Tanto tempo fa... in questa galassia vicina vicina, quando era il 3 agosto, ma del 1975, la ormai ridimensionata Atari, che appariva, come la Coca Cola, anche con una maxi insegna luminosa nei due Blade Runner, perciò la si immaginava ancora attiva anche nel 2046,
lanciava sul mercato la versione domestica di Pong, quel videogioco che era forse la cosa più minimale in assoluto che potesse esistere e che comunque funzionava.
Era il classico Ping Pong fatto su uno schermo tv (ancora piccolo rispetto agli attuali) con due semplici barrette a simulare le racchette e un quadratino (perché farla tonda era ancora impossibile) come pallina e adoperavi due semplici joystick per giocare.
Altro grande successo della Atari era stato ASTEROIDS del 1979, di cui avevo già parlato.
Da allora di byte ne sono passati sotto i controllers e nel tunnel della PLAYSTATION (l'avevo raccontato), ci sono passato anch'io comprando i giochi usati dal defunto Blockbuster, ma per fortuna per un periodo piuttosto breve.
Per chi ha vissuto gli anni 80, Asteroids era un videogame arcade della Atari, nato in realtà nel 1979,
dove dovevi bombardare degli asteroidi e tutti i frammenti che si formavano evitando di venire colpito dagli stessi, mentre per quelli dei 90 l'asteroide tipo è quello che minaccia la Terra in ARMAGEDDON con Bruce Willis eroe a stelle e strisce e Liv Tyler che domani compie gli anni e nel film piange a dirotto ascoltando le sue ultime parole, mentre poi arrivano gli Aerosmith che cantano quella famosa canzone (ma in un altro momento, sui titoli di coda).
Com'è, come non è, anche Brian May, chitarrista e voce dei Queen, ma anche laureato in astrofisica, riferendosi all'evento dell'impatto di Tunguska avvenuto nel 1908 in questa data del 30 giugno, ha deciso, insieme a dei colleghi legati al campo astronomico
(indovinate quale dei tre qui sopra è Brian... così a istinto), di darsi da fare per trovare delle soluzioni per prevenire tale tipo di minaccia cosmica per il nostro pianeta e dal 2015 hanno istituito l'Asteroid Day.
Magari senza andare personalmente a mettere delle cariche esplosive sul corpo celeste, ma con ben altri metodi meno rischiosi come quello sperimentato UN PAIO DI ANNI FA con quei nomi presi non a caso da Star Wars.
Certo è che però il film Armageddon, se fosse stato realizzato così secondo tali tecniche, forse sarebbe stato molto meno spettacolare...
Dopo la giornata di ieri dedicata a livello mondiale alla bicicletta che uso spesso e con la quale (non con la mia) sono stati alimentati anche i concerti dei Coldplay, oggi facciamo tanti auguri per i suoi 50 anni ad Angelina Jolie, magari non prolifica come una volta nel cinema,
ma sempre attuale magari su altri campi come la beneficenza.
Ricordo invece un periodo tipo poco più di 20 anni fa dove non si parlava altro che di lei anche per la relazione con Brad Pitt dove sembravano la coppia più bella del mondo.
Naturalmente per molti è l'incarnazione di Lara Croft portata con delle protesi al cinema in due film francamente non così eccelsi anzi, molto meglio quello più recente dove l'eroina dei videogames aveva invece il volto di Alicia Vikander. Per caso avevo visto non molto tempo fa uno dei film più recenti in cui appare Angelina
e probabilmente non molto famoso, cioè Quelli Che Mi Vogliono Morto dove fa la parte di una ex paracadutista/vigile del fuoco ritiratasi come guardia forestale su una torretta di vigilanza nel Montana per espiare i sensi di colpa dovuti ad una tragedia che non aveva saputo evitare.
Ok quello è il classico spiegone di partenza tipo Ace Ventura - Missione Africa dove vediamo Jim Carrey ritiratosi come monaco buddista dopo non essere riuscito a salvare un procione in una evidente parodia di Cliffhanger.
Qui invece siamo un pochino più seri e l'Angelina torna in azione tipo Lara per salvare un bambino testimone di un omicidio inseguito da due killers dei quali uno ha la faccia ben nota di Nicholas Hoult, e pellicola dove si fa rivedere anche Jon Bernthal.
Non fosse per la faccia un po' plasticosa della nostra neo cinquantenne
(a me ricorda un po' questi tizi qui sopra che conoscete di sicuro, non posso farci nulla), potrebbe anche essere credibile, ma vabbè, la tensione c'è e almeno questo ti fa godere il film.
Sempre meglio di quel FAMOSO ALTRO FILM per il quale al suo posto hanno preso Alessia Merz...
Quello che recita il titolo, ovvero Un Film Minecraft, e non "IL FILM", è quantomeno ammonitorio, nel senso che, dopo questo, sarebbero previsti altri film tratti dallo stesso videogame, quello dove costruisci mondi cubici a tuo piacimento.
Il fatto è che di un altro film così francamente non ne sento troppo il bisogno.
Cioè, non è che sia brutto, anzi Jason Momoa e Jack Black sono divertenti come sempre e, specie il primo, lo aveva dimostrato più volte in passato che non è capace solo a fare Aquaman o il villain sopra le righe di Fast & Furious.
Però, sarà che del gioco non sono per niente appassionato, non l'ho trovato il film che i TG hanno presentato come un vero e proprio evento.
Quell'evento che in quella precisa scena fa interattivamente lanciare i popcorn come se si fosse alla proiezione del Rocky Horror Picture Show (piena solidarietà verso i gestori delle sale, poveretti).
Boh, certo è che Minecraft è rivolto a generazioni più "fresche" che riescono a cogliere tutte le citazioni presenti, quelle che ti fanno puntare il dito con il sorrisino, e proprio per questo motivo probabilmente io non le ho colte.
Si aggiunga poi il tremendo, terrificante, insopportabile doppiaggio fatto da Mara Maionchi sul personaggio che sarebbe il villain della situazione,
mentre a sorpresa è ancora accettabile Lazza che riesce perlomeno a non far capire che si tratta di lui.
Insomma "Un Film Minecraft", per me basta e avanza.
Era il 3 dicembre del 1994 quando la Sony entrava per la prima volta nel mercato dei videogiochi sfornando la PlayStation nella sua prima versione, sicuramente ormai obsoleta per la grafica, la potenza e quant'altro, ma so per certo che i collezionisti sono pronti a pagare fior di quattrini per averne una.
Personalmente sono passato per quel periodo solo successivamente con la versione 2 della consolle, spaccadomi le retine per giocare fino a tarda ora a Need For Speed Underground 2, dove le auto erano pimpate come quelle di Fast & Furious.
Fare quelle corse virtuali mi gasava talmente tanto che poi la mattina dopo andavo al lavoro con la mia utilitaria e mi sembrava di essere sulla macchina dei Flintstones... per dire.
Da quel primo modello di consolle ne è passata di acqua sotto i ponti e sono pure spariti molti negozi che vendevano e noleggiavano i giochi (Blockbuster) in favore del download online.
Cosa che a pensarci sembra un'infinità di tempo e invece sono solo trent'anni, cioè nemmeno il viaggio di Ritorno Al Futuro.
Nel senso che se Marty McFly partisse adesso, dato che nel film faceva un salto indietro di 40 anni, oggi finirebbe dritto negli anni 80 dove i giochi, quelli belli, erano solo nelle sale giochi dentro ai cabinati
come in quella Jolly Blue (la sala giochi... piena di giochi...) che Cisco rilevava pieno di speranze nella SERIE TV sugli 883 (non mi stancherò mai di ripeterlo, la serie che tutti devono vedere), mentre in casa potevi avere solo delle cose minimali che si, ci giocavi, ma gli "arcade" erano tutta un'altra cosa.
Con la prima PlayStation invece quel mondo "arcade" lo avevi in casa pure tu e infatti per questo motivo le sale giochi stavano perdendo clienti (e la X-Box non c'era ancora).
Non potevi certo avere il mitico Dragon's Lair di Don Bluth, che girava su videodisco, ma tantissimi altri titoli quelli si.
Titoli che poi in futuro diventeranno anche dei film, ma, lo sappiamo bene, non sempre con risultati decenti...
È vero che su Prime Video tante cose che vedi sono dei pacchi (l'ho constatato personalmente e non c'entra Amadeus), ed è anche vero che la trovata degli spot adesso rompe un bel po' i maroni, ma la si sopporta lo stesso se guardi una serie come Fallout, tratta dal famoso videogame per X-Box, quello con le armature, i cavalieri e gli scudieri, ma del futuro, e realizzata in maniera strepitosa dai creatori di Westworld, cioè Jonathan Nolan e Lisa Joy che un pacco pure loro me l'avevano tirato ed era INVERSO - THE PERIPHERAL.
La faccenda parte con la solita apocalisse atomica che ha reso la superficie terrestre un po' come il mondo di Mad Max cioè tanta terra, sabbia, rottami, mentre sottoterra nei Vault, vivono i sopravvissuti in uno strano limbo temporale diviso fra alta tecnologia e stile anni 50, che è l'epoca in cui sarebbe avvenuto l'evento nucleare per cui tante cose sono rimaste com'erano a quei tempi.
E infatti è tale la musica vintage che accompagna spesso le scene, anche quelle più action creando un contrasto fantastico e straniante perché tipo si danno delle legnate, coltellate, sparate con il sottofondo di canzoni stile Platters.
Giuro è forte sta cosa.
La protagonista della vicenda è Katy Perry... ehm cioè no, è Ella Purnell che però abbigliata in abito da sposa come appare nel primo episodio pare la cantante uscita dal video di Hot & Cold.
In seguito invece la vedremo nel mondo esterno un po' meno elegante e leggermente disordinata e stavolta mi ha fatto tornare in mente una giovane Susan Sarandon, specialmente per quegli occhioni particolari per i quali sembra davvero la figlia di Kyle McLachlan
che interpreta suo padre.
Quel Kyle che in una scena flashback vediamo pure ringiovanito come quando era l'agente Cooper di Twin Peaks grazie all'ormai usuale tecnica del deaging (si, ho puntato il dito quando l'ho visto mentre contemporaneamente pensavo a quelle famose note della SIGLA).
No, chiaramente non è questo qui sopra il Kyle ringiovanito (non avrebbe funzionato molto bene sennò), ma uno degli altri due personaggi che tessono la trama della vicenda e sono il ghoul Cooper Howard (ecco chi è) interpretato da Walton Goggins e Maximus che ha il volto di Aaron Moten e c'è stato pure qualcuno che, vedendo insieme lui ed Ella, ci ha rivisto la coppia di Star Wars La Rinascita Della Forza, ma con due personaggi di molto superiori
(e i meme si sono moltiplicati).
Scene forti e disturbanti ne abbiamo a iosa e pure twist niente male con un finale però che non è un finale, ma ormai si usa così e per fortuna, al contrario di altre serie che terminano sospese, si termina la visione non incazzati, ma con la voglia di vederne ancora, ma comunque appagati come per The Boys e Gen V, altre due belle bombe presenti sul menù di Prime Video.
Oggi giorno pigro di inizio 2024, dopo la notte passata a festeggiare, ma purtroppo non mancano gli addii dato che di recente è morto a 94 anni Gaston Glock, ovvero l'inventore della famosa Glock 17,
la pistola semiautomatica in dotazione alle forze armate per la sua leggerezza e citata più volte anche nel mondo dell'hip hop per fare rima con "mean", "been", "seen", e anche in Italia nominata da Caparezza nella canzone TI FA STARE BENE
dove nel testo, appunto, appare quel primo modello inventato da Gaston nei primi anni 80, una semiautomatica da 9 mm realizzata in gran parte con una plastica particolare (o per meglio dire, polimero) che le conferisce leggerezza e maneggevolezza.
Inutile dire che Gaston,
(nella foto) grazie a tale arma, al di là del discorso se sia etico o no produrre strumenti di morte, ci ha fatto su una bella fortuna.
Ma perché parlarne qui in questo blog?
Beh, intanto lassù in alto c'è la ragione legata alla musica, e inoltre tale arma dall'aspetto compatto e squadrato farà poi capolino in migliaia di pellicole (vedi ancora lassù più in alto Liam Neeson) e serie tv finendo in mano sia ad integerrimi difensori della legge che cattivi senza scrupoli.
Altro nome che se ne va, ma poco noto, è quello di Kamar De Los Reyes, attore della soap-opera Una Vita Da Vivere della ABC e anche protagonista della saga di videogame Call Of Duty, sempre per rimanere in tema di armi varie.
Kamar aveva 56 anni e, dopo gli scontri simulati nel videogioco, ha perduto la sua vera battaglia contro il cancro la vigilia di Natale.
Più noto, se non altro sicuramente per la sua partecipazione al film di successo Full Monty di Peter Cattaneo, dove invece non si parla di pistole, ma di metodi ingegnosi per sbarcare il lunario se ti ritrovi disoccupato, era invece Tom Wilkinson, attore britannico deceduto a 74 anni lo scorso sabato, e che nella pellicola interpretava il caporeparto degli improvvisati spogliarellisti.
Gran Turismo è uno dei migliori giochi per Playstation, anzi, per la verità è un vero e proprio simulatore di guida, e infatti il film che ne è stato tratto esce sotto il marchio Sony.
Film che si basa sulla storia vera di Jann Mardenborough (Archie Madekwe), appassionato e bravissimo videogamer che nel 2011, vincendo la GT Academy, un concorso le cui selezioni vengono effettuate con il gioco della Sony organizzato dalla Nissan, ti diventa un vero pilota di auto da corsa non prima di un duro addestramento dove piano piano verranno scremati tutti gli aspiranti piloti fino a rimanerne uno solo, come in quel famoso film dove un tizio capellone teneva uno spadone sotto allo spolverino.
Ma in questa sceneggiatura, dato che stiamo parlando anche qui di un film, gli eventi sono un po' modificati, con la 24 Ore di LeMans che arriva come traguardo finale, mentre invece nella realtà era stato il premio con cui Jann ha fatto il suo primo ingresso in una pista vera.
Ribaltamenti temporali a parte, ho visto una gran bella storia con David Harbour che quando non lavora alle Strane Cose sa barcamenarsi in tutt'altro genere, e Orlando Bloom molto meno in costume di come me lo ricordavo fra anelli e pirati,
e c'è pure Geri Halliwell che ho capito fosse lei solo durante i titoli di coda, ma per tutto il tempo pensavo che bella mamma avesse il protagonista, e constatando infine che ormai non è più una Spice Girl, ma una splendida Mature Lady, il che rimane sempre una cosa positiva, vero BUTCHER?
Un bel film quindi, dove, com'è ovvio, c'è il protagonista che si ritrova davanti gli antagonisti che gli danno contro come succede sempre in ogni storia che si rispetti, con primo fra tutti il padre che lo vorrebbe sui campi da calcio come lo era stato lui in gioventù e invece lo vede sempre lì davanti al video a "giocare" (situazione comune in millemila famiglie), con scene in pista e stunt spettacolari ben realizzati, com'è geniale anche l'idea della sovrimpressione che ti fa riconoscere l'auto di Jann fra le altre in corsa ed altri effetti grafici che non ti distolgono dalla tensione della gara,
con una piccola curiosità, cioè che il vero Jann ascolta veramente Kenny G ed Enya prima delle gare.
Il prossimo 27 ottobre, cioè ad un passo da Halloween, uscirà il nuovo album dei Duran Duran che ha già fatto parlare di sé per la presenza di Victoria dei Maneskin e per il ritorno di Nile Rodgers, nonché del figliol prodigo Andy Taylor, ma quanto sia affidabile il ragazzo lo devo ancora verificare, anche perché il chitarrista fino allo scorso anno era in lotta contro un tumore.
Nel frattempo è stato pubblicato pochi giorni fa il nuovo singolo dal titolo DANSE MACABRE che continua il trend "ottimista" lanciato dai Depeche Mode con Memento Mori lo scorso anno.
Videoclip horror creato dall'intelligenza artificiale che ha raccolto tutti i dati possibili su Tim Burton e La Sposa Cadavere/Nightmare Before Christmas/BEETLEJUICE, nonché su certi altri film come Coraline E La Porta Magica da quel romanzo di Neil Gaiman, per sfornare un gran bel prodotto senza dubbio, che però si ferma lì al lato visuale, dato che la canzone in sé stessa, nonostante le percussioni tipo SHOUT dei Tears For Fears che si sentono all'inizio, è quanto di più brutto si sia mai sentito dagli anni 80 a questa parte (altro che la super hit di Orzabal e Smith). E in questo sabato che solitamente viene riservato alla musica, ve lo dice a malincuore uno che fra Spandau e Duran ha sempre preferito i secondi al punto da aver portato a lungo delle acconciature come i cinque di Birmingham per fare il dj in discoteca, imitandoli anche negli outfit per quanto fosse possibile.
Li ho seguiti sti ragazzi anche negli anni 90 quando Warren Cuccurullo (ex Missing Persons) era subentrato ad Andy, in particolare nel 1993, anno storico per i videogames in cui nasceva Sonic The Hedgehog per la Sony e loro se ne uscivano con quel disco senza un titolo preciso, solo con il loro nome, ma chiamato The Wedding Album a causa delle foto di copertina,
un lavoro che conteneva due gioielli come Ordinary World e Come Undone, e poi nei 2000, notando ogni volta che ogni nuovo disco pescava a tratti nel loro passato senza mai autocopiarsi, ma piuttosto come a mantenere una certa coerenza di stile.
Ma qui, oggi, nel 2023, in cui il mitico Simon LeBon potrebbe cambiare il suo cognome con MaxiBon,
non riesco proprio a trovare le fonti che hanno generato tale orrore musicale (se musica si può definire).
E se questo è un assaggio del nuovo album, allora lascio la parola ad una che se ne intende, ovvero alla Sora Lella.
Ah... proprio un attimo prima della pubblicazione del post (forse per correre ai ripari) è stato rilasciato anche il secondo singolo dei Duran Duran, cioè BLACK MOONLIGHT, proprio la canzone dove hanno dato il loro contributo Nile Rodgers e Andy Taylor e questa alza il livello portando un po' di funky col basso di John che tira il pezzo.
Questo fa ben sperare, ma purtroppo le voci di corridoio dicono che sia l'unico brano decente del nuovo lavoro.
Aspettiamo un mesetto per la verifica dai...
Novità di tutt'altro genere invece il NUOVO DISCO dei ROCKETS di Fabrice Quagliotti che rimane come ultimo rappresentante dei cinque originali, e che continua a rinnovare la formazione dato che dall'inizio dell'estate ha presentato il nuovo frontman Fabri Kiarelli che arriva da Savona.
I Rockets pure loro stavolta spiazzano tutti perché si cimentano nel beat anni 60 coverizzando (pensa te...) Piccola Katy dei Pooh e dandole un testo in inglese con aggiunte alcune barre rap, mantenendo però il famoso break recitato in cui Riccardo Fogli chiedeva alla ragazza di fermarsi un momento ad ascoltarlo e la convinceva a tornare a casa.
Certo l'effetto che fa è quantomai bizzarro (per non dire terrificante), ma bisogna ricordare che la band fece il botto quando entró in formazione Fabrice sempre con una cover, cioè On The Road Again dei Canned Heat superando la popolarità dell'originale, e anche il loro primo album conteneva APACHE degli Shadows riletta da loro in stile funky.
Quindi in effetti sono tutte canzoni piuttosto strane per un gruppo che si spaccia per extraterrestre, ma persino questa nuova inutile cover così diversa dal loro solito sound sintetico/spaziale, mi pare meno peggio di quel brutto nuovo singolo dei Duran Duran.
Dopo quel famoso (e anche famigerato) film live action del 1993, da tutti considerato orrendo, ma per me qualcosa di buono c'era, Super Mario Bros. torna al cinema con una nuova avventura, questa volta animata e molto più fedele al videogame, al punto che in alcuni momenti cita esattamente quello che accade durante il gioco, potenziamenti vari e Mario Kart compreso.
La colonna sonora, che è la cosa che ho gradito di più, è da pompare bene perché è una vera bomba fra Beastie Boys, AC/DC, Bonnie Tyler, e A-ha (alternati alle musichette originali Nintendo) e tira parecchio durante tutta una serie di prove che i nostri amici devono superare come sappiamo bene avendoci giocato... cioè io lo do per scontato questo, eh.
Il doppiaggio originale viene affidato a Chris Pratt, Anya Taylor-Joy, Jack Black e Seth Rogen, mentre il lavoro in Italia viene svolto, seppur egregiamente, da nomi meno di spicco fra cui il più famoso è Claudio Santamaria che, se conoscete la saga di Batman versione Nolan, era la voce italiana di Bruce Wayne, con altri, che se bazzicate il mondo del doppiaggio dovreste conoscere, come Valentina Favazza (Felicity Jones, Jennifer Lawrence) e Nanni Baldini (Ciuchino di Shrek).
Ecco, forse questo nuovo, coloratissimo film con pure una scena che arriva dopo tutti, ma proprio tutti tutti i titoli di coda, realizzato dalla Illumination, cioè la casa di Cattivissimo Me (e si vede perché c'è un po' del tocco dei Minions),
ha come solo punto debole il fatto che va a ripetere fin troppo da vicino il gioco tale e quale, mentre il vecchio live action mostrava alcune idee geniali per portare i due fratelli idraulici in uno scenario prima reale e poi in quello postatomico dove finivano catapultati.
Ma si racconta anche di liti furiose fra attori e registi all'epoca, cioè cose che di solito non contribuiscono ad un'atmosfera rilassata sul set.
Insomma quel vecchio film con Bob Hoskins (un Mario perfetto), John Leguizamo e Dennis Hopper secondo me era geniale si, ma forse era anche troppo avanti per i tempi, per cui fu un flop colossale, per cui consiglierei invece di riesaminarlo oggi dopo la visione di questo nuovo e magari qualcuno potrebbe anche cambiare idea.
L'intelligenza artificiale ormai è alla portata di tutti grazie ad app e devices che riescono a fare cose che fino a poco tempo fa credevamo impossibili, e, oltre alla famigerata chat gpt usata spesso a sproposito, e della quale è appena uscita la concorrente di Google, ci sono parecchie app che generano immagini virtuali grazie alle quali puoi sbizzarrirti a creare qualsiasi cosa la tua mente lo desideri.
Tipo, per esempio cade oggi a pennello un Super Mario che esattamente 40 anni fa vedeva la luce come videogioco in Giappone e qui invece lo vediamo live action (che comunque ricorda Bob Hoskins dello sfortunato film), ma riveduto e corretto con un look che starebbe bene in un episodio di Star Wars,
oppure un perfetto paradosso temporale con un Indiana Jones (forse più somigliante allo stuntman di Harrison Ford che al vero attore) che, oltre ad essere al cinema con il quinto episodio delle sue avventure, vediamo qui in crossover con una DeLorean (che domani sera torna sugli schermi in tv),
o ancora un James Bond simil Craig che, invece del solito villain megalomane, stavolta, come in quei film assurdi tipo Zorro Contro Maciste, deve fronteggiare nientemeno che Godzilla, ma sempre con molta eleganza british,
o, se preferite ritoccare i vostri ricordi infantili, ecco una disneyana Biancaneve riveduta e corretta in stile Crudelia DeMon sempre della Casa Del Topo e, perché no?, pure più sexy dell'originale,
o magari, per finire, un Dom Toretto che nel prossimo episodio di Fast & Furious ha finito la benzina (in 10 film mai visto nessuno di loro fermarsi una volta a fare il pieno) e si sposta coi pattini...
Vabbè poi c'è sempre il rischio che, invece di divertirsi semplicemente, qualcuno vada a creare dei fake di cattivo gusto, ma questo ovviamente non dipende dagli ideatori dell'app...