva mai visti. 
Tuttavia la mia fantasia, come quella di Claudio Baglioni che in OH MERILÙ
chiamava I Sandokan la sua prima band adolescenziale che aveva una batteria fatta con i fustini del Dixan e suonava Beatles e Rolling Stones, attingeva parecchio da tali descrizioni che poi ho finalmente visto portate in video da Sergio Sollima, anche se bisogna dire che già erano state fatte in Italia delle pellicole riguardanti Sandokan e tutta la sua ghenga di pirati, film che verranno poi riproposti furbescamente dal piccolo cinema di seconda visione che frequentavo all'epoca, mettendoli in programmazione nei giorni infrasettimanali dove ogni giorno si cambiava spettacolo e solo nel weekend veniva proiettato per due giorni consecutivi il grande titolo di successo del momento che poteva essere (chessò?) un nuovo film della Disney o di Spencer &  Hill o 007. 
Eh si, altro che i multisala di adesso con programmazioni multiple e impianto da concerto; li c'era un solo altoparlante centrale monofonico che nella sala però tuonava come un gigante, per cui lo spettacolo te lo godevi lo stesso, a meno che non si trattasse di film musicali dove allora ci sarebbe voluto un buon impianto stereo, ma forse eravamo noi diversi dentro per cui ci andava bene anche così. 
Il Sandokan in tv con Adolfo Celi villain che arrivava dalla saga di James Bond, passando per il personaggio del Sassaroli, Philippe Leroy perfetto Yanez, e Carole André come splendida Perla Di Labuan, tenne incollati tutti perché sembrava una cosa mai vista prima per certi effetti speciali tipo il salto contro la tigre,

scene di lotta parecchio concitate e paesaggi esotici. 
E poi in quegli anni c'erano i primi passi del colore in tv che all'epoca era ancora sperimentale e poche trasmissioni venivano mandate in onda così. 
Colore però non disponibile per la messa in onda di Sandokan che infatti fu mandato ancora in bianco e nero nonostante il regista volesse fortemente il contrario, ma forse è stato meglio così poiché allora pochi potevano già godere del colore con i primi televisori all'avanguardia, con il problema che alcuni, forse non sapendo bene regolare i toni, tenevano tutto sparato al massimo con l'effetto che ogni programma trasmesso in tv pareva un gay pride. 
Per tale motivo Sollima divise poi nello stesso anno il prodotto in due film da proiettare al cinema, per poter godere dello spettacolo in grande e ovviamente a colori, ma pagando due volte il biglietto, cosa che non prese molto bene il pubblico che tanto aveva già visto le puntate in tv. 
Comunque grande successo dello sceneggiato (ripeto, si chiamavano così e non ancora serie tv che Netflix ancora non c'era) che, rivisto di recente su RaiPlay, mostra parecchio i segni del tempo per tanti motivi, al contrario di altre cose persino più datate come l'Odissea che invece reggono bene, però insomma, a dirla tutta, lo ripeto, forse siamo anche noi che siamo troppo esigenti adesso. 
Perché invece all'epoca eravamo tutti a cantare la SIGLA a squarciagola per tutta la settimana aspettando la nuova puntata che andava in onda appunto dopo 7 giorni che mica c'era già il bingewatching o la programmazione tv di oggi che ti mette due puntate nella stessa sera: una di un'ora e camminare!!! 
E che fine ha fatto il remake con Can Yaman di cui si parlava mesi fa? 
Per ora nulla all'orizzonte miei fidi tigrotti di Mompracem, ma state pronti a sguainare le scimitarre


che non sia mai che venga fuori una roba come LA FRECCIA NERA con Scamarcio... 
P.s.
Per i più grandicelli, la pubblicità che ho citato all'inizio era questa:

mercoledì 24 agosto 2022

I TRETTRÈ PERDONO GINO

 Se ne va a 72 anni a causa delle gravi conseguenze di un infarto per cui era stato ricoverato, Gino Cogliandro, ex componente dei Trettrè con i quali era stato lanciato nel Drive-in di Antonio Ricci negli anni 80.


Dopo lo scioglimento del trio comico Gino ha proseguito come attore in alcune pellicole, di cui una, dove già nel 1985 aveva partecipato parallelamente al trio, è la famigerata JOAN LUI di Celentano e altre invece legate perlopiù al cinema partenopeo. 
Una curiosità sul trio comico i cui altri componenti sono Edoardo Romano e Mirko Setaro, è la presenza agli esordi di Peppe Vessicchio al posto di Gino dove Peppe si occupava della parte musicale suonando piano e chitarra, ma allora si chiamavamo I Rottambuli e non ancora Trettrè,

nome che invece è stato adottato quando Peppe ha lasciato il trio per seguire la carriera musicale diventando il maestro che tutti conosciamo, ma con pure un'apparizione cinematografica in Giggi Il Bullo nella parte dell'autista di un carro funebre.
 
Con i Trettrè, Gino ha anche condotto Il TG Delle Vacanze nei primi anni 90, cioè una specie di versione estiva di Striscia La Notizia, dove oltre a riprendere i tormentoni tipo "A me, me pare 'na strunzata", cantano anche la sigla BEACH ON THE BEACH che li aveva pure portati in classifica.
Tornando in particolare a Gino invece gli mandiamo un ultimo, affettuoso saluto. 
Addio Gino. 

martedì 23 agosto 2022

AL NUOVO GUSTO DI CILIEGIA: ROSA SALAZAR COLPISCE ANCORA

 Vedere Rosa Salazar mi sorprende sempre, prima nei panni biomeccanici della ragazzina cyborg ALITA e poi cartonizzata in UNDONE, la serie che ha avuto anche una SECONDA STAGIONE piena di sorprese.


A metà fra le due però c'è stata quest'altra serie su Netflix dove Rosa è un'aspirante regista dei primi anni 90 che vomita gattini e cerca vendetta per un sopruso fattole da un produttore senza scrupoli. 
Storia horror misteriosa e magica di magia (appunto) e mistero (ri-appunto) che non ci gira intorno per niente, anzi ogni cosa è esplicita, dal sesso a farsi di cocaina, il che è un trend che sulle piattaforme streaming tocca quasi tutti i prodotti (fateci caso), e ne fanno il loro punto di forza (vedi The Boys) dato che essi non potrebbero mai andare sulle televisioni generaliste che trasmettono Beautiful o Don Matteo. 
Pure la locandina ha quel nonsoche di erotico/horror che espone, a mio parere, benissimo quello a cui si va incontro.

Nonostante ciò mi sono trovato più volte a pensare "cacchio!", perché rimanevo davvero sorpreso da quello che stavo vedendo, tipo l'alternativa a vomitare gattini che è dannatamente cronenberghiana e ovviamente disturbante.

Si, è una delle serie con il più alto tasso  di schifezze mostrate sullo schermo senza mezzi termini, e pensare che roba horror ne ho vista in tutti questi anni. 
Inoltre, più la storia va avanti e più ci si trova in mezzo alla sporcizia, al lerciume, e ancora di più il sottile confine fra buoni e cattivi diventa sempre più labile, al punto da ribaltare il gioco delle parti fra morti ammazzati, sesso, droga & Rock'n'Roll e quant'altro.
 
Perciò utente avvisato... parental control attivato 😉. 

lunedì 22 agosto 2022

IL TALENTO DI MR. C: NICOLAS CAGE FA NICOLAS CAGE

 Capisco che la traduzione italiana di un titolo possa creare problemi a volte, però, lo vedete nella locandina originale, qui si cambia tutto il significato.


O che forse traducendo letteralmente veniva fuori un titolo simile a L'Insostenibile Leggerezza Dell'Essere rischiando di far credere che il film fosse una pellicola filosofico/erotica mentre invece è un film da staccare il cervello e basta? 
Ma vabbè, son cose mie, che tanto un film con Nic Cage lo avrei guardato comunque. 
E se poi nel cast ci metti anche Pedro Pascal che senza casco mandaloriano è fortissimo, vedi WONDER WOMAN 1984, non posso mancare di certo. 
Commedia su un Nicolas Cage in crisi che pensa di ritirarsi dal cinema e accetta di fare da ospite alla festa di compleanno di un riccone finendo in una storia action dove realtà e finzione si mescolano come nel finale quando (puff) appare Demi Moore, e quando succede questo tipo di cortocircuito nei film per me è sempre divertente. 
Nic dalla sua poi sembra farlo apposta a scegliere i film più strani che il mondo della celluloide può offrirgli di girare, e lo fa con convinzione credendoci fino in fondo, altro che ritirarsi. 
E vuoi vedere che adora anche Aldo Giovanni e Giacomo? 
No, perché è sembrato solo a me o la scena del muretto pareva uno degli sketch di Tel Chi El Telun?

Mi rendo conto però che un film così metacinematografico potrebbe anche non piacere a tutti. 
Vabbè... Per chi ha altri gusti meno fantasiosi, stasera su Rai 1 c'è il secondo film di IMMENHOF, quello tedesco coi cavalli di cui meno parlo e meglio è 😉. 

domenica 21 agosto 2022

COLPO GROSSO, FILM E PROGRAMMA TV

 Colpo Grosso, così di primo acchito, porta alla mente un programma notturno di Italia 7 prodotto da Fininvest e condotto da Umberto Smaila (poi sostituito da quel disastro di Maurizia Paradiso, ma tanto a quel punto ormai si andava verso la china discendente)


con ragazze molto carine che si mostravano in topless ai concorrenti (e agli spettatori) di un gioco a quiz, i quali venivano coinvolti loro stessi in spogliarelli, e difatti poi alcune concorrenti vennero ingaggiate come parte integrante del cast. 
Tutto sommato una cosa buttata lì con ironia, perlomeno finché a condurre è stato l'ex Gatto Di Vicoli Miracoli, ma ne riparleremo in coda al post. 


Il titolo del programma arriva però da quello che era stato il primo Ocean's 11 della storia, cioè quello degli anni 60, da noi titolato invece proprio in quel modo. 
Il cast del film era un all star con Dean Martin, Frank Sinatra, Sammy Davis Jr. e altri personaggi di quello che a Las Vegas era denominato The Rat Pack, con la quota rosa di Angie Dickinson

che in seguito sarà la protagonista della serie tv Pepper Anderson Agente Speciale, di grande successo anche in Italia, ma specialmente negli U.S.A. al punto da mettere in commercio anche la bambolina, ora oggetto di culto per collezionisti.

Rispetto al remake di Steven Soderbergh con Clooney, Pitt & company, questo ha uno scorrimento decisamente più lineare senza quei giochetti di regia che invece in quello nuovo mi avevano un po' rintronato. 
Stiamo parlando dopotutto di un film del 1960, e lo si vede, con tutta la dose di fascino vintage che certe pellicole si portano dietro. 
Se però (buongustai) avete letto questo post attirati più dal programma tv che dal film, allora vi regalo una delle SIGLE che la famosa trasmissione ha avuto:

sabato 20 agosto 2022

I GUFI - UN SEMAFORO BIANCO E BLU (CHE NON FA DORMIRE PIÙ)

 Tempo di vacanze, e una volta, perlomeno a casa mia, le vacanze si facevano dai parenti che stavano in Veneto e si partiva col treno per "cambiare aria" e soggiornare una decina di giorni presso di loro. Sia andata che ritorno le si facevano di notte, così noi bambini dormivamo sui sedili del treno perché erano ancora i tempi in cui i vagoni di seconda classe non venivano lerciati e demoliti dai vandali, per cui diventavano delle camerette improvvisate. All'andata e al ritorno, sempre di mattina presto in ognuna di queste vacanze, ci voleva sempre una dormitina perché un letto vero è sempre meglio, e una mattina di quelle, rientrato in casa mia accendo la radio e sento su uno dei canali Rai questa canzone surreale che non sapevo assolutamente di chi fosse, ma che parlava di UN SEMAFORO BIANCO E BLU

che stava a testa in giù mentre un vigile con la gru lo voleva tirar su... Appunto un testo così surreale che poi quando poco dopo sono andato a fare il sonnellino ristoratore, non son più riuscito a levarmelo dalla testa e insomma non ho dormito quasi per niente. 
Solo recentemente, coi ricordi che ogni tanto affiorano dal passato, mi è tornata in mente sta canzone e l'ho trovata su YouTube scoprendo che era dei milanesi I Gufi, lato b del famoso 45 giri La Sbornia che conta anche una ancor più famosa versione di ANTOINE.
Adesso, dopo aver fatto anche SOGNI QUANTO MAI BIZZARRI di cui ho parlato già nel blog, con la curiosità soddisfatta posso recuperare pure quel sonnellino perduto... 

venerdì 19 agosto 2022

IMMENHOF - L'AVVENTURA DI UN'ESTATE (CON I FONDI DI MAGAZZINO)

 Mentre Sky ha già rotto i maroni col trailer in loop di House Of The Dragon in uscita il 22 agosto, la programmazione estiva della Rai ovviamente non spreca filmoni attira pubblico, poiché tale pubblico di rado sta davanti alla tv in questa stagione preferendo grigliare carne o fare passeggiate sul lungomare.


E così la sera di ferragosto, dopo il top di ascolti con lo SPECIALE SUI POOH, ha raschiato il barile con un film per la tv tedesco del 2019, trovato probabilmente in fondo ad un cestone dell'autogrill, recitato male, sceneggiato ancora peggio con tutte le situazioni che riesci a prevedere mezz'ora prima come andranno a finire, manco fossi il divino mago Otelma.

Mi ha fregato così la tv nazionale che, dopo averlo trasmesso in prima serata, lo ha messo nel suo menù di Raiplay, e, siccome film con animali ne ho visti tanti, belli e anche brutti, mi son detto "proviamo". 
Ecco, questo cadeva esattamente nella seconda categoria, gli "anche brutti". L'unica cosa che si salva, se vi piacciono i cavalli, sono appunto loro, i bellissimi purosangue su uno sfondo di paesaggi rurali valorizzati perlomeno da una bella fotografia. 
Ma francamente è un po' troppo poco anche per uno che si diverte con i film trash. 
Esiste anche un seguito del 2022 che andrà in onda lunedì 22 e dal quale, ora che lo so, mi terrò a debita distanza perché come "avventura di un'estate" me ne basta e avanza una. 

giovedì 18 agosto 2022

TECHETECHETÈ SPECIALE POOH

 La rubrica retrospettiva della Rai ha fatto di nuovo il boom di ascolti dopo quelli di tre anni fa con la puntata dedicata ai MATIA BAZAR e ancora prima con Renato Zero.


Stavolta è toccato ai Pooh esserne protagonisti lo scorso lunedì con vecchi filmati in bianco e nero, videoclip e concerti più recenti. 
E posso confermare che appena è partito il programma c'è stato un proliferare di messaggi sui social per avvisarci l'un l'altro, noi che con i Pooh ci siamo cresciuti.


Roby Facchinetti ha poi ringraziato personalmente sui social coloro che hanno seguito lo special e nel frattempo si attende quel 25 settembre in cui a Roma si terrà una serata celebrativa per ricordare Stefano D'Orazio il loro batterista.

Serata che comunque non sarà una reunion dei Pooh anche se loro ci saranno tutti. 
Ma dice... Non eri fan dei Pink Floyd te? 
Eh... 
Mica solo di quelli... 
Basta che la musica sia bella, con l'aria che diventa elettrica... e chi la fermerà la musica?

mercoledì 17 agosto 2022

LA STORIA INFINITA FINISCE PER WOLFGANG PETERSEN

 E pure oggi tocca dare l'ultimo saluto ad un nome famoso del cinema poiché ad 81 anni se ne va Wolfgang Petersen, il regista di titoli come Troy e La Tempesta Perfetta, ma soprattutto di quel gioiello che è stato La Storia Infinita, film che al cinema ha portato bambini e grandi indistintamente e tutte le volte che passa in tv va a finire che me lo riguardo nonostante abbia la mia copia in casa.


Succede se un film ha qualcosa di speciale e questo ce l'ha, non solo perché è tratto dal libro di Michael Ende, ma proprio per come è realizzato con pupazzoni veri ed effetti meccanici. 
Lasciamo stare i due seguiti però, che non hanno senso di esistere e anche il nostro regista li aveva accuratamente evitati. 
E già che siamo in tema di cinema, ci ha lasciati ad 84 anni anche Rossana Di Lorenzo, attrice nota soprattutto per aver interpretato la moglie di Alberto Sordi

in due film diversi cioè Le Coppie e Il Comune Senso Del Pudore, quest'ultimo diretto proprio da Sordi. 
Altro suo ruolo coniugale è stato al fianco di Mario Brega in Vacanze Di Natale ed era anche la zia (vera) di Pino Insegno. 
Anche dalla fiction televisiva è da segnalare una perdita perché Carmen Scivittaro, la Teresa di Un Posto Al Sole se ne è andata a 77 anni.

Addio a Wolfgang, Rossana e Carmen.

martedì 16 agosto 2022

ELVIS: UNA VOCE DA MERLUZZO

 Succede spesso che un film abbia nel trailer un certo doppiaggio e poi la pellicola definitiva presenti voci italiane diverse, come nel caso di Elvis, l'ultima fatica di Baz Luhrmann, dove a doppiare Austin Butler è stato assunto a sorpresa (per lui) Maurizio Merluzzo, il quale ha raccontato la vicenda in un video sui social manifestando il suo stupore dopo aver visto e sentito che il trailer invece era già stato doppiato dal collega Jacopo Venturiero.


Grande onore certo quello di doppiare un personaggio come Elvis, però, essendo Maurizio conosciuto in genere per altri tipi di personaggi come lo Shazam di Zachary Levy giocati sui toni brillanti oppure altri nomi del mondo degli anime, quindi sempre un po' gridati secondo lo stile giapponese, gli sono anche arrivate alcune critiche negative poiché qui cambia del tutto il registro per adattarsi alla voce originale di Austin Butler, tenendo un tono così strascicato e cupo, da risultare a volte pure poco comprensibile, al punto che qualcuno lo ha sentito al limite della parodia. 
E invece quanto si è impegnato Maurizio molti non lo sanno, anzi: invece di stare davanti al microfono fisso come in una normale sessione di doppiaggio, ha chiesto espressamente di avere un altro tipo di microfono da tenere in mano in modo da potersi muovere come Austin così che la voce uscisse davvero come una presa diretta e non con quei toni troppo perfetti e finti che purtroppo sentiamo spesso, tipo nelle soap opera. 
Il risultato secondo me si nota parecchio e in realtà pure Austin non è meno cavernoso nel fare Elvis, perché The King, quello vero, in effetti era così e forse il motivo di queste critiche è che ci hanno distratti i vari FILM

da Presley interpretati in passato, dove i più erano francamente ai livelli dei nostri musicarelli ed erano stati doppiati all'epoca da Pino Locchi, cioè la voce di Terence Hill e Tony Curtis (per dirne solo un paio), in maniera del tutto diversa dalla sua vera intonazione. 
Poi com'è il film, che si basa sul punto di vista del Colonnello Parker interpretato da Tom Hanks e che è anche la voce narrante per quasi tutto il tempo, lo giudicherete voi, perché dal mio punto di vista è un buon film di Baz con tutte le acrobazie visive che il regista poteva inventarsi (ho solo temuto un pochino perché era stato incensato parecchio pure questo da Fabio Fazio), anche se magari non è un capolavoro, ma mi rendo conto che molto spesso mi ritrovo a fare il Bastian Contrario e me ne vanto pure 😜. 
E nemmeno mi lamento della durata, anzi ne avrei voluto ancora di più, perché Austin Butler fa davvero un GRAN LAVORO nell' immedesimarsi in Elvis,
rinchiuso dal Colonnello in quella gabbia dorata che sarà per lui Las Vegas, tanto che dimentichi anche che il vero Presley era un pochino più massiccio, tipo un giovane KURT RUSSELL che, nel 1979, pure lui aveva interpretato The King in un lungo film tv (2 ore e 50 min.)

diretto da John Carpenter iniziando così la sua collaborazione con il regista che darà i frutti che tutti conosciamo, mentre il nostro pur bravissimo attore, che nel finale cosi truccato da obeso Luhrmann lo fa sembrare un po' Ciccio Bastardo, ha in realtà un fisico quasi tipo Damiano dei Maneskin. 
Ah a proposito... 
Se vi chiedete dov'era la canzone cantata da loro, è perché non avete lasciato scorrere tutti i titoli di coda per arrivare a conoscere i nomi degli attrezzisti... 
Era proprio l'ultima. 
Comunque il film arriva perfetto quest'anno per ricordare i 45 anni della morte di Elvis che avvenne proprio il 16 agosto. 

lunedì 15 agosto 2022

IL METODO STANISLASTRICO: QUASI ONE MAN SHOW PER MAURIZIO

 Il metodo Stanislavskij è una particolare tecnica usata dagli attori per entrare nella parte di un personaggio famoso che stanno interpretando, non solo imitandone la voce, ma ne approfondiscono anche le caratteristiche psicologiche e con tutto il corpo acquisendone movenze e tick.


Qui invece il noto comico genovese gioca con il suo cognome, poiché Maurizio Lastrico, oltre ad essere uno degli interpreti della serie di Don Matteo, è prima di tutto un cabarettista che ho avuto occasione anche di vedere dal vivo e posso confermare che è veramente divertente. 
Ora su Prime Video è disponibile questo suo show tenuto a Camogli lo scorso aprile

grazie ad uno sponsor di riguardo poiché Maurizio nomina almeno 3 volte Amazon, e nemmeno velatamente. 
Ma ci sta dai. 
Alcuni dei suoi pezzi già li conoscevo e spesso l'effetto replay è bizzarro perché sembra davvero di rivedere un video tant'è uguale nel riproporre certe battute, ma in genere è così per tutti gli artisti. 
Nonostante ciò sento spesso delle critiche di gente che rimane delusa dal fatto che quel tizio l'ha visto due o tre volte sul palco ed era sempre uguale a se stesso. 
Oh, ragazzi... 
Su un palco si recita una parte. 
Non si lascia niente al caso, o quasi. 
Pure l'istrionico Fiorello segue dei copioni belli scritti con i suoi autori. 
Poi sta all'estro del momento di condire con una battuta in più la stessa frase che ripeti ogni sera. 
E anche Maurizio infatti a tratti aggiunge piccolissime variazioni in un'ora e mezza di spettacolo one man con la sola ospitata di Maria Chiara Giannetta (pure lei dal set di Don Matteo) che era stata con lui sul palco di Sanremo a riproporre lo stesso pezzo fatto con le parole delle canzoni, a cui si aggiunge sul finale Enzo Paci al posto di Amadeus.

Consigliatissimo anche con sto caldo. 
Anzi, è da notare come si incrementa la pezzatura della camicia grigia di Maurizio man mano che lo show va avanti, come se sentisse pure lui la temperatura che ci affligge (ma ad aprile non era ancora così), il che spiega il perché molti attori invece preferiscano furbescamente un outfit nero che nasconde meglio certi eventi. 

domenica 14 agosto 2022

UN GRANDE SALUTO A PIERO ANGELA E ADDII NEL CINEMA (DI TUTTI I GENERI... PROPRIO) E NELLA MUSICA

 A 93 anni è mancato Piero Angela, divulgatore scientifico che ha avuto il pregio di portare la scienza in tv con un linguaggio semplice che potesse arrivare a tutti con programmi come Quark e Superquark.


Uno stile che contraddistingue una televisione, per fortuna, in contrapposizione con altri programmi (anche "demenziali con tribune elettorali" come diceva un amico) dove si urla e ci si insulta gratuitamente e dove il quoziente di intelligenza è ai livelli di un lavandino.

Piero era anche musicista e qui lo vediamo suonare il piano insieme a FRANCO CERRI, altro personaggio che purtroppo abbiamo già salutato tempo fa. 
Alberto, suo figlio che ha portato e porta avanti tuttora Il suo lavoro nello stesso modo, lo ha salutato con un post essenziale su Facebook e Twitter che ho riportato anch'io qui. 
Ma è stata fondamentalmente una settimana complicata, perché, oltre al ricordo del crollo del Ponte Morandi a Genova 4 anni fa, un'altra notizia clamorosa è stata quella riguardante la nota attrice Anne Heche che aveva avuto un brutto incidente d'auto il 5 agosto ed era finita in coma in condizioni gravissime e disperate. 
Purtroppo Anne non ce l'ha fatta lasciandoci a soli 53 anni.


La dinamica dell'incidente non è stata molto chiara, ma, da quanto si sa, l'attrice è finita contro un edificio da sola con la sua auto che ha subito preso fuoco, e nel suo sangue sono state trovate tracce di alcool e cocaina. 
Personalmente la ricordo in Donnie Brasco con Johnny Depp e Al Pacino, film che dovete assolutamente vedere, ma per favore non confondetelo con Donnie Darko (...ma che ve lo dico a fare...), e al fianco di Harrison Ford in Sei Giorni, Sette Notti, commedia avventurosa diretta da Ivan Reitman e che mostra anche la versatilità di Anne. 
Molti sono comunque i suoi film e le serie tv a cui ha partecipato, ma francamente mentirei se dicessi che ho visto tutti i suoi lavori, e sarò pure canaglia, ma non fino a quel punto. 
Si parla anche di addii nella musica perché è ancora un grandissimo nome che se ne va: si tratta di Lamont Dozier,


81 anni, colui che, insieme ai fratelli Holland, ha scritto decine e decine di brani indimenticabili che conoscete per forza maggiore tutti (e qui invece posso dire davvero di conoscere praticamente tutto), per esempio per artisti come (fra i tanti) Temptations, SUPREMES e FOUR TOPS



in quegli anni 60 di smoking e parrucche cofanate, mentre in parallelo ha pubblicato dischi a suo nome o facendo parte di gruppi, ed ha scritto poi negli anni 80, a quattro mani con Phil Collins, TWO HEARTS, nel cui videoclip è sempre Phil ad interpretare tutti i musicisti della band, e LOCO IN ACAPULCO (questa cantata però dai Four Tops pronunciandola LOCO IN OCOPOCO) per il film Buster,


altro grandissimo successo discografico perché conteneva anche A Groovy Kind Of Love, ma un po' meno il film, seppure piacevole, dove il batterista dei Genesis era protagonista. 
Ancora nel cinema abbiamo perso, anche lui ad 81 anni, Manuel Ojeda, attore messicano noto più che altro in patria con una filmografia mai arrivata da noi, ma che ha fatto però anche qualche sporadica toccata nella grande Hollywood come quando è stato il cattivissimo Zolo in All'Inseguimento Della Pietra Verde.

Per finire, è di qualche giorno fa la notizia della morte ad 83 anni del regista Mario Bianchi, in apparenza nome che, dopo Piero Turchetti, era stato legato ai programmi televisivi di Mike Bongiorno, ma non si tratta di lui, bensì di un suo omonimo, sempre regista, il quale era invece specializzato nell'industria del porno sotto decine di pseudonimi tipo Martin White.
Addio Piero, Anne, Lamont, Manuel e Mario. 

sabato 13 agosto 2022

UNA STATUA PER FRANCO E LUCIO

 In un'estate in cui la musica ha avuto finalmente il suo grande ritorno, ma anche i contagi da Covid-19, mannaggia, e i soliti tuttologi si scagliano contro JOVANOTTI, il piccolo comune siciliano di Milo ha reso omaggio ieri sera a due grandi nomi della musica che, a distanza di anni, ci hanno lasciati e che sono Lucio Dalla e Franco Battiato.


È stata inaugurata infatti ieri una statua che li rappresenta insieme, Lucio al piano e Franco vicino in piedi, come se stessero facendo un duetto mai accaduto nella realtà, ma poteva anche essere stato possibile perché entrambi hanno vissuto in quel paese alle pendici dell'Etna. 
Anzi, Lucio in particolare aveva anche una vigna da cui produceva un vino a cui aveva dato il nome di Stronzetto Dell'Etna, esattamente nel suo stile goliardico che metteva in alcune sue canzoni e nella vita stessa, dove sulla targhetta del citofono aveva messo il nome Domenico Sputo. 

A questo proposito voglio anche segnalare sul blog di CLAUDIA il post del giorno che è una delle più belle canzoni di Dalla, dedicata però alla città di Roma, poiché Lucio è nato si a Bologna, ma ha vissuto un po' ovunque assimilando la cultura e lasciando il suo segno personale. 
Franco invece a Milo vi ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni arrivata lo scorso anno. 
Vite da artisti veri. 

venerdì 12 agosto 2022

IL SUONATORE DI FLAUTO AI CANCELLI DELL' ALBA COMPIE 55 ANNI

 Appuntamento musicale importante questo mese con i 55 anni del disco di esordio della band che mi ha chiamato a vederla IN CONCERTO per ben tre volte lì a 20 metri dal palco (più una a Venezia e un'altra a Londra, ma queste le ho vissute solo in diretta tv), cioè i PINK FLOYD.


Era infatti il l'agosto del 1967 (precisamente la data cadeva la scorsa settimana) quando usciva The Piper At The Gates Of Dawn, fantasioso titolo preso direttamente pari pari dal capitolo di un libro, dove in tale capitolo entrava in scena Pan il famoso dio dei boschi ritratto come un satiro che suona appunto quel particolare flauto, strumento che prenderà a sua volta il nome di Flauto Di Pan, appunto, e, per capirci, è quello che caratterizza la colonna sonora di PICNIC AD HANGING ROCK e lo si sente anche in Kill Bill di Tarantino nel brano (bellissimo) THE LONELY SHEPHERD,
spesso attributo erroneamente ad Ennio Morricone, mentre è firmato da James Last e Gheorghe Zamfir (quest'ultimo è il suonatore di flauto). 
Però, ad onor del vero, quelli che ho visto dal vivo fra gli anni 80 e i 90 erano palesemente un'altra band rispetto a questa dove David Gilmour ancora non c'era e al suo posto invece ci stava quel diamante pazzo di Syd Barrett che con i compagni sfornava un disco dai suoni che ricordavano un po' i Beatles, i quali erano nati già da 7 anni, ma solo da 5 con Ringo nella formazione, e solo due mesi prima avevano pubblicato il mitico SGT. PEPPER, mentre già l'anno precedente era toccato a Revolver, altro disco fondamentale, ma, rispetto ai Fabfour, in questo lavoro e in questo gruppo c'era qualcosa di ben più bizzarro dentro. 
Quella bizzarria che porterà Syd a rinchiudersi in un mondo tutto suo fatto di sostanze psicotrope che gli bruceranno il cervello fino a renderlo una specie di zombie, e restando in tale condizione fino alla morte nel 2006 per un tumore al pancreas.
Le installazioni visuali e faraoniche che caratterizzeranno i concerti della band dovranno ancora arrivare, ma il disco è comunque geniale e da riscoprire, nel caso ancora non lo conosceste. 
Piccola curiosità: questo era il singolo SEE EMILY PLAY

che venne aggiunto nella track list solo per la pubblicazione negli U.S.A. e in Giappone, mentre in Gran Bretagna la canzone non c'era. 
Un'altra curiosità del disco è che in Italia, dato che un tempo la distribuzione non avveniva in contemporanea come adesso, venne pubblicato solo nel 1971 con una foto di copertina scattata due anni prima 

che mostrava già Gilmour al posto di Barrett provocando ovviamente un bel po' di confusione.
In effetti Syd nel 1969 era già stato estromesso dalla band poiché ormai incapace di stare su un palco a causa dei suoi problemi, però forse, essendo questo un disco praticamente tutto firmato da lui, e lo si sente come in questa ASTRONOMY DOMINE
oppure in quest'altra dal simpatico titolo LUCIFER SAM,
canzoni che sono incluse entrambe nella tracklist originale, meritava comunque che fosse mantenuta la sua foto in copertina. 
Ma sono le solite scelte di marketing delle grosse case discografiche (la EMI) che, nel tempo, ne faranno di cotte e di crude. 

LE ORIGINI DELLA FAMIGLIA HOUSTON

 Anche oggi si parla di musica perché diamo l'ultimo saluto a Cissy Houston, 91 anni e mamma di Whitney, nonché ottima cantante pure le...