venerdì 30 settembre 2022

IL GANGSTA'S PARADISE ACCOGLIE COOLIO

 Anche oggi purtroppo una nota triste, e nota in questo caso è il temine più appropriato perché si parla di una dipartita nel mondo della musica, in quanto il rapper Coolio,


59 anni, è stato trovato ieri senza vita nel bagno di casa sua, ma le cause della morte non sono ancora state chiarite anche se, dalle prime ipotesi, pare si tratti di un arresto cardiaco.

Il suo più grande successo per cui è stato premiato anche con un Grammy e tre MTV WMA, risale agli anni 90 con GANGSTA'S PARADISE che altro non era che una rilettura di una canzone degli anni 70 di Stevie Wonder secondo lo stile e i temi cari al mondo del rap, ma senza volgarità alcuna, cosa richiesta espressamente da Stevie per dare il permesso di utilizzare il suo sample. 
In realtà il primo testo non era esattamente "pulito", ma pur di poter utilizzare Pastime Paradise, la canzone originale di Wonder, venne eppurato da ogni frase troppo "pesante", anzi se si analizza con attenzione la canzone, si scoprono anche molti riferimenti religiosi. 
Anche qui nel caso di Coolio c'è un legame con il cinema in quanto il pezzo era la soundtrack di Pensieri Pericolosi con Michelle Pfeiffer che appare anche nel videoclip, e citato poi anche in Bad Teacher - Una Cattiva Maestra con Cameron Diaz, e Justin Timberlake, ma dalla sua il rapper aveva collezionato anche diversi camei in svariate pellicole ed anche in serie tv famose come Streghe, LA TATA,
Joey e Sabrina Vita Da Strega. 
Altra nota, ma stavolta leggera, è che alla frase "È morto Coolio" ho sentito davvero rispondere "Iglesias?".
Può succedere 😁. 
Goodbye Coolio.

mercoledì 28 settembre 2022

I ROCKETS A VERONA E IL CASO DELLA CANZONE SCOMPARSA

 Il titolo del post di oggi è un po' come se fosse quello di un romanzo di Sir Arthur Conan Doyle, perché se state seguendo su Rai 1 le SERATE condotte da Amadeus all'Arena di Verona sulla musica degli anni 60,70, 80 e 90, sarete arrivati anche voi alla seconda che è andata in onda sabato scorso lasciando un alone di mistero sull'esibizione dei ROCKETS, tornati argentei per l'occasione (ogni tanto lo fanno, si) anche se con una formazione del tutto nuova e ringiovanita, fatta eccezione per il tastierista Fabrice Quagliotti che comunque si porta benissimo i suoi 61 anni.


Chi aveva presenziato durante le riprese all'Arena, ricordava molto più lungo il medley che i Rockets avevano presentato, poiché dopo Electric Delight, Fabrice imbracciava la keytar (quella tastiera a tracolla resa famosa da Sandy Marton, per capirci) e andava in prima linea per Galactica, che invece in tv è stata brutalmente tagliata via. 
Perché un tale trattamento? 
Misteri delle tempistiche Rai a cui paghiamo pure un abbonamento che una volta era abbastanza giustificato, ma adesso con i programmi e i film farciti di spot come le reti commerciali sembra solo un sistema ambiguo per incamerare denaro.

Per fortuna, sul canale ufficiale YouTube dei Rockets è stata resa disponibile la PERFORMANCE INTEGRALE comprensiva di Galactica con John Biancale (il nuovo cantante) che qui cercava di riportare sul palco il personaggio alieno e allucinato che era di Christian LeBartz e, nel mimare le famose e caratteristiche pose e mosse del suo predecessore, cominciava anche a perdere il sottocasco argentato già dalla canzone precedente (fateci caso).

Sono però necessarie due note tecniche: la prima è che l'audio di Galactica è leggermente inferiore al resto perché è stato recuperato dalla traccia che usciva dai monitor, mentre la seconda è che tutto il blocco era un playback realizzato con le tracce originali dei dischi che presentavano la formazione originale con LeBartz, L'Her, Groetzinger, Maratrat e, naturalmente, Quagliotti. 
Un po' una birichinata, è vero, questo playback che è stato utilizzato da diversi artisti che si sono esibiti nel programma come persino i finti Matia Bazar (non c'è più nessuno degli originali). 
Anche Paul Young ha avuto tale necessità durante la prima serata, ma solo a causa dei gravi problemi alle corde vocali che ha avuto in passato e che gli hanno precluso totalmente la possibilità di raggiungere il falsetto. 
Per la precisione TUTTE le canzoni eseguite lì hanno la musica su una base, anche quelle su cui l'artista ha cantato davvero dal vivo come Gloria Gaynor, The Trammps, Holly Johnson, e gli strumenti sul palco servono solo a far scena. 
Gli SHOW ATTUALI dei Rockets invece sono "quasi" tutti suonati dal vivo (con campioni e sequenze, certo) ed anche con arrangiamenti ritoccati per essere al passo con i tempi.
Ho dovuto virgolettare il "quasi", poiché è pur vero che alcune parti preregistrate ci sono (non come dice Red Ronnie però, che secondo lui tutti i concerti sono al 90% finti) e ci sono anche state in passato diverse occasioni dove Fabrice ha fatto il frontman come nei primi anni 2000 qui a MODENA,
mollando la sua postazione alle tastiere (tanto le sequenze vanno da sole) e cantando lui personalmente le canzoni, fino ad arrivare a farla davvero "sporca" con Galactica eseguita da tutti palesemente in playback sull'audio del disco originale opportunamente rimontato. 
Eh... Cosa non si fa per sopravvivere. 
Perché si, che i Rockets, si narra che vengano dal futuro, ma in realtà quasi 50 anni son passati da quando uscì il loro primo singolo di successo Future Woman, che sul retro conteneva quella famosa VERSIONE DI APACHE degli Shadows.
Perciò per un curioso cortocircuito spazio-temporale, si sono dovuti adeguare pure loro ai tempi che si sono inesorabilmente evoluti, fra cambi di formazione ed aggiornamenti tecnologici che hanno un po' mutato il suono della "universal band", compreso pure un discusso periodo New Romantic

tutto pizzi e pettinature cotonate, restando però nel campo del sound elettronico. 
Nel loro caso, in una esibizione televisiva votata al revival, la finzione scenica è servita per poter avere l'illusione di riportare i "vecchi" Rockets originali in una sorta di Tale E Quale Show all'Arena di Verona, che vale un po' come l'operazione con la quale sono stati di recente ricreati digitalmente gli ABBA di 50 anni fa. 
P.s.
Anche su RaiPlay c'è la versione "mozzata". 

martedì 27 settembre 2022

NESSUNO COME NOI: FRA CLAUDIA MORI, RAIMONDO VIANELLO E IL NUOVO GOVERNO

 Volfango DeBiasi, regista di commedie mediamente riuscite come Un Boss In Salotto e UNA FAMIGLIA MOSTRUOSA, abbandona per una volta il tono leggero (un cambio drastico come quello avvenuto al governo con queste elezioni) e si butta a dirigere una storia di tradimenti parallela ad amori giovanili degli anni 80, con un risultato così così perché pare di vedere la classica fiction di Canale 5, emittente dove è stato mandato in onda.


Nessuno Come Noi (pare davvero uno slogan politico, no?), film del 2018 tratto dal romanzo omonimo di Luca Bianchini dal titolo che ricorda Come Te Nessuno Mai di Muccino (ma magari fosse così), era lì e l'ho subìto passivamente con tutte le pause pubblicitarie


(in realtà nel frattempo stavo facendo ben più interessanti ricerche comparative su internet su cose da acquistare per cui davo lo stesso peso agli spot come al film), ma è disponibile pure su Netflix, con il momento top per me di quando Alessandro Preziosi sembra rifare pari pari la scena raccontata nel disco Buonasera Dottore di Claudia Mori parodiata anche da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini in un FAMOSO SKETCH di Tante Scuse.

Ecco lì è tornato il Volfango che conoscevo... e giù risate 😜. 
Solo che l'intenzione non era esattamente quella di far ridere... 
E, tornando al parallelismo iniziale con il neonato governo, vedremo presto anche lì se ci sarà da ridere per i grossi cambiamenti oppure no. 

lunedì 26 settembre 2022

ADDIO ALLA TERRIBILE CAPOSALA DEL CUCULO (E NON SOLO A LEI)

 È mancata ad 88 anni Louise Fletcher, l'attrice che in Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo interpretava la sadica infermiera Mildred Ratched,


quella originale e non quella della SERIE SU NETFLIX tanto discussa che comunque a me non dispiaceva per tutta una serie di motivi che ho già spiegato. 
Oltre a parecchie presenze in una cinquantina di film e serie tv, altro suo ruolo importante era stato nella serie Star Trek Deep Space Nine dove appariva in diversi episodi. 
Un volto da donna di carattere il suo che in questa foto d'epoca (1959)

mi ha fatto pensare persino a SHE-HULK, la serie Disney sulla cugina di Bruce Banner che sto seguendo, non certo per il fisico muscoloso o il colore della pelle, ma solo per una certa somiglianza con Tatiana Maslany.

"Chi è Tatiana? Chi è Tatianaaa??? (cit. Gabriele Cirilli). 
Ma sempre a divagare, mannaggia... 
A 95 anni se ne va anche Henry Silva, attore americano con una faccia scolpita esattamente per fare il ruolo del cattivo anche in parecchi film italiani.

Era un stato anche uno degli interpreti di COLPO GROSSO, ovvero il primo Ocean's Eleven, quello originale con il Rat Pack di Frank Sinatra. 
Il suo decesso è avvenuto in effetti più di una settimana fa, ma, chissà come, avevo perso la notizia forse a causa del l'imponente invasione promozional-politica nei notiziari. 
Per finire, anche il cinema e il teatro italiano salutano un'attrice molto popolare nei cosiddetti "peplum" degli anni 60, cioè Lydia Alfonsi che ci lascia a 94 anni.

L'ultima sua apparizione era stata in La Vita È Bella di Benigni, ma nel 1964 aveva anche vinto un premio televisivo per lo sceneggiato Mastro Don Gesualdo (adesso sarebbe chiamata miniserie se andasse su Netflix). 
Goodbye Louise, Henry e Lydia. 

domenica 25 settembre 2022

PER NOI SUA MAESTÀ È SEMPRE SUA MAESTÀ, UOMO O DONNA CHE SIA

 In questi giorni sta girando una notizia, specie sul web dopo la dipartita di Elisabetta II, in cui si parla del profondo rinnovamento di James Bond che, oltre ad avere un nuovo attore che lo interpreterà, non sarà più al servizio segreto della Regina, ma del Re.


Cosa però che per noi italiani non cambia granché dato che, come recita il titolo di quell'unico e sfortunato film con George Lazenby, 007 era si al servizio segreto di Sua Maestà, ma nella nostra lingua risulta senza allusioni al sesso della regale persona, mentre in inglese la differenza ci sarà eccome fra Her Majesty e His Majesty, come tante diciture storiche che sono già state modificate in U.K. 
Potrebbe essere una ragione di più per preferire la lingua originale nei prossimi film in quanto nei dialoghi potrebbero esserci dei riferimenti al cambio avvenuto al vertice del regno. 
Potrebbe... ma lo sapete che alla fine son pigro e preferisco i doppiaggi, se fatti bene. 

sabato 24 settembre 2022

UN PO' DI MUSICA DI FINE ESTATE

 Ieri, equinozio d'autunno, ci siamo lasciati l'estate alle spalle; un estate di musica dove al furbetto malandrino David Guetta piace vincere facile e per la sua nuova hit I'M GOOD non prende solo un campionamento, ma ricalca e risuona pari pari il successone degli Eiffel 65 (nel titolo però tra parentesi ce lo mette Blue) con tutto un nuovo testo e la fa cantare a Bebe Rexha con tutte le sue curve fasciate nel latex.

Dimostrazione che quella canzone è diventata una delle più popolari della italo disco anni 90 e non è sicuramente la sola. 
Dal brio dance si passa a coloro che paiono l'ombra di loro stessi come sono diventati i Red Hot Chili Peppers che, aldilà dell'energia solita che ci mettono, con la nuova TIPPA MY TONGUE convincono davvero poco e hai voglia Anthony di stare lì a fare yayayayayayaya tutto il tempo che tanto il pezzo rimane brutto.
Sorpresina invece con Malika Ayane, che non è una delle mie cantanti preferite, specie per il ricordo di quando faceva la precisina rompiballe come giudice a X-Factor, però devo ammettere che il suo singolo UNA RAGAZZA è parecchio accattivante con il mood anni 60 che ha come il fashionissimo look da swinging London che sfoggia nel video.
Quindi un weekend d'autunno in musica, dove, come in un film di Sergio Leone, ci sono più o meno Il Buono, Il Brutto E Il Cattivo... 
In quale ordine lo deciderete voi😜. 

venerdì 23 settembre 2022

LE ROCAMBOLESCHE AVVENTURE DI ROBIN HOOD CONTRO L'ODIOSO SCERIFFO: FAI PRIMA A VEDERLA CHE A DIRE IL TITOLO

 Ecco un'altra serie tv firmata da Mel Brooks dopo quella bomba di GET SMART, ma stavolta subito successiva a quel GRAN FILM che conosciamo.


Il lunghissimo titolo italiano è totalmente inventato, ma forse più efficace dell'originale che era When Things Were Rotten, che suona un po' tipo Quando C'era Del Marcio, mentre così si fa capire da subito come funziona la serie che è appunto una rilettura delle avventure di Robin Hood, molto prima del film che sempre Mel porterà sullo schermo con Cary Elwes, Robin Hood, Un Uomo In Calzamaglia.


I personaggi qui sono quelli del romanzo in un contesto dove Mel manovra tutto secondo il suo stile sopra le righe con un frate Tuck interpretato dal mitico Dick Van Patten che tornerà anche nell'altro film, ma con un ruolo diverso, Robin con il volto di Dick Gautier, già nel cast della serie sull'agente segreto pasticcione,

e Lady Marian che è quella Misty Rowe di cui avevo già parlato tempo fa per un paio di FILM BIOGRAFIA su Marilyn Monroe di dubbia qualità, ma non per causa sua, perché si parla spesso di attori cani, ma esistono anche parecchi registi da paragonare ai fedeli quattrozampe. 
Sempre da quella vecchia serie parodia di James Bond, arriva anche Bernie Kopell che ritroveremo più avanti nel tempo come Doc, il medico di bordo della famosa LOVE BOAT.

Sono solo 13 episodi che compongono un'unica stagione, che però vale come una e mezza abbondante di quelle che vengono prodotte adesso. 
Breve (più del suo titolo italiano, appunto), ma divertente se vi piace lo stile di Mel Brooks. 

giovedì 22 settembre 2022

L'INCREDIBILE BURT WONDERSTONE: ILLUSIONISTI NEL CINEMA, MA SENZA CHRISTOPHER NOLAN

 Ricordate The Prestige di Nolan dove due maghi illusionisti erano acerrimi rivali?


Ecco, questo è un'altra cosa già per il fatto che i due rivali, per questioni passate irrisolte, ma colleghi sul palco, siano Steve Carell e Steve Buscemi, con lo spirito quindi rivolto alle battute demenziali e alle trovate visive esagerate, ma anche con una morale di fondo. 
E non siamo nemmeno nei paraggi di Now You See Me di cui questo film è precedente. 
Però di trucchi, di illusioni si parla anche qui con un cast completato da Jim Carrey capellonato (come i suoi colleghi) nei panni del terzo incomodo cioè un mago di strada che sta rubando la scena a tutti, James Gandolfini, Alan Arkin e Olivia Wilde, ed io un film dove c'è Olivia Wilde lo guarderei già in partenza, così senza pregiudizio, anche se poi qui (come quasi sempre nei film che ha interpretato) non è così incisiva come ci si aspetterebbe avendola conosciuta nella serie Dr House dove il ruolo forse le si confaceva di più. 
Ad un certo punto però occhio che la Olivia ti appare conciata come le luchadoras messicane!!!


È c'è pure il cameo di un grandissimo illusionista vero...
Su Prime Video. 

mercoledì 21 settembre 2022

STEPHEN KING COMPIE 75 ANNI

 Tre quarti di secolo sono già una bell'età ed è quella che ha raggiunto il nostro amicone Stephen King proprio oggi portandola anche egregiamente dopo certi trascorsi non proprio eclatanti.


Grazie a lui il cinema ha avuto un'infinità di soggetti da cui attingere, in verità quasi mai rispettati fino in fondo, ma in alcuni casi persino migliorati nei finali che, lo dicono in tanti, per lo scrittore sono un po' come un tallone d'Achille.

Cioè non che non funzionino su carta eh, però parlando, per fare un esempio, di cose tipo Shining, le modifiche apportate da Kubrick lo hanno reso davvero migliore, anche se lì per li all'autore non era andata giù molto bene. 
Altri film invece hanno sfruttato malamente il nome di King, uno su tutti IL TAGLIAERBE che delle idee di Stephen ha si è no poco più di un minuto, per cui il nostro scrittore aveva fatto partire una legittima causa legale. 
Dal suo esempio poi sono nati altri emuli scrittori e anche registi, perché pure lui ha provato a stare dietro alla macchina da presa con Maximum Overdrive,

titolo originale stupendo dove fa pure un cameo, ma che in italiano diventa un insipido Brivido; e per tutto ciò che ha scritto, e che ancora non si stanca di fare, i DUFFER BROS. lo stanno ringraziando ancora adesso. 
Vorrei chiudere con una frase originale, ad effetto, ma mi pare che in questi giorni, a causa di certi fatti di cronaca, sia un po' abusata... 
Auguri e lunga vita al Re... 
Vabbè... pareva carina... 

martedì 20 settembre 2022

DOLLHOUSE: OVVERO "LA CASA DEI DESIDERI" PER IL PUBBLICO ITALIANO

 Persone denominate Dolls (ma anche Attivi) che lavorano per un'organizzazione che cancella loro la personalità e ne impianta una nuova a seconda delle esigenze, belliche, erotiche o quant'altro.


Ecco il plot di Dollhouse, serie di fantascienza del 2009 ora su Disney+, ideata da Joss Whedon (si quello là famoso) con protagonista Eliza Dushku, che si è fermata dopo un paio di stagioni quando veniva trasmessa sul canale Fox,

ma quelle stagioni che contavano ancora tanti episodi a botta, perciò non si può fare il confronto con gli 8 episodi standard voluti (o imposti) dalle piattaforme streaming al giorno d'oggi. Sono 26 quindi gli episodi più uno mai trasmesso negli U.S.A. (in Italia invece si, su Cielo dove la serie si presentava con il titolo La Casa Dei Desideri) presente nei cofanetti per l'home video, cioè un prodotto abbastanza sostanzioso.

Forse anche un po' troppo fantasioso con Eliza che, di volta in volta, diventa personaggi diversi, ma, al contrario dei suoi colleghi Dolls, mantiene nella sua memoria delle briciole di ricordi di chi fosse prima, con un agente federale che la tampina sospettando la sua vera identità, ma ad un certo punto l'interesse è scemato e la dura legge del gol... ehm... del network ha deciso che lo show non interessava più agli sponsor per cui non ha più rinnovato la serie.

Si, forse in alcuni casi eravamo in presenza di un vero e proprio fanservice che manco negli anime hentai... ma ci poteva stare. 

lunedì 19 settembre 2022

THIS IS SPINAL TAP: IL ROCKUMENTARIO FONDAMENTALE

 Avevo parlato brevemente di questo divertentissimo film di e con Rob Reiner che documenta le vicende di una fantomatica band hard rock inglese chiamata Spinal Tap,


in occasione della scomparsa di RIC PARNELL che interpretava uno dei molteplici (e sfortunati) batteristi della band deceduti in circostanze assurde tipo autocombustione,

o un incidente di giardinaggio che però non viene spiegato, oppure ancora un'altro soffocato dal vomito, cosa realmente accaduta a John Bonham dei LED ZEPPELIN, ma con la differenza che stavolta il vomito trovato dentro al batterista non era il suo, ma di "qualcun altro" non specificato. 
Il film, un assoluto cult da riscoprire per cui si merita perciò un post tutto per sé, si svolge seguendo gli Spinal Tap e intervistandoli durante quello che doveva essere un trionfale tour americano risoltosi invece, a causa anche del nuovo disco con una copertina poco gradita, in una serie di date annullate e concerti raffazzonati in luoghi improbabili tipo: "Spettacolo di Burattini e Spinal Tap". 
Il copione dava un abbozzo biografico dei personaggi e gli attori improvvisavano quasi tutto e per questo risulta divertentissimo in ogni secondo della pellicola come nella famosa scena dell'amplificatore speciale con il volume che arriva a 11,

diventata un vero e proprio modo di dire come un messaggio in codice nel mondo musicale e che dà anche il nome ad un'edizione speciale in blu-ray,

e poi il baccello difettoso, il metal detector, la ricerca del palco, la scenografia di Stonehenge, tutte trovate da piegarsi in due e che, nonostante le canzoni abbiano dei chiari doppi sensi sessisti, mai vanno a cadere sul pecoreccio come invece fanno altri film demenziali tipo il reboot di JAY & SILENT BOB.

Questo perché, anche se lo sembra, non si tratta di un film demenziale e, anzi, la cura con cui è realizzato lo rende più credibile di tanti biopic che vorrebbero essere veri, ma che invece puntano alla scena scandalosa più che alla sostanza. 
E se posso dirlo, ci ho visto pure un po' di Help e A Hard Day's Night, I film dei Beatles, anche perché il bassista Derek Smalls (Harry Shearer) nella pellicola ha certi atteggiamenti ed espressioni che mi ricordavano Ringo Starr dei Fab Four.
 
La sorpresa poi è stata anche che gli attori/musicisti del film, mai avrei pensato di ritrovarli molto tempo dopo in cose tipo Better Call Saul, dove Chuck (Michael McKean) altri non è che David St.Hubbins, il biondo leader chitarrista, oppure Nigel Tufnel (Christopher Guest) che torna a lavorare con Rob pochi anni dopo in LA STORIA FANTASTICA (altro cult che dovete assolutamente vedere per Inigo Montoya, cioè Mandy Patinkin). 
Camei di Patrick McNee (John Steed di AGENTE SPECIALE) nella parte del discografico dirigente della Polymar (parodia della Polygram), Fran Drescher (che conosciamo come Francesca Cacace, cioè La Tata) nei panni dell'addetta alle pubbliche relazioni, Billy Cristal più volte diretto da Reiner e qui mimo/cameriere, Anjelica Houston che crea la scenografia di Stonehenge alla quale però Nigel ha fornito le misure sbagliate scritte su un tovagliolino di carta,

e tanti altri. 
I tre protagonisti, che principalmente sono dei comici, hanno poi impersonato la band in molteplici occasioni nell'ambito di programmi televisivi ed eventi (pure David Gilmour si è esibito con loro), ed esiste anche un seguito, un film per la tv di cui non ero assolutamente a conoscenza, non più diretto da Rob Reiner e (pare) molto meno interessante, ma non è detto che non recuperi pure quello. 

domenica 18 settembre 2022

BUONGIORNO PAPÀ: ULTIMI STRASCICHI DI REPLICHE ESTIVE

 Film del 2016 visto appunto durante le innumerevoli repliche estive e seconda prova da regista di e con Edoardo Leo


che può contare su un cast che funziona molto bene dal protagonista Raoul Bova a Nicole Grimaudo con cui rifanno la famosa scena di Ufficiale E Gentiluomo, fino all'ottimo Marco Giallini,

nonno rocker della figlia a sorpresa che capita a casa di Raoul scombinandogli la vita da scapolo che aveva condotto fino ad allora. Si ride, ma, grazie ad attori che sanno fare bene il loro mestiere,

ci sono anche dei sentimenti in questo nuovo corso della commedia all'italiana, che, per fortuna, non conta solo sugli insopportabili cinepanettoni di cui non perdo occasione per parlarne male, ma anche su prodotti come questo oppure quelli di Sydney Sibilia, altro nome che finora non mi ha mai deluso e con cui Edoardo Leo ha lavorato nella trilogia di Smetto Quando Voglio. 
A scanso di equivoci, non c'è nessuna relazione con la fiction di Canale 5 dello scorso anno dal titolo BUONGIORNO MAMMA se non che in entrambe c'è Raoul.

sabato 17 settembre 2022

ANIMALS DEI PINK FLOYD HA COMPIUTO 45 ANNI E INDOSSA UN VESTITO NUOVO PER L'OCCASIONE

 45 anni fa, precisamente a gennaio, usciva un disco dei PINK FLOYD molto discusso (difatti non è uno dei miei preferiti della band inglese) la cui copertina è diventata forse più famosa e iconica dei brani in esso contenuti, tant'è vero che Gilmour utilizzerà dei maiali gonfiabili durante i TOUR dei suoi Pink Floyd (quelli senza Waters) anche se non eseguirà alcuna canzone del disco. 


Si tratta di Animals che è stato ripubblicato proprio ieri in una nuova versione rimasterizzata in 5.1 con un nuovo missaggio dei suoni e pure una nuova fotografia che riprende comunque quella originale con le famose ciminiere della Battersea Power Station

che, se ci siete stati, capita di vedere vicinissima dal finestrino del treno che dall'aeroporto vi porta a Londra, e quel maiale gonfiabile che nei progetti non doveva essere lì, ma fluttuare sopra un prato vicino; a causa del vento però gli ormeggi che lo tenevano vennero strappati ed il suino cominciò a volare a caso dove gli pareva, ma la prontezza del fotografo riuscì a fermare una serie di scatti mentre sorvolava appunto la centrale ed uno di quelli, opportunamente elaborato da sembrare un quadro ad olio, divenne la famosa copertina del 33 GIRI dal contenuto socio-politico e cupo come l'immagine.
L'evento della ristampa era stato previsto per il 2018, come si legge dallo sticker sul disco, ma ci sono stati diversi dissapori, diatribe, divergenze (cioè pare tutto quello che comincia per di...) su cosa scrivere nelle nuove note di copertina che Waters voleva aggiungere per dare più informazioni a chi acquistava il disco, mentre Gilmour preferiva mantenere un contenuto scarno come nell'originale perché secondo lui era più nello spirito un po' misterioso che aveva caratterizzato da sempre il gruppo. 
Alla fine pare l'abbia spuntata il chitarrista ed ora il disco esce nei vari formati disponibili con pure un libretto fotografico allegato. 
A parte che è un brutto segno se cominciamo anche a cambiare le copertine degli album storici oltre che le locandine dei film, come ne avevo parlato tempo fa in un POST portando proprio l'esempio di The Dark Side Of The Moon che ad ogni ristampa presenta sempre la stessa immagine, in tutto questo beccarsi fra galletti, il buon Nick Mason, il batterista, se la rideva sotto ai baffi

che ora non sfoggia più da anni, ma all'epoca dell'incisione si, e se ne è stato fuori dalle discussioni spolverando la sua collezione di auto storiche.

P.s.
Nessun maiale vero è stato maltrattato durante la realizzazione di questo post... 

venerdì 16 settembre 2022

CI LASCIA IRENE PAPAS, ATTRICE, MA ANCHE CANTANTE COME NON TE L'ASPETTI

 Lo dicevo l'altro ieri che non passa giorno senza che un nome famoso se ne vada, e 50 anni di carriera spalmati in più di 70 film e televisione per Irene Papas, sono certo delle belle cifre come la sua età di 96 anni che ha raggiunto prima di lasciarci in questi giorni.


A parte le pellicole girate nella natia Grecia, di cui molte mai distribuite in Italia, ha avuto modo di lavorare molto qui da noi con registi come Elio Petri e Lucio Fulci, ed io la ricordo con piacere come Penelope in quell'Odissea televisiva che mi fece piacere Omero più che sui banchi di scuola grazie alla puntata diretta da Mario Bava dove appariva Polifemo,

con i suoi effetti speciali (e anche paura, si) così avanti per l'epoca. 
Mi era piaciuta così tanto che l'ho acquistata in DVD quando è uscita in edicola negli anni 90.

Ma torniamo ad Irene che oltre a lavorare in Italia, ha poi avuto modo di sbarcare a Hollywood grazie a film come I Cannoni Di Navarone, ZORBA IL GRECO,


dove in entrambi ritrova Anthony Quinn con il quale era stata sul set dell'italiano Attila, e pure John Landis l'ha voluta per Tutto In Una Notte 

(si, lo sgherro con gli occhiali è proprio lui, John).
Artista nel vero senso della parola, Irene ha fatto anche una breve apparizione nel mondo della musica come ospite degli Aphrodite's Child in INFINITY,
un brano in cui lei ripeteva una frase biblica giocando su un doppio senso del significato e con un'intonazione come se stesse avendo un orgasmo, ma uno di quelli che Meg Ryan se li sogna soltanto.


Tant'è che la pubblicazione di quel disco venne momentaneamente sospesa per i contenuti scabrosi e i riferimenti religiosi, dato che il simpatico titolo del doppio album era 666. 
VANGELIS, il tastierista della band, realizzerà poi con lei altri due dischi molto meno erotici. 
Addio Irene. 

giovedì 15 settembre 2022

NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE (MA NON È UN MUSICARELLO ANNI 60)

 Ecco riproposto la scorsa settimana nella programmazione estiva della Rai uno dei film di Massimiliano Bruno che mi era piaciuto di più, molto prima che si infilasse in quel tunnel dei VIAGGI NEL TEMPO con risultati discutibili.


Qui ancora una volta il titolo prende spunto da una canzone come in quel periodo si usava fare (era il 2011 e uscivano tutti film così), ed il cast ci mostra Raoul Bova, Paola Cortellesi, Rocco Papaleo, Caterina Guzzanti, Valerio Aprea, Lillo ed altri in perfetta sintonia a portare in scena una storia degli equivoci ben congegnata e quasi commovente sulle battute finali con Paola che fa la escort per necessità dopo essere rimasta vedova con un figlio e con un sacco di debiti insoluti del marito deceduto, e per questo motivo in alcune scene la troviamo pure a sfoggiare outfit ancora più particolari di questo:

Il momento top però rimane l'entrata in scena di Fausto Leali che mi fa letteralmente ribaltare anche alla terza volta che lo rivedo.
Adoro i film ben riusciti (più o meno cit.)

OGGI È LA FESTA DI UN VILLAIN DI 007

 Spulciando in giro, scopro che oggi, venerdì 19 aprile, è il giorno in cui cade la festa vudú (o voodoo) del Baron Samedi, cioè il Loa che ...