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sabato 6 settembre 2025

NOTTI DI SETTEMBRE DAL GUSTO GOTH... QUASI

 Grazie ad una funzione del mio cellulare che non credevo potesse funzionare davvero, ho ritrovato una canzone che mi girava in testa e che mi portava indietro con la mente agli anni 70.


No, le due tipe bizzarre per ora non c'entrano (ma poco più avanti si), e canzone della quale ricordavo solo che diceva September facendo rima con Remember, come in tanti altri brani che mi uscivano fuori cercando con Google, tipo quello degli Earth Wind & Fire oppure di Neil Diamond o anche i Green Day.


Grazie a quella funzione che non è Shazam e per cui basta canticchiare la melodia della canzone (con un minimo di intonazione, eh), il mio fido e intelligentissimo cellulare (d'altronde "smartphone" significa proprio questo) ha riconosciuto NIGHTS OF SEPTEMBER di Edward Cliff ed ora me la sto riascoltando con grande piacere in questo primo sabato mattina di settembre dopo la sua relativa notte settembrina, appunto come la canzone. 
Chi era Edward Cliff? 
Beh intanto il suo vero nome era Jean Carlo,

un cantante brasiliano non vedente dalla voce simile a Demis Roussos e con una discografia non esattamente nutrita, ma questa canzone, forse l'unica di successo da noi, per me rimane bellissima. 
Parlando invece del 6 settembre, e in particolare quello del 1985, dai cultori del brit pop tale data è ricordata come il giorno in cui nella trasmissione televisiva britannica Bliss TV dove passava il top della new wave di allora, furono ospiti le Strawberry Switchblade

ovvero un duo femminile scozzese (quello della foto in apertura) dal look goth, ma presentandosi nel programma con un sound decisamente pop come dimostra JOLENE, la canzone che eseguirono che era la cover di un famoso successo di Dolly Parton messa anche da Beyoncé nel suo ULTIMO ALBUM
Come si può ben vedere dal video (di pessima qualità VHS) preso da quel programma tv, le due belle figliole, pur presentandosi con un look che stava tra Siouxsie e Lene Lovich come tante frequentatrici della discoteca dove mixavo all'epoca e che davano quella giusta nota di colore dark, parevano più che altro una ennesima clonazione di Cyndi Lauper, anche un po' per il balletto eseguito nel video.

Tanto per ascoltare meglio la canzone, metto anche il VIDEOCLIP ORIGINALE rimasterizzato che ha un audio decisamente migliore, pur rimanendo un brano molto leggerino. 
A dirla tutta però il vero unico grande successo delle Strawberry Switchblade (all'inizio aiutate da una collaborazione con Roddy Frame degli Aztec Camera) era stato quello di poco precedente ovvero la ancora più poppissima SINCE YESTERDAY

dove entrambe nel video sembrano anticipare quelle gothic lolita giapponesi che arriveranno negli anni 2000 pure con un paio di film come KAMIKAZE GIRLSGOTHIC & LOLITA PSYCHO di cui ho già parlato e che consiglio entrambi. 
Eh, ma qui erano appunto quegli anni 80 (che rimangono favolosi per me) che erano fatti così, con quella continua ricerca dell'immagine e infatti nel programma, tra i vari Depeche Mode, Propaganda, Cult eccetera, passavano in particolare con grande riscontro personaggi vacui come i SIGUE SIGUE SPUTNIK,

cioè tutto look e e poca sostanza nonostante fossero una produzione di Giorgio Moroder (notare nel video anche la citazione di ARANCIA MECCANICA). 
E adesso chissà? 
Magari, in particolare la prima canzone del post (ma anche le altre, perché no?) qualche ricordo riesce a rispolverarlo anche a chi sta leggendo come ha fatto con me? 

giovedì 10 aprile 2025

200 ANNI DI GRANDE GATSBY

 «Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato».

Termina con queste parole il romanzo Il Grande Gatsby pubblicato da Francis Scott Fitzgerald il 10 aprile del 1925, cioè ben due secoletti esatti fa, e in seguito trasposto in film, tra i quali uno muto che pare andato irrimediabilmente perduto, e una versione per la tv, mentre i più degni di nota sono senza dubbio quello del 1949 con Alan Ladd (da molti considerato il migliore), la versione del 1974 con Robert Redford e Mia Farrow, pellicola vincitrice di un Oscar per i costumi, e la rilettura molto più recente diretta a modo suo da Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio che brinda a questo importante compleanno nella gif a inizio post, e con quell'errore temporale per cui nel film si vede l'Empire State Building (cosi caro a KING KONG) già in costruzione nel 1922, mentre venne iniziato nel 1930. 
Oppure se vogliamo essere pignoli c'è anche l'errore o reinterpretazione dell'abbigliamento dell'epoca che mostra seni push-up (vecchio lupo di un Baz...) mentre negli anni 20 la figura femminile nella moda era vestita quasi in modo da farla apparire "piatta" come avrete ben presente con i classici abiti da Charleston.

Piccolezze comunque paragonate alle tante altre critiche che il regista australiano si è visto arrivare addosso a causa del suo ben noto stile da videoclip che ti prende e ti porta dentro al film come in un turbine di immagini e suoni (anche arditi perché senti cose anacronistiche tipo Back In Black) che, pur essendo una gioia visiva, fa rimanere un po' storditi rischiando di perdere l'orientamento. 
Ma se conosci Baz sai che capitava anche, sempre con Leo, nelle scene di apertura di Romeo + Giulietta che, pensate quello che vi pare, per me rimane un lavoro bellissimo. 
Piccola nota aggiuntiva sul fatto che nel film di Baz, oltre a Leonardo e a Tobey Maguire, c'è anche Carey Mulligan, cioè la protagonista del FILM citato ieri. 
Inutile dire che però il libro di Francis, ovvero l'opera letteraria che oggi compie i due secoli, non l'ho letto, ma, fidatevi, non è stato sempre così poiché per Arancia Meccanica invece ero corso in biblioteca dopo essere rimasto folgorato dal film e, grazie alla carta stampata avevo scoperto anche il famoso ULTIMO CAPITOLO che invece Kubrick aveva omesso facendo così anche cambiare parecchio il senso definitivo dell'opera, e anche nel caso di Sandokan ero arrivato allo SCENEGGIATO TV già preparato dalle letture di Salgari, scoprendo con piacere che i personaggi in tv erano identici a come li descriveva lo scrittore il quale amava perdersi nei particolari anche delle locations (spesso, lo ammetto, risultando un po' prolisso) pur non essendo mai stato personalmente in quei luoghi esotici. 
Adesso con internet e l'intelligenza artificiale sarebbe tutto molto più semplice anche per Emilio, ma forse non sarebbe la stessa cosa... 

martedì 11 marzo 2025

LA MAGGIORE ETÀ AL CINEMA

 Nel marzo del 1975, e per essere precisi era il giorno 6, nel nostro Paese la maggiore età veniva abbassata da 21 a 18 anni, con quindi anche l'aggiunta di maggiori responsabilità (ma senza i classici grandi poteri di Spiderman) per i ragazzi che raggiungevano tale traguardo.


Limitazione quella dell'età per noi, già allora pseudocinefili, che in quegli anni, con quelle famose striscette di carta nella foto, divideva i film tra vietati ai minori di 14 e 18 anni, a seconda che si trattasse di commedie sexy all'italiana nel primo caso, oppure pellicole violente/horror nel secondo come poteva essere ARANCIA MECCANICA o L'ESORCISTA, oppure anche perle dell'erotismo esplicito come EMMANUELLE E HISTOIRE D'O

(vedi la striscetta come copriva bene nei punti giusti?), ma ben lontani dall'essere porno schietto. 
Allo stato attuale delle cose invece la tolleranza si è abbassata molto dato che THE SUBSTANCE, candidato deluso agli Oscar che ha racimolato solo una misera statuetta per il makeup e hairstyle, risulta vietato solo ai minori di 14 anni, ma, se lo avete visto, sapete bene che contiene un tale tasso di violenza e scene di nudo che se fosse uscito negli anni 70 difficilmente avrebbe superato il divieto ai minori di 18 anni e anche PROFONDO ROSSO che ha appena compiuto 50 anni adesso ha tale divieto, ma quando era uscito non potevi vederlo se non ne avevi 18 di anni. 
Quindi la censura è evidentemente diventata più clemente nel corso degli anni, infatti negli anni 40 perfino un bacio troppo appassionato sullo schermo poteva creare dei seri problemi. 
C'è stata poi la diversa censura televisiva che sforbiciava malamente certi film come LA COSA di Carpenter, Nightmare di Craven e il succitato L'Esorcista per mandarli in onda lo stesso e il risultato era un vero scempio tanto che alcuni vedendo quei film solo in tv hanno pensato che in fondo non erano così spaventosi come si raccontava e, se non ricordo male, fra questi c'è anche qualcuno dei miei lettori soliti. 
Per questo motivo molti registi hanno giustamente diffidato le emittenti dal mandare in onda i loro film a meno che non fossero in edizione integrale con tutto il corredo di tette, sangue e morti ammazzati male. 
Cioè anche Le Iene di Tarantino nella famosa scena dell'orecchio aveva subito una censura di Italia 1 mandandone (pensa te) solo l'audio su un fermo immagine grigio. 
Ma adesso con le piattaforme tutto è cambiato e anche il bimbo che fino a ieri ha visto i Teletubbies può guardarsi Squid Game senza problemi se non è inserito il parental control. 
Tanto prima o poi sarà maggiorenne pure lui... 

domenica 20 ottobre 2024

COME CAPISCO ALEX DELARGE ADESSO...

 "È un delitto!!! Delitto! Delitto! Usare Gioachino in questo modo! Lui non ha mai fatto male a nessuno!"


Sì, è vero, se conoscete il film saprete che la frase originale tratta da Arancia Meccanica parlava di "Ludovico Van" (Beethoven), ma quello spot dei prodotti per igiene dentale GUM che mi utilizza La Gazza Ladra di Gioachino Rossini ha provocato nella mia testa la stessa reazione che aveva Alex DeLarge nel film quando lo torturavano mostrandogli forzatamente immagini di violenza (non poteva chiudere gli occhi) con il sottofondo della musica di Beethoven, artista che lui adorava in maniera particolare e di cui ascoltava i "tremoli piatti sonori", per cui tale trattamento di ricondizionamento mentale veniva chiamato Cura Ludovico. 
Questo mio inserire Rossini nella frase famosa è perché anche La Gazza Ladra con i suoi movimenti fa parte della colonna sonora del film di Kubrick sottolineando almeno tre scene cult,

ovvero lo SCONTRO con la gang del "grosso e puzzoso Billy Goat Billy Boy, grossa palla di grasso unto e bisunto", quella sulla "DURANGO 95 che filava molto karasció con piacevoli vibrazioni trasmesse al basso intestino",

e quella della RIVALSA di Alex sui suoi Drughi che cercavano di sottometterlo, ma lui capisce che "il pensare è per gli stupidi mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione",

che nel suo caso gli era arrivata da quella musica di Rossini tramite una finestra aperta, e RISTABILISCE così le posizioni "right, right, right".

Qui nello spot visto sulla Nove, che ho cercato su YouTube, ma probabilmente anche lui, il vecchio "You", si vergogna di quella roba e non lo pubblica, quella Gazza Ladra me la sono ritrovata smozzicata e rimontata malissimo da un pazzo che probabilmente non sa cosa ha per le mani e adesso ogni volta che passa in tv sono stilettate che devo subire come quando editano certe canzoni immortali per accorciarle e farle eseguire nei talent show.
Ricordo a riguardo, come fosse adesso, una STAIRWAY TO HEAVEN da denuncia ad un The Voice Of Italy ridotta a due minuti con Piero Pelù che duettava con il concorrente che era pure bravo, ma mioddio! 

Spero di esser stato "chiaro come un lago senza fango o come un cielo d'estate sempre blu, sir" e mi chiedo ancora se era davvero necessario tale scempio. 

venerdì 2 agosto 2024

ZIGGY STARDUST TORNA IN TV

 Questa sera su Rai 5, rete nazionale che dedica molto spazio alla musica, specialmente quella "storica", arriva un omaggio a David Bowie e al suo più celebre personaggio perché alle 22,35 andrà in onda il film concerto "Ziggy Stardust and The Spiders From Mars", ovvero il documento filmato della chiusura dell'Aladdin Sane Tour, che il cantante inglese tenne all'Hammersmith Odeon di Londra il 3 luglio 1973.


Piccola curiosità sul titolo di quel disco che fa pensare alla favolesca lampada di Aladino, mentre invece spostando gli spazi fra le lettere esce fuori A Ladd Insane, cioè Un Ragazzo Pazzo. 
E questo sarebbe solo uno dei tanti scherzetti che David ha fatto durante quella sua carriera che ha avuto anche dei momenti bassi, è vero, ma in quelli alti era davvero difficile stare al suo pari.

Comunque questo film concerto dove David nel look sembra ricordare Patty Pravo (se lo dite vi rispondo con il meme di Willy Wonka!!!), suppongo l'abbiate già visto, ma nel caso invece foste dei neofiti, non aspettatevi uno show faraonico, tutto luccicante come quello di Taylor Swift, perché qui intanto si comincia a mettere i musicisti su un palco che non è così immenso come si potrebbe pensare per un personaggio come Ziggy Stardust e Gli Spiders From Mars,


e inoltre la FOTOGRAFIA è perennemente scura, cupa, sgranata, forse dovuta anche alla scelta del regista di girare in 16 mm, cioè poco più che una pellicola amatoriale. 
Altra curiosità è l'apertura del film che ad un certo punto, prima dell'entrata dei musicisti, ci porta le note di una famosa SINFONIA di Beethoven riletta da Wendy Carlos

(all'epoca era ancora Walter) e che conosciamo per essere presente nella soundtrack di Arancia Meccanica. 
Ma le curiosità continuano con l'inizio del concerto che viene riproposto tale e quale anche nel film Stardust, dove però Hang On To Yourself viene sostituita dalla COVER di un brano (credo, ma non ne sono sicuro) dei T-Rex

perché in quel film non può essere suonata nessuna canzone di Bowie per le solite questioni di diritti musicali. 
Questo film concerto l'avevo visto prima in VHS e poi anche in DVD sperando in un'immagine migliore, ma invece niente. 
E se già le immagini dello spezzone qui sopra tratto da Stardust vi sembrano scure, beh, il film originale (pubblicato per la prima volta in cassetta proprio nell'agosto del 1984) è pure peggio, tuttavia rimane un concerto importante perché segna la morte del personaggio e la rinascita di Bowie che toccherà anche il funky di YOUNG AMERICANS,

dove vediamo suonare anche un giovane David Sanborn, prima di portarci, con la collaborazione di Tony Visconti e Brian Eno, nella famosa trilogia berlinese dalla quale arriva l'immortale HEROES e il suo videoclip assolutamente minimale.

Solo pagine di storia in musica che non fanno mai male. 

martedì 30 luglio 2024

GIOACHINO ROSSINI, UNA STAR DEL CINEMA

 Due secoli in effetti sono niente in confronto all'eternità, ma ad oggi che è il 30 luglio se facessimo un grande salto indietro nel tempo di due secoli esatti troveremmo il nostro Gioachino Rossini che viene nominato direttore musicale del Theatre-Italien di Parigi.


Quella Parigi adesso al centro dell'attenzione mediatica per le Olimpiadi (che, confesso, non sto seguendo perché preferisco fare un minimo di sport piuttosto che guardarlo in tv), e quel Rossini raccontato al cinema prima in bianco e nero nel 1941 in Rossini (appunto), e poi più di recente nel 1991 in Rossini! Rossini! dove il musicista era interpretato da Sergio Castellitto e Philippe Noiret per rappresentarlo sia da giovane (nei flashback) che negli ultimi anni di vita, sotto la regia di quel mito che era stato Mario Monicelli, 

ma che francamente qui non mette niente del suo estro, anche perché il film tv gli era stato affidato fra capo e collo e non era una cosa a cui aveva lavorato lui dall'inizio portando così a casa un risultato piuttosto piatto. 
Quel Rossini che per la prima volta venne utilizzato come colonna sonora nel cinema nel film del 1933 La Guerra Lampo Dei Fratelli Marx e che in seguito ritroveremo spesso, per esempio al servizio di Orson Welles, Federico Fellini e Steven Spielberg. 
Ma sopratutto quel Rossini che sottolinea con LA GAZZA LADRA la corsa in macchina di Alex e i suoi Drughi in Arancia Meccanica,

scelta decisamente audace per Kubrick in un film dove la violenza la fa da padrona, e non parlo solo di quella degli scavezzacolli stupratori, ma sopratutto di quella che lo stato farà al protagonista, che poi è la vera chiave di lettura del film travisato da parecchia gente. 
Sempre sua di Gioachino è l'Overture del Guglielmo Tell riletta in versione speed al synth da Wendy Carlos (allora si chiamava ancora Walter) durante la scena di sesso sfrenato (perché accelerata come le comiche) con le due ragazza agganciate nel negozio di dischi dove, se ci fate caso, sul tabellone colorato a sinistra appaiono citati anche The Sparks, ovvero il duo musicale anticonformista dei fratelli Ron e Russell Mael.


Film che, siccome è nelle zone alte della mia classifica personale vi rinfresco la memoria in chiusura di post, si apriva con queste testuali parole: Eccomi là. Cioè Alex e i miei tre drughi. Cioè Pete, Georgie e Dim. Ed eravamo seduti nel Korova Milk Bar arrovellandoci il gulliver per sapere cosa fare della serata. Il Korova Milk Bar vende “latte+”, cioè diciamo latte rinforzato con qualche droguccia mescalina, che è quel che stavamo bevendo. È roba che ti fa robusto e disposto all’esercizio dell’amata ultraviolenza. (Alex nella scena iniziale del film doppiato da Adalberto Maria Merli). 

mercoledì 17 aprile 2024

METRO-GOLDWIN-MAYER: AND YOU'RE GONNA HEAR ME ROAR

 Pochi giorni fa parlavo del PRECURSORE del moderno cinema ed oggi compie un secolo esatto la Metro-Goldwin-Mayer, la storica casa di produzione statunitense nata dalla fusione di altre tre (i tre nomi appunto) con il famoso leone che ruggisce nel cerchio.


Leone che, senza contare le mille parodie con gattini e quant'altro, nel corso degli anni ha cambiato faccia ben sei volte perché tanti sono gli animali che si sono succeduti in quel ruolo, con anche un logo stilizzato voluto da Kubrick per aprire 2001 Odissea Nello Spazio (ma era già apparso in apertura di altri due film) dato che a lui piacevano molto i titoli essenziali su fondo colorato come ricorderete anche in ARANCIA MECCANICA
Da notare che il nostro leone all'inizio era muto e solo quattro anni dopo faceva sentire il suo ROAR,

come la canzone di Katy Perry appunto, grazie all'arrivo del sonoro, avvento che turbava non poco Brad Pitt in BABYLON
Tale casa è stata comunque una garanzia di film di un certo livello, tipo come in Italia lo era la Titanus con il suo scudo, seppure qualche baggianata sia uscita sporadicamente anche da lì per la verità. 
Bondiani senza dubbio in esultanza perché è stato grazie alla MGM se abbiamo visto iniziare le avventure di 007 sul grande schermo, ma anche i Pink Floyd di The Wall, Rocky e Thelma & Louise (fra i tanti) si sono fregiati di tale marchio prestigioso. 
Tuttavia il più grande successo mondiale e commerciale la MGM lo ha avuto producendo i cartoons di Tom & Jerry, ovvero lo show più violento del mondo che vanta anche un merchandising di portata incalcolabile.

Ultimamente la casa, dopo varie vicissitudini fra le quali anche un rischio di fallimento, è passata di proprietà del gruppo Amazon. 
Quindi è finita nel giro delle piattaforme pure lei con gli algoritmi che producono i film a getto continuo? 
Non lo so questo, ma di sicuro i tempi cambiano per tutti. 

sabato 10 febbraio 2024

LA SETTIMANA SANREMESE VOLGE AL TERMINE

 Ce la stiamo facendo una bella settimana piena di musica o no, grazie al Festival Di Sanremo?


Mah, magari l'aggettivo "bella" poi può essere opinabile, ma tant'è che persino i notiziari non parlano d'altro e quelle notizie brutte che di solito tirano (perché pare che quelle belle non funzionino), per una settimana passano in secondo piano. 
In Rai hanno infatti messo in pausa molti programmi, pure Cattelan per non fargli sprecare degli ospiti, e forse più che delle canzoni che stasera si giocheranno la vittoria con Geolier che pare il superfavorito superando persino una intensissima Angelina Mango, finora si parla degli ospiti come John Travolta finito in una situazione imbarazzante per colpa di Amadeus e Fiorello (e sbertucciato pure da Russell Crowe) per la quale si diceva che sarebbe sparito ogni documento video, ma perlomeno su Raiplay ancora lo si vede, per cui tutto quel bailamme mi puzza di organizzato.

Discorso diverso invece per Giovanni Allevi tornato alla musica proprio all'Ariston dopo una brutta malattia che lo aveva costretto a smettere e momento che ha suscitato anche molta commozione per il tipo di personaggio molto particolare che è il pianista. 
Nota particolare per Antonacci Junior che firma un sacco di canzoni in gara e poi Mengoni, Giorgia, Teresa Mannino, Lorella Cuccarini che coaudiuvano Amadeus (Fiorello appare sempre e non serve citarlo dato che a farlo già ci pensa il world wide web) nel presentare una manifestazione che ogni anno non viene risparmiata dalle critiche come fosse un gioco al massacro, con i più che dicono "ah, tanto non lo guardo", ma poi sanno lo stesso tutto quello che succede oppure criticano a priori sostenendo che era meglio il Festival di "una volta". 
Eccerto, non dico che rap, trap e autotune siano parole che mi facciano gongolare, ma se la musica ora si fa così per la maggiore (e alcuni come Ghali sanno farla anche bene), sarebbe fare gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia se si portasse in tv un festival della canzone italiana tutto melodia in stile Nilla Pizzi (con tutto il rispetto).

E infatti poco prima che Amadeus prendesse in mano la direzione della manifestazione, avevo espresso palesemente i miei dubbi in un PRECISO POST su quanto tale prodotto potesse rappresentare davvero il momento musicale dell'epoca in cui viviamo, rimanendo piacevolmente sorpreso quando poi ho trovato già dalla prima edizione un rinnovamento, non del tutto radicale, ma già in atto per cambiare le carte in tavola. 
E quindi ora prendiamo tale manifestazione come un compendio di quello che è il panorama musicale di questo periodo brutto che ci ha traghettati direttamente da una pandemia ad una guerra quasi mondiale, senza dimenticare quello che ci riportano i TG con stupri, omicidi, rapine, violenze efferate che manco su Italia 1 all'ora di cena le trovi (perché lì perlomeno sono solo finzione). 
Ecco che quindi il cerchio si chiude e se le edizioni più vintage del Festival le ricordiamo per il bel canto, quelle degli anni 80 per il playback (anche di ospiti come i Queen e Peter Gabriel) e i synth in stile new wave,

(questi sopra erano i Canton... new wave de noantri... chi li ricorda?) e i 90 per il ritorno del live, ma con qualche aiuto delle basi, ed era capitato infatti nel 1995 a Max Pezzali che venisse mandata quella sbagliata durante l'edizione di Pippo Baudo, queste di Amadeus le ricorderemo fra 40 anni per canzoni che appena le riascolteremo faranno pensare a questo periodo che stiamo cercando di superare e spero in fretta. 
Oddio... 
Non è detto che passato questo ci possa essere un futuro migliore però. 
Vuoi vedere che gli scrittori che si immaginavano già negli anni 60 situazioni che allora pensavi impossibili, magari ci avevano già visto lungo? 
Dico solo come esempio che Arancia Meccanica, il libro di Anthony Burgess, usciva nel 1962 e allora aveva il titolo italiano di Un'Arancia Ad Orologeria, traduzione esatta dall'inglese.

Beh quello che si raccontava nel libro, e che Stanley Kubrick aveva portato al cinema nel 1971, allora era considerato come fantascienza, ma se lo prendi in mano oggi quel libro o film, pare un servizio del TG. 
Per cui ben vengano i cantori ultra perfetti come Il Volo, ma non dimentichiamo che c'è anche chi canta per rabbia e magari senza tanta tecnica, ma le cose te le dice in faccia, anche in malo modo, ma te le dice perché vive nel mondo reale e non nella fantasia delle canzoni melodiche perciò canta (o grida) quello che gli ispira il mondo intorno che gira ogni giorno e che fermare non potrai... 
Mai... 

venerdì 3 dicembre 2021

LA PIÙ BELLA SERATA DELLA MIA VITA: PER MODO DI DIRE...

 Alberto Sordi nella sua carriera ha interpretato migliaia di personaggi diversi, dal comico al drammatico.


Qui si rimane nella commedia, ma con molta amarezza e cinismo dentro. 
Alberto, in questo film italo francese del 1972, interpreta un trafficone che esporta capitali in Svizzera e che incontra una motociclista (in abbigliamento non molto tecnico in verità) silenziosa e sexy della quale si invaghisce e che sarà la sua rovina, dopo essere stato "processato" in un gioco/farsa tenuto in un castello. 
Dirige il film Ettore Scola, ma il regista sembra con la testa da un'altra parte, o più che altro il montatore viste le lungaggini che riempiono inutilmente il film che poteva essere benissimo di 90 minuti, mentre Scola mette mano anche alla sceneggiatura tratta da un racconto di Durrenmatt, dal quale però si allontana parecchio, specie sul finale. 
Le musiche di Armando Trovajoli, che in altri casi, TIPO QUI, rendevano il film più vecchio di quello che era, qui invece sono molto particolari, con influenze elettroniche e rimandi a sinfonie famose tipo l'inno Alla Gioia di Ludovico Van, e forse non a caso, dato che l'anno prima usciva ARANCIA MECCANICA (tornato nelle sale quest'anno per i suoi 50 anni) con una colonna sonora di Walter (poi diventato Wendy) Carlos che rileggeva in chiave elettronica proprio la Nona Sinfonia nella famosa scena mentre Alex veniva torturato con le palpebre spalancate. 
Ma, a parte la musica, qui non vi è null'altro di kubrickiano, e questo è l'INCONTRO CON LA MOTOCICLISTA misteriosa:

Forse è solo una mia impressione conclusiva, ma secondo me Fabio De Luigi, anche se di origini geografiche diverse, ha preso molto da Sordi, e in parecchie scene di questo film ce lo vedrei benissimo al posto di Albertone.
Forse non per caso aveva fatto il remake (brutto) di Il Vedovo con Luciana Littizzetto, evitabilissimo. 

sabato 10 luglio 2021

GIANLUCA GRIGNANI - LA FABBRICA DI PLASTICA: AUGURI PER I 30 ANNI (UN PO' TURBOLENTI)

 Il secondo disco di Gianluca Grignani compie 30 anni e per l'occasione viene ripubblicato, ma la notizia più chicca è che per la prima volta viene pubblicato in vinile, mentre nel 1991 erano usciti solo il CD e la cassetta perché il padellone era dato per morto.


Disco controverso e complicato, non solo perché qui Gianluca si presenta dopo una vacanza in Giamaica con un look tutto nuovo che si discostava parecchio da quell'immagine da teen idol che il primo disco proponeva, ma anche per i contenuti che, sotto forma quasi di concept album, erano una specie di invettiva proprio contro le case discografiche che creavano cantanti fatti con lo stampino. 
Forse lì per lì alla casa era anche piaciuta la cosa di giocare su quell'idea un po' provocatoria, ma poi le cose forse non sono andate per il verso giusto o, come dice Elio nella CANZONE MONONOTA
"non hanno avuto le palle", forse i grandi capi temevano il flop, forse il Grignani si era fatto un po' prendere la mano, tant'è che Gianluca ha raccontato che ad ogni sua idea che proponeva gli rispondevano sempre "eh no, non rompere le balle, così non si può fare", tipo prendere quel tale arrangiatore fino a far stampare le plastiche del CD con una miscela gialla e nera striata tipo vomito o liquame tossico, come poi invece alla fine è stato fatto. 
Persino la registrazione non è delle migliori perché sempre Gianluca dice che è stata fatta per errore in controfase, perciò, invece di avere un bel suono stereo aperto, le frequenze si annullavano una con l'altra... Insomma una supercazzola tecnica. 
Geniale invece era il VIDEOCLIP
con colori acidi e outfit alla ARANCIA MECCANICA, con tanto di ghigno diabolico di Gianluca. 
E l'altra chicca interessante è che quest'estate porterà live il disco integralmente per festeggiare la ricorrenza. 
Certo... Tutto poi dipende dalle condizioni dell'artista che in passato, senza tirare in ballo le tumultuose vicende personali, ha avuto diverse reazioni bizzarre durante le serate sul palco, come quella volta che si ostinava a non voler uscire gridando isterico dietro le quinte che c'erano "troppe fighe" tra il pubblico, o un'altra ancora in cui, mezzo ubriaco, ha suonato una serie di cover dei Beatles a caso per una mezz'oretta e poi buona serata a tutti scatenando l'inferno che manco Russell Crowe. 
Ma tutto sommato, con tutto il bisogno di musica live che abbiamo, gli si può dare ancora una possibilità perché "Ricorda a volte un uomo va anche perdonato"... 

venerdì 4 giugno 2021

ARANCIA MECCANICA COMPIE 50 ANNI: BENE, BENE, BENE... ALEX OFFRE DA BERE A TUTTI AL KOROVA MILK BAR

 Uno dei film più controversi e criticati della storia del cinema compie mezzo secolo e il bello è che tutti questi anni non se li sente addosso per niente. 


Un film che ha ispirato pure le gesta di alcuni poco di buono che la stampa non ha esitato a chiamare "La Banda Dell'Arancia Meccanica" turbando non poco il buon Stanley Kubrick che invece nel suo film aveva voluto mandare un messaggio totalmente diverso sul libero arbitrio. Ma si sa che essere fraintesi è un attimo e si passa per dei fomentatori, dei sovversivi, e quant'altro. Siccome del film ne avevo parlato piuttosto approfonditamente diversi mesi orsono parlando anche del libro di Burgess dal quale è tratto, metto qui il LINK AL POST, perché non mi sembra il caso di riscrivere pari pari quanto avevo già scritto. Ovvio che è una delle pellicole che sta nelle posizioni top della mia classifica personale ("che te lo dico a fare..." Cit. Donnie Brasco). 


lunedì 30 novembre 2020

...E STAVOLTA DARTH VADER SE N'È ANDATO PER DAVVERO

 Eh già, strana la vita eh? Dai corpo e fama al cattivo più iconico del cinema e nessuno sa che sei tu. È quello che è successo a David Prowse che ci ha lasciati a 85 anni dopo una breve malattia.


Coi suoi due metri d'altezza (imperiale) e la fisicità da culturista aveva impersonato Darth Vader nei tre film fondamentali della saga di Star Wars (tre perché il resto è fuffa tranne THE MANDALORIAN, dove abbiamo finalmente scoperto il nome di Baby Yoda che infatti non è Yoda ma una roba tipo scaffale dell' Ikea). L'unico problema per Prowse erano in realtà due: il primo era che il suo volto è stato sempre celato dalla maschera/respiratore del villain, e il secondo, non da meno, era che nemmeno la sua voce si sentiva nei film anche se David aveva recitato le parti appositamente microfonato; George Lucas aveva preferito far ridoppiare Darth Vader dalla voce possente di James Earl Jones, per cui di David resta solo la mimica, che abbinata ad un po' di trucco (in questo caso il mascherone nero) puoi diventare un altro, come sentenziava Lucio Dalla. E difatti David è diventato per buona parte della sua vita Darth Vader anche se ben pochi lo avrebbero potuto riconoscere. Stesso destino mascherato toccato ai suoi colleghi di set Peter Mayhew (Chewbacca), Kenny Baker (R2-D2) e Anthony Daniels (C3PO), ma l'ultimo (facendo i dovuti scongiuri) al contrario degli altri è ancora in ottima salute. Si aggiunga il fatto che in tutte le altre sue apparizioni cinematografiche David Prowse ha sempre interpretato creature mostruose o personaggi legati alla fisicità più che alla recitazione, a partire dal culturista occhialuto Julian che in Arancia Meccanica aiuta lo scrittore a muoversi per casa, senza pronunciare alcuna battuta, dopo che Alex & i suoi Drughi lo hanno massacrato rendendolo paraplegico. Si dice in giro che i registi seppure soddisfatti per la fisicità e la gestualità di David, non ne apprezzassero invece la voce e l'accento decisamente campagnolo dell'attore, cosa che al nostro amico gli ha fatto rodere il fegato non poco quando si rivedeva sullo schermo a minacciare Leia & Co. con una voce non sua. Ma, come ho spiegato anche nel post dedicato al documentario su ENRICO LUCHERINI, il cinema è fondamentalmente finzione, per cui se ci lavori dentro devo accettare anche questo. E comunque per noi italiani Darth Vader era comunque doppiato, per cui le cose non cambiavano granché. Beh non ho altro da dire se non salutare David con un frase che ho sentito spesso dalle mie parti:

PER VIVERE INSIEME FELICI E CONTENTI, COME NELLE FAVOLE

 Chi non conosce  HAPPY TOGETHER dei The Turtles, magari nella versione italiana dal titolo  PER VIVERE INSIEME cantata dai Quelli, ma an...