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sabato 13 settembre 2025

PER VIVERE INSIEME FELICI E CONTENTI, COME NELLE FAVOLE

 Chi non conosce HAPPY TOGETHER dei The Turtles,


magari nella versione italiana dal titolo PER VIVERE INSIEME cantata dai Quelli, ma anche da Jimmy Fontana e qualcun altro ancora? 
Canzone a ritmo di marcetta beatlesiana che convoglia, proprio come dice il titolo, un sentimento di felicità collettiva con quel papapappà ripetuto ad libitum.

E canzone che capita qui dalle mie parti oggi a causa del suo autore, Mark Volman, fondatore degli statunitensi The Turtles (è loro anche la versione originale di Scende La Pioggia di Gianni Morandi) insieme a Howard Kaylan con cui avrà anche un periodo di militanza nel gruppo di Frank Zappa per poi mettere insieme il duo Flo & Eddie.
Mark infatti, che, da tipo bizzarro qual'era, inizialmente aveva chiamato il gruppo The Tyrtles un po' come The Byrds avevano storpiato la traduzione inglese di Uccelli, è mancato nei giorni scorsi a 78 anni,

in quei giorni dominati dalla scomparsa di GIORGIO ARMANI e poco prima anche di EMILIO FEDE, e probabilmente la sua dipartita sarà passata in secondo piano. 
Esattamente come pochi avranno notato anche la scomparsa di Oliviero Malaspina, cantautore e scrittore del pavese noto per la collaborazione con Cristiano De André in molti dei suoi dischi e anche per quell'album mai completato a cui stava lavorando Fabrizio De André poco prima di morire e che avrebbe avuto come tema conduttore la notte.

Oliviero, che aveva 63 anni, poi lo avremmo visto partecipare al concerto commemorativo Faber Amico Fragile insieme a tanti altri nomi della musica italiana (anche Celentano che si era impantanato su La Guerra Di Piero) dove ha eseguito CANZONE DEL PADRE
Più recente invece la morte di Rick Davies uno dei due fondatori/voci dei SUPERTRAMP di cui Roger Hodgson era quello dei falsetti, mentre Rick cantava con voce più profonda canzoni come questa GOODBYE STRANGER

(divisa comunque con Roger) dal loro album di più grande successo che è stato Breakfast In America e che ognuno deve avere in casa in qualsiasi forma, ma ci deve essere. 
Rick, 81 anni, era malato di tumore del sangue e per tale motivo era saltata la reunion che avrebbero dovuto fare nel 2015.
Sempre legato alla musica era il produttore irlandese Nicky Ryan

(da non confondere con il regista sempre irlandese Nick), scopritore dei Clannad dai quali arriva Enya che, grazie a lui, inzió a metà degli anni 80 la sua carriera da solista prendendolo come agente e produttore dopo che entrambi conclusero la collaborazione con la band.
Ryan, come si sente qui sotto nella canzone più famosa di Enya, ORINOCO FLOW

era un appassionato delle sovrapposizioni vocali con le quali creava atmosfere molto particolari e che richiedevano un enorme lavoro in studio, cioè una cosa che gruppi come i QUEEN conoscevano perfettamente già da tempo (per maggiori chiarimenti ascoltate i loro dischi fino alla svolta baffuta di Mercury). 
Nick aveva 79 Anni. 
Non termina qui la triste lista delle dipartite, ma stavolta non c'entra la musica perché a 78 anni, dopo una lunga malattia degenerativa che non gli premettava più di comunicare, è mancato anche Stefano Benni,

il noto scrittore autore di titoli come La Compagnia Dei Celestini e Bar Sport. 
Quest'ultimo diventerà anche un film con Claudio Bisio, Giuseppe Battiston e molti altri a dar vita ai personaggi del libro. 
E in coda purtroppo anche l'assassinio di Charlie Kirk, 31 anni, attivista influencer conservatore ucciso da un killer 22enne già arrestato.

Addio Charlie, Stefano, Nick, Rick, Oliviero e Mark. 

mercoledì 10 settembre 2025

50 ANNI DAL VIVO O QUASI

 "Dobbiamo fare un DISCO come Made In Japan dei Deep Purple!", questo è più o meno quanto disse Neil Bogart della Casablanca Records ai quattro Kiss che, dopo tre album pubblicati, continuavano a non avere il successo di vendite sperato nonostante i loro concerti fossero al contrario sempre ben affollati.


Ecco questo forse era il problema vero, cioè i Kiss erano senza dubbio una band da spettacolo live, ma ascoltare un loro disco registrato in studio non portava al pubblico le stesse emozioni e anche la critica era concorde a dare addosso a quei quattro fenomeni da baraccone mascherati. 
Anzi, la casa discografica pareva ormai sull'orlo del fallimento proprio a causa loro dato che sulla band il Neil vi aveva investito un sacco di dollaroni pur essendo totalmente ignorante sul modo di gestire tale progetto (difatti in seguito si indirizzerà più che altro su prodotti da discoteca come Donna Summer e Village People). 
Ma non era il momento di perdersi d'animo, e allora eccoli tutti pronti a registrare tutto quello che sarebbe uscito dal nuovo tour per metterlo su un disco live, magari doppio, per fare proprio come i Deep Purple. 
Detto, fatto. 
Purtroppo però il risultato delle registrazioni risultó essere parecchio scadente per via dei numerosi errori che lì per lì, nell'entusiasmo adrenalinico, non te ne accorgevi, ma sul documento audio stavano lì pesanti come una pietra tombale. 
Passaggi di batteria sbagliati, stonature vocali, addirittura un solo di chitarra di Ace con lo strumento completamente scordato. 
Non poteva certo andare su un disco quel macello. 
E allora ecco che buona parte del lavoro viene corretto in studio risuonando con più precisione, ma anche molta più energia e ricantando le parti incriminate, aggiungendo anche qualcosa in più agli applausi del pubblico per farli sentire meglio e più partecipi. 
E il 10 settembre del 1975 Alive! dei Kiss finalmente esce nei negozi con quelle famose foto di copertina che sembrerebbero scattate durante il concerto,



mentre invece erano state fatte il maggio precedente mettendosi in posa appositamente per il disco. 
Beh, Gene "The Demon" Simmons per anni ha negato che il doppio album fosse stato ritoccato in studio, ma le bugie hanno le gambe corte e la verità era destinata a venire a galla per voce del suo fido compare Paul "Starchild" Stanley. 
Tuttavia il ritocco in studio di un disco live è ben più frequente di quanto non si possa credere e ne avevo parlato a proposito del doppio KILLERS DEI QUEEN, ma se vogliamo possiamo citare in proposito anche i gloriosi Eagles. 
Quello che conta comunque è che quell'album che oggi compie 50 anni, è stato quello che ha ribaltato la situazione sia per i Kiss che per la Casablanca Records diventando campione di vendite ed elogiato allora dalla critica per la incredible pulizia del suono... 
Eh... Incredibile, appunto 😜. 

domenica 10 agosto 2025

AAA CERCASI VOCALIST

 Un giorno ti arriva Jimmy Page che ha intenzione di riformare gli Yardbirds, magari cambiando poi il nome in Led Zeppelin e ti chiede se vuoi essere il cantante frontman, ma tu cosa gli rispondi?


No, grazie anzi, ti consiglio quel giovane Robert, biondo figo, e se ti serve un batterista conosco anche John che aveva suonato con me e pesta come un fabbro. 
Un anno dopo ti arriva Richie Blackmore che cerca pure lui un nuovo vocalist per il suo nuovo gruppo che chiamerà Deep Purple e ti chiede se ti interessa farne parte, e tu ancora? 
No, grazie non mi interessa, c'ho da fare cose mie.
Fantascienza? No, è la realtà che ha visto TERRY REID rifiutare ben due proposte pazzesche per dedicarsi invece alla carriera solista che non sarà comunque priva di collaborazioni varie.


In effetti, per dirla tutta, con Page c'era stata quasi la possibilità di un sì se Terry non fosse già stato impegnato in tour come supporter di Rolling Stones e Cream. 
Chitarrista e cantante dalla voce stile Paul Rodgers (ben noto ai fans dei Queen), Terry é mancato di recente a 75 anni, ricevendo consensi nel giro della musica, ma non certo al livello che hanno poi raggiunto le due band simbolo dell'hard rock da lui evitate. 
Ma forse potrebbe essere andata così ugualmente con una sua fuoriuscita dalla formazione dopo uno o due dischi. Cosa che accade sempre anche da noi e vediamo come esempio i Lunapop e i Timoria, mentre per il discorso Maneskin pare ci siano voci di corridoio che ne (s)paventano un ritorno al completo. 
Staremo a vedere. 
Si continua sempre nel rock e nei suoi vocalist, ma qui siamo nell'heavy metal degli Iron Maiden parlando della morte di Paul Day,

il quale fu il primissimo cantante della band inglese, liquidato presto perché si dice non avesse una presenza scenica e carisma adeguati al ruolo. 
Paul, che di nome completo faceva anche Mario ed aveva 69 anni, si era poi rifatto diventando frontman degli SWEET negli anni 80, ma per un breve periodo di soli tre anni

durante i quali, oltre all'attività live, aveva registrato con loro anche delle NUOVE CANZONI.
Altro nome della musica (totalmente differente) che ci lascia è quello di Jane Morgan, di molto antecedente a Terry e Paul, come si può capire dallo stile delle sue canzoni, e nota dalle nostre parti,

oltre che per FASCINATION, più che altro per aver realizzato una cover della nostra italiana ROMANTICA, cavallo di battaglia di Renato Rascel.

Jane aveva raggiunto la notevole età di 101 anni! 
Goodbye Jane, Paul & Terry. 

domenica 13 luglio 2025

LIVE AID: 40 ANNI FA L'EVENTO MONDIALE

 Quarant'anni fa si teneva in contemporanea, a Londra nello stadio di Wembley e a Philadelphia al JFK Stadium, lo storico concerto del Live Aid nato dall'idea di Bob Geldof e Midge Ure per raccogliere fondi con l'intenzione di alleviare il problema della fame in Etiopia.


Fu una passerella di artisti notevole, ma non priva di problemi dato che, a parte l'esibizione dei Queen ripresa, anzi, fotocopiata poi nel film BOHEMIAN RHAPSODY (della quale Brian May non rimase molto soddisfatto comunque), tanti furono i problemi tecnici dovuti principalmente al fatto che non c'era tempo di fare prove e sound check, ma gli artisti dovevano salire sul palco ed esibirsi "pronti-via" con giusto il tempo di collegare i cavi agli strumenti e con i tecnici al mixer che settavano tutto al volo.

Non mancarono nemmeno le critiche, una delle quali è forse la più feroce quella di Morrissey, leader degli Smiths, che ha da sempre avuto un pessimo rapporto con il governo inglese e infatti non partecipò dichiarando che Margaret Thatcher avrebbe potuto da sola offrire quei fondi che invece sono stati donati dalle classi meno abbienti.


Sempre il fattore soldi fu il motivo per cui altri artisti non parteciparono come i Tears For Fears poiché Roland Orzabal voleva da Geldof delle prove tangibili che quei soldi sarebbero davvero andati in beneficenza (ma si raccontano anche versioni diverse), forse ricordando l'evento del Concert For Bangladesh organizzato da George Harrison dove sembra che qualcuno si prese i soldi e scappò come fosse un film di Woody Allen.

E si, anche questo Live Aid fu un evento musicale sotto il sole cocente come quello che avverrà vent'anni dopo di cui avevo parlato QUI poiché tutto cominciò intorno alle ore 12 per terminare poi di notte, ricordando pure Phil Collins che fece quel famoso TOUR DE FORCE (un po' una sboronata, dai) con il Concorde per suonare anche a Philadelphia con i Led Zeppelin. 
Più del 90 per cento delle tv mondiali rimase collegato in diretta per l'evento dovendo a volte scegliere quale delle esibizioni mandare in onda poiché ad un certo punto le performances tenute nelle due locations si sovrapponevano. 
Da notare che poi il riversamento in home video cercò di correggere le imperfezioni come quella terribile STECCA presa live da Simon LeBon su A View To A Kill,

che venne abilmente sovraincisa, mentre quella sul piano fatta da Phil Collins rimane e va bene così (c'è nel link lassù) che tanto l'ex Genesis l'aveva presa in ridere. 
Controversie o no, rimane comunque un evento storico che molti di quelli che stanno leggendo avranno anche vissuto in diretta tv come il sottoscritto, ed evento che ha contribuito a rendere così speciali gli Anni 80. 

lunedì 30 giugno 2025

ASTEROIDS, GIOCO, FILM E REALTÀ

 Per chi ha vissuto gli anni 80, Asteroids era un videogame arcade della Atari, nato in realtà nel 1979,


dove dovevi bombardare degli asteroidi e tutti i frammenti che si formavano evitando di venire colpito dagli stessi, mentre per quelli dei 90 l'asteroide tipo è quello che minaccia la Terra in ARMAGEDDON con Bruce Willis eroe a stelle e strisce e Liv Tyler che domani compie gli anni e nel film piange a dirotto ascoltando le sue ultime parole, 

mentre poi arrivano gli Aerosmith che cantano quella famosa canzone (ma in un altro momento, sui titoli di coda). 
Com'è, come non è, anche Brian May, chitarrista e voce dei Queen, ma anche laureato in astrofisica, riferendosi all'evento dell'impatto di Tunguska avvenuto nel 1908 in questa data del 30 giugno, ha deciso, insieme a dei colleghi legati al campo astronomico

(indovinate quale dei tre qui sopra è Brian... così a istinto), di darsi da fare per trovare delle soluzioni per prevenire tale tipo di minaccia cosmica per il nostro pianeta e dal 2015 hanno istituito l'Asteroid Day. 
Magari senza andare personalmente a mettere delle cariche esplosive sul corpo celeste, ma con ben altri metodi meno rischiosi come quello sperimentato UN PAIO DI ANNI FA con quei nomi presi non a caso da Star Wars. 
Certo è che però il film Armageddon, se fosse stato realizzato così secondo tali tecniche, forse sarebbe stato molto meno spettacolare... 

domenica 1 giugno 2025

SPINAL TAP II: THE END CONTINUES (NON È FINITA FINCHÉ NON È FINITA)

 Mentre c'è fermento per i nuovi quattro film che comporranno la quadrilogia sui Beatles diretti da Sam Mendez e che non mancherò di sicuro per il prossimo 2028, c'è un altro fermento certamente meno collettivo, ma comunque per cultori, riguardante Spinal Tap II: The End Continues,


ovvero il vero sequel dell'esilarante PRIMO FILM sempre diretto da Rob Reiner che narrava le disavventure di una band inesistente, ma che fra le altre cose era apparsa anche sul palco del Freddie Mercury Tribute. 
Intanto se conoscete il primo film capirete subito perché nel teaser trailer ufficiale "II" sia scritto in quel modo, e per ogni altro riferimento a quel film avevo già dedicato UN POST tempo fa, mentre per il nuovo sequel (quello vero, perché ce ne sarebbe un altro, ma non ufficiale e uscito solo per la tv) non ci resta che aspettare settembre alzando il volume degli ampli a 11 e oltre... 

sabato 19 aprile 2025

COACHELLA, QUEEN E PERLE AI PORCI

 Quelle tutine aderenti aperte sul petto che Benson Boone indossa nelle sue performance musical-acrobatiche mi avevano già ricordato certe mise del periodo (per me) migliore di Freddie Mercury (quello pre-baffi), ma finora l'accostamento era stato solo marginale.


Finché Benson (che invece i baffi già li porta adesso) al Coachella non ha eseguito una monumentale BOHEMIAN RHAPSODY che suppongo sarà ricordata in futuro come una delle migliori cover mai portate su un palco.

Con un piccolo neo però, poiché quando parte l'assolo di chitarra e arriva una "sorpresa" dato che monta su da sotto con un elevatore nientemeno che Brian May in persona con la sua Red Special, nelle intenzioni doveva essere un momento da far tremare il palco tipo con un'ovazione da paura, mentre il pubblico che frequenta il Coachella Festival forse non è così attento ai particolari (e chiamalo particolare il Brian), ma piuttosto sta lì per vivere un'esperienza in stile Woodstock e quindi, nonostante Benson cerchi con tutte le sue forze di far puntare l'attenzione sul chitarrista dei Queen, non accade niente. 
Strano, eppure la canzone la conoscono anche i sassi. 
Esatto! 
La canzone si, e anche quella figura iconica baffuta che è stato Freddie la conosce anche il ragazzino che balla la techno e magari ne indossa anche una t-shirt che lo raffigura col giubbotto giallo di Wembley,

ma il frontman è stato una figura talmente forte che alla fine ormai molti identificano i Queen con il solo Mercury, dimenticando quel capellone ricciolone così bravo a suonare la chitarra costruita dal suo papà, il biondo batterista con l'acqua sui tamburi (Roger Taylor)

e soprattutto il riservato e silenzioso bassista (John Deacon) che da tempo ha mollato definitivamente i compagni di viaggio in favore di una vita da pensionato, ma di lusso poiché guadagna tuttora sui diritti delle canzoni dato che per la band ne ha scritte molte anche lui e, anzi, alcune rimangono tra le più belle.

Qualche titolo? Another One Bites The Dust, I Want To Break Free, Spread Your Wings e molte altre. 
Vabbè... Che te lo dico a fare? 
Grazie comunque Benson per avercela messa tutta. 

domenica 16 febbraio 2025

AUGURI A YOUTUBE

 Lo scorso venerdì, oltre ad essere stato San Valentino per tutti gli innamorati e anche la serata delle cover al Festival Di Sanremo, è stato anche il ventesimo compleanno della piattaforma YouTube fondata il 14 febbraio del 2005 in California.


Per noi che l'abbiamo vista nascere era stato senza dubbio un evento fondamentale, mentre per i ragazzi di adesso è un semplice dato di fatto che esista come tutte le altre piattaforme dove posti video di tutti i tipi. 
Oggi quindi voglio ripescare un mio vecchio post nel quale raccontavo il mio primo approccio con YouTube e contemporaneamente domandavo a chi stesse leggendo se, per caso, ricordava il primo video cliccato (e la domanda vale anche oggi), ed eccolo qui riportato integrale: 

mercoledì 18 novembre 2020

YOUTUBE: PRIMO CONTATTO

 Il titolo del post è chiaramente una parafrasi di UNO DEI FILM della serie di Star Trek che preferisco, tanto per mantenere l'ambiente cinematografico. Ma, così per curiosità, se qualcuno formulasse la domanda "Qual è il primo video che hai cercato su Youtube?" sappiamo tutti rispondere o ormai è un ricordo sepolto sotto tonnellate di bytes?


Personalmente posso dire di ricordare benissimo che, a dispetto della mia passione per PINK FLOYD, Queen & Co., il primo video che ho visto sul Tubo è OOPS I DID IT AGAIN di Britney Spears,
perché mi piaceva un sacco anche quella canzone (sono musicalmente onnivoro, l'ho già ribadito più volte) e pure lei in quel videoclip era particolarmente bella, che non guasta assolutamente, anzi. Poi l'ambientazione chiaramente ispirata a BARBARELLA con un tocco di METROPOLIS, due film che adoro, e Mission To Mars, nonché la citazione di Titanic, non poteva che farmelo piacere ancora di più. Da notare anche che in quest' edizione di Tale E Quale Show, tra tanti "mascheroni" imbarazzanti, Britney è stata impersonata visivamente identica (un po'meno vocalmente) da Carolina Rey, ma coi tacchi invece che con le sneakers nere, proprio con QUESTA CANZONE.

Ad onor del vero, Paola Cortellesi la sapeva imitare molto meglio a MAI DIRE GOL:

Ma, clonazioni a parte... Se vi fa piacere, e se ve lo ricordate, sarei quindi curioso di conoscere il primo approccio su Youtube di chi sta leggendo qui. E via di ricordi...


domenica 10 novembre 2024

IL VATICANO E LA MASCOTTE DI "LEGNO"

 Siamo a posto perché adesso abbiamo visto la "Luce", ma non quella dei Blues Brothers, bensì la mascotte del Vaticano nata per il Giubileo del 2025.


Si tratta di una bambina kawaii (espressione giapponese che significa tenero, carino) ispirata al mondo dei Manga con impermeabile giallo tipo Greta Thunberg o Georgie, il bimbo che fa una brutta fine all'inizio di It, se preferite,

ed è stata creata per Tokidoki da Simone Legno, designer romano che vive spesso in Giappone, appunto, e si è ispirato proprio a quel mondo anime che conosce bene. 
Nota curiosa è che sempre lui in passato aveva disegnato anche dei sex toys, ma vabbè... erano molto kawaii lo stesso anche quelli. 
Altra nota curiosa è che, con l'intelligenza artificiale, sono già apparse in rete numerose versioni diciamo alternative di Luce

di cui questa è la più casta. 
Eh, ma non è una novità, poiché già si usava fare questo procedimento nel mondo del cinema porno con le versioni osé di famosi film come Flash Gordon che era diventato Flesh (carne) Gordon

(con l'aggiunta del titolo italiano Andata E Ritorno Dal Pianeta Korno o anche Porno a seconda delle edizioni) con la particolarità che questo arrivava molto prima di quello musicato dai Queen (era il 1974), e anche con i personaggi della tv tipo Raffaella Carrà con la sua Maga Maghella di Canzonissima

che si vide uscire in edicola una serie di fumetti per adulti con quel nome anche se il personaggio era tutta un'altra cosa rispetto alla soubrette bionda e ne avevo parlato TEMPO FA
Il prezzo della popolarità è anche questo... 

venerdì 7 giugno 2024

SEI NELL'ANIMA: BIOPIC ALL'ITALIANA PER LA GIANNA

 L'avevo detto che l'avrei visto e l'ho fatto di vedere Sei Nell'Anima, il biopic su Gianna Nannini tratto dalla sua autobiografia Cazzi Miei.


Difatti è proprio di quello che per buona parte della pellicola si parla, cioè degli affari suoi, dei suoi legami sentimentali, del rapporto molto conflittuale con il padre, dei deliri mentali e dell'incidente in pasticceria, due cose di cui non ero a conoscenza, ma Gianna racconta quei momenti di pazzia come un sovraccarico di impegni lavorativi dato che, oltre ai concerti e le registrazioni, stava lavorando con Salvatores recitando in Sogno Di Una Notte D'Estate.

Alla musica viene dedicato il rimanente minutaggio dove però le scene in cui Gianna (splendida Letizia Toni) canta con una band, gli attori che interpretano i musicisti sembrano impegnati a fare tutt'altro eccetto che suonare davvero. 
Vedere quel playback così malfatto è l'unica cosa che mi ha dato molto fastidio, ma forse mettere gente più "sul pezzo" (haha!) costava troppo per la regista Cinzia Th Torrini esperta in fiction tv (Elisa Di Rivombrosa)? 
Forse un'altro punto a sfavore è proprio anche lo stile da fiction con cui si svolge la vicenda che però rimane compressa nelle due ore dato che la storia si ferma tra il 1983 e il 1984, momento di rinascita artistica per la Gianna e anno di uscita di Fotoromanza registrato a Colonia grazie alla produzione da krautrock di Conny Plank, già collaboratore degli Ultravox ed Eurythmics, che dà quel tocco synth pop alla rockettara senese. 
Letizia è molto più bella della vera Gianna, ma risulta credibile e nella voce la copia perfettamente, tanto che non senti la differenza quando a cantare è la vera Nannini (Gianna stessa ha detto che per una volta non si è rivista rifatta come una caricatura da Tale E Quale Show) quando la vediamo in persona nelle scene finali, e qui non ditemi che non avete pensato al finale di Bohemian Rhapsody, dai, dove nel film sui Queen quelle scene live rifacevano vedere pari pari l'esibizione del Live Aid, però erano state recitate ex novo dagli attori.

Da notare la Mara Maionchi del film che viene interpretata da Andrea Delogu con il linguaggio pepato tipico della produttrice, scelta che magari a qualcuno avrà creato qualche dubbio, visto il fisico mozzafiato di Andrea, ma se guardiamo qualche foto della Mara degli anni 70,


foto mostrate anche nel programma di Fabio Fazio, possiamo renderci conto che invece ci sono andati molto vicini. 
Si ascoltano naturalmente le canzoni di Gianna, quelle classiche, ma anche alcune prese dall'ultimo disco che ha quel titolo simile, ma non uguale e di cui avevo PARLATO in occasione della sua uscita. 
Tra l'altro, in occasione, invece, dell'uscita del film su Netflix, è stato ripubblicato il libro (pure rinominato)

con una nuova prefazione ed un'analisi/confronto con la pellicola. 
Ed ora, tra libro e film, sono anche cazzi nostri. 

lunedì 6 maggio 2024

FRIENDS WILL BE FRIENDS (MA NON C'ENTRANO I QUEEN STAVOLTA)

 La data di oggi è legata ad un momento televisivo storico, un evento epocale di 20 anni fa quando negli USA veniva trasmesso l'ultimo episodio di Friends, che in realtà era stato diviso in due parti.


Finiva tutto così per il momento, con un saluto al pubblico che presenziava alle riprese degli episodi (questa immagine non si vede nel video mandato in onda), ma non perderemo di vista i nostri "amici" per antonomasia perché ce li ritroveremo un po' ovunque.

Matt LeBlanc (a sinistra nella foto) oltre ad aver già pilotato la Jupiter II nel film LOST IN SPACE, tenta uno spinoff con la nuova serie Joey, il suo personaggio, ma le cose non gli vanno molto bene. 
Lisa Kudrow (Phoebe, la mia preferita) è poi apparsa in diverse serie tv e film (l'avevamo già vista in TERAPIA E PALLOTTOLE), ma mai come protagonista vera e propria, diventando in seguito anche produttrice e nel 2015 arriverà pure a CANTARE il suo "gatto rognoso"

sul palco di Taylor Swift (della quale parlerò a breve su queste pagine web). 
David Schwimmer (Ross) lo abbiamo rivisto qua e là, ma probabilmente il top post-Friends l'ha avuto doppiando la giraffa Melman di Madagascar.

Courteney Cox (Monica), che da ragazzina ballava Dancing In The Dark con Bruce Springsteen, ha partecipato alla saga di Scream ed ha adesso una sua casa di produzione, oltre ad aver tentato anche la carta della regia e l'abbiamo vista in COUGAR TOWN,

una delle prime serie tv manipolate dagli autori per favorire i gusti del pubblico. 
Jennifer Aniston (Rachel) fra tutti è colei che ha fatto più parlare di sé sia per il matrimonio con Brad Pitt

che per la sua carriera con la quale ha dimostrato di essere sicuramente la più prolifica dei sei Friends. 
Purtroppo Matthew Perry (Chandler) è la nota triste del post di oggi perché lo ABBIAMO PERSO l'anno scorso dopo dei momenti non proprio felici. Difatti durante la REUNION del cast avvenuta nel 2021,

era quello che pareva più spaesato e a disagio (tralasciamo i chili extra di LeBlanc), ed oggi lo salutiamo ancora una volta da questa galassia lontana lontana con quella che era la sigla della serie tv (un altro tassello del puzzle che ha funzionato alla grande) ovvero I'LL BE THERE FOR YOU dei Rembrandts.

 

venerdì 26 aprile 2024

FREDDIE MERCURY E LE SUE ORIGINI NASCOSTE

 Aria di casa mia, direbbe Freddie Mercury se fosse ancora fra noi a leggere questo post, citando le parole di una CANZONE di Sammy Barbot sigla di un programma televisivo degli anni 80 e che, se non ve la ricordate, vi rinfresco la memoria in quattro e quattr'otto.


Si, perché il frontman dei Queen era nato a Zanzibar nel lontano 1946 e tale repubblica è legata in qualche modo alla giornata odierna di ponte tra il 25 aprile e il weekend, poiché 60 anni fa, ovvero il 26 aprile del 1964, venne unita alla Republica di Tanganica formando lo stato di Tanzania. 
Ma laggiù in Africa nessuno deve aver dimenticato quel ragazzino con i denti prominenti


che a scuola brillava nel disegno (le copertine di A Night At The Opera e A Day At The Races sono sue) e anche nello sport, tant'è che tuttora a Zanzibar è conservata la casa dove Freddie, quando ancora si chiamava Farrokh Bulsara, aveva vissuto prima di trasferirsi nel Regno Unito dove poi avrebbe fatto la storia (e che storia! direbbe Marco Della Noce).

Casa modesta che ora è un museo come si vede dalla foto. 
È pur vero che i giornalisti universalmente noti per non farsi mai gli affari propri, all'arrivo sulle scene di questa band molto ambigua e, secondo loro, pretenziosa, vennero presto a sapere delle vere origini del ragazzo e non si risparmiarono con le critiche verso di lui per essersi spacciato come britannico. 
Anche perché già avevano il dente avvelenato per il fatto che, sempre secondo loro, volevano essere i nuovi Led Zeppelin. 
In sua difesa Roger Taylor diceva invece che il nome d'arte scelto da Freddie era più adatto per il contesto rock musicale in cui si trovavano e, tra l'altro, capitava che fosse spesso già chiamato con quel nome alla scuola che frequentava a Zanzibar che era un collegio britannico scelto per dargli una migliore istruzione.

Certo il cognome Mercury, quello invece era stata una trovata di Freddie che, in occasione del debutto, decise di darsi un tono facendo la parte del messaggero greco degli dei che era Mercurio, il che non era certo un basso profilo, ma un frontman deve avere sempre qualcosa di speciale, no? 
E poi è vero o no che cantava da dio? 

sabato 30 marzo 2024

GIANNA NANNINI COME FREDDIE MERCURY ED ELTON JOHN

 Oh via... la Gianna Nannini su Netflix in un film, ma non è lei, cioè è lei ma la interpreta Letizia Toni in un biopic che si ferma al 1983, come il BRANO che apre il nuovo disco della rockeuse toscana.


Album questo che dal titolo fa pensare a quel suo successo di diciotto anni fa e invece, se ci si fa caso, è scritto in un modo diverso, cioè Sei Nel L'Anima, per puntare l'attenzione proprio sulla parola anima, provocandoti un cortocircuito che a prima vista ti fa pensare che sia una raccolta di successi. 
Invece quella famosa canzone non è contenuta qui perché sono tutti pezzi inediti e si apre a bomba il disco con quella 1983 appunto tiratissima tra cori e fiati, proseguendo bene anche con il singolo SILENZIO ma poi pare stancarsi subito la Gianna,

e dopo il primo impatto si spegne canzone dopo canzone. 
Francamente non lo si può definire come un lavoro perfettamente riuscito come invece lo erano quelli della grande decade pop anni 80, tipo i dischi nati dalla collaborazione con Conny Plank, ma invece il film Sei Nell'Anima, scritto invece come quella canzone e tratto dal suo libro Cazzi Miei, mi incuriosisce perciò lo vedrò.

Tutt'altro genere è quello di Cosmo, giovane cantautore indie che dichiaratamente si ispira al Battisti sperimentale tipo Anima Latina e difatti tempo fa aveva fatto uscire una bella cover di Abbracciala Abbracciali Abbracciati. 
Il suo album Sulle Ali Del Cavallo Bianco, e CANZONE omonima uscita il mese scorso come secondo singolo,

continua su quella strada fra suoni elettronici molto spesso stranianti e psichedelici, e pochi giorni fa era ospite da Cattelan, per cui speravo in una sua intervista per saperne di più. 
Invece è stato uno di quelli del nuovo corso del programma che vanno lì, fanno il loro pezzo in coda allo show e spariscono, e in particolare la canzone presentata era, come per rimanere in tema battistiano, il terzo estratto L'ABBRACCIO

Fra tante cose italiane interessanti e non, è uscito anche il nuovo album di Shakira, Las Mujeres Ya No Lloran, dove lei è bellissima come sempre, anzi di più, e per la quale forse sono un po' lontani i tempi delle super hit tormentoni come Whenever Wherever o Waka Waka, perché qui, oltre alla carina 

PUNTERIA, che a dispetto del titolo non c'entra nulla con i motori (qualche meccanico sicuro avrà pensato a quello per deformazione professionale), e che è cantata in coppia con Cardi B in un videoclip spettacolare e sexy con tanti effetti speciali e tanto rosa come Barbie insegna, e qualcos'altro che arriva dagli scorsi anni che era uscito già come singolo tipo BZRP MUSIC SESSIONS #53 con BZRP, appunto, dove, su certi passaggi che ricordano pure i Daft Punk, la bella Shakira faceva un vero e proprio dissing verso il calciatore Gerard Piquet che l'aveva tradita,

vicenda nota agli amanti del gossip (e ricordiamo nel mucchio anche il Featuring fatto per i Black Eyed Peas, ma non presente nel disco), tutto il resto è latineggiante all'ennesima potenza, il che è anche normale essendo lei colombiana e lo fa sentire come nel nuovo singolo ENTRE PARENTESIS dove la troviamo a duettare insieme ai Grupo Frontera e se il genere piace, allora è un disco da prendere a mani basse. 

A tal proposito preciso che non ho niente contro la musica latina, solo che per colpa dei vari Despacito e parenti stretti adesso ci sono momenti in cui patisco un po' certi generi abusati specie nelle serate estive. 
Genere che comunque riesce a far ballare anche i sassi quando arriva al momento giusto, ma nel mio caso si sa che "i duri non ballano", come il primo album della Steve Rogers Band, ma ci sono anche un libro e un film che non c'entrano nulla. 
Non è poi un problema grave questo mio perché presto tale avversione mi passerà di sicuro dato che arriverà sicuramente qualcosa di peggiore da trasmettere alla radio in estate. 

martedì 19 marzo 2024

AUGURI MUSICALI A TUTTI I PAPÀ

 19 marzo festa del papà, e per festeggiarlo bene ogni papà, può servire anche una canzone di Cat Stevens dal titolo FATHER AND SON in cui il cantautore si sdoppia nelle due parti di padre e figlio in un dialogo che compone il testo del brano.


Dialogo che si svolge però a senso unico anche in un'altra canzone dal titolo simile, ma dall'atmosfera molto diversa per i Queen da quel loro secondo album che aveva raggiunto un livello zero di vendite all'epoca, ma al contrario un altissimo livello di qualità. 
La canzone per loro è FATHER TO SON

ed entrambe le dedico al mio di papà che da tempo non c'è più e che in realtà ascoltava musica del tutto diversa da quella che ascoltavo io, ma che ha avuto il merito di portare in casa il 45 giri Piazza Grande di Lucio Dalla (ma canzone scritta da Ron) e di farmelo conoscere. 
Tra l'altro avevo anche dedicato un POST in particolare al lato B di tale disco che conteneva l'inquietante Convento Di Pianura, e sappiamo tutti che poi Lucio sarebbe presto diventato uno dei migliori artisti italiani in assoluto, con anche il merito, insieme a Francesco DeGregori, di aver riportato la musica live in Italia dopo un bruttissimo periodo chiamato "anni di piombo", ma di questa storia, se ne volete sapere di più, ne avevo parlato proprio nel mio PRIMO POST pubblicato in questo blog ormai quasi cinque anni fa. 
Quindi ringrazio anche il mio papà se adesso scrivo queste cose. 

lunedì 30 ottobre 2023

PHIL COLLINS, IL CONCORDE, FRIENDS E...

 20 anni fa veniva dismesso il Concorde, quel famoso e particolare aereo suoersonico con la punta mobile che permise a PHIL COLLINS di fare un vero e proprio tour de force e suonare nel pomeriggio durante lo storico Live Aid del 1985 a Wembley nel Regno Unito, con quella famosa piccola scivolata sui tasti del pianoforte (nel video qui sotto al minuto 01:05) che gli fa scappare un sorriso, cosa dovuta al gran caldo di quel luglio e alle dita sudate, 


e duettando su quel palco anche con Sting, per poi prendere il volo e piombarsi a Philadelphia prima con Eric Clapton e poi con i LED ZEPPELIN facendo le veci di John "Bonzo" Bonham, in verità con molta fatica più che altro per cercare di stare in sync con Tony Thompson, l'altro batterista già presente e, dicono, ben poco entusiasta dell'arrivo di Collins, ma pure Robert Plant non fu perfetto e Jimmy Page era visibilmente e particolarmente stordito da qualcosa di non ben specificato, bisogna dirlo.

Anzi, Phil racconta che ad un certo punto cercava di non toccare nemmeno più i tamburi con le bacchette per non fare ulteriori danni. 
Ma in realtà tutto il maxi concerto era stato anche pieno di problemi tecnici perché certamente non è facile gestire ogni cambio di artista, come per Paul McCartney che venne sentito solo in tv perché invece l'audio dalle casse nello stadio in quel momento non usciva, mentre invece viene ricordata la performance dei Queen come la migliore di tutte, anche se Brian May ricorda che non fu soddisfatto di come suonò, specialmente in Hammer To Fall,

e anche se non è esattamente come ti fanno vedere nel film BOHEMIAN RHAPSODY che in quel momento le offerte salirono alle stelle grazie a Freddie & Co. 
È cinema cioè finzione, eh. 
Ma torniamo all'aereo, dai costi di gestione elevatissimi, che terminò la sua carriera dopo anche un gravissimo incidente in fase di decollo avvenuto nel 2000. 
Velivolo certamente all'avanguardia per il 1976, anno della sua messa in servizio, ma per dovere devo ricordare che già nella serie tv U.F.O., ovvero la mia preferita, appariva lo Shadair

(quello bianco e rosso nella foto), ovvero un aereo molto simile al Concorde, con il particolare che la serie era del 1970. 
Possibile che la fantascienza fosse sempre così avantissimo? 
In realtà era dal 1969 che i prototipi del Concorde volavano nei cieli a scopo sperimentale, perciò non era stata tutta un'invenzione di Gerry Anderson, il produttore della serie. 
Ma purtroppo anche oggi ci sono degli addii perché è proprio di ieri la notizia della morte di Matthew Perry, ovvero Chandler di Friends,

trovato senza vita a 54 anni nel suo appartamento dopo una carriera (breve) minata da alcool e droghe. 
L'heavy metal invece perde a 67 anni Steve Riley, ex batterista dei W.A.S.P. e dei L.A. Guns, che da tempo aveva dei problemi di salute e camminava reggendosi con un bastone.

Altro personaggio scomparso nei giorni scorsi è Bruno Prosdocimi, caricaturista famoso ai tempi delle Figurine Panini per i ritratti dei calciatori, ma non solo, come si vede da questa compilation che comprende anche il suo autoritratto,

ed aveva anche collaborato come illustratore con la Disney. 
Bruno aveva 87 anni. 
Addio Matthew, Steve e Bruno. 

venerdì 15 settembre 2023

GOOD OMENS 2: ANGELI E DEMONI NON SONO POI COSÌ DIVERSI

 Dopo aver scongiurato l'apocalisse nella PRIMA SERIE, Aziraphale (Michael Sheen) e Crowley (David Tennant), rispettivamente angelo e demone amici di lunga data, continuano la loro vita terrena nel quartiere londinese di Soho fra la libreria e la Bentley di uno e dell'altro, interagendo anche con gli altri commercianti della zona.


Seconda stagione di Good Omens stavolta tutta in mano a Neil Gaiman (la PRIMA invece era tratta da Buona Apocalisse A Tutti, firmato da Neil con il compianto Terry Pratchett) che si sbizzarrisce a farci vedere diversi flashback con i nostri due amici impegnati in diversi momenti storici mentre a Londra nei giorni nostri si svolge la vicenda principale che vede l'arcangelo Gabriele (Jon Hamm) nascondersi nella libreria di Aziraphale dopo aver perduto la memoria, mentre nelle "alte e basse sfere" (intese come paradiso e inferno) lo stanno cercando.

Di primo acchito ogni tanto risulta un po' più confusa della serie precedente, ma ciò è dovuto al fatto che molte cose non ci vengono svelate subito, per cui dobbiamo attendere gli episodi finali per avere dei chiarimenti. Che poi non sono molti questi episodi essendo solo sei, durante i quali vediamo trionfare soprattutto l'amore omosessuale con un finale che lascia dentro un' amarezza che non vi dico, ma che lascia anche una porta aperta per una terza stagione.

Miranda Richardson è fra le new entry (diaboliche) del cast ed un pizzico di Queen c'è anche qui come la volta scorsa (ma un po' meno), con anche diverse citazioni da Doctor Who come il fez, il contenitore più grande all'interno che all'esterno e ovviamente lo stesso Tennant che divide la scena senza mai strabordare con il suo collega Sheen,


che forse qualche lettrice buongustaia preferiva ai tempi della saga di Underworld quando invece della pancetta metteva in mostra i pettorali e un look selvaggio da lycan.

SUPER MARIO BROS. IL VIDEOGAME HA COMPIUTO 40 ANNI, MA MARIO NE HA 44

 Nel settembre del 1985, e per la precisione era il 13, la società Nintendo pubblicava in Giappone il videogioco Super Mario Bros. Cosa che ...