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martedì 15 luglio 2025

AL LADRO! MA COMUNQUE GENTILUOMO

 Nei ricordi di tv vintage in bianco e nero c'è anche quella serie francese (che era però girata a colori e infatti è tale l'edizione in dvd) su Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo mago dei travestimenti.


Travestimenti che ci stupivano all'epoca per come erano perfetti, ma poi avremmo capito tutti in seguito (da grandi) che quel personaggio di cui Georges Descrières assumeva le sembianze (si era dovuto conquistare il ruolo concorrendo contro nomi del calibro di Jean Paul Belmondo), in realtà era già interpretato dallo stesso attore già dall'inizio. 
Vabbè... però comunque la serie, con quella sua stupenda SIGLA D'APERTURA

(mi piaceva meno quella finale qui di seguito nello stesso video, troppo mielosa per me), ci piaceva moltissimo perché quel ladro, oltre a rubare abilmente a dei ricconi sempre antipatici, non disdegnava di aiutare anche persone in difficoltà o che avevano subito dei soprusi. 
Le trame degli episodi, in uno dei quali dal titolo La Donna Dai Due Sorrisi appare anche Raffaella Carrà essendo anche l'Italia coinvolta nella produzione,

erano tratte in parte (perché venivano spesso modificate parecchio) dai romanzi di Maurice Leblanc che pubblicò la sua prima storia sul ladro il 15 luglio del 1905, quindi ben 120 anni fa. 
Il che non è niente male se pensiamo che da lì in poi sarebbero nati anche molti film e naturalmente la serie animata sul nipote di Arsenio (o Arsene in francese), quella tratta dal manga di Monkey Punch che tuttora prosegue anche con live action e SPINOFF, magari NON SEMPRE ben riusciti. Raffaella nel 1988 ha anche avuto ospite in un SUO PROGRAMMA TV il buon Georges creando un momento di rimpatriata tra vecchi amici.

Decisamente meno bella invece la serie di Netflix di cui avevo GIÀ PARLATO tempo indietro con un sacco di difetti dentro. 

domenica 10 novembre 2024

IL VATICANO E LA MASCOTTE DI "LEGNO"

 Siamo a posto perché adesso abbiamo visto la "Luce", ma non quella dei Blues Brothers, bensì la mascotte del Vaticano nata per il Giubileo del 2025.


Si tratta di una bambina kawaii (espressione giapponese che significa tenero, carino) ispirata al mondo dei Manga con impermeabile giallo tipo Greta Thunberg o Georgie, il bimbo che fa una brutta fine all'inizio di It, se preferite,

ed è stata creata per Tokidoki da Simone Legno, designer romano che vive spesso in Giappone, appunto, e si è ispirato proprio a quel mondo anime che conosce bene. 
Nota curiosa è che sempre lui in passato aveva disegnato anche dei sex toys, ma vabbè... erano molto kawaii lo stesso anche quelli. 
Altra nota curiosa è che, con l'intelligenza artificiale, sono già apparse in rete numerose versioni diciamo alternative di Luce

di cui questa è la più casta. 
Eh, ma non è una novità, poiché già si usava fare questo procedimento nel mondo del cinema porno con le versioni osé di famosi film come Flash Gordon che era diventato Flesh (carne) Gordon

(con l'aggiunta del titolo italiano Andata E Ritorno Dal Pianeta Korno o anche Porno a seconda delle edizioni) con la particolarità che questo arrivava molto prima di quello musicato dai Queen (era il 1974), e anche con i personaggi della tv tipo Raffaella Carrà con la sua Maga Maghella di Canzonissima

che si vide uscire in edicola una serie di fumetti per adulti con quel nome anche se il personaggio era tutta un'altra cosa rispetto alla soubrette bionda e ne avevo parlato TEMPO FA
Il prezzo della popolarità è anche questo... 

lunedì 23 settembre 2024

AIR DOLL: LA BAMBOLINA CHE FA NO NO

 Attenzione perché i più sensibili potrebbero essere disturbati da questo post dato che Air Doll è un film giapponese del 2009 dove si parla di bambole gonfiabili, proprio quelle che usano gli uomini soli per farsi compagnia o gli amici del futuro sposo durante le feste goliardiche di addio al celibato.


Tuttavia non è un film porno, nemmeno erotico, ma piuttosto un qualcosa di simile al Pinocchio di Collodi, perché la bambola in questione diventerà una ragazza vera pur mantenendo le caratteristiche dell'oggetto sessuale che è, cioè anche con un aspetto umano, sarà pur sempre un involucro pieno d'aria anche durante le sue uscite fuori dalla casa, quella casa dove l'uomo che l'ha acquistata sfoga le sue pulsioni sessuali senza sapere nulla di quello che in realtà combina la sua bambola quando lui non c'è.

Come sempre gli orientali non si pongono tanti problemi nell'affrontare certi argomenti nei film, nei manga e negli anime, quindi, se ciò non vi turba troppo io mi sento di consigliarlo, anche a qualcuno con cui ho avuto recenti divergenze di opinione. 

Poi fatemi sapere... 

sabato 17 agosto 2024

L'ATTACCO DEI MANESKIN GIGANTI

 In effetti in questa settimana c'è tanta musica nel blog, fra Olimpiadi e debutti storici, e infatti la musica c'è anche oggi, ma, diciamolo, è estate e tutto intorno siamo invasi da spettacoli e concerti come anche in Giappone dove proprio oggi a Tokyo e domani a Osaka si esibiranno i nostri Måneskin che per l'occasione hanno avuto l'onore di avere una locandina 


disegnata nientemeno che da Hajime Isayama, ovvero l'autore del manga L'Attacco Dei Giganti trasposto anche in versione anime. Forse non sono proprio somigliantissimi i nostri ragazzi, ma sulla libera interpretazione dell'autore non si discute, e comunque Ethan Torchio, il batterista aveva già avuto una specie di sosia in ALICE IN BORDERLAND


Personalmente il loro primo disco mi era piaciuto molto, grazie anche al singolo TORNA A CASA, come nel secondo album l'altra ballad, a cui avevo già DEDICATO UN POST, dal titolo VENT'ANNI mi prendeva davvero molto bene,

mentre per la terza prova su LP, cioè Rush!, ripubblicato poi con l'aggiunta nel titolo di (Are U Coming?), purtroppo ho un giudizio non proprio positivo se non giusto per la bella ballad THE LONELIEST, l'unico brano per me degno di nota e non è un caso se in questo post ho messo solo quelle canzoni.

Ma c'è da dire che questo loro album è chiaramente stato realizzato appositamente per essere suonato dal vivo, con le canzoni che hanno più o meno tutte lo stesso tiro e difatti live rende molto bene quando sei nella bolgia sotto il palco ad aspettare lo stage diving di Damiano sudato (che magari volevi che il tuffo lo facesse Victoria, e invece no). 
Qualcuno dice che nel disegno mancano i tatuaggi di Damiano, è vero, ma forse la scelta di disegnarlo così non è casuale dato che in Giappone il tatuaggio è un segno di appartenenza ad associazioni tipo Yakuza. 
Adesso noto che li ho nominati tutti tranne Thomas, ma tanto lui campeggia lì in primo piano sulla locandina...  
Tornando quindi a Rush! devo dire che se in quelle canzoni più melodiche di cui sopra non li trovavo per niente male, qui invece mi urtavano un po' certe cose ripetitive passate dalle radio, seppure suonate con grande energia e precisione, cosa quest'ultima che forse se John Taylor parla bene di Victoria DeAngelis un motivo ci sarà.

Però sai com'è, l'ho già detto che prima di esprimere un giudizio definitivo bisogna verificare di persona perciò questo album ho voluto ascoltarlo tutto per intero durante un viaggio e questo ha confermato quello che dicevo prima, cioè che magari dal vivo certi pezzi tirati rendono bene (sono appunto fatti apposta) anche grazie a come sanno stare i ragazzi sul palco, ma così al solo ascolto in auto (che reputo uno dei modi migliori per ascoltare musica se sei da solo) non ci siamo proprio, cioè stavo provando una sensazione di nervoso.
A questo si aggiunga anche la mossa secondo me discutibile di ripubblicare questo terzo album con l'aggiunta di alcuni inediti, cosa che ultimamente si fa quando esce la Legacy Edition di un disco famoso che compie 30, 40, 50 anni, e ci trovi appunto inediti, provini e versioni alternative. 
Ma nel caso dei Måneskin che senso ha, se non solo puramente a scopo di lucro, far uscire una versione extended del disco ancora quasi fresco di stampa?
Tant'è che subito dopo, sempre durante quel viaggio, ho ritirato fuori AQUALUNG dei Jethro Tull (anche questo in una versione extended uscita per l'anniversario) e l'ho fatto girare per intero un paio di volte fino all'arrivo a casa.

E la mia psiche ha finalmente ringraziato. 

lunedì 11 marzo 2024

CONDOGLIANZE A GOKU E CURIOSITÀ SUI BLUES BROTHERS

 Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato e scurdammoce o' passato per quanto riguarda gli Oscar che sono andati secondo le aspettative (e infatti Garrone non ce l'ha fatta contro Glazer) con Nolan trionfatore e anche una buona tripletta per Povere Creature!, mentre gli otaku, che avranno sicuramente esultato per il premio a Miyazaki, già lo sanno che Akira Toriyama, l'autore della lunghissima saga di DragonBall, manga e anime, è mancato il primo marzo, ma, non essendo un nome così noto a tutti, potrebbe essere stata una notizia passata in secondo piano, così ci devo pensare io a darle la giusta rilevanza. 


All'inizio della storia di DragonBall, serie di punta dei pomeriggi anni 80 (e non solo) di Italia 1, il protagonista Goku è ancora un bambino con una coda e una forza sovrumana, e la vicenda racconta della sua ricerca delle Sfere Del Drago con molti personaggi di contorno (Bulma, Freezer, Trunks, Vegeta) che puntualmente popolano i vari convegni di cosplayers.

Un'altra famosa opera di Toriyama del 1981 era stata Dr. Slump. 
Casualmente, come per restare in tema di animazione giapponese e la notte degli Oscar, sono esattamente 40 anni fa che usciva nelle sale il secondo lungometraggio di Hayao Miyazaki ovvero Nausicaä Della Valle Del Vento, e, nonostante gli anni che passano, e la decisione di ritirarsi, il nostro amico si è di recente smentito ed ha nel 2023 realizzato quel nuovo film dal titolo Il Ragazzo E L'Airone, e ottima decisione dato che quest'anno si è preso la statuetta. 
Nel Mondo dei doppiatori dobbiamo dare l'addio ad Angelo Nicotra, 75 anni e seconda voce ufficiale di Morgan Freeman (il più abbinato all'attore americano è stato Renato Mori, purtroppo mancato nel 2014).

Angelo aveva anche dato la voce in diverse pellicole a Danny Glover, Brendan Gleeson e John Goodman. 
Concludiamo con un ultimo saluto a Steve Lawrence, attore e nome della musica da Las Vegas dove si esibiva in duo con la moglie, e da ricordare più che altro per la sua partecipazione a THE BLUES BROTHERS di Landis nella parte di un agente teatrale nella famosa scena della sauna, 


personaggio che poi tornerà anche nel secondo capitolo dove ci sarà anche John Goodman, citato sopra, ma in quel caso non doppiato da Nicotra. 
Una piccola curiosità su questa scena è che i musicisti Lou Marini e Tom Malone della Blues Brothers Band avevano anche fatto parte del supergruppo fusion dalle svariate formazioni Blood, Sweat & Tears e tale scena era la citazione della copertina del loro album No Sweat, dove sul retro apparivano tutti in sauna con i soli asciugamani.


Steve aveva 88 anni e a portarlo via sono state le complicazioni dell'Alzheimer di cui era malato da tempo. 
Addio Steve, Angelo e Akira. 

mercoledì 22 febbraio 2023

CAPITAN HARLOCK IN LUTTO

 Amici appassionati dei manga e degli anime, come il sottoscritto, da questa galassia lontana lontana vi arriva un abbraccio perché nei giorni scorsi ci ha lasciati ad 85 anni Leiji Matsumoto, ovvero l'autore della saga di Captain Harlock


e anche di Galaxy Express 999 che gravitava nello stesso universo narrativo ed era anche graficamente molto simile. Leiji aveva collaborato anche con i DAFT PUNK (autodistrutti proprio il 22 febbraio di due anni fa) per quel film animato, Interstella 5555, le cui immagini fungevano da videoclip per One More Time e le altre canzoni del duo francese, e aveva co-firmato la sceneggiatura del film in motion capture del 2014 che a molti non piacque per le molte differenze con la serie originale, mentre per conto mio, da bastian contrario quale sono, non è da buttare.

Da quella fucina di talenti comici che era il Saturday Night Live è mancato invece uno dei nomi forse meno di spicco, se paragonato a certi altri, ma che comunque si era creato la sua carriera lavorando anche con DePalma in Scarface.

Sto parlando di Richard Jay Belzer, morto a 78 anni e che aveva avuto la sua importanza nella serie Law & Order con il personaggio del detective Munch in più di 300 episodi includendo anche Homicide e vari camei in altre serie diverse, ma sempre a tema crime. 
Di lui si ricorda anche l'incidente piuttosto grave avvenuto durante un suo show con Hulk Hogan mentre con il wrestler mettevano in scena una delle tante mosse usate nei combattimenti. 
In chiusura un addio particolare per un giovane attore e doppiatore con l'hobby dei murales, Jansen Panettiere, 28 anni,

fratello della più famosa Hayden, la cheerleader di Heroes, con lui nella foto sopra e purtroppo anche lui mancato di recente. 
Goodbye Leiji, Richard e Jansen. 

martedì 25 ottobre 2022

BATTLE ROYALE: IL RITORNO IN 4K

 Fra le tante nuove uscite nei cinema, ora finalmente mettiamo anche le cose in chiaro se sia nato prima l'uovo o la gallina, perché nelle sale (non tutte magari, comprendo) è tornato restaurato in 4k quel Battle Royale del 2000 che tanto fece scalpore alla sua uscita, ma che funzionò anche come forte ispirazione per la saga di HUNGER GAMES, seppure con le dovute differenze che i due prodotti presentano.


Poi in tempi più recenti abbiamo visto altre rivisitazioni dello stesso tema sia con ALICE IN BORDERLAND, sempre con ragazzi protagonisti, che con SQUID GAME, dove qui invece i "giocatori" erano molto più adulti. 
In Battle Royale il succo della faccenda viene presentato nel film da un video con un'adorabile giapponesina che oltre a spiegarti le regole del "gioco" ti avverte di non manomettere il collare che indossi sennò esplode,


e da Takeshi Kitano (quello del famoso Castle) come professore, e sarebbe che una scolaresca di teenager, con motivazioni disciplinari abbastanza discutibili, viene spedita su un'isola per farsi fuori in un gioco del tutti contro tutti dove "ne resterà uno solo" come diceva quell'altro film famoso, ma quello bello, non la vaccata del SECONDO EPISODIO
Ora si potrebbe dire che la violenza che nel frattempo è passata sui nostri schermi grandi e piccini può averci anche assuefatti e un film di 22 anni fa potrebbe risentirne con tutto quel sangue finto che si vede a iosa. 
In realtà non è così, ma certo, nonostante la rimasterizzazione, non lo puoi prendere per un film del 2022 perché nel frattempo sono state usate soluzioni visive da mille registi (alcuni anche scrausi, ok) che hanno marcato il cinema in maniera indelebile fra luci al neon, ralenti, CGI, e quant'altro. 
Qui invece si usa ancora la vecchia scuola dove makeup, stuntmen ed effetti speciali in scena la fanno da protagonisti e spesso con risultati ben più realistici.



Più volte paragonato ad Arancia Meccanica, secondo me invece è distante anni luce dal capolavoro di Stanley Kubrick dove la violenza era soprattutto psicologica, mentre qui è fisica nel modo più assoluto. 
Comunque il modo migliore per capire cos'è Battle Royale è provarlo e poi saprete dirmi, tanto per Halloween ci può stare che di morti ammazzati qui ne abbiamo a iosa. 

domenica 2 ottobre 2022

ARMAGEDDON DIVENTA REALTÀ (CON UN PIZZICO DI STAR WARS) MENTRE SE NE VA IL WRESTLER CHE HA SCONFITTO L'UOMO TIGRE

 È nato prima l'uovo o la gallina? Oppure la vita è sogno o il sogno è vita? Cioè insomma, la realtà si ispira al cinema oppure è il cinema che anni fa si è ispirato ad alcuni studi sugli asteroidi? Attendiamo una risposta da Alberto Angela e Gigi Marzullo, caso mai leggessero questo blog (siii, credici), ma nel frattempo posso dire che di recente è stato fatto davvero un esperimento nello spazio per vedere se sia possibile deviare la traiettoria di un eventuale asteroide minaccioso per il nostro pianeta, e non è un'ipotesi così balzana se pensate che la scomparsa dei dinosauri pare sia stata dovuta proprio ad un tale evento dal quale si sono salvati solo gli organismi più piccoli.


La prova fatta era molto semplice da descrivere, nel senso che una sonda doveva schiantarsi ad alta velocità contro un asteroide scelto a caso per deviarne il percorso colpendolo come negli autoscontri del Luna Park, ed il tutto è stato ripreso da due telecamere, perciò nessun bisogno di mandare degli "uomini veri"


che fanno la classica camminata tutti in fila per andare in missione nello spazio lasciandoci secco anche il Bruce Willis di turno che saluta la figlia per l'ultima volta nella famosa scena finale strappalacrime. 
Niente di tutto ciò, nemmeno le esplosioni tanto care a Michael Bay (che tanto nello spazio i KABOOM!!! non si sentono mica). 
La missione era in pratica simile a quando le boccette del biliardo si cozzano e seguita da remoto, da cui pare che sia stata un successo, ma la cosa simpatica sono gli acronimi creati (anche un po' forzati suppongo) per dare dei nomi stranamente familiari ai macchinari impiegati: la sonda lanciata contro l'asteroide si chiama D.A.R.T. e le due telecamere sono L.U.K.E. e L.E.I.A.

Piccolo il mondo eh? O meglio...la galassia, che così non pare più molto lontana lontana come tanto tempo fa... 
E, sempre per quanto riguarda il sottile confine fra realtà e fantasia, si è spento a 79 anni Antonio Inoki, il mitico wrestler giapponese che prese il suo nome d'arte all'italiana dal pugile Antonino Rocca e che già da anni stava combattendo contro una serie di patologie ben più subdole dei suoi avversari sul ring, fra cui dei gravi danni alla colonna vertebrale che lo costringevano sulla sedia a rotelle. 
Da tempo era entrato in politica, ma la sua fama è dovuta più che altro alle sfide fatte contro i grandi campioni come Mohammed Alì, perché Inoki faceva parte, si, del mondo del wrestling dove c'è tanta finzione scenica, ma era anche un lottatore vero.

Talmente vero da superare i confini della realtà e finire pure nei manga e anime de L'Uomo Tigre battendo il protagonista.
Addio Antonio. 

lunedì 9 maggio 2022

MOON KNIGHT: QUANDO "ABBASTANZA" NON È ABBASTANZA (E NO, NON È IL FRATELLONE DI SAILOR MOON)

 Ne stiamo parlando un po' tutti insieme perché la settimana scorsa è arrivato l'episodio finale di questa nuova produzione Marvel con Oscar Isaac che cambia totalmente personaggio e presenza scenica dall'ultima volta che l'ho visto in DUNE, tanto che qui pare di vedere Brendan Fraser (e a tratti anche Rami Malek stralunato come in Mr. Robot) forse a causa del mood egizio che pervade la serie. 


Anzi mini serie perché sono solo 6 episodi, il che non sarebbe male perché tante volte per realizzarne anche solo una decina si va a diluire talmente tanto una sceneggiatura che il tutto si riempie di momenti di noia. 
Momenti che, dopo una buona partenza piena di ironia dovuta alla personalità multipla del nostro protagonista,

a dirla francamente, si fanno invece sentire anche qui nella parte centrale dove tutto si incupisce, ma basta superare quei due episodi con un buon caffè per poi riprendere abbastanza bene (badaben... "abbastanza bene") il ritmo nel finale, specie dove Oscar recita praticamente da solo (ma in doppio)

per una buona parte del tempo grazie agli effetti speciali, con la sola impressione (poi confermata) che avevo avuto già con WANDAVISION, cioè che ci sia stata un po' di frettolosità nel dare una conclusione che risulta essere la solita baraonda a cui la Marvel ormai ci ha abituati. 
Sorpresa anche per il costume che ad un certo punto viene indossato da quel personaggio femminile e che pare l'armatura di WONDER WOMAN 1984
Quindi tutto sommato "abbastanza bene", perché, quando il tiro c'è e si va a tutta birra, funziona tutto alla grande,

il che è anche "abbastanza" sorprendente essendo Moon Knight un personaggio Marvel che non ha certo la popolarità dei suoi colleghi, ma tutto quell' "abbastanza" fa sì che la serie non decolli mai veramente come dovrebbe. 
Cioè a volte basterebbe semplicemente far le cose per bene (ehm... come si dovrebbe fare sempre) e il risultato poi lo vedi (se hai una buona regia), ma in casa Marvel, dopo aver visto il risultato, rimane qualche dubbio se pensare ad una seconda stagione (ed io francamente non ne sento così tanto il bisogno, grazie).

Se avete memoria fumettistica, il personaggio in Italia appariva su carta con il nome di Lunar, ma vuoi mettere lo sbattimento a rifare tutte le grafiche? Tanto nemmeno Spiderman mica lo chiami più Uomo Ragno e comunque il nome originale è molto più figo anche se può apparire un po' in stile manga tipo Sailor Moon

(che forse la versione live action era anche meglio con il suo sapore tutto cosplay trash). 
Se poi avete anche un po' di memoria cinematografica si possono vedere anche citazioni colte, tipo nel terzo episodio dove c'è una scena su un precipizio identica ad un'altra in THE KING'S MAN - LE ORIGINI, la quale a sua volta pesca da La Spia Che Mi Amava, il mio film prediletto della saga di 007, e non serve dire altro se avete visto i due film citati. 
Da segnalare anche che nella serie appare per l'ultima volta postuma l'attore e modello francese GASPARD ULLIEL deceduto a gennaio per una caduta sugli sci. 
Ho solo temuto la presenza di Filippo Timi pure qui sentendo la voce del doppiatore di Khonshu,

e invece poi ho scoperto essere il solito Ennio Coltorti (un male minore, ma sempre un male) filtrato con un effetto cavernoso, mentre nell'originale sarebbe F.Murray Abraham, per fortuna degli americani. 
Si vede che noi invece ce lo meritiamo Coltorti... 

lunedì 21 giugno 2021

ALICE IN BORDERLAND: GIOCA O MUORI O MUORI GIOCANDO

 Se non fossero già esistiti gli Alice In Chains, mi sarebbe piaciuto fondare un gruppo grunge chiamato Alice In Borderland. Cioè, cavolo, il revival degli anni 90 arriverà no? Ma sono io che sono arrivato tardi, o meglio, sono giunti prima di me un manga ed una serie Netflix per tutti quelli che amano mondi distopici e morti ammazzati con tanto sangue che schizza. Ora proprio per questo, nonostante il chiaro richiamo a Lewis Carroll, non si deve pensare ad ottocenteschi mondi favolistici con conigli bianchi e lepri marzoline. Niente di tutto questo. Però un Cappellaio (un pochino matto) e tante carte da gioco, quelli si che ci sono. 


Ma torniamo al titolo dove Alice è semplicemente la translitterazione in inglese del nome del protagonista Arisu, quello che sembra uno dei BTS (anche se loro sono sudcoreani), un ragazzo appassionato di videogames e fancazzista che, insieme ad altri suoi due amici, si trova costretto a partecipare ad un survival game in una Tokyo deserta e distopica. Otto episodi per un'idea che certo non è una novità assoluta, ma intriga molto e la serie è ben realizzata, con momenti splatter come i giapponesi sanno fare molto bene senza essere troppo politicamente corretti quando si tratta di prodotti come questo, o come Battle Royale di cui, più o meno dalla seconda metà di episodi, cioè da quando arriva quel sosia che non ti aspetti, cioè quello di Ethan Torchio, il batterista dei Maneskin,

ne diventa in pratica una gemella con tutti contro tutti... No, attenzione, ho detto Battle Royale e non ho detto Hunger Games, no proprio no. E se qualcuno ha pensato alla saga di film con l'onnipotente Jennifer Lawrence troverà ogni chiarimento QUI

martedì 8 giugno 2021

ADDIO A MICHELE MERLO (MA ANCHE LUTTI TRA CINEMA E MANGA)

 Un ragazzo che ci lascia a 28 anni per una leucemia è sempre una tragedia. Se poi si aggiunge che dal pronto soccorso dove si era recato per un forte mal di testa, Michele era stato mandato via con troppa leggerezza perché giudicato "non così grave", sale anche un bel po' di rabbia dato che quella leucemia gli ha provocato poi una fatale emorragia cerebrale.


Michele Merlo era stato uno dei ragazzi di Amici e aveva anche partecipato alla settima edizione di X-Factor con Simona Ventura, Morgan, Elio e Mika. 
Per dovere di cronaca sono da ricordare anche Charles Grodin, attore famoso per i film con il "cagnolino" Beethoven,

scomparso ad 86 anni per un cancro al midollo osseo, e Kentaro Miura, deceduto a 54 anni, nome che i veri otaku conoscono come autore di Berserk.

Un addio a tutti da questa galassia lontana lontana... 

martedì 5 gennaio 2021

KAMIKAZE GIRLS - CINEMA E STRANE MODE GIAPPONESI

 Due ragazze giapponesi che più diverse non potrebbero essere, diventano migliori amiche, anche se all'inizio più che un incontro sarà un vero e proprio scontro.


Una è una biker rockettara e piuttosto teppistella nonché brusca nel carattere, mentre l'altra è una lolita maid, sempre vestita come una bambolina vittoriana/rococò, tra pizzi, tulle e fiocchi che Madonna di Like A Virgin se li sognava soltanto.


Si, perché qui in Italia le japan lolita si vedono solo nei raduni di cosplayers, oppure ci si trasforma Emma Marrone alla semifinale di X-Factor,

mentre in Giappone è diventata addirittura una professione e ci sono i Maid Cafè dove le cameriere sono abbigliate in quel modo e per contratto tengono compagnia ai clienti facendo sorrisini e moine come se fossero uscite da un anime, ma senza finire nella prostituzione (si, c'è anche quella, ma in altre sedi). Ne ha avuto un' esperienza di lavoro non proprio perfetta anche una ragazza italiana che racconta la vicenda IN QUESTO VIDEO:


Ma tornando al film si arriva ad una scena in cui uno dei personaggi fischietta il tema di Trinità e lì per lì pensi WOW!!! Poi se vai sentire l'audio originale scopri che il motivetto era tutta un'altra canzone e l'idea di Trinità era solo una trovata del direttore del doppiaggio. Sotterfugi a parte, film datato 2004 molto colorato e divertente anche se delle stramberie made in japan magari non ve ne può fregare di meno. Su Chili.

SUPER MARIO BROS. IL VIDEOGAME HA COMPIUTO 40 ANNI, MA MARIO NE HA 44

 Nel settembre del 1985, e per la precisione era il 13, la società Nintendo pubblicava in Giappone il videogioco Super Mario Bros. Cosa che ...