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sabato 6 settembre 2025

NOTTI DI SETTEMBRE DAL GUSTO GOTH... QUASI

 Grazie ad una funzione del mio cellulare che non credevo potesse funzionare davvero, ho ritrovato una canzone che mi girava in testa e che mi portava indietro con la mente agli anni 70.


No, le due tipe bizzarre per ora non c'entrano (ma poco più avanti si), e canzone della quale ricordavo solo che diceva September facendo rima con Remember, come in tanti altri brani che mi uscivano fuori cercando con Google, tipo quello degli Earth Wind & Fire oppure di Neil Diamond o anche i Green Day.


Grazie a quella funzione che non è Shazam e per cui basta canticchiare la melodia della canzone (con un minimo di intonazione, eh), il mio fido e intelligentissimo cellulare (d'altronde "smartphone" significa proprio questo) ha riconosciuto NIGHTS OF SEPTEMBER di Edward Cliff ed ora me la sto riascoltando con grande piacere in questo primo sabato mattina di settembre dopo la sua relativa notte settembrina, appunto come la canzone. 
Chi era Edward Cliff? 
Beh intanto il suo vero nome era Jean Carlo,

un cantante brasiliano non vedente dalla voce simile a Demis Roussos e con una discografia non esattamente nutrita, ma questa canzone, forse l'unica di successo da noi, per me rimane bellissima. 
Parlando invece del 6 settembre, e in particolare quello del 1985, dai cultori del brit pop tale data è ricordata come il giorno in cui nella trasmissione televisiva britannica Bliss TV dove passava il top della new wave di allora, furono ospiti le Strawberry Switchblade

ovvero un duo femminile scozzese (quello della foto in apertura) dal look goth, ma presentandosi nel programma con un sound decisamente pop come dimostra JOLENE, la canzone che eseguirono che era la cover di un famoso successo di Dolly Parton messa anche da Beyoncé nel suo ULTIMO ALBUM
Come si può ben vedere dal video (di pessima qualità VHS) preso da quel programma tv, le due belle figliole, pur presentandosi con un look che stava tra Siouxsie e Lene Lovich come tante frequentatrici della discoteca dove mixavo all'epoca e che davano quella giusta nota di colore dark, parevano più che altro una ennesima clonazione di Cyndi Lauper, anche un po' per il balletto eseguito nel video.

Tanto per ascoltare meglio la canzone, metto anche il VIDEOCLIP ORIGINALE rimasterizzato che ha un audio decisamente migliore, pur rimanendo un brano molto leggerino. 
A dirla tutta però il vero unico grande successo delle Strawberry Switchblade (all'inizio aiutate da una collaborazione con Roddy Frame degli Aztec Camera) era stato quello di poco precedente ovvero la ancora più poppissima SINCE YESTERDAY

dove entrambe nel video sembrano anticipare quelle gothic lolita giapponesi che arriveranno negli anni 2000 pure con un paio di film come KAMIKAZE GIRLSGOTHIC & LOLITA PSYCHO di cui ho già parlato e che consiglio entrambi. 
Eh, ma qui erano appunto quegli anni 80 (che rimangono favolosi per me) che erano fatti così, con quella continua ricerca dell'immagine e infatti nel programma, tra i vari Depeche Mode, Propaganda, Cult eccetera, passavano in particolare con grande riscontro personaggi vacui come i SIGUE SIGUE SPUTNIK,

cioè tutto look e e poca sostanza nonostante fossero una produzione di Giorgio Moroder (notare nel video anche la citazione di ARANCIA MECCANICA). 
E adesso chissà? 
Magari, in particolare la prima canzone del post (ma anche le altre, perché no?) qualche ricordo riesce a rispolverarlo anche a chi sta leggendo come ha fatto con me? 

martedì 2 settembre 2025

LA GUERRA PUÒ FINIRE... BASTA VOLERLO

 Il 2 settembre del 1945, proprio il giorno dopo l'ultimo SHOW RADIOFONICO del Trio Lescano, il Giappone si vede costretto ad alzare bandiera bianca, ridotto allo stremo per le gravi perdite umane e gli ingenti danni provocati dalle bombe atomiche (vi dice niente ENOLA GAY?) di Hiroshima e Nagasaki, e mette fine così alla Seconda Guerra Mondiale,


il più vasto conflitto della storia che in poco più di cinque anni ha provocato la morte di 55 milioni di persone, di cui oltre la metà civili. 
In questa cifra enorme rientrano naturalmente i 6 milioni di ebrei barbaramente assassinati nei campi di concentramento nazisti secondo certe ideologie psicopatiche di creare una razza pura. 
In Europa le armi erano già state deposte il 7 maggio nonostante poi fossero rimaste alcune propaggini tedesche che non volevano darsi per vinte. 
La firma della resa definitiva avviene invece a bordo della corazzata Missouri, ancorata nella baia di Tokyo, dove si ritrovano, intorno alle 8 di mattina di 80 anni fa, il ministro degli Esteri nipponico, Mamoru Shigemitzu, il capo di Stato Maggiore, Yoshijiro Umezu, e il comandante supremo delle forze alleate in Giappone, Douglas MacArthur. 
Nonostante tutto l'orrore che era accaduto prima, la resa non impedirà il formarsi in seguito di un clima da guerra fredda (quello del film WARGAMES) tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, impegnati ad estendere la propria sfera d’influenza soprattutto in Europa.
Come dire che la lezione non era ancora stata imparata e difatti gli eventi degli ultimi anni lo dimostrano pienamente. 
Ah, ma adesso ci pensa Trump...



mercoledì 27 agosto 2025

TECHETECHETÉ È LA VERA REGINA DELL'ESTATE?

 Poco più di una settimana fa, in occasione della dipartita di PIPPO BAUDO, mi trovavo ad elogiare Techetecheté che ultimamente mi sta dando grosse soddisfazioni, ed ecco che la scorsa settimana arriva una puntata sugli anni 80 della Italo-disco,


periodo al quale sono molto legato perché l'ho trascorso facendo girare i vinili sui piatti Techincs in discoteca (no, non dico che suonavo, state tranquilli). 
E quindi aggiungo un ulteriore punto a favore di Rai1 con invece un piccolo appunto a Stefano Zandri (“chi cacchio è?" diranno i più) cioè Den Harrow

il cui nome d'arte era un gioco di parole su "denaro", come lo erano anche i nomi di altri suoi due colleghi degli esordi Joe Yellow e Jock Hattle, sempre facenti parte della scuderia di Turatti & Chierigato. 
Stefano infatti sul suo profilo Facebook dichiara di aver visto quella puntata in tv e di essersi reso conto di quanto fossero horror i look di allora. Beh su questo caro Stefano di cui ho fatto girare parecchi dischi, dissento completamente poiché i look anni 80 sono stati e rimangono assolutamente iconici con nulla da invidiare a quelli dei loro colleghi internazionali come Duran Duran e Spandau Ballet, e te lo dice uno che in quegli anni è uscito per strada sia come paninaro che come new dandy pseudo dark.

Quello che era invece davvero orribile era il balletto che spesso accompagnava le esibizioni finte live come a Discoring e posso citare RAGGIO DI LUNA (produzione italiana, ma cantante francese, al secolo Mandy Ligios) con Comanchero, ma sopratutto in assoluto gli EASY GOING con Baby I Love You, davvero imbarazzanti nonostante quel pezzo mi piacesse un botto.

Tant'è che c'erano anche alcuni, come SAVAGE (Roberto Zanetti noto in seguito come Robyx) per la sua Don't Cry Tonight (non presente nella puntata, ma visto in un ALTRO SPECIAL), che racconta che, dato che non sapeva ballare, per non sembrare ridicolo si inventava pose statiche e mosse con le mani, 

cioè una specie di antenato di POSAMAN
Per Den Harrow e altri suoi colleghi come Spagna (allora ancora immune dalla chirurgia plastica selvaggia), per esempio, invece anche il muoversi sul palco era perfettamente centrato con la canzone che presentavano. 
Che vabbè, nel caso di Stefano è risaputo che non cantasse lui, ma Tom Hooker e Silvio Pozzoli


(no, non è Gigi del duo Gigi & Ross), ma chissenefrega dato che il risultato funzionava (anche con Baltimora e Valerie Dore, per dire) e il produttore tedesco FRANK FARIAN lo aveva capito già bene dagli anni 70 quando cantava in studio al posto di Bobby Farrell dei BONEY M (nelle poche esibizioni live invece era proprio Bobby a cantare, ma in modo molto diverso) e poi in seguito ha messo su i Milli Vanilli con tutti i casini che sono successi.
Bene, per quanto mi riguarda spero che Techetecheté continui a sorprendermi così che va bene. 
Anzi, sulla sua scia intanto ieri sera Raidue ha mandato in onda invece la prima puntata di uno speciale su Discoring,

anche quello molto bello e zeppo di ricordi. 
Naturalmente anche la puntata di Techetecheté è su Raiplay ancora per qualche giorno e consiglio di vederla finché possibile. 

domenica 10 agosto 2025

AAA CERCASI VOCALIST

 Un giorno ti arriva Jimmy Page che ha intenzione di riformare gli Yardbirds, magari cambiando poi il nome in Led Zeppelin e ti chiede se vuoi essere il cantante frontman, ma tu cosa gli rispondi?


No, grazie anzi, ti consiglio quel giovane Robert, biondo figo, e se ti serve un batterista conosco anche John che aveva suonato con me e pesta come un fabbro. 
Un anno dopo ti arriva Richie Blackmore che cerca pure lui un nuovo vocalist per il suo nuovo gruppo che chiamerà Deep Purple e ti chiede se ti interessa farne parte, e tu ancora? 
No, grazie non mi interessa, c'ho da fare cose mie.
Fantascienza? No, è la realtà che ha visto TERRY REID rifiutare ben due proposte pazzesche per dedicarsi invece alla carriera solista che non sarà comunque priva di collaborazioni varie.


In effetti, per dirla tutta, con Page c'era stata quasi la possibilità di un sì se Terry non fosse già stato impegnato in tour come supporter di Rolling Stones e Cream. 
Chitarrista e cantante dalla voce stile Paul Rodgers (ben noto ai fans dei Queen), Terry é mancato di recente a 75 anni, ricevendo consensi nel giro della musica, ma non certo al livello che hanno poi raggiunto le due band simbolo dell'hard rock da lui evitate. 
Ma forse potrebbe essere andata così ugualmente con una sua fuoriuscita dalla formazione dopo uno o due dischi. Cosa che accade sempre anche da noi e vediamo come esempio i Lunapop e i Timoria, mentre per il discorso Maneskin pare ci siano voci di corridoio che ne (s)paventano un ritorno al completo. 
Staremo a vedere. 
Si continua sempre nel rock e nei suoi vocalist, ma qui siamo nell'heavy metal degli Iron Maiden parlando della morte di Paul Day,

il quale fu il primissimo cantante della band inglese, liquidato presto perché si dice non avesse una presenza scenica e carisma adeguati al ruolo. 
Paul, che di nome completo faceva anche Mario ed aveva 69 anni, si era poi rifatto diventando frontman degli SWEET negli anni 80, ma per un breve periodo di soli tre anni

durante i quali, oltre all'attività live, aveva registrato con loro anche delle NUOVE CANZONI.
Altro nome della musica (totalmente differente) che ci lascia è quello di Jane Morgan, di molto antecedente a Terry e Paul, come si può capire dallo stile delle sue canzoni, e nota dalle nostre parti,

oltre che per FASCINATION, più che altro per aver realizzato una cover della nostra italiana ROMANTICA, cavallo di battaglia di Renato Rascel.

Jane aveva raggiunto la notevole età di 101 anni! 
Goodbye Jane, Paul & Terry. 

sabato 9 agosto 2025

OMD - ENOLA GAY: UNO DEI SIMBOLI DEGLI ANNI 80, MA CON UN ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

 Ah, che belli gli anni 80, così colorati e pieni di musica spensierata da ballare saltando come quella ENOLA GAY degli Orchestral Manoeuvres In The Dark (per gli amici OMD),


canzone che, per il sound tutto synth e il tiro viene naturale associare al Camerini di RocknRoll Robot, mentre invece racconta di un fatto drammatico accaduto nell'agosto del 1945, durante la seconda guerra mondiale quando un bombardiere americano sgancia una bomba atomica su Hiroshima facendo una strage che si protrarrà anche in seguito per gli effetti delle radiazioni. 
Era per la precisione il 6 agosto del 1945 quando quell'aereo battezzato Enola Gay portó la morte tramite un ordigno nucleare anche li ironicamente chiamato Little Boy, come viene citato anche nella canzone dove viene definito "orgoglio di mamma". 
Ecco, questo è un altro aspetto dei variopinti e favolosi anni 80 che tanti credono effimeri e vacui. 
Comunque la canzone è bellissima e i due ex ragazzi degli anni 80 ancora ci campano sopra,

per cui oggi merita il suo posto nella musica del sabato che arriva da questo blog. 

domenica 13 luglio 2025

LIVE AID: 40 ANNI FA L'EVENTO MONDIALE

 Quarant'anni fa si teneva in contemporanea, a Londra nello stadio di Wembley e a Philadelphia al JFK Stadium, lo storico concerto del Live Aid nato dall'idea di Bob Geldof e Midge Ure per raccogliere fondi con l'intenzione di alleviare il problema della fame in Etiopia.


Fu una passerella di artisti notevole, ma non priva di problemi dato che, a parte l'esibizione dei Queen ripresa, anzi, fotocopiata poi nel film BOHEMIAN RHAPSODY (della quale Brian May non rimase molto soddisfatto comunque), tanti furono i problemi tecnici dovuti principalmente al fatto che non c'era tempo di fare prove e sound check, ma gli artisti dovevano salire sul palco ed esibirsi "pronti-via" con giusto il tempo di collegare i cavi agli strumenti e con i tecnici al mixer che settavano tutto al volo.

Non mancarono nemmeno le critiche, una delle quali è forse la più feroce quella di Morrissey, leader degli Smiths, che ha da sempre avuto un pessimo rapporto con il governo inglese e infatti non partecipò dichiarando che Margaret Thatcher avrebbe potuto da sola offrire quei fondi che invece sono stati donati dalle classi meno abbienti.


Sempre il fattore soldi fu il motivo per cui altri artisti non parteciparono come i Tears For Fears poiché Roland Orzabal voleva da Geldof delle prove tangibili che quei soldi sarebbero davvero andati in beneficenza (ma si raccontano anche versioni diverse), forse ricordando l'evento del Concert For Bangladesh organizzato da George Harrison dove sembra che qualcuno si prese i soldi e scappò come fosse un film di Woody Allen.

E si, anche questo Live Aid fu un evento musicale sotto il sole cocente come quello che avverrà vent'anni dopo di cui avevo parlato QUI poiché tutto cominciò intorno alle ore 12 per terminare poi di notte, ricordando pure Phil Collins che fece quel famoso TOUR DE FORCE (un po' una sboronata, dai) con il Concorde per suonare anche a Philadelphia con i Led Zeppelin. 
Più del 90 per cento delle tv mondiali rimase collegato in diretta per l'evento dovendo a volte scegliere quale delle esibizioni mandare in onda poiché ad un certo punto le performances tenute nelle due locations si sovrapponevano. 
Da notare che poi il riversamento in home video cercò di correggere le imperfezioni come quella terribile STECCA presa live da Simon LeBon su A View To A Kill,

che venne abilmente sovraincisa, mentre quella sul piano fatta da Phil Collins rimane e va bene così (c'è nel link lassù) che tanto l'ex Genesis l'aveva presa in ridere. 
Controversie o no, rimane comunque un evento storico che molti di quelli che stanno leggendo avranno anche vissuto in diretta tv come il sottoscritto, ed evento che ha contribuito a rendere così speciali gli Anni 80. 

lunedì 30 giugno 2025

ASTEROIDS, GIOCO, FILM E REALTÀ

 Per chi ha vissuto gli anni 80, Asteroids era un videogame arcade della Atari, nato in realtà nel 1979,


dove dovevi bombardare degli asteroidi e tutti i frammenti che si formavano evitando di venire colpito dagli stessi, mentre per quelli dei 90 l'asteroide tipo è quello che minaccia la Terra in ARMAGEDDON con Bruce Willis eroe a stelle e strisce e Liv Tyler che domani compie gli anni e nel film piange a dirotto ascoltando le sue ultime parole, 

mentre poi arrivano gli Aerosmith che cantano quella famosa canzone (ma in un altro momento, sui titoli di coda). 
Com'è, come non è, anche Brian May, chitarrista e voce dei Queen, ma anche laureato in astrofisica, riferendosi all'evento dell'impatto di Tunguska avvenuto nel 1908 in questa data del 30 giugno, ha deciso, insieme a dei colleghi legati al campo astronomico

(indovinate quale dei tre qui sopra è Brian... così a istinto), di darsi da fare per trovare delle soluzioni per prevenire tale tipo di minaccia cosmica per il nostro pianeta e dal 2015 hanno istituito l'Asteroid Day. 
Magari senza andare personalmente a mettere delle cariche esplosive sul corpo celeste, ma con ben altri metodi meno rischiosi come quello sperimentato UN PAIO DI ANNI FA con quei nomi presi non a caso da Star Wars. 
Certo è che però il film Armageddon, se fosse stato realizzato così secondo tali tecniche, forse sarebbe stato molto meno spettacolare... 

martedì 17 giugno 2025

MARILLON - MISPLACED CHILDHOOD: L'ALBUM PROGRESSIVE CON LA HIT DENTRO

 Ecco un altro disco che compie oggi i suoi bei 40 anni, infatti usciva il 17 giugno del 1985 MISPLACED CHILDHOOD dei Marillon che personalmente avevo già scoperto l'anno prima con Fugazi, il loro secondo disco, dopo aver letto recensioni interessanti riguardanti il loro stile che ricordava da vicino quello dei Genesis del periodo con Peter Gabriel.


Questo per alcuni era invece un punto a sfavore perché, secondo loro, scopiazzavano la band di Selling England By The Pound invece di avere uno stile personale. 
Mah... Secondo me invece già da Fugazi ci avevo trovato dentro molto più rock che sarà portato avanti poi dai Dream Theater i quali nascevano proprio mentre usciva il disco di cui parliamo oggi, cosa che invece nei Genesis non era così evidente. 
La hit di cui ho scritto lassù nel titolo del post è naturalmente Kayleigh, canzone stupenda che sul 45 giri ha subìto quel maledetto trattamento per cui gli assoli di chitarra pare non siano così importanti e infatti quella parte viene accorciata tristemente. 
Se confrontate la versione sull'album (la seconda traccia del video lassù in alto) con QUESTA editata per il singolo

(sono stati costretti a fare così il playback a Top Of The Pops), vedrete, anzi, sentirete che scherzo gli hanno fatto a Steve Rothery che tanto si era impegnato a suonare la sua chitarra in quel lungo solo.
In realtà questo "danno" di solito è dovuto alla maledetta strategia di marketing della casa discografica per invogliare il pubblico ad acquistare l'intero album, come era successo anche per Heroes di David Bowie che sul 45 giri durava la metà del minutaggio che trovi sul LP.
Cosa questa della supremazia della casa che aveva portato ad un certo malumore in Fish, il frontman, il quale si dice avesse scritto i testi in una decina di ore sotto effetto dell'LSD e aveva intenzione di pubblicare il disco come due suite sui lati A e B, più o meno come fecero i Jethro Tull con Thick As A Brick, infatti le canzoni sono tutte collegate tra loro, mentre il colosso EMI (casualmente la stessa degli album di Bowie che aveva modificato anche i singoli estratti dal suo Let's Dance) impose la classica divisione in brani. 
Notevole anche la copertina che riprende lo stile dei due precedenti album

con, sul retro, il jester stavolta pronto a saltare dalla finestra, un po' come un anticipo dell'uscita di Fish dalla band che avverrà dopo il disco successivo. 
E non me ne vogliano gli appassionati, ma dopo questo capolavoro i Marillon non sono stati più gli stessi, con tutto il rispetto per Steve Hogarth che succederà a Fish come frontman. 


giovedì 12 giugno 2025

THE GOONIES: QUEI RAGAZZINI DI QUARANT'ANNI FA

 Era il giugno del 1985, e per la precisione era il giorno 7, quando usciva nelle sale americane uno dei film fondamentali degli anni 80 ovvero I Goonies, pellicola che verrà ripetutamente citata in opere cinematografiche e televisive successive quando si parla di ragazzini e mistero.


Per l'Italia il film diretto da Richard Donner, sceneggiato da Chris Columbus e prodotto da Steven Spielberg (che trio, eh?) arriverà il 20 dicembre dello stesso anno, ovvero quel periodo coincidente con le festività natalizie cominciando così a far rivaleggiare la Amblin con il colosso Disney.

Gli allora ragazzini sono nel frattempo cresciuti e Sean Astin, dopo essere stato Sam nella trilogia de Il Signore Degli Anelli, lo abbiamo ritrovato anche in Stranger Things nel ruolo di Bob.

Josh Brolin digitalizzato È stato il colossale Thanos per la Marvel (ma non solo), mentre il ciccio Chunk, ovvero Jeff Cohen, ha lasciato da tempo il cinema e i chili in eccesso ed ora è diventato avvocato.

Corey Feldman nonostante abbia continuato nel cinema non è riuscito a mantenere la popolarità ricevuta allora, provando

anche a riciclarsi come cantante, mentre è andata molto meglio a Ke Huy Quan, premio Oscar per EVERYTHING, EVERYWHERE, ALL AT ONCE e co-protagonista nella seconda stagione della serie LOKI.

Purtroppo qualcuno non c'è più ed è l'ex giocatore di football americano John Matsuzak, l'interprete di Sloth, che è mancato nel 1989 a soli 38 anni per un'intossicazione dovuta ad un antidolorifico.

Nel film c'è anche una fulminea apparizione di Cyndi Lauper alla quale era stata affidata la canzone THE GOONIES R GOOD ENOUGH il cui videoclip è lui stesso un minifilm.

E dopo essere tornato nelle sale in versione 4k, nel frattempo è stato annunciato anche il sequel che uscirà nell'estate del 2026 (ma potrebbe anche andare all'anno successivo) con quasi tutti i protagonisti dell'epoca che già si erano riuniti per festeggiare il compleanno di Ke Huy Quan, e una nuova squadra di ragazzini, un po' come abbiamo visto nei più recenti sequel dei gloriosi Ghostbusters. 
L'importante, cari miei producers con il simbolo del dollaro stampato nelle pupille, è non fare delle porcherie immonde come purtroppo abbiamo già visto in certi sequel non richiesti, sennò vi avverto che come minimo vi beccate la maledizione di Willy L'Orbo, eh... 

giovedì 23 gennaio 2025

STAR WARS - SKELETON CREW: RAGAZZINI CONTRO I PIRATI SPAZIALI

 Vogliamo parlare di Skeleton Crew, la più recente serie spinoff di Star Wars? E parliamone, che diamine!


Parliamo di come l'universo inventato da George Lucas non sia così circoscritto alla Nuova Repubblica, ai Jedi, alle truppe imperiali eccetera, ma ci sono in quel mondo anche dei ragazzini curiosi ficcanaso come ci sono ovunque e lo sappiamo già dagli anni 80 con I Goonies.

Infatti questo è stato subito il paragone che è venuto in mente a tutti guardando i primi episodi, sicuramente i migliori degli otto che compongono la serie e dove ci vengono presentati questi ragazzini che vivono in un paese che sembra la classica cittadina americana con le villette e l'auto parcheggiata fuori, ma qui invece che sulle biciclette si viaggia sugli speeders.

E fin qui tutto ok perché si che la storia parte bene, ma passata la metà diventa gravata da una certa una pesantezza che non ti dico dovuta anche al fatto che sullo schermo non si vede quasi più niente con tutte quelle scene scure, oppure dove c'è luce questa rimane dietro agli attori che così sono ancora in ombra (Biascica dove sei?).

No, non è il mood di Guerre Stellari che conoscevo io questo. 
E mi spiace molto perché comunque Jude Law è una canaglia perfetta e lo scalcagnato droide SM-33 in originale è doppiato da Nick Frost.

Pure gli effetti speciali sono ottimi... se solo troppe volte ci si capisse qualcosa in questa storia che mette in mezzo dei veri e propri pirati dello spazio, ma con le regole classiche della pirateria che raccontavano i romanzi di una volta.

Temo che alla resa dei conti anche questa serie possa fare la fine di The Acolyte poiché, se si arriva alla fine, si rimane delusi. 
Mia modesta opinione eh... 

lunedì 2 dicembre 2024

THE MERRY GENTLEMEN: UN FULL MONTY NATALIZIO

 Altra settimana e altro film natalizio, genere che, ovviamente, prolifera sulle piattaforme in questo periodo.


The Merry Gentlemen, per farla breve, è una copia carbone di Full Monty con stripper molto maturo incluso che ha la faccia di Maxwell Caulfield che, dopo l'inutile Grease 2, non vedevo dai tempi di ELECTRIC DREAMS dove interpretava il personaggio del borioso Bill (giusto 40 anni fa). 
L'idea di mettere in piedi questo show di spogliarellisti uomini però, con i numeri musicali che diventano ogni volta sempre più accurati, 

qui non è causata dalla disoccupazione come accadeva nel film di Cattaneo, ma nasce invece per salvare un vecchio locale. 
Diverte il giusto con love story inclusa e portando, naturalmente, anche dei set di addominali bene in vista per la gioia di Madame (e suppongo non solo lei).

L'unica cosa è che ho trovato poco credibile il biondo tuttofare superfisicato quando si mostra insicuro di sé al momento di esibirsi. 
Ma perlomeno è recitato e doppiato bene. 

venerdì 11 ottobre 2024

LO SPAZIO È PER LE DONNE (PARTE TERZA)

 Già in passato ho parlato di donne nello spazio, e oggi sto pensando che quell'11 ottobre dell'orwelliano 1984 non sarà facile da dimenticare per Kathryn Sullivan


poiché mentre noi, chi con Schott e Timberland e chi dinerovestito come i dark, ci ascoltavano i dischi dei Cure, Depeche Mode, Smiths, Echo & The Bunnymen, l'appena pubblicato The Unforgettable Fire degli U2 e stavamo aspettando che i Duran Duran tirassero fuori The Wild Boys, lei se ne stava stava lassù nello spazio a galleggiare bella bella come se niente fosse. 
Era lei infatti un membro dell'equipaggio dello Shuttle e in tale frangente ebbe l'occasione per fare una passeggiata extraveicolare di più di tre ore diventando così la prima donna statunitense a fare tale attività (ma i Russi c'erano già arrivati pochi mesi prima e l'ho raccontato QUI), cosa che, ad uno con sempre i piedi piantati su questa benedetta terra, davvero riesce difficile immaginare che effetto possa fare.

Chissà se Kathryn si è emozionata come Jennifer Lawrence in Passengers e le è scappata una lacrimuccia (cosa che nel film succede con un evidente errore poiché la lacrima non colerebbe giù per la guancia, ma vabbè...). 
A dirla tutta se al suo posto ci fossi stato io forse mi scappava altro che una lacrimuccia, ma piuttosto qualcosa di molto meno romantico che sarebbe rimasto con me lì dentro la tuta... Ehm! 
Una curiosità è che Kathryn ha sperimentato anche la direzione opposta essendo la prima donna ad essere scesa nella Fossa Delle Marianne. 
Mica male eh? 
Altro che i film di fantascienza scrausi che ci becchiamo sulle piattaforme, magari attirati da un'immagine accattivante (uh, quante volte) o da Bruce Willis messo lì in primo piano, ma che poi dice due battute e ciao per i suoi ormai ben noti problemi di afasia. 
Adesso la Kat ha i suoi bei 73 anni e certe cose non le fa certamente più, ma sicuramente ne avrà tante da raccontare... 

martedì 27 agosto 2024

UN TUFFO NEL PASSATO: UN ALTRO FILM DOVE SI TORNA INDIETRO NEGLI ANNI 80, E STORIE DI TV DI QUELL'EPOCA

 Oggi apro lo scrigno dei ricordi e, come Marty McFly con la DeLorean, torno indietro a quarant'anni fa, quando c'erano gli anni 80, quelli delle spallone imbottite e dei capelli cotonati, anni colorati pieni di musica synth e momento d'oro per la italo-disco.


Anche per la televisione è un momento d'oro poiché il 27 agosto come oggi, ma del 1984, l'allora Fininvest di Silvio Berlusconi, avrà ufficialmente i suoi tre canali televisivi su cui suddividere la sua offerta. Canale 5, cioè la rete ammiraglia piena di show di ogni tipo, dal Drive In al Maurizio Costanzo Show, Italia 1 indirizzata al pubblico più giovane fra serie tv (C.H.I.P.S., A-Team, Supercar), animate e il Festivalbar, e Rete 4 per le persone con una certa età che preferiscono cose tipo La Signora In Giallo o le telenovelas con Grecia Colmenares, star assoluta di quei tempi.

La differenza con Marty McFly che ho citato all'inizio del post, è solo che lui tornava negli anni 50, però, anche se l'escursione temporale era esattamente la stessa, a rivedere certe immagini quanta differenza di stile c'è tra le due situazioni, eh? 
Questo lo si nota anche in quel film fatto apposta per Halloween dalla Blumhouse di cui avevo parlato tempo fa, TOTALLY KILLER, dove una ragazza torna indietro pure lei di 40 anni per cercare di evitare la morte della madre per mano di un serial killer e finisce quindi negli anni 80. 
Stessa situazione anche in Un Tuffo Nel Passato


con John Cusack, film che anzi sviluppa ipotesi ancora diverse rispetto al film di Zemeckis poiché i protagonisti finiscono sì nel 1986, ma agli occhi degli altri risultano ringiovaniti mentre incontrano le ragazze con cui erano usciti insieme in quell'anno. 
E poi qui come trait d'union c'è anche Crispin Glover, ovvero proprio il George McFly di Ritorno Al Futuro, ma nella parte di uno scorbutico cameriere monco, mentre il tecnico che conosce i segreti dei viaggi nel tempo è pure lui un viso famoso, cioè Chevy Chase che però con Zemeckis non ha mai lavorato poiché quella volta aveva rifiutato il ruolo di protagonista per Forrest Gump (offerto anche a Bill Murray e John Travolta)

che invece come sappiamo toccherà infine a Tom Hanks. 
Vedi che anche nel fare cinema a volte ci sono delle scelte che a tornare indietro nel passato magari le faresti in modo diverso, oppure no, a seconda del modo in cui vuoi impostare la tua carriera. 
D'altronde noi quando vediamo un film campione d'incassi fatto e finito, magari ci stupiamo poi sapendo che quel ruolo era stato rifiutato dal tale attore, ma in realtà in pre produzione, quando tutto sta ancora scritto sulla carta ed è vivo solo nella mente del regista, è difficile prevedere se il film sarà un successo o un clamoroso flop che magari poi ti pregiudica altri ingaggi. 
A tal proposto girava questo divertente meme su Harrison Ford e Mark Hamill:

E purtroppo tornare indietro nel tempo per riparare ad un errore si può fare solo nei film... 

venerdì 23 agosto 2024

ALAN PARSONS PROJECT - PYRAMID IN EDIZIONE SPECIALE

 Da oggi è tornato in commercio uno dei migliori album dell'Alan Parsons Project, ovvero Pyramid, il terzo per la precisione ed il primo dove appare in copertina proprio Alan Parsons che si alza dal letto piuttosto rintronato in una foto creata dallo Studio Hypgnosis, quello che curava anche le immagini per i dischi dei Pink Floyd.


Era il 1978 quando usciva l'edizione originale di questo disco e stavo lavorando per hobby al restauro di un motorino 50 recuperato in una cantina, così avevo sempre al fianco la radio che passava musica e fra le tante canzoni che ogni venivano trasmesse c'era HYPER-GAMMA-SPACES, un pezzo strumentale con certi suoni che parevano presi da On The Run dei Pink Floyd, ma più veloce, e fu quello il mio primo incontro con l'Alan Parsons Project.

Incontro che poi mi portò in seguito ad acquistare almeno altri tre album. 
Questa nuova edizione, oltre ad avere dei brani aggiuntivi che già erano stati inclusi nella rimasterizzazione del 2008 che era uscita per i 50 anni del disco, contiene un sacco di roba tipo altri sei cd, un singolo da sette pollici in vinile e un libro con pure l'edizione dell'album in vinile, il tutto in un cofanetto fatto apposta per i collezionisti. 
Disco concept incentrato sulle piramidi di Giza, quelle che si trovavano anche all'interno di The Dark Side Of The Moon in due cartoline da collezione. 
Non solo la confezione è migliorata, ma anche il suono che adesso è stato rielaborato in Dolby Atmos 5.1 e rimasterizzato a mezza velocità, perché (piccola nota tecnica) se una registrazione viene duplicata molto lentamente, le informazioni sonore sono più "dense" e precise, cioè l'esatto contrario di quando copiavamo i nastri con la doppia piastra che in pochi minuti nella modalità speed ti sfornava la cassetta completa, ma perdendo leggermente la qualità sonora. Cosa che ben pochi degli amici notavano, ma io invece sì perché il suono, la musica, specie se legata alle immagini, è una delle mie ragioni di vita. Immagini come in Donnie Brasco dove si sente WHAT GOES UP, il singolo che era stato estratto dal LP.

Ed è per questa smania di avere in mano la purezza sonora che avevo comprato questo vinile, ma non subito quando uscì nel 1978 perché allora non avevo ancora un impianto stereo che mi permettesse di godere al meglio dei suoni creati da Alan Parsons & Co. dove nella Co. ci stava anche JOHN MILES che cantava la maestosa SHADOW OF A LONELY MAN.

Questo disco arrivò a casa mia nei primi anni 80, poco prima che Alan tirasse fuori poi quell'EYE IN THE SKY che rimane tuttora il suo top nelle classifiche e nel periodo di mezzo, cioè per la precisione nel 1979, c'era stato quel grave incidente che mi aveva bloccato per un mese intero in ospedale e di cui avevo raccontato QUI tempo fa come se fosse un mio film. 
Un film dove anche qui, come in Donnie Brasco, c'era qualcosa dell'Alan Parsons Project. 

martedì 20 agosto 2024

50 KM ALL'ORA: CHI VA PIANO, VA SANO E VA A CERVIA

 Vuoi un pretesto per una trama? Inventa un road movie e metà del lavoro è fatto.


Così infatti è questo 50 Km All'Ora film con Stefano Accorsi e Fabio DeLuigi diretto da quest'ultimo alla sua terza regia dove appunto al road movie ci si aggiunge anche l'effetto nostalgia dato che i due protagonisti sono in sella a due cinquantini degli anni 80, di cui uno è un Ciao Piaggio, quella famiglia di motorini che si avviavano pedalando come una bicicletta, perlomeno uno dei due perché l'altro è un Califfone Atala con il classico kickstarter. 
Il pretesto per il viaggio è la morte del padre dei due, che nel film sono fratelli in lite che non si vedono da anni, e il desiderio del genitore di avere le proprie ceneri sparse sulla tomba della moglie, con il piccolo particolare però che la donna era stata sepolta a più di 300 km di distanza. 
Ma fra una bevuta e l'altra le liti si placano un po' e salta fuori l'idea balzana di coprire quella distanza con quei due cinquantini che ancora stanno in garage e incredibilmente si mettono ancora in moto, con i due che partono così come sono vestiti,

cioè ancora da funerale, il che dà alla faccenda un leggero gusto da BLUES BROTHERS, che fondamentalmente era un road movie pure quello. 
Da lì in poi sarà un susseguirsi di incontri ed eventi che fanno passare meno di due ore in leggerezza. 
Ad onor del vero la sceneggiatura prende spunto da un film tedesco del 2018 che raccontava una storia molto simile, 25 Km/h

(notare anche la locandina identica), del quale l'anno scorso era anche già uscito su Netflix il remake messicano dal titolo Le Nostre Strade dove però i due fratelli erano maschio e femmina e guidavano moto di grossa cilindrata, ma dato che non avevo visto nessuno dei due, per me basta che questa versione italiana funzioni e mi va bene così con i camei di Stefano Bicocchi (il Vito di qualche decennio fa), Paolo Cevoli e Marina Massironi, e con Alessandro Haber che fa il padre dei due fratelli. 
Su Prime Video. 

sabato 10 agosto 2024

ALL'ESTERO RIDONO DI NOI? VA BENE COSÌ...

 E facciamocele quattro risate sui luoghi comuni dell'essere italiani dai, perché a noi italiani, di essere presi per i fondelli dagli americani succede abbastanza spesso negli show degli stand up comedians e forse ci prendiamo anche gusto.


Tant'è che nel 1980 un certo Joseph Dolce, in arte Joe Dolce, musicista statunitense di origini italiane, butta sul mercato un SHADDAP YOU FACE, disco nel quale racconta di quando era piccolo e delle sue esperienze in famiglia, cantato, ma soprattutto recitato con la classica parlata italoamericana da parodia. 
Quel 45 giri fa un botto mondiale che non ti dico e anche in Italia arriva nelle posizioni alte delle classifiche, forse proprio per il gusto di farci ridere di noi stessi. 
Sarà il suo unico vero successo dato che Joe, tutto gasato, in seguito tira fuori anche un intero album, pieno zeppo di luoghi comuni all'italiana, ma nessuno se lo fila perché una volta ti va anche bene, ma se insisti...

Dalla Germania allora due anni dopo ci pensano gli Spliff a prenderci in giro con CARBONARA, e noi di nuovo qui a cantarla tutti con quel ritmo alla Police e un ritornello che fa "Carbonara e unna Coca Colla", ma nel testo ironizzano su Mafia e Brigate Rosse. 
Forse forse adesso con tutte le menate che ci sono non sarebbero considerati politically correct? 

lunedì 3 giugno 2024

GIORNATA MONDIALE DELLA BICICLETTA... BEN VENGA ANCHE NEL CINEMA

 Oggi 3 giugno è la Giornata Mondiale Della Bicicletta, istituita il 12 aprile del 2018 per sensibilizzare la consapevolezza dei benefici che tale mezzo di trasporto porta alla persona e all'ambiente.


Certo, qui in Italia non è come a Londra e Amsterdam dove la bici è più che rispettata sulla strada per cui metà della popolazione gira senza problemi sulle piste ciclabili anche per andare al lavoro in giacca e cravatta e ci sono parcheggi antifurto appositi. 
Vale anche naturalmente come mezzo per il tempo libero e personalmente la mia mountain bike la utilizzo a tale scopo, non per fare arditi percorsi come vedo fare a certi ammirevoli atleti che vengono giù da percorsi accidentati a velocità pazzesche (e qualcuno si fa anche molto male), ma piuttosto per macinare tanti chilometri come il buon Jovanotti ha raccontato nelle sue AVVENTURE su RaiPlay, ad un certo punto, però, facendosi molto male pure lui. 
Può capitare infatti anche ai più esperti l'incidente di percorso che a volte arriva invece per colpa di terzi alla guida di qualche mastodontico mezzo, i quali "non vedono", o meglio non rispettano il ciclista intento a fare "l'equilibrista che sul mondo sfida il crollo" (CITAZIONE) sul lato della strada. 
Da fruitore delle due ruote muscolari da molto tempo (capita spesso di ricordarlo nei post), per mia fortuna non ho mai avuto incidenti gravi anche perché non sono Brumotti che fa cose da paura, ma lo ammetto che certe volte sull'asfalto trafficato un po' di strizza viene sempre. 
Per cui prediligo i percorsi campagnoli dove c'è anche meno rumore, anzi, spesso senti solo i suoni della natura che magari ci sono anche in città, ma sepolti dal fragoroso bordello di motori e clacson.

E poi la bicicletta, oltre a Don Matteo, ha fatto anche il cinema, signori miei, quello degli anni 80 di E.T., e le citazioni successive di film come IT e la serie tv Stranger Things, perché non fai un film ambientato bene negli anni 80 se non ci metti almeno una BMX, mentre sulle bici da corsa vi si sono cimentati anche Kevin Costner in IL VINCITORE e Dennis Quaid in All American Boys, e naturalmente il nostro Totó Al Giro D'Italia, senza dimenticare che la bici era il mezzo di locomozione di Fernandel, alias Don Camillo, e infine, certamente, il classico di Vittorio De Sica, Ladri Di Biciclette, dal quale avevano preso il nome Paolo Belli & Co. che metto qui oggi insieme con Francesco Baccini intenti a pedalare SOTTO QUESTO SOLE.

E quindi lunga vita alla bicicletta!!! 

giovedì 9 maggio 2024

UN PIEDIPIATTI A BEVERLY HILLS II: COSÌ PER CASO IN TV

 Qualche sera fa, sono rientrato a casa sul tardi e, nel frattempo che mi sorseggiavo un ottimo latte e menta, ho acceso la tv su Italia 1 dove stava terminando uno dei tanti episodi di Mission Impossible versione Tom Cruise.


Finito il film stavo per spegnere quando vedo che comincia Beverly Hills Cop II che non ho nella mia collezione, cioè quello diretto da Tony Scott dopo l'ottimo lavoro fatto da Martin Brest con il primo capitolo, e sono rimasto subito folgorato dalle immagini anni 80, l'abbigliamento, le riprese, il doppiaggio di Tonino Accolla. 
Insomma non sono riuscito a spegnere la tv nonostante il film sia basato su una storia scema, ma la confezione così ben curata lo fa diventare persino un bel prodotto.

Brigitte Nielsen entra in scena nella prima sequenza alla grande, ma presto scopri che recita come la Bellucci e capisci che è finita nel cast solo per la presenza. 
Film un po' sgangherato come la sua sceneggiatura, salvato quindi da una buona regia e dalla musica che lo accompagna tutto il tempo fra il tema classico di Harold Faltermeyer e brani come I WANT YOUR SEX di George Michael e tanti altri ancora.

Per tutto il tempo della visione poi sono stato lì a cercare di capire le differenze (e sono tantissime) sul modo di fare cinema di 40 anni fa e quello attuale. 
Cioè, i film recenti hanno un ritmo diverso, spesso frenetico, colori troppe volte virati cupi, dialoghi serrati, con trame che se perdi un particolare non capisci più nulla, senza dimenticare quel danno incurabile della telecamera balenga che piace tanto a chi fa il cinema adesso. 
Insomma, tutto un altro mondo, eppure si tratta di un film action come tanti che ne escono ogni giorno sulle piattaforme. 
Solo che questo è di 40 anni fa e si vede, cavolo se si vede, ma in meglio eh... 
Dopodiché, dopo aver sghignazzato un paio d'ore insieme ad Eddie Murphy, ma solo nel doppiaggio italiano, ricordiamolo, perché la risata originale è molto meno esplosiva, sono andato a nanna più felice. 

HOLIDAY CRUSH: IL REALITY CHE (NON) CI MANCAVA

 Eh si, anche Prime Video ogni tanto finisce a proporre dei reality show autoprodotti tipo quelli dove dei big dovrebbero fuggire oppure si ...