domenica 31 marzo 2024

JESUS CHRIST SUPERSTAR LIVE IN CONCERT

 Mentre in Italia nei teatri in questo periodo c'è in giro la splendida versione di Massimiliano Romeo Piparo di un Musical che compie proprio 50 anni con Lorenzo Licitra nella parte di Gesù, Anggun come Maria Maddalena e Frankie HiNRG nella parte di Erode,


(e sono passati di recente pure da Fiorello a promuovere lo spettacolo facendo un mini show) qui dalle mie parti oggi facciamo un salto indietro fino alla domenica di Pasqua di sei anni fa, quando la tv statunitense ha mandato in onda una nuova versione di Jesus Christ Superstar denominata Live In Concert, nel senso che era una diretta del famoso musical, con la particolarità che la produzione aveva pronta anche una versione registrata messa lì nel caso ci fosse stato qualche problema, cosa che non accadde.

L'adattamento ritoccava le classiche tuniche (come nel film originale) per puntare verso un abbigliamento leggermente più moderno (forse qui a tratti quasi post atomico) comprese canotte e t-shirt, come fosse la sgangherata compagnia di artisti di strada di GODSPELL, altro film sulla passione di Cristo realizzato con pochi mezzi, ma bellissimo e dove Gesù è un giovanissimo Victor Garber tutto riccio come Maurizio Vandelli all'epoca dell'Equipe 84.

Fra gli artisti coinvolti in questa nuova versione c'erano John Legend (Gesù), Sara Bareilles (Maria Maddalena), che vediamo insieme in EVERYTHING'S ALRIGHT, ed Alice Cooper (Erode). 
Ora, che Gesù fosse bianco, capellone e biondo, nonostante lo cantasse anche DeGregori in Bufalo Bill, in fondo è chiaro che è un'invenzione fatta a "nostra immagine e somiglianza", a meno che non vai a supportare quelle teorie che parlano di alieni che hanno fecondato Maria Vergine eccetera eccetera, cioè cose sovversive verso la religione tipo come in quel FILM di cui ho parlato tanto tempo fa. 
Per cui John Legend nella parte del Messia al posto del solito Ted Neeley (che da anni ed anni veste sempre quei panni mistici) non dovrebbe stupire più di tanto, anche perché le esecuzioni sono da "tanto di cappello", seppure John non faccia quei virtuosismi "metal" che erano tipici di Ted (e anche di Ian Gillan che registrò la prima versione in studio), optando invece per dei passaggi più "caldi" fatti su misura per le sue corde. 
Ricordiamo poi che già nel film di Norman Jewison Giuda era Carl Anderson ed anche qui infatti è di colore (come nel succitato Godspell), mentre non lo era in un'altra VERSIONE home video poco conosciuta.

Sicuramente se, invece di 6 anni fa, questo prodotto fosse uscito oggi, si sarebbe scatenato un putiferio che non ti dico sui social come per La Sirenetta nuova versione della Disney, perché ormai è così: basta un niente per poter sparlare di qualsiasi cosa che tanto dietro alla tastiera del computer non ti vede nessuno. 
Ma stai attento caro hater per hobby o per professione, attento a non fare la fine di Daniel Radcliffe in GUNS AKIMBO... 
Hater avvisato... 
E Buona Pasqua a tutti 😊. 

sabato 30 marzo 2024

GIANNA NANNINI COME FREDDIE MERCURY ED ELTON JOHN

 Oh via... la Gianna Nannini su Netflix in un film, ma non è lei, cioè è lei ma la interpreta Letizia Toni in un biopic che si ferma al 1983, come il BRANO che apre il nuovo disco della rockeuse toscana.


Album questo che dal titolo fa pensare a quel suo successo di diciotto anni fa e invece, se ci si fa caso, è scritto in un modo diverso, cioè Sei Nel L'Anima, per puntare l'attenzione proprio sulla parola anima, provocandoti un cortocircuito che a prima vista ti fa pensare che sia una raccolta di successi. 
Invece quella famosa canzone non è contenuta qui perché sono tutti pezzi inediti e si apre a bomba il disco con quella 1983 appunto tiratissima tra cori e fiati, proseguendo bene anche con il singolo SILENZIO ma poi pare stancarsi subito la Gianna,

e dopo il primo impatto si spegne canzone dopo canzone. 
Francamente non lo si può definire come un lavoro perfettamente riuscito come invece lo erano quelli della grande decade pop anni 80, tipo i dischi nati dalla collaborazione con Conny Plank, ma invece il film Sei Nell'Anima, scritto invece come quella canzone e tratto dal suo libro Cazzi Miei, mi incuriosisce perciò lo vedrò.

Tutt'altro genere è quello di Cosmo, giovane cantautore indie che dichiaratamente si ispira al Battisti sperimentale tipo Anima Latina e difatti tempo fa aveva fatto uscire una bella cover di Abbracciala Abbracciali Abbracciati. 
Il suo album Sulle Ali Del Cavallo Bianco, e CANZONE omonima uscita il mese scorso come secondo singolo,

continua su quella strada fra suoni elettronici molto spesso stranianti e psichedelici, e pochi giorni fa era ospite da Cattelan, per cui speravo in una sua intervista per saperne di più. 
Invece è stato uno di quelli del nuovo corso del programma che vanno lì, fanno il loro pezzo in coda allo show e spariscono, e in particolare la canzone presentata era, come per rimanere in tema battistiano, il terzo estratto L'ABBRACCIO

Fra tante cose italiane interessanti e non, è uscito anche il nuovo album di Shakira, Las Mujeres Ya No Lloran, dove lei è bellissima come sempre, anzi di più, e per la quale forse sono un po' lontani i tempi delle super hit tormentoni come Whenever Wherever o Waka Waka, perché qui, oltre alla carina 

PUNTERIA, che a dispetto del titolo non c'entra nulla con i motori (qualche meccanico sicuro avrà pensato a quello per deformazione professionale), e che è cantata in coppia con Cardi B in un videoclip spettacolare e sexy con tanti effetti speciali e tanto rosa come Barbie insegna, e qualcos'altro che arriva dagli scorsi anni che era uscito già come singolo tipo BZRP MUSIC SESSIONS #53 con BZRP, appunto, dove, su certi passaggi che ricordano pure i Daft Punk, la bella Shakira faceva un vero e proprio dissing verso il calciatore Gerard Piquet che l'aveva tradita,

vicenda nota agli amanti del gossip (e ricordiamo nel mucchio anche il Featuring fatto per i Black Eyed Peas, ma non presente nel disco), tutto il resto è latineggiante all'ennesima potenza, il che è anche normale essendo lei colombiana e lo fa sentire come nel nuovo singolo ENTRE PARENTESIS dove la troviamo a duettare insieme ai Grupo Frontera e se il genere piace, allora è un disco da prendere a mani basse. 

A tal proposito preciso che non ho niente contro la musica latina, solo che per colpa dei vari Despacito e parenti stretti adesso ci sono momenti in cui patisco un po' certi generi abusati specie nelle serate estive. 
Genere che comunque riesce a far ballare anche i sassi quando arriva al momento giusto, ma nel mio caso si sa che "i duri non ballano", come il primo album della Steve Rogers Band, ma ci sono anche un libro e un film che non c'entrano nulla. 
Non è poi un problema grave questo mio perché presto tale avversione mi passerà di sicuro dato che arriverà sicuramente qualcosa di peggiore da trasmettere alla radio in estate. 

venerdì 29 marzo 2024

LA GIORNATA DEL PIANOFORTE SULL'OCEANO

 Oggi è la giornata internazionale del pianoforte che si festeggia il 29 marzo poiché è l'88esimo giorno dell'anno, esattamente come i tasti dello strumento che sono 88.


Ovviamente negli anni bisestili la data cade un giorno prima e in tale occasione fioriscono in tutto il mondo eventi a tema che magari, a seconda di quando cade la data ufficiale, vengono posticipati al venerdì o sabato per rendere la cosa più agevole al pubblico. 
Purtroppo è anche dei giorni scorsi la notizia della scomparsa di Maurizio Pollini ad 82 anni per problemi respiratori.

Pianista classico e direttore d'orchestra, ha sempre mantenuto il suo ruolo per cui non lo troverete mai nei credits di qualche artista come ospite nel suo disco. 
Dopo un triste, ma inevitabile addio poiché è il cerchio della vita, lo scorso Festival di Sanremo ha dato invece positività riportando Giovanni Allevi a suonare in pubblico dopo un brutto periodo in cui ha lottato contro una malattia che gli impediva di stare al piano.

E da tenutario di un blog dove la musica conta eccome, ma anche il cinema in egual misura, adempio al mio dovere in questa giornata dedicata al pianoforte ricordando il film La Leggenda Del Pianista Sull'Oceano di Tornatore premiato con il David di Donatello, un film meraviglioso con protagonista Tim Roth post-Tarantino (Le Iene, Pulp Fiction, Four Rooms) e che, grazie a Prime Video, avevo rispolverato durante lo scorso inverno senza mai lamentarmi per la sua lunghezza.

Perché se un film è bello, a volte vorresti che non finisse mai. 

giovedì 28 marzo 2024

I LOVE RADIO ROCK: L'AVVENTUROSO MONDO DELLE RADIO PIRATA

 Se siete stati deejay, speaker radiofonici, oppure se semplicemente vi piace guardare un bel film, I Love Radio Rock (The Boat That Rocked) è quello che fa per voi perché le vicende che racconta sono ispirate a quelle della mitica Radio Caroline fondata esattamente il 28 marzo di 60 anni fa a bordo di una motonave al largo del Regno Unito per poter trasmettere senza sottostare alle regole e le licenze, finché nel 2017 Radio Caroline ottenne finalmente un regolare permesso.


Ma perché era nata una radio, cosiddetta pirata? 
Perché la BBC che deteneva il monopolio sulle trasmissioni, aveva una programmazione effettivamente barbosa, cosa che affliggeva in effetti anche la nostra Rai nazionale in quel periodo, per cui anche da noi arrivò il fenomeno della radio libere, ma un bel po' più avanti. 
Per tale motivo un tale Ronan O'Rahilly decise di dare una smossa a quel modo obsoleto di fare radio e cominció a mandare in onda Beatles, Rolling Stones, Kinks, Who e questo modo di promuovere la musica giovó non poco anche agli stessi artisti che si trovarono aumentate di parecchio le vendite dei propri dischi. 
Ma lo stato non ci "sentiva" e fece di tutto per dare contro a tali radio pirata che piano piano spuntavano fuori ovunque e chiuse dopo poco tempo, mentre Radio Caroline resisteva passando le attrezzature su altre quattro navi mentre le precedenti venivano affondate dagli emissari dello stato. 
Nel 2009 Richard Curtis ha portato al cinema questa storia con i nomi cambiati, e con un cast pazzesco che presentava fra gli altri Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Nick Frost, Kenneth Branagh, Chris O'Dowd, Gemma Arterton ed Emma Thompson. 
Ed ecco uno dei grandi misteri della scienza, perché nonostante tale cast e una colonna sonora meravigliosa, il film è stato un flop al botteghino, pare anche per la durata di 135 minuti, per cui ne venne poi editata una versione rimontata più breve chiamata Pirate Radio, ma che perdeva di brutto rispetto a quella originale.


Probabilmente adesso, in epoca di film oversize e serie tv che non sono altro che lunghi film divisi in più parti, avrebbe avuto migliore fortuna se spezzettato in 4 o 5 episodi da mandare su una piattaforma, anche perché le varie vicende si prestavano proprio ad essere considerate come diversi episodi legati da un filo conduttore. 
Dalle mie parti, in questa galassia lontana lontana, invece il film rimane come uno dei più belli che il mio cuore di canaglia possa ricordare, forse perché sono un po' di parte avendo vissuto personalmente un lungo periodo in quel mondo radiofonico, per cui lo consiglio vivamente a tutti. 

mercoledì 27 marzo 2024

L'ISPETTORE DERRICK COLPISCE ANCORA

 L'altro ieri è morto a 82 anni Fritz Wepper, attore tedesco noto per il ruolo di Harry Klein nella serie tv L'Ispettore Derrick, dove il suo personaggio (quello lungocrinito nella foto sotto) era l'assistente dell'ispettore titolare e serie di cui avevo già parlato tempo fa perché legata all'altra serie sconosciuta in Italia, DER KOMMISSAR (si, come la canzone di Falco) come una sorta di spinoff perché Harry Klein arrivava proprio da qui.


Tra l'altro L'Ispettore Derrick è letteralmente sparita dai palinsesti da quando, dopo la morte di Horst Tappert, sono venute alla luce prove inconfutabili che l'attore protagonista in gioventù era stato un ufficiale delle SS, il che non è esattamente la cosa più onorevole del mondo. 
Perciò un colpo di spugna e via da tutte le tv. 
Ma torniamo a Fritz che aveva impersonato anche il sindaco Wöller nella serie Un Ciclone In Convento,

prodotto dallo spirito più tendente alla commedia che riportava quel contrasto tra religioso e laico come in una sorta di Don Camillo e Peppone. 
Personalmente non posso dire di averle nelle mie preferenze, ma so che a molte persone erano piaciute entrambe perciò anche Fritz merita un posto, anzi un post in questo blog.
Auf Wiedersehen Fritz. 

martedì 26 marzo 2024

SONO I NUOVI EROI I RAGAZZI CHE RABBIA IN PUGNO AFFRONTANO LA VITA DURA

 Valà che un Ramazzotti ci sta anche se il post arriva di mattina presto, problema questo che Slash dei Guns & Roses non si è mai posto per un drink alla mattina, e nel suo caso mi riferisco ovviamente all'amaro omonimo mentre è chiaro che per dare il titolo al post ho preso la frase di apertura della famosa canzone di Eros.


Nuovi eroi perché c'è grande fermento sul nuovo Corvo che uscirà il 7 luglio interpretato da Bill Skarsgard poiché sembra inevitabile il confronto con Brandon Lee. 
Il nuovo Eric Draven, è vero, sembra così a prima vista un Achille Lauro se non addirittura Blanco che fa Joker, ma non per questo sembra meno inquietante da quello visto per la prima volta sugli schermi negli anni 90, e comunque neppure Brandon era uguale al fumetto eppure... 
Film quello passato alla storia per la morte accidentale del protagonista sul set, ma comunque una pellicola che sarebbe riuscita a rimanere in piedi da sola senza tale disgraziato evento grazie ad una colonna sonora micidiale e una vicenda dark e affascinante come il fumetto di James O'Barr dal quale era tratta. 
Adesso però che tale personaggio è diventato di uso comune anche nei travestimenti per Halloween, Il Corvo non è più quella novità devastante che era stata negli anni 90, e rischia di passare come un film di routine, uno di quei reboot fatti così per fare cassa. 
Ma, anche se abbiamo visto tutti che i Corvi successivi al primo non sono poi stati grandi cose, io stavolta non mi scaglierei così a priori sulle scelte che hanno portato il team a realizzare questo reboot/remake. 
D'altronde anche i personaggi DC e Marvel hanno passato diverse versioni, alcune di successo e altre discutibili (Batman, Superman, I Fantastici 4, Spider-Man), come anche la spia più famosa del mondo che ha finalmente un nuovo volto e sarà l'ex Kick-Ass Aaron Taylor Johnson,

il quale pare abbia firmato un contratto per 15 anni per impersonare un James Bond che (si dice) ci porterà a dare uno sguardo alle sue origini. 
Alla fine, se poi mi trovo davanti ad un lavoro fatto bene, sono pronto ad accettare tutto, e, nel caso de Il Corvo nuova versione, forse mi inquieta di più il timore che tutto il film sia virato con quel maledetto filtro bluastro così abusato, ma magari poi ne parlerò nel bene o nel male, tanto di qui non scappo. 

lunedì 25 marzo 2024

TENET AL TG, MA NON ERA UN FILM

 Qualche giorno fa accendo la tv nel tardo pomeriggio con il volume basso e penso "ah, c'è in onda Tenet appena iniziato",


ma qualcosa non mi torna perché mi sembra un orario strano per mandare il film di Nolan, così alzo il volume e scopro che invece sono le immagini dell'attentato al teatro di Mosca e c'è una bella differenza perché nel film eravamo invece a Kiev. 
Fatto sta che le riprese fatte coi cellulari sembrano una copia sputata dell'inizio di Tenet, compresa l'esplosione sul tetto del teatro,

e film che, l'ho già detto all'epoca, mi ha lasciato con la stessa espressione che tiene John David Washington per tutto il tempo, cioè un po' quella della mucca che guarda il treno passare. 
Vederlo però tradotto in realtà è stato straniante anche per le iniziali dichiarazioni di Putin che più o meno a grandi linee diceva "se scopro che sono stati quelli di Kiev mi incazzo davvero" (perdonate qualche imprecisione nella traduzione), mentre le motivazioni vere che ne sono poi uscite fuori, cioè che l'attentato sarebbe stato rivendicato dall'ISIS, sono ancora più incomprensibili, come se non bastasse già l'incomprensibile guerra idiota che c'è in corso. 
Forse per questo motivo il leader russo continua a sospettare che dietro alla vicenda ci sia la mano di Kiev, sospetti dovuti al fatto che gli attentatori stavano cercando di fuggire appunto in Ucraina. 
Come un romanzo di Charles Bukowski divenuto anche un film nel 1981 per la regia di Marco Ferreri, il cui titolo ho già usato di recente PARAFRASANDOLO, sono Storie Di Ordinaria Follia che esulano da quello che il mio cervello riesce a comprendere, o perlomeno ad accettare come plausibili, perché le uniche guerre che accetto sono quelle "Stellari". 
E intanto il conflitto in corso rischia di allargarsi sempre di più. 
Sono pazzi... amari. 

domenica 24 marzo 2024

BLADE RUNNER CONTA UN'ALTRA PERDITA

 Il cinema oggi piange la scomparsa di Michael Emmett Walsh, ovvero il capitano Bryant di BLADE RUNNER dove parlava italiano grazie alla voce scartavetrata di Renato Mori.


Non solo quel film però ha visto la presenza di Michael Emmett, ma ho preferito citare il mio preferito fra quei pochi che ho potuto vedere dove appariva lui, e che in realtà sono veramente tantissimi, come anche le serie tv a cui ha partecipato. 
Un arresto cardiaco lo ha portato via ad 88 anni.

C'è anche un altro addio nella musica italiana invece, che riguarda Cocki Mazzetti. 
La butto lì, cioè suppongo che ben pochi si ricorderanno di lei, ma di sicuro una sua canzone scritta da Edoardo Vianello la conoscono tutti perché LA PARTITA DI PALLONE del 1962 era stata incisa sia da lei che da Rita Pavone, prassi molto comunque in quegli anni dove gli autori quasi mai erano anche gli interpreti, e le case discografiche si passavano le canzoni da far cantare a quelli che erano solo "cantanti" e non cantautori, categoria quest'ultima che arriverà un po' più avanti. 
Due canzoni uguali quindi, ma con due stili diversi entrambi arrangiati da Luis Bacalov, e piccoli cambi nel testo, ma quella della Pel di Carota, venne pubblicata prima. 
Più rock da teenager la versione di Rita, mentre quella di Cocky (a volte scritta anche come Cocky) era arrangiata in maniera molto orchestrale, anzi, forse anche troppo. 

Probabilmente per tale attitudine più classica, negli anni 80 tornerà alla ribalta con il gruppo Gli Oldies dove c'erano anche Wilma De Angelis e Nicola Arigliano. 
Da tempo gravemente malata, era quasi coetanea dell'ex capitano Bryant perché si è spenta all'età di 87 anni. 
Addio Cocki e Michael Emmett. 

sabato 23 marzo 2024

PIÙ O MENO COME IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO

 Oggi torno a parlare di Vasco Brondi, ovvero ex Le Luci Della Centrale Elettrica che avevo conosciuto sotto tale identità proprio in un brutto periodo lavorativo (ci passiamo tutti prima o poi) dove, fra orari impossibili e mansioni pessime, ad andare avanti mi dava una mano il Rocknroll Circus di Radio 2 che passava in serata appunto la sua musica molto particolare.


Adesso per Vasco è partito da un po' di tempo un nuovo corso dove ci mette il suo vero nome e di lui ne avevo già parlato qualche settimana fa per l'uscita del singolo UN SEGNO DI VITA ora diventato un intero album con lo stesso titolo che si apre con ILLUMINA TUTTO e dove appare anche Nada a duettare con lui in un altro brano scelto giustamente come nuovo singolo, cioè 

FUOCO DENTRO, tra altre canzoni cantate a tratti con quel suo particolare stile monocorde, come tempo fa era proprio il suo tratto distintivo, e aperture dove la melodia viene più curata. Sia la versione in cd che quella in vinile sono entrambe accompagnate dal libro Piccolo Manuale Di Pop Impopolare, che viene definito da Vasco stesso come un'estensione (la sua parola precisa sarebbe "esondazione") del disco fatta apposta per fruirlo al meglio. E se Vasco per me fa la parte del buono, il ruolo del brutto (certo non fisicamente) tocca invece senza dubbio a Justin Timberlake, che ha certo del talento sia nel cinema che nella musica e nel ballo, e difatti in questo campo è l'unico superstite degli N-Sync (ci sarà un motivo). Diverse volte Justin ha sfornato pezzi carini, ma purtroppo stavolta non mi sento sulla sua lunghezza d'onda e il suo nuovo disco, Everything I Thought It Was, seppure lavorato di fino con suoni splendidi e cantato da dio, non mi ha preso per niente, anzi l'ho sentito piuttosto come quelle classiche musiche da sottofondo nei negozi mentre fai la spesa che passano e vanno via senza lasciare il segno.

Nel lungo disco si sentono nell'apertura con MEMPHIS anche echi dello stile di Drake (che per me non è una cosa buona perché quel personaggio non lo reggo proprio) e un pizzico di Bowie in particolare questo nel brano PLAY che può ricordare Fame del Duca Bianco, ma lo vedo più come un omaggio che un plagio, e ritengo che i fans di entrambi gli artisti siano d'accordo.

Ad un certo punto arriva pure qualcosa di quella Mirrors dello stesso Justin che ancora gira nelle scalette delle radio, e spizzichi di What Goes Around... Comes Around, dove Nel video appariva Scarlett Johansson (quelli si che erano pezzi belli), e lo si può percepire in DROWN che dovrebbe essere il prossimo singolo estratto, ma sono solo echi e non mi bastano per farmi mettere un disco tra i miei preferiti.

Senza rancore eh Justin, ma mi sento più vicino a Vasco Brondi. 
Diverso da tutti e due invece il sound di Stabber, producer italiano che ha sfornato Trueno, un disco a suo nome dove però lascia la voce a tutta una riga di ospiti, da NOEMI ad Annalisa, da Coez a Gaia, da Salmo ad Angelina Mango per un album quindi molto vario, ma con un punto comune che sono certi suoni sintetici e cattivi da paura


(ed ecco il terzo portagonista del post, quindi) che spesso ricordano quelli della soundtrack di Stranger Things. 
E secondo me sta pure un gradino più in alto di Justin Timberlake, tié. 

venerdì 22 marzo 2024

STORIE DI ORDINARIA EDITORIA

 30 anni fa esatti nasceva un nuovo quotidiano che, se paragonato alle serie tv e ai film per restare in tema con il blog, potrebbe essere definito uno spinoff de Il Giornale.


La testata infatti era diretta da Indro Montanelli che alla tenera età di 85 anni decise di distaccarsi dall'allora suo editore che all'epoca era Silvio Berlusconi, per via di divergenze di idee, opinioni, pressioni eccessive e soprattutto per l'ingresso in politica dell'imprenditore del Biscione con Forza Italia. 
Spinoff anche perché, oltre a Indro, molti dei giornalisti che lavoravano per Il Giornale scelsero di seguire il loro direttore in questa nuova avventura che prendeva il nome da un'omonima rivista nata nel 1908 che era La Voce. 
Il quotidiano era caratterizzato fra le altre cose, anche da fotomontaggi (che ancora non c'erano le tecnologie dei deepfake) in cui erano protagonisti i politici del momento, cosa che attirava sicuramente l'attenzione del pubblico, ma tuttavia non era una testata satirica.


Purtroppo gli alti costi di gestione e il calo delle vendite dopo un esordio invece molto promettente, portarono alla chiusura della testata poco più di un anno dopo.
Fatto sta che tuttora le vendite dei giornali cartacei sono in effetti sempre più in calo essendo preferite le versioni web delle testate, dato che siamo in un 2024 sempre più digitalizzato, ma bisogna fare sempre molta attenzione alla corsa affannosa alle notizie prima degli altri perché è facile incappare in dei "copia e incolla" fatti senza verificare le fonti e spesso portatori di figure barbine, o addirittura in articoli scritti dall'intelligenza artificiale che però forse abbiamo già imparato a sgamare poiché hanno sempre tutti un determinato stile sentenzioso e distaccato che cerca di imitare un articolo vero (per riconoscere foto sintetiche invece basta controllare bene certe simmetrie farlocche e, nel caso di persone, le mani che spesso appaiono con 4 o 6 dita), ma manca sempre il tocco di umanità dentro... 
O anche, se vogliamo, quel tocco di cretineria che al sottoscritto scappa sempre e grazie al quale, finora mi sento sempre pronto a sfidare qualsiasi A.I. a provare a copiarmi😜. 

giovedì 21 marzo 2024

UMBERTO TOZZI SI FERMA, MA TRA UN PÒ

 Umberto Tozzi è stanco, ma stavolta non è per il cambio di stagione (siamo entrati nella primavera) e non si tratta nemmeno di un'imitazione di Nicola Savino che lo fa perennemente svogliato (se ascoltate Radio Deejay sapete di cosa parlo).


Il cantante lo è veramente stanco dopo aver avuto dei problemi di salute per i quali ha temuto di non poter più salire su un palco, cosa che invece, per fortuna, ha fatto ancora in occasione dell'ultimo Festival di Sanremo duettando con The Kolors. 
Si sente appagato e fortunato Umberto, e crede di avere dato tutto quello che poteva dare come artista, quindi dà l'addio alle scene, ma mica così dall'oggi al domani.

Per lui (ritinto di rosso per l'occasione) è pronto un grande tour d'addio con orchestra chiamato L'Ultima Notte Rosa (dal titolo di una sua famosa canzone) che al momento non è ancora chiaro quanto sarà lungo perché pare che le date si stiano moltiplicando come pani e pesci in quella famosa situazione mistica. 
In più Umberto ha registrato con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro una nuova versione di Donna Amante Mia che esce proprio domani fresca fresca, e che era stato il suo primo singolo pubblicato nel lontano 1976 dopo la breve esperienza come band insieme ai Data.

Dite quello che volete, ma a me le canzoni di Umberto, anche se definite dai critici "canzonette", hanno fatto molto da colonna sonora della mia vita, che diciamolo pure, alla ragazzina che ti piaceva mica facevi ascoltare i King Crimson dentro al walkman eh... (vedi, per capirci, Il Tempo Delle Mele).
Per cui sono canzoni che mi sanno di estate e jukebox, di prime cotte e delusioni, e tuttora non mi dispiace ascoltarle, per cui probabilmente ne sentirò la mancanza di lui e dei suoi brani. 

mercoledì 20 marzo 2024

SPAZIO 1999 E GUERRE STELLARI HANNO QUALCOSA IN COMUNE

 Cultori della fantascienza e della fantasia (ma non solo) in lutto per l'addio a Michael Culver, 85 anni ed uno degli interpreti di SPAZIO 1999, in particolare era una delle guest star nell'episodio Il Pianeta Incantato,


quello del pianeta Piri dominato da una gynoide, cioè una splendida androide femmina sotto mentite spoglie che, oltre ad essere l'unico abitante del pianeta, soggiogava tutti quelli che vi mettevano piede, compreso il pilota Pete Irving da lui interpretato, facendo loro provare una sensazione di appagamento e felicità artificiale. 
A proposito, oggi casualmente è la Giornata Internazionale della Felicità istituita dall'ONU, cosa che detta in questo periodo così pregno di guerre sembra un vero e proprio ossimoro, ma tant'è. 
Comunque sul pianeta Piri stanno lì tutti beati e felici a fare niente, ma in realtà resi completamente apatici come dei vegetali e quindi destinati ad una morte certa, finché non ti arriva bello bello il comandante Koenig,

che rimane immune dal fascino della bella schiava del Grande Guardiano nonostante tutte le sue avances, e decide di "risvegliare" il suo intero equipaggio intontito dai poteri occulti del robot, riportando tutti alla realtà con un colpo di laser ben assestato. 
Episodio stampato nella mente di tutti i fans della serie proprio per quella scena in cui si vede il robot a terra con il volto aperto bruciato dal laser

tipo Yul Brynner ne Il Mondo Dei Robot, e attrice, Catherine Schell che lo interpretava, che tornerà nella seconda tremenda stagione passata in mano a quel danno ambulante di Fred Freiberger, dove sarà l'aliena mutaforma Maya adottata dal personale della base Alpha, una trovata del produttore buttata lì un po' per scimmiottare Spock che faceva parte dell'equipaggio dell'Enterprise in Star Trek, 

e che, a vederla oggi con quelle basette (seppure disegnate) qualcuno dice ironicamente che potrebbe essere la sorella di Wolverine. 
Il nostro Michael invece lo ritroveremo poi in L'Impero Colpisce Ancora nei panni militareschi dell'ufficiale Needa soffocato da Darth Vader "con la sola imposizione delle mani" per una mancanza in questa famosa scena in cui il nero Signore accetta, si, le scuse del capitano, ma a modo suo.

E purtroppo c'è un lutto anche nel calcio perché non ce l'ha fatta Joe Barone, 58 anni, direttore generale della Fiorentina ricoverato domenica dopo un malore.
Le sue condizioni erano da subito apparse molto gravi.

Goodbye Michael and Joe. 

martedì 19 marzo 2024

AUGURI MUSICALI A TUTTI I PAPÀ

 19 marzo festa del papà, e per festeggiarlo bene ogni papà, può servire anche una canzone di Cat Stevens dal titolo FATHER AND SON in cui il cantautore si sdoppia nelle due parti di padre e figlio in un dialogo che compone il testo del brano.


Dialogo che si svolge però a senso unico anche in un'altra canzone dal titolo simile, ma dall'atmosfera molto diversa per i Queen da quel loro secondo album che aveva raggiunto un livello zero di vendite all'epoca, ma al contrario un altissimo livello di qualità. 
La canzone per loro è FATHER TO SON

ed entrambe le dedico al mio di papà che da tempo non c'è più e che in realtà ascoltava musica del tutto diversa da quella che ascoltavo io, ma che ha avuto il merito di portare in casa il 45 giri Piazza Grande di Lucio Dalla (ma canzone scritta da Ron) e di farmelo conoscere. 
Tra l'altro avevo anche dedicato un POST in particolare al lato B di tale disco che conteneva l'inquietante Convento Di Pianura, e sappiamo tutti che poi Lucio sarebbe presto diventato uno dei migliori artisti italiani in assoluto, con anche il merito, insieme a Francesco DeGregori, di aver riportato la musica live in Italia dopo un bruttissimo periodo chiamato "anni di piombo", ma di questa storia, se ne volete sapere di più, ne avevo parlato proprio nel mio PRIMO POST pubblicato in questo blog ormai quasi cinque anni fa. 
Quindi ringrazio anche il mio papà se adesso scrivo queste cose. 

lunedì 18 marzo 2024

DON'T FORGET THE LYRICS - STAI SUL PEZZO (SE LO CONOSCI QUEL PEZZO)

 Da un po', quando va in onda, seguo Don't Forget The Lyrics, il programma sulla Nove condotto da Gabriele Corsi dove per vincere devi ricordarti alla perfezione i testi di millemila canzoni italiane e, finché si tratta de La Canzone Del Sole di Battisti o La Donna Cannone di DeGregori, la cosa è facile, ma diventa subito più ostica per me se ti propongono i Negramaro, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, ma vedo che invece ci sono persone che conoscono tutto a memoria e verso le quali va il mio massimo rispetto.


Certo è che Gabriele sembra proprio la persona più adatta a condurre tale gioco poiché su Radio Deejay con il Trio Medusa di cui fa parte, ha la divertente rubrica dove fa ascoltare anche le famose "Canzoni Travisate", cioè testi in lingua straniera che pare dicano delle cose buffe in italiano e ce ne sono parecchie, come forse la più famosa contenuta in questo VIDEO è Highway To Hell degli AC/DC con la nota frase "le galline con le spine" che qualcuno giura di aver visto scritta pure su alcune magliette vendute ai concerti. 
Nel programma invece le canzoni con cui giocare sono tutte italiane, ma capita anche lì a volte di dire una parola al posto di un'altra perché in quel modo errato magari l'hai sempre cantata. 
Si potrebbero citare a questo proposito i Pooh con Chi Fermerà La Musica dove dicono "che stanno nei porti a tagliarsi le vele", ma qualcuno capisce facilmente "vene", Aleandro Baldi e Francesca Alotta dove in Non Amarmi il primo dice che vive "all'ombra" essendo non vedente, ma alcuni hanno capito "a Londra" pensando ad un amore impossibile a lunga distanza, o Gianni Togni in Luna dove la frase "evviva le donne, evviva il buon vino" ascoltata così distrattamente era stata capita come un riferimento ad una pratica di sesso orale con la stessa sonorità di "buon vino", fino in tempi recentissimi Fiorella Mannoia con Mariposa e la frase "orgogliosa e canto" che ha gelato parecchi telespettatori del Festival di Sanremo perché pareva che la cantante avesse buttato lì una bestemmia bella e buona. 
Vicenda sulla quale ovviamente Fiorella ci ride ancora adesso perché sarebbe impossibile che ad una tale manifestazione venisse presentata una canzone con una bestemmia, ma tant'è che molti ce l'hanno sentita perché appunto travisata. 
Forse proprio da tali fraintendimenti è nato il modo di giocare con le parole che hanno preso alcuni artisti specialmente hip hop delle nuove generazioni (ma lo fa spesso anche Baglioni) come gli Articolo 31 degli anni 90 e di recente i CPMA_COSE che avevano chiamato il loro disco di esordio Anima Lattina, quasi come un album di Lucio Battisti, ma con una "T" in più. 
E io adoro i Coma_Cose, ma questo lo sapete già 😊. 

domenica 17 marzo 2024

THE QUIET ONE - VITA DI BILL WYMAN: CHE VITA MERAVIGLIOSA, COME DISSE DIODATO

 Keith Richards ha dichiarato che deve moltissimo a Bill Wyman, l'ormai ex bassista dei Rolling Stones, per aver raccolto tanto materiale audio e video nel corso degli anni, poiché, ammette il chitarrista, in quegli anni era talmente "fuori" che ricorda davvero poco di quanto gli accadeva intorno.


E Bill, grazie a questi ricordi mette insieme un film su sé stesso, prima, durante e dopo i Rolling Stones, in cui si racconta fin da quando era ragazzino, quando si è costruito il suo primo basso elettrico da solo (inventando così il primo fretless), quando ha cambiato il proprio nome, e poi le avventure con la band più famosa e longeva del mondo (perché i Beatles come vera band non ci sono più da mó, mentre gli Stones invece incredibilmente si), ma tutto questo non è un film rocknroll come potresti immaginare. 
Tutt'altro. 
Anche se durante la visione si riascoltano i grandi successi dei cinque, questo è un documentario riflessivo esattamente come il suo protagonista, il Rolling Stone meno appariscente al pari del compianto Charlie Watts (notare a proposito il gioco grafico della locandina originale lassù in alto fra "one" e "stone"), ma che con la sua tecnica sullo strumento ha dettato legge, fatto scuola, rinnovato la musica, insomma viene detto chiaro che se non c'era Bill sarebbe stata tutta un'altra storia. 
E storia vista di recente su Raiplay dopo essere andata in onda su Rai5, canale tv che per la musica ha un occhio di molto riguardo. 
Meno male che qualcuno ci pensa. 

sabato 16 marzo 2024

MA QUANTE BELLE FIGLIE MADAMADORÉ

 Una filastrocca infantile per introdurre un sabato italiano di musica e persino tutto al femminile, tutto di novità discografiche e si parte davvero in bellezza con Rose Villain che, tra l'altro è anche presente in una nuovo reality show targato Netflix dal titolo Nuova Scena dove, insieme a Fabri Fibra e Geolier, vanno alla ricerca dei nuovi talenti musicali. 


In realtà alla prima vista e ascolto della sua esibizione all'ultimo Festival Di Sanremo avevo sottolineato che il ritornello di CLICK BOOM! mi faceva pensare ad una canzone scioccherella in stile Elettra Lamborghini, ma dopo la necessaria decantazione e l'ascolto dell'intero album Radio Sakura, posso correggere tranquillamente il tiro perché la ragazza è senza dubbio una delle migliori esponenti del nuovo corso musicale che si distanzia notevolmente da quello che, nel corso degli anni hanno sfornato voci come Fiorella Mannoia o Antonella Ruggiero, per dirne due che sono legate al Festival classico, ma che perlomeno in mezzo a tanta roba cantata male (leggi Blanco che per me è insopportabile), non mi sento di disprezzare.

Certo, per dire, Annalisa, seppure con canzoni scioccherelle di tutt'altro genere si mostra già su un gradino più elevato, ma anche Rose, nel suo di genere, riesce a dare del suo meglio e l'ascolto del suo disco, che ho fatto in auto viaggiando (uno dei modi migliori secondo me per apprezzare la musica), mi ha convinto di quanto sto dicendo, anche per i duetti che contiene (Madame, Ernia, Gué) e se poi mi vai a citare Tarantino con HATTORI HANZO

(il brano con appunto Madame) e i Soft Cell nel singolo Io, Me Ed Altri Guai che era uscito lo scorso ottobre, beh sfondi una porta aperta. 
Stessa cosa per Big Mama, anche lei sul palco dell'ultimo Festival e anzi pure lei collegata alla Lamborghini twerkante dato che, nonostante le sue forme più che generose, su quel palco ha fatto pure quello che fa Elettra, e con la massima disinvoltura. 
Disinvoltura e voglia di farsi notare che ha mostrato anche nella serata delle cover tutta inguainata nel latex come le sue tre colleghe insieme a lei a cantare Lady Marmalade. Anzi su tale esibizione Big Mama ha raccontato anche un gustoso BACKSTAGE

quando è stata ospite durante il programma di Cattelan. 
Ma si parlava piuttosto del suo album dal titolo Sangue dove rappa e trappa alla grande su suoni potenti che magari non sono esattamente quelli che uscivano dai dischi dei Deep Purple o dei Led Zeppelin, però anche questo ascoltato in auto giuro che fa la sua porca figura, con una nota particolare per VELENO,

drammaticissima come poche in mezzo a cose ben più leggere come i duetti con Myss Keta o con La Nina. 
Canzoni queste senza peli sulla lingua e difatti il lavoro è marchiato Explicit come quello di Rose e nel loro caso anche l'uso dell'auto tune, l'ho già detto, non lo trovo per niente fastidioso come invece accade sulle voci maschili. 
Non è neanche male il disco di Clara (Soccini), sempre dal palco di Sanremo dove ha cantato DIAMANTI GREZZI,

ma anche una dei ragazzi di Mare Fuori da cui arriva anche Matteo Paolillo a duettare con lei in una canzone. 
Delle tre donzelle dico subito che è quella che metterei al terzo gradino di un ipotetico podio, con molti brani che ricalcano pari pari lo stile di Mahmood, ma mentre su di lui quel modulare così la voce mi fa venire l'orticaria, con Clara funziona meglio, non fosse per certi pezzi cantati in quel modo strano con la mascella bloccata (a volte lo fa anche Rose Villain, mentre Big Mama, lei no), ma è il solo particolare negativo che ci ho trovato in tre album attualissimi che non mi fanno rimpiangere la musica del passato. 
Oltre alle protagoniste del festival, poi ci sono anche due dischi appena pubblicati di due ragazze non proprio "ine" dato che hanno passato la trentina, sebbene nel loro lavoro ci mettano tanta sensualità come le nuove leve insegnano, ed è quello che viene fuori dal disco di Angelica (Schiatti) di cui avevo parlato tempo fa all'uscita del singolo MILANO MEDITERRANEE, ed ora alla prova dell'intero album SCONOSCUTI SUPERSTAR


(ma non è il suo primo in realtà) la si ascolta volentieri con quel suo sussurrato che a tratti, nei pezzi più ritmati fa ricordare i tempi di Viola Valentino con Comprami, ma non in senso negativo eh... 
La differenza però con quel singolo in stile DOJA CAT che mi aveva catturato c'è ed è parecchia poiché le altre canzoni del disco seguono strade molto differenti, ma non per questo meno interessanti. 
L'altra nuova uscita invece è proprio un'opera prima ed è Incidenti Di Percorso, il disco dell'ex illustratrice Claudym (Claudia Maccechini),

dai capelli colorati alla Billie Eilish (sua idola dichiarata) e con uno stile (anche qui la mascella resta spesso immobile) che al primo ascolto con il primo brano del disco dal titolo RAGIONI SBAGLIATE mi ha fatto pensare subito ai COMA_COSE e poi anche ad Ariete, che, l'ho già confessato più volte, a me piacciono entrambi un sacco, ma poi si va avanti con tante, ma tante altre buone contaminazioni tipo come si può sentire in UNA SETTIMANA DA DIO

Perciò, se non volete fare la figura dei dinosauri che negano l'esistenza di altra musica dopo il Festival di Woodstock, mi sento di consigliare tutti e cinque i dischi di cui ho parlato oggi. 
Certo... 
Se vi fidate di una canaglia... 

venerdì 15 marzo 2024

AS BESTAS - LA TERRA DELLA DISCORDIA: VICINI DI CASA TROPPO VICINI

 Ho seguito il consiglio di Lory e, come le avevo promesso, ho fatto i compiti e sono andato a vedermi As Bestas, su Raiplay fino a pochi giorni fa dopo essere passato su Rai 4, film del 2022 franco-spagnolo parecchio crudo e violento, ma di una violenza lenta, subliminale, tutt'altro che splatter, dove le liti fra vicini sono protagoniste e mica solo nel cinema, mi direte.


È vero e infatti anche le recenti cronache hanno riportato di certi battibecchi degenerati in tragedia persino per futili motivi tipo un parcheggio, mentre qui le motivazioni sono molteplici e prima fra tutte è la differenza culturale nonché etnica fra francesi con un certo grado di istruzione e bifolchi (che ho già SPIEGATO che non è un vero e proprio insulto) spagnoli della Galizia con i quali non c'è verso di andare d'accordo.

Ho già parlato più volte anche della recitazione sia spagnola che francese che è sempre nei dialoghi parecchio difficile da far rendere bene in italiano perché in entrambi i casi gli attori infarciscono le frasi di "eh, uh, oh, ah" che manco in una canzone di Vasco e comunque da come viene doppiato un film ti accorgi subito da dove arriva l'originale. 
Questa pellicola di Rodrigo Sorogoyen, che in italiano ha la solita aggiunta così tanto per scriverci qualcosa, ha come protagonista Denis Menochet, ovvero colui che avevamo già visto con molti chili in meno in apertura del Bastardi Senza Gloria di Tarantino,

ed è un film dalla continua atmosfera pesante come la sua fotografia sempre livida e sicuramente non per tutti i palati specie se cercate una serata d'evasione (valà che un film Marvel da cervello spento nel caso lo trovate sempre su Disney+), ma che, nonostante una lunghezza eccessiva per cui l'ho visto in due volte, riesce a farti interessare alla vicenda che è molto più reale di quanto assurda possa apparire. 

giovedì 14 marzo 2024

BRIDGET JONES (PIÙ O MENO) IN LUTTO E GLI SQUALLOR PERDONO PIERPAOLO

 Eh già, anche Eric Carmen se n'è andato a 74 anni, dopo essere passato alla storia si può dire solo ed unicamente per quella famosa canzone cantata anche da BRIDGET JONES in lip sync nel suo film. 


Sto parlando di All By Myself, contenuta nel suo primo album solista del 1975, dopo un paio di esperienze in gruppo. 
La canzone particolarmente malinconico/romantica, era famosa anche per quel passaggio che riprende pari pari il secondo movimento del Concerto per pianoforte numero 2 di Sergei Rachmaninoff, che non era plagio, ma citazione dichiarata dallo stesso ipertricotico Eric.

Molte cover ne sono state fatte, ma, per i più piccini, la versione più famosa è sicuramente quella cantata da Celine Dion (quella che si sente, appunto nel film di cui sopra) con un'apertura pazzesca sul finale che, fatta così bene, poteva riuscire solo a lei. 
Ne esiste anche una versione italiana di pochi mesi successiva a quella di Eric Carmen (negli anni 60/70 si coverizzava tutto a getto continuo), cantata da Mario Tessuto, quello di Lisa Dagli Occhi Blu, e intitolata RIVOGLIO LEI,

dove però quel passaggio di Rachmaninoff viene sostituto da una diversa parte orchestrale, mentre lo stesso passaggio originale lo ritroviamo l'anno successivo pari pari nella versione, sempre in italiano, di Patrick Samson. 
Eric aveva avuto un ritorno di popolarità nel 1988 con HUNGRY EYES contenuta nella colonna sonora di Dirty Dancing.

Lutto anche nel cinema e teatro per la morte di Gigio Morra, 78 anni con una carriera passata al fianco di Eduardo DeFilippo, Toni Servillo con fior fiore di registi a dirigerlo, ma con un fiore particolare all'occhiello di cui pochi possono vantarsi, cioè quell'Arrapaho, film degli Squallor dove aveva interpretato il famoso Pierpaolo, il figlio viziato che telefona al papà come vediamo in questa SCENA dove qualche nudo di troppo (che ad onor del vero mettevano a muzzo anche registi come Pasolini e Fellini eh...) potrebbe distrarre dalla recitazione.

Scherzi a parte, Gigio era stato di recente anche Peppino Canfora, uno dei personaggi di Un Posto Al Sole. 
Tornando alla musica, ma c'entrano ancora anche la fiction televisiva e il teatro, dobbiamo dare l'addio a Leonardo, cioè colui che cantava quella fantastica SIGLA de La Freccia Nera (che fischiando si scaglia e la sporca canaglia il saluto ti dà...),

lo SCENEGGIATO (adesso si chiamerebbe serie tv) con Loretta Goggi, Aldo Reggiani e Arnoldo Foà (non quello con Scamarcio eh...) che adesso, se ci avete cliccato sopra, vi si saranno sbloccati mille ricordi. 
Leonardo, che di cognome faceva Marino, aveva 78 anni e dopo alcune partecipazioni al Festival Di Sanremo e Cantagiro, fa il cosiddetto botto con quella canzone suddetta, ma presto lascerà la carriera di cantante per dedicarsi a quella di attore principalmente teatrale apparendo in seguito anche in alcune fiction televisive.

Addio Eric, Gigio e Leonardo. 

mercoledì 13 marzo 2024

LOVE BITES - IL MORSO DELL'ALBA, OVVERO VAMPIRI E CHIHAHUA!

 Love Bites - Il Morso Dell'alba, ovvero Les Morsures De L'Aube è un film del 2001 diretto da Antoine de Caunes, basato sul romanzo omonimo di Tonino Benacquista, ma attenzione perché ce ne sarebbe anche un'altro del 1993 dove il protagonista è quell'ex pirata anni 80 di Adam Ant.


Ora non ho letto il libro, ma il film che ne è uscito fuori e che per la distribuzione oltre confine francese prende in prestito il titolo da una canzone dei Def Leppard, è parecchio confuso fra vampiri, addestratori di cani da combattimento e club privè fetish dove si balla Chihuahua! che diventerà un successo di Dj Bobo. 
Anzi devo dire che quella canzone tormentone l'avevo sentita per la prima volta proprio in questo film poco prima che il dj francese ci mettesse le mani per farla diventare una hit due anni dopo, forse anche lui ispirato dopo aver visto la pellicola. 
Quindi da tale canzone che qui viene ballata in un allegro trenino tutti in outfit di pelle nera e la simpatica ballgag (che non sto a spiegare cos'è, ma tanto basta googolare) si può già capire che non si tratta di un film seriamente horror o erotico, ma anzi spesso mostra momenti che dovrebbero essere horror alternati alla commedia, che in però mano al regista Antoine De Caunes diventano semplicemente ridicoli.


In questo collage VIDEO montato su Nothing dei The Rasmus c'è praticamente il riassunto del film con le scene salienti e si può vedere già da qui che in tale bolgia dei dannati stranamente si salva Asia Argento nella sua parte di seduttrice vampiresca che il protagonista vede moltiplicata a causa di certe sostanze in una scena che ricorda un po' quella con la Bellucci nel DRACULA di Coppola. 
Il che è tutto dire se Asia risulta essere la migliore del cast. 

martedì 12 marzo 2024

THE GRAND TOUR - SAND JOB: SIAMO AGLI SGOCCIOLI (PERLOMENO SU PRIME VIDEO)

 Sono tornati su Prime Video Jeremy, James e Richard, ovvero i tre simpatici inglesi di The Grand Tour con l'ennesima e purtroppo penultima avventura a tre dal titolo Sand Job, cioè un viaggio in Africa con arrivo a Dakar sulla spiaggia dove era locato l'arrivo della famosa gara motoristica che partiva da Parigi.


A bordo di tre auto non nate per tale percorso, ma modificate anche in maniera assurda per poterlo affrontare, i nostri amici si faranno come al solito scherzi anche pesanti, dovranno risolvere problemi ai veicoli, e sopportare condizioni climatiche molto diverse da quelle del Regno Unito, ma ciò, anche se non te lo dicono, avviene con l'aiuto di stuntmen provetti, seppure i tre abbiano una certa esperienza di guida (ma mica si chiamano tutti Tom Cruise, eh...).
Lassù in alto dicevo che si tratta della penultima avventura dei tre e ciò è dovuto più che altro a Jeremy Clarkson che già aveva avuto dei problemi con la BBC quando il loro show andava in onda per la rete britannica (il conduttore aveva scatenato una rissa durante la trasmissione), problemi per i quali era stato licenziato. 
Ma siccome il trio è legato anche da una vera amicizia, anche James e Richard mollarono il programma per seguire Jeremy nelle successive produzioni Amazon Studios. 
Tuttavia anche di recente Clarkson si è fatto notare per certe dichiarazioni su Meghan, la duchessa del Sussex, secondo le quali la vedrebbe bene camminare nuda mentre la gente le lancia addosso degli escrementi, frase buttata lì così giusto per esternare la sua antipatia verso di lei. 
Adesso, se siete cultori delle serie tv, avrete capito sicuramente che Jeremy si riferiva ad una famosa scena di Il Trono Di Spade in cui Lena Headey (o meglio, la sua controfigura nelle inquadrature in cui si vedeva completamente nuda) era costretta a fare la "camminata della vergogna",

però tale affermazione, rivolta direttamente a quella persona della famiglia regale, ha spinto i dirigenti di Prime Video a prendere le distanze dal conduttore e a chiudere il contratto con lui. 
In questo caso non è ancora noto cosa faranno stavolta i suoi amici, ma diciamo che ci sono molte altre piattaforme che potrebbero essere interessate al trio. 
Fatto sta che anche questo penultimo episodio diverte e fa scoprire paesaggi che non vedi tutti i giorni, per cui sono sicuro che anche stavolta MADAME (non la cantante) lo apprezzerà. 

lunedì 11 marzo 2024

CONDOGLIANZE A GOKU E CURIOSITÀ SUI BLUES BROTHERS

 Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato e scurdammoce o' passato per quanto riguarda gli Oscar che sono andati secondo le aspettative (e infatti Garrone non ce l'ha fatta contro Glazer) con Nolan trionfatore e anche una buona tripletta per Povere Creature!, mentre gli otaku, che avranno sicuramente esultato per il premio a Miyazaki, già lo sanno che Akira Toriyama, l'autore della lunghissima saga di DragonBall, manga e anime, è mancato il primo marzo, ma, non essendo un nome così noto a tutti, potrebbe essere stata una notizia passata in secondo piano, così ci devo pensare io a darle la giusta rilevanza. 


All'inizio della storia di DragonBall, serie di punta dei pomeriggi anni 80 (e non solo) di Italia 1, il protagonista Goku è ancora un bambino con una coda e una forza sovrumana, e la vicenda racconta della sua ricerca delle Sfere Del Drago con molti personaggi di contorno (Bulma, Freezer, Trunks, Vegeta) che puntualmente popolano i vari convegni di cosplayers.

Un'altra famosa opera di Toriyama del 1981 era stata Dr. Slump. 
Casualmente, come per restare in tema di animazione giapponese e la notte degli Oscar, sono esattamente 40 anni fa che usciva nelle sale il secondo lungometraggio di Hayao Miyazaki ovvero Nausicaä Della Valle Del Vento, e, nonostante gli anni che passano, e la decisione di ritirarsi, il nostro amico si è di recente smentito ed ha nel 2023 realizzato quel nuovo film dal titolo Il Ragazzo E L'Airone, e ottima decisione dato che quest'anno si è preso la statuetta. 
Nel Mondo dei doppiatori dobbiamo dare l'addio ad Angelo Nicotra, 75 anni e seconda voce ufficiale di Morgan Freeman (il più abbinato all'attore americano è stato Renato Mori, purtroppo mancato nel 2014).

Angelo aveva anche dato la voce in diverse pellicole a Danny Glover, Brendan Gleeson e John Goodman. 
Concludiamo con un ultimo saluto a Steve Lawrence, attore e nome della musica da Las Vegas dove si esibiva in duo con la moglie, e da ricordare più che altro per la sua partecipazione a THE BLUES BROTHERS di Landis nella parte di un agente teatrale nella famosa scena della sauna, 


personaggio che poi tornerà anche nel secondo capitolo dove ci sarà anche John Goodman, citato sopra, ma in quel caso non doppiato da Nicotra. 
Una piccola curiosità su questa scena è che i musicisti Lou Marini e Tom Malone della Blues Brothers Band avevano anche fatto parte del supergruppo fusion dalle svariate formazioni Blood, Sweat & Tears e tale scena era la citazione della copertina del loro album No Sweat, dove sul retro apparivano tutti in sauna con i soli asciugamani.


Steve aveva 88 anni e a portarlo via sono state le complicazioni dell'Alzheimer di cui era malato da tempo. 
Addio Steve, Angelo e Akira. 

IL RITORNO DI UNO DEI VERI ROCKETS E ALTRE STORIE

 Oggi nel sabato che di solito viene dedicato alla musica, ho avuto una lieta sorpresa (forse gradita anche ai nostalgici) nel ritrovare Ala...