venerdì 28 febbraio 2025

ADDIO A PAPÀ (POPEYE) DOYLE E...

 L'ho detto pochi giorni fa che le brutte notizie arrivano a getto continuo e infatti Gene Hackman con la moglie Betsy Arakawa e uno dei loro cani sono stati trovati senza vita nella loro casa di Santa Fe, mentre altri due dei loro quattrozampe sono sopravvissuti.


Pare che si tratti di un avvelenamento di monossido di carbonio, ma al momento tutto è ancora da chiarire. 
Betsy, che faceva la pianista, aveva 63 anni, Gene invece 95 ed era ormai da tempo lontano dalle scene che aveva marchiato negli anni di IL BRACCIO VIOLENTO DELLA LEGGE (anche nel secondo capitolo) dove per il doppiaggio italiano era Jimmy "Papà" Doyle, ma in originale il soprannome era Popeye, reso così da noi per una questione di labiale perché Braccio Di Ferro non ci stava proprio. 
Comunque alla fine il "braccio" è finito nel titolo italiano dato che l'originale era invece French Connection.

Lo ricordiamo anche nei panni di un beffardo Lex Luthor antagonista di Superman (Christopher Reeve), nonché per il cameo non accreditato dell'eremita cieco in FRANKENSTEIN JUNIOR.

Tra i suoi film che poi ho nel mio cuore ci sono L'Avventura Del Poseidon, cioè la versione originale del 1972 della nave sottosopra che anticipava James Cameron e il suo Titanic seppure con meno mezzi tecnici a disposizione,

e Nemico Pubblico dove aiuta Will Smith a sfuggire ad un sacco di guai per una cosa che gli hanno messo addosso per cui l'attore/rapper corre corre corre che manco Tom Cruise.

Ma la sua filmografia è ovviamente più di quanto ho scritto io e consiglio di recuperare quanto possibile. 
Altro nome famoso che ci lascia è quello di Boris Spassky, scacchista russo che fu protagonista nel 1972 della lunghissima sfida con l'americano Robert Fischer, perdendola dopo mesi di incontri.

La vicenda ebbe una grande risonanza mediatica intanto perché la partita era giocata in pieno regime di guerra fredda e inoltre era la prima volta che una partita di scacchi veniva trasmessa in tv. Boris aveva 88 anni. 
Addio Gene e Boris. 

giovedì 27 febbraio 2025

SALVO D'ACQUISTO: UN EROE DEL PASSATO

 Su Raiplay c'è la versione più recente, cioè la miniserie con protagonista Beppe Fiorello che, come al solito, alla fine della storia muore (era una gag fatta con suo fratello, ma capita davvero quasi sempre così).


Ma Salvo D'Acquisto era stato anche un film uscito per la gloriosa Cineriz nel 1974 con Massimo Ranieri nella parte del carabiniere ventenne che si offrì per essere giustiziato dai nazisti al posto di 22 persone innocenti accusate di aver ordito un attentato contro le SS dove morirono due soldati tedeschi. 
Film che propone piuttosto fedelmente la vicenda con una buona prestazione attoriale dell'allora giovane cantante che oltre alla musica calcherà spesso anche i palchi dei teatri perché Ranieri il talento ce l'ha di suo e lo ha portato ancora al Festival Di Sanremo con una CANZONE che certamente non ha l'appeal giusto verso il pubblico che adesso fa i grandi numeri, cioè quello intorno ai 20 anni, però secondo il mio gusto è un brano molto bello, intenso, a tratti epico.

Tornando invece al film andrebbe tutto bene se non ci fosse un Enrico Maria Salerno senza freno alcuno che calca un po' troppo la mano nel suo personaggio dell'attivista socialista al punto da diventare irritante. 
Detto ciò, il film è su Prime Video e Salvo torna d'attualità perché Papa Francesco, che non se la sta passando molto bene, ha dichiarato che sarà reso beato.
Cosa che effettivamente non cambia nulla nei suoi riguardi dato che, per il suo gesto, è stato da sempre considerato un eroe immolatosi per salvare 22 vite che non erano suoi amici o parenti, ma solo persone innocenti che rischiavano di essere giustiziate per rappresaglia in quel brutto periodo della storia, ovvero il 1943 in "tempo di guerra" come si suol dire... tempo che purtroppo non è mai passato del tutto. 

mercoledì 26 febbraio 2025

KILLING ME SOFTLY (WITH HIS SONG): CANZONE DI ROBERTA FLACK CHE RESTERÀ PER SEMPRE

 Mannaggia... non faccio in tempo a dare l'ultimo saluto a qualche personaggio famoso che se ne va, che subito arriva un'altra triste notizia di questo genere, e infatti ieri abbiamo tutti saputo della scomparsa di Roberta Flack, cantante soul dalla discografia nutritissima, ma sicuramente il suo grande successo rimane legato a KILLING ME SOFTLY WITH HIS SONG,


canzone che, oltre a vantare un gran numero di cover tra cui è famosa e più recente quella del 1996 dei Fugees, e pure ben quattro versioni italiane tutte pubblicate nel 1973 compresa quella di Roberta.

Le versioni italiane le abbiamo avute grazie ad ORNELLA VANONI (probabilmente è la sua la più nota nella nostra lingua), MARCELLA BELLA,

la cantante italo-eritrea LARA SAINT-PAUL che, prima di entrare a far parte del cast dei tanti varietà della Rai, aveva anche preso parte (piccola parte) come Tanya nel 1964 ad un film ancora in bianco e nero della coppia Franco e Ciccio dal titolo Due Mattacchioni Al Moulin Rouge, 

e persino una versione maschile cantata da JIMMY FONTANA a Canzonissima, dove nel video viene presentato da Mita Medici, e tutte e quattro con il titolo di Mi Fa Morire Cantando.

Canzone che mi riporta inevitabilmente alla mente ABOUT A BOY, delizioso film con Hugh Grant di cui casualmente avevo parlato poco tempo fa ed ora quel velo di malinconia di cui si parlava con la carissima MADAME VERDURIN torna più pesante che mai. 
Attenzione però che, nonostante molti attribuiscano alla Flack la versione originale della canzone, in realtà nel 1972 Lori Liebermann ne aveva già pubblicato una PRIMA VERSIONE molto differente, quasi in stile Joan Baez, che però non entró in classifica.

Roberta aveva 88 anni e da almeno tre era affetta da SLA. 
Ora con una canzone che porta tale titolo, mi viene da sperare che se ne sia andata davvero "softly", ma temo che invece, conoscendo il tipo di malattia, non sia stato proprio così. 
Nel frattempo ci sono stati anche dei compleanni illustri da festeggiare, come quello di Alessandro Gassman che ha compiuto l'altro ieri 60 anni, e 70 ne ha fatti Marcellino Pane E Vino,

il film degli anni 50 che tutti conosciamo, mentre ad 80 è arrivato ieri Teo Teocoli. 
Comunque concludo con goodbye Roberta. 

martedì 25 febbraio 2025

JOKER: FOLIE À DEUX (CAPITOLO CHIUSO?)

 Ho visto finalmente Joker: Folie À Deux, il sequel flop (secondo la critica) di Joker e a me invece, da buon bastian contrario, è piaciuto parecchio forse anche perché me lo sono gustato in grande con un proiettore in 4k che magari non è come essere al cinema, ma quasi.


Mi è piaciuto non perché sia un musical come tanti lo hanno definito, che a me i musical fatti bene piacciono infatti, ma in realtà un musical nel senso classico del termine non lo è assolutamente. 
È vero che a tratti gli attori partono a cantare canzoni con un' attinenza alla trama, cosa che non faresti mai nella vita reale, ma tutto rimane coerente al film, come, per esempio, la scena onirica di TO LOVE SOMEBODY.

Un film che mi è sembrato ancora più cupo e tormentato del precedente e la cui location principale, dopo il carcere, diventa presto il tribunale dove Arthur Fleck (Phoenix nuovamente dimagrito dopo NAPOLEON) viene processato per quello che ha commesso. 
Un processo che diventa poi un one man show nello stile istrionico del personaggio, nonché un evento mediatico seguito da tutti, anche da Harlene "Lee" Quinzel (Lady Gaga) che badaben nel film non viene mai chiamata "Harley Quinn" per esteso, ma ad un certo punto la vediamo arrivare con un outfit che non lascia molti dubbi.


Todd Phillips quindi riesce a sorprenderci (perlomeno con me lo ha fatto) anche stavolta dato che nel capitolo precedente giocava con un countdown subliminale che pochi avevano notato, e lo vedo in continua crescita dopo aver esordito con commedie come Una Notte Da Leoni. 
Inoltre sembra che così abbia anche messo la parola fine a questa saga ideata da lui stesso.
Ma non è detto... 

lunedì 24 febbraio 2025

UNA BANDIERA GIALLA A MEZZ'ASTA

 Apro la settimana con la notizia della scomparsa di Gianni Pettenati che negli anni 60 aveva furoreggiato con la mitica BANDIERA GIALLA, cover di The Pied Piper e canzone che tuttora capita di sentire suonata da moltissime party band insieme a cose tipo Il Ballo Di Simone e Ho In Mente te, anche queste cover di quegli anni, ma non cantate da Gianni.


Da segnalare anche la VERSIONE cantata in inglese come l'originale da Patty Pravo presente sul lato B del suo Ragazzo Triste e usata per lanciare il famoso locale romano, il Piper,

che la scorsa settimana ha spento 60 candeline.
Dalla sua invece Pettenati aveva all'attivo, oltre alle apparizioni nei musicarelli, altre famose canzoni rivisitate in italiano

che erano Like A Rolling Stone, la quale era diventata COME UNA PIETRA CHE ROTOLA (era stato anche il suo primo disco inciso) seguendo quasi come una traduzione letterale il testo di Bob Dylan, e I Put A Spell On You che il testo di Mogol faceva diventare PUOI FARMI PIANGERE


con l'arrangiamento di Alan Price degli Animals, rivelando così che L'Immensità di Johnny Dorelli/Don Backy che usciva nello stesso anno, il 1967, per il Festival di Sanremo, era un plagio parziale dato che l'originale di Price era uscita l'anno prima. 
La versione di Gianni stava sul lato B di IL SUPERUOMO, ancora una cover stavolta di Sunshine Superman di Donovan con il testo di Herbert Pagani.

Gianni aveva 79 anni.
Sempre per quanto riguarda la musica, ma dal beat passiamo al soul, è morta anche Gwen McCrae, 81 anni, che era stata la moglie di George McCrae, quello della famosa ROCK YOUR BABY.

Gwen, oltre a qualche incisione con il marito, aveva riscosso successo con la sua ROCKIN' CHAIR (dove si sente qualche influenza del successo di George)

e soprattutto aveva avuto il merito di incidere nel 1972 una prima versione di ALWAYS ON MY MIND seppure fosse già lì bella pronta scritta per Elvis che pubblicherà la sua personale versione nello stesso anno e che la farà diventare senza dubbio più famosa.

I Pet Shop Boys invece dovevano ancora (artisticamente) nascere. 
Addio Gianni e Gwen. 

domenica 23 febbraio 2025

E LUKE SKYWALKER DISSE: "HO UN BRUTTO PRESENTIMENTO"

 Non parlo mai di politica volentieri perché non ne capisco e mi interessa davvero poco, ma le ultime dichiarazioni di Donald Trump mi fanno venire "un brutto presentimento", come dicono spesso i personaggi di Guerre Stellari come fosse un tormentone ricorrente, anche se il doppiaggio italiano di episodio IV, dove viene pronunciata per la prima volta, seppur rimanga un ottimo lavoro che nessuno deve toccare, purtroppo l'ha modificata quella frase come accadrà poi anche in La Minaccia Fantasma.


Il fatto è che ben poco "stellare" è la guerra in questione poiché è quella ormai triennale tra Russia e Ucraina, dove fino adesso abbiamo visto Kiev come vittima della potente Mosca ed ora il presidente americano, come fosse Alessandro Borghese, non conferma, ma anzi ribalta tutto intimando a Zelensky di non rompere più le balle e arrendersi che sennò... 
Mah, se è pur vero che Trump infatti aveva dichiarato che avrebbe risolto tutte le guerre in corso, non avrei certo pensato che questi sarebbero stati i metodi, e vedi anche le faccende tra Israele e Palestina come stanno andando. 
C'è qualcosa che non mi torna, ma non capisco cosa... Sarà quel brutto presentimento...

che vi posto QUI in un collage di tutte le volte che è stato pronunciato nella saga. 

sabato 22 febbraio 2025

SONO SOLO CANZONETTE - EDOARDO BENNATO: IL FILM CON TANTA A.I., MA USATA BENE

 Me lo sono goduto davvero questo film documentario dal titolo Sono Solo Canzonette - Edoardo Bennato e diretto da Stefano Salvati, uno che con la musica ha sempre avuto molto a che fare in quanto regista di moltissimi videoclip e, purtroppo per lui, anche di quel JOLLY BLU che gode di una pessima fama.


Per questo lo metto oggi nel sabato che di solito dedico alla musica perché infatti nel film se ne sente eccome. 
Qui infatti si racconta il cantautore Edoardo Bennato grazie anche ai contributi tipo di Max Pezzali, Jovanotti, Ligabue, Mogol, Paolo Conte, Dori Ghezzi, Marco Giallini, Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni (per il quale ha scritto la colonna sonora di Il Principe E Il Pirata) da una parte, e dall'altra tanti altri, amici, parenti e collaboratori che lo hanno accompagnato durante la sua lunga carriera fin dagli esordi.

Quegli esordi che lo vedevano bambino insieme ai suoi due fratelli Eugenio e Giorgio (che È MANCATO poco più di un anno fa) esibirsi in trio. 
E qui entra in gioco l'A.I. che prende vecchie foto d'epoca come quella qui sopra e le anima come fossero dei filmati con un risultato abbastanza credibile, ma che non inganna troppo. 
Cosa che sopperisce alla mancanza di vero materiale video, e magari sarebbe stato utile anche a Pierluigi Zaia per migliorare quel DOCUMENTARIO SUI ROCKETS, che dopo che lo hai visto ti lascia un senso di incompiuto. 
Anzi prendi esempio da Stefano come si fa un documentario musicale, caro Pier.

Con l'intelligenza artificiale qui vengono ricreati artificialmente anche momenti live del Bennato dei primi anni 70 forse però esagerando un po' con quel pubblico posticcio che sembra uscito da Woodstock, mentre QUESTO SOPRA della durata di un'ora invece è vero, del 1979, preso dalla Tv Svizzera e non utilizzato nel film. 
Anzi qualcuno ha criticato il film proprio perché da nessuna parte c'era un avviso che dicesse che l'A.I. sarebbe intervenuta con un uso così massiccio.
Certo però che se nel 2025 non ti accorgi del trucchetto così evidente allora qualche problema c'è e non sta nel film.


La parte del leone nel racconto la fanno i due più famosi concept album cioè Burattino Senza Fili e Sono Solo Canzonette, tralasciando invece il terzo dell'ideale trilogia È Arrivato Un Bastimento ispirato alla fiaba del Pifferaio Di Hamelin che non fu un flop, ma quasi, e viene appena accennato. 
Vero flop invece era stato NON FARTI CADERE LE BRACCIA, il suo primissimo LP quando venne pubblicato nel 1973 con la famosa copertina del fiammifero,

al punto che il discografico che aveva Edoardo sotto di lui gli disse che forse non era il suo mestiere. 
Parole che il tizio dovette rimangiarsi quando vide poi Bennato riempire gli stadi nel 1980 come solo le rockstar internazionali riuscivano a fare, e di conseguenza anche quel primo disco sarà rivalutato pienamente anche se era ancora un lavoro molto melodico, lontano dalle invettive tipo quelle di MENO MALE CHE ADESSO NON C'È NERONE e Salviamo Il Salvabile.

Dal primo album Edoardo recupererà Un Giorno Credi per rimetterla anche nel suo secondo I Buoni E I Cattivi, temendo di averla perduta visto lo scarso successo di vendite, ma il tempo dirà il contrario. 
Ed è ancora in forma Edoardo dato che l'ho visto in concerto pochi anni fa iniziare lo show sempre con chitarra, tamburello a pedale, armonica e kazoo, per continuare poi con un'ottima band, e posso dire a quelli che hanno detto che a Sanremo era senza voce, che si sbagliano e non lo hanno capito.
Anzi, rimane lui uno dei migliori sulla piazza anche se i suoi dischi nuovi non hanno più quella forza che scaturiva dai solchi di La Torre Di Babele, quello che contiene Cantautore e Venderò (tutti titoli presenti nel live lassù in alto), disco che lui da solo nel 1976 era stato già una vera rivoluzione. 
L'anno dopo sarebbe arrivato l'album su Pinocchio e... Boom! 

CANTA APPRESS' A NUJE Edo, e per noi non sono solo canzonette le tue. 

venerdì 21 febbraio 2025

MA DA DOVE ARRIVANO QUESTI ADDAMS?

 Anche oggi si parla di un evento accaduto un secolo esatto fa grazie al quale avremmo anche poi la mitica Famiglia Addams.


Veniva pubblicato infatti il 21 febbraio del 1925 il primo numero del New Yorker, settimanale di informazione, satira, racconti e attualità che nel 1956 avrà l'onore e il merito di mettere sulle sue pagine le prime strisce di Charles Addams sulla lugubre famiglia. 
Da lì poi arriverà la serie tv nel 1964, quella animata e i film, fino allo spinoff su MERCOLEDÌ della quale attendo su Netflix la seconda stagione entro l'anno perché era molto carina... Oh beh anche Jenna, si, non posso dire altrimenti.

 
Per tutti i collezionisti ecco la copertina di quel famoso primo numero che qualcuno possiede in un volumetto rilegato che comprende i primi 19 numeri della rivista e vende su Ebay alla modica cifra di 2600 dollari seppure visibilmente sgualcito.

Lo so che sembra una pazzia eppure tali collezionisti esistono e ne avevo parlato tempo fa in un post riguardante un DOCUMENTARIO sulla Marvel dove si parlava appunto di gente che acquista i fumetti sigillati dentro ad un contenitore di plastica senza mai aprirli per non farli deteriorare e sopratutto per non far loro perdere il valore che hanno. 
Ma allora se io stampassi quella copertina del New Yorker e ci avvolgessi una rivista qualsiasi per poi sigillarla nella plastica potrei gabbare qualcuno che tanto non aprirebbe mai il contenitore?
Scherzo, no, non lo farei mai, ma chissà se qualcuno ci ha mai pensato (o l'ha pure fatto)?
Io invece ho dovuto buttare via un sacco di miei fumetti di Topolino e Alan Ford che avevo in cantina, ma che la muffa ha irrimediabilmente deteriorato. 
Scemo io che invece di sigillarli me li rileggevo ogni tanto divertendomi ogni volta come se fosse la prima... 

giovedì 20 febbraio 2025

C'È ANCORA SANREMO

 Prima che il Festival di Sanremo chiudesse i battenti avevo dedicato un POST con un approfondimento riguardante la divisione degli artisti per quanto riguarda le case discografiche e facevo notare come Warner, Sony e Universal avessero la maggioranza degli artisti in gara con il particolare che lo scorso anno i primi cinque erano tutti sotto la Warner.


Quest'anno invece sul podio le cose sono cambiate poiché c'è stata un'equa divisione fra le case discografiche dato che i primi tre erano legati rispettivamente a Sony (Olly), Sugar (Corsi che andrà all'Eurovision senza Topo Gigio al posto di Olly) e Universal (Brunori), con la Warner che troviamo invece troviamo al quarto posto con Fedez che vede tutto nero come i Rolling Stones (ma la colpa è sicuramente delle lenti a contatto). 
Scavando ancora di più però qualcuno che cerca il marcio a tutti i costi ha pensato ad un altro tipo di complotto e consiglia, per il prossimo Festival di Sanremo del 2026, di dare un'occhiata ai manager dei cantanti più che alle canzoni o al personaggio. 
Infatti:

Sanremo 2021 è stato vinto dai Maneskin: manager Marta Donà

Sanremo 2023 da Marco Mengoni: manager sempre Marta Donà

Sanremo 2024 Angelina Mango: manager ancora Marta Donà

Sanremo 2025 Olly: manager, per non sbagliare, Marta Donà

In più dicono, ma non ne sono del tutto sicuro, che tutti gli artisti citati avessero il numero 15 nel televoto.


Per essere più chiaro, Marta è quella signora che all'Eurovision Song Contest dove pure lì hanno vinto i Maneskin, li seguiva passo passo nel backstage come fosse la quinta componente del gruppo. I ragazzi poi hanno preferito licenziarla in favore di un management internazionale e per loro si era rivelata una scelta vincente in fatto di popolarità mondiale, seppure con tutte le critiche che la band si tira dietro (pure da parte mia che giudico negativamente il loro ULTIMO ALBUM). Ma ferma un attimo e non andiamo subito a pensare ad una mafia musicale, infatti l'edizione 2022 l'hanno vinta Mahmood e Blanco (aaargh! Soffro ancora adesso); cioè magari non potrebbe essere piuttosto che Marta ha un ottimo fiuto per gli artisti dato che è cresciuta in un ambiente musicale? Ognuno è libero di pensare come crede, e sicuramente lei è l'orgoglio dei suoi zii che sono Adriano Celentano e Claudia Mori, la cui sorella è appunto la mamma di Marta. 

mercoledì 19 febbraio 2025

FANFAN LA TULIPE: CAPPA E SPADA VINTAGE CON ANCHE OGGI QUALCUNO CHE SE NE VA

 Et voilà, ecco che dal cilindro magico tiro fuori un film che ha più anni di me.


Si tratta di Fanfan La Tulipe del 1952 con Gerard Philipe e Gina Lollobrigida, film di cappa e spada con acrobazie spericolate e tanto divertimento tradotto anche in un fumetto (solo per la Francia) e che, essendo la pellicola in origine in bianco e nero, è stato in anni recenti colorizzato e il risultato non è nemmeno poi così farlocco come spesso è accaduto con tali procedimenti.

Fanfan è un giovane che seduce ragazze e poi fugge per evitare il matrimonio, e proprio durante una di queste fughe finisce per arruolarsi nell'esercito francese con tutta una serie di conseguenze inaspettate che gli cambieranno decisamente la vita. 
Oltre ai due nomi protagonisti è da notare anche la Marchesa di Pompadour (su nella foto colorizzata) interpretata da Genevieve Page, attrice francese di grande bellezza purtroppo mancata di recente all'età di 98 anni.

Genevieve oltre che per un gran numero di film e spettacoli teatrali, è da ricordare anche nel ruolo della tenutaria di bordello in Bella Di Giorno di Bunuel. 
Può sembrare strano, però anche quei vecchi film di cappa e spada, se meritano, possono passare da queste mie parti e in questo caso per noi italiani è importante anche il doppiaggio che vede all'opera nomi come Arnoldo Foà e Gino Cervi, e in particolare Nino Manfredi che dà la voce al protagonista. 
Se invece le cose troppo vintage non sono di vostro gradimento, la stessa storia è raccontata nel film del 2003 Il Tulipano D'Oro

(da non confondere con quello nero di Alain Delon) con Vincent Perez e Penelope Cruz, ma vi avverto che si tratta di un prodotto appena sufficiente, infatti l'originale rimane migliore e lo dimostrano i premi che aveva vinto. 
D'altronde, senza aver nulla contro Perez, già ne Il Corvo 2 l'attore non aveva esattamente brillato vuoi anche per la scomoda eredità di Brandon Lee. 
Dal cinema alla televisione diamo l'addio anche a Vito Molinari,

95 anni e storico regista Rai che ha diretto migliaia (davvero) di show del sabato sera da Scala Reale a Senza Rete, da Un Due Tre con Tognazzi e Vianello agli spettacoli di Erminio Macario, senza dimenticare fra i suoi lavori anche Canzonissima e la quinta edizione del Festival Di Sanremo.
Concludo quindi il post di oggi collegandomi alla musica e riportando anche la notizia della scomparsa di Giorgio Cocilovo, chitarrista italiano che ha suonato in (davvero pure lui) migliaia di canzoni per i più grandi nomi della musica italiana come Ramazzotti, Mina, Bertè, Jovanotti, Martini, Graziani, Ruggeri, Zero

(lunga la collaborazione con Renato), Paoli, De Piscopo, con il quale in particolare ha debuttato negli anni 70 nei primi dischi fusion del batterista napoletano e veramente moltissimi altri, tanto che farei prima a dire con chi NON ha suonato. 
Lo troviamo pure a schitarrare nell'album di Baltimora (anche quello un prodotto italiano) che conteneva Tarzan Boy. 
Giorgio aveva 68 anni. 
Addio Genevieve, Vito e Giorgio. 

martedì 18 febbraio 2025

UN SECOLO DI ENCICLOPEDIA

 Mentre ieri hanno festeggiato i 60 anni Leonardo Pieraccioni e lo storico Piper di Roma, per cui auguri ad entrambi, compie un secolo esatto oggi l'Istituto Dell'Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani grazie al quale vedrà la luce l'Enciclopedia Treccani, il cui nome esatto sarebbe però Enciclopedia Italiana, ma è pur vero che tutti la chiamiamo così.


Trentacinque volumi più uno di indici ai quali si aggiungevano periodicamente nuove appendici, e, messi tutti insieme, erano dei tomi dall'aspetto austero e raffinato presenti in ogni biblioteca comunale e anche spesso nelle case degli italiani. 
In contrapposizione al rigore della Treccani c'era invece il colore delle illustrazioni che mostrava un'altra enciclopedia storica che era la Conoscere pubblicata nei primi anni 60 dai Fratelli Fabbri Editori,

decisamente più accattivante per i bambini e adolescenti e infatti te la vendevano spesso durante quelle proiezioni gratuite di film di Franco E Ciccio (uno era stato LE SPIE VENGONO DAL SEMIFREDDO) o Disney (UN COMPUTER CON LE SCARPE DA TENNIS) dove il secondo tempo della pellicola non te lo facevano vedere se prima non erano state fatte tot vendite e ti sentivi come preso in ostaggio. 
Ricordo che aprendo una pagina della Conoscere mi era balzato fuori il carrarmato progettato da Leonardo Da Vinci

in cui (con la mia deformazione professionale probabilmente già in atto) avevo trovato una incredibile somiglianza con certi rotori extraterrestri di una nota serie tv che stava andando in onda sulla Rai e che casualmente, anche dopo tanti anni, è tuttora la MIA PREFERITA.

Ma la Conoscere era molto meno approfondita della Treccani e, anzi, francamente pure già sorpassata. 
Dal 1996 invece anche la Treccani si evolve ed entra nel mondo del web con il suo SITO consultabile gratuitamente, per stare al passo coi tempi e come per mettere ordine nel marasma pieno di bufale che regna su internet (anche Wikipedia essendo open source dev'essere presa con le pinze) dove c'è pieno di canaglie ignoranti che parlano di tutto un po' millantando conoscenza e sapere senza manco avere le basi, ed uno di questi sta scrivendo proprio in questo momento 😜. 

lunedì 17 febbraio 2025

COWGIRL: IL NUOVO SESSO (CON ADDIO INCLUSO)

 Passato Sanremo e il compleanno di YouTube, torniamo a parlare di cinema e lo facciamo con Gus Van Sant, regista che quando non si è messo a fare degli inutili remake fotocopia, ha diretto un cast stellare in Cowgirl: Il Nuovo Sesso,


dove vedevamo una giovane Uma Thurman con dei pollici spropositati grazie ai quali fa l'autostop e anche "altre cose" contornata da Pat Morita, Angie Dickinson, John Hurt, Crispin Glover, Lorraine Bracco (lo so che mettere il nome di Lorraine vicino a Crispin può fare un effetto "speciale" anche se non è "quella" Lorraine) Sean Young e Edward James Olmos (altri due nomi ben accoppiati) e tanti altri che stavano cominciando a dire la loro nel cinema e sto parlando anche di Keanu Reeves. 
Film tratto dal romanzo degli anni 70 Il Nuovo Sesso: Cowgirl che quindi ha il titolo invertito, ma poco conta perché invece il titolo originale di entrambi è Even Cowgirls Get The Blues, ma detto così forse non pareva potesse destare interesse per gli italiani già negli anni 70.
Ne parlo oggi poiché la scorsa settimana è morto Tom Robbins, l'autore del libro, a 92 anni,

e lui in persona lo si sente anche come narratore nella versione con l'audio originale. 
Il film, uscito nel 1992 con la colonna sonora di K.D. Lang, ma solo l'anno dopo per l'Italia, ha avuto una pessima accoglienza, per cui il regista lo ha rimontato e stravolto nel 1994 aggiungendo in apertura una dedica a River Phoenix che nel frattempo era deceduto giovanissimo. 
Tuttavia il film, dopo essersi giocato qualche idea brillante, rimane non del tutto riuscito e spesso noioso nonostante il romanzo da cui è tratto sia un cult. 
A Gus è andata meglio con Will Hunting - Genio Ribelle, Scoprendo Forrester e Milk.
Rinnovo in chiusura l'addio a Tom. 

domenica 16 febbraio 2025

AUGURI A YOUTUBE

 Lo scorso venerdì, oltre ad essere stato San Valentino per tutti gli innamorati e anche la serata delle cover al Festival Di Sanremo, è stato anche il ventesimo compleanno della piattaforma YouTube fondata il 14 febbraio del 2005 in California.


Per noi che l'abbiamo vista nascere era stato senza dubbio un evento fondamentale, mentre per i ragazzi di adesso è un semplice dato di fatto che esista come tutte le altre piattaforme dove posti video di tutti i tipi. 
Oggi quindi voglio ripescare un mio vecchio post nel quale raccontavo il mio primo approccio con YouTube e contemporaneamente domandavo a chi stesse leggendo se, per caso, ricordava il primo video cliccato (e la domanda vale anche oggi), ed eccolo qui riportato integrale: 

mercoledì 18 novembre 2020

YOUTUBE: PRIMO CONTATTO

 Il titolo del post è chiaramente una parafrasi di UNO DEI FILM della serie di Star Trek che preferisco, tanto per mantenere l'ambiente cinematografico. Ma, così per curiosità, se qualcuno formulasse la domanda "Qual è il primo video che hai cercato su Youtube?" sappiamo tutti rispondere o ormai è un ricordo sepolto sotto tonnellate di bytes?


Personalmente posso dire di ricordare benissimo che, a dispetto della mia passione per PINK FLOYD, Queen & Co., il primo video che ho visto sul Tubo è OOPS I DID IT AGAIN di Britney Spears,
perché mi piaceva un sacco anche quella canzone (sono musicalmente onnivoro, l'ho già ribadito più volte) e pure lei in quel videoclip era particolarmente bella, che non guasta assolutamente, anzi. Poi l'ambientazione chiaramente ispirata a BARBARELLA con un tocco di METROPOLIS, due film che adoro, e Mission To Mars, nonché la citazione di Titanic, non poteva che farmelo piacere ancora di più. Da notare anche che in quest' edizione di Tale E Quale Show, tra tanti "mascheroni" imbarazzanti, Britney è stata impersonata visivamente identica (un po'meno vocalmente) da Carolina Rey, ma coi tacchi invece che con le sneakers nere, proprio con QUESTA CANZONE.

Ad onor del vero, Paola Cortellesi la sapeva imitare molto meglio a MAI DIRE GOL:

Ma, clonazioni a parte... Se vi fa piacere, e se ve lo ricordate, sarei quindi curioso di conoscere il primo approccio su Youtube di chi sta leggendo qui. E via di ricordi...


sabato 15 febbraio 2025

SANREMO 2025 E QUELLO CHE C'È DIETRO

 Ecco che si sta concludendo la fatidica settimana sanremese nella versione di Carlo Conti che sta sul palco dell'Ariston talmente rilassato che non lascia trasparire nessuna emozione, anzi lo ha detto in diretta che non è emozionato.


Vabbè che stare davanti alle telecamere è il suo mestiere da anni ormai, però un po' più di umiltà forse non guastava mica dai. 
A parte il piccolo appunto, Conti, contornato da co-conduttori diversi ogni serata, ha avuto il pregio di riportare i Duran Duran a Sanremo e magari lì all'Ariston il loro mini concerto con guest Victoria DeAngelis (dal cui basso però non usciva manco una nota) si sentiva anche bene, mentre in tv per me non è stato così entusiasmante con la voce di Simon quasi senza riverbero come lo era anche la chitarra in Ordinary World, e le sequenze (perché c'erano specie in The Wild Boys) che suonavano troppo basse perciò senza "spinta".

Ma ripeto che non è mai lo stesso audio live quello che si sente in tv dato che già altre volte ci sono stati problemi simili e capisco che gestire un simile baraccone non sia cosa facile. 
È tornato anche il Dopo Festival condotto da Ale Cattelan e vale la pena di vederlo (meglio comodamente su Raiplay) perché il ragazzo tiene la scena come sempre alla grande. 
Per quanto riguarda le canzoni c'è stato già un sospetto di plagio per Blanco e Michelangelo che hanno scritto il pezzo di Giorgia, ma, quando la cantante l'ha ascoltato la prima volta e ha fatto subito notare che il brano ricordava con piacere La Sera Dei Miracoli di Dalla in un passaggio, come se fosse una citazione, Blanco ha risposto "che canzone è? Non la conosco" e qui vedi subito che abbiamo un bel problema con la caratura di tali personaggi. 
Torna anche il discorso della presenza importante delle case discografiche dove Warner Music e Sony Music la fanno da padrone anche quest'anno la prima con 11 nomi in gara e la seconda con 9 su 29 totali, per cui la vedo dura raggiungere una posizione d'onore sul podio per il fenomeno Lucio Corsi

apparso la prima sera come un misto fra Alberto Camerini e Ace Freheley non solo per la Gibson imbracciata

(e se non sapete chi è siete come Blanco). 
Artista Lucio di cui tanto si sta parlando e che apprezzo molto anch'io, ma che è in netta minoranza essendo l'unico legato alla Sugar, la casa di Caterina Caselli che però in passato ha piazzato al Festival parecchi nomi da Bocelli ai Negramaro, alla Piccola Orchestra Avion Travel, nonché Elisa e Arisa, quasi tutti vincitori o che perlomeno hanno ricevuto premi speciali. 
Stesso discorso anche per Simone Cristicchi che dopo la malattia mentale cantata nel 2007 torna più o meno sugli stessi temi (stavolta si parla di Alzheimer) anche quest'anno con una mossa un po' paracula, ma la canzone fa pensare (e chi c'è passato, come me, lo capisce). 
Segue a ruota, parlando di personaggi interessanti, Brunori SAS con il suo cantautorato un po' vecchio stile e senza tatuaggi o six pack messi in mostra. 
A titolo informativo metto qui la lista dei nove cantanti sotto contratto Warner, che con due esterni, ma distribuiti sempre dalla stessa casa, compongono gli undici nomi tra i quali potrebbe esserci benissimo il podio finale: 

Massimo Ranieri (e per me la sua canzone è bellissima) 

Achille Lauro (se la tira parecchio, anche troppo, purtroppo) 

Fedez (con lenti a contatto da alieno) 

Coma_Cose (pezzo da Eurovision Song Contest, compreso il look) 

Clara (da Mare Fuori fa a pezzi la statua di Carlo Conti) 

The Kolors (che ringraziano i Supertramp) 

Irama (sta scritto nel contratto che ogni anno c'è) 

Modà (con Kekko infortunato, che soffre, ma non in silenzio, anzi...) 

Rose Villain (bella lei, ma canzone molto simile all'anno scorso) 

Sarah Toscano (ennesima vincitrice di Amici) 

Serena Brancale (debuttante qui 10 anni fa e difficilmente passa inosservata) 

Ecco invece quelli della Sony che aveva trionfato con i Maneskin:

Bresh, Francesca Michielin, Gaia, Giorgia, Noemi, Olly, Rocco Hunt, Joan Thiele

Poi magari quest'anno finisce che tocca alla Universal che ha solo sei artisti in gara, cioè tipo facciamo un po' per uno?

Ma di certe sgradite "manovre" discografiche Carlo aveva già parlato nelle conferenze stampa precedenti la kermesse, quindi sebbene la cinquina finale dello scorso anno fosse stata tutta monopolio della Warner, non è detta l'ultima parola e stasera tardi, molto tardi anche se il nostro conduttore cerca di non perdere tempo sul palco, sapremo come va a finire anche questa 75esima edizione del Festival della Canzone Italiana su cui sempre la Warner, proprietaria della Nove, ha già posato gli occhi e vorrebbe fare suo, così nel frattempo già si è presa Amadeus e Fazio e se li è messi da parte che non si sa mai... 

venerdì 14 febbraio 2025

UN SAN VALENTINO CON I BEATLES E I LORO SIMILI

 Buon San Valentino a tutti, belli e brutti.


Certo è che una delle canzoni a cui si pensa quasi subito per la festa degli innamorati è ALL YOU NEED IS LOVE dei Beatles, anche per colpa di quella ben nota trasmissione che era Stranamore condotta dal compianto Alberto Castagna e programma che mica sempre si risolveva a baci e sorrisi, anzi sono rimaste scolpite nella storia televisiva alcune figure di palta che alcuni sostengono siano state delle messeinscena create ad hoc, prassi spesso ricorrente in certi spettacoli. 
Ma voglio oggi ricordare quella famosa canzone però anche in una VERSIONE un po' diversa inclusa dalla band Echo & Bunnymen nel loro album Ocean Rain,


quello che conteneva la meravigliosa The Killing Moon che se avete visto DONNIE DARKO (e DOVETE averlo visto) conoscete perché apre il film.
Qui la band di Ian McCullock, che se la canta anche fin troppo sciallo, rivede anche quella ritmica bizzarra in 7/4 dell'originale rendendola invece regolare, ma perdendo così quel tocco particolare che Lennon aveva messo nella canzone proprio per sorprenderti e che è in realtà tutta sua anche se, per gli accordi fatti tra i due leader, risulta anche di Paul McCartney. 
In coda poi gli Echo & The Bunnymen ci mettono un po' di Dylan citando pure Like A Rolling Stone, mentre i Beatles la finivano cazzeggiando con frasi di Yesterday e She Loves You.

Molto più fedele a quella originale invece era una praticamente sconosciuta versione italiana del 1967 fatta da I Soliti Ignoti (non so assolutamente chi fossero i componenti, infatti sono "ignoti") dal titolo CERCHI SOLO AMORE, che mantiene tutto dei Beatles con pure il testo, scritto da Mogol, che rimane simile ad una traduzione letterale. 
Viene cambiata solo l'introduzione non affidata alla fanfara, ma ad un Hammond che suona comunque La Marsigliese. 
Questa canzone stava sul lato B del 45 giri dove, per non farsi mancare nulla, sul lato A c'era la cover di With A Little Help From My Friends, sempre seguendo la versione originale dei Beatles. 
E ancora buon San Valentino!!! 

giovedì 13 febbraio 2025

FENOMENO ROCKETS: POTEVA ANDARE MEGLIO

 Oggi torno a parlare dei ROCKETS e non solo per la recente scomparsa di Christian LeBartz,


lo storico frontman purtroppo deceduto a 74 anni dopo aver lasciato la band molto tempo fa per dedicarsi ad attività molto lontane dalla musica, come allevare cani. 
Colgo l'occasione di riparlarne anche perché su Prime Video avevo visto tempo fa Fenomeno Rockets, un film documentario (forse ora è su Tim Vision) sulla band francese con interviste a gente che ha gravitato (mai termine sarebbe stato più adatto) nel loro ambiente o che tuttora ha un legame concreto come Fabrice Quagliotti che è rimasto l'unico membro originale a detenere il marchio Rockets rimettendo insieme la band con nuovi musicisti.

Il film è diretto da Piergiuseppe Zaia che già conosciamo bene per una CERTA ROBA BRUTTA BRUTTA e anche qui in effetti il risultato non è molto centrato poiché aldilà delle testimonianze si vedono pochissimi video live e quelli d'epoca sono di pessima qualità riquadrati in un piccolo televisore virtuale. 
Per fortuna ci sono un po' più di foto, ma a conti fatti sono sempre troppo poche. 
Colpa forse del fatto che allora i cellulari non c'erano ancora e i filmati (rari) erano su pellicola che spesso finiva deteriorata dal tempo. 
Ecco il grande difetto di questo film è che se hai sentito parlare dei Rockets come una leggenda, forse è meglio non guardarlo poiché da esso sembrano uscirne come un gruppetto amatoriale di medio livello, mentre meriti ne hanno avuti eccome,

cioè tanto per dire, la loro cover di ON THE ROAD AGAIN è mille volte superiore all'originale dei Canned Heat e i loro show erano quanto mai innovativi tra quei fumi e raggi laser che Battiato detestava (e che i Pooh invece adoravano e infatti c'è una mezza diatriba su quale dei due gruppi abbia utilizzato prima tali effetti), ma questo nostro regista sembra non avere idea di come tirare fuori il meglio dalle immagini, e ciò fa specie in questo periodo in cui oggi cade l'anniversario riguardante i Fratelli Lumiere che 130 anni fa brevettavano Le Cinematographe,

una macchina in grado sia di riprendere immagini che di proiettarle, per cui sento di doverli ringraziare altrimenti questo blog probabilmente non avrebbe ragione di esistere. 
A quanto pare per il signor Zaia invece tutto lo sbattimento dei due fratelli é stato inutile. 
Per chi invece ha vissuto quegli anni e magari quei cinque matti dipinti li ha anche visti in concerto, questo film, a sentire i racconti degli intervistati (perché alla fine a questo si riduce), può portare a galla anche dei bei ricordi come li può portare uno dei pochi documenti live che si trovano sul Tubo, cioè quello ben noto del CONCERTO DI TARANTO nel 1980.

E personalmente i loro dischi, quelli dell'era argentata, li ho ancora in casa. 
E ancora addio a Christian. 

mercoledì 12 febbraio 2025

BLACKOUT - LE VERITÀ NASCOSTE (E ALLA FINE NEMMENO RIVELATE DEL TUTTO)

 Ecco tornato Blackout con la seconda stagione terminata appena in tempo la settimana scorsa, che in questa non ce n'è più per nessuno con Sanremo iniziato ieri (si, ne parlerò a breve), e secondo blocco che porta come titolo anche Le Verità Nascoste, quasi come un album delle gloriose Orme, pilastri del prog italiano.


E proprio sulla musica che accompagna le scene devo aprire subito una parentesi perché in parecchi momenti sembra un copia-incolla del bellissimo tema finale di INCEPTION che in fin dei conti ci sta anche bene in questa fiction distopica. 
Distopica poiché racconta di qualcosa accaduto fuori dalla Valle del Vanoi in Trentino dove sono bloccati i nostri protagonisti dalla SCORSA STAGIONE
Qualcosa che sembra apocalittico perlomeno da quello che viene fatto capire a spizzichi e bocconi.

Stavolta arriva pure un elicottero e tutti a fare il trenino peppèpeppèpeppè che finalmente si torna a casa dato che apparentemente i nuovi arrivati dovrebbe soccorrere i sopravvissuti, ma qualcosa o qualcuno impedisce che tale proposito venga portato a termine. 
O magari quelli che sono arrivati non sono veri soccorritori, ma gente in fuga da quel qualcosa aldilà delle montagne, qualcosa di non detto (quelle verità nascoste)? 
Tutto rimane non spiegato del tutto con ancora qualche morte più o meno misteriosa in più che non guasta mai e non impegna, che tanto sono personaggi secondari... tranne uno, ma non aggiungo altro.

Peccato per i tanti momenti "molli" tipici da fiction italiana che allungano il minutaggio senza poi portare granché ai fini della sceneggiatura, e lunga vita ai telecomandi che permettono di alzare il volume durante i bisbigli, e sono tanti. 
Ma pare che al fruitore medio della tv generalista piacciano le cose fatte così e quindi tocca tenercele.
Comunque da come termina l'ultimo episodio, la storia parrebbe bella che finita lì senza dare troppe spiegazioni, come dicono anche gli autori e Luca Barbareschi che produce il tutto. 
Almeno per ora, ma non si sa mai... 

martedì 11 febbraio 2025

LA RAGAZZA DEL MARE, CIOÈ LA DISNEY CHE TI RACCONTA UN'ALTRA STORIA VERA

 Mentre da stasera la tv sarà, come ogni anno, monopolizzata dalla musica sanrenemese, si parla oggi di un film sportivo marinaro disponibile sulla piattaforma della Disney, ovvero La Ragazza Del Mare che ci racconta una vera impresa fatta da Trudy Ederle (Daisy Riley che preferisco di brutto qui piuttosto che in Star Wars), cioè l'attraversamento del Canale della Manica a nuoto.


Come DICEVO qualche giorno fa avendo visto il film molti mesi orsono, qui, nonostante la storia, ripeto vera, sia degli anni 20 per cui un periodo in cui al massimo ballavi il charleston, ad un certo punto ricordavo di aver sentito Sia con la sua Unstoppable, ma poi ho verificato bene nei miei post precedenti ed ho constatato che si trattava di un ALTRO FILM dove c'entrava comunque il nuoto e anzi le canzoni della cantante australiana erano ben due. 
Anche perché il brano della cantante australiana non è incluso nel disco ufficiale della soundtrack quindi... ammetto l'errore e, anzi, non ho nemmeno corretto il post dove dicevo questa cosa, così scripta manent😜. 
Invece ritrovo a sorpresa con gran piacere (e soprattutto con certezza) un ottimo Christopher Eccleston, primo Doctor Who del reboot partito nel 2005, dove qui sta perfettamente in parte nel perfido sabotatore dell'atleta,

anche perché stranamente quasi tutti gli ex Dottori vanno poi a fare in seguito dei ruoli negativi, come anche il buon Tennant spesso e volentieri. 
Sapendo come poi è andata l'impresa forse la storia manca un po' di tensione sul finale, ma rimane un buon film con un messaggio femminista poiché negli anni 20 per le donne tante attività, come anche il nuoto, non erano una cosa così abituale e figuriamoci una tale sfida.

Idea quella natatoria verso cui indirizzare le figlie, nata nella madre di Trudy dopo la notizia di un naufragio in cui perirono tutte le passeggere donne poiché nessuna di loro sapeva nuotare.
Faccio solo notare che la vera Trudy, che oltre ad aver compiuto tale impresa aveva già collezionato alcune medaglie olimpiche, in realtà sarebbe stata un pochino più massiccia nel fisico

se paragonata a Daisy Ridley più delicata in tutto, anche nel viso, ma è un particolare che si può anche perdonare se, come in questo caso, il film funziona. 

lunedì 10 febbraio 2025

ARTHUR MILLER, DRAMMATURGO E MARITO ILLUSTRE

 Oggi sarò un po' meno trash poiché cadono in questo giorno i vent'anni della scomparsa di Arthur Miller, drammaturgo statunitense considerato senza dubbio il maggior rappresentante di questa categoria.

Basti pensare che Morte Di Un Commesso Viaggiatore, oltre ad aver avuto due trasposizioni cinematografiche di cui la seconda con Dustin Hoffman, rimane una delle rappresentazioni teatrali più portate in scena di sempre anche in versione italiana.


 
Arthur, dopo un primo matrimonio e consecutivo divorzio, era anche noto per aver sposato quel mito di Marilyn Monroe (e scusa se è poco...) per la quale aveva sceneggiato Facciamo L'Amore (con Yves Montand) e Gli Spostati, unico western, ma versione crepuscolare, interpretato dall'attrice insieme a, oltre Clark Gable, altre due ben note facce da pistoleri

come Montgomery Clift ed Eli Wallach. Matrimonio nel lusso sfrenato durato cinque anni durante i quali Arthur si è trovato catapultato sotto i riflettori suo malgrado poiché se sei marito di una donna come Marilyn è molto difficile passare inosservato.


Anche dai paparazzi di una galassia lontana lontana... 
E sempre in tema di cinema restiamo in chiusura del post perché Mia Farrow ha appena compiuto ieri i suoi bei 80 anni divisi tra Rosemary's Baby e Woody Allen (due situazioni estremamente diverse),

per cui augurissimi.

STASERA C'È (ANCORA) CATTELAN E FORSE ANCHE...

 È tornato Ale Cattelan con la nuova edizione di Stasera C'è Cattelan che va sempre in onda in seconda serata, ma stavolta il programma ...