Ecco il post slittato di una settimana per lasciare spazio alla kermesse canora più pazza del mondo, ed è quello che riguarda Prime Video, la quale va sicuramente orgogliosa di questo nuovo film realizzato in tandem con la Metro Goldwin Mayer dal titolo G20,
film con protagonista il premio Oscar Viola Davis che ci crede moltissimo e infatti partecipa personalmente alla produzione.
Viola qui fa la parte di una presidentessa americana donna con marito e figli, un po' come se le elezioni le avesse vinte Kamala Harris, che forse dalle parti di Amazon un po' ci avevano creduto, ma tant'è...
Fatto sta che alla classica riunione dei grandi potenti della terra, cioè il G20 del titolo dove stavolta, per far vedere che è un film attuale, che sta sul pezzo ed è "gggiovane", si parla di cryptovalute, succede che un tizio che in pratica è Patriota dei Seven, perché è interpretato da Antony Starr,
psicopatico uguale, ma con la barba che sennò era troppo una fotocopia, ti organizza bello bello un attentato/rivolta contro questi grandi.
Ma la presidentessa ha dalla sua un passato militare che Soldato Jane levati e non sarà facile domarla.
Bene, le premesse c'erano e magari se il progetto lo prendeva in mano la Marvel poteva uscirci anche un film discreto.
Ho citato la Marvel non a caso poiché nel film oltre a venire nominata esplicitamente Wakanda, c'è anche Clark Gregg,
ovvero l'agente Coulson dello S.H.I.E.L.D.
Tuttavia il problema più grosso sono proprio le scene action perché non ci si capisce letteralmente un tubo e capirai che in un film così la parte action deve valere almeno il 50 per cento.
Così, durante ste benedette scene, ti devi solo mettere l'animo in pace e pensare che sta succedendo qualcosa aspettando che la finiscano di randellarsi.
E tutto sommato sui dialoghi al limite del luogo comune si può anche sorvolare, dato che non è quello il problema più grosso in film come questi come anche The Rock sa bene (difatti si parla di famiglia anche qui come con Dwayne Johnson e Vin Diesel).
Ah... infine, come sempre quando fa capolino, Hal Yamanouchi
mi fa scappare la risata poiché anche qui presta la sua voce da spot Suzuki al personaggio orientale di turno, cioè il presidente sudcoreano.
Altra chicca di doppiaggio (pessimo) è quello della nostra Sabrina Impacciatore su sé stessa.
Insomma, l'idea era buona, ma poteva essere sviluppata molto meglio.