Quel bizzarro nome di Uccello Scalciante apparteneva al personaggio di Balla Coi Lupi, lo sciamano dei Sioux, che gli era valso la candidatura all'Oscar, a lui come a Kevin Costner, che invece l'aveva anche vinto per quel film nel 1990.
Sto parlando di Graham Greene, l'attore omonimo dello scrittore inglese, il quale è morto a 73 anni.
Attore canadese di origine nativa americana, era nato nella riserva delle sei nazioni di Brantford, in Ontario, e aveva iniziato a lavorare in teatro, al cinema e in tv negli anni Ottanta.
Dopo il successo di Balla Coi Lupi era rimasto legato al ruolo del nativo americano in diversi film storici e western.
Ovviamente non manca oggi anche l'addio ad Emilio Fede, mancato a 95 anni dopo essere stato giornalista nonché direttore e conduttore del Tg4, e, suo malgrado, anche protagonista del web
con tutti i meme che ha fatto nascere con quel suo atteggiamento un tantino arrogante verso i suoi sottoposti (Paolo Brosio ne sa qualcosa) e, al contrario, al limite del servile verso le alte sfere nell'epoca di Berlusconi (sarò anche canaglia, ma è così), pubblicando anche alcuni libri che se lo fa Bruno Vespa della diretta concorrenza perché non poteva farlo lui?
Addio anche a Joe Bugner, 75 anni e pugile britannico, ma anche attore in un paio di film con Bud Spencer
(Lo Chiamavano Bulldozer e Uno Sceriffo Extraterrestre) e in uno con la coppia Spencer - Hill al completo, ovvero Io Sto Con Gli Ippopotami, fino al più recente che era Cinderella Man diretto da Ron Howard.
Come pugile Bugner era famoso per essere rimasto in piedi sul ring come Rocky sia contro Mohammed Alì che contro Joe Frazier.
I social network nel mio caso sono sempre pieni di musica e post dedicati al cinema e alle serie tv, seguendo naturalmente gli algoritmi che tracciano le preferenze di ognuno di noi in maniera silenziosa, ma inesorabile, nel senso che se ti piace cucinare troverai invece nel tuo Facebook
(social nato nel Massachusetts come scritto su nel titolo) tanti post culinari oppure, se sei sportivo, quelle saranno le tue preferenze di cui prende nota l'intelligenza artificiale che ci governa (dove governa sembra un termine esagerato, ma in fondo nemmeno troppo).
Adesso, dato che non li conosco di persona, non so bene quali fossero le preferenze di quei trentaduemila insospettabili tra professionisti, avvocati, poliziotti, giornalisti che dal 2019 su un gruppo Facebook chiamato Mia Moglie (adesso chiuso) pubblicavano foto osé delle proprie compagne a loro insaputa.
Compagne che, scoperto il fattaccio, non l'hanno presa con molto spirito e adesso hanno sporto una denuncia collettiva, cosa che porterà nuove polemiche sull'uso dell'intelligenza artificiale usata (anche in questo caso) per creare foto dove la persona viene, per così dire, "vestita" poco con abiti diversi da quelli originali.
Sono molte le app e i siti web il più delle volte a pagamento in grado di fare questi trucchetti che spesso sono anche iper realistici e per cui tante star dello showbiz si sono ritrovate così "ritoccate" in vari siti dove vengono pubblicate tali creazioni digitali.
Ok, come ho detto prima, la pagina Facebook adesso è stata chiusa e sono in corso indagini sulle responsabilità a riguardo anche su coloro che hanno semplicemente messo dei "mi piace" alle foto, ma pare anche che si tratti della classica punta dell'iceberg con purtroppo tanto ancora da rivelare che puzza di marcio.
Usciva nelle sale statunitensi il 24 luglio del 1985 (ovvero ieri, ma in tale giornata ho preferito dedicare il post ad OZZY), Taron E La Pentola Magica,
primo film Disney in cui viene usata la CGI per animare una sfera di luce galleggiante e altri particolari nelle scene come la stessa pentola magica. Film questo il cui titolo originale non nomina Taron, ma un Calderone Nero, e che tra tutti i classici Disney finisce tra quelli di minor successo (infatti ben pochi se lo ricordano).
Questo probabilmente perché la pellicola aveva dei toni fin troppo horror (cosa già accaduta con THE BLACK HOLE, curiosamente sempre con quel "black" portasfiga nel titolo) per un pubblico infantile verso il quale era in teoria rivolta, e forse ciò era dovuto al fatto che nel team c'era anche quel Tim Burton che più avanti delle atmosfere gotiche/spaventose ne farà un uso personale ben più fortunato e nemmeno in modica quantità.
Anzi, nella prima proiezione di prova tale contenuto macabro era ancora più accentuato, al punto che, prima di farlo uscire ufficialmente nelle sale, ne vennero sforbiciati via circa 12 minuti per non rischiare dei divieti verso i minori di 17 anni non accompagnati.
Sarà quindi in questa versione che arriverà in Italia il 28 gennaio del 1986, casualmente lo stesso mese ed anno in cui sulla copertina di Pro Wrestling Illustrated
appariva il mitico wrestler Hulk Hogan al meglio della sua forma dopo essere apparso già diverse volte anche al cinema, per esempio in Rocky III procurando tanto male a Sly, e in moltissime serie tv.
Hulk, il cui vero nome era Terrence Gene Bollea, è deceduto per un arresto cardiaco a 71 anni nella sua casa di Clearwater in Florida, e continua così la triste saga delle leggende che se ne vanno poiché anche lui, nel suo campo, lo era senza dubbio.
Devo segnalare anche la scomparsa ad 84 anni di Chuck Mangione, trombettista dalle radici jazz che per un breve periodo era finito anche nelle radio commerciali grazie a quel brano raffinato che era FEELS SO GOOD.
Nei primi giorni di luglio ci ha lasciati Mark Snow, all'anagrafe Martin Fulterman, compositore legato a due serie tv strafamose come X-FILES
(all'epoca la sigla la sentivi anche come suoneria dei cellulari) e Smallville, dove però non era sua la firma della canzone Save Me, ma lo era il commento musicale delle prime sei stagioni che riprendeva partiture dalle colonne sonore create da John Williams per i film con Christopher Reeve.
Mark aveva 78 anni.
Altro nome della musica, ma certamente musica meno popolare, è quello di Dave Cousins, 80 anni, cantante, chitarrista e leader fondatore degli Strawbs nati alla fine degli anni 60 come gruppo folk britannico e poi evoluti nel progressive e nel glam, come appaiono qui in tv con la loro canzone più famosa, LAY DOWN dalle tematiche perfino religiose, perché chi l'ha detto che devi suonare sempre la stessa solfa?
Nota particolare per la prima formazione della band che comprendeva anche Rick Wakeman
(seduto col maglione verde) prima di far parte degli Yes e in seguito, molti anni dopo, sostituito nelle reunion degli Strawbs nientemeno che da Oliver e poi da Adam, ovvero due dei suoi sei figli, che tanto il papà glieli aveva sicuramente insegnati bene i brani da suonare.
Sempre in tema di musica diamo l'addio a Connie Francis, al secolo Concetta Rosa Maria Franconero, 87 anni e dominatrice femminile tra gli anni 50 e 60 della musica rocknroll con successi come STUPID CUPID e anche una delle tante versioni di QUANDO QUANDO QUANDO.
Deceduto a 56 anni anche Felix Baumgartner, colui che nel 2012 aveva stabilito un record pazzesco lanciandosi con il paracadute da ben 38.969,4 metri.
Un incidente con un parapendio a motore gli è stato fatale.
Mentre ieri abbiamo goduto della grande vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon, sono passati oggi ormai trent'anni esatti dalla nascita di quel formato sonoro digitale tanto criticato dai puristi del suono, ma così comodo perché in poco spazio, sempre digitale, ma anche fisico in effetti, permette di raccogliere una quantità enorme di musica che ognuno di noi ha appunto sul proprio cellulare, ormai diventato con il passare degli anni non più un semplice telefono portatile, ma piuttosto una mini work-station, tant'è vero che io stesso lo utilizzo per gestire questo blog "in tutti i luoghi e in tutti i laghi" in cui mi trovo perché capita spesso che l'idea da mettere in un post ti arrivi anche tipo se sei in coda alla cassa del supermercato e allora la metti giù al volo digitando sul display touchscreen.
Ma è del formato musicale che si parla oggi, ovvero dell' Mp3 (che poi più di recente è diventato anche il nome di uno scooter a tre ruote) e quello sopra in foto è stato il mio primo lettore che in pratica era una chiavetta USB con un player integrato.
Formato l'Mp3 a cui si stava lavorando già dall'anno precedente con un nome diverso e che, detto semplice semplice, viene ottenuto prendendo il flusso di dati originale del file audio e cancellando quelle frequenze che durante la riproduzione vengono sovrapposte da altre preponderanti per cui non sarebbero udibili dall'orecchio umano, mentre magari da apparecchi ultra sofisticati possono essere rilevate come mancanti.
Ma si tratta di cose infinitesimali di cui non ci si accorge se il file Mp3 ha un buon bitrate, il cui valore massimo è 320 kb/s anche se i programmi disponibili per "estrarre" il suono possono aumentarlo senza però avere un vero miglioramento della qualità, ma solo un incremento della dimensione del file.
Cioè sono finezze da maniaci della perfezione come quell'idea che aveva una persona di mia conoscenza che le registrazioni su cassetta pretendeva di farle senza mai andare con i livelli dei v-meter
sul rosso perché diceva che si andava a distorcere il suono, mentre il rosso del picco è una cosa normale, cioè è quello che rende il suono dinamico quando tutto il resto della registrazione sta sul giusto livello.
Ma niente, non c'era verso di fargliela capire e così, preso dalla disperazione, gliel'ho spiegata ad una pianta grassa che invece ha recepito subito il messaggio, lasciando lui alle sue registrazioni troppo basse senza dinamica alcuna.
De gustibis...
Una curiosità sulla nascita del Mp3 è che, come brano di riferimento per provare tale metodo di compressione, venne scelto Tom's Diner di Suzanne Vega, che in discoteca abbiamo ballato tutti (io per la precisione l'ho fatta girare in vinile sui Technics perché stavo in consolle) nella VERSIONE REMIX downtempo, ma quella originale usata per il test era stata invece la VERSIONE ORIGINALE, cioè quella acappella, solo voce, contenuta nell'album. Questo come primo test, mentre poi, come dicevo prima, si dovette verificare il risultato su fonti audio dove strumenti diversi si sovrapponevano e in quel caso entravano in gioco quei "tagli" di dati che permettevano di passare da un file WAV, di dimensioni molto importanti, ad un Mp3 decisamente più piccolo.
Ma alla fine della favola, quello che conta è il gusto personale, e magari, chissà, quella persona che avevo tirato in ballo prima che invece di ascoltare la musica e godersela, la stava a "guardare" sul v-meter aveva ragione, anche se non ci credo per niente😜...
In questi giorni passati ha compiuto un secolo lo sci nautico
(il gattino non c'entra poi molto, ma mi faceva sorridere), ma la data precisa non è poi così precisa poiché il signor Ralph Wilford Samuelson aveva cominciato all'inizio del 1920 a fare dei test partendo dalla sua idea che, se si può sciare sulla neve, lo si può fare anche sull'acqua.
Idea all'inizio confutata da una serie di insuccessi poiché il nostro amico pretendeva di sciare sull'acqua usando un paio di normali sci da neve e quindi si può immaginare il risultato essendo troppo stretti per poter stare sull'acqua.
Le cose andarono meglio quando Ralph, con quel nome da Supermaxieroe, si fece costruire degli sci appositi, ben più larghi con i quali cominciò ad avere dei risultati culminati infine in quella sciata del 2 luglio del 1925 durata poche decine di secondi, ma alla velocità di 130 kmh trainato da un idrivolante.
Dovranno comunque passare ancora tre anni prima che questo potesse essere considerato un vero e proprio sport.
Da allora in poi tale disciplina sportiva è apparsa più volte anche nel cinema in scene dove si mostrano vacanze da ricchi o perlomeno benestanti (oggi magari tale connotazione non è poi così accentuata), e un po' tutti la ricordiamo anche nella bellissima sigla di ATTENTI A QUEI DUE (la trovate nel post del link) dove Danny & Brett sono appunto impegnati a sciare sull'acqua, ma stranamente, quando la Rai mandò in onda il primo blocco di episodi, quella scena non la si vide mai, così pensavamo che fosse stata fatta apposta per la sigla, e invece non era per niente così.
La spiegazione al "mistero" la troveremo più avanti al cinema in Qui Montecarlo... Attenti A Quei Due, film di montaggio del 1974 (come quelli di cui ho già parlato fatti per U.F.O.) che avevo anche trovato in VHS in un cestone degli autogrill, e che era stato ottenuto unendo insieme, grazie anche a piccole trovate di collegamento nei dialoghi italiani, due episodi ancora inediti in tv (che vedremo poi nel secondo blocco sulla Rai) e ambientato appunto nella città monegasca dove i due, essendo miliardari, se la spassavano facendo sci nautico e finendo, come al solito, coinvolti in un qualcosa di losco. L'episodio in questione era Una Ragazza Che Sapeva Troppo che, come dicevo, arriverà tempo dopo anche sulla nostra tv.
Da non dimenticare a proposito di questo sport, anche l'episodio di Happy Days di cui avevo parlato QUI (ed ecco che c'entra di nuovo anche il nome Ralph, ovvero quello di Malph), in cui Fonzie fa sci nautico volando sopra ad uno squalo e scena che con tale nome di "salto dello squalo" diventerà un modo di dire di quando, per risollevare una serie tv, ti inventi qualcosa di assolutamente incredibile.
Che poi il salto in sé stesso, che fu fatto veramente da uno stuntman senza effetti speciali, con una buona preparazione atletica non fosse così impossibile, beh non avendo mai provato non saprei dire (e mai lo proverò), come piuttosto più incredibile era invece il fatto di vedere Fonzie fare sci nautico (era lui, Henry Winkler davvero in buona parte della ripresa) con sempre il giubbotto nero addosso, sia lui che lo stuntman...
Era il giugno del 1985, e per la precisione era il giorno 7, quando usciva nelle sale americane uno dei film fondamentali degli anni 80 ovvero I Goonies, pellicola che verrà ripetutamente citata in opere cinematografiche e televisive successive quando si parla di ragazzini e mistero.
Per l'Italia il film diretto da Richard Donner, sceneggiato da Chris Columbus e prodotto da Steven Spielberg (che trio, eh?) arriverà il 20 dicembre dello stesso anno, ovvero quel periodo coincidente con le festività natalizie cominciando così a far rivaleggiare la Amblin con il colosso Disney.
Gli allora ragazzini sono nel frattempo cresciuti e Sean Astin, dopo essere stato Sam nella trilogia de Il Signore Degli Anelli, lo abbiamo ritrovato anche in Stranger Things nel ruolo di Bob.
Josh Brolin digitalizzato È stato il colossale Thanos per la Marvel (ma non solo), mentre il ciccio Chunk, ovvero Jeff Cohen, ha lasciato da tempo il cinema e i chili in eccesso ed ora è diventato avvocato.
Corey Feldman nonostante abbia continuato nel cinema non è riuscito a mantenere la popolarità ricevuta allora, provando
anche a riciclarsi come cantante, mentre è andata molto meglio a Ke Huy Quan, premio Oscar per EVERYTHING, EVERYWHERE, ALL AT ONCE e co-protagonista nella seconda stagione della serie LOKI.
Purtroppo qualcuno non c'è più ed è l'ex giocatore di football americano John Matsuzak, l'interprete di Sloth, che è mancato nel 1989 a soli 38 anni per un'intossicazione dovuta ad un antidolorifico.
Nel film c'è anche una fulminea apparizione di Cyndi Lauper alla quale era stata affidata la canzone THE GOONIES R GOOD ENOUGH il cui videoclip è lui stesso un minifilm. E dopo essere tornato nelle sale in versione 4k, nel frattempo è stato annunciato anche il sequel che uscirà nell'estate del 2026 (ma potrebbe anche andare all'anno successivo) con quasi tutti i protagonisti dell'epoca che già si erano riuniti per festeggiare il compleanno di Ke Huy Quan, e una nuova squadra di ragazzini, un po' come abbiamo visto nei più recenti sequel dei gloriosi Ghostbusters.
L'importante, cari miei producers con il simbolo del dollaro stampato nelle pupille, è non fare delle porcherie immonde come purtroppo abbiamo già visto in certi sequel non richiesti, sennò vi avverto che come minimo vi beccate la maledizione di Willy L'Orbo, eh...
Capita che cinema e sport si incontrino, e se ci sono anche i motori di mezzo lo spettacolo è in genere ancora più ricco.
In questo caso però si racconta di una vicenda drammatica avvenuta durante la 24 Ore di Le Mans del 1955, quando un terribile incidente, il più grave mai avvenuto su un circuito automobilistico, causó la morte di oltre 80 spettatori e un centinaio di feriti. Tale carneficina era stata causata dall'uscita di pista della Mercedes Benz di Pierre Levegh con i pezzi dell'auto disintegrata scagliati sulla folla.
La vicenda è raccontata in un breve film animato francese che però sposta l'incidente a quando era già buio
(forse per un migliore effetto visivo) mentre è noto che accadde alle 18.26, quindi ancora con la luce diurna.
Nonostante la gravità del fatto, la gara non venne interrotta adducendo come scusante la sicurezza per il fatto di lasciare liberi gli accessi ai soccorsi, mentre, se il pubblico fosse defluito potevano esserci dei problemi a riguardo.
Fatto sta che alcuni piloti invece decisero lo stesso di ritirarsi dalla gara, non prima di aver avuto il consenso dalla casa automobilistica per la quale gareggiavano.
Mini film disponibile su YouTube caratterizzato da un'animazione scattosa come i primi anime giapponesi e dai tratti spigolosi dove curiosamente gli umani sono più stilizzati delle auto da corsa.
Una curiosità riguardante il tragico evento è che funge come spunto di partenza per la sceneggiatura del film italiano, disponibile su Prime Video, Le Mans Scorciatoia Per L'Inferno e non lasciatevi fuorviare dai nomi stranieri in locandina poiché sono tutti pseudonimi eccetto Edwige Fenech ad una delle sue prime apparizioni nel 1970.
E già la sua presenza sarebbe un valore aggiunto se non fosse che il film, girato nei nostri autodromi italiani, è una vera poverata che mischia recitazione con scene di repertorio malamente assemblate.
Ma un tempo si usava fare così.
D'altronde non ci si può aspettare tanto da un regista (Civriani sotto pseudonimo) che sulle auto di Formula 1 ci ha messo anche Franco & Ciccio...
Buona però la morale finale sulla vera utilità di tali corse a rischio della vita.
Sessant'anni fa, precisamente il 26 maggio del 1965, iniziava la prima edizione dei Giochi Senza Frontiere, uno dei programmi cult della televisione italiana, un'altra tv molto diversa da quella attuale.
Personalmente collego tali giochi al countdown dei giudici Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri che con il loro “Attention... troix, deux, un” seguito dal trillo del fischietto, facevano partire la gara del momento dove c'era la particolarità che se una squadra si sentiva particolarmente forte in quella prestazione, spesso ostacolata da pupazzoni giganti e costumi ingombranti, ma divertenti, poteva giocare il Jolly che raddoppiava i punti totalizzati.
I due suddetti giudici sono quelli nella foto con le giacche chiare.
E poi c'era il Fil Rouge che ogni squadra invece doveva affrontare singolarmente tra un gioco di gruppo e l'altro.
Giochi, si, ma erano in realtà vere prove che, per essere eseguite, richiedevano una preparazione atletica non da poco.
Oltre a quanto ho scritto sopra, la mia memoria mi lega anche ai presentatori che erano negli anni 70 Giulio Marchetti e Rosanna Vaudetti,
quest'ultima anche signorina buonasera cofanata che ti annunciava i programmi della serata, ma non dimentichiamo che la primissima edizione era condotta da Enzo Tortora con il già presente Marchetti.
Ovviamente in quegli anni per la tv italiana era tutto in bianco e nero, seppure il programma fosse già trasmesso a colori per le altre nazioni a partire dal 1973, ma c'era dentro una specie di magia che ti faceva percepire ugualmente quegli stessi colori delle scenografie che c'erano sul campo di gioco.
Programma nato in Francia, come probabilmente si capiva appunto già da molte parole precedenti, per iniziativa dell'allora presidente Charles De Gaulle per cementare o perlomeno buttare le basi di una Unità Europea che in futuro diventerà realtà, manteneva lo stesso titolo tradotto in ogni lingua dei paesi europei partecipanti, tranne che per il Regno Unito dove era chiamato It's A Knockout, cambiando anche la sigla, ma sappiamo bene quanto siano fatti a modo loro i britannici già dal modo di guidare al contrario.
Negli anni 80 venne sospeso poiché molti Paesi non avevano più intenzione di partecipare per questioni economiche, ma i telespettatori chiamavano lo stesso a gran voce i Giochi, perciò il programma tornerà un po' raffazzonato negli anni 90, nel senso che non tutte le grandi nazioni erano presenti e così, per fare numero, erano entrate in gioco le rappresentanze della micro repubblica di San Marino, insieme a quelle di Malta, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovenia che successivamente entreranno a far parte dell'Unione Europea.
Tra gli altri presentatori che portarono avanti i giochi ci sono stati lo storico e ironico Ettore Andenna, il simpaticissimo Claudio Lippi, l'iper entusiasta Milly Carlucci e persino... Harrison Ford, o meglio, la sua voce italiana, ovvero Michele Gammino. Oltre alla famosa marcetta che era la SIGLA dei giochi su immagini animate, pure Peter Gabriel ha fatto una citazione/riferimento al titolo del programma, nominando nel testo anche il titolo inglese, con quel suo singolo GAMES WITHOUT FRONTIERS dove nei cori c'è anche Kate Bush che ripete lo stesso titolo, ma in lingua francese.
Una canzone questa che parla di guerra e diplomazia parafrasando i giochi da bambini, e vinile da 7" che orgogliosamente possiedo e dal quale mai mi separerò, anche perché sul lato B c'è la versione di THE START/I DON'T REMEMBER leggermente diversa da quella dell'album (il suo terzo da solista) e sostanzialmente differente da quella che era stata pubblicata su un'altra edizione in 45 giri dell'ex Genesis uscita nel 1983 a supporto del doppio Peter Gabriel Plays Live.
Cinema e sport a volte si sono incontrati come nel caso di Nino Benvenuti, campione leggendario di pugilato che è mancato ieri all'età di 87 anni.
La sua "carriera" cinematografica certo non è stata così gloriosa come quella sportiva, ma lo posso ricordare con piacere in quel film "poliziottesco" di cui avevo visto le riprese (avevo raccontato l'esperienza QUI NEL BLOG) dal titolo Mark Il Poliziotto Spara Per Primo
(come Han Solo, aggiungerei io) e secondo episodio della saga interpretata da Franco Gasparri, il divo dei fotoromanzi.
Anche se non ho scritto l'anno del film, dovrebbe essere evidente guardando i jeans a zampa di Franco nella locandina.
Qualche anno prima invece Nino era stato su un set western con l'amico Giuliano Gemma per il film Vivi O Preferibilmente Morti
diretto da Duccio Tessari e con Oreste Lionello che lo doppiava e dove qui l'outfit invece era il classico che si vedeva in quel filone cinematografico caro a Sergio Leone.
Nel 2008 poi ha partecipato come consulente e attore nel film Carnera - The Walking Mountain, apparendo anche in alcune fiction televisive parallelamente al ruolo di commentatore nei programmi sportivi.
Prima che iniziasse il CONCERTONE del Primo Maggio che, a conti fatti, è stato almeno per il 50% un ritorno in massa del cast dell'ultimo Festival di Sanremo, mi trovavo spaparanzato davanti al mare poiché faccio parte di coloro per cui questi giorni post pasquali hanno composto un maxi ponte di dolce far niente.
Far niente per modo di dire perché comunque quel primo maggio l'ho passato, come avevo anticipato, pedalando con un gruppo di amici (che non si arrendono mai...).
Il chiosco di Varigotti, bellissima e tranquilla località in Liguria dove passa le vacanze anche Michelle Hunziker, e dove abbiamo fatto una meritata sosta dissetante, stava mandando la classica musica di sottofondo finché una canzone ha catturato la mia attenzione perché sembravano i LINKIN PARK, ma in versione molto più soft. Così Shazam mi ha presentato i Wheeland Brothers, duo di fratelli californiani che, insieme ad altri due musicisti, formano la band del singolo SUMMER STARS che stava suonando in quel momento.
Il Videoclip che poi sono andato a guardare, mostra quindi, come anche la copertina del loro disco,
quello che è lo stile di vita dei due ragazzi, spiagge, surf, falò, feste con gli amici, tutto l'opposto cioè di quello che invece ostentano certe star tra macchine di lusso, abiti stilosi, piscine, bitches, espliciti riferimenti sessuali e quant'altro.
E pare anche che dalle loro parti godano di un certo seguito.
Diciamo quindi un'introduzione positiva a quella che potrebbe essere l'estate ideale per tutti e che mi auguro possa essere davvero così.
Da parte mia posso dire che le premesse ci sono tutte.
Domenica con un paio di addii questa poiché durante la scorsa settimana a 76 anni è mancato George Foreman,
campione dei pesi massimi di boxe e, sopratutto in quell'incontro storico tenuto nello Zaire e rimasto nella memoria collettiva come Rumble In The Jungle, antagonista di Muhammad Alì che, prima della conversione all'islam, era noto come Cassius Clay (nominato così anche nell'opening di PIEDONE LO SBIRRO).
I Fugees hanno anche dedicato una loro CANZONE OMONIMA a tale evento sportivo realizzata in collaborazione con A Tribe Called Quest e Busta Rhymes
e inclusa nel documentario When We Were Kings dove appunto si parla anche di quell'incontro, ma bisogna specificare che il film è incentrato su Alì e, come accadeva all'epoca del match, Foreman era considerato il nemico da abbattere, tanto che dal pubblico si sentivano arrivare certe cori ben poco sportivi come "Alì uccidilo!".
Dal mondo della televisione invece se ne va, dopo aver raggiunto il traguardo dei 100 anni, Rolf Schimpf,
attore tedesco noto soprattutto per Il Commissario Kress, serie tv che in originale si chiamerebbe Der Alte, cioè l'anziano, inteso come il protagonista che con le sue 5 stagioni ad ogni cambio del personaggio, sempre commissario, manteneva lo stesso titolo, mentre per l'Italia prendeva di volta in volta il cognome del nuovo protagonista.
Tale serie poliziesca era uno spinoff del famoso Der Kommissar, mai trasmesso in Italia, ma conosciuto grazie alla grande HIT ANNI 80 di Falco.
Mentre da stasera la tv sarà, come ogni anno, monopolizzata dalla musica sanrenemese, si parla oggi di un film sportivo marinaro disponibile sulla piattaforma della Disney, ovvero La Ragazza Del Mare che ci racconta una vera impresa fatta da Trudy Ederle (Daisy Riley che preferisco di brutto qui piuttosto che in Star Wars), cioè l'attraversamento del Canale della Manica a nuoto.
Come DICEVO qualche giorno fa avendo visto il film molti mesi orsono, qui, nonostante la storia, ripeto vera, sia degli anni 20 per cui un periodo in cui al massimo ballavi il charleston, ad un certo punto ricordavo di aver sentito Sia con la sua Unstoppable, ma poi ho verificato bene nei miei post precedenti ed ho constatato che si trattava di un ALTRO FILM dove c'entrava comunque il nuoto e anzi le canzoni della cantante australiana erano ben due.
Anche perché il brano della cantante australiana non è incluso nel disco ufficiale della soundtrack quindi... ammetto l'errore e, anzi, non ho nemmeno corretto il post dove dicevo questa cosa, così scripta manent😜.
Invece ritrovo a sorpresa con gran piacere (e soprattutto con certezza) un ottimo Christopher Eccleston, primo Doctor Who del reboot partito nel 2005, dove qui sta perfettamente in parte nel perfido sabotatore dell'atleta,
anche perché stranamente quasi tutti gli ex Dottori vanno poi a fare in seguito dei ruoli negativi, come anche il buon Tennant spesso e volentieri.
Sapendo come poi è andata l'impresa forse la storia manca un po' di tensione sul finale, ma rimane un buon film con un messaggio femminista poiché negli anni 20 per le donne tante attività, come anche il nuoto, non erano una cosa così abituale e figuriamoci una tale sfida.
Idea quella natatoria verso cui indirizzare le figlie, nata nella madre di Trudy dopo la notizia di un naufragio in cui perirono tutte le passeggere donne poiché nessuna di loro sapeva nuotare.
Faccio solo notare che la vera Trudy, che oltre ad aver compiuto tale impresa aveva già collezionato alcune medaglie olimpiche, in realtà sarebbe stata un pochino più massiccia nel fisico
se paragonata a Daisy Ridley più delicata in tutto, anche nel viso, ma è un particolare che si può anche perdonare se, come in questo caso, il film funziona.